VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 119. del Consiglio comunale Protocollo n. 2010/90556



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VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 119 del Consiglio comunale Protocollo n. 2010/90556 Oggetto: ORDINE DEL GIORNO AVENTE AD OGGETTO: "ESTENDERE ULTERIORMENTE L'UTILIZZO E LA PROMOZIONE DEL SOFTWARE LIBERO ED OPEN-SOURCE E DEI FORMATI APERTI, NONCHE' LA PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI SOFTWARE LIBERO ED OPEN-SOURCE DA PARTE DEL COMUNE DI TRENTO", L anno duemiladieci, addì ventuno del mese di luglio alle ore 18.11 nella sala delle adunanze a seguito di regolari avvisi, recapitati a termini di legge, si è riunito il Consiglio comunale. 1. Pegoretti Renato Presidente 26. Giugni Giovanna ass. 2. Andreatta Alessandro Sindaco 27. Giuliani Bruna 3. Aliberti Salvatore 28. Giuliano Nicola ass. 4. Angeli Eleonora 29. Maestranzi Dario 5. Armellini Fabio ass. 30. Maffioletti Gabriella 6. Bertuol Gianfranco 31. Manuali Giorgio 7. Bianchini Alberto ass. 32. Merler Andrea ass. 8. Bornancin Daniele Maurizio 33. Micheli Franco 9. Bridi Vittorio 34. Patton Marco 10. Bungaro Corrado 35. Pedrini Silvano 11. Calza Roberta ass. 36. Pedrotti Anna 12. Carlin Silvio 37. Pedrotti Clemente 13. Cia Claudio 38. Piffer Giorgio 14. Coppola Lucia 39. Pisoni Luca 15. Coradello Antonio ass. 40. Porta Francesco 16. Dal Rì Paolo ass. 41. Purin Ruggero 17. De Stefano Guido 42. Robol Andrea 18. De Eccher Manfred ass. 43. Salizzoni Alberto 19. Di Camillo Ivana 44. Salvati Nicola 20. Ducati Massimo 45. Santini Flavio 21. Fontana Flavia 46. Serra Paolo 22. Frachetti Piergiorgio 47. Tomasi Marco 23. Franceschini Marco 48. Trainotti Luca ass. 24. Franzoia Mariachiara ass. 49. Villotti Claudio 25. Gerosa Francesca ass. 50. Zanlucchi Paolo ass. e pertanto complessivamente presenti n. 37, assenti n. 13, componenti del Consiglio. Sono presenti gli Assessori: 1. Biasioli Paolo 5. Maestri Lucia 2. Castelli Paolo 6. Marchesi Michelangelo 3. Condini Fabiano 7. Plotegher Violetta 4. Gilmozzi Italo ass. 8. Tomasi Renato

Assume la presidenza il signor Renato Pegoretti. Partecipa del Comune dott.ssa Cecilia Ambrosi. Riconosciuto legale il numero degli intervenuti il Presidente, dichiara aperta la seduta per la trattazione dell oggetto suindicato. Il Consiglio comunale visto l ordine del giorno 29.01.2010 dei Consiglieri Franceschini, de Eccher, Ducati, De Stefano, Porta, Pedrini, Dal Rì, Serra, Cia, Purin, avente ad oggetto: Estendere ulteriormente l utilizzo e la promozione del software libero ed open-source e dei formati aperti, nonché la partecipazione a progetti di software libero ed open-source da parte del Comune di Trento ; visto l emendamento al dispositivo dell ordine del giorno soprarichiamato fatto proprio dai presentatori e dai sottoscrittori e votato contestualmente all ordine del giorno ai sensi del combinato disposto dell art. 101, comma 4, e dell art. 99, comma 3, del Regolamento del Consiglio comunale; constatato e proclamato da parte del Presidente, assistito dai segretari questori in qualità di scrutatori, il seguente esito della votazione: presenti n. 37 (trentasette), voti favorevoli n. 32 (trentadue), voti contrari nessuno, Consiglieri astenuti n. 5 (cinque) approva il seguente ordine del giorno. Premesso che: - con il termine software si intende un programma o un insieme di programmi in grado di funzionare su un calcolatore elettronico: è un insieme di istruzioni scritte da uno o più programmatori in un linguaggio di programmazione che istruiscono il calcolatore sulle operazioni da compiere per elaborare dei dati. Vi sono vari tipi di software dai sistemi operativi (Windows, GNU/Linux, Unix, MacOS) che permettono ai calcolatori di funzionare, ai database, ai programmi applicativi come l'editore (o compositore) di testi. Il software è protetto dal diritto d'autore; - l'accesso al codice sorgente di un programma rende possibile comprenderne il funzionamento ed effettuarne modifiche e miglioramenti; di norma però il software commerciale viene distribuito in formato eseguibile e non viene distribuito il relativo codice sorgente che viene gelosamente protetto dai produttori; questo ha portato nel tempo, a livello internazionale, ad un blocco nella diffusione della conoscenza del software, che ha innescato una reazione da cui è nato il movimento del software libero; - il movimento del software libero racchiude due scuole di pensiero: la prima (sostenuta primariamente dalla Free Software Foundation) che ritiene che il software, in quanto conoscenza deve essere libero, la seconda (promossa dalla Open Source Initiative) che sostiene che il software libero è preferibile per motivi tecnici; recentemente si sta affermando il termine FLOSS che unisce in un'unica locuzione le due scuole di pensiero; - con il termine software libero (free software in lingua inglese) si intende quel software liberamente accessibile e modificabile, non necessariamente gratuito; esso risponde alle 4 libertà: 1. libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo; 2. libertà di studiare il funzionamento del programma e di adattarlo alle proprie esigenze; 3. libertà di redistribuire copie del programma; 4. libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti; - con il termine software open source si intende quel software che soddisfa i dieci criteri stabiliti nella Open Source Definition, tra i quali, ridistribuzione libera, il programma deve comprendere il codice sorgente che può essere modificato, non discriminazioni contro persone, gruppi o Pagina 2 di 6

settori di applicazione, neutralità tecnologica, ecc; - il software libero (od open source) ammette la commercializzazione del software licenziato; - le due definizioni non implicano differenze rilevanti ed infatti individuano sostanzialmente lo stesso insieme di licenze (cioè sono pochissime le licenze che sono di software libero ma non open source, e viceversa); - con il termine software proprietario (artefatto software che non rispetta le libertà sopra enunciate) si intende di solito il software prodotto e distribuito in esclusiva da un produttore, che ne detiene il diritto d'autore ed impedisce l'accesso al codice sorgente, limitandosi a vendere licenze d'uso: anche il cosiddetto freeware, cioè software non FLOSS ma utilizzabile a costo zero, è software proprietario; - per licenza si intende quella prescrizione che disciplina i termini d'uso del software. Spesso le licenze di software proprietario precisano che il software può essere usato solo su un singolo computer e proibiscono ogni modifica del software stesso; - le licenze di software libero ne permettono il libero uso, la copia, lo studio ed il miglioramento; tra le più diffuse licenze di software libero sono la GNU-GPL (General Public License) la licenza Apache, la BSD (Berkeley Software Distribution) e la CPL (Common Public License); - con il termine formato aperto si intende un formato dati reso pubblico, documentato esaustivamente ed esente da qualsiasi diritto di terzi che limiti l'uso del formato o della relativa documentazione; riconoscendo che: - il FLOSS, da una parte garantisce un ottimale impatto economico (con l'abbattimento dei costi di sviluppo e manutenzione) e sociale delle decisioni di spesa in informatica delle pubbliche amministrazioni, dall'altra realizza valori Costituzionalmente rilevanti (libertà d'informazione, d'iniziativa economica e della cultura, pluralismo informativo, uguaglianza e solidarietà); - l'utilizzo del FLOSS, consente una maggiore efficienza dell'amministrazione pubblica, il potenziamento delle relazioni inter-organizzative attraverso lo scambio con formati aperti, la crescita della trasparenza ed un'estensione dell'accesso: permette infatti un risparmio economico non trascurabile per la PA nel suo complesso per il fatto che il FLOSS può essere condiviso più facilmente con altre amministrazioni; inoltre la manutenzione nel tempo del software, solitamente assai onerosa, può beneficiare dei contributi provenienti dall'esterno. La trasparenza offerta dal FLOSS permette di riconoscere e risolvere in maniera più rapida i difetti del software, aspetto di fondamentale importanza per quanto riguarda la sicurezza di utilizzo. - l'utilizzo del FLOSS ha un impatto positivo sulla salvaguardia dell'ambiente, facilitando il riciclo ed il riuso dell'hardware e limitando l'impatto dell'e-waste che comprende i rifiuti di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), che richiedono un particolare e costoso trattamento ad hoc. L'uso del software di tipo proprietario richiede, infatti, quasi sempre ad ogni nuova release, l'adeguamento dell'hardware con macchinari sempre più potenti e sofisticati; - l'acquisto di soluzioni FLOSS e/o di servizi per l'installazione, avvio, manutenzione, sviluppo, ecc. di soluzioni FLOSS, ha normalmente ricadute più dirette sull'economia del territorio locale rispetto alla spesa per l'acquisto di diritti d'uso (licenze) da ditte nazionali o multinazionali, e quindi può costituire un volano importante per lo sviluppo di realtà innovative nell'economia locale; - un aspetto assai rilevante riguarda la formazione del personale: il software FLOSS può essere diffuso a costo zero tra coloro che partecipano ai corsi, e nessun limite è posto alla possibilità di studiare il software nei minimi dettagli. - il software libero risponde meglio ai principi di efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa, all'esigenza di sicurezza e all'indipendenza dai singoli fornitori; visto: - il D.Lgs. 82/2005 (Codice dell'amministrazione Digitale) ed in particolare il disposto dell'articolo 68 del Codice dell'amministrazione digitale (D. Lgs. n. 82/2005) secondo il quale le Pubbliche Amministrazioni, prima di acquisire programmi informatici, devono realizzare una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra le soluzioni disponibili sul mercato, ivi incluse le soluzioni FLOSS e con obbligo che venga supportato almeno un formato aperto; - il lavoro della Commissione per il software libero e a codice sorgente aperto nell'ambito della pubblica amministrazione, istituita nell'ottobre 2002 dall'allora Ministro Stanca, che ha portato, Pagina 3 di 6

dopo circa un anno di lavoro, alla pubblicazione dell' Indagine conoscitiva sul software open source condotta con il metodo delle audizioni con associazioni di categoria, operatori pubblici e privati del settore ed esperti della materia, da cui emerge con chiarezza come le P.A. debbano valutare con una rigorosa analisi costi-benefici la possibilità di usare software open source e nel quale si evidenziava che la spesa per il software cosiddetto personalizzato costituisse il 45% del totale della voce software in prodotti e gestione; - l'osservatorio Open Source per la rilevazione continua nell'uso del FLOSS presso le P.A. costituito dal CNIPA (Centro nazionale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione) che dal 1 dicembre 2009 ha assunto la denominazione di DigitPA ; - il D. Lgs. 28 febbraio 2005 sul sistema pubblico di connettività e cooperazione; - la sentenza del TAR del Lazio 2809/07 del 22.03.07 che riconosce l'obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di realizzare la valutazione comparativa prima di acquisire programmi informatici; - le varie leggi regionali presentate in questi anni che prevedono più o meno esplicitamente riferimenti alla diffusione del software libero; la prima regione è stata la Toscana con la L.R. n. 1 del 2004, seguita poi dall'emilia Romagna, dall'umbria, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e nel 2009 dal Piemonte; - la Relazione Finale della Task Force Interoperabilità e Open Source costituita nell'ambito del Progetto Società dell'informazione della Provincia di Trento; - la deliberazione della Giunta provinciale di Trento 15.07.2005 n. 1492 avente per oggetto Linee guida in materia di interoperabilità dei sistemi informativi e di software open source che intende promuovere tra l'altro, l'adozione di formati aperti, la valorizzazione dei principi dell'interoperabilità e della cultura del software libero e a sorgente aperto, che vengano realizzate iniziative che incentivino nel tessuto locale l'adozione di modelli di sviluppo basati su Software Libero o a codice aperto; - l'ordine del giorno del Consigliere provinciale Bombarda interventi di informazione e tutela nel campo dell'informatica e di internet approvato il 26 marzo 2009 dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento; - che il FLOSS è già ampiamente e con piena soddisfazione adottato all'interno del sistema informatico del Comune di Trento in quanto GNU/Linux è già il sistema operativo adottato per numerosi server ed inoltre sono basati su software aperto i principali sistemi di sicurezza come pure il sistema telefonico VoIP, il framework per lo sviluppo di applicazioni interne, applicativi per la firma digitale, i database ed i servizi web cartografici; - negli ultimi anni molte amministrazioni pubbliche stanno migrando verso il software libero come ad esempio Monaco di Baviera, Vienna, Bologna, Arezzo e nella nostra provincia anche il Comune di Storo, Riva del Garda e Rovereto; - che le soluzione FLOSS rispetto ad analoghe soluzioni proprietarie tendenzialmente dimostrano: - migliore qualità: potendo infatti l'utente ispezionare il codice, il produttore deve solitamente essere più attento alla qualità e documentazione dello stesso (cosa che in generale ne facilita il mantenimento e l'evoluzione); inoltre, come accennato in precedenza, anche persone estranee al soggetto produttore esaminano il software e quindi vengono scoperti e risolti in maniera più veloce eventuali problemi; - maggiore sicurezza: essendo il funzionamento completamente trasparente e non potendo nascondere eventuali problematiche avvalendosi del fatto che nessuno sa come funziona veramente il prodotto (security by obscurity) è estremamente più cogente la pressione per implementare meccanismi sicuri; - migliore efficacia: lo sviluppo è portato avanti di norma da una comunità che include gli utilizzatori, e quindi risponde molto efficacemente alle esigenze effettive di chi deve utilizzarlo, e di norma finisce per adottare standard che permettono una più agevole interoperabilità; - i formati aperti sono documentati e le loro specifiche sono pubbliche, e ciò costituisce un fattore fondamentale per la pubblica amministrazione in quanto: - garantisce la capacità di lettura ed utilizzo (gratuito) dei dati nel lungo periodo senza incertezza presente e futura riguardo ai diritti legali o le specifiche tecniche (quando un Pagina 4 di 6

formato proprietario smette di essere supportato dal fornitore, tutti i file prodotti risultano potenzialmente inutilizzabili dato che nessuno, a volte nemmeno il produttore stesso, se è trascorso un tempo sufficientemente lungo, sa come sono stati scritti); - non impongono l'uso e/o l'acquisto di un determinato prodotto software per poter utilizzare i file creati in tale formato garantendo indipendenza (cambiare editor non implica la necessità di convertire i file, ed in ogni caso la conversione risulta sempre possibile) - incoraggiano la concorrenza e quindi la qualità; nessun produttore che detiene un controllo esclusivo può avvantaggiarsene per ostacolare l'uso di prodotti concorrenti; - annualmente viene organizzata anche a Trento la manifestazione di promozione del software libero denominata Linux Day, che si tiene solitamente in autunno in tutto il territorio italiano; il Linux Day è un momento divulgativo rivolto principalmente ai non addetti ai lavori, un'occasione offerta alla cittadinanza per conoscere il software libero, le sue caratteristiche e le sue potenzialità; tutto ciò premesso, il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta comunale 1. a proseguire ulteriormente nell'introduzione e nell'uso di software FLOSS a tutti i livelli all'interno dell'amministrazione comunale; 2. a prevedere la progressiva migrazione, quando economicamente e tecnicamente possibile, entro il termine della presente consigliatura, dal software di tipo proprietario al FLOSS, predisponendo e presentando al Consiglio entro 12 mesi dall'approvazione della presente mozione un apposito progetto con un'attenta valutazione dei costi complessivi (inclusi i costi di uscita dalle soluzioni adottate) e dei rischi, che includa fra i primi passi l'introduzione del pacchetto software OpenOffice.org (per scrivere documenti, presentazioni e fogli elettronici) e l'abbandono ove possibile del software di produttività individuale proprietario; 3. a prevedere in sede di bando per l'assunzione di personale tecnico informatico, quale titolo qualitativo, la conoscenza, da parte dei nuovi assunti, dei sistemi operativi liberi, quali ad esempio GNU/Linux e di altri software FLOSS; 4. a seguire le linee sopra elencate anche in occasione di acquisto di software che avvenga congiuntamente a prodotti hardware; 5. ad adottare entro il termine della presente consigliatura, il formato di dati standard aperto (ad esempio ODF Open Document Format e PDF) quali formati per i documenti prodotti e gestiti all'interno e verso l'esterno dell'amministrazione comunale, utilizzando come riferimento non esclusivo il repertorio dei formati aperti (Art. 68, comma 4 del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 Codice dell' Amministrazione Digitale. ), salvo ricorrano comprovate esigenze ad impedirlo; 6. a promuovere l'uso dei medesimi formati aperti nella comunicazione con l'amministrazione comunale; 7. a mettere a disposizione dei cittadini i moduli elettronici per accedere ai servizi dell'amministrazione comunale in formato PDF e/o ODF; 8. ad adottare soluzioni informatiche che assicurino l'interoperabilità e la cooperazione applicativa e che consentano la rappresentazione dei dati e documenti in più formati, di cui almeno uno aperto, salvo che ricorrano peculiari, comprovate esigenze; 9. a programmare corsi di riqualificazione informatica del personale per l'impiego di software libero; 10. a favorire e sostenere il riuso del software utilizzato all'interno dell'amministrazione comunale ed in rete con le altre amministrazioni pubbliche locali e favorendo il riutilizzo da parte di altri del software prodotto internamente dal personale del Servizio Sistema Informativo del Comune, anche sostenendo la partecipazione del Sistema Informativo a progetti di software FLOSS; 11. a coordinarsi con altre amministrazioni pubbliche locali realizzando sinergie al fine di sviluppare soluzioni in software libero dividendone i costi; Pagina 5 di 6

12. ad incoraggiare e promuovere, anche per il tramite di organizzazioni esperte e del sistema delle biblioteche comunali, la conoscenza e l'uso del software libero tra le organizzazioni giovanili e le istituzioni scolastiche del territorio; 13. ad inserire nelle direttive e negli indirizzi alle aziende speciali e alle società controllate l'uso prevalente del software libero; 14. a richiedere in particolare, in quanto azionista, alla società partecipata Informatica Trentina S.p.A. analoghe, concrete e misurabili azioni verso il FLOSS; 15. a favorire il riuso dell'hardware sia internamente all'amministrazione comunale che nelle realtà associative di volontariato; 16. a pubblicare, preferibilmente e ove possibile, il proprio materiale cartaceo ed informativo prodotto, incluso il sito internet comunale, o altri tipi di opere creative, indicando una delle sei Licenze Pubbliche Creative Commons e riportandone sul materiale prodotto il riferimento e l'utilizzo dello stesso secondo quanto previsto dalle licenze; 17. a patrocinare l'annuale manifestazione di promozione del software libero denominata Linux Day, che si tiene solitamente in autunno in tutto il territorio italiano, intervenendo alla manifestazione locale con il contributo dell'esperienza pratica ed innovativa svolta in questo campo dal Comune di Trento. Si dà atto che nella presente proposta non sono ravvisabili aspetti specificatamente tecnicoamministrativi e contabili. Allegati parte integrante: /// Documentazione approvata: /// IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE f.to Pegoretti Alla presente deliberazione è unito: - certificazione iter. Pagina 6 di 6