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COMUNE DI RIVALTA DI TORINO (TO) REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO VARIANTE STRUTTURALE al PRG Vigente VARIANTE n. 7 PROPOSTA TECNICA del Progetto Preliminare 2. ALLEGATI TECNICI 2.1 Elaborati relativi agli aspetti geologici, idraulici e sismici 2.1.1 Relazione sul quadro del dissesto e certificazione ex art. 15 comma 2 lettera b) LR 56/77 e s.m.i. GEOLOGO INCARICATO: Prof. Geol. Giancarlo BORTOLAMI Geol. Bianca SAUDINO DUGHERA IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Arch. Maria VITETTA IL SINDACO Mauro MARINARI L ASSESSORE All URBANISTICA Guido MONTANARI Febbraio 2015

revis. n. data oggetto revisione 00 20/02/15 prima emissione. I N D I C E 1. PREMESSA... 2 2. IL QUADRO DEL DISSESTO... 4 2.1 Verifica degli aspetti tecnici... 4 2.2 Verifica degli aspetti normativi... 4 1

1. PREMESSA Ai sensi dell art. 15, comma 2, lettera b) della L.R. 56/77 e ss.mm.ii. e sulla base delle indicazioni contenute nella D.G.R. n. 64-7417 del 7 aprile 2014 (par. 3.2), gli elaborati della proposta tecnica del progetto preliminare devono essere corredati dalla seguente documentazione: per i comuni non adeguati alla nuova normativa sismica, studio di microzonazione simica e relativi elaborati necessari per l adeguamento contestualmente alla variante in oggetto. Pertanto, per l intero territorio comunale di Rivalta di Torino, sono stati predisposti gli Elaborati G12 16, che costituiscono studio di microzonazione sismica di Livello 1, ai sensi della normativa vigente e a cui si rimanda per maggiori approfondimenti; per i comuni già adeguati al PAI, dichiarazione da parte del professionista incaricato, anche previa verifica relativa agli aspetti tecnici e al quadro normativo vigente, che il quadro del dissesto, inteso come elaborati geologici, idrogeologici, idrologici ed idraulici di analisi, di sintesi e relative norme, è rimasto invariato rispetto al quadro del dissesto e del rischio vigente, oppure variato in limitati casi da sottoporre all esame della conferenza. Premesso che la II^ Variante Generale al P.R.G.C. vigente di Rivalta di Torino risulta adeguata al PAI ed è stata approvata con D.G.R. n. 62-2471 del 27 luglio 2011, pubblicata sul B.U.R. n. 31 del 04/08/2011, recentemente, con DGR n. 17-792 del 22 dicembre 2014 è stata attuata la Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione (di seguito Direttiva Alluvioni). Con tale deliberazione la Giunta Regionale ha preso atto delle mappe della pericolosità e del rischio previste dall art. 6 del D.Lgs. 49/2010 per la parte di propria competenza, elaborate dall Autorità di Bacino del Fiume Po, con la collaborazione di Regione Piemonte, ARPA Piemonte e di AIPO (Agenzia Interregionale del fiume PO). Nei paragrafi seguenti, pertanto, si riportano le risultanze delle verifiche effettuate sul 2

quadro del dissesto, sia sotto il profilo tecnico che normativo, tenendo in considerazione i recenti aggiornamenti introdotti dalla Direttiva Alluvioni. Si ricorda che, ai sensi del comma 3 della D.G.R. n. 17-792 del 22 dicembre 2014, fino alla conclusione del processo di pianificazione sono fatti salvi gli strumenti di pianificazione di bacino per l assetto idrogeologico vigenti, con particolare riguardo alle disposizioni attuative degli stessi; compete quindi ai comuni interessati dalle aree e dagli elementi a rischio individuati nelle mappe della pericolosità e del rischio, procedere ad una ricognizione degli strumenti urbanistici di rispettiva competenza in relazione ai contenuti delle mappe medesime e fornire ai soggetti attuatori delle previsioni di detti strumenti urbanistici, adeguate informazioni circa le situazioni di rischio riscontrate, relativamente alle aree a rischio evidenziate nelle mappe non presenti negli strumenti di pianificazione locale. 3

2. IL QUADRO DEL DISSESTO 2.1 Verifica degli aspetti tecnici Ad oggi non sono disponibili nuovi studi e/o segnalazioni di nuovi eventi che possano modificare il quadro del dissesto ricostruito nell Elaborato G6 (allegato alla II^ V.G.). In particolare, in merito agli aspetti idraulici legati al reticolo idrografico, la verifica relativa agli aspetti tecnici evidenzia quanto segue: 1) non si segnalano cambiamenti rilevanti in merito alla rete idrografica. Le condizioni di convogliamento della rete idrografica principale e secondaria sono invariate rispetto agli approfondimenti originariamente attivati; 2) rimangono validi gli interventi previsti dal cronoprogramma e non ancora realizzati, sia per il T. Sangone che per la rete idrografica minore. (Elaborato H6-1, allegato alla II^ V.G.). 2.2 Verifica degli aspetti normativi Come accennato in Premessa, alla luce della nuova normativa sismica, nell ambito della Variante Strutturale in oggetto, è stato necessario effettuare uno specifico studio finalizzato alla prevenzione del rischio simico. In particolare, per l acquisizione del parere preventivo, ai sensi dell articolo 89 del D.P.R. 380/2001, è stata condotta un indagine di microzonazione sismica (Livello 1), secondo le specifiche contenute nell Allegato A della D.D. 9 marzo 2012, n.540 Indirizzi regionali per la predisposizione degli studi finalizzati alla prevenzione del rischio sismico negli strumenti di pianificazione. Per maggiori dettagli si rimanda agli Elaborati G12 16. 4

In merito alla verifica degli aspetti normativi legati al reticolo idrografico, invece, si evidenzia quanto segue: 1) la proposta di aggiornamento locale della delimitazione delle Fasce fluviali, avanzata sulla base delle evidenze morfologiche e allegata alla II^ variante generale al P.R.G.C. (Elaborato H5), approvata dalla Regione nel 2011, non è ancora stata recepita dalla cartografia ufficiale delle Fasce fluviali; 2) per quanto riguarda il T. Sangone, i contenuti delle carte della pericolosità e del rischio da alluvione redatte dalla Regione Piemonte nell ambito dell attuazione della Direttiva alluvioni 2007/60/CE (D.Lgs. 19/2010) non sono congruenti con il quadro del dissesto del P.R.G.C. attualmente vigente (II^ Variante Generale approvata con D.G.R. 27 luglio 2011 n. 62-2471). Le mappe di pericolosità redatte dall Autorità di Bacino del Fiume Po, pur non essendo finalizzate a modificare le fasce fluviali ed il sistema vincolistico esistente nel PAI, potrebbero portare ad eventuali adattamenti del quadro del dissesto attualmente vigente. Si precisa, tuttavia, che il contenuto delle Mappe di Pericolosità (datate giugno 2014) fa riferimento ad uno Studio della Provincia di Torino (2000) ritenuto obsoleto dalla stessa Regione Piemonte. Infatti, in base a quanto comunicato in occasione della prima fase di consultazione (incontro dell 11 giugno 2014), tali carte saranno aggiornate nell ambito della prossima emissione, sulla base di un modello d asta del T. Sangone (da Trana a confluenza Po) redatto da ARPA Piemonte e che risulta, attualmente, in fase di validazione. Pertanto, ai sensi dell art. 15, comma 2, lettera b) della L.R. 56/77 e ss.mm.ii., i sottoscritti dichiarano che il quadro del dissesto è rimasto invariato rispetto a quanto riportato negli elaborati dello strumento urbanistico vigente (adeguato al PAI e approvato con D.G.R. n. 62-2471 del 27 luglio 2011, pubblicata sul B.U.R. n. 31 del 04/08/2011); fatti salvi, tuttavia, sulla base dei contenuti della DGR n. 17-792 del 22 dicembre 2014, gli esiti delle valutazioni tecniche attualmente in corso, effettuate tenendo conto anche delle valutazioni tecniche fornite dal Comune, che potranno aggiornare le mappe di pericolosità. 5

Il conclusione, il quadro del dissesto del T. Sangone potrà essere definito solo quando saranno terminati gli approfondimenti attivati dalla Regione nell ambito della revisione delle mappe della pericolosità. Si precisa, tuttavia, che la variante in oggetto non prevede nuove aree edificabili con aumento del carico antropico sul territorio comunale, bensì uno stralcio di aree di nuovo impianto presenti nel PRGC vigente e localizzate in prossimità del T. Sangone. Torino, 20 febbraio 2015 (Geol. Bianca Saudino Dughera) (Prof. Geol Giancarlo Bortolami) 6