RELAZIONE La Commissione europea ritiene lo Stato italiano inadempiente agli obblighi di cui all art. 3 della direttiva 2000/60/CE non avendo reso le informazioni cui era tenuta entro il termine indicato dall art. 24 della citata direttiva. L art. 3, comma 1, della direttiva 2000/60/CE prevede, infatti, l individuazione di bacini idrografici da assegnare a singoli distretti idrografici e, ove opportuno, l unificazione di detti bacini. I successivi commi 2, 3, 7 e 8 pongono l obbligo agli Stati membri di comunicare l elenco delle competenti autorità di ciascun distretto idrografico, ivi comprese quelle degli organismi internazionali. Preliminarmente, si fa presente che, in attuazione dell art. 91 del D.P.R. n. 616/1977, che delegava alle regioni le funzioni relative alla tutela, la disciplina e l utilizzazione della risorsa idrica, la cui titolarità rimaneva in capo allo Stato, la prima individuazione di bacini interregionali è stata effettuata con il D.P.C.M. 22 dicembre 1997. La legge 183/1989 sulla difesa del suolo, che segna, anche da un punto di vista amministrativo, con il riassetto organizzativo e funzionale delle competenze, una svolta nella gestione delle acque e del territorio, prevedeva con l art. 14 una riduzione del numero dei bacini interregionali da 27 a 18, dal momento che 9 di essi venivano definiti nazionali, a cui si aggiungevano 2 bacini ex regionali dell Arno e dell Isonzo che portavano i bacini nazionali a 11. I bacini interregionali venivano poi identificati dall art. 15 della legge 183/89 e i bacini regionali si individuano, per esclusione, dalla disposizione di cui all art. 16, Il D.Lgs. n. 152/2006, che nel recepire la citata direttiva ha abrogato la legge 183/89, con l art. 64, attuativo del su menzionato art. 3 della direttiva comunitaria, ripartisce il territorio nazionale in 8 distretti idrografici, che ricomprendono bacini idrografici già individuati con la legge 183/89. L art. 63, poi, del citato decreto legislativo istituisce in ciascun distretto idrografico l Autorità distrettuale, individuando gli organi della stessa. In attesa dell emanazione del decreto che disciplini il trasferimento di funzioni e regolamenti il periodo transitorio, sono le Autorità di cui alla legge 183/89 ad assicurare la continuità delle funzioni spettanti alle Autorità distrettuale. In tal senso è in corso di approvazione un decreto legislativo che autorizza l Autorità di bacino di cui alla legge 183/89 allo svolgimento delle funzioni fino al 31 dicembre 2006. Si forniscono, pertanto, le informazioni richieste dai citati commi 2, 3, 7 e 8 dell art. 3 della direttiva comunitaria, sulla base dell allegato 1 della direttiva stessa e della normativa attualmente vigente. Con l allegato 1 sono riportate le Autorità competenti. A livello centrale autorità competente è il Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare-direzione Qualità della Vita, mentre per quanto attiene i distretti idrografici sono le Autorità di rilievo nazionale. Per ogni autorità è stato indicato il contatto e il relativo indirizzo. Con riguardo, poi, ai compiti che sono attribuiti alle diverse autorità competenti, si fa presente che il Ministero recepisce le direttive comunitarie, detta ulteriori norme per l attuazione delle normativa comunitaria e svolge attività di indirizzo e di coordinamento. Alle Autorità sono attribuiti compiti di indirizzo e coordinamento con riferimento, in particolare, alla elaborazione del Piano e elabora proposte di delibere per l attuazione della normativa in materia. Le regioni svolgono attività conoscitive sulle caratteristiche dell aria di competenza, dell impatto delle attività umane e sullo stato delle acque, svolgono analisi economica dell utilizzo idrico e provvedono, altresì, alla programmazione e all attuazione degli interventi necessari all attuazione delle disposizioni. Infine spetta alle regione l attività di divulgazione delle informazioni.
Nell allegato 2 sono indicati gli 8 distretti idrografici di cui all art. 64 del DLgs. n. 152/06, per ogni distretto sono riportati i metri quadri di superficie e per 4 distretti indicati i bacini idrografici in essi rientranti. Nell allegato 3 sono indicate le normative di riferimento concernenti la situazione giuridica delle autorità competenti e i siti internet in cui sono disponibili i testi integrali della normativa. L allegato 4 riporta individua le autorità competenti allo svolgimento dei compiti previsti dalla direttiva Con riferimento, poi, alle autorità di cui all art. 3, comma 5, della direttiva comunitaria, si indicano i bacini idrografici transfrontalieri che interessano il territorio nazionale: Rodano (Svizzera, Francia, Italia), Reno (Svizzera, Italia, Germania, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda) Danubio (Germania, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Ungheria, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Serbia-Montenegro, FYROM, Bulgaria, Romania, Ucraina, Polonia, Moldavia) Po (Svizzera, Italia) Isonzo (Slovenia, Italia) Il territorio internazionale di questi bacini interessa delle porzioni minimali dei corrispondenti bacini idrografici. L Italia partecipa alle attività internazionali attraverso le di rilievo nazionale, regionale e interregionale interessate sotto il coordinamento del Ministero e dell Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT). Allo stato attuale l impegno dello Stato italiano è maggiormente focalizzato all acquisizione di elementi conoscitivi al fine di adempiere a quanto richiesto dal citato comma 5. L Amministrazione si riserva di comunicare tempestivamente ogni modifica si dovesse presentare al riguardo.
All. 2 Denominazione distretto idrografico delle Alpi orientali Superficie (kmq) 39.385 Padano 74.115 dell Appennino settentrionale pilota del Serchio dell Appennino centrale 39.000 1.600 35.800 Bacini idrografici di appartenenza 1) Adige, già bacino nazionale ai sensi della legge 18 maggio 1989, n. 183; 2) Alto Adriatico, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 3) Lemene, Fissare Tartaro Canalbianco, già bacini interregionali ai sensi della legge n. 4) bacini del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, già bacini regionali ai sensi della legge n. 183 del 1989 bacino del Po, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 1) Arno, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 183 2) Magra, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 3) Fiora, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 4) Conca Marecchia, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 5) Reno, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 6) bacini della Liguria, già bacini regionali ai sensi della legge n. 7) bacini della Toscana, già bacini regionali ai sensi della legge n. 8) fiumi Uniti, Montone, Ronco, Savio, Rubicone e Uso, già bacini regionali ai sensi della legge n. 9) Foglia, Arzilla, Metauro, Cesano, Misa, Esino, Musone altri bacini minori, già bacini regionali ai sensi della legge n. 10) Lamone, già bacino regionale ai sensi della legge n. 11) bacini minori afferenti alla costa Romagnola, già bacini regionali ai sensi della legge n. Bacino del Serchio 1) Tevere, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 183 2) Tronto, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 3) Sele, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 183 4) bacini dell'abruzzo, già bacini regionali ai sensi della legge n. 5) bacini del Lazio, già bacini regionali ai sensi della legge n. 6) Potenza, Chienti, Tenna, Ete, Aso, Menocchia, Tesino e bacini minori delle Marche, già bacini regionali ai sensi della legge n.
Denominazione distretto idrografico dell Appennino meridionale della Sardegna della Sicilia Superficie (kmq) 68.200 24.000 26.000 Bacini idrografici di appartenenza 1) Liri-Garigliano, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 2) Volturno, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 3) Sele, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 183 4) Sinni e Noce, già bacini interregionali ai sensi della legge n. 5) Bradano, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 6) Saccione, Fortore e Biferno, già bacini interregionali ai sensi della legge n. 7) Ofanto, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 8) Lao, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 183 9) Trigno, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 10) bacini della Campania, già bacini regionali ai sensi della legge n. 11) bacini della Puglia, già bacini regionali ai sensi della legge n. 12) bacini della Basilicata, già bacini regionali ai sensi della legge n. 13) bacini della Calabria, già bacini regionali ai sensi della legge n. 14) bacini del Molise, già bacini regionali ai sensi della legge n. bacini della Sardegna, già bacini regionali ai sensi della legge n. bacini della Sicilia, già bacini regionali ai sensi della legge n. 183 del 1989.
Autorità competente Contatto Indirizzo Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione Generale della Direzione Qualità della Vita Direttore generale della Direzione Gianfranco Mascazzini Via Cristoforo Colombo 44 00147 Rome IT www.minambiente.it Nome bacino Autorità competente Contatto Indirizzo Adige dell Adige Nicola dell Acqua Piazza A.Vittoria, n. 5 38100 Trento www.bacino-adige.it All. 1 Alto Adriatico (Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione) Arno Liri-Garigliano e Volturno Po dell Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione dell Arno del Liri-Garigliano e Volturno del Po Antonio Rusconi Giovanni Menduni Giuseppe d Occhio Michele Presbitero Dorsoduro 3593 30123 Venezia www.adbve.it Via dei Servi 15 (c/o Provved. OO.PP) 50122 Firenze www.arno.autoritadibacino.it Viale Lincoln ex zona Saint Gobain 81100 Caserta www.autoritadibacino.it Via Garibaldi 75 43100 Parma www.adbpo.it Serchio Tevere del Serchio del Tevere Raffaello Nardi Roberto Grappelli Palazzo Pretorio 55100 Lucca www.serchioautoritadibacino.it Via Vittorio Bachelet 12 00185 Roma www.abtevere.it
All. 3 Autorità competente Situazione giuridica Documentazione Ministero dell Ambiente e della Istituito con la legge 349/86 Tutela del Territorio e del Mare Istituite con la legge 183/89 e a statuto Istituite con l art 131 della speciale Costituzione della Repubblica Italiana www.minambiente.it Autorità competente Situazione giuridica Documentazione Regione Piemonte Statuto regionale http://www.regione.piemonte.it/ Regione Val d Aosta Statuto regionale http://www.regione.vda.it/amministrazione/a * utonomia/statuto_i.asp Regione Lombardia Statuto regionale http://www.consiglio.regione.lombardia.it/w ai/istituzione/statuto.php Regione Trentino- Alto Adige * Statuto regionale e statuti provinciali http://www.regione.taa.it/giunta/normativa_it /statuto/statuto_index.htm Provincia Trento Provincia Bolzano Regione Veneto Statuto regionale http://www.regione.veneto.it/organizzazione +Regionale/ Regione Friuli- Statuto regionale http://www.regione.fvg.it/istituzionale/statut Venezia Giulia * o/statuto.htm Regione Liguria Statuto regionale http://www.regione.liguria.it/ Regione Emilia- Statuto regionale http://www.regione.emiliaromagna.it/wcm/ermes/pagine/statuto.htm Romagna Regione Toscana Statuto regionale http://www.consiglio.regione.toscana.it/istitu zione/statuto-eregole/testo/statuto_nuovo.asp Regione Umbria Statuto regionale www.regione.umbria.it Regione Marche Statuto regionale www.regione.marche.it Regione Lazio Statuto regionale http://sito.regione.lazio.it/normativa/statuto.s html Regione Abruzzi Statuto regionale http://www.regione.abruzzo.it/portale/index. asp Regione Molise Statuto regionale http://www.regione.molise.it/web/prm.nsf/ Regione Campania http://www.sito.regione.campania.it/leggi_re gionali/regione_campania.pdf Regione Puglia http://www.regione.puglia.it/burp_doc/pdf/x xxv/bur-057.pdf Regione Basilicata http://www.basilicatanet.it/ Regione Calabria http://www.regione.calabria.it/statuto/statuto _regcal.pdf Regione Sicilia * Regione Sardegna * * a Statuto speciale http://www.regione.sicilia.it/index.asp http://www.regione.sardegna.it/regione/statut o/
All. 4 AUTORITA COMPETENZE Il Governo Identificazione dei distretti (articolo 3) Autorità e regioni Autorità e Ministero dell ambiente Identificazione dei corpi idrici (allegato II) Identificazione delle modifiche sostanziali ed artificiali dei corpi idrici (corpo idrico fortemente modificato articolo 4,paragrafo 3) Identificazione delle aree protette (articolo 6, allegato IV) Autorità Compilazione e aggiornamento del registro delle aree protette (articolo 6) Caratterizzazione e classificazione dei corpi idrici (articolo 5, allegato II; ) Ministero dell ambiente Definizione delle condizioni di riferimento (allegato II paragrafo 1.3) Esame degli impatti dell attività umana (articolo 5, allegato II) Analisi economiche dell utilizzo dell acqua (articolo 5, allegato III ) Individuazione di proroghe e obiettivi meno rigorosi (articolo 4, paragrafo 4, 5, 6 e 7) Monitoraggio dei corpi idrici superficiali (articolo 8, allegato V) Monitoraggio dei corpi idrici sotterranei (articolo 8, allegato V) Monitoraggio delle aree protette (articolo 8, allegato V paragrafo 1.3.5) Considerazione dei principali costi di recupero per la gestione dei corpi idrici (articolo 9, allegato III) Stabilire controlli di emissione (articolo 10) Preparazione e implementazione dei programmi di misure (articolo 11, allegato 6) Governo Principali regolamentazione degli scarichi (articolo 11) Stato e Regolamentazione delle estrazioni d acqua (articolo 11, paragrafo 3 lettera e, allegato 6, parte B) Assicurare il rispetto del divieto di scarico nei corpi idrici sotterranei (articolo 11, paragrafo 3 lettera j) Adozione di misure per la riduzione dell inquinamento da eventi accidentali (articolo 11, paragrafo 3 lettera l) Stato e Informazione pubblica (articolo 14) Consultazione pubblica (articolo 14) Attuazione dei controlli sulle sostanze prioritarie (articolo 4, paragrafo 1 lettera a punto iv)