DIRITTI E DOVERI aspetti rilevanti in ambito scolastico a cura di Paola Brunello 19 gennaio 2017
ALCUNI PRINCIPI COSTITUZIONALI E NORMATIVI Il servizio di istruzione e formazione si inserisce nel quadro dei diritti dello Stato sistema pubblico di istruzione
COSTITUZIONE ITALIANA art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. art.3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
COSTITUZIONE ITALIANA art. 30 È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità. art.33 L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. (omissis)
COSTITUZIONE ITALIANA art. 34 La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
LE AUTONOMIE LOCALI Legge "Bassanini" (L.59/97) avvia la riforma della Pubblica Amministrazione a cui sono seguiti vari provvedimenti attuativi D. Lgs 31 marzo 1998, n.112 Ulteriore conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del Capo I della Legge 15 marzo 1997, n.59;
LE AUTONOMIE LOCALI D. Lgs 30 luglio 1999, n. 300 Riforma dell organizzazione del Governo, a norma dell art. 11 della legge 15 marzo 1999, n.59, che fornisce indicazioni sull organizzazione, le funzioni e i compiti dei Ministeri DPR 18 giugno 1998, n. 233 Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'art.21 Legge n.59 del 16.07.97
LE AUTONOMIE LOCALI Decreto Legislativo 6 marzo 1998, n. 59 Disciplina della qualifica dirigenziale dei capi di istituto delle istituzioni scolastiche autonome, a norma dell'art.21, c.16, della legge 15 marzo 1997, n.59; poi sostituito dal Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche DPR 8 marzo 1999, n.275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ Attribuisce responsabilità pubbliche alle autorità territorialmente e funzionalmente più vicine ai cittadini Le attività amministrative sono svolte dall ente territoriale più vicino ai cittadini (Comune) e dai livelli territoriali superiori (Province, Città Metropolitane, Regioni, Stato) se questi possono rendere un servizio più efficace ed efficiente
PRINCIPIO DI LEGISLAZIONE CONCORRENTE Stato e Regioni legiferano su alcune materie L istruzione è materia di legislazione concorrente, fatta salva l autonomia delle istituzioni scolastiche e con l esclusione dell istruzione e della formazione professionale
ISTRUZIONE CHI LEGIFERA E SU QUALI MATERIE
AUTONOMIA SCOLASTICA DPR 275/99 Art. 3 Piano dell Offerta Formativa Documento costitutivo dell identità culturale progettuale di una Istituzione Scolastica e Riflette le esigenze del contesto culturale sociale ed economico della realtà locale. È un atto di indirizzo che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli studenti e della comunità locale
AUTONOMIA SCOLASTICA Art.6 autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo Art. 5 autonomia organizzativa piano di azione di una Istituzione Scolastica art.8 definizione dei curricoli art. 4 autonomia didattica
AUTONOMIA SCOLASTICA Art. 7 Reti di Scuole costruzione di una rete di connessioni tra le scuole, le istituzioni, le agenzie educative È possibile sviluppare l interazione tra scuole ed enti locali, promuovere ed attivare rapporti con le istituzioni pubbliche e le diverse articolazioni della società civile, in modo da favorire l interazione con le strutture del governo locale e con le agenzie specializzate per cogliere le esigenze del territorio e reperire le risorse.
AUTONOMIA SCOLASTICA AUTONOMIA FINANZIARIA E NEGOZIALE PROGRAMMA ANNUALE (D.I. 44/01) È lo strumento per la gestione del budget finanziario attraverso la formulazione di obiettivi e la realizzazione di attività e progetti Il budget si configura come una vera e propria interfaccia finanziaria del Piano dell Offerta Formativa e diventa, quindi, indispensabile una forte coerenza con il Programma Annuale.
LA BUONA SCUOLA L.107/2015 PTOF PIANO FORMAZIONE ISTITUTO PNSD RAV PIANO MIGLIORAMENTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO QUALITA E VALUTAZIONE DEL MERITO BONUS
IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
OBBLIGO ISTRUZIONE L obbligo di istruzione dopo il primo ciclo si assolve con la frequenza dei primi due anni di un percorso di istruzione secondaria di secondo grado la frequenza dei primi due anni di un percorso di istruzione e formazione professionale, realizzato da strutture formative accreditate dalle Regioni o da un Istituto Professionale in regime di sussidiarietà la stipula di un contratto di apprendistato I dieci anni dell obbligo rientrano nell ambito del diritto-dovere all istruzione e alla formazione, che si estende fino al 18 anno di età o comunque sino al conseguimento di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età.
ORGANIZZAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello territoriali e di singolo istituto
ORGANI COLLEGIALI TERRITORIALI DPR. 416/1974 Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) Distretto Scolastico e il Consiglio Scolastico Prov.le Dopo le elezioni disposte con la CM 192/00 per l anno scolastico 2001, non si è più proceduto al rinnovo degli organi collegiali provinciali
ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI DPR 417/74 CONSIGLIO DI INTERSEZIONE, INTERCLASSE, CLASSE hanno il compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e a iniziative di sperimentazione nonché quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni
ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI CONSIGLIO DI INTERSEZIONE, INTERCLASSE, CLASSE sono gli organi collegiali in cui le diverse componenti scolastiche (docenti, genitori e studenti per la scuola secondaria di II grado) si incontrano per pianificare e valutare costantemente l azione educativa e didattica
ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI CONSIGLIO DI ISTITUTO è un organo attivo in quanto adotta provvedimenti amministrativi nella forma delle deliberazioni, consultivo in quanto esprime pareri, propulsivo in quanto formula proposte, criteri, richieste
ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI COLLEGIO DOCENTI elabora il Piano dell Offerta Formativa; formula proposte al dirigente scolastico per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d'istituto; valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica; provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di istituto, alla scelta dei sussidi didattici;
ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI COLLEGIO DOCENTI promuove iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo o dell'istituto; elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale insegnante; esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico, socio-psico-pedagogico e di orientamento. Il Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n.150 Attuazione della legge 4 marzo 2009, n.15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni, ha attribuito tale compito dirigente scolastico
Lo status di dipendente pubblico: diritti e doveri degli insegnanti e degli studenti
DIRITTI E DOVERI DEGLI INSEGNANTI RACCOMANDAZIONE RIGUARDANTE LO STATUS DEGLI INSEGNANTI UNESCO 1966 art. 6 L insegnamento dovrebbe essere considerato una professione i cui membri assicurano un servizio pubblico. Tale professione richiede non solo conoscenze approfondite e competenze specifiche, acquisite e mantenute attraverso studi rigorosi e continui, ma anche senso di responsabilità individuale e collettiva nei confronti dell'educazione e del benessere degli allievi.
DIRITTI E DOVERI DEGLI INSEGNANTI I DIRITTI E I DOVERI DEGLI INSEGNANTI SONO REGOLATI DAL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO Il rapporto di lavoro del personale docente è regolato dalla contrattazione collettiva, che è nazionale e decentrata e si svolge su tutte le materie relative al rapporto di lavoro. In sede di contrattazione collettiva, l'agenzia per la rappresentanza negoziale (ARAN) rappresenta la Pubblica Amministrazione.
CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO L'insegnante è collocato nell area professionale del personale docente: scuola dell'infanzia scuola primaria scuola secondaria di primo grado e di secondo grado convitti e educandati femminili. All insegnante è assegnata una sede di servizio un insegnamento corrispondente al tipo di scuola e al gruppo di discipline per le quali è stato assunto
CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO incarico annuale conferito fino al termine dell anno scolastico (31 agosto) incarico annuale fino al termine delle attività didattiche (30 giugno) supplenza temporanea breve che ha la durata dell assenza del docente che deve essere sostituto I contratti a tempo determinato vengono conferiti sulla base di specifiche graduatorie
DIRITTI DEGLI INSEGNANTI LA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO sancito dall art. 33 della Costituzione L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
DIRITTI SINDACALI (capo II CCNL 2006-09) La contrattazione collettiva si svolge in ambito territoriale nazionale, regionale e a livello di istituzione scolastica La contrattazione collettiva integrativa e finalizzata ad incrementare la qualità del servizio scolastico, sostenendo i processi innovatori in atto anche mediante la valorizzazione delle professionalità coinvolte.
RSU Le RSU hanno il compito di rappresentare le esigenze dei lavoratori attraverso la forma della contrattazione integrata di istituto e la forma della partecipazione, attraverso le materie di informazione preventiva e successiva Accordo collettivo nazionale quadro del 7 agosto 1998 - Costituzione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nella pubblica amministrazione
FERIE, PERMESSI, ASSENZE 30 giorni lavorativi di ferie, di cui 6 durante i periodi di attività didattica, nei primi tre anni di servizio e 32 giorni dopo i primi tre anni; 4 giornate di riposo in sostituzione delle festività soppresse, da fruirsi nel corso dell anno scolastico cui si riferiscono durante i periodi di sospensione delle lezioni o durante il periodo compreso tra il termine delle lezioni e degli esami e l inizio dell anno scolastico successivo; a queste si aggiunge la festività del Santo
FERIE, PERMESSI, ASSENZE 8 giorni complessivi per partecipare a concorsi o esami 3 giorni per lutto 3 giorni per particolari motivi personali o familiari documentati o autocertificati 15 giorni per matrimonio 5 giorni per partecipare a iniziative di aggiornamento brevi permessi fino alla metà delle ore giornaliere da recuperare entro 2 mesi
FERIE, PERMESSI, ASSENZE assenze per malattia per un periodo di 18 mesi, con retribuzione intera per i primi 9 mesi, pari al 90% per i successivi 3 e al 50% per ulteriori 6 mesi
FERIE, PERMESSI, ASSENZE Permessi parentali a tutela della maternità Congedo obbligatorio (3+2 o 4+1) con retribuzione intera nel periodo di astensione obbligatoria Congedo parentale fino alla data in cui il figlio compie 12 anni
FERIE, PERMESSI, ASSENZE permessi per ricoprire cariche pubbliche elettive; aspettativa, senza retribuzione, per motivi di famiglia o personali, di studio e di ricerca, per incarichi e borse di studio nonché, per un anno scolastico, per realizzare, nell'ambito di un altro comparto della Pubblica Amministrazione, l'esperienza di una diversa attività lavorativa o per superare un periodo di prova.
FORMAZIONE QUADRO NORMATIVO Il C.C.N.L. 29/11/2007 Legge n. 107 del 13 luglio 2015 Nota Ministeriale n. 2915 del 15 settembre 2016 Il PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-19
PIANO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE Comma 124 L. 107/2015 C.M. 35/2016 Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale OBBIGATORIA PERMANENTE STRUTTURALE
PIANO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE LE PRIORITÀ STRATEGICHE DEL PIANO COMPETENZE DI SISTEMA Autonomia didattica e organizzativa Valutazione e miglioramento Didattica per competenze e innovazione metodologica COMPETENZE PER IL 21 SECOLO Lingue straniere Competenze digitali e nuovi ambienti per l apprendimento Scuola e lavoro COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale Inclusione e disabilità Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività di insegnamento in base del calendario scolastico si svolgono in non meno di cinque giorni settimanali 25 ore nella scuola dell infanzia 22 ore nella scuola primaria + 2 ore settimanali per la programmazione didattica 18 ore nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività funzionali all insegnamento All art 29/1 del CCNL/2007 e indicato che L attività funzionale all insegnamento e costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l attuazione delle delibere adottate dai predetti organi.
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività funzionali all insegnamento Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie.
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività funzionali all insegnamento Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività funzionali all insegnamento b) la partecipazione alle attività collegiali dei
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività funzionali all insegnamento c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione
DOVERI DEGLI INSEGNANTI attività funzionali all insegnamento Per assicurare l accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell inizio delle lezioni e ad assistere all uscita degli alunni medesimi (uscita autonoma)
DOVERI DEGLI INSEGNANTI INCOMPATIBILITÀ Il personale docente può esercitare la libera professione, previa autorizzazione del dirigente scolastico, a patto che l'attività in questione sia compatibile con l'orario di insegnamento e di servizio.
RESPONSABILITÀ responsabilità disciplinare ha come oggetto l applicazione di sanzioni punitive poste a garanzia della corretta osservanza dei doveri cui l impiegato è tenuto nei confronti della Pubblica Amministrazione e da questa applicate con propri provvedimenti. responsabilità civile può derivare da qualsiasi violazione degli obblighi di servizio da cui discende un danno nei confronti della Pubblica Amministrazione o di terzi.
RESPONSABILITÀ responsabilità penale ricorre quando l atto illecito del funzionario viola l ordine pubblico generale ed è di una tale gravità da essere configurato dallo stesso ordinamento come un reato
RESPONSABILITÀ DISCIPLINARI Le responsabilità e le sanzioni disciplinari si basano sul principio della proporzionalità tra l infrazione e la sanzione Le sanzioni disciplinari sono: l avvertimento scritto la censura la sospensione dall insegnamento fino a 1 mese, fino a 3 mesi, fino a 6 mesi la destituzione il licenziamento disciplinare