~ j' l j~~;:~~;;==~~;;~~;:==::==~======================~;j Design industriale llmuseo è in riserva Una collezione davvero curiosa che ripercorre la storia e l'evoluzione dei distributori di benzina e che, per la mancanza di uno spazio adeguato, rischia di rimanere per sempre nell' ombra di Francesco Pozzi 102 N 49
THS $ Q.Q g~sale GALLONS f1 O O. Uno dei distributori che fanno parte della collezione e due laghi di note aziende del settore. Nella pagina a lato Guido Fisogni uante volte ci sarà capitato di fermarci 68 anni e imprenditore in pensione: in 40 anni dal benzinaio per fare rifornimento o Q di ricerche ha raccolto quasi 8 mila pezzi tra per una semplice sosta? Moltissime. distributori di benzina, cartelli, insegne, gadget e -. E in qu. di queste occasioni ci saremo invece ha dato vita così al più grande museo di pompe di soffermati ad osservare i disegni, le linee e i benzina esistente al mondo, il Museo Fisogni. colori delle centinaia di insegne che decorano «l tutto ebbe inizio negli Anni 60, quando e tappezzano, ormai da tempo, le strade delle ero titolare di una ditta specializzata nella nostre città? Sicuramente pochissime... costruzione e nella manutenzione delle nonostante dietro ognuna di esse ci siano il stazioni di servizio - spiega Fisogni - Poi ci lavoro e l'intuizione di un creativo. Eppure fu l'incontro con un polveroso distributore del qualcuno di attento a questo mondo c'è, qualcuno 1931, ritrovato per caso in una vecchia cava: fu che si è lasciato incantare dalle immagini e dagli subito vero amore. Da quel momento, iniziai oggetti che caratterizzano le stazioni di sosta, la a raccogliere e ad accatastare tutto quello che cui evoluzione ricalca quella di un'talia passata trovavo sul mio cammino, finché nel 1988 da un sistema agricolo a un'economia industriale riuscii finalmente a ricavare uno spazio per e, dunque, fortemente dipendente dal petrolio allestire il museo all'interno della mia ditta». l e dal suo derivato più comune, la benzina. A valore storico di ogni pezzo della collezione è costruire pezzo per pezzo una vera e propria davvero elevato se si pensa che l'esemplare più collezione su questo tema è stato Guido Fisogni, vecchio risale addirittura al 1892; inoltre, la casa > N4'i 103
THS SALE i l a $DlDlD.\ r ~ v"'" P&Rif.' Sopra, una pompa con gli indicatori in galloni e dollari. A lato, Fisogni posa davanti a uno dei "suoi" distributori più noti PÙ FAMOS Una collezione completa, che include i marchi e i loghi delle più importanti società petrolifere che hanno contribuito a scrivere la storia dei motori in talia. Si parte dal classicissimo "cane a sei zampe" dell'agip, ideato e disegnato dal futurista Filippo Tommaso Marinetti, passando allo scudo della Fina e alla conchiglia della Shell. Pompe di benzina della Tokheim Oil Purnp e della Mobil Oil risalenti a inizio secolo, con gli indicatori di misurazione riportati in galloni. Si passa poi alla ricchissima collezione di gadget e regali che le società erano soliti donare ai loro clienti o fomitori più affezionati. Cappellini, magliette, modellini di auto, portachiavi, coltellini... insomma, proprio di tutto. E si pensi che negli Anni 20 il gadget che riscosse maggior successo fu una collana di cartine stradali... decisamente altri tempi! 104
d'aste londinese Christie's ha stimato il valore come il più grande al mondo nel suo genere dell'intera collezione sui 5 milioni di euro. ed è stato inserito nel libro dei Guinness World Attraverso i pezzi raccolti nel corso dei decenni Records. Referenze di grandissimo rilievo, - si va dagli ultimi anni dell'800 fino ai primi certo, ma apparentemente non sufficienti a decenni del XX secolo - è possibile ripercorrere suscitare l'interesse di altri amatori del territorio la storia dei distributori di benzina con alcune opere in stile littorio, tra cui un rarissimo erogatore degli Anni 20, disegnato da Marcello Piacentini, uno dei più grandi esponenti dell'architettura fascista. «Ho proseguito la mia attività di recupero fino ai primi Anni 80, - continua Fisogni - periodo in cui iniziarono a comparire i primi distributori elettrici, caratterizzati tutti da un design standard e, quindi, privi di ogni interesse collezionistico». L'attività del museo, però, fu interrotta nel -'-'-----Sogno di vedere la mia collezione in una location d'eccezione come l'autodromo di Monza 2000, anno in cui venne venduta l'azienda che ospitava nei suoi stabili la collezione. intenzionati a rilevare e a riqualificare l'intero Ogni pompa, ogni cartello vennero imballati patrimonio. «n questo momento, il museo è e accatastati in un capannone, dove ancora in vendita e sono in corso delle trattative per oggi giacciono in attesa di rivedere la luce. il trasferimento della collezione negli Emirati «Un tempo erano in molti a chiedermi di Arabi - continua Fisogni - n realtà, però, visitare il museo - afferma il collezionista - sono spaventato all'idea di veder partire per curiosi, appassionati e soprattutto tantissimi sempre una buona parte della mia vita. l iscritti alla facoltà di Design e di Meccanica mio sogno, infatti, sarebbe quello di vedere del Politecnico di Milano che venivano qui di nuovo il museo in attività, magari in una a studiare l'evoluzione e la storia del design location d'eccezione industriale». Monza, all'interno Nel 2000, inoltre, il museo è stato riconosciuto riscuoterebbe come l'autodromo di del quale sono certo che un grandissimo successo». ~.105