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Case Report Utilizzo degli impianti NeO in un caso combinato di impianto post estrattivo immediato e impianto flapless Dr. Massimiliano Favetti, Dr. Paolo Borelli

Utilizzo degli impianti NeO in un caso combinato di impianto post estrattivo immediato e impianto flapless Autori Dr. Massimiliano Favetti, DDS Odontoiatra, laureato con lode all'università degli Studi dell Aquila nel 1995. Iscritto all albo CTU del Tribunale Civile di Roma. Convinto utilizzatore della tecnologia piezoelettrica e amante delle soluzioni protesiche non convenzionali come l elettroerosione in protesi combinata e le metodiche Cad/Cam in protesi fissa e in implantologia, è relatore e tutor per questi argomenti. Libero professionista, esperto in protesi, implantologia, estetica, endodonzia e chirurgia, è titolare dei centri dentistici Dentamed in Roma. Dr. Paolo Borelli, DDS Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l Università degli Studi di Torino. Nel 2006 consegue il Master Specialistico di II livello in Protesi presso l Università degli Studi di Torino. Iscritto all Ordine dei Medici di Torino dal 2004. Ha collaborato alla stesura del libro Riabilitazione Protesica Vol. 3 (UTET, 2004) e del libro Approccio biologico al trattamento del paziente edentulo (Quintessenza, 2008). Founding father degli Study Club di Genova, Milano e Torino per quanto concerne la chirurgia guidata (Materialise). Tutor al corso di chirurgia su paziente a Koeszeg (Ungheria) - responsabile Dott. P. Famà. Relatore a corsi e congressi in Italia e all estero. Esercita la libera professione in Torino e provincia. Abstract La zona dei molari superiori presenta spesso difficoltà per il posizionamento di impianti post estrattivi immediati. Oltre a condizioni anatomiche favorevoli, come radici divergenti tra loro e seno mascellare non molto pneumatizzato, è necessario disporre anche di impianti altamente performanti che, sfruttando la poca disponibilità ossea tipica di queste condizioni, riescano a raggiungere alti valori di stabilità primaria. In questo case report viene trattata una paziente di 41 anni che, a seguito del fallimento di una protesi fissa su denti naturali, viene riabilitata con due impianti Alpha-Bio Tec NeO. Si decide di intervenire con un impianto flapless in zona 15 e un impianto post estrattivo immediato in zona 16. 2

Introduzione L implantologia post estrattiva immediata presenta il grande vantaggio per il paziente di ridurre i tempi di edentulia e il numero delle fasi chirurgiche; per essere praticata con successo richiede da parte del clinico un attenta pianificazione, un ottimale preparazione del sito e l utilizzo di impianti con caratteristiche adeguate (1). L uso di impianti immediati è una valida alternativa per sostituire i denti mancanti per una grave malattia parodontale, patologia periapicale, da carie o fratture incurabili (2). Nelle condizioni limite, come ad esempio scarsa densità ossea, è opportuno avere a disposizione impianti a spirale con i quali sia possibile ottenere un adeguata stabilità primaria (3). Il nuovo impianto NeO di Alpha-Bio Tec ha un design molto raffinato, che consente di ottenere facilmente elevati valori di torque grazie alla capacità di compattare il tessuto osseo. Questa caratteristica diventa ancora più importante quando è necessario sfruttare siti post estrattivi molto complessi, come quelli dei denti pluriradicolati, nei quali bisogna ottimizzare l esigua disponibilità ossea. Altra proprietà di questi nuovi impianti è la loro versatilità, intesa come capacità di essere utilizzati in qualsiasi densità ossea e per qualsiasi tecnica chirurgica, da quelle flapless a quelle abbinate a procedure rigenerative. Descrizione del caso La paziente M.D. di anni 41, moderata fumatrice (5-6 sigarette al giorno), non riferisce problemi significativi dal punto di vista anamnestico. Si presenta all osservazione clinica per il dolore in corrispondenza di un vecchio manufatto protesico nel primo quadrante. All esame obiettivo si evidenzia infiammazione e sanguinamento gengivale dell elemento 16, e dalle valutazioni radiografiche emerge una buona disponibilità ossea. Si propone di rimuovere il ponte per recuperare l elemento 14, posizionare un impianto con tecnica flapless in zona 15 e un impianto post estrattivo immediato in sostituzione dell elemento 16. Esame extraorale La paziente presenta una muscolatura periorale tonica, una linea del sorriso alta che consente la completa esposizione dei denti anteriori, anche per la protrusione degli incisivi centrali e laterali superiori. Esame intraorale Buono il livello di igiene orale e assenza di mobilità dentale. Il biotipo mucoso è spesso e non si evidenziano lesioni. Tutti gli elementi dentali presentano segni di usura come conseguenza di una parafunzione che giustifica anche le diffuse recessioni gengivali. Evidente una tumefazione mucosa in zona 16. Alcuni manufatti protesici sono incongrui. 3

Utilizzo degli impianti NeO in un caso combinato di impianto post estrattivo immediato e impianto flapless Esame radiografico Dalla radiografia ortopanoramica iniziale (Fig. 1) si evidenzia una sufficiente disponibilità ossea per procedere al posizionamento degli impianti in zona 15 e 16, senza fare ricorso a tecniche rigenerative. 1 Ortopantomografia iniziale Materiali Impianto NeO 3,75 x 11,5 mm (Alpha-Bio Tec, Israele) in zona 15 Impianto NeO 4,2 x 10 mm (Alpha-Bio Tec, Israele) in zona 16 Moncone provvisorio TLAC-AR (Alpha-Bio Tec, Israele) su impianto zona 15 Vite di guarigione HS6-5 (Alpha-Bio Tec, Israele) Spugne emostatiche riassorbibili Cutanplast Dental (Ogna Lab, Italia) Sutura non riassorbibile in poliammide Supramid (B. Braun Melsungen, Germania) Corona provvisoria in policarbonato (InLine, BM. Dentale, Italia) su impianto zona 15 Corona definitiva in IPS e-max CAD (Ivoclar Vivadent, Italia) su elemento 14 Monconi definitivi TLAO-2 (Alpha-Bio Tec, Israele) su impianti zona 15 e 16 Corone definitive con struttura in zirconia Prettau CAD (Zirkonzahn, Italia) e rivestimento estetico in ZirPress (Ivoclar Vivadent, Italia) su impianti zona 15 e 16 Obiettivi del trattamento e piano di lavoro Il piano di trattamento prevede la rimozione della protesi preesistente nel primo quadrante e il posizionamento di due impianti: in zona 15 con tecnica flapless e in zona 16 come post estrattivo immediato. Al termine della fase chirurgica si prevede di effettuare una riabilitazione protesica immediata avvitata in zona 15 per ridurre l inestetismo conseguente alla mancanza dei denti. La protesizzazione finale, prevista a circa 3 mesi dalla chirurgia, verrà eseguita realizzando una corona in ceramica integrale con tecnica CAD/CAM chairside sul 14, e corone in zirconio-ceramica sui monconi in zona 15 e 16. 4

Fase chirurgica Dopo avere effettuato l anestesia plessica si procede alla rimozione del vecchio ponte. Si evidenzia la compromissione dell elemento 16 che lo rende irrecuperabile (Fig. 2). A seguito dell estrazione dei residui radicolari si nota un setto inter-radicolare molto ben rappresentato che si presta al posizionamento di un impianto (Fig. 3). Si procede all esecuzione dell opercolo mucoso in zona 15 e alla simultanea preparazione dei due siti implantari. Al passaggio della fresa pilota da 2 mm si apprezza una bassa densità ossea (D3) che suggerisce una sottopreparazione dei siti per ottenere la necessaria stabilità primaria. Per il sito in zona 15, che riceverà un impianto 3,75 x 11,5 mm (NeO, Alpha-Bio Tec, Israele), è sufficiente utilizzare la fresa da 2 mm fino a 11,5 mm di profondità. Per accogliere l impianto 4,2 x 10 mm (NeO, Alpha-Bio Tec, Israele) in zona 16, si prepara il sito con la fresa da 2 mm fino a 10 mm di profondità e si crea l invito in cresta per l inserimento dell impianto con la fresa da 2,8 mm per soli 4 mm di profondità (Fig. 4). Lo sfruttamento delle caratteristiche geometriche dell impianto NeO, che lo rendono autofilettante e autocompattante, permette di raggiungere elevati valori di torque anche in siti compromessi (Fig. 5). La progressione dell impianto all interno del sito è graduale e soltanto negli ultimi millimetri si assiste ad una ripida impennata del torque di inserimento, che raggiunge facilmente valori di 50 Ncm (Fig. 6). 2 Situazione iniziale dopo rimozione della vecchia protesi 3 Setto inter-radicolare dopo estrazione del 16 4 Preparazione sottodimensionata dei siti implantari 5 Inserimento dell impianto NeO nel setto inter-radicolare del 16 6 Serraggio dell impianto NeO con cricchetto dinamometrico. Elevato torque di inserimento (50 Ncm) 5

Utilizzo degli impianti NeO in un caso combinato di impianto post estrattivo immediato e impianto flapless Nei siti in cui è possibile un accesso diretto è consigliabile utilizzare il driver manuale dritto che consente, laddove la densità ossea lo permette, di modificare il tragitto di inserimento dell impianto per ottimizzare l asse protesico. Infatti l impianto NeO ha una spira apicale talmente performante che è possibile sfruttarlo come un vero e proprio osteotomo (Fig. 7). La fase chirurgica si completa riempiendo gli alveoli post estrattivi della zona 16 con delle spugne emostatiche riassorbibili (Cutanplast Dental Ogna, Italy), applicando sull impianto una vite di guarigione (HS6-5, Alpha-Bio Tec, Israele) e suturando con uno pseudomonofilamento non riassorbibile in poliammide (Supramid, B. Braun Melsungen, Germania) (Fig. 8). Si procede con la realizzazione del provvisorio avvitato sull impianto in zona 15 rettificando un moncone provvisorio (TLAC-AR, Alpha-Bio Tec, Israele) (Fig. 9). Per evitare che durante le procedure di adattamento del provvisorio si ostruisca il foro passante, si applica una vite lunga per transfer per mantenere in situ il pilastro e si alloggia la corona preformata in policarbonato (InLine, BM. Dentale, Italia), adeguatamente predisposta (Fig. 10). Utilizzando un composito flow si solidarizza il provvisorio sull abutment e si procede quindi alla rimozione della corona avvitata. In questo modo si può proseguire nella rifinitura del provvisorio avvitato al di fuori del cavo orale (Fig. 11), riuscendo ad essere molto accurati nella gestione del profilo di emergenza e nella lucidatura (Fig. 12). 7 Inserimento dell impianto NeO con driver manuale in zona 15 8 Posizionamento della vite di guarigione e sutura in zona 16 9 Rettifica moncone provvisorio TLAC-AR 10 Alloggio della corona provvisoria su moncone 11 Realizzazione provvisorio avvitato 12 Corona provvisoria rifinita e lucidata 6

Il provvisorio si applica sull impianto serrando la vite a 20 Ncm e si chiude il foro passante con altro composito flow (Fig. 13). Per limitare il rischio di sovraccarico sull impianto è consigliabile svincolare il provvisorio sia in centrica che in lateralità (Fig. 14). La paziente viene dimessa con la raccomandazione di seguire il seguente regime farmacologico: Amoxicillina + Acido Clavulanico 1 gr ogni 12 ore per i successivi tre giorni, Ketoprofene 1 gr ogni 8 ore il primo giorno e al bisogno nei giorni successivi, Clorexidina 0,2 % spray almeno 3 volte al giorno per i successivi 7 giorni. Controlli successivi 13 Applicazione moncone 14 Provvisorio senza carico provvisorio e chiusura del foro occlusale passante con composito flow Dopo una settimana dall intervento si procede al controllo e alla rimozione delle suture; la paziente non riferisce disagi e quindi si programma il successivo controllo ad un mese dalla fase chirurgia. A 35 giorni dall intervento, nonostante le raccomandazioni fornite circa l alimentazione da seguire nel periodo di guarigione, la paziente si presenta al controllo con il provvisorio avvitato sul 15 danneggiato, evidentemente a causa di qualche sovraccarico masticatorio (Fig.15). Si decide di rimuovere il provvisorio e, per evitare ulteriori sollecitazioni che potrebbero compromettere la stabilità implantare, si applica una vite di guarigione HS6-5 (Fig. 16). Al controllo radiografico endorale non si notano aree di rarefazione ossea intorno agli impianti (Fig. 17). 15 Provvisorio danneggiato a 35 giorni dalla chirurgia 16 Applicazione di una vite di guarigione in sostituzione del provvisorio 17 Radiografia endorale a 35 giorni dalla chirurgia 7

Utilizzo degli impianti NeO in un caso combinato di impianto post estrattivo immediato e impianto flapless Fase protesica Durante la fase di osteointegrazione si è provveduto a sostituire la vecchia corona sul 14 con una ceramica integrale IPS e-max CAD (Ivoclar Vivadent, Italia) realizzata direttamente in studio e in un unica seduta con il sistema CAD/CAM Cerec (Sirona, Germania), (Fig. 18). A 90 giorni dalla chirurgia sono state registrate le impronte definitive con tecnica monofase a cucchiaio individuale aperto, posizionando i transfer da impronta HTLO (Fig. 19) sugli impianti e utilizzando il VPES (Vinyl PolyEther Silicone) GC EXA lence (GC EUROPE, Belgium), (Fig. 20). Al laboratorio odontotecnico sono stati forniti due monconi TLAO-2 (Alpha-Bio Tec, Israele) che, una volta sviluppati i modelli in gesso, sono stati modificati fresandoli a 0 e realizzando delle coulisse (Fig. 21). Per la realizzazione della protesi si è deciso di adottare un flusso di lavoro completamente digitale che, attualmente, oltre a fornire garanzie di durata dei manufatti sovrapponibili a quelli realizzati con tecniche tradizionali (4), consente anche di ottimizzare i tempi di esecuzione, l abbattimento dei costi e l ottenimento di un estetica notevole. Per mezzo del sistema CAD/CAM (Zirkonzahn, Italia) sono state realizzate prima le scansioni dei modelli preparati (Fig. 22), poi la progettazione delle due corone su 15 e 16 per la tecnica di pressatura su zirconio (Fig. 23) e infine fresati i pezzi. 18 Corona in IPS e-max CAD sul 14 realizzata con Cerec Sirona 19 Transfer HTLO Alpha-Bio Tec posizionati sugli impianti 20 Impronta registrata in VPES con tecnica a cucchiaio aperto 21 Monconi TLAO-2 preparati sul modello 22 Scansione dei modelli con sistema CAD/CAM 23 Progettazione CAD di 15 e 16 per la tecnica di pressatura su zirconio 8

In particolare, le strutture sono state fresate da dischi di zirconio Prettau (Fig. 24), mentre i dettagli anatomici occlusali sono stati fresati da dischi in resina calcinabile (Fig. 25). Dopo la sinterizzazione delle strutture in zirconio e i controlli sul modello (Fig. 26), le corone sono state inviate in studio per le verifiche sulla paziente. 24 Strutture fresata da dischi di zirconio Prettau Dettagli anatomici fresati da dischi in resina calcinabile 25 26 Controlli sul modello La prova intraorale si è svolta senza difficoltà e fondamentalmente è consistita nella ottimizzazione dei contatti occlusali (Fig. 27), realizzata utilizzando carte di articolazione dello spessore di 40 micron. Ritornate in laboratorio, le corone sono state finalizzate realizzando la ceramizzazione delle strutture con la tecnica della pressofusione, utilizzando la ceramica ZirPress Ivoclar (Ivoclar Vivadent, Italia), caratterizzata con impregnazione di superficie del colore (Fig. 28). Nella seduta finale sono stati posizionati gli abutment serrandoli a 30 Ncm (Fig. 29) e poi verificati forma, colore e contatti delle corone (Figg. 30-31), prima di procedere alla cementazione. 27 Funzionalizzazione occlusale intraorale 28 Corone finalizzate in laboratorio con tecnica di pressofusione della ceramica 29 Serraggio a 30 Ncm degli abutment 9

Utilizzo degli impianti NeO in un caso combinato di impianto post estrattivo immediato e impianto flapless Dal controllo radiografico finale (Fig. 32), necessario per avere la certezza di non lasciare residui di cemento, si evidenzia la congruità delle strutture protesiche. Il follow-up a 11 mesi evidenzia un ottimale riabilitazione delle emiarcate e il successo dell intervento (Figg. 33-34-35). 30 Corone appena cementate 31 Controllo dei contatti occlusali 32 Radiografia finale dopo la cementazione 33 Emiarcate riabilitate a 11 mesi dal posizionamento implantare e a 8 mesi dal carico definitivo 34 Dettaglio delle corone in zirconio-ceramica su impianti NeO 35 Radiografia endorale di controllo a 11 mesi dall intervento Discussioni e conclusioni Grazie alle attuali tecniche e tecnologie applicabili in implantoprotesi è possibile proporre al paziente soluzioni in tempi rapidi, ad esempio in casi di problemi alla funzione masticatoria ed estetica compromessa attraverso l'inserimento di impianti post-estrattivi e interventi di chirurgia flapless, ove possibile. Oltre ad una scrupolosa pianificazione, è indispensabile disporre degli impianti adatti per poter procedere al loro posizionamento immediato ed, eventualmente, alla loro protesizzazione immediata. L impianto NeO di Alpha-Bio Tec rappresenta la massima espressione delle caratteristiche di versatilità di un impianto, essendo utilizzabile in praticamente tutte le condizioni, dall implantologia convenzionale a quella immediata, e con tutte le tecniche, dal flapless al carico immediato. La predicibilità di un trattamento implantoprotesico dipende da molteplici fattori pertanto, oltre ad impianti e componenti protesici di qualità, è indispensabile realizzare una protesi di alto livello. In questo ci possono aiutare le nuove tecnologie CAD/CAM, i nuovi materiali e le nuove tecniche di laboratorio (5), consentendo inoltre di ridurre al minimo i tempi di esecuzione tecnica come descritto in questo caso. 10

Bibliografia 1. Romanos GE. Wound healing in immediately loaded implants. Periodontol 2000. 2015 Jun; 68(1): 153-67. 2. Tarazona B, Tarazona-Álvarez P, Peñarrocha-Oltra D, Peñarrocha-Diago M. Relationship between indication for tooth extraction and outcome of immediate implants: A retrospective study with 5 years of follow-up. J Clin Exp Dent. 2014 Oct 1; 6(4): e384-8. 3. Danza M, Zollino I, Paracchini L, Riccardo G, Fanali S, Carinci F. 3D finite element analysis to detect stress distribution: Spiral family implants. J Maxillofac Oral Surg. 2009 Dec; 8(4): 334-9. 4. Kapos T, Evans C. CAD/CAM technology for implant abutments, crowns, and superstructures. Int J Oral Maxillofac Implants. 2014;29 Suppl:117-36. 5. Abduo J, Lyons K. Rationale for the use of CAD/CAM technology in implant prosthodontics. Int J Dent. 2013. 11

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