Dr.ssa Cristina Gremita - UOPSAL Vigevano



Documenti analoghi
SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA. Ambienti di Lavoro

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento

Art. 3 Determinazione della capienza delle palestre

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

B C. della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori Informazione ai sensi dell art. 36 e dei Titoli II e III del D.Lgs. 81/2008 e s.m.

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI

4 Standard Promuovere un posto di lavoro sano Ambienti di lavoro Microclima Illuminazione

LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio.

Luoghi di lavoro Art. 62 D. Lgs n. 81/08

Impianti d illuminazione di sicurezza. Procedure per la verifica e la manutenzione periodica.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

Formazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT

AUTOVALUTAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI. per BARBIERI-PARRUCCHIERI-ESTETISTI

1. Dati generali dell intervento

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20

SPORTELLO UNICO PER L ATTIVITÀ EDILIZIA del COMUNE di VERZUOLO. AUTOCERTIFICAZIONE per la CONFORMITÀ ALLE NORME IGIENICO SANITARIE

LISTA DI CONTROLLO PER I SERVIZI IGIENICI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Unità organizzativa Servizio Igienico

1. Dati dell intervento 1.1 Ubicazione intervento

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

Formazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro

TITOLO II D.Lgs.. 81/08

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Materiale didattico validato da: Luoghi di Lavoro. TITOLO II D.Lgs. 81/08 Allegato IV. Rev. 2 ott I luoghi di lavoro slide 1 di 60

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

Corso per Responsabili ed Addetti al servizio di prevenzione e protezione. MODULO B8 per Agenzia delle Dogane

Sicurezza impianti elettrici

IMPIANTI ELETTRICI - LOCALI BAGNI E DOCCE

Dipartimento di Prevenzione Ufficio Comune Nuovi Insediamenti

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

Allegato 2 Documento contenente:

CANILI PRIVATI E PENSIONI PER CANI (Tipologia dei locali e condizioni minime obbligatorie)

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

IMPIANTO DI VENTILAZIONE E DI CONDIZIONAMENTO NEI LOCALI COMMERCIALI E DI LAVORO

Alto livello igienico

LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI EDILI DI LOCALI DA ADIBIRE ALL'ESERCIZIO DI ATTIVITA' PRODUTTIVE

IL SOTTOSCRITTO Iscritto all albo della. Legale rappresentante della società Studio: Comune di C.A.P. Provincia. Indirizzo N

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano

VIE D ESODO E USCITE DI SICUREZZA

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO

GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEI VANI TECNICI PER ASCENSORI

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI CERCENASCO. OGGETTO: Dichiarazione di inizio attività di acconciatore - estetista - centro di abbronzatura.

Altezze interne dei locali esistenti di vecchia costruzione

DELL'ATTO DI NOTORIETA'

LA LEGISLAZIONE. D.M. 22 Gennaio 2008 n 37

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO

GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI

AUDIT ENERGETICO EDIFICIO SCOLASTICO

QUALIFICAZIONE INSTALLATORI ELETTRICI. Como 4 marzo 2015

*HVWLRQHGHOODVLFXUH]]D 6FRSR

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI PHONE CENTER ED INTERNET POINT

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03

VIABILITA LUOGHI DI LAVORO

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI. SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (ad efficacia immediata) Acconciatore - Estetista - Centro di abbronzatura

La SSL nella Polizia di Stato DOMANI

R.S.P.P. Misure contro l incendio

Ospitalità e sicurezza per tutti

Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro. il Rischio Microclima

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza

UFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

ISTRUZIONI PREVENTIVE ANTINCENDIO A TUTTO IL PERSONALE

Linee Vita. Progettazione ed Posa in Opera D.Lgs.81/08 e s.m.i. L.R.5/2010. M.EN.S. Engineering. Dott. Ing. Corrado Giromini

INDICE Manuale Volume 2

LOCALI AD USO SANITARIO (D.Lgs. 9 aprile 2008 n 81 testo unico )

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

D.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO

Regolamento Comunale Per la disciplina dell attività dei

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I

1. Dati generali dell intervento

OGGETTO: Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

L organizzazione del cantiere e la gestione della sicurezza

7.2 Controlli e prove

MOD. A ALLA COMMISSIONE COMUNALE DI VIGILANZA SUI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO C/O COMUNE DI POGGIO RENATICO

DALLA LEGGE 46/90 E DAL DPR 47/91 AL NUOVO DM 37/08

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz

Dove. La sicurezza degli ambienti

COMUNE DI SASSARI. Provincia di Sassari

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

IL SOTTOSCRITTO. Iscritto all albo della. Legale rappresentante della società Studio: Comune di C.A.P. Provincia. Indirizzo N

D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III

Attività artigianali Massaggiatori e attività del benessere

Le novità della Norma CEI 64-8

UNITA MASTER WHITE Mod. SLIM

Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro

Transcript:

LUOGHI DI LAVORO Dr.ssa Cristina Gremita - UOPSAL Vigevano

LUOGHI DI LAVORO (TITOLO II D.LGS 626/94) Si intendono per luogo di lavoro: i luoghi destinati a contenere posti di lavoro ubicati all interno dell azienda ovvero dell unità produttiva nonché ogni altro luogo nell area della medesima azienda ovvero unità produttiva comunque accessibile per il lavoro D.LGS 626/94 (titolo II) RIFERIMENTI NORMATIVI D.LGS 242/96 (correttivo D.lgs 626/94) D.P.R. 303/56 (capo I) D.P.R. 547/55 (titolo II) Regolamento Locale Igiene Tipo (ex art. 53 della L.R. 26/10/81 n.64) ALTEZZA, CUBATURA E SUPERFICIE Nelle aziende con più di 5 lavoratori o in quelle in cui si eseguono lavorazioni indicate nell art. 33 (D.P.R 303/56): altezza non inferiore a m. 3 cubatura non inferiore a m c 10 per lavoratore ogni lavoratore deve disporre di una superficie di almeno mq. 2 per gli uffici l altezza è individuata dalla normativa urbanistica vigente D.M. 14 marzo 2001 Criteri e modalità per la riduzione degli spazi adibiti ad uffici pubblici (G.U. 13 aprile 2001, n. 87) E perseguita l ottimizzazione degli spazi rapportandoli alle effettive esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate.

Sono definiti i parametri per la determinazione degli standard ottimali di utilizzazione degli spazi in rapporto al numero, funzione e qualifiche del personale. PARETI Le vetrate e le pareti traslucide devono essere adeguatamente segnalate; la loro composizione deve essere tale che, in caso di rottura, i dipendenti non subiscano conseguenze. PAVIMENTI I pavimenti degli ambienti di lavoro non devono presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il transito delle persone e dei mezzi di trasporto. I pavimenti bagnati o imbrattati di sostanze scivolose devono essere puliti ed asciugati al più presto in quanto possono essere causa di caduta, occorre mantenerli asciutti con sostanze assorbenti o eventualmente applicando materiali antiscivolo VIE DI CIRCOLAZIONE PAVIMENTI E PASSAGGI Nei corridoi o altre zone di passaggio non dovrebbero esservi gradini o dislivelli; se esistono devono essere messi in evidenza con appositi segnali ed essere costantemente ben illuminati Le zone di pericolo e di passaggio devono essere segnalate in modo chiaramente visibile MICROCLIMA Si intende l insieme di quei parametri ambientali che influenzano gli scambi termici tra soggetto e ambiente negli spazi confinati e che determina il cosiddetto benessere termico. Il benessere termico rappresenta lo stato di piena soddisfazione del soggetto nei confronti dell ambiente termico. I fattori che entrano in gioco nel determinare il benessere termico sono:

temperatura dell aria umidità relativa ventilazione calore radiante dispendio energetico resistenza termica del vestiario VENTILAZIONE E MICROCLIMA Secondo la normativa vigente: i lavoratori devono disporre di aria salubre in quantità sufficiente anche con impianti di areazione la temperatura dei locali deve essere adeguata al tipo di lavoro, tenendo conto anche degli sforzi fisici impiegati locali di riposo, servizi igienici, mense, devono avere temperatura e ricambi d aria adeguati Il microclima negli uffici dipende: numero e dislocazione di porte e finestre caratteristiche costruttive dei locali modello di impianto di riscaldamento o di climatizzazione uso e manutenzione di tali impianti La zona di benessere termico per lavori di tipo sedentario e con vestiario normalmente in uso ESTATE INVERNO tra 19 e 24 C tra 17,5 e 21,5 C (raccomandata 22 C) (raccomandata 19,5) Umidità relativa tra 40 e 60% Velocità dell aria inferiore a 0,2 m/sec

La variazione dei diversi parametri microclimatici può avere diverse conseguenze ESEMPIO Temp. > 23 con umidità relativa < 30% tumefazione delle mucose delle vie respiratorie che diventano estremamente sensibili con difficoltà a espellere il particolato inspirato IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E CLIMATIZZAZIONE Se viene utilizzato un impianto di aerazione, questo deve essere sempre mantenuto funzionante; ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo. Se sono utilizzati impianti di condizionamento, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d aria fastidiosi ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità dei lavoratori e salvo che non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In ogni caso tutti i luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentono un illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori NORME: (ergonomia della visione, illuminazione artificiale) Regolamento Locale Igiene Tipo (ex art. 53 della L.R. 26/10/81 n. 64) NORME UNI UNI EN 1838: 00, UNI 10380: 94, UNI 10530: 97

UFFICI Uffici generici, dattilografia, sale computer ILLUMINAMENTO DI ESERCIZIO lx (valore medio) 300-500-750 Uffici per disegnatori e per progettazione 500-750-1000 Sale riunioni 300-500-750 TONALITA DI COLORE Luce bianco calda Luce bianco neutra Luce bianco calda Luce bianco neutra Luce bianco calda Luce bianco neutra IMPIANTO ELETTRICO Tutti gli impianti elettrici, in tutte le loro parti (dalle cabine al quadro, dai fili e cavi alle prese, dalle spine agli interruttori), devono essere conformi alle norme CEI, costruiti in modo tale da impedire qualsiasi contatto accidentale con elementi sotto tensione e devono essere oggetto di accurata manutenzione L impianto elettrico deve essere installato a regola d arte utilizzando materiali costruiti a regola d arte. L impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità dell impianto nel rispetto delle norme di cui all art. 7 della Legge 46/90. L impianto di messa a terra deve essere verificato periodicamente, normalmente ogni 5 anni, in casi specifici ogni 2 anni (ambienti a maggior rischio incendio). APPARECCHIATURE E MACCHINARI DA UFFICIO Per tutte le attrezzature di lavoro, i lavoratori devono disporre di ogni informazione e di ogni istruzione d uso necessaria in rapporto alla sicurezza. Evitare che i cavi di alimentazione di tutte le attrezzature e apparecchiature elettriche siano volanti; per gli interventi di manutenzione o riparazione evitare il fai da te. APPARECCHIATURE E MACCHINARI DA UFFICIO Le fotocopiatrici devono essere installate in locali spaziosi e ben aerati. Nei locali dove vengono utilizzati i computer è consigliabile l uso di dispositivi di oscuramento regolabili alle finestre e alle vetrate

SICUREZZA DELLE ATTREZZATURE Le principali norme a cui deve attenersi chi costruisce, installa o utilizza una macchina o un impianto sono: D.P.R. 547/55 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Norme di buona tecnica specifiche (UNI, CEI) in particolare vanno segnalate la norme: UNI EN 292/1 e 2, UNI EN 294 D.Lgs 626/94 e s.m.i. (artt. 6, 32 e 35) DPR 459/96 (direttiva macchine) LOCALI DI RIPOSO Quando la sicurezza e la salute dei lavoratori, segnatamente a causa del tipo di attività, lo richiedono, i lavoratori devono poter disporre di un locale di riposo. Nei locali di riposo devono essere protetti i non fumatori dai rischi del fumo Le donne incinte e in allattamento devono avere la possibilità di riposare in posizione distesa e in condizioni appropriate SPOGLIATOI E ARMADIETTI Gli spogliatoi devono essere distinti fra i due sessi (dipendenti superiori a 5) Gli spogliatoi devono essere aerati, illuminati, riscaldati e muniti di sedili Qualora i lavoratori svolgano attività particolarmente insudicianti o con l utilizzo di sostanze pericolose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli privati DISTRIBUTORI DI ALIMENTI E BEVANDE E vietato installare distributori di alimenti e bevande in luoghi di lavoro insudicianti e/o dove avvengono emissioni di polveri, gas o vapori

GABINETTI E LAVABI I lavoratori devono disporre, in prossimità dei loro posti di lavoro, di gabinetti e lavabi con acqua corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi I gabinetti devono essere separati per donne e uomini se i lavoratori sono più di dieci. 1 wc + antibagno + 1 lavabo fino a 3 lav. 2 wc + antibagno + 2 lavabi fino a 10 lav. 3 wc + antibagno + lavabi + spogliatoi da 10 a 40 lav. 1 wc ulteriore ogni 30 lavoratori DOCCE Docce sufficienti e appropriate devono essere messe a disposizione quando il tipo di attività lo esige Devono essere previste docce separate per donne e uomini Almeno 1 doccia con antidoccia, divise per sesso, ogni 20 potenziali utilizzatori contemporanei (Reg. Loc. Ig. Tipo.) IGIENE Il datore di lavoro ha l obbligo di assicurare condizioni igieniche adeguate (art. 32 D.LGS 626/94) SEMINTERRATI E vietato adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o seminterrati. E possibile, in deroga, adibire tali locali al lavoro se si provvede con mezzi idonei ad un adeguata aerazione, illuminazione e umidità. RADON Il radon è un gas radioattivo naturale presente nel sottosuolo. E un gas inerte e come tale tende a diffondere in modo continuo attraverso la superficie terrestre. Per quanto riguarda le attività lavorative in:

TUNNEL SOTTOVIE CATACOMBE GROTTE LUOGHI DI LAVORO SOTTERRANEI, è scattato da marzo 2002 per il datore di lavoro l obbligo di far effettuare misurazioni di radon in termini di concentrazioni medie annuali; il datore di lavoro ha due anni di tempo per ottemperare (art. 10-ter, comma 1 del D.Lgs 230/95 e art 37 commi 2 e 4 del D.Lgs 241/2000). In assenza delle linee guida previste dall art. 10-septies, le regioni hanno proposto proprie linee guida per le misure del radon nei luoghi di lavoro sotterranei divulgate nel febbraio scorso. AMBIENTE SOTTERRANEO Le Linee guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei approvate dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni e Province Autonome il 6 febbraio 2003 definiscono ambiente sotterraneo: locale o ambiente con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno. PORTATORI DI HANDICAP Gli ambienti di lavoro devono essere strutturati in modo tale da considerare eventuali portatori di handicap ed in particolare devono essere presi in considerazione: scale, porte, bagni e postazioni di lavoro (art. 30 D.Lgs 626/94). D.Lgs 14 agosto 1996, n. 493 SEGNALETICA DI SICUREZZA VIE E USCITE DI EMERGENZA Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave e devono aprirsi nel verso dell esodo Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m. 2 Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle uscite di emergenza devono essere adeguate a: dimensione dei luoghi di lavoro loro ubicazione e destinazione d uso

attrezzature installate numero massimo di persone che possono essere presenti VIE E USCITE DI EMERGENZA Le vie e le uscite di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.