PROGRAMMA REGIONALE PER LA PREVENZIONE DEI RIFIUTI PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DI BONIFICA DEI SITI INQUINATI
La strategia europea La prima direttiva europea, nel 1975: «Gli Stati membri adottano le misure atte a promuovere la prevenzione, il riciclo.» Il V programma quadro UE fissava l'obiettivo di portare la produzione di rifiuti a 350 kg/ab per anno Viene introdotto il principio della «responsabilità estesa del produttore» da cui si sviluppa la disciplina per la gestione degli imballaggi
la Direttiva 2008/98/CE Introduce : 1.una stringente gerarchia delle politiche di gestione 2.l obbligo agli stati membri di redigere, entro il 12 dicembre 2013, dei programmi per la prevenzione dei rifiuti contenenti: -obiettivi di disaccoppiamento -specifiche misure di prevenzione, di tipo economico, normativo, informativo -riferimenti quantitativi o qualitativi per monitorare e valutare i progressi compiuti
D. Lgs 152/2006 1. disciplina la pianificazione regionale prevedendo al suo interno il Piano di gestione degli imballaggi 2. adotta le novità della Direttiva nel dicembre 2010 introducendo la gerarchia e l'obbligo di redigere il Programmi di prevenzione (nazionale e regionali)
Due norme importanti 1. il DM 203/2003 sul GPP introduce: criteri minimi di sostenibilità nelle forniture pubbliche di alcune categorie merceologiche (arredi, edilizia, servizi...); criteri di efficienza nell'acquisizione ed erogazione di servizi; indicazione affinché la PPAA copra il 30% del proprio fabbisogno con prodotti ottenuti da materiale riciclato 2. D.Lgs 163/2006 (Codice appalti) introduce la possibilità di subordinare il principio di economicità a criteri ispirati a esigenze sociali, ambientali e più in generale di sviluppo sostenibile
La prevenzione nelle politiche regionali La L.R. 25/1998 e il Piano Regionale dei rifiuti e il piano per la gestione degli imballaggi (2004) contengono misure per la prevenzione e per la minimizzazione dello smaltimento in discarica: obbligo per le PPAA di coprire il proprio fabbisogno con almeno il 40% di materiali da recupero di rifiuti (carta e plastica) inserimento nei capitolati d'appalto pubblico di specifiche per favorire l'utilizzo di materiali da recupero divieto di utilizzo di materiali a perdere nelle mense pubbliche impegno ad adottare criteri GPP nei bandi di acquisto (es.nei capitolati per i servizi di gestione delle mense, dispenser per bevande)
La prevenzione nelle politiche regionali La L.R. 37/2013 Acquisti verdi Strumento volto a rendere maggiormente cogenti gli obiettivi di GPP Introduce la disposizione che in tutti i Bandi di finanziamento pubblico, l erogazione dei fondi sia subordinata alla previsione di almeno il 35% di acquisti verdi Sono destinatari della norma la Regione, gli enti locali, gli enti e le agenzie istituite con norma regionale, gli enti parco,..
Sostegno economico a progetti di riduzione e prevenzione Dal 2007 al 2010 circa 221 progetti ammessi a finanziamento: 106 progetti per 220 fontanelli ed erogatori 52 progetti per 20.000 composter (distribuiti nel complesso 67.200) 23 progetti per 30 interventi nelle mense scolastiche e 10 ecosagre 15 per ecocentri (centri di rapazione, scambio, distrib. invenduto) 25 per altri interventi di riduzione (comunicazione, educazione ambientale, riduzione carta negli uffici pubblici) Le risorse dedicate sono state circa 7,5 milioni di euro
90 Comuni (nel 2008) interessati da incentivi per la distribuzione di COMPOSTER Al 2012 sono in uso complessivamente 67.187 composter in Toscana
INCENTIVI ALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI URBANI ALLA FONTE Ai fini della determinazione del contributo per lo smaltimento dei rifiuti in discarica, viene riconosciuta in aggiunta alla percentuale di efficienza di RD attestata, una quota fissa secondo lo schema seguente. Totale 169 comuni di cui 12 comuni non hanno ottenuto l incentivo. L incentivo può essere riconosciuto solo a fronte dell effettivo monitoraggio periodico riguardo al reale utilizzo dei composter da parte degli utenti. 67.187composter per 201.561 abitanti equivalenti
90 Comuni interessati da incentivi per l installazione di FONTANELLI
Comuni interessati da incentivi per la RIDUZIONE RIFIUTI MENSE SCOLASTICHE
TOTALE DEI COMUNI INTERESSATI dai progetti ammessi a finanziamento
COMUNE DI FIRENZE Quartiere 5 Incentivo per fontanello, Centro di riparazione, Centro di riuso, Centro di educazione ambientale
COMUNE DI RUFINA incentivi per adeguamento dei locali mensa, acquisto lavastoviglie, set stoviglie riutilizzabili per la scuola primaria
COMUNE DI EMPOLI Incentivi per Centro recupero merci invendute e redistribuzione in accordo con i centri sociali del Comune
CARITAS PRATO Incentivi per Centro recupero merci invendute e redistribuzione alimenti. L Emporio, promosso da Comune di Prato, Provincia, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Caritas Diocesana, serve più di 1.300 famiglie che possono accedere all acquisto delle merci grazie a un sistema a punti.
Incentivi per l acquisto di cassette ortofrutta riutilizzabili -CPR System
Interventi in tema di riduzione nella ristorazione Studio su La produzione di rifiuti nella Ristorazione Collettiva in Toscana Prima indagine conoscitiva e indicazioni operative di prevenzione (2007), Regione Toscana- ARRR Spa favorire la raccolta differenziata degli scarti di preparazione o post-consumo da avviare a recupero e l utilizzo di detergenti ecologici e a minor impatto ambientale per il lavaggio delle stoviglie. Indicazioni per la redazione di capitolati tipo per il servizio di ristorazione, considerando le peculiarità e le esigenze specifiche di ogni settore considerato corsi di formazione per la divulgazione dei capitolati di ristorazione Attività di monitoraggio Protocollo d intesa Regione Toscana ARRR ANCI Toscana 2010 attivazione di monitoraggio del settore ristorazione scolastica divulgazione dei risultati dello studio e del monitoraggio attività di formazione:indicazioni per la riduzione dei rifiuti e degli impatti ambientali del servizio di ristorazione (febbraio-giugno 2010)
Accordo Volontario Regione Toscana, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia 2010 Azioni di prevenzione nella produzione/approvvigionamento di prodotti e nei servizi: indirizzare scelte di acquisto di beni con marchi ecologici Ecolabel e prodotti da aziende aderenti a schemi di ecogestione e audit Emas. controllare l'impiego di sostanze pericolose e in particolare ridurre gli inquinanti nella produzione dei beni, evitare materiali con problematiche relative alla fase di riciclo e smaltimento (PVC); introdurre tecnologie pulite per la riduzione delle emissioni e della produzione di rifiuti; promozione dell utilizzo di imballaggi pluriuso; recupero delle merci invendute dei punti vendita; donazione dei computer obsoleti; limitazione dei prodotti monouso a favore di prodotti a minor impatto ambientale; raccolta differenziata dei rifiuti prodotti favorire l acquisto di prodotti di filiera corta e da agricoltura biologica.
Accordi territoriali con i consorzi di filiera Sono stati siglati: accordo quadro tra REGIONE TOSCANA, ANCI, CONAI con i consorzi delle filiere del vetro e della plastica con il consorzio degli imballaggi in alluminio e in acciaio Gli accordi promuovono: la ricerca per l'utilizzo delle plastiche miste e il vetro fine; la diffusione della raccolta monovetro, gli acquisti verdi da parte delle PPAA, la comunicazione e la diffusione informativa Risorse impegnate 6 milioni
I risultati Molto bene i fontanelli, i composter, progetti per il recupero dell invenduto della GDO, gli interventi di educazione ambientale e di promozione di riduzione dei rifiuti nelle mense scolastiche... Molto bene, nell ambito degli accordi con i consorzi di filiera, il progetto sulle plastiche miste... Gli interventi dedicati alla diffusione degli eco-scambi registrano limitati quantitativi di materiali intercettati Deludenti i risultati di GPP con la PPAA
Le azioni proposte nel PRB - riduzione Attivare specifiche linee di finanziamento per sostenere bandi regionali di prevenzione della produzione di rifiuti: riduzione della frazione organica e verde, con azioni di autocompostaggio e riduzione dello spreco alimentare; riduzione della frazione cartacea, con azioni di digitalizzazione e di risparmio dell uso di carta; riduzione degli imballaggi e dell usa e getta, con azioni di diffusione di erogatori e fontanelli e di promozione di attività commerciali a bassa produzione di rifiuti, ecc; attivazione di linee di finanziamento per la diffusione negli edifici scolastici e negli uffici della PPAA di sistemi per la distribuzione alla spina dell acqua; riduzione dei rifiuti ingombranti, dei beni durevoli, dei RAEE promuovendo pratiche di manutenzione, eco-scambio e riuso.
Le azioni proposte nel PRB PAN GPP Prevedere per Regione, Province, Comuni e altri Enti.. l adozione di procedure di acquisto conformi ai criteri ambientali minimi, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PAN GPP Monitoraggio degli acquisti della PPAA attraverso l Osservatorio regionale sui contratti pubblici ai sensi dell articolo 5 commi 7 bis e 7 ter della legge regionale 13.07.2007 n. 38 (Norme in materia di contratti e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro) Integrazione della documentazione relativa agli appalti pubblici, mediante elaborazione e inserimento nei bandi e nei capitolati di specifiche clausole relative alla dimensione ambientale di cui all articolo 33 della legge regionale 38/2007. Istituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare per l elaborazione di capitolati tipo per la diffusione e applicazione dei criteri minimi ambientali; Introduzione nei bandi di finanziamento regionali di criteri premianti, ai fini della valutazione dell ammissibilità dei progetti, a fronte della presentazione di dichiarazione di adempimento degli obblighi previsti in tema di GPP e prevenzione; questo principio si applica a tutti gli atti di assegnazione di risorse finanziarie emanati dagli uffici regionali
Le azioni proposte nel PRB - Imballaggi Prevedere, per la Regione, le Province, i Comuni e gli altri Enti nei bandi di gara per l affidamento dei servizi per la pulizia dei locali, del servizio di ristorazione e di fornitura di bevande e acqua, parametri per l individuazione dell offerta più vantaggiosa: l utilizzo di ricariche e detersivi concentrati; il conferimento differenziato dei rifiuti di imballaggio (contenitori per liquidi in vetro e plastica e per le lattine in alluminio e banda stagnata) e delle frazioni merceologiche (carta e cartone) che siano state raccolte separatamente; che bevande e acqua siano fornite per mezzo di distributore automatizzato alla spina o con ricarica a rendere; che bevande e acqua siano confezionate con vuoto a rendere. Estensione del divieto di utilizzo di stoviglie usa e getta e incentivazione dell utilizzo di acqua e bevande alla spina nell ambito delle manifestazioni fieristiche e di comunicazione organizzate o finanziate anche in parte da Regione ed enti locali, istituti ed aziende soggette alla vigilanza degli stessi;
Le azioni proposte nel PRB Rifiuti D&C Per EEPP prevedere in fase di affidamento di lavori che contemplino attività di costruzione e demolizione, la gestione finalizzata al riciclo per una quota non inferiore all 80% dei rifiuti non pericolosi generati nel corso delle stesse attività. Per rafforzare questa linea di intervento sono previste ulteriori specifiche azioni: inserimento, nella SCIA o dell autorizzazione a costruire, dell obbligo di stima dei quantitativi di rifiuti da costruzione e demolizione presunti e rilascio della certificazione di fine lavori solo a fronte della presentazione della certificazione di corretto avvio a recupero o smaltimento; incentivazione della rimozione delle sostanze nocive e/o pericolose prima della demolizione attraverso la demolizione selettiva Promozione, in collaborazione con gli Albi professionali, ANCE, Associazioni di Categoria e le Università l attivazione di una specifica attività di formazione relativa alle tematiche della demolizione selettiva il metodo standard di certificazione delle raccolte differenziate prevede, a decorrere dal 2009, un incentivo pari all 1% di RD per i Comuni che hanno attivato questo servizio di raccolta presso i centri di raccolta, stazioni ecologiche, cantieri comunali, o su chiamata; il sostegno al mercato degli aggregati riciclati da rifiuti da costruzione e demolizione mediante la redazione di norme tecniche di capitolato che ne introducano la possibilità di impiego (come già indicato nella d.g.r.t. n. 337 del 2006 della Regione Toscana capitolato tipo prestazionale per l utillizzo dei materiali riciclati da rifiuti da C&D).
da fare 1. Coordinare l intervento nel territorio al fine di razionalizzare e semplificare, replicare esperienze pilota 2. Rendere gli interventi più efficaci: introdurre forme di monitoraggio, inserire obblighi, divieti e sanzioni 3. Razionalizzare l uso delle risorse (strategicità e addizionalità degli interventi, assegnazione selettiva) 4. Integrare il Programma prevenzione regionale in corso di approvazione con gli obiettivi introdotti dal Programma Nazionale
Il PRB si puo scaricare dal sito: www.regione.toscana.it/prb2013