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ALLEGATO A PIANO DI INDIRIZZO INTEGRATO PER LE POLITICHE SULL IMMIGRAZIONE 2012-2015 DOCUMENTO ANNUALE DI INTERVENTO PER L ANNO 2013 DENOMINAZIONE Piano di indirizzo integrato per le politiche sull immigrazione ANNO DI RIFERIMENTO DOCUMENTO ANNUALE DI INTERVENTO 2013 DIREZIONE GENERALE Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale DIRETTORE GENERALE Valtere Giovannini SETTORE Politiche per le persone immigrate e interventi per gli individui in condizioni di vulnerabilità DIRIGENTE RESPONSABILE Giovanni Lattarulo ASSESSORE COMPETENTE Salvatore Allocca RIFERIMENTI NORMATIVI L.R. 29 del 9 Giugno 2009 1

INDICE 1. PREMESSA 2. LE AZIONI DI RILIEVO STRATEGICO TRASVERSALE PER IL 2013 2.1 Rappresentanza e partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri 2.2 Qualificazione di una rete di servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri collegata a una rete di servizi di tutela, contrasto e rimozione degli episodi di discriminazione 2.3 Promozione di opportunità di apprendimento della lingua italiana nella prospettiva della promozione di una cittadinanza attiva intesa come appartenenza piena e consapevole alla vita della comunità 3. I PROGETTI SPECIALI, INNOVATIVI, DI RICERCA E DI SPERIMENTAZIONE 3.1 Inserimento dei minori stranieri nel sistema scolastico 3.2 Le categorie vulnerabili della popolazione straniera: richiedenti e titolari di protezione internazionale 3.3 L attenzione alle condizioni di fragilità di donne e minori 4. PROSPETTI RIEPILOGATIVI 2

1. PREMESSA Nel processo di attuazione della L.R. n. 29 del 9 Giugno 2009 Norme per l accoglienza, l integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri nella Regione Toscana un particolare rilievo assume l elaborazione degli strumenti di programmazione previsti. Il Piano di indirizzo integrato per le politiche sull immigrazione 2012-2015, approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 20 del 22 febbraio 2012, è lo strumento di programmazione nel quale sono indicati gli obiettivi strategici regionali che attuano e precisano gli indirizzi elaborati nel Programma Regionale di Sviluppo 2011-2015, adottato con risoluzione del Consiglio Regionale n. 49 del 29 giugno 2011. A seguito dell approvazione del Piano di indirizzo di validità pluriennale, la Giunta Regionale ha approvato con deliberazione n. 797 del 10 settembre 2012, il primo Documento annuale di intervento per l'anno 2012 che ha dato avvio all attuazione degli obiettivi indicati nel Piano di indirizzo in coerenza con il nuovo quadro normativo contenuto nella L.R. 29/2009. Viene pertanto a delinearsi una prospettiva di graduale implementazione di una cornice di riferimento comune alla globalità delle politiche territoriali in ambiti quali il lavoro, la sanità, il welfare e l istruzione, al fine della promozione di una comunità plurale e coesa in grado di valorizzare la presenza nei nostri territori di persone e comunità di diversa lingua, cultura e provenienza. Nella definizione della cornice comune alle diverse politiche territoriali occorre garantire adeguata continuità, pur in un quadro di evoluzione e di attenzione ai cambiamenti, al perseguimento degli obiettivi specifici e relative azioni di rilievo strategico trasversale indicati nel Piano di indirizzo pluriennale e precisamente: - la rappresentanza e la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri; - la qualificazione di una rete di servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri collegata a una rete di servizi di tutela, contrasto e rimozione degli episodi di discriminazione; - la promozione di opportunità di apprendimento della lingua italiana nella prospettiva della promozione di una cittadinanza attiva intesa come appartenenza piena e consapevole alla vita della comunità. Inoltre nel Documento annuale di intervento vengono indicate azioni di carattere innovativo e sperimentale nelle quali occorre valorizzare uno stretto collegamento con specifici ambiti tematici delle politiche regionali e locali. Viene infine specificato il quadro delle risorse finanziarie a sostegno delle azioni e degli interventi relativi all anno 2013 con indicazione della loro provenienza regionale, statale o europea. Lo sviluppo di politiche e linee di intervento regionali coerenti e in grado di coinvolgere in senso ampio e diffuso il territorio regionale si affianca alla promozione di momenti di incontro e di confronto tesi a favorire la partecipazione dei diversi soggetti istituzionali e degli organismi del terzo settore attivi nel territorio regionale alla elaborazione dei nuovi modelli di intervento. Per l anno trascorso occorre ricordare in particolare l evento tenutosi il 5 novembre 2012 dal titolo Emergenza Nord Africa (ENA) I percorsi di accoglienza diffusa in Toscana Analisi e monitoraggio del sistema. Nella giornata di lavoro sono stati illustrati, esaminati e discussi gli esiti del lavoro di monitoraggio svolto a cura dell Osservatorio Sociale Regionale sui percorsi di accoglienza attivati nell ambito di una strategia nazionale tesa a rispondere al consistente flusso di profughi determinato dai rivolgimenti verificatisi nei paesi del Nord Africa. L analisi curata dall Osservatorio Sociale Regionale ha favorito una forte valorizzazione dell azione sviluppata in un ampia pluralità di contesti del territorio regionale e si è inserita nella prospettiva della elaborazione di un nuovo stabile modello di intervento fondato sull esperienza del Sistema nazionale di Protezione di Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). 3

2. LE AZIONI DI RILIEVO STRATEGICO TRASVERSALE PER IL 2013 2.1. OBIETTIVO GENERALE: RAPPRESENTANZA E PARTECIPAZIONE ALLA VITA PUBBLICA DEI CITTADINI STRANIERI Nell ambito dei processi di partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri verrà promossa una forte sinergica valorizzazione della pluralità dei contesti associativi e istituzionali nei quali tale partecipazione si sviluppa. Obiettivo specifico 1) Promozione di iniziative legislative in ambito nazionale finalizzate alla estensione del diritto di voto ai cittadini extracomunitari e promozione dell esercizio effettivo del diritto di voto da parte dei cittadini dell Unione Europea Azione 1 Promozione dell esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini comunitari Come riportato anche nel Piano di indirizzo integrato per le politiche sull immigrazione 2012-2015, in base al trattato di Maastricht del 1992, i cittadini membri dell Unione Europea possono esercitare il diritto di votare e di essere eletti nelle elezioni europee e comunali. Nell ambito del processo di espansione all Est dell Unione Europea si è avuto un ampliamento della presenza di stranieri provenienti da questi nuovi paesi dell UE che rappresentano quasi un terzo (il 31%) della popolazione straniera complessivamente residente nel territorio toscano. Si registra in particolare una forte componente rumena oltre a una presenza, numericamente inferiore ma pur sempre di una qualche consistenza, di altre comunità come la polacca e la bulgara. L esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini dell UE prevede l iscrizione su richiesta dell interessato in una lista elettorale aggiunta: il cittadino dell UE iscritto in questa lista elettorale può essere candidato alle circoscrizioni comunali, alla carica di consigliere comunale e può essere nominato assessore in Giunta. Nel corso dell anno 2013 verrà avviata un azione di promozione e di stimolo alla partecipazione dei cittadini europei alla vita politica e sociale mediante il partenariato a un progetto presentato in qualità di titolare dall Associazione COSPE - Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti e finanziato dall Unione Europea nell ambito del programma Fundamental Rights and Citizenship 2007-2013". Tale progettualità si sviluppa con il partenariato di organismi di diversi paesi europei (Italia, Spagna, Svezia, Portogallo, Austria) e si propone in particolare di avvicinare i cittadini comunitari all esercizio effettivo del diritto di voto attraverso un opera di sensibilizzazione e di promozione della conoscenza delle modalità della partecipazione politica nel contesto territoriale di residenza. Azione 2 Promozione dell esercizio del diritto di voto in favore dei cittadini extracomunitari L azione relativa alla proposta di adozione di una legge statale di ratifica del capitolo C della Convenzione del Consiglio d Europa, prevista nel documento annuale 2012 nell ambito di una attività di promozione dell esercizio del diritto di voto in favore dei cittadini extracomunitari, verrà realizzata nel 2013. Tale azione, come già specificato nel Documento annuale 2012, si svilupperà nell ambito della facoltà, riconosciuta al Consiglio Regionale dall art. 121 della Costituzione, di avanzare proposte di legge alle Camere. In particolare tale azione verrà sviluppata nella forma della proposta di adozione di una legge di ratifica del capitolo C) della Convenzione del Consiglio d Europa sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale, firmata a Strasburgo il 5 febbraio 1992. Verrà quindi avviato nel 4

corso dell'anno il percorso istituzionale finalizzato all'approvazione della proposta di legge da parte del Consiglio Regionale. Obiettivo specifico 2) Qualificazione ed estensione nel territorio regionale di organismi consultivi quali i Consigli e le Consulte degli stranieri tesi a favorirne la partecipazione alla vita pubblica locale Azione 1 - Rafforzamento del Coordinamento regionale dei Consigli e delle Consulte degli Stranieri e realizzazione di un percorso formativo A seguito della ricostituzione di un Coordinamento regionale dei Consigli e delle Consulte degli Stranieri con nomina di un coordinatore e con l adozione di un apposito regolamento che ne disciplina il funzionamento, occorre promuoverne il rafforzamento e la continuità d azione in collaborazione con ANCI Toscana. Il Coordinamento regionale dei Consigli e delle Consulte degli stranieri attraverso periodici incontri e riunioni potrà favorire una adeguata qualificazione dei singoli Consigli e Consulte presenti nei territori con un rafforzamento delle relazioni con gli organi degli enti locali e con il contesto dell associazionismo straniero e autoctono. In particolare, nel primo semestre 2013 è stato realizzato un percorso formativo teso a consentire ai rappresentanti dei Consigli e delle Consulte degli Stranieri di acquisire le nozioni essenziali sul funzionamento degli enti locali e dell intero sistema istituzionale nazionale ed europeo. Azione 2 - Gli strumenti della comunicazione pubblica a supporto dei processi di partecipazione Promozione della testata on line Prospettive La qualificazione dei contesti di partecipazione dei cittadini e delle comunità straniere allo svolgimento della vita pubblica richiede un accesso consapevole ad adeguati strumenti di comunicazione in grado di generare una circolazione delle idee e delle conoscenze funzionale alla crescita di un patrimonio di cultura e valori fondati su positivi scambi e relazioni interculturali. Nel Documento annuale 2012 sono state attivate due linee di intervento relative alla presenza consapevole nei media di cittadini e comunità straniere, una mediante la promozione di trasmissioni televisive e l'altra attraverso la partecipazione della Regione Toscana a un progetto europeo Media4US promosso dall Associazione COSPE - Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti. Il 2 febbraio 2013 si è tenuto il seminario regionale previsto nella fase di conclusione del progetto europeo Media4US come momento di analisi e approfondimento delle esperienze dei media multiculturali in Italia con l obiettivo di evidenziarne punti di forza e punti di debolezza e di identificare degli indirizzi di lavoro per il futuro in grado di coinvolgere le realtà associative interne alle comunità straniere e quelle autoctone e le rappresentanze dei cittadini all interno delle istituzioni locali. Il dibattito sviluppatosi nel seminario ha evidenziato il rilievo strategico assunto dalla contaminazione dei media tradizionali con una adeguata rappresentazione della presenza straniera. E emersa inoltre una prospettiva di lavoro tesa alla valorizzazione di strumenti editoriali dedicati in modo specifico alle tematiche interculturali e sviluppati con il contributo di cittadini e comunità straniere presenti nei nostri territori. Uno strumento particolarmente significativo di riferimento è rappresentato dalla testata web Prospettive (www.media4us.it) promossa dalle Associazioni COSPE e ANSI (Associazione Nazionale Stampa Interculturale) nell ambito del citato progetto europeo, che ha visto la 5

partecipazione di rappresentanti di vari paesi europei (Olanda, Germania, Inghilterra, Ungheria, Repubblica Ceca, Svezia, Belgio). Nell arco del 2013 occorrerà garantire una continuità d azione di tale intervento, realizzato nel 2012 in un contesto di scambio nazionale e internazionale, nella direzione della promozione dei contenuti multiculturali all interno della produzione editoriale diffusa in forme tradizionali e nelle nuove forme telematiche e multimediali. Questa attività, nell ottica di una valorizzazione della presenza delle comunità straniere nei nostri territori, sarà affiancata da una raccolta di immagini fotografiche in contesti associativi e di partecipazione alla vita pubblica locale. Azione 3 - Gli strumenti della comunicazione pubblica a supporto dei processi di partecipazione Promozione della presenza di cittadini e comunità straniere nei mass-media In continuità con l'iniziativa realizzata nell'ambito del Documento annuale 2012 verrà sviluppata una iniziativa di valorizzazione della presenza di cittadini e comunità straniere all interno dei media nell ambito di trasmissioni televisive in grado di fornire una rappresentazione adeguata di eventi, iniziative ed esperienze collegate alla vita e alla presenza nei nostri territori dell associazionismo straniero. 2.2 OBIETTIVO GENERALE: Qualificazione di una rete di servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri collegata a una rete di servizi di tutela, contrasto e rimozione degli episodi di discriminazione Per l implementazione nell anno 2013 della rete territoriale dei servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri e della rete dei servizi di tutela sono previste le seguenti linee di intervento: Obiettivi specifici 3) Rafforzamento e sviluppo della formazione degli operatori dei servizi informativi e 4) Sviluppo di attività di supporto agli operatori attraverso un servizio di supporto giuridico c.d. di secondo livello con la disponibilità in rete di informazioni complete e aggiornate sulle procedure in materia di immigrazione Azione 1) Sviluppo della rete ReSISTo (Rete degli Sportelli Informativi per cittadini Stranieri in Toscana) Il progetto ReSISTo, nato da una collaborazione tra Regione Toscana e ANCI Toscana, ha favorito lo sviluppo dell operato degli sportelli informativi per cittadini stranieri in una dimensione di rete attraverso la condivisione di servizi comuni, tra i quali innanzitutto i processi costanti di formazione tesi a garantire l aggiornamento continuo degli operatori sulle novità normative e una formazione iniziale rivolta agli operatori che entrano a far parte del sistema nell ambito dei turn over organizzativi interni agli enti. Accanto all attività formativa viene messo a disposizione degli operatori degli sportelli informativi un servizio di consulenza di secondo livello composto di giuristi esperti in diritto dell immigrazione facenti capo all'associazione no-profit Altro Diritto. Tale servizio di supporto giuridico fornisce risposte ai quesiti attraverso un attività di call-center e via posta elettronica. La condivisione di una dimensione di rete, il cui mantenimento attraverso la prosecuzione delle azioni indicate verrà garantito nel 2013, consente anche l analisi approfondita di problematiche comunemente avvertite dagli operatori di front-office per l individuazione di soluzioni condivise tali da favorire uno sviluppo omogeneo degli interventi. 6

E stata quindi esaminata la problematica relativa alle modalità di riconoscimento del requisito di idoneità igienico-sanitaria degli alloggi richiesto dalla normativa in materia di ricongiungimento familiare. Si riscontra, infatti, una forte disomogeneità nelle prassi dei comuni relative al riconoscimento di tale requisito con un avvertito pregiudizio per i cittadini stranieri interessati dalla procedura. Attraverso la redazione e la diffusione tra i Comuni della Toscana di un documento elaborato da apposito gruppo di lavoro, istituito d intesa tra Regione e ANCI Toscana, è stata quindi avviata un azione, che si svilupperà nell anno in corso, finalizzata a favorire un orientamento comune degli uffici comunali nella conduzione dell adempimento relativo al riconoscimento dell idoneità igienico-sanitaria nell ambito della procedura di rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare. Azione 2 Progetto PAeSI (Pubblica Amministrazione e Stranieri Immigrati) Il portale PAeSI (Pubblica Amministrazione e Stranieri Immigrati) -nato da una collaborazione tra la Regione Toscana, la Prefettura di Firenze e le altre Prefetture della Toscana- si sviluppa nell ambito di un rapporto convenzionale tra Regione Toscana e Istituto di Teoria e Tecniche dell Informazione Giuridica (ITTIG) del CNR e consente di rendere disponibili in rete informazioni complete e costantemente aggiornate sulle procedure e le normative relative alla condizione giuridica del cittadino straniero. Il portale si qualifica quindi come un ulteriore strumento a supporto degli operatori dei servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri e fruibile anche in maniera diretta dai destinatari stessi di tali servizi. Il portale favorisce inoltre la circolazione delle informazioni di comune interesse attinenti ai rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini stranieri e sviluppa contenuti informativi relativi ai servizi presenti sul territorio rivolti alla popolazione straniera. In particolare sono stati resi disponibili nel portale PAeSI i contenuti raccolti nella brochure informativa elaborata come prodotto finale del progetto regionale Rete e Cittadinanza: la Regione Toscana orienta/forma i cittadini dei paesi terzi, finanziato nell'ambito dei Fondi Europei per l Integrazione - AP 2010. La brochure informativa contiene informazioni raccolte con la collaborazione delle Amministrazioni Provinciali della Toscana sulle opportunità di formazione linguistica disponibili in favore dei cittadini stranieri presso i Centri Territoriali Permanenti per l educazione degli adulti (CTP), gli organismi del terzo settore, la rete delle biblioteche della Toscana e i poli di teleformazione attivati nell ambito di apposito progetto regionale TRIO. Nel 2013, il portale PAeSI, oltre a proseguire nell'attività di aggiornamento delle procedure e delle normative e favorire la circolazione delle informazioni sugli eventi di comune interesse all interno della rete delle istituzioni e degli organismi del privato sociale del territorio regionale, dovrà anche garantire la circolazione in rete delle informazioni aggiornate e approfondite della brochure informativa del progetto "ReTe e Cittadinanza", così da facilitare una piena conoscenza da parte del cittadino straniero delle opportunità di formazione linguistica disponibili nei territori. Obiettivo specifico 5) Sviluppo di azioni comuni con UNAR per la formazione degli operatori della rete dei servizi di tutela e contrasto delle discriminazioni Azione 1 Promozione della rete territoriale dei servizi di tutela e contrasto delle discriminazioni Realizzazione di percorso formativo per operatori pubblici e del terzo settore A seguito della sottoscrizione il 19 Dicembre 2011 di protocollo d intesa tra Regione Toscana e Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), sono stati mantenuti costanti contatti per lo sviluppo di positivi rapporti di collaborazione. Sulla base anche delle iniziative formative promosse da UNAR in ambito nazionale è stato elaborato un primo schema di un articolato 7

percorso formativo, da sviluppare nel corso del 2013, teso a favorire la qualificazione, nel territorio toscano, di una rete di punti di contatto in grado di condurre interventi di tutela e contrasto delle discriminazioni. In considerazione dell opportunità di promuovere una valorizzazione dell azione degli sportelli informativi della rete ReSISTo quali antenne territoriali in grado di favorire la rilevazione e l emersione degli episodi di discriminazione, il percorso formativo elaborato con UNAR si svolgerà nell ambito delle iniziative formative richiamate sotto l Obiettivo specifico 3 - Azione 1. Nella realizzazione e nella partecipazione al percorso formativo saranno coinvolti l ANCI Toscana e i Comuni della Toscana, le Prefetture, le Amministrazioni Provinciali, la Difesa Civica Regionale, le Organizzazioni Sindacali, le associazioni legittimate ad agire in giudizio di cui all art. 5 del decreto legislativo 9 Luglio 2003 n. 215 e ogni altro organismo operante nel settore, al fine di favorire lo sviluppo di adeguate sinergie tra i diversi organismi pubblici e del terzo settore attivi nel territorio regionale in grado di garantire al cittadino straniero il pieno esercizio dei diritti civili e di accesso a servizi e prestazioni erogate dalla Pubblica Amministrazione. Da segnalare l avvenuta presentazione di un progetto a titolarità regionale dal titolo Verso un sistema toscano antidiscriminazione in risposta ad avviso pubblico del Ministero dell Interno a valere sui Fondi Europei per l Integrazione (FEI) - Azione 7/2012. La fase di elaborazione del progetto si è sviluppata con un forte coinvolgimento di istituzioni e soggetti del terzo settore del territorio regionale e si inserisce in un processo di crescita e consolidamento di una rete territoriale di servizi di tutela e contrasto delle discriminazioni. Obiettivo specifico 6) Sviluppo di azioni comuni con UNAR per il sostegno ad azioni di contrasto delle discriminazioni condotte dalle reti dei servizi di tutela Azione 1 - Tutela dalle discriminazioni nel mondo del lavoro Sulla base di una collaborazione tra Regione Toscana e Organizzazioni Sindacali CGIL,CISL e UIL è stata promossa negli ultimi anni una valorizzazione della rete degli sportelli sindacali come servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri. Già nel Documento annuale 2012 veniva avviata una prospettiva di sviluppo dell intervento nella direzione del collegamento tra l azione dello sportello informativo di primo contatto e l intervento di tutela e contrasto dalle discriminazioni nello specifico versante del mondo del lavoro. A far data dall'1 luglio 2012, nel database utilizzato dagli sportelli sindacali all interno del progetto regionale sono state inserite dieci domande sentinella al fine di far emergere possibili fenomeni legati alle discriminazioni sui luoghi di lavoro. Inoltre negli ultimi mesi del 2012 sono state condotte anche interviste in profondità a soggetti privilegiati, segretari o operatori di alcune federazioni sindacali, al fine di evidenziare quanti e quali lavoratori immigrati operino in certi settori, con quali tipologie contrattuali concentrando l attenzione soprattutto su settori a rischio, nei quali potrebbero innescarsi fenomeni di lesioni più o meno gravi dei diritti in ambito lavorativo a carico di lavoratori immigrati. Nell anno 2013 verrà quindi ulteriormente implementata tale linea d azione in un contesto di crescita di un articolato e diffuso sistema di rete tale da offrire adeguate garanzie dei diritti a partire da un ambito della vita sociale di rilievo centrale come quello collegato all esercizio dell attività lavorativa. 8

2.3 OBIETTIVO GENERALE: PROMOZIONE DI OPPORTUNITÀ DI APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA NELLA PROSPETTIVA DELLA PROMOZIONE DI UNA CITTADINANZA ATTIVA INTESA COME APPARTENENZA PIENA E CONSAPEVOLE ALLA VITA DELLA COMUNITÀ Sono attualmente in fase di sviluppo le due linee di intervento indicate nel Documento annuale 2012 relative una alla promozione della rete dei Centri Territoriali Permanenti per l istruzione e formazione in età adulta (CTP) nell ambito del progetto Rete e Cittadinanza: verso un sistema toscano integrato finanziato a valere sui Fondi Europei per l Integrazione - AP 2011 e l'altra alla qualificazione del terzo settore nell ambito del progetto "Lingua e cittadinanza 2012-2013", elaborato in attuazione dell'accordo di programma del 28 dicembre 2011 tra Regione Toscana e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le due progettualità si sviluppano in maniera integrata e si propongono di favorire la crescita di una rete territoriale diffusa in maniera capillare in grado di ampliare e qualificare l offerta di formazione linguistica e di collegare inoltre la formazione linguistica alla promozione dei percorsi di cittadinanza intesa quale appartenenza piena e consapevole del cittadino straniero alla vita della comunità. Obiettivi specifici 7) Diffusione tra la popolazione straniera di una informazione capillare sulle opportunità di apprendimento della lingua presenti nel territorio e 8) Rafforzamento e integrazione dell'offerta formativa linguistica sviluppata nei contesti del sistema pubblico dell'istruzione e del terzo settore e valorizzazione dell'offerta disponibile on-line Azione 1 Promozione di una rete diffusa e capillare nell ambito di progettualità elaborate in risposta ad avvisi pubblici emanati dal Ministero dell Interno a valere sui Fondi Europei per l Integrazione (FEI) In continuità con le progettualità indicate in premessa si svilupperà nel 2013 un nuovo percorso con la presentazione di progetto elaborato in risposta ad avviso pubblico emesso dal Ministero dell Interno e rivolto alle Amministrazioni Regionali nell ambito di utilizzo dei Fondi Europei per l Integrazione. Il nuovo progetto, di titolarità della Regione Toscana, si sviluppa in continuità con precedente progettualità che ha visto il partenariato del coordinamento regionale dei Centri Territoriali Permanenti (CTP) quali erogatori dei corsi di lingua, dell Università per Stranieri di Siena per il supporto ai processi di qualificazione della rete attraverso la formazione dei docenti e dell Istituzione Centro Nord-Sud della Provincia di Pisa per il supporto alla redazione e attuazione complessiva del progetto. Il progetto 2013 oltre a questi vedà come partner anche l Ufficio Scolastico Regionale e come soggetti aderenti le Prefetture della Toscana. Accanto ad una espansione delle opportunità di formazione linguistica disponibili nei territori della Toscana, la nuova progettualità consentirà di proseguire il processo di qualificazione della rete territoriale nelle due componenti principali rappresentate dalla rete pubblica dei CTP e dalla rete del terzo settore. L offerta di formazione linguistica viene integrata dalle opportunità offerte dalla rete delle biblioteche pubbliche della Toscana e dai processi di formazione a distanza promossi dal progetto regionale denominato TRIO che dispone di 13 poli di teleformazione in Toscana. Da evidenziare anche il rilievo dello sviluppo di servizi di supporto (quali il babysitteraggio e il trasporto) messi a disposizione dei cittadini stranieri frequentanti i corsi in modo di agevolare la partecipazione ai percorsi formativi. La qualificazione dei percorsi di formazione linguistica dovrà mirare a rafforzare il ruolo del docente di lingua come tutor dei processi di integrazione in grado di favorire un orientamento 9

autonomo del cittadino straniero e un percorso di accompagnamento -quando necessarionell accesso ai servizi territoriali e nell esercizio pieno e consapevole di diritti e doveri. Per favorire un orientamento comune all azione della pluralità di soggetti impegnati nel territorio nella formazione linguistica dei cittadini stranieri verrà promossa una formazione dei formatori qualificata e coerente con gli obiettivi del progetto in grado anche di orientare i percorsi didattici nell utilizzo dei materiali didattici disponibili. Uno sviluppo omogeneo dell azione nell ambito della rete dei soggetti impegnati nella formazione linguistica sarà favorita inoltre dalla condivisione delle modalità di gestione dell informazione di supporto all attività di front-office attraverso il costante aggiornamento dei contenuti informativi elaborati nell ambito di precedente progettualità e inseriti in apposita brochure diffusa in forma cartacea e resa disponibile in Internet nel portale PAeSI (Pubblica Amministrazione e Stranieri Immigrati) e in altri siti istituzionali del territorio regionale. Oltre all aggiornamento on-line dei contenuti informativi della brochure verrà anche promosso il loro approfondimento al fine di garantire l accesso da parte del cittadino straniero a informazioni puntuali e complete relative all intera gamma dei corsi di lingua disponibili, con orari, luoghi di svolgimento e modalità di iscrizione. 10

3 I PROGETTI SPECIALI, INNOVATIVI, DI RICERCA E DI SPERIMENTAZIONE Nel Piano di indirizzo integrato per le politiche sull immigrazione 2012-2015 in coerenza con la L.R. 29/2009 è contenuta la definizione di una cornice di riferimento per le politiche territoriali nel cui ambito possono venire sviluppate progettualità di carattere innovativo e sperimentale tese a rafforzare la coesione di una pluralità di interventi in ambiti quali l istruzione, il lavoro, il sostegno alle fasce vulnerabili della popolazione straniera. Si indicano di seguito le azioni previste in tali ambiti per l annualità 2013. 3.1 Inserimento dei minori stranieri nel sistema scolastico Sono attualmente in corso le azioni e gli interventi derivanti dall'accordo per l accoglienza dei minori stranieri e per lo sviluppo interculturale del territorio pratese sottoscritto per la prima volta nell anno 2007 e rinnovato per la terza volta il 7 febbraio 2012 tra la Regione Toscana, l Ufficio Scolastico Regionale, l Ufficio Scolastico Provinciale, la Provincia di Prato, i Comuni della Provincia di Prato, gli istituti Scolastici di primo e secondo grado della provincia. I tre accordi hanno operato in continuità e hanno consentito di mettere a sistema le procedure e le buone prassi relative all insegnamento dell italiano come seconda lingua agli alunni stranieri, alla loro accoglienza e alla promozione delle contaminazioni interculturali. In applicazione dell' art. 7 dell Accordo del 7 febbraio 2012 è stato approvato il Piano triennale per l accoglienza degli alunni stranieri e per l educazione interculturale nel territorio pratese che delinea le prospettive d azione nell arco di durata dell accordo. Da ricordare che il contesto pratese, fin dalla fine degli anni Novanta, è fortemente caratterizzato da una forte presenza di alunni stranieri nelle classi della scuola dell obbligo e ha visto crescere negli anni la presenza degli alunni stranieri anche nel secondo ciclo d istruzione superiore, specialmente nel biennio. Nell anno 2013 si svilupperà quindi il percorso di attuazione del Piano triennale sopra citato, coerentemente con i seguenti punti di forza dell Accordo: - il forte legame tra istituzione scolastica e Enti locali nella progettazione e programmazione degli interventi; - l azione coordinata di tutti gli attori istituzionali nelle sedi decisionali individuate nell Accordo e cioè nel Comitato di Coordinamento e nella Commissione Tecnica; - la condivisione di servizi comuni quali i laboratori di alfabetizzazione e di cittadinanza attiva nell ambito di reti di scuole; - la programmazione di interventi sperimentali funzionali alla promozione dell'innovazione e alla immediata implementazione dei suoi risultati nell intero sistema scolastico territoriale; - l utilizzo integrato, all interno di un unico circuito di programmazione, delle risorse finanziarie messe a disposizione dalle diverse istituzioni partecipanti all Accordo. Nel quadro delineato verranno sviluppate nell anno 2013 linee di intervento tese innanzitutto alla verifica e al consolidamento dei protocolli d accoglienza dei minori stranieri nell ambito di tutti gli istituti scolastici, alla redazione e adozione del patto di corresponsabilità di riferimento nel rapporto scuola-studenti e scuola-genitori, al rafforzamento del coordinamento delle modalità di iscrizione degli alunni stranieri inseriti nel sistema scolastico in corso d anno, alla valorizzazione dei laboratori di alfabetizzazione per i minori stranieri e dei laboratori di cittadinanza attiva rivolti a tutti gli alunni. 11

3.2 Le categorie vulnerabili della popolazione straniera: richiedenti e titolari di protezione internazionale Dal 2012 è in corso l impegno delle istituzioni del territorio nella conduzione dei percorsi di accoglienza nei confronti dei richiedenti e titolari di protezione internazionali provenienti dal Nord Africa attivati nel quadro delle intese raggiunte in sede nazionale tra Stato, Regioni ed Enti Locali. A seguito della conclusione del percorso in atto, che ha visto un ampio coinvolgimento di istituzioni pubbliche e del terzo settore del territorio regionale, verrà promosso il radicamento nel territorio toscano di un sistema stabile in grado di valorizzare il modello toscano di accoglienza diffusa la cui analisi, sviluppata in profondità dall Osservatorio Sociale Regionale, ha avuto una presentazione pubblica nell ambito di una giornata di lavoro tenutasi il 5 Novembre 2012 alla presenza di rappresentanti di organismi nazionali e internazionali quali il Servizio Centrale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), l Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), l Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Verrà quindi promosso il proseguimento del servizio di supporto agli enti locali e ai soggetti del terzo settore impegnati nella conduzione dei percorsi di accoglienza attivato nell anno 2012 in collaborazione con ANCI Toscana con l obiettivo di sviluppare un sistema di accoglienza integrato regionale. Tale servizio potrà consentire una implementazione e qualificazione nei nostri territori di un servizio attivo in ambito nazionale che si avvale della operatività di un apposito numero verde nazionale gestito dall Associazione ARCI in collaborazione con ANCI nazionale. Una azione condivisa tra Regione e ANCI Toscana con il supporto dell Associazione ARCI Toscana sulla base dell esperienza formatasi nel corso dell emergenza Nord-Africa potrà consentire di delineare una modalità nuova di raccordo e di coordinamento, attraverso la costituzione di un tavolo, dei progetti ordinari di accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale condotti dagli otto Comuni toscani aderenti al Sistema Centrale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. I progetti di accoglienza interni allo SPRAR potranno quindi sviluppare momenti di confronto e condivisione in merito alle modalità di conduzione di accesso ai servizi, di conduzione dei servizi SPRAR rivolti all assistenza legale fino ad arrivare alla creazione di una rete di informazioni sui diritti e doveri, all apprendimento della lingua, all integrazione lavorativa e all autonomia abitativa e potranno venire a rappresentare degli snodi di una rete territoriale in grado di promuovere un coinvolgimento ampio dell intero territorio toscano. Il servizio di supporto condotto a livello regionale agirà all interno del tavolo di coordinamento in collaborazione con il Servizio Centrale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, attivo sulla base di una collaborazione tra ANCI Nazionale e Ministero dell Interno, e potrà innanzitutto consentire di mettere a disposizione degli operatori degli uffici statali, degli enti locali e del terzo settore momenti comuni di formazione in grado di qualificarne l operato e di garantire un costante aggiornamento sulle novità attinenti lo sviluppo in ambito nazionale e internazionale del sistema di tutela, con attenzione alle evoluzioni del quadro normativo e delle modalità di gestione dei servizi, in particolare di quelli rivolti a categorie vulnerabili quali vittime di torture o soggetti affetti da patologie fisico-psichiche. Verranno inoltre promossi: - interventi di sensibilizzazione della popolazione; - la costante osservazione e il monitoraggio del fenomeno in relazione all andamento delle presenze complessive e agli esiti dei percorsi di accoglienza e di integrazione: il monitoraggio qualitativo favorirà lo sviluppo di standard adeguati di accoglienza e l elaborazione di obiettivi di medio-lungo periodo più adeguati; - il collegamento tra i progetti di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati e i processi di integrazione attraverso lo sviluppo delle reti territoriali operanti nei campi dell insegnamento della lingua italiana e della promozione della cittadinanza attiva, dei 12

servizi informativi e di tutela e contrasto delle discriminazioni, del lavoro: in particolare, per i percorsi di inserimento lavorativo verrà promossa, in collaborazione con il competente settore regionale, la costruzione di una rete tra organizzazioni di categoria e sindacati; - la qualificazione e lo sviluppo della professionalità degli operatori attivi nei percorsi di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati; - il rafforzamento dei servizi di tutela legale. 3.3 L'attenzione alle condizioni di fragilità di donne e minori Come richiamato nel Piano di indirizzo integrato per le politiche sull immigrazione 2012-2015, la L.R. 29/2009 prevede che la Regione promuova il coordinamento degli interventi e dei progetti di accoglienza ed integrazione a favore dei minori stranieri non accompagnati e li raccordi con le azioni previste dall articolo 53 della L.R. 41/2005 (art. 6, comma 56). Si configurano dunque una serie di azioni possibili orientate a promuovere azioni di prevenzione nei paesi di origine e il raccordo con il programma nazionale Minori Stranieri Non Accompagnati, potenziare la rete di controllo e di segnalazione dei MSNA, predisporre linee guida regionali per le strutture per minori che accolgono MSNA e promuovere il ricorso all affidamento familiare. Per il 2013 si considera opportuno un rafforzamento degli interventi in favore dei minori stranieri non accompagnati che verrà realizzato attraverso la valorizzazione di una progettualità sperimentale di sostegno ai MSNA attraverso collegamenti con le famiglie nei paesi di origine. Tale progettualità è già stata attivata nei Comuni di Lucca e Capannori con la collaborazione dell Associazione Impronta ONLUS ed è tesa a favorire un collegamento dell azione di sostegno sviluppata nei nostri territori con i contesti territoriali di provenienza e con le famiglie di origine ivi presenti. L azione ha come riferimento il territorio dell Albania che rappresenta l area geografica di maggior rilievo sotto il profilo dell origine dei flussi di minori stranieri non accompagnati presenti nella nostra regione e si propone di qualificare il percorso di presa in carico e tutela del minore straniero. L azione si propone inoltre di favorire lo sviluppo di interventi di prevenzione dell ingresso in forma irregolare del minore straniero e percorsi di aiuto al rientro volontario e assistito nel paese di provenienza. Verrà promossa una stabilizzazione del modello di intervento e il suo adeguato radicamento con un azione sviluppata nel 2013 in una prospettiva di proseguimento per un periodo complessivo triennale. 13