Programma GESTIONE DEL RISCHIO DI FRATTURA E QUALITA DI VITA DEL PAZIENTE OSTEOPOROTICO MONTECATINI 21 GIUGNO 2014

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Programma GESTIONE DEL RISCHIO DI FRATTURA E QUALITA DI VITA DEL PAZIENTE OSTEOPOROTICO MONTECATINI 21 GIUGNO 2014 09.00 Registrazione ECM 09.30 GISMO oggi e perché. Rischio di frattura e terapia dell osteoporosi R. Nuti SESSIONE I POPOLAZIONE E QUALITA DI VITA 09.45 Invecchiamento nel XXI secolo e qualità di vita del paziente osteoporotico O. Di Munno 10.15 La gestione olistica del paziente osteoporotico N. Malavolta 10.45 Oltre la DEXA Come valutare il rischio di frattura S. Gonnelli 11.15 Interazione tra discenti e docenti 11.30 Coffee break SESSIONE II - PRATICA CLINICA AMBULATORIALE O. Di Munno S. Gonnelli N. Malavolta 11.45 Caso clinico: spiegazione

12.00 Lavoro di gruppo dei partecipanti sul caso 12.30 Role play: analisi clinica interattiva 13.00 Considerazioni riassuntive 13.15 Colazione di lavoro SESSIONE III QUALE GESTIONE TERAPEUTICA? 14.00 Aggiornamenti sul razionale d uso della terapia con bisfosfonati R. Nuti 14.30 Progetto territoriale GISMO La valutazione del rischio fratturativo L. Gonnelli 15.30 La realtà clinica ambulatoriale: quale servizio per i pazienti? N. Malavolta 16.00 Comunicazioni orali a tema predefinito 16.30 L esperto risponde O. Di Munno S. Gonnelli N. Malavolta R. Nuti 17.00 Considerazioni riassuntive e sviluppi futuri R. Nuti 17.15 Valutazione dell apprendimento ECM

Razionale Scientifico L osteoporosi è la malattia metabolica del tessuto osseo più comune nei paesi sviluppati e viene definita come una patologia ossea sistemica caratterizzata da una aumentata fragilità delle scheletro che diventa maggiormente suscettibile alle fratture non-traumatiche. L osteoporosi interessa prevalentemente le donne in post-menopausa, ma si riscontra anche negli uomini. Le fratture osteoporotiche rappresentano il più rilevante degli aspetti clinici della malattia ed interessano qualsiasi distretto osseo, anche se le più frequenti insorgono a carico delle vertebre, del collo femorale e del polso. Le fratture di femore sono particolarmente dispendiose per il sistema sanitario e prevalentemente interessano le persone anziane, determinando un aumento sostanziale della morbidità e della mortalità. Le fratture osteoporotiche vertebrali e del polso sono meno gravose dal punto di vista economico, ma altrettanto significative per quel che riguarda la morbidità. Dal punto di vista diagnostico ed in relazione ai criteri dettati dalla O.M.S., l osteoporosi viene definita per valori densitometrici di T-score inferiori a 2.5 deviazioni standard (SD) rispetto valore di riferimento del giovane adulto. Molti studi indicano infatti che il rischio di frattura aumenta progressivamente in relazione alla diminuzione della densità minerale ossea, e che esiste una stretta correlazione tra la prevalenza di osteoporosi, valutata in accordo con i criteri dell O.M.S., e l incidenza di fratture. E stato stimato che il rischio di nuove fratture vertebrali aumenta di un valore pari a 2.0-2.4 per ogni riduzione della densità minerale ossea espressa come deviazione standard, indipendentemente dal sito scheletrico valutato con tecnica densitometrica. I recenti studi epidemiologici hanno chiaramente dimostrato che un ampio numero di fratture atraumatiche insorge in soggetti con valori di T-score al di sopra della soglia di -2.5 SD, che rientrano quindi sotto la definizione di osteopenia. Questo è particolarmente evidente in alcune forme di osteoporosi secondaria come ad esempio quella associata al diabete mellito di tipo 2, dove nonostante un elevato rischio di frattura, i valori densitometrici sono nella norma o addirittura ai limiti superiori. Altri fattori che influenzano la resistenza dell osso e conseguentemente il rischio di frattura includono la dimensione dell osso, i parametri della microarchittettura ossea, così come alcuni altri fattori indipendenti dal tessuto osseo come la debolezza muscolare, problemi della acuità visiva e deficit cognitivi. Tutti questi fattori dovrebbero pertanto essere considerati in associazione alla densità minerale ossea per una corretta stratificazione del rischio di frattura. In questo senso sono di estrema validita gli algoritmi come il FRAX oppure il DEFRA, che vengono utilizzati per la valutazione del rischio fratturativo. Da un corretto utilizzo e possibile identificare quando sottoporre un soggetto ad esame densitometrico, quando iniziare una prevenzione primaria con farmaci antiriassorbitivi, quando modificare l approccio terapeutico alla malattia.

Descrizione caso clinico Caso clinico SESSO : femmina ETA : 84 anni STORIA CLINICA: menopausa precoce (45 anni) - fattori rischio: fumo (15 sigarette al giorno), terapia con inibitori aromatasi da 2 anni per Tumore Mammario con positività (90%) dei recettori per Estrogeni, attività fisica scarsa. Anamnesi fratture: morfometria 2012: 3 cedimenti somatici dorsali compresi tra 20 e 30% a livello di D8, D9 e D12; frattura di polso a 55 anni. Terapia in atto: supplementazione con calcio 1100-1200 mg/die e colecalciferolo (800 UI al di) Densitometria Ossea :Tscore L1-L4: -2.4; Tatal Hip -2.7; Neck Hip -2.5. STRATEGIA TERAPEUTICA CONSIGLIATA: calcio + colecalciferolo + risedronato 35 mg a settimana

CURRICULA VITAE