Nicholas Schoon Campagne britanniche: scenari per il futuro



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S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

Transcript:

sito diretto da fabrizio bottini -1/9 - http://mall.lampnet.org Nicholas Schoon Campagne britanniche: scenari per il futuro Da un rapporto CPRE del marzo 2008, una descrizione futuribile dell aspetto e del ruolo degli ambienti rurali negli anni a venire, che vale anche in gran parte per gli altri contesti europei avanzati. Estratto da: Campaign to Protect Rural England, 2026 Vision: What Future for the Countryside? Rapporto marzo 2008, brani scelti e tradotti da Fabrizio Bottini [ ] Agricoltura e gestione del territorio Nella nostra visione, gran parte delle campagne gli spazi aperti fra città, cittadine, villaggi non è affatto scomparsa. Anche se boschi, zone naturali e aree umide, sono tutti notevolmente cresciuti, la maggior parte del territorio è ancora coltivata, e resta il familiare mosaico dei campi, delle siepi, dei ciuffi di verde e degli alberi isolati. C erano stati timori, vent anni prima, che la globalizzazione del commercio alimentare e la diminuzione del sostegno dell Unione Europea agli agricoltori avrebbe lasciato le campagne coltivate britanniche di fronte a due possibili destini. Grandi superfici si sarebbero trasformate in zone cespugliose abbandonate, come già accaduto in precedenti fasi di recessione agricola. La maggior parte del resto, coltivata in modo ancor più intensive per competere sui mercati globali, ma danneggiando ulteriormente flora, fauna, acque, suoli, bellezza e diversificazione. Questo però non è accaduto, per una serie di motivi. Prima di tutto, perché nel mondo gli effetti del cambiamento climatico, l aumento della domanda per gli alimenti base (prodotto di crescita economica e di popolazione) e la fine dei sostegni alle esportazioni, si sono uniti a mantenere ragionevolmente stabili ed elevati i prezzi internazionali. Al tempo stesso, prezzi e scambi internazionali del carbonio hanno notevolmente aumentato i costi del trasporto alimentare attraverso gli oceani. Nel 2026, le tasse di importazione e i sussidi all esportazione dei paesi ricchi sono finiti, a vantaggio dei miliardi di poveri del pianeta. Ma i coltivatori inglesi sono ancora in grado di competere rispetto a una serie di cibi di importazione. La sicurezza alimentare è diventata un tema importante, e gran parte dei consumi nel Regno Unito è coperta da prodotti locali. A questo ha contribuito il sistema di pianificazione territoriale. Rendendo esplicito che non si sarebbe mai potuto edificare su gran parte delle campagne inglesi, il sistema ha tutelato la nostra capacità di produrre gli alimenti di cui abbiamo bisogno, evitando che lievitassero i sito diretto da fabrizio bottini -1/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -2/9 - http://mall.lampnet.org prezzi dei terreni agricoli. Nello stesso modo hanno contribuito diversificazione e finanziamenti pubblici per conservazione e accessibilità. In secondo luogo, se gli alimenti coltivati nel Regno Unito possono competere nel 2026 dal punto di vista del prezzo, c è anche un forte orientamento dei consumatori a preferirli, perché si capisce e si apprezza un tipo di attività che comporta elevati criteri ambientali e di condizione degli animali. Il tipo di etichettatura rispecchia tutto ciò. Ma ancora più importante, è la crescita della domanda di prodotti locali, coltivati a poche decine di chilometri dal punto di acquisto. Le tariffe stradali e internazionali sul carbonio hanno contribuito ad arrestare l aumento delle distanze percorse per i trasporti di alimenti. É cresciuta drasticamente la superficie destinata a coltivazioni biologiche, soprattutto grazie al nuovo localismo. Terzo, le attività agricole continuano a diversificarsi, e ciò ha consentito a molti di proseguire con la propria impresa sino al 2026. L incremento massiccio di visitatori e persone che trascorrono le vacanze nelle zone di campagna in questo caso è stato l elemento più importante: milioni di persone in più a cui vendere direttamente alimenti, ospitalità, tempo libero. Il sistema di pianificazione territoriale sostiene uno sviluppo agricolo adeguato, con turismo a basso impatto e relativa diversificazione delle attività. Quarto, sono finite da anni tutte le forme varie di sostegno diretto alle aziende agricole, insieme ai sussidi alle esportazioni e alle tasse sulle importazioni. Ma, nel 2026, quasi tutti gli agricoltori traggono una quota notevole del proprio reddito da attività di tutela e intervento nei settori della flora della fauna e nella protezione dei paesaggi. Ultimo, nel 2026 ci sono colture a basso input, attente al clima, destinate alla produzione di energia, che coprono una piccola quanto significativa quota delle superfici coltivate d Inghilterra, in gran parte tenute ad arbusti a crescita rapida per la produzione di calore-energia, o anche colza da biodiesel. Il trasporto stradale si sta allontanando rapidamente dai carburanti a base di oli, e dominano veicoli ibridi, elettrici, alimentati a idrogeno. Ma anche così, la produzione interna di bio diesel sostituisce le importazioni di combustibili fossili, risparmiando altre emissioni di anidride carbonica rispetto a etanolo o bio diesel di importazione. Oltre l agricoltura Nel 2026, quasi tutti gli agricoltori traggono parte del proprio reddito dalle casse pubbliche, ma si tratta di compensi per la fornitura di riconosciuti servizi alla collettività. Vengono pagati per costruire e mantenere gli elementi tipici del paesaggio apprezzati dalla popolazione, come le siepi, o per la manutenzione di sito diretto da fabrizio bottini -2/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -3/9 - http://mall.lampnet.org alcuni habitat: ad esempio i tipi di erbe che un tempo dominavano, nell epoca delle tradizionali colture a bassa intensità. Vengono pagati anche per migliorare, sostenere, garantire l accessibilità pubblica. I progressi nei rilievi a distanza e nei sistemi informativi geografici consentono allo stato e ai cittadini di verificare se gli agricoltori svolgono i compiti per cui sono pagati. All alba del XXI secolo, l agricoltura causava molto più del dovuto inquinamento delle acque, dell aria, delle emissioni di gas serra, rispetto al proprio contributo, relativamente piccolo, all economia. Nel 2026, i danni ambientali dell agricoltura sono stati fortemente ridotti da un insieme di regole e strumenti finanziari. É fortemente cresciuta l agricoltura biologica, e calato l uso dei fertilizzanti non organici e dei pesticidi anche nelle colture più tradizionali. Grazie a un regime che premia ciò che fa bene e penalizza ciò che fa male, in ogni azienda a agricola ora c è più spazio per la natura, sotto forma di aree boscate, alture, siepi. E ancora di più: nella maggior parte dei poderi la conservazione della natura non è più limitata a angoli e margini, ma si espande all interno dei campi. Ne consegue una rapida ripresa di flora e fauna, un flusso di suoni, colori, diversi aspetti del rurale. Nel 2026, la quantità crescente dei visitatori nelle campagne vede, annusa, ascolta, più natura di quanta non ne sia mai esistita qui da oltre 70 anni. Sono finite le desolate monoculture dei grandi campi. Tornano i pascoli nelle superfici arative dell est (grazie alla domanda delle carni di allevamento locale) insieme alle siepi e ai ciuffi di alberi. C è un po meno superficie totale inglese coltivata di quanto non ce ne fosse nel 2006, e la produzione di alimenti nel Regno Unito è leggermente inferiore. Ma si coltiva ancora gran parte del consumo interno. La gente mangia un po meno ma con più attenzione, meno carne: e si sta meglio. Si spreca anche meno cibo. Il miliardo e oltre di sterline che costituisce il bilancio governativo per la tutela della natura e del paesaggio nel 2026 è oggetto di intense discussioni, come qualunque altro orientamento della spesa pubblica. Ai soldi deve sempre corrispondere qualcosa. Ma il sistema funziona, perché coltivatori e altri proprietari si fanno concorrenza per guadagnarsi quanto viene loro pagato. Quelli che possono offrire il meglio in termini di conservazione della natura, del paesaggio, dell accessibilità collettiva a fronte del denaro del contribuente, sono quelli che sopravvivono e prosperano. Di conseguenza la conservazione diventa una attività produttiva e commisurata ai costi. E se la spesa totale per conservazione e accessibilità viene decisa a livello nazionale, le amministrazioni locali hanno un ruolo importante nell orientamento, aumento, distribuzione dei fondi. É attraverso esse che il punto di vista degli abitanti contribuisce a dar forma al territorio rurale. Contribuiscono a questo impegno numerose associazioni. Gran parte degli agricoltori si è adattata bene al cambiamento e prospera, sito diretto da fabrizio bottini -3/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -4/9 - http://mall.lampnet.org al punto che anche i figli decidono spesso di dedicarsi all agricoltura. Alcuni però non lo fanno, e con l aiuto dei sussidi decidono di vendere, contribuendo a mantenere così bassi i prezzi dei terreni. Come conseguenza di questi passaggi di proprietà, sono presenti sul territorio rurale inglese molti nuovi soggetti (come i giovani), gruppi per la conservazione, land trust, cooperative. Nel 2026, esiste una significativa minoranza, fra nuovi soggetti e coltivatori tradizionali, che non gestisce più le proprie superfici principalmente per la produzione di alimenti. Il sistema dei pagamenti favorisce questo cambio di orientamento nei casi di suoli poco produttivi e fragili. Si paga il ripristino di zone umide prosciugate, o la creazione e manutenzione di boschi. Poi ci sono importanti variazioni locali nel sistema dei contributi alla gestione del territorio. 1) Nelle zone a Green Belt, esiste un programma governativo di finanziamenti particolare a sostegno dell accessibilità pubblica per il tempo libero e il ripristino di paesaggi. Contribuisce anche il sistema del planning gain. 2) Nelle zone con meno boschi, viene ampiamente favorita la piantumazione attenta di alberi. Ciò crea più aree forestate, proseguendo e ampliando i progetti cittadini e nazionali di questo tipo già in corso dal 2006. 3) In alcune aree della costa minacciate dall innalzamento del mare, il sistema dei finanzamenti favorisce un arretramento pianificato, eliminazione delle barriere artificiali verso il mare e creazione di nuovi acquitrini salmastri. 4) Nelle zone meno popolate (alcune, ma non tutte, nel nord) si verifica su ampia scala la realizzazione di habitat naturali a basso intervento e manutenzione, a coprire complessivamente oltre 50 chilometri quadrati. Che diventeranno un piccolo gruppo di autentiche aree selvagge, senza alcuna nuova edificazione, senza agricoltura, e graduale abbandono di quanto ora esiste. Nel 2050 non ci saranno quasi più presenze umane fisse, nessuna strada asfaltata, e pochissimi edifici. Saranno però visitate da milioni di persone a piedi, in bicicletta, a cavallo. Nel 2026, sia la coltivazione che la conservazione sono un attività a elevato contenuto di impresa. Chi ci opera cerca i metodi migliori per fare le cose. Si utilizzano le nuove tecnologie e ricercano economie di scala, diminuendo così la necessità di manodopera. Ma l enorme amento negli alimenti di produzione locale, in stretta relazione alla conservazione naturale e del paesaggio, ha posto termine al lungo e netto declino della quantità di persone occupate dalla terra. Lo sviluppo del turismo rurale e degli abitanti nelle campagne crea molti nuovi posti di lavoro. sito diretto da fabrizio bottini -4/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -5/9 - http://mall.lampnet.org L ambiente urbano Città, cittadine, grandi infrastrutture di trasporto che le collegano, sono l alternativa, l opposto della campagna inglese. Solo i villaggi e le piccole sedi di mercato si ritengono parte integrante delle campagne. Ma il futuro delle aree urbane, grandi e piccole, è un elemento critico per gli ambienti rurali, perché: nella loro crescita, (e per tutta la storia recente sono quasi sempre cresciute) consumano la campagna; se non piacciono, chi ne ha opportunità e mezzi le abbandona: e la cosa ha enormi impatti sulle campagne. Per alcuni, l ambiente rurale sarà sempre più attraente per viverci, di quello della città, per quanto elevata possa diventare la qualità urbana. Ma città molto migliori conducono più persone a scegliere di viverci, e di starci più a lungo; la gran maggioranza della popolazione abita in centri urbani piccoli e grandi, e continuerà a farlo, anche se la controurbanizzazione (il saldo netto positivo dei flussi da e per le aree urbane) continua. La quota principale della produzione di ricchezza, le decisioni e la formazione delle opinioni, sono cose che avvengono nelle città. Dunque ciò che accade nelle zone urbane determina ampiamente il futuro delle campagne. Nel 2026, proprio come oggi, la cosa davvero importante che distingue profondamente città e campagna è l ambiente fisico, non aspetti sociali, economici, culturali. Quindi, cosa possiamo dire in prospettiva delle aree urbane inglesi del 2026? In primo luogo, che pare probabile saranno un poco cresciute, se possibile nei modi seguenti. La superficie urbana totale sarà aumentata di 900 chilometri quadrati, un po più del 6% rispetto a quella dell anno 2000, in cui si calcolavano 14.781kmq. Questa espansione significa che la superficie urbana inglese totale del 2026 è l 11,8%, contro poco meno dell 11,2% del 2000. Questa crescita urbana fornisce spazio per 1,3 milioni di nuove case su aree ex greenfield, ma nel medesimo arco di tempo di 26 anni si sono realizzati altri 3,9 milioni di abitazioni entro le aree urbane esistenti, attraverso conversioni e edificazione di aree dismesse. A questo ha contribuito l ottima riuscita delle rigenerazione di molti centri grandi e piccoli della regione settentrionale. L aumento della superficie urbana offre anche spazio the a tutte le cose che si affiancano a quelle nuove abitazioni su ex greenfield: scuole, negozi, strutture per la salute, parchi e giardini, attività economiche e infrastrutture di trasporto. In questo scenario, il tasso medio delle costruzioni nel periodo dal 2000 al 2026 sarà stato di 200.000 nuove case l anno, a rispondere al pressante bisogno di abitazione determinato dalla crescita di popolazione e nel numero dei nuclei familiari. sito diretto da fabrizio bottini -5/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -6/9 - http://mall.lampnet.org Ma, in media, saranno andati persi soltanto 36 chilometri quadrati di campagna l anno, per lo sviluppo urbano: poco meno della metà dei ritmi prevalenti all inizio del nuovo secolo. Questa serie di cifre può apparire poco audace. Ma vuole semplicemente dimostrare come per il 2026 si possa consentire una crescita delle aree urbane, e la costruzione delle nuove abitazioni di cui c è bisogno. Quindi è anche possibile che si possa sperare di perdere molta meno campagna. Perché? Perché potremmo anche presumere che entro il 2026 sia terminata la tendenza alla diminuzione media dei nuclei familiari: le persone non vogliono più vivere esistenze tendenzialmente solitarie. Anche la crescita di popolazione si sta avviando a terminare, grazie alla discussa scelta governativa di adottare un limite per il Regno Unito di 70 milioni di abitanti nel quadro della propria Strategia di Sviluppo Sostenibile 2015. Dunque, al 2026, dovremo costruire meno nuove case. Per allora, tutte quelle realizzate in Inghilterra saranno edifici zero-carbon, realizzati con elevatissimi criteri di efficienza energetica e in grado di rispondere da soli al proprio fabbisogno. Quasi tutti sostituiscono case mal progettate, mal costruite, e che col tempo si sono eliminate. Ciò significa che, al 2026, si perdono solo 20 chilometri quadrati l anno della restante campagna inglese per ogni tipo di trasformazione edilizia. Se si può mantenere questo ritmo, sull arco di 200 anni sarà urbanizzato meno del 15% della superficie totale, e il resto sarà a spazi aperti e verdi. Dove si metteranno tutte le nuove case? In questo scenario, pensiamo che saranno 1,3 milioni le nuove case realizzate su aree greenfield tra il 2000 e il 2026. Di queste, circa la metà può essere realizzata nelle zone di espansione urbana delle principali città e cittadine inglesi. Dato che in maggioranza questi grossi centri sono circondati da aree classificate Green Belt, possono risultare necessari alcuni adeguamenti minori dei confini della Green Belt, valutando attentamente bisogni, disponibilità di superfici dimesse, occasioni di rinnovo urbano. Con una piccola quota di nuove eco-città autonome realizzate nel quadro dei programmi governativi, potremmo vedere crescere l accettazione dell idea ambientalista di collocare gran parte dell espansione su greenfield ai margini delle grandi aree urbanizzate attuali anziché lontano da esse; così localizzate potrebbero ridurre al minimo la crescita degli spostamenti in auto, potenziare l uso dei trasporti pubblici, degli spostamenti a piedi e in bicicletta, mettere le nuove case nei pressi dei posti di lavoro e servizi esistenti. Contribuiranno anche interventi di miglioramento alle zone inedificate della Green Belt, sostenute da finanziamenti pubblici e accordi di programma. Il risultato è che, al 2026, probabilmente la Green Belt avrà subito soltanto una piccola erosione. Ma rimane, intatta, è stata ampliata in alcune parti, ed è più apprezzata che mai, in parte perché ne è aumentata la qualità, in parte sito diretto da fabrizio bottini -6/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -7/9 - http://mall.lampnet.org perché continua a svolgere un importante e riconosciuto ruolo nella pianificazione del territorio. Il resto delle nuove abitazioni realizzate su greenfield sarà costruito ai margini di centri minori e villaggi di carattere più rurale. Quasi tutti sono cresciuti, fra il 2000 e il 2026. Se ci aggiungiamo una quota più o meno identica di nuove abitazioni in zone rurali costruite in una logica di densificazione locale [infill], su superfici dismesse e tramite conversioni, vediamo che la popolazione rurale totale sarà cresciuta di circa 2,3 milioni nel quarto di secolo sino al 2026. Dunque è proseguita sul lungo periodo la controurbanizzazione. Questa importante crescita di popolazione, insieme al nuovo localismo ha reso possibili una serie di attività e imprese, e potenziato molto i posti di lavoro. Dopo decenni di declino, crescono nei villaggi i negozi, le scuole, gli ambulatori medici e il trasporto pubblico. Come saranno grandi città, centri minori e villaggi? Cominciamo da villaggi e piccole sedi di mercato. Una grossa quota delle nuove abitazioni rurali costruite nei vent anni precedenti era sostenuta da sussidi, cosa che consentiva alla popolazione locale a basso reddito di affittarle o di esserne comproprieataria. La tendenza della campagna inglese a diventare un area dormitorio per una popolazione di pendolari e pensionati agiati, che preoccupava tanti osservatori a cavallo tra i due secoli, è terminata. Le persone che svolgono i lavori di campagna a stipendi più bassi possono trovare dignitose case economiche vicine al posto di lavoro; di conseguenza le attività possono prosperare senza dove dipendere da un grande afflusso di immigrati esteri. I recenti spostamenti internazionali verso le campagne inglesi (oltre che verso le zone urbane) hanno comunque contribuito a una maggiore diversificazione. Le nuove abitazioni rurali sono compatte, efficienti dal punto di vista energetico e in stretto collegamento con villaggi e centri-mercato, insieme alle attività economiche. Le case economiche realizzate con sussidi sono mescolate agli alloggi costruiti per il libero mercato: è difficile distinguerle. Se alcune fra le nuove case cercano di adattarsi all ambiente del quartiere, molte sono esplicitamente e gradevolmente edifici del XXI secolo. Nel 2026, le trasformazioni delle grandi città sono visibili quanto quelle di villaggi e centri rurali. Il rinascimento urbano iniziato a cavallo dei due secoli si è rafforzato e consolidato, steso dai centri verso gli altri quartieri degradati e le cadenti più lontane periferie. Drastici cambiamenti che hanno condotto molte famiglie e giovani coppie a scegliere di abitare in ambienti urbani e di periferia, e questo a sua volta ha condotto a contenere il saldo positivo del flusso verso la campagna. sito diretto da fabrizio bottini -7/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -8/9 - http://mall.lampnet.org La campagna, al contempo, si è visibilmente insinuata in tutte le grandi aree urbane, grazie alla crescita delle coperture a verde, delle riserve naturali urbane, parchi, boschi, cunei di interposizione a verde. I milioni di nuove abitazioni urbane sono in maggioranza a pochi piani, edifici a varie stanze familiari con giardini o terrazzi. Sono dotati degli spazi e delle caratteristiche necessarie a svolgere l enorme incremento del lavoro da casa che si è verificato negli ultimi due decenni. Ma sono anche vicine ai posti di lavoro e ai servizi essenziali, costruite a densità che rendono economiche le reti di trasporti pubblici. Sono cambiati gli stili di vita, i valori, gli atteggiamenti Il motivo principale per cui, nella nostra prospettiva, la campagna inglese del 2026 è non solo conservata, ma anche molto migliorata, si può riassumere nel cambiamento delle persone: vita, valori, atteggiamenti. Vent anni dopo il 2006 le persone sono in media più istruite e certamente più ricche. Hanno vite lavorative più lunghe, ma più tempo libero. Questo, unito alla forte reazione rispetto al crescente individualismo e polarizzazione sociale che avevano caratterizzato la fine del secolo scorso e l inizio del XXI, ha condotto a una forte crescita del volontariato e all impegno civico in tutti i campi, e alla diminuzione dei comportamenti antisociali. Le persone sono più consapevoli dei temi ambientali, grazie soprattutto all evidente e crescente danno determinato in tutto il globo dal cambiamento climatico. Sono anche più consapevoli del problema salute: è finito l incremento dell obesità. A partire da tutto questo, nascono trasformazioni particolarmente importanti per la campagna. Non aumenta più il traffico Nel 2026 la crescita del traffico stradale (comprese le aree rurali, dove aumentava più rapidamente che altrove) è arrivata alla fine, per una serie di motivi. Molte persone ora trascorrono gran parte del proprio tempo di lavoro in casa; le tecnologie internet, come la videotelefonia, hanno reso tutto più semplice. Le lunghe ore per strada, spesso di tensione in coda, si erano fatte insopportabili, e l introduzione generalizzata dei pedaggi stradali nel 2020 è stata un ulteriore incentivo a tagliare i chilometri percorsi da ognuno. Non sono stati previsti importanti prolungamenti della grande rete dopo il 2010, ed è invece in corso un programma di riduzione del rumore che riguarda sia le città che le campagne, con sostituzione delle superfici e schermature. Sono comuni nelle aree di campagna corsie a traffico limitato dove hanno la priorità pedoni, ciclisti e cavalli. Pedaggi e aumento dei servizi locali hanno fatto sì che gli abitanti delle campagne guidassero meno. sito diretto da fabrizio bottini -8/9 - http://mall.lampnet.org

sito diretto da fabrizio bottini -9/9 - http://mall.lampnet.org Cresce l alimentazione locale C è stato un enorme aumento dell interesse e del consumo di alimenti locali, in gran parte da colture biologiche. Attraverso i cosiddetti farm club, ci sono oltre due milioni di famiglie n collegamento diretto con aziende agricole e allevamenti; acquistano in modo diretto prodotti alimentari e di tanto in tanto le visitano. Un quarto degli alimenti in vendita nei supermercati ora è di produzione e lavorazione locale; la cosa è chiaramente evidenziata sull etichetta, e molto promossa in quanto tale. Si sono diffusi i mercati agricoli a vendita diretta, gli spacci nelle aziende, i servizi vegetable box e le iniziative promozionali alimentari. Sono state coinvolte anche istituzioni e imprese: molte scuole, ospedali, ristoranti, mense, propongono orgogliosamente prodotti locali. Al forte aumento dell interesse per la provenienza degli alimenti, si è accompagnato un altrettanto forte miglioramento nelle condizioni dei capi allevati. Il sistema delle gabbie in batteria è finito. Tutti I capi trascorrono gran parte della propria esistenza all aperto. [ ] sito diretto da fabrizio bottini -9/9 - http://mall.lampnet.org