ICAR un modello di cooperazione interregionale Lucia Pasetti Roma, 15 maggio 2008
ICAR Interoperabilità e Cooperazione Applicativa in rete tra le Regioni
Il contesto L iniziativa i2010 - Una società europea dell informazione per la crescita e l occupazione Le linee strategiche Cnipa 2008-2010 Il Codice dell Amministrazione Digitale (CAD) Il Sistema Pubblico di Connettività (SPC) Il Sistema Pubblico di Cooperazione Applicativa (SPCoop) Il documento strategico per lo sviluppo della società dell informazione delle Regioni
La norma C.A.D. articolo 78 comma 1: Le pubbliche amministrazioni nell ambito della loro autonomia funzionale e gestionale adottano nella progettazione e gestione dei propri sistemi informativi, ivi inclusi gli aspetti organizzativi, soluzioni tecniche compatibili con la cooperazione applicativa con le altre pubbliche amministrazioni, secondo le regole tecniche di cui all articolo 71, comma 1 bis. [l articolo 71, comma 1 bis prevede l approvazione delle regole tecniche e di sicurezza dell SPC entro 9 mesi dall entrata in vigore del CAD]
SPCoop e la Cooperazione Applicativa sono diventati lo snodo principale, in quanto tecnologia abilitante, dell azione di semplificazione e ammodernamento della PA a tutti i livelli Le Regioni attraverso ICAR, concretizzano le linee strategiche nazionali, raccordando i diversi livelli della PA, esaltano la propria centralità amministrativa e permettono il dispiegamento su tutto il territorio di una potente azione innovativa Il ruolo delle Regioni
Strategia Le Regioni hanno definito una strategia per lo sviluppo e il monitoraggio della cooperazione applicativa Lo sviluppo è strutturato a tre livelli: Infrastruttura tecnologica interregionale per la cooperazione (Infrastrutturali ICAR); Applicativi infrastrutturali abilitanti (Anagrafi); Applicativi di dominio (Applicativi ICAR, Infomobilità, Beni culturali) Il monitoraggio, la disseminazione e lo sviluppo della cultura della cooperazione applicativa è realizzato attraverso il progetto ICAR Plus
Obiettivi ICAR è un progetto che definisce il modello e attiva l infrastruttura di cooperazione applicativa fra le pubbliche amministrazioni secondo le specifiche SPCoop sperimentandola in 7 aree applicative (compensazione sanitaria, anagrafi,aoo, lavoro, bollo auto, carburanti, banche dati statistiche)
Partecipanti 16 Regioni (Valle d Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia- Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia e Sardegna) 1 provincia Autonoma (Trento)
Articolazione AP 1 MobilitàSa nitaria AP 2 Anagrafe AP 3 AOO AP 4 Lavoro AP 5 Bollo Auto AP 6 Osserv. Carbur. AP 7 Cisis Cinsedo Casi di studio INF 3 Sistema Federato di Autenticazione INF 2 Gestione di Strumenti Interregionali di Service Level Agreement Interventi infrastrutturali INF 1 Infrastruttura di base per la Cooperazione Applicativa Interregionale
Le specificità di ICAR in SPCoop Le Regioni attraverso ICAR, oltre a dispiegare l infrastruttura di base, affrontano e sperimentano i problemi di: Definizione del modello e dispiegamento di un sistema per la gestione dei livelli minimi garantiti di servizio (SLA) in logica di cooperazione applicativa Definizione del modello e dispiegamento di un sistema federato di identità digitale Definizione del modello e dispiegamento della semantica dei dati e dei servizi in cooperazione (annotazioni semantiche e ontologie di dominio)
L ampia partecipazione e quindi il peso del progetto nel panorama nazionale La doppia anima infrastrutturale e applicativa, fondamentale per esplorare completamente le potenzialità offerte dalla cooperazione applicativa L interfaccia unitaria nei confronti delle strutture nazionali (Ministeri, Cnipa, Enti, ecc.) L elevato livello tecnico del management presso le singole Regioni Il coordinamento dedicato Il riconoscimento della soluzione tecnica a livello nazionale ed europeo I punti di forza
E un modello? ICAR è un modello di cooperazione interregionale in quanto: Adotta una governance strategica estremamente partecipata e una governance tecnica dedicata; Distribuisce contenuti digitali e moduli software adottando un modello open e utilizzando al meglio gli standard disponibili (creative commons e open source); Promuove la cultura della cooperazione attraverso azioni comunicative e formative particolarmente innovative; Sviluppa soluzioni tecnologiche attraverso una comunità organizzata di competenze tecniche diffuse sul territorio. Costituisce un riferimento per il sistema Paese Identifica nuove modalità organizzative per la gestione delle attività istituzionali nel rispetto delle proprie competenze.
Governance Governance strategica MIT Altre P.A. cooperanti Comitato Interregionale Coordinamento Generale (CICG) Comitato AutoValutazione (CAV) CNIPA Comitato Tecnico Interprogettuale (CTI) Responsabile Servizi Centrali (RSC) Staff Centrale Staff Tecnico Governance tecnica Staff Amministrativo CRC
Tecnologia standard e open La tecnologia: pochissime esperienze (in primis nella PA) di progetti con architetture orientate ai servizi (SOA); Gli standard: utilizzo intensivo di standard affermati ma poco utilizzati (XML, WSDL, SAML) e utilizzo di nuovi standard o in corso di standardizzazione (WS- Agreement, SAWSDL, WSBL, ecc.); Il modello open: documenti e moduli software tutti distribuiti in logica pubblica (open source, gnu, creative commons, ecc.).
Comunicazione innovativa
Comunità organizzata di competenze Mauro Giaccardi Luigi Carbone Francesco Meschia Massimiliano Pianciamore Michele Trainotti Marco Pistore Silvia Martini Francesco Berardi Giuseppe Bernardo Laurent Pissard Andrea Sartori Laura Castellani Lucia Pasetti Giovanni Damiano Sergio Bettotti Francesco Mosiello Giulio Siccardi Luisella Marcucci Francesco Sasso Antonello Ghisaura Alessio Mascarello Fulvio Fedele Maria Laura Maggiulli Alessandro Cavazzoni Luciano Cococcia Nello Ventresca Lucio Forastieri Pietro Romanazzi Marco Curci Simone Taratufolo Claudio Bruno Massimo Parrucci Massimo Fustini Roberto Costantin Elvio Tasso Domenico Longhi Andrea Nicolini Sara Di Girolamo Maurizio Veronese Walter Volpi
www.progettoicar.it
Grazie