Alunna: MARIA CRISTINA MAZZEO CLASSE TERZA C SENZA LE STAMPE, LE XILOGRAFIE E LE INCISIONI LA FOTOGRAFIA NON SAREBBE MAI ESISTITA.

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Transcript:

Alunna: MARIA CRISTINA MAZZEO CLASSE TERZA C SENZA LE STAMPE, LE XILOGRAFIE E LE INCISIONI LA FOTOGRAFIA NON SAREBBE MAI ESISTITA.

LITOGRAFIA E XILOGRAFIA: LEGAME TRA GRAFICA E FOTOGRAFIA La xilografia una tecnica d incisione in rilievo, in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno le parti che non costituiscono il disegno. Le matrici vengono inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto (su carta e a volte su seta), mediante la stampa con il torchio. La fotografia segna il passaggio dall epoca dell uomo tipografico a quella dell uomo grafico Con la fotografia la macchina al posto della mano. Dagherrotipi e fotografie introdussero nel procedimento la luce e la chimica.

1826: NASCITA DELLA FOTOGRAFIA Niepce, uno scienziato francese, è considerato l inventore della fotografia. Nel 1826, riuscì a collegare il principio della camera oscura, che permette di avere un immagine capovolta sulla parete di una scatola. Utilizzò il principio chimico della foto-sensibilità, che fa annerire i Sali d argento esposti ai raggi del Sole. La prima fotografia al mondo, rappresenta il panorama dei tetti, visti dalla finestra di casa sua. L immagine della foto da lui scattata è conservata presso l Università del Texas ad Austin. Niepce creò l eliografia, un procedimento fotografico rudimentale che sfruttava la luce del sole per disegnare l immagine.

1838: NASCITA DEL DAGHERROTIPO Daguerre, artista, chimico e fisico francese, nel 1838 fu l inventore del Dagherrotipo, il primo procedimento fotografico per lo sviluppo. Daguerre scoprì che, una lastra ricoperta d argento esposta ai vapori dello iodio (ioduro d argento), messa in camera oscura e posizionata davanti al soggetto da riprendere, dopo una posa decisamente lunga e un lavaggio in sale marino e mercurio (per eliminare ogni residuo di ioduro d argento che potesse continuare a scurirsi), mostra un immagine speculare dell oggetto ripreso. Di una nitidezza e lucentezza sconvolgente per l epoca, questa tecnica rivoluziona il mondo del ritratto, ora alla portata di tutti, e della memoria familiare e collettiva. Rivela inoltre all uomo la sua pochezza nell osservazione diretta della natura, minando il suo senso di assoluto. Il Dagherrotipo è un unicum, da cui è impossibile ricavare delle copie. Inaugurò il Diorama, un esposizione di prospettive pittoriche presentando vari effetti creati dai giochi di luce. I Dagherrotipi di Daguerre sono immagini su lastre metalliche senza negativo e non riproducibili in più copie. Tutte le famiglie che non potevano permettersi il ritratto di un pittore, si facevano fare un dagherrotipo da esporre in salotto. Daguerre vede nella tecnica fotografica una sostituzione alla pittura, perché registra nei dettagli un volto o un paesaggio.

DAL DAGHERROTIPO AL PUNTINISMO DI SEURAT Nel dagherrotipo esisteva la stessa disposizione a puntini piccolissimi che venne poi echeggiata nel pointillisme di Seurat Scopa Talbot

1840: NASCITA DELLA CALOTIPIA Wiliam Henry Fox Talbot In Italia i primi esperimenti di fotografia sono condotti da Enrico Federico Jest e da Antonio Rasetti nell ottobre del 1839 con un macchinario di loro costruzione basato sui progetti di Daguerre. Le prime fotografie italiane sono vedute della chiesa della Gran Madre, di Piazza Castello e di Palazzo Reale, tutte a Torino. In Inghilterra, William Henry Fox Talbot (1801-1877) fa esperimenti trattando un foglio di carta immerso in sale da cucina e nitrato d argento, asciugato e ricoperto con piccoli oggetti come foglie, piume o pizzo ed esposto alla luce. Sul foglio di carta compariva il negativo dell oggetto. Talbot intuì come trasformare in positivo utilizzando un secondo foglio in trasparenza. Ne derivano immagini negative definite disegni fotogenici che vengono lavati in un bagno di fissaggio con sale da cucina. Questi, sono poi usati come negativi, posti a contatto con altri fogli sensibilizzati ed esposti alla luce anche per un paio d ore. Talbot chiamò questo procedimento calotipia o talbotipia, che utilizzò per produrre piccole immagini della sua tenuta mediante camera oscura. Questa tecnica del procedimento negativo-positivo segna un vero progresso, perché con il negativo si possono riprodurre immagini in copie illimitate

1870: PER FARE LA FOTO SERVONO MOLTI PREPARATIVI Le macchine fotografiche sono grosse cassette di legno montate su treppiedi. La cassetta principale ha sul fronte l obiettivo, quella più piccola dentro alla prima ha la lastra smerigliata per la messa a fuoco. Per fare una foto servono molti preparativi: 1) Il fotografo prepara al buio il materiale sensibile, spalmando i Sali d argento su una lastra di vetro. 2) Mette a fuoco il soggetto sul vetro, tenendo la testa sotto un telo nero per evitare i riflessi. 3) Toglie il vetro smerigliato e lo sostituisce con la lastra sensibile. 4) Si mette a fianco della cassetta, apre il coperchio dell obiettivo e aspetta che la luce impressioni la pellicola. Per fotografare le persone, usa sedie con poggiatesta, perché il soggetto deve stare immobile per molto tempo. 5) Infine, estrae la lastra, che svilupperà in una stanza buia. Dopo il 1870, l industria chimica fornisce lastre già preparate, l industria ottica fornisce obiettivi più luminosi, l industria meccanica costruisce apparecchi in metallo con otturatore.

1888: NEGLI STATI UNITI NASCE LA KODAK Nel 1888 nasce negli Stati Uniti la Kodak, che lancia un apparecchio fotografico leggero, semplice a usarsi e a basso prezzo. La pellicola contiene molti fotogrammi, e viene inviata ad un laboratorio di sviluppo e stampa. La macchina fotografica di oggi, è una camera oscura perfezionata, dove i raggi del sole entrano nell obiettivo e vengono riflessi prima dallo specchio, inclinato di 45, e poi dal prisma pentagonale che li dirige verso il mirino e quindi all occhio del fotografo. Questa inquadratura consente una messa a fuoco precisa. Quando si preme il pulsante di scatto, il diaframma si chiude, lo specchio si alza, l otturatore si apre e la luce colpisce la pellicola, l otturatore si richiude, lo specchio torna nella posizione normale, il diaframma ritorna alla massima apertura. Tutto avviene in una frazione di secondo. La macchina fotografica è formata da un corpo e un obiettivo. Sulla parte frontale del corpo, c è il grande foro centrale per innestare l obiettivo, con all interno la cellula dell esposimetro ( strumento di misura che calcola la luce riflessa dal soggetto, formato da una fotocellula al silicio che trasforma il segnale luminoso in elettrico), lo specchio e la torretta del pentaprisma che contiene l inquadratura. Le prime fotografie destarono subito l'interesse e la meraviglia dei curiosi che affollarono le sempre più frequenti dimostrazioni del procedimento. Rimasero sbalorditi dalla fedeltà dell'immagine e di come si potesse distinguere ogni minimo particolare, altri paventarono un abbandono della pittura o una drastica riduzione della sua pratica. Questo non avvenne, ma la nascita della fotografia favorì e influenzò la nascita di importanti movimenti pittorici, tra cui l impressionismo, il cubismo, il dadaismo.

La richiesta sempre pressante di materiali, strumenti e fotografie, favorì la nascita di fabbriche e laboratori specializzati. La produzione di carta albuminata richiese l'impiego, nella sola fabbrica di Dresda, di circa 60.000 uova al giorno. I laboratori fotografici divennero delle catene di montaggio dove ogni compito era demandato ad un singolo individuo. Una persona si occupava della preparazione delle lastre che venivano portate al fotografo per l esposizione e in seguito assegnate ad un altro collaboratore per lo sviluppo. Infine, le lastre erano pronte per il fissaggio conclusivo in un altra stanza. Erano, inoltre, presenti, delle assistenti per accogliere i clienti e indicare loro la posa più opportuna. OTTOCENTO/NOVECENTO: NASCE L INDUSTRIA FOTOGRAFICA

INIZI DEL NOVECENTO: LA FOTOGRAFIA E UN ARTE L'inizio del nuovo secolo vide la negazione della fotografia come imitazione della pittura, a cui seguì quindi l'abbandono di tutte quelle tecniche che trasformavano l'immagine simulando i tratti del pennello. Il nuovo corso propendeva verso la fotografia pura, diretta, come strumento estetico fine a sé stesso. Nacque quindi nella prima metà del 900 NEGLI Stati Uniti il movimento dello Straight photography, che invitò i fotografi a scendere nelle strade della gente comune e della classe operaia, ritraendo cantieri, metropoli, cieli drammatici, alla ricerca della forma pura o ripetuta, astratta, estetica comune al cubismo e ai nuovi movimenti artistici derivati. A questo nuovo movimento contribuirono autori come Paul Strand, Charles Sheeler. Il ritratto è al centro delle Prime fotografie

LA FOTOGRAFIA SURREALE DI DALI CUBISMO, DADAISMO, SURREALISMO, PRATICANO INTENSAMENTE LA FOTOGRAFIA Violino e brocca