LEGGE DI BILANCIO: NUOVA DISCIPLINA DELL'ENOTURISMO E DELLO STREET FOOD

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n 47 del 21 dicembre 2017 Indice: 1. Legge di Bilancio: nuova disciplina dell'enoturismo e dello street food 2. Etichettatura e informazione sugli alimenti: disciplina sanzionatoria 3. Approvati i nuovi bandi del PSR. Sul BUR il 29 dicembre 4. Autorizzazioni viticole: il Mipaaf limita il trasferimento dei vigneti fuori regione 5. Bando Isi Inail 2017 6. Agrofarmaci: rinnovo dell autorizzazione del glifosate 7. Nuovi termini di registrazione delle fatture di acquisto e di detrazione dell iva 8. I produttori di carne bovina plaudono allo sblocco della Cina 9. Vendemmia 2017: cala la produzione di uve e salgono i prezzi 10. A Natale e Capodanno gli italiani puntano sul cibo di qualità LEGGE DI BILANCIO: NUOVA DISCIPLINA DELL'ENOTURISMO E DELLO STREET FOOD Con la legge di bilancio 2018 arriva il via libera alla disciplina dell enoturismo ovvero di tutte quelle attività di conoscenza e di promozione del vino da realizzare direttamente nei luoghi di produzione, per esercitare le quali sarà sufficiente la presentazione della Scia al comune di competenza. Secondo la legge di bilancio, tali attività saranno applicate le disposizioni fiscali contenute nella legge sull agriturismo, la numero 413 del 1991, mentre il regime forfettario dell imposta sul valore aggiunto sarà applicato solo per i produttori agricoli che effettuano la propria attività nell'ambito di un'azienda agricola (articoli 295 e seguenti della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006). Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottare d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, saranno ora da definire linee guida e indirizzi in merito ai requisiti ed agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell attività enoturistica, che peraltro saranno omogenei su tutto il territorio nazionale. Novità anche per lo street food. L'emendamento riportato nella legge di bilancio introduce la possibilità di somministrare prodotti agricoli, anche manipolati o trasformati, mediante l'utilizzo di strutture mobili nella disponibilità dell'azienda agricola, anche in modalità itinerante su aree pubbliche e private. Finora, sulla base dell'art. 4 del d.lgs 228/2001 si è ritenuto che il consumo immediato di prodotti dovesse essere svolto nei locali dell'azienda agricola. Si tratta di norme molto importati per il settore agricolo che potrebbero segnare una svolta per le cantine e per le aziende con vendita diretta. ETICHETTATURA E INFORMAZIONE SUGLI ALIMENTI: DISCIPLINA SANZIONATORIA Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto che disciplina le sanzioni previste per le violazioni delle norme in tema di informazione sui prodotti alimentari ai consumatori e tra aziende alimentari. Ricordiamo che per la norma reg. UE 1169/11 l operatore responsabile di veridicità e completezza delle informazioni è colui con il cui nome o ragione sociale è commercializzato il prodotto. Questi è sanzionabile: - Con una sanzione pecuniaria da 3 mila a 24 mila euro in caso di violazione ai criteri generali di trasparenza;

- Da 1.000 a 8.000 euro in caso di omissione delle informazioni obbligatorie (es. denominazione alimento, scadenza, condizioni di conservazione, ecc ) per i prodotti sia preimballati che non preimballati scambiati tra aziende del settore alimentare; - Da 5 mila a 40 mila euro in caso di omissione in etichetta delle informazioni relative agli allergeni; - Da 2 mila a 16 mila euro in caso di violazione delle disposizione sulla lista degli ingredienti o in caso di omissione dell origine o del luogo di provenienza; - Da 1.000 a 8mila euro in caso di mancato inserimento in etichetta degli ingredienti e della quantità netta; - Da 2mila a 16mila euro per l omissione della data di scadenza o per le violazioni delle norme sulla dichiarazione nutrizionale; - Da 500 a 4mila euro per le violazioni delle norme sull indicazione del titolo alcolometrico. L indicazione del lotto non è obbligatoria per i prodotti agricoli in uscita dall azienda agricola quando siano venduti o consegnati ai centri di deposito di condizionamento e di imballaggio; avviati verso organizzazioni di produttori; raccolti per essere avviati immediatamente in un centro di sistema operativo di preparazione o trasformazione. In tutti gli altri casi è obbligatorio indicare il lotto ei la sanzione prevista per l omissione varia da 3.000 a 24.000 euro. Gli alimenti preimballati destinati alla vendita diretta devono avere un cartello applicato ai recipienti che li contengono o altro sistema equivalente (anche digitale) purché sia facilmente riconoscibile e accessibile. Tale cartello deve riportare le seguenti informazioni: l elenco degli ingredienti; la denominazione dell alimento; le modalità di conservazione; la data di scadenza per le paste fresche e le paste fresche con ripieno; il titolo alcolometrico; la percentuale di glassatura considerata tara per i prodotti congelati glassati; la designazione di decongelato. La sanzione prevista per l omissione è compresa tra 1.000 e 8.000 euro. Nel caso di prodotti non preimballati e non considerati unità di vendita serviti al consumatore nei ristoranti si devono indicare in un menù, registro o cartello le indicazioni degli allergeni presenti. La sanzione prevista per l omissione è compresa tra i 3.000 a i 24.000 euro. APPROVATI I NUOVI BANDI DEL PSR. SUL BUR IL 29 DICEMBRE Via libera della Giunta Regionale ai nuovi bandi PSR. Dopo l approvazione della Terza Commissione del Consiglio, si è formalizzato anche l ultimo passaggio prima della pubblicazione nel BUR, prevista per il 29 dicembre. Da questa data scatteranno i termini per la presentazione delle domande di aiuto. Scarica il quadro dei bandi AUTORIZZAZIONI VITICOLE: IL MIPAAF LIMITA IL TRASFERIMENTO DEI VIGNETI FUORI REGIONE Il Ministero delle politiche agricole ha emanato il decreto con cui fornisce indicazioni alle regioni per fissare i criteri di priorità per l'assegnazione delle nuove autorizzazioni del 2018 (vedi allegato). All'interno del provvedimento il Ministero ha inserito un articolo che limita il trasferimento di impianti di vigneti fuori dalla regione di origine. La disposizione infatti prevede che "Dal 2018, al fine di contrastare fenomeni elusivi del principio della gratuità e non trasferibilità delle autorizzazioni basati su contratti d'affitto,..., l'estirpazione dei vigneti impiantati con autorizzazioni di reimpianto prima dello scadere dei 5 anni dalla data di registrazione del contratto di affitto non dà origine ad autorizzazioni di reimpianto in una regione differente da quella in cui è avvenuto l'estirpo." Nella sostanza, per trasferire in altra regione un'autorizzazione generata dall'estirpazione di un vigneto preso in affitto, è necessario che passino 5 anni dalla registrazione del contratto di affitto. BANDO ISI INAIL 2017 Si segnala che l Inail ha emanato l Avviso pubblico ISI 2017, relativo agli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro (in attuazione dell art. 11, comma 5 del

D.lgs. 81/08). L avviso nazionale fa da cornice ai singoli Avvisi pubblici regionali e delle provincie autonome che ripartiscono in budget territoriali la dotazione finanziaria complessiva di Euro 249.406.358,00. L avviso 2017 ricalca in linea generale l impostazione seguita per le precedenti edizioni. La principale novità è che i finanziamenti rivolti alle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria, precedentemente inserite nello specifico bando ISI agricoltura 2016, ora sono ricompresi nel più ampio Bando ISI 2017 e specificatamente nell asse di finanziamento 5 con una dotazione finanziaria di 35 milioni di euro. Si segnala che il 19 aprile 2018 si aprirà la procedura informatica per la compilazione delle domande che sarà chiusa il 31 maggio 2018. Il 7 giugno 2018 si procederà all acquisizione del codice identificativo per l inoltro online delle domande precedentemente caricate. Consulta la documentazione AGROFARMACI: RINNOVO DELL AUTORIZZAZIONE DEL GLIFOSATE Si segnala che è stato pubblicato sulla in Gazzetta Ufficiale il regolamento europeo che rinnova l approvazione della sostanza attiva glifosate. Nel rispetto di quanto deciso a maggioranza qualificata nel Comitato di Appello dei Paesi Ue, tenutosi lo scorso 27 novembre, il regolamento approva a partire dal 16 dicembre 2017 il rinnovo della sostanza attiva glifosato per cinque anni e, quindi, sino al 15 dicembre 2022. In sede di rinnovo vengono confermate le limitazioni di impiego ed i divieti già previsti. Difatti, il rinnovo dell autorizzazione prevede esclusivamente gli usi come diserbante e gli Stati membri dovranno garantire l assenza del coformulante talloammina (ammina di sego), oltre a prestare particolare attenzione: alla protezione delle acque sotterranee nelle aree vulnerabili, in particolare per quanto riguarda gli usi non agricoli; alla protezione degli utilizzatori non professionali; al rischio per i vertebrati, gli artropodi e per le piante non bersaglio; conformità degli usi pre-raccolta con le buone pratiche agricole. Gli Stati membri inoltre devono provvedere affinché l'uso dei prodotti fitosanitari contenenti glifosato sia ridotto al minimo nelle aree utilizzate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi e giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative, cortili delle scuole e parchi gioco per bambini, nonché in prossimità di aree in cui sono ubicate strutture sanitarie. Su queste basi il Ministero della Salute nelle prossime settimane procederà ad attuare il suddetto regolamento stabilendo le condizioni di autorizzazione dei prodotti fitosanitari contenenti glifosate, perché l autorizzazione dei principi attivi viene effettuata a livello europeo, ma l autorizzazione dei prodotti fitosanitari è compito dei singoli Stati Membri. Ciò detto ora occorre evitare, considerando il voto contrario dell Italia al rinnovo dell autorizzazione del glifosate in sede europea, che nell attuazione del regolamento vengano introdotte a livello nazionale ulteriori restrizioni ai prodotti a base di glifosato, oltre quelle già indicate a livello europeo; e ciò non solo a livello di decreto ministeriale ma soprattutto attraverso i disciplinari di produzione integrata che già in passato hanno previsto divieti di utilizzo in alcune regioni. NUOVI TERMINI DI REGISTRAZIONE DELLE FATTURE DI ACQUISTO E DI DETRAZIONE DELL IVA A seguito delle modifiche normative avvenute, il diritto alla detrazione dell iva relativa alle fatture di acquisto può essere esercitato con la dichiarazione iva annuale riferita all anno in cui il diritto è sorto, e non più entro il termine di scadenza della dichiarazione Iva del secondo anno successivo a quello in cui il diritto è sorto. Quindi, l iva relativa alle fatture di acquisto del 2017 può essere detratta solo se le fatture vengono registrate nell anno di riferimento. Per non perdere il diritto alla detrazione dell iva relativa alle fatture di acquisto 2017 si chiede quindi di consegnarle con la massima tempestività. L iva relativa alle fatture di acquisto non consegnate in tempi utili per la registrazione nel 2017 non potrà più essere portata in detrazione!! Si raccomanda pertanto di verificare se vi sono altre fatture da consegnare per la registrazione in contabilità, e la massima sollecitudine nella consegna di tutta la documentazione entro e non oltre il 15.01.2018

I PRODUTTORI DI CARNE BOVINA PLAUDONO ALLO SBLOCCO DELLA CINA I produttori di Confagricoltura Veneto accolgono con grande soddisfazione l annuncio della rimozione del blocco delle importazioni di carne bovina fresca italiana da parte della Cina. Un blocco che durava da 16 anni a causa della Bse, encefalopatia spongiforme bovina, per la quale in realtà l Italia è classificata come trascurabile dal 2013. Lo sblocco apre interessanti prospettive per il settore bovino commenta Enrico Pizzolo, presidente di Confagricoltura Vicenza e della sezione regionale Bovini da carne di Confagricoltura Veneto -. La Cina può diventare un importante mercato per le nostre esportazioni, ridando slancio a un settore che negli ultimi anni è stato falcidiato dalla crisi e dalla riduzione dei consumi di carne rosse, che si attestano sotto i 19 chili pro capite annui rispetto ai 25 chili di dieci anni fa. Il mercato asiatico potrebbe essere un volano per gli allevamenti veneti, che si contraddistinguono per l alto standard di produzione e la qualità e la salubrità delle carni. Stiamo già notando qualche timido segnale di ripresa, che ci fa ben sperare: i prezzi del Cherolaise e del Limousine, le due razze principali che importiamo dalla Francia, sono saliti rispettivamente a 2,75 euro e 2,86 euro al chilo. Un segnale positivo sul fronte del commercio internazionale, che segue il parziale sblocco delle carni suine e dei prodotti derivati che ha contribuito all impennata delle esportazioni agroalimentari, aumentate del 17% del 2017. In Veneto sono circa 8.500 gli allevamenti con prevalente indirizzo da carne, molti dei quali di piccole dimensioni, che fanno della regione il maggior produttore nazionale di carni rosse. Nel 2016 la produzione di carne bovina è stata di 185.000 tonnellate (dati di Veneto Agricoltura su base Istat), per un valore della produzione di 435 milioni di euro. La prima provincia nella produzione di carne bovina è Verona, seguita da Padova, Treviso, Vicenza, Rovigo, Venezia e Belluno. Il settore è molto importante in Veneto sia per l agricoltura, perché i cereali prodotti in regione vengono in gran parte consumati negli allevamenti, sia per l indotto legato a mangimifici, concerie, macelli, trasporti, macellerie, servizi. VENDEMMIA 2017: CALA LA PRODUZIONE DI UVE E SALGONO I PREZZI E stata pubblicata l analisi di Veneto Agricoltura sulle province vitivinicole di Verona, Padova e Treviso. In generale la vendemmia 2017 per tutto il territorio nazionale è stata caratterizzata da un clima sfavorevole, con gelate primaverili e torride temperature estive accompagnate dalla siccità, che ha influito negativamente sulla quantità vitivinicola italiana. Il calo della produzione di vino prevista per l Italia (stime Assoenologi) sarà di oltre 15 milioni di ettolitri rispetto al 2016, pari a un -28% medio, con punte anche del -45% per Toscana, Lazio, Umbria e Sardegna. Per il Veneto la diminuzione si dovrebbe attestare ad un -20% netto, pari ad una produzione complessiva di circa 8,1 milioni di ettolitri. Le quotazioni delle uve in Veneto dell ultima vendemmia sono quasi tutte in rialzo rispetto al 2016, anche in conseguenza del forte calo di produzione registrato e anche per la decisa spinta in avanti dell export del vino regionale. Le rilevazioni effettuate presso le Borse Merci delle Camere di Commercio di Verona, Treviso e Padova, segnalano un rialzo medio del prezzo delle uve venete pari al +22,6% per tutte le tipologie presenti in Veneto. Considerando le singole province, Verona evidenzia un aumento del +12%, mentre sono più consistenti quelli rilevati per Treviso (+27,5%) e Padova (+28,5). Verona presenta un prezzo medio di uva raccolta di 0,77 euro/kg; anche Padova si mantiene intorno agli 0,69 euro/kg mentre Treviso si attesta a 1,06 euro/kg, mantenendo così la leadership regionale del prezzo delle uve. Continua il fenomeno Prosecco, con crescite esponenziali per superfici interessate dalla Glera, principale cultivar della Denominazione, della relativa produzione e del vero e proprio boom dell export per questa tipologia di spumante. Infatti, a Treviso risultano tutte in crescita le quotazioni delle uve Glera rispetto al 2016, ma in misura diversa a seconda della tipologia: infatti, si va dal +16% netto del Cartizze Docg, al +18,3% del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Docg, per finire al +24,4% del Prosecco Doc. Per la provincia di Padova il prezzo medio della Glera atta a Prosecco Doc è salito nell ultimo anno del +12,2%. Per le varie tipologie di uve Doc veronesi, quelle utilizzate per la produzione dei vini rossi hanno avuto quotazioni in aumento (Bardolino +23,5%, Valdadige rosso +11,1%), o stabili (Valpolicella, Amarone e Recioto). Per i bianchi, risultano in lieve salita il prezzo del Lugana (+5,4%) e del Valdadige bianco (+11,1%), mentre è più consistente la crescita delle altre Denominazioni (Custoza +21,0%, Durello +38,9% e Soave +42,9%). Nel trevigiano sono ottimi i rialzi rilevati per le quotazioni delle uve raccolte da impianti di pianura, con aumenti compresi in un range tra il +23,8% rilevato per il Raboso e il +60% raggiunto dal Tai Igt. Per le cultivar coltivate in collina ed utilizzate nelle più preziose Docg, vanno rimarcati gli aumenti del prezzo al kg fatti registrare dal Pinot Bianco e Chardonnay atto al taglio coi Docg (+27,1%) e del Pinot Grigio Doc (+39,1%). Anche la piazza di Padova fa segnare degli ottimi incrementi delle quotazioni medie, con rialzi dei prezzi registrati per il Cabernet (+71,4%) e, ancor di più, per le varietà generiche bianche (+83,3%) e rosse

(+83,7%). Per le cultivar che rientrano nella Denominazione Colli Euganei Doc è consistente la crescita delle quotazioni medie di Moscato (+36,0%), Merlot (+36,5%), Pinot Bianco e Chardonnay Doc (+52,6%). Invece, per le Denominazioni garantite, le uve della varietà Friulara Docg Bagnoli presentano l unica variazione negativa delle quotazioni rispetto al 2016 (-18,3%), mentre di contro quelle delle uve utilizzate per il Colli Euganei Fior d Arancio Docg sono in crescita del +26,1%. Scarica il rapporto completo A NATALE E CAPODANNO GLI ITALIANI PUNTANO SUL CIBO DI QUALITÀ L Italia è leader in Europa con 294 prodotti DOP, IGP e STG riconosciuti dall Ue; in vent anni questo patrimonio agro/alimentare è cresciuto di quasi 5 volte (+382%). Tra i prodotti food di qualità presenti in Italia l ortofrutta, i cereali, i formaggi e gli oli costituiscono oltre il 70 per cento del totale nazionale. La regione leader in Italia è l Emilia Romagna che può contare su 43 prodotti DOP e IGP: seguono il Veneto con 36, la Lombardia con 34, la Toscana con 31, la Sicilia con 30 e il Lazio con 27. E questo, in estrema sintesi, il risultato emerso da un analisi condotta dagli Uffici Studi Confagricoltura Veneto e CGIA di Mestre dove sono state monitorate le tendenze dei consumatori e l escalation dei prodotti italiani di qualità riconosciuti dall Unione Europea. Un primato che sicuramente gli italiani esibiranno con orgoglio durante queste feste: in particolare durante il pranzo di Natale e nel cenone di Capodanno. Come segnalavamo, dagli ultimi dati aggiornati qualche giorno fa (11 dicembre 2017), l Italia si pone al top in Ue per i prodotti di qualità registrati (DOP, IGP, STG). Essi sono 294 che incidono per oltre il 21 per cento del totale dei prodotti di qualità registrati in tutta Europa. In termini assoluti seguono con 245 prodotti registrati la Francia, con 195 la Spagna, con 138 il Portogallo e con 105 la Grecia. Tra il food di qualità prodotto dalle nostre imprese agricole l ortofrutta, i cereali, i formaggi e gli oli/grassi rappresentano oltre il 70% del totale. Gli ortofrutticoli con 110 prodotti costituiscono il 37,4% del totale, i 53 formaggi incidono il 18%, gli oli e grassi il 15,6% e le carni il 13%. Secondo gli ultimi dati resi disponibili da Ismea e Fondazione Qualivita, gli Uffici Studi Confagricoltura Veneto e CGIA hanno potuto constatare che il valore economico dei prodotti agroalimentari italiani ammonta a circa 6,3 miliardi di euro; mentre il valore al consumo di questi prodotti è di circa 13,3 miliardi di euro, pari al 10% della spesa complessiva destinata dalle famiglie italiane ai generi alimentari. Nei mercati internazionali, invece, il volume d affari conseguito con l export del food italiano DOP e IGP ha superato i 3 miliardi di euro. Se i prodotti di qualità italiani sono molto apprezzati e riconosciuti all estero, in Italia nei momenti di festa, di convivialità e di gioia hanno il posto d onore sulle nostre tavole. Infatti, per le prossime festività natalizie e di fine anno, le delizie per il palato saranno presenti nei pacchi dono e nelle tavole imbandite. Se dell hi-tech si può fare a meno, non potrà esserci festa senza i prodotti della nostra tradizione e dell alta qualità che oggi le aziende agricole e le filiere agroalimentari sono in grado di fornire per la disponibilità di tutte le tasche degli italiani. GLI UFFICI DI CONFAGRICOLTURA TREVISO RESTERANNO CHIUSI DAL 27 AL 29 DICEMBRE 2017 BUONE FESTE Newsletter di Confagricoltura Treviso Confagricoltura Treviso Via Feltrina, 56/B, Castagnole di Paese (TV) 0422/954611 - treviso@confagricoltura.it www.confagricolturatreviso.it