ELENCO DEGLI INTERVENTI ANNO 2018

Documenti analoghi
Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) Interventi sulla rete idrografica e sui versanti

Cambiamento climatico e pericoli naturali: a che punto è la pianificazione territoriale?

Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI)

Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) Interventi sulla rete idrografica e sui versanti

Gemellaggi per l Internalizzazionel Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) 06 novembre 2007

SCHEDA INTERVENTI DI RIASSETTO IDRAULICO

STUDIO DEL RETICOLO MINORE COMUNALE E REGOLAMENTO DI POLIZIA IDRAULICA L.R. 1/ DGR N. 7/13950

Corso Pianificazione d emergenza del livello provinciale Rischio idrogeologico - Frane

Pr P og o e g t e t t o t o CR C e R I e AMO M O PA P

DEMANIO IDRICO. la RELAZIONE SOCIALE

di PROTEZIONE CIVILE

Evoluzione della gestione del rischio idraulico in Provincia di Trento

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

2. Processi relativi ad attività lungo il reticolo idrografico minore nell area collinare.

COMUNE DI CANTALUPA SOMMA URGENZA

Allegato paragrafo Esondazione dei corsi d acqua (25 pagine) - separatore colore giallo

NOTE INTEGRATIVE ALLA RELAZIONE GEOLOGICA

Importo complessivo dell opera ,38

Disciplinare Istituzione presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile ALLEGATO 2

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO. Michele Gargantini Sede Territoriale di Bergamo

AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA L.R. 25 gennaio 2001, n.2 RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL BILANCIO DI

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino

2lA RELAZIONE SOCIALE

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

GLI INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALE NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI LE LINEE DI AZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE.

CROCE ROSSA ITALIANA. Legislazione

DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE, ENERGIA E POLITICHE PER LA MONTAGNA Servizio difesa del suolo

I N D I C E. Le revisioni rispetto alla precedente versione del Novembre 2006 sono state riportate con una doppia sottolineatura.

SCHEDA PER IL CENSIMENTO DELLE CONOIDI

INTERVENTO Levone. T. Levona

CAPITOLO 4 4 RISCHIO IDROGEOLOGICO

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI GEOLOGO SECONDA SESSIONE ANNO 2010

9. ANALISI IN SITO DI UN EVENTO DI PIENA

RIASSETTO IDROGEOLOGICO E MITIGAZIONE DEI RISCHI NATURALI PRESENTI IN VAL TORREGGIO

REGIONE LOMBARDIA - PROVINCIA DI PAVIA

COMUNE DI BOISSANO Provincia di Savona

Attuazione della Direttiva alluvioni 2007/60/CE in Regione Emilia-Romagna

RELAZIONE TECNICA CON QUADRO ECONOMICO

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA COMUNE DI PISTOIA

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : Intervento Manutenzione Ambientale (MS 01);

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

Tabella riassuntiva Fabbisogno finanziario 2002

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA

SERVIZIO BACINI MONTANI

di PROTEZIONE CIVILE

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : TEVERE 13 (TE 13);

VARIANTE STRUTTURALE al PRG Vigente VARIANTE n. 7 PROPOSTA TECNICA del Progetto Preliminare

BRIGLIA ESISTENTE COMPLETAMENTE DISTRUTTA

ALLEGATO 2A GESTIONE PIENE E DEFLUSSI DELLA RETE IDROGRAFICA PIEMONTESE G11 TOMBINO RILEVAMENTO E CENSIMENTO DEI PUNTI

INTERVENTO Rivara. T. Viana

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ALLEGATO 4: UNITÀ DI TERRE SCHEDE. ELABORATO DEFINITIVO Settembre 2009

Contratti di Fiume e di Lago l impatto dell uomo. Silvia Comis Claudio Tensi

METODOLOGIE PER LA MAPPATURA DELLE AREE SOGGETTE A RISCHIO DI INONDAZIONE

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

UNIONE MONTANA ALPI GRAIE

Caratteristiche geomorfologiche

IL NUOVO PIANO DI CLASSIFICA CONSORTILE. Pavullo nel Frignano 11 aprile 2016 Zocca 14 aprile 2016

PROVINCIA DI POTENZA Ufficio Viabilità e Trasporti

attività attività 20v12 SERVIZIOvBACINIvMONTANI SERVIZIOvBACINIvMONTANI DipartimentovTerritorio.vAmbientevevForeste

funzionale del CFD La seconda area Marzo 2009 Centro funzionale decentrato del Veneto Ing. Barbara De Fanti INCONTRI di PRESENTAZIONE

Regione Autonoma Valle d'aosta Région Autonome Vallée d'aoste5

SCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 aprile 2013

SCHEMA DI PROGETTO DI VARIANTE AL PAI. Torrente Seveso

UNIONE MONTANA VALLI ORCO E SOANA Comuni di Ceresole Reale Noasca Pont Canavese Ingria Ronco Canavese- Valprato Soana e Frassinetto

Università degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali

Piano stralcio per il bacino del torrente Senio Revisione Generale

Sfide e prospettive per la gestione del bacino del fiume Po

COMUNE DI RONCOLA. Provincia di Bergamo INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDRICO MINORE DI COMPETENZA COMUNALE. (ai sensi della DGR IX/2762 del 22/12/2011)

INTEGRAZIONI AL DOCUMENTO DI VALSAT

Mappatura della pericolosità sul reticolo secondario, naturale e artificiale e sulle aree costiere lacuali e marine in Regione Veneto

Loc. Casone gabbionata in sponda destra idraulica in stato di dissesto strutturale

PROCESSO VERBALE ADUNANZA XIII DELIBERAZIONE CONSIGLIO METROPOLITANO DI TORINO

La campagna di rilievo delle opere in alveo su Stura di Lanzo e Ceronda: risultati del progetto di Servizio Civile Volontario Volontariam(bi)ente

PROGETTO ANCONAPACO Analisi delle condizioni del patrimonio naturale, ambientale e paesaggistico delle aree di collina, pianura e costiere

ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE Pulizia dei Rii 2015 Santena Poirino Isolabella Pralormo

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico

RILEVAMENTO E CENSIMENTO DEI PUNTI CRITICI LUNGO LA RETE IDROGRAFICA

Schema di progetto di Variante al P.A.I. finalizzata alla delimitazione delle fasce fluviali del Torrente Seveso

COMUNE DI PASSIGNANO SUL TRASIMENO PROVINCIA DI PERUGIA STUDIO IDROLOGICO ED IDRAULICO FUNZIONALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE OTTOBRE 2012 INDICE

I PIANI COMUNALI DELLE ACQUE

CAPITOLO 7: Ambiente costiero

LINEE GENERALI DI ASSETTO IDROGEOLOGICO E QUADRO DEGLI INTERVENTI BACINO DELLO STURA DI LANZO

Mitigazione del rischio relativo ai dissesti dei corsi d acqua e dei versanti

INTERVENTO Levone. T. Levona

Valutazione della pericolosità per colate di detrito e dell efficacia delle opere di difesa presenti. Regione Autonoma Valle d Aosta

RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE PRINCIPI E BUONE PRATICHE PER INTEGRARE TUTELA AMBIENTALE, GESTIONE DEI RISCHI IDROGEOLOGICI E SVILUPPO LOCALE

COMUNE DI BORGONE SUSA

Ufficio Operativo di Alessandria. Indice. 1. Premessa Descrizione dell intervento Procedure di intervento... 7 ALLEGATI...

Il sistema di rilevazione danni. Ra.S.Da. In Lombardia,

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21 novembre 2013

Emanuele Valentini GEOMETRA Via Del Gavardello n Arezzo. Geom. Emanuele Valentini PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA COMUNE DI CORTONA

COMUNE DI BRICHERASIO

MESSA IN SICUREZZA DEL RIO CARPI A MONTOGGIO (GE) - PROGETTO DEGLI INTERVENTI A BREVE TERMINE-

FRA. L AUTORITA D AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE n 6 ALESSANDRINO E LE COMUNITA MONTANE

Pianificazione e gestione del territorio in materia idraulica

Transcript:

PIANO DI MANUTENZIONE ORDINARIA ELENCO DEGLI INTERVENTI ANNO 2018 RELAZIONE DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE

1. PREMESSA Il presente Piano di Manutenzione Ordinaria del reticolo idrografico minore riguarda il territorio dei comuni appartenenti all Unione Montana Alpi Graie (Groscavallo, Lemie, Rubiana, Usseglio e Viù). Esso si innesta sui preesistenti piani redatti dalla Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone (per quanto attiene i comuni di Groscavallo, Lemie, Usseglio e Viù) e dalla Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone (per il comune di Rubiana). L istituzione dell Unione Montana Alpi Graie ha reso necessaria la stesura di un PPMO indipendente dai precedenti, al fine di una razionale e corretta gestione degli interventi manutentivi. Il presente Piano Annuale deriva in gran parte dalle schede allegate al Piano Pluriennale di Manutenzione Ordinaria anni 2017-2022 (deliberazione Giunta dell Unione Montana Alpi Graie n. 64 del 18 ottobre 2016, esecutiva dal 24 novembre 2016 - deliberazione Conferenza dell Autorità d Ambito n. 3 Torinese n. 648 del 8 giugno 2017). Inoltre sono stati aggiunti alcuni interventi resi necessari a seguito dell evento alluvionale del 24-25 novembre 2016 e degli incendi boschivi dell ottobre 2017. 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE L Unione Montana Alpi Graie è composta da 5 Comuni: Groscavallo, Lemie, Rubiana, Usseglio e Viù. Il territorio è suddiviso in ambiti di riferimento (sottobacini), che rappresentano le singole unità di pianificazione secondo quanto stabilito nel Piano di Indirizzo elaborato dall ex Provincia di Torino nell ambito del Progetto Strategico Manutenzione del Territorio, adottato dalla Giunta Provinciale nell aprile 2004. L Unione comprende 10 sottobacini dell Area 31 Valli di Lanzo ed 1 bacino dell area 28 Bassa Val di Susa e Val Cenischia. 1

Area 28 BASSA VAL DI SUSA e VAL CENISCHIA Codice Sottobacino Comuni Superficie (km 2 ) Lunghezza aste (km) 28-02 T. Messa Rubiana 41,32 32,31 Area 31 VALLI DI LANZO Codice Sottobacino Comuni Superficie (km 2 ) Lunghezza aste (km) 31-06 Sx Stura di Val Grande Groscavallo 49,07 37,30 31-07 T. Stura Val Grande Groscavallo 20,91 16,05 31-08 T. Stura di Sea Groscavallo 26,51 25,49 31-09 Dx Stura di Val Grande Groscavallo 31,08 31,52 31-14 R. della Viana Viù 35,93 33,80 31-15 Sx Stura di Viù Viù, Lemie, Usseglio 39,50 42,21 31-16 R. Arnas Usseglio 27,38 12,02 31-17 T. Stura Viù alto Usseglio 47,54 28,08 31-18 Dx Stura di Viù Viù, Lemie, Usseglio 41,96 35,96 31-19 R. Ricchiaglio Viù 48,28 45,58 3. PRINCIPALI CRITICITA RISCONTRATE Durante i sopralluoghi finalizzati alla stesura delle schede-intervento, che hanno interessato l intero ambito territoriale di riferimento, si sono potute riscontrare criticità diffuse e localizzate, tutte comunque connesse alla difficoltà di esecuzione dei normali interventi di manutenzione. Tali carenze inoltre rendono il territorio più vulnerabile in caso di fenomeni parossistici come le precipitazioni brevi ed intense che si verificano con sempre maggior frequenza. 3.1 Corsi d acqua Innanzitutto si rileva un aspetto di criticità legato allo stato di manutenzione dei corsi d acqua, specialmente in corrispondenza dell intersezione con le infrastrutture antropiche. La situazione ricorrente è legata alla carente manutenzione della vegetazione spondale, 2

che frequentemente costituisce ostacolo al normale deflusso delle acque, riducendo la capacità di convogliamento delle sezioni degli alvei e dei manufatti. Sempre a carcico dei corsi d acqua si rileva la presenza di accumuli detritici e tratti in sovralluvionamento, a causa del comportamento torrentizio delle aste e dei normali fenomeni di trasporto solido. Detti accumuli interferiscono con l efficienza idraulica di strutture di attraversamento e con la capacità di convogliamento delle sezioni d alveo. Ancora per quanto riguarda i corsi d acqua si segnala la carenza di manutenzione di alcune difese spondali preesistenti, con conseguente possibile destabilizzazione e collassamento. 3.2 Infrastrutture Non meno importante del precedente è l ambito legato alle infrastrutture. In particolare si è notata una generale carenza dei sistemi di regimazione delle acque superficiali lungo le strade. Ne consegue il ruscellamento selvaggio delle medesime con conseguenti danneggiamenti alla pavimentazione stradale (oggetto di manutenzione, in questa sede, solo se non pavimentata) e la formazione di piccoli dissesti, in forma di erosione o di movimento gravitativo superficiale, dovuti alla concentrazione delle acque e al loro riversamento lungo il versante. Generalmente si presenta la necessità di intervenire, in termini di rimozione di accumuli di materiale depositato dal corso d acqua, su numerosi piccoli attraversamenti di rii secondari. 4. STRUTTURA E CONTENUTI DEL PIANO Il presente piano è composto dai seguenti elaborati: Relazione descrittiva di inquadramento territoriale; Elenco annuale degli interventi 2018; Cartografia interventi Comune di Groscavallo; Cartografia interventi Comune di Lemie; Cartografia interventi Comune di Rubiana; Cartografia interventi Comune di Usseglio; Cartografia interventi Comune di Viù; L elenco annuale degli interventi per l anno 2018 è stato realizzato attraverso l esame puntuale delle problematiche emerse tramite le segnalazioni delle Amministrazioni 3

comunali, mediante rilievi sistematici delle dinamiche dei dissesti e delle carenze manutentive nonché delle opere esistenti e del loro stato di funzionalità, ponendo particolare attenzione agli interventi di manutenzione ordinaria ripetitiva che, in generale, si dimostrano la migliore garanzia per la prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico del territorio montano. Le schede previste fanno riferimento per la maggior parte ad interventi già compresi nei P.M.O. originari o nei successivi aggiornamenti/integrazioni, per i quali è stata acquisita la presa d atto da parte dell Autorità d Ambito Torinese ATO3. Alcune schede si riferiscono invece a nuove esigenze di interventi di manutenzione del territorio, spesso finalizzati ad evitare l aggravarsi delle condizioni di rischio, anche in conseguenza degli eventi alluvionali del novembre 2016 ed agli incendi boschivi dell ottobre 2017; tutti questi interventi risultano comunque ricompresi nelle tipologie approvate da ATO/3 con la Deliberazione n. 665 del 05/10/2017. In linea generale, per la predisposizione delle schede-intervento, si sono seguiti i seguenti criteri informatori: Efficienza tecnica: l intervento proposto deve essere tecnicamente efficace; Gli interventi di manutenzione devono essere impostati in modo che, nell ambito di validità del piano, siano limitate al minimo le necessità di reiterazione; Gli interventi devono preferibilmente presentare impatto ambientale basso o molto basso; Gli interventi devono essere facilmente realizzabili e deve esserne limitato al minimo il grado di complessità; Tra le possibili tipologie realizzative vanno preferite quelle che presentano la maggior economicità. L elenco annuale 2018 è composto da n. 155 schede intervento, per una spesa complessiva pari ad Euro 2.963.902,36, così ripartita: Area N. interventi Importo (Euro) 28 Bassa Val di Susa e Val Cenischia 30 276.500,00 31 Valli di Lanzo 125 2.687.402,36 Totali 155 2.963.902,36 4

Esaminando nel dettaglio la suddivisione degli interventi di manutenzione all interno di ogni sottobacino, si ottiene il seguente quadro: Area 28 BASSA VAL DI SUSA e VAL CENISCHIA Interventi in programma Sottobacino N Importo (Euro) 28-02 Torrente Messa 30 276.500,00 Totali 30 276.500,00 Area 31 VALLI DI LANZO Interventi in programma Sottobacino N Importo (Euro) 31-06 Sx Stura di Val Grande 12 417.055,08 31-07 Torrente Stura Val Grande 1 68.000,04 31-08 Torrente Stura di Sea 7 100.713,86 31-09 Dx Stura di Val Grande 7 122.761,86 31-14 Rio della Viana 24 533.899,27 31-15 Sx Stura di Viù 38 898.584,49 31-16 Rio Arnas 1 5.781,36 31-17 Torrente Stura Viù alto 7 137.306,49 31-18 Dx Stura di Viù 16 245.499,92 31-19 Rio Ricchiaglio 12 157.799,99 Totali 125 2.687.402,36 5

Infine gli interventi previsti, suddivisi per tipologia risultano essere: Codice tipologia Interventi in programma Area 28 Area 31 Totale UMAG N Importo (Euro) N Importo (Euro) N Importo (Euro) 1 5 19.500,00 25 244.823,84 30 264.323,84 2 16 496.788,56 16 496.788,56 3 1 10.400,00 1 10.400,00 4 18 211.789,42 18 211.789,42 5 5 253.418,35 5 253.418,35 6 4 174.770,57 4 174.770,57 7 24 256.000,00 36 729.145,75 60 985.145,75 8 9 10 5 282.700,04 5 282.700,04 11 1 26.600,00 1 26.600,00 12 1 1.000,00 1 1.000,00 13a 11 104.346,34 11 104.346,34 13b 13c 13d 13e 3 152.619,49 3 152.619,49 13f 13g Totale 30 276.500,00 125 2.687.402,36 155 2.963.902,36 6