Allegato parte integrante Programma per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione della malattia denominata "Apple proliferation (scopazzi del melo)" 1. PREMESSA Sul territorio provinciale è andata diffondendosi negli ultimi anni una fitoplasmosi del melo denominata Apple proliferation (scopazzi del melo). La Provincia Autonoma di Trento, tramite le attività di ricerca attuate dall'istituto agrario provinciale di San Michele all'adige, ha dapprima rivolto l'attenzione alla predisposizione di progetti di ricerca inerenti l'apple proliferation, affiancando successivamente ai medesimi la predisposizione di un programma, approvato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 910 del 24 aprile 2002, volto alla prevenzione, al controllo e all'eradicazione della patologia più comunemente denominata "scopazzi del melo". Tale programma ha operato nel periodo 2002-2006. Successivamente, a seguito della pubblicazione sulla G.U. 14 marzo 2006 n. 61, è entrato in vigore il D.M. 23 febbraio 2006 concernente Misure per la lotta obbligatoria contro il fitoplasma Apple Proliferation Phytoplasma, che prevede all art. 5 che i Servizi fitosanitari regionali possano adottare misure fitosanitarie a carattere obbligatorio, ivi compreso l'obbligo della estirpazione dell'intero appezzamento infetto, o il divieto di svolgere attività vivaistica. Con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 1545 del 28 luglio 2006 sono state pertanto approvate le modalità di applicazione nella Provincia Autonoma di Trento del Decreto Ministeriale 23 febbraio 2006 recante Misure per la lotta obbligatoria contro il fitoplasma Apple Proliferation Phytoplasma. 2. SITUAZIONE ATTUALE La patologia Gli scopazzi del melo (Apple proliferation, AP) rappresentano una fra le più importanti patologie trasmissibili per moltiplicazione vegetativa e per vettore specifico. L'agente causale è un fitoplasma, simile a un batterio, ma senza parete cellulare, in stretta correlazione con gli agenti della moria del pero e della leptonecrosi del susino ed insieme con questi si distingue dalle altre fitoplasmosi per la possibilità di diffusione tramite psille. Allo stato attuale non si conoscono metodi di difesa chimica efficaci per frenare la diffusione della patologia, che è estremamente complessa; alterna fasi epidemiche con altre endemiche. La lunghezza del ciclo e il ripresentarsi di fasi epidemiche dipendono da vari fattori, ancora non del tutto chiariti, legati all ecologia dell'area. I sintomi Schematicamente i sintomi sono i seguenti: - emissione incontrollata di getti sulle cacciate dell anno a causa di un anticipato germogliamento delle gemme laterali (da cui il termine scopazzi per questa patologia); - pigmentazione rossastra delle foglie in tarda estate, che può interessare in parte o totalmente la chioma. Tale sintomo non è tipico solo degli Pag. 1 di 6 All. 001 RIFERIMENTO: 2007-S142-01079
scopazzi, in quanto può essere causato da impedimenti di vario genere del flusso linfatico; - formazione di una rosetta di foglie all apice dei germogli; - stipole alla base del picciolo fogliare ingrandite, a volte in modo particolarmente rilevante; - i frutti risultano piccoli, lungamente picciolati, spesso verdi e untuosi, dal sapore amaro; - fioriture fuori stagione. A causa degli attacchi di scopazzi, negli anni successivi le piante possono presentare una chioma meno fitta e risultare più sensibili all oidio e alla clorosi ferrica. I sintomi sono evidenti specialmente in tarda estate-autunno; non sempre sono presenti contemporaneamente tutte le alterazioni tipiche, causate essenzialmente dalla scarsa o mancata circolazione della linfa elaborata e da squilibri ormonali. La diffusione Tale malattia (AP) è andata diffondendosi sempre più tra l'anno 1998 e il 2001 in vaste aree delle valli di Non e di Sole ed attualmente è presente pressoché in tutta la provincia di Trento. L'andamento della fitoplasmosi è stato monitorato dai competenti organi tecnici. Dai monitoraggi realizzati emerge un trend in continua crescita della patologia fino all anno 2004. Nell anno 2005 per la prima volta si sono avuti segnali di controtendenza, che si sono consolidati con il monitoraggio dell autunno 2006. Appare quindi motivato e necessario proseguire nello sforzo intrapreso con l obiettivo di ridurre al minimo l incidenza della patologia entro i termini del presente programma, da completarsi entro il 31 dicembre 2009. L intensa attività di ricerca condotta dall'istituto Agrario di S. Michele, le importanti scoperte, quali l'individuazione del vettore (psilla) e la lotta alla malattia appaiono quindi gli strumenti da privilegiare per consolidare le basi per la risoluzione del problema, che risulta ancora a livelli preoccupanti. Danni alle colture Le piante giovani in fase di allevamento risultano definitivamente debilitate. Su quelle adulte la chioma si dirada, si fa meno fitta e le piante risultano più sensibili agli attacchi da oidio ed alla clorosi ferrica. Da segnalare che la Golden Delicious e la Renetta Canada sono particolarmente sensibili a questo fitoplasma. I frutti risultano molto piccoli, spesso verdi ed untuosi, lungamente picciolati, di gusto amaro e pertanto non adatti per il consumo. 3. CONTESTO NORMATIVO Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale (2006/C319/01) ed in particolare il Punto V.B.4 (Aiuti destinati alla lotta contro le epizoozie e le fitopatie): Di norma per un agricoltore la perdita di un raccolto a causa di una fitopatia non costituisce una calamità naturale o un evento eccezionale ai sensi del trattato. In conformità a questo principio gli Pag. 2 di 6 All. 001 RIFERIMENTO: 2007-S142-01079
aiuti agli agricoltori a titolo di indennizzo delle perdite causate da fitopatie possono essere autorizzati unicamente nell'ambito di un idoneo programma di prevenzione, controllo ed eradicazione della malattia realizzato a livello comunitario, nazionale o regionale. La Commissione pone pertanto come condizione l'esistenza di disposizioni comunitarie o nazionali, stabilite da leggi o da norme regolamentari o amministrative, che consentano alle autorità competenti di adottare opportune misure di lotta contro la malattia di cui trattasi, sia attuando interventi di eradicazione e in special modo misure obbligatorie soggette ad indennizzo, sia, in fase iniziale, organizzando un sistema di allarme, associato, ove opportuno, ad incentivi per incoraggiare i singoli agricoltori a partecipare volontariamente a programmi di prevenzione; Regolamento (CE) n. 1857/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese attive nella produzione di prodotti agricoli e recante modifica del regolamento (CE) n. 70/2001 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea del 16.12.2006 n. L 358/3); Decreto Ministeriale 23 febbraio 2006 Misure per la lotta obbligatoria contro il fitoplasma Apple Proliferation Phytoplasma ; Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1545 del 28 luglio 2006 Modalità di applicazione nella Provincia Autonoma di Trento del Decreto Ministeriale 23 febbraio 2006. 4. OBIETTIVI DEL PROGRAMMA Gli obiettivi del programma sono i seguenti: - sostenere la prevenzione ed il controllo della diffusione della fitoplasmosi; - salvaguardare la produzione sia dal punto di vista fitosanitario che qualitativo; - garantire la produzione di materiale vivaistico sano; - indennizzare gli agricoltori per la perdita causata dall'evento calamitoso di origine parassitaria; e di conseguenza: - evitare l'abbandono della frutticoltura e delle aziende a seguito degli eventi calamitosi; - evitare il degrado delle superfici abbandonate; - evitare un decremento occupazionale delle aree interessate. 5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Gli interventi saranno sia di tipo preventivo (controllo) e di profilassi (eradicazione) con indennizzo delle perdite imputabili alla malattia. Le indicazioni che seguono si rifanno prevalentemente a quanto riportato dall allegato 1 alla deliberazione della Giunta provinciale n. 1545/2006 cui si rimanda per un maggior dettaglio dei singoli aspetti trattati. A) - PREVENZIONE La prevenzione consisterà principalmente nella costituzione di apposite reti di informazione agli agricoltori sulla patologia, nella predisposizione e attuazione di specifici piani di monitoraggio, nella messa a dimora di materiale vivaistico Pag. 3 di 6 All. 001 RIFERIMENTO: 2007-S142-01079
sicuramente sano e, qualora la ricerca lo renda disponibile, resistente alla patologia e nella lotta ai vettori. 1- Piani di monitoraggio Allo scopo di conoscere il livello di diffusione della malattia, definire adeguate linee di intervento, nonché a fini di controllo, la Provincia Autonoma di Trento attua, anche avvalendosi dell Istituto Agrario di S. Michele all Adige e/o di altre strutture esterne, un piano sistematico di monitoraggio e controllo delle superfici coltivate a melo situate sul territorio provinciale. 2-Materiale vivaistico E fatto divieto di intraprendere attività vivaistiche volte alla produzione di materiale di moltiplicazione del melo, fatta salva la produzione di materiale di moltiplicazione di categoria prebase (conservazione) e base (premoltiplicazione) attualmente svolta dai centri riconosciuti ai sensi del decreto 24 luglio 2003 e secondo le modalità previste dall allegato 1 della deliberazione della Giunta Provinciale n. 1545/2006. 3- Lotta ai vettori La necessità del trattamento sarà determinata, zona per zona, dal Centro per l Assistenza Tecnica (CAT) dell Istituto Agrario di S. Michele, che provvederà a divulgare, attraverso specifici comunicati, l epoca, le modalità e i prodotti impiegabili per il trattamento. Le disposizioni tecniche date dal Centro di Assistenza Tecnica hanno carattere obbligatorio. B) - ERADICAZIONE Le misure di intervento per le zone di insediamento mirano a contrastare la diffusione della fitoplasmosi, mantenendola entro una soglia economicamente accettabile. Ogni proprietario/a ovvero conduttore/trice di un frutteto ha l obbligo di estirpare ogni pianta sintomatica presente sul proprio fondo. Considerato che i residui vitali di apparato radicale rappresentano una fonte di potenziale diffusione della malattia, nella fase di estirpo gli operatori agricoli devono assicurare l accurata pulizia del campo da tali residui e da possibili ricacci. Poiché dal monitoraggio effettuato negli ultimi anni, al fine di verificare l evoluzione epidemiologica della malattia, si evince che negli impianti con un età superiore a 25 anni, l incidenza della malattia è mediamente superiore al 20 %, la citata DGP n. 1545/2006 distingue tra impianti di età superiore e impianti di età inferiore a 25 anni: Impianti frutticoli di età uguale o superiore a 25 anni Pag. 4 di 6 All. 001 RIFERIMENTO: 2007-S142-01079
La medesima DGP n. 1545/2006 ha imposto un programma quadriennale di estirpo obbligatorio ad ogni proprietario/a ovvero conduttore/trice, che dovrà procedere all estirpo totale o parziale delle unità produttive che abbiano almeno 25 anni al momento dell espianto e che presentino un incidenza della malattia superiore al 20 %. Solo qualora in una medesima azienda la percentuale di superficie da estirpare sia pari o superiore al 60% degli impianti in produzione, con riferimento alla sola coltura del melo, può essere accordata una specifica riprogrammazione degli estirpi nell ambito sempre del medesimo quadriennio. Impianti frutticoli di età inferiore ai 25 anni Sussiste l obbligo di estirpazione di ogni pianta sintomatica, ma, qualora le unità produttive presentino una quantità di piante infette superiore al 20%, rimane l obbligo di estirpazione dell intero impianto. Solo qualora in una medesima azienda la percentuale di superficie da estirpare sia pari o superiore al 60% degli impianti in produzione, può essere accordata una specifica riprogrammazione degli estirpi nell ambito sempre del medesimo quadriennio. Misure specifiche per i frutteti abbandonati Anche i frutteti abbandonati devono essere estirpati totalmente o parzialmente (piante singole), qualora presentino una quantità di piante infette rispettivamente superiore o inferiore al 20%. C) MISURE DI SOSTEGNO ALLE AZIENDE AGRICOLE 1. Indennizzo delle perdite di reddito dovute all'abbattimento e distruzione degli impianti infetti; Soggetti interessati Tutti i conduttori di aziende agricole nonché i possessori a qualsiasi titolo di materiale vegetale di specie e varietà di melo che risultano infette dalla fitopatologia. Condizioni di ammissibilità e requisiti I beneficiari dovranno eseguire tutte le prescrizioni stabilite dalla deliberazione della G.P. n. 1545/2006 e dall'ufficio fitosanitario provinciale per l'eradicazione e la prevenzione delle infezioni compresi gli eventuali interventi contro i vettori Localizzazione Tutto il territorio provinciale Agevolazioni previste Trattasi di indennizzi in conto capitale con fondi provinciali Massimali di intervento finanziabili 1. Estirpazione Pag. 5 di 6 All. 001 RIFERIMENTO: 2007-S142-01079
L'entità massima dell'intervento sarà pari al 70 % del valore ammissibile, calcolate in funzione del mancato reddito dovuto all'abbattimento e alla distruzione delle piante, come indicato nella tab. 1. Il calcolo della spesa ammissibile è al netto delle spese per l'eventuale reimpianto. Tab. 1 Età impianto -anni- Massimale per ettaro - Euro - Massimale per ettaro per gli impianti abbandonati a causa della forte presenza della fitoplasmosi (Euro/ha) 1-15 12.430,00 4.000,00 Oltre 15 9.572,00 4.000,00 Durata della misura 2007-2009. Pag. 6 di 6 All. 001 RIFERIMENTO: 2007-S142-01079