IL DOMINIO PONTIFICIO Le esigue tracce sulle origini di Montefiascone si infittiscono notevolmente nel corso del Medioevo quando si costituì un borgo lungo le pendici del colle che aveva il suo fulcro nella chiesa di Santa Maria. Nonostante il territorio fosse entrato a far parte dei domini della Chiesa fin dall VIII sec., la prima menzione di un toponimo Resti del castello papale e della rocca di Montefiascone riferibile a Montefiascone risale al pontificato di Leone IV tra l 847 e l 853 quando in una bolla papale è citato montem Flasconis. Le notizie successive rivelano come la città sia stata fortemente coinvolta negli scontri tra papa ed imperatore che hanno attraversato tutto il Medioevo:entrambi avevano compreso l importanza strategica di Montefiascone per il controllo dei possedimenti e per le operazioni militari e se ne contesero a lungo l autorità. Nel 1185 Federico I Barbarossa occupò l antica rocca che già aveva iniziato ad ospitare papi, come Gregorio VII che vi soggiornò con la contessa Matilde di Canossa nel 1084 durante il viaggio per recuperare le spoglie di Santa Cristina di Bolsena; l occupazione fu accompagnata dall emissione di un diploma a favore della città così trascinata dalla parte dell impero. Appena due anni dopo Clemente VII, schierate le sue truppe viterbesi, si mosse alla volta di Montefiascone per cacciarne l imperatore: lo scontro ebbe l esito sperato dal papa; Federico lasciò la rocca in cambio della sua salvezza, ma il borgo pagò le conseguenze della guerra con una pesante distruzione; la popolazione lasciò quindi le pendici del colle spostandosi verso l alto, dando vita ad un insediamento più consistente, fin da subito cinto da nuove mura nell eventualità di altri scontri. Una svolta alla lunga disputa tra papato ed impero, che spesso ebbe come teatro Montefiascone, si ebbe all inizio del XIII secolo con papa Innocenzo III che ordinò nuove fortificazioni intorno all abitato e che scelse la rocca come sede dei rettori del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, ponendo le basi del profondo legame medievale tra la città e la Chiesa. Durante la parentesi della cattività avignonese, dal 1309 al 1377, periodo in cui la curia papale fu forzatamente trasferita nella cittadina francese, i rettori rappresentanti del papa assente avevano ancora qui la loro sede; alla fine dell esilio il papa riuscì a ripristinare la sua antica autorità e con l intervento del cardinale Egidio Albornoz, incaricato del riordinamento dello Stato Pontificio, anche Montefiascone recuperò il suo autorevole ruolo. Da allora la città ha gravitato per secoli intorno ai papi, molti dei quali scelsero di soggiornare nella rocca durante le calde estati romane, fin quando ebbe fine il Patrimonio di San Pietro e i suoi possedimenti confluirono nel Regno d Italia. 8 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 9
LA LEGGENDA DI DEFUK Pietra tombale del misterioso personaggio sepolto in San Flaviano noto come Giovanni Defuk Tra le tante cose che fanno grande il nome di Montefiascone, la sua illustre storia, i tanti monumenti, lo splendido paesaggio, non si può tralasciare il buon vino, intorno al quale ruota una pittoresca leggenda medievale, così suggestiva da far accantonare i leciti dubbi sulla sua completa veridicità storica. Nel lontano 1111 un tale Johannes Fugger, forse prelato o barone di origine tedesca, il cui nome la tradizione ha mutato in Giovanni Defuk, si trovò a passare a Montefiascone al seguito dell imperatore Enrico V in viaggio verso Roma per essere incoronato come tradizione dal papa: qui passava la via Francigena e il transito nella Tuscia era obbligato per tutti quei pellegrini che da nord si dirigevano alla volta di Roma. A quanto pare il cammino di Defuk era animato oltre che dalla fede anche dalla passione per il buon vino. La leggenda narra infatti che durante il suo viaggio si facesse precedere da un fedele servitore, tale Martino, che doveva scovare nelle locande e cantine dei paesi il vino migliore lasciando un segno riconoscibile per il padrone: laddove il servo trovava vino di buona qualità scriveva a grandi lettere sulla porta del locale EST, che poteva diventare EST!EST! nel caso la bontà aumentasse; il vino di Montefiascone piacque così tanto a Martino che lo bollò con un triplo EST!EST!EST! con il quale è ancora oggi conosciuto e apprezzato. 10 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 11
Giunto nella città, Defuk non poté che confermare il giudizio e fu conquistato a tal punto dal vino locale da abbandonare l imperatore e vivere il resto della sua vita a Montefiascone. Tuttavia la passione del vino non accompagnò Defuk per molto, poiché sembra che per il troppo bere sia morto pochi anni dopo. Grato dell ospitalità ricevuta aveva stabilito che alla sua morte tutti i suoi averi fossero donati alla città, a patto che ogni anno in suo ricordo venisse versato sulla sua tomba un barile dell amato vino. La cosiddetta tomba di Defuk è ospita nella terza cappella della basilica inferiore di San Flaviano; sulla lapide fu apposta una piccola lastra in peperino ormai quasi illeggibile che recita in latino: EST EST EST a causa del troppo EST qui è morto il mio signore Johannes Fugger. Molto ci si è interrogati sull attendibilità della vicenda, soprattutto sulla conclusione alquanto singolare, e sulla vera identità di Defuk; in questa come in tutte le altre leggende a nulla giova il porsi troppe domande, si rischierebbe di perdere il fascino e la suggestione di una storia il cui ricordo resterà sempre vivo nella cultura locale. Urna con i resti di Defuk Panorama di Montefiascone nel 1670 (disegno dell architetto Carlo Fontana) 12 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 13
LA ROCCA DEI PAPI Fabiana Battistin Cortile e rocca papale 14 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 15
Guardando alla parte più alta del pianoro sul quale sorge l abitato di Montefiascone, lo sguardo è subito rapito dai muri e dalle alte torri della possente rocca medievale. Su questa parte dell altura, la presenza dell uomo è attestata fin dall epoca neolitica e ancora per l età del Bronzo e del Ferro i reperti testimoniano una continuità abitativa del sito. In epoca etrusca non vi fu un centro urbano importante, sebbene le ricerche archeologiche abbiano confermato la presenza di un insediamento, che nel VI sec. a.c. doveva essere fortificato con un poderoso muro in blocchi di tufo giallo, alcuni tratti del quale sono venuti alla luce sotto le strutture medievali. La fine di questa lunga occupazione del colle combacia con la distruzione, come testimoniato dallo storico romano Tito Livio, degli insediamenti fortificati etruschi nella zona di competenza della città di Velzna/Volsinii, ad opera dell esercito romano, fra il 308 e il 264 a.c. Ruderi del castello 16 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 17
Da questo momento e per tutta l epoca romana non è attestato un insediamento sulla rocca, ma piuttosto nelle fertili vallate sottostanti il pianoro, le quali, circa un secolo dopo la conquista, furono solcate dalla via Cassia, che da Roma conduceva a Firenze sfruttando spesso dei tracciati preesistenti. I lunghi secoli di pace di cui godè l Italia favorirono un occupazione capillare delle campagne: accanto alle piccole proprietà, proliferarono le cosiddette villae rusticae, ovvero delle grandi residenze signorili, provviste di strutture produttive di vario genere, utili allo sfruttamento agrario dei grandi latifondi senatori romani.con il crollo dell impero romano d occidente, nel 476, il potere politico e territoriale passò gradualmente nelle mani della Chiesa. Attraverso donazioni, promosse già dall imperatore Costantino, progressivamente la Chiesa costituì un vasto insieme di possedimenti territoriali, che nell VIII secolo furono organizzati in latifondi più o meno vasti, detti anche Patrimonia. Il territorio di Montefiascone rientrò nel Patrimonium Tusciae, probabilmente sotto il diretto controllo del vescovo di Roma, che occupava la parte settentrionale dell agro romano inclusa fra la via Aurelia e la via Flaminia. La costante minaccia di incursioni da parte delle popolazioni barbariche, provocò intorno all anno mille una sorta di fenomeno migratorio, che riportò la popolazione a occupare i siti d altura, spesso gli stessi frequentati già in età protostorica. Inizialmente questi villaggi assolsero all esigenza difensiva con recinti e torri d avvistamento in legno, ma ben presto a questo si sostituì la pietra. È in questo momento che sull altura viene costruita una possente torre d avvistamento, il cui basamento è ancora ben visibile all interno del cortile della rocca. La fortezza dal versante nord-ovest 18 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 19
Lo spessore della muratura la fa associare ad altre dello stesso periodo e meglio conservate costituite da una poderosa base che andava restringendosi verso l alto; l accesso era consentito generalmente da una sola porta, posta ad una certa altezza, alla quale si accedeva tramite delle passerelle in legno rimovibili. Le finestre, poche, dovevano essere di piccole dimensioni, funzionali quasi esclusivamente alla presa d aria. Il sistema difensivo era poi completato da una palizzata lignea che cingeva l altura e all interno di tale recinto dovevano collocarsi le abitazioni, costruite con materiale deperibile quale legno e paglia. Il primo momento veramente significativo per le strutture della rocca si ha con il papato di Innocenzo III (1198-1216). Nell ottica di consolidare il potere della Chiesa in maniera capillare, l opera di tale pontefice volse all organizzazione territoriale dei possedimenti ecclesiastici, attraverso la creazione di province controllate da uomini di fiducia residenti in castra specialia, ovvero in speciali fortezze. Montefiascone fu scelto come sede della provincia del Patrimonium Tusciae, in posizione dominante per il presidio della regione: sulla rocca si costruì un quadrilatero di spesse mura provvisto di quattro alte torri angolari; all interno del recinto un edificio residenziale per il rettore della provincia. Il successivo intervento edilizio importante si ha per volontà di papa Urbano IV (1261-1264). Eletto in conclave a Viterbo, il pontefice decise di trascorrere l estate nella vicina Montefiascone, ma reputando la zona residenziale insufficiente alle sue esigenze ordinò che fosse ampliata, così il prospetto ovest fu avanzato verso il lago, rendendo le sale più spaziose. In tal modo però si ridusse la visuale possibile dalla torre sud-ovest e allora si provvide a costruirne un altra in posizione più avanzata rispetto alla precedente. Ricostruzione di alcune fasi edilizie della rocca realizzate da Marco Ciarmatori Torre angolare a sud-est 20 Francigena opera omnia MONTEFIASCONE 21