PADUA, ZANONI, GRANAIOLA, CARDINALI, CORSINI, CANTINI,

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Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 1005 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori MARCUCCI, PADUA, ZANONI, GRANAIOLA, CARDINALI, CORSINI, CANTINI, Stefano ESPOSITO, GIACOBBE, CUCCA, SOLLO, FORNARO, FABBRI, CIRINNÀ, AMATI, DIRINDIN, D ADDA, PEGORER, LO GIUDICE, PUGLISI, SANGALLI, FAVERO, PAGLIARI, BORIOLI, MORGONI, Mauro Maria MARINO, DE MONTE, PUPPATO, SCALIA, CARIDI, VALENTINI, CHITI, Elena FERRARA, ASTORRE, DI GIORGI e PEZZOPANE COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 AGOSTO 2013 Istituzione in Roma del Museo luogo della memoria per gli internati militari italiani (IMI) TIPOGRAFIA DEL SENATO

Atti parlamentari 2 Senato della Repubblica N. 1005 ONOREVOLI SENATORI. La proposta di dedicare a Roma un luogo della memoria agli Internati militari italiani IMI, nasce per non disperdere il patrimonio storico, culturale ed umano legato al grande dramma che, tra l 8 settembre 1943 e il maggio 1945, coinvolse più di 650.000 uomini del Regio esercito italiano; catturati su più fronti dalle truppe tedesche dopo l armistizio dell Italia con gli alleati, subirono la deportazione e l internamento nei lager del Terzo Reich e nei territori da esso controllati. Il regime nazista, dopo averli considerati in un primo tempo prigionieri di guerra, nel disprezzo delle norme di diritto internazionale, modificò il loro status in «internati militari», per utilizzarli come forza lavoro. Da sottolineare come il termine «internato militare» ricorra nel diritto internazionale solo con riferimento ai militari di uno Stato belligerante che si trovino sul territorio, inteso in senso lato, di uno Stato neutrale (articoli 57 e seguenti della Convenzione dell Aja del 1899 sulle leggi e gli usi della guerra terrestre). Gli IMI sottoposti per venti lunghi mesi ad un trattamento disumano, subirono umiliazioni, fame e le più tremende vessazioni, lavoro coatto. Circa 50.000 non fecero più ritorno. Dopo settanta anni di silenzi sulla deportazione e internamento degli italiani nei lager del Terzo Reich, iniziata con i militari, e dopo annose battaglie morali e giuridiche, promosse dall Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall internamento, dalla guerra di liberazione e loro familiari (ANRP), la disavventura degli IMI sembra che abbia finalmente conquistato una collocazione storica. La vicenda è stata oggetto di interesse da parte dei Governi di Italia e Germania in occasione del vertice tenutosi a Trieste nel novembre 2008, quando fu istituita una specifica commissione composta da dieci storici italiani e tedeschi con lo scopo di «occuparsi del passato di guerra italo-tedesco e in particolare del destino degli internati italiani deportati in Germania». La Commissione è stata impegnata in una ricerca al fine di «superare pregiudizi e stereotipi, sulla via della riconciliazione, solidarietà e integrazione» e perseguire una comune cultura della memoria. A conclusione dei suoi lavori, la Commissione ha presentato un articolato rapporto, il 19 dicembre 2012, presso la Farnesina, alla presenza dei corrispondenti Ministri degli esteri italiano e tedesco (Giulio Terzi di Sant Agata e Guido Westerwelle). In occasione della presentazione di tale Rapporto, il Ministro degli affari esteri italiano ha evidenziato che: «Italia e Germania vogliono costruire una memoria comune sugli anni delle violenze naziste, in onore delle vittime ma anche per mostrare che da quelle tragedie i nostri Paesi sono riusciti ad uscire e oggi lavorano insieme per il futuro dell Unione europea». Il Ministro tedesco, dal canto suo, ha sottolineato: «Il governo federale tedesco deplora profondamente le ingiustizie subite dagli internati militari. Ci inchiniamo dinnanzi alle vittime. Riconosciamo interamente che il loro destino deve ricevere il meritato apprezzamento. Anche per le future generazioni devono apprendere quanto accadde loro». Il rapporto dedica un intero capitolo alla drammatica storia degli IMI, segnalando i momenti salienti della complessa vicenda individuale e collettiva. Il racconto degli storici sintetizza situazioni, stati d animo, cause

Atti parlamentari 3 Senato della Repubblica N. 1005 e concause che determinarono certe scelte, sia da parte dei militari italiani, sia da parte delle autorità del Terzo Reich. Si accenna, in un veloce excursus, alle condizioni di vita e di lavoro, al rapporto con gli organi di controllo, alle violenze fisiche e morali perpetrate verso quanti avevano deciso di non collaborare con il nazionalsocialismo, pronunciando ripetutamente il loro «no!» di fronte alle profferte che avrebbero potuto alleggerire la loro condizione. Ben delineati, inoltre, sono gli interessi economici tedeschi legati all uso dei militari italiani come forza lavoro e le modalità attraverso le quali, per una politica di sfruttamento, fu conseguente «l arbitrario» cambiamento di status: da prigionieri di guerra a internati militari e successivamente a lavoratori civili, tra il luglio e il settembre del 1944. Quella elaborata dagli storici italo-tedeschi sugli IMI è una panoramica a tutto tondo che, attraverso il reperimento di documentazione bilaterale, ha cercato di dimostrare la possibilità di tracciare un lineare racconto dei fatti storici, un percorso cronologico degli accadimenti, analizzati prevalentemente dal punto di vista della «storia delle esperienze». Pur non avendo la pretesa di essere esaustiva, la ricerca lascia tuttavia aperta la strada a ulteriori lavori di approfondimento. Particolarmente interessante è la parte conclusiva del rapporto dedicata ad alcune «raccomandazioni per il futuro» presentate, «in conformità al mandato ricevuto», nella consapevolezza, tuttavia, che le iniziative ivi proposte possano venire concretizzate «solo se in Italia e in Germania si affermerà la volontà politica di promuovere in uno spirito europeo l avvicinamento delle culture della memoria esistenti nei due paesi». La Commissione nelle «Raccomandazioni» ha sottolineato la necessità di istituire: a) in Germania un luogo della memoria per gli internati militari italiani che ricordi il loro singolare destino. La Commissione ha potuto constatare che presso il Berlin-Niederschöneweide, esiste già il campo di lavoro coatto degli italiani, dove furono detenuti anche gli IMI, i cui edifici sono rimasti in gran parte intatti. Questo spazio, arricchito con un monumento creato da un artista, potrebbe costituire un piccolo memoriale, per ricordare la loro vicenda. Nel contempo questo luogo della memoria dovrebbe adempiere in modo permanente a compiti di natura scientifica e storico-didattica; b) a Roma, parallelamente a quello ipotizzato a Berlin-Niederschöneweide, un analogo luogo della memoria. Il progetto museale, previsto nelle «raccomandazioni» della Commissione di storici potrà essere realizzato solo grazie a concreti e formali atti da parte di Italia e Germania. Un impegno peraltro già auspicato dalla Corte internazionale di giustizia, a seguito della decisione del 3 febbraio 2012 sulle immunità giurisdizionali degli Stati, ove si legge: «Le richieste originate dal trattamento degli IMI, insieme ad altre richieste di cittadini italiani finora non regolate, possano essere oggetto di un ulteriore negoziato» tra i due Paesi. Riteniamo sia un dovere imprescindibile, dunque, da parte dei due Stati consentire la realizzazione del progetto, quale iniziativa concreta rivolta alla memoria collettiva, col massimo impegno e la massima urgenza, prima che muoia l ultimo sopravvissuto agli strazi consumati tra il 1943 e il 1945. In considerazione di tali indicazioni del rapporto, il presente disegno di legge intende dare concreta attuazione alle «raccomandazioni» della Commissione, al fine di realizzare a Roma un Museo luogo della memoria dedicato agli IMI, quale Centro di studi, documentazione e ricerca, esposizione, conservazione e apprendimento, rivolto alla costruzione di una memoria comune e di una cultura condivisa.

Atti parlamentari 4 Senato della Repubblica N. 1005 La previsione di uno stretto gemellaggio fra gli istituendi Centri, da realizzare a Berlin-Niederschöneweide e a Roma, potrebbe costituire una prima soluzione per la storia degli IMI e renderli finalmente protagonisti e testimoni della verità storica, per giungere, anche mediante iniziative ulteriori e successive avanzate dalla stessa Commissione a un futuro di valenza europea di pace e collaborazione che non può prescindere dalla conoscenza e dalla comprensione delle vicende storiche e umane. Pur considerando che lo spazio commemorativo avrebbe costituito sempre un non luogo, in quanto svincolato da un nesso fisico con al vicenda degli IMI, la scelta di realizzare il museo presso la sede dell ANRP di via Labicana, 15/A di Roma, risponde all esigenza di preservare e di valorizzate un percorso storico-didattico, già luogo della memoria a Roma, nel quale è ubicato anche il Museo storico della liberazione in Via Tasso. La sede dell ANRP, è incorporata nell ambito di una vasta area di pertinenza del Ministero della difesa, già caserma dopo l unità d Italia, adattata su una precedente costruzione risalente ai primi decenni del XVIII secolo, ed ora adibita a magazzinaggio, in parte in disuso; la fisionomia dell edificio e il corpo dell intera struttura, caratterizzati da uno schema «a pettine», richiamano scenograficamente lo schema allungato delle baracche del lager, ben prestandosi dunque a rievocare i luoghi dell internamento. Lo studio del progetto per istituire a Roma un luogo della memoria per gli IMI è stato da tempo avanzato dall ANRP, la quale, incoraggiata ora anche dai suggerimenti formulati dalla Commissione, ha presentato ai Ministeri della difesa e degli affari esteri le linee di fattibilità elaborate dal proprio Dipartimento beni monumentali e rimembranza, con la preziosa collaborazione della Sapienza-Università di Roma e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Il progetto del museo prevede, oltre alla riqualificazione architettonica della struttura esistente, l impiego di installazioni multimediali interattive, ad alto profilo tecnologico, di efficace impatto per i giovani visitatori. L ANRP, ente morale costituito con decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1949, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 181 del 9 agosto 1945, posto sotto la vigilanza del Ministero della difesa, così come la sua sede, può ben simboleggiare la casa degli ex IMI, anche perché annovera tra gli assistiti il maggior numero di ex IMI o loro familiari. L ANRP, in coerenza con i suoi impegni, ascrive tra le sue finalità statutarie il «mantenere viva la memoria di coloro che immolarono la loro vita per la salvezza della patria e tributare loro ogni onoranza» e «conservare e custodire il patrimonio morale che i Reduci, con le loro sofferenze e la loro partecipazione morale e materiale alla lotta di liberazione hanno acquisito, con l impegno di trasmetterlo ai giovani, tenendo soprattutto presenti le prospettive comunitarie e internazionali, sancite dalla Carta delle Nazioni Unite». Inoltre l ANRP, associazione alla quale il presente disegno di legge intende consentire la realizzazione del progetto museale, nonché la sua gestione e il mantenimento, in collaborazione con gli altri soggetti istituzionali, è in grado di mettere a disposizione non solo la propria sede operativa ma anche le sue risorse umane e il suo patrimonio archivistico e bibliografico.

Atti parlamentari 5 Senato della Repubblica N. 1005 DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Istituzione del Museo luogo della memoria per gli Internati militari italiani) 1. È istituito il Museo luogo della memoria per gli Internati militari italiani (IMI), di seguito denominato «Museo». 2. Il Museo ha sede presso i locali dell ANRP, in Roma via Labicana 15/A. L individuazione di tale sede risponde all esigenza di creare, preservare e valorizzare un coerente percorso storico-didattico della memoria a Roma, comprendente anche il vicino Museo storico della liberazione, sito in via Tasso. 3. Il progetto del Museo è promosso dall ANRP, ente morale costituito con decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1949, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 181 del 9 agosto 1949, con la collaborazione del Consiglio nazionale delle ricerche e della Sapienza-Università di Roma. Art. 2. (Finalità e compiti) 1. L istituzione del Museo, in parallelo al luogo della memoria in Germania presso il Berlin-Niederschöneweide da dedicare agli IMI, risponde all obiettivo di costruire una memoria condivisa sul passato bellico italotedesco, conformemente agli ideali di riconciliazione, solidarietà e integrazione, fondamento del processo di costruzione dell Unione europea.

Atti parlamentari 6 Senato della Repubblica N. 1005 2. Per le finalità di cui al comma 1, il Museo ha il compito di: a) offrire al pubblico, in particolare alle nuove generazioni, attraverso l impiego di installazioni multimediali interattive, un adeguato luogo della memoria, atto a ricordare le vicende degli IMI che subirono la deportazione e l internamento nei lager del Terzo Reich; b) assicurare al patrimonio nazionale ed europeo un ampia ed ordinata documentazione sulla specifica vicenda storica; c) costituire un centro studi, documentazione e ricerca, tale da adempiere a compiti di natura scientifica, archivistica e storico-didattica. In tali finalità rientra anche l allestimento di esposizioni temporanee e la predisposizione di una biblioteca aperta al pubblico; d) organizzare manifestazioni, assegnare premi nazionali e internazionali, borse di studio e di ricerca, allo scopo di contribuire alla conoscenza storica della vicenda degli IMI e al mantenimento della memoria. Art. 3. (Realizzazione e gestione del Museo) 1. La realizzazione del progetto museale nei locali di cui all articolo 1, all uopo ristrutturati e riqualificati, è a cura all ANRP con la collaborazione scientifica del Consiglio nazionale delle ricerche e della Sapienza-Università di Roma. Per l attuazione del presente comma è autorizzata la spesa di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015. 2. La gestione e il funzionamento del Museo sono assolti dall ANRP. Per l attuazione del presente comma è assegnato all ANRP, a decorrere dall anno 2013 e per ogni successivo anno di gestione, il contributo di 100.000 euro annui.

Atti parlamentari 7 Senato della Repubblica N. 1005 Art. 4. (Istituzione del Comitato di indirizzo e di vigilanza) 1. Con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro della difesa, è istituito un Comitato di indirizzo e vigilanza, di seguito denominato «Comitato», presieduto da uno studioso o personalità di chiara fama nominato con analogo provvedimento. Il Comitato è costituito da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri della difesa, degli affari esteri, dell economia e delle finanze, dell istruzione, dell università e della ricerca, dei beni e delle attività culturali e del turismo, nominati dai rispettivi Ministri, nonché da tre rappresentanti delle associazioni combattentistiche di ex IMI di cui almeno due designati dall ANRP, e da un massimo di due rappresentanti degli enti pubblici e privati, nazionali e internazionali, sostenitori del Museo, proposti dall ANRP. 2. Il Comitato ha compiti di indirizzo e vigilanza sull andamento del Museo; compila e modifica il proprio regolamento interno; approva il rendiconto morale ed il bilancio preventivo e consuntivo sulla gestione e funzionamento del Museo, presentato dall ANRP. Esercita inoltre il suo mandato, ai sensi delle norme contenute negli articoli 2403 e seguenti del codice civile, in quanto applicabili. 3. Il Comitato elegge nel suo seno un vicepresidente ed un segretario; in caso di assenza o impedimento, il presidente è sostituito dal vicepresidente. Il Comitato è convocato, di norma trimestralmente presso la sede del Museo o altrove, oppure ogni qualvolta il presidente lo consideri opportuno nell interesse del Museo. 4. Ai componenti del Comitato non spettano compensi, gettoni, emolumenti o indennità comunque definiti. Dall attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi

Atti parlamentari 8 Senato della Repubblica N. 1005 o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Art. 5. (Copertura finanziaria) 1. All onere derivante dall articolo 3, pari a 600.000 euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, e a 100.000 euro a decorrere dall anno 2016, si provvede: a) quanto a 600.000 euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e a 500.000 euro per l anno 2015 mediante corrispondente riduzione dell autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307; b) quanto a 100.000 euro annui a decorrere dall anno 2015 mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per gli anni 2015 e successivi dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell economia e delle finanze per l anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l accantonamento relativo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 2. Il Ministro dell economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 3. Il Museo può disporre di ulteriori mezzi finanziari, quali: a) liberalità di enti pubblici e privati, fondazioni, associazioni e singoli cittadini; b) eventuali contributi di provenienza estera erogati da soggetti privati, aziende, istituzioni e Stati.

Atti parlamentari 9 Senato della Repubblica N. 1005 Art. 6. (entrata in vigore) 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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