PROGETTO ABI-CERVED Stima del tasso di default per fasce dimensionali di imprese

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Transcript:

PROGETTO ABI-CERVED Stima del tasso di default per fasce dimensionali di imprese (Vincenzo Chiorazzo Resp. Ufficio Analisi Economiche ABI) Roma, 27 Novembre 2014

OBIETTIVI DELL INTERVENTO 1)Disegnare la cornice quantitativa entro cui si inscrive il tema della gestione dei crediti problematici 2)Dare conto dei (primi) risultati del Progetto ABI-CERVED AGENDA A. Crediti problematici: grandezze e trend di riferimento B. Motivazioni, percorso e risultati del Progetto ABI-CERVED 2

Crediti deteriorati: di che parliamo? Lo stato dell arte DICEMBRE 2008 (87 miliardi) GIUGNO 2014 (305 miliardi) Ristrutturati; 1.705; 2% Incagli; 33.286; 38% Scaduti; 9.290; 11% Incagli; 102.685; 34% Ristrutturati; 15.736; 5% Scaduti; 16.092; 5% Sofferenze; 42.791; 49% Sofferenze; 169.823; 56% NB: da Marzo 2014 inclusa Cassa Depositi e Prestiti. I dati assoluti delle torte sono in milioni di euro. Fonte: Banca d Italia 3

TENDENZE: RAPIDA CRESCITA DEGLI STOCK IN TUTTE LE COMPONENTI CREDITI DETERIORATI (Dicembre 2008 Giugno 2014*; mld) CREDITI DETERIORATI in % DEGLI IMPIEGHI (Dicembre 2008 Giugno 2014*;%) Totale crediti deteriorati Sofferenze Incagli Ristrutturati Scaduti Totale crediti deteriorati Sofferenze Incagli Ristrutturati Scaduti 320 300 305 18 % 16 % 15.9% 280 260 14 % 240 220 12 % 200 18 0 170 10 % 8.9% 16 0 14 0 12 0 10 0 80 60 40 20 0 87 103 16 16 8% 6% 4% 2% 0% 5,1% 5.4% 0.8% 0.8% dic 08 mar 09 giu 09 set 09 dic 09 mar 10 giu 10 set 10 dic 10 mar 11 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 giu 12 set 12 dic 12 mar 13 giu 13 set 13 dic 13 mar 14 giu 14 dic 08 mar 09 giu 09 set 09 dic 09 mar 10 giu 10 set 10 dic 10 mar 11 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 giu 12 set 12 dic 12 mar 13 giu 13 set 13 dic 13 mar 14 giu 14 (*) da Marzo 2014 sono inclusi i dati di Cassa Depositi e Prestiti Fonte: Banca d Italia 4

CREDITI DETERIORATI: COSA SAPPIAMO? Ricchezza diversa di info per stock e flussi e maggiore per le sole sofferenze.. Situazione più critica per famiglie produttrici, ma forte accelerazione per le SNF (curve convergono); le famiglie consumatrici soffrono meno RAPPORTO SOFFERENZE LORDE /PRESTITI PER SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA % 16 15,6% 14 15,4% 12 10,7% 10 8 6,2% 6,7% 6 4 3,0% 2,7% 2 2,5% dic-08 feb-09 apr-09 giu-09 ago-09 ott-09 dic-09 feb-10 apr-10 giu-10 ago-10 ott-10 dic-10 feb-11 apr-11 giu-11 ago-11 ott-11 dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 ago-13 ott-13 dic-13 feb-14 apr-14 giu-14 ago-14 totale settore privato imprese famiglie consumatrici famiglie produttrici Fonte: ABI su BI 5

TENDENZE - Il nuovo deterioramento della congiuntura ha bloccato i segnali di miglioramento che erano emersi a partire dal terzo trimestre del 2013 Nuove sofferenze/prestiti inizio periodo (numero di prestiti; dati trimestrali; Q1 2007 Q2 2014) Media storica* 2.4 Media storica* 1.9 Media storica* 2.2 Media storica* 1.8 (*) Media storica 1990-2014 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia 6

.. MA L INVERSIONE DI TENDENZA RIMANE SE SI GUARDANO I DATI RELATIVI AGLI IMPORTI. IMPRESE NON FINANZIARIE Nuove sofferenze/impieghi (numeri ed ammontari; var trimestrali; Q1 2007 2Q 2014) (*) Media storica: 1990-2013 Media storica* 2.67 Media storica* 2.42.. ed è riscontrabile anche sul flusso del complesso dei nuovi prestiti deteriorati sceso, in Q2 2014 AL 4,5% dal picco del 6,6 di Q4 2013 Fonte: Banca d Italia 7

Crediti deteriorati: cosa non sappiamo. - Uno dei principali VUOTI INFORMATIVI, anche per i dati sulle sofferenze (sia stock che flussi), riguarda la disaggregazione dei dati per le diverse fasce dimensionali di imprese. - Abbiamo alcune proxy - disaggregazione in base al numero di addetti delle imprese (sotto e sopra i 20 addetti fonte: matrice dei Conti BI) si evidenzia maggiore sofferenza per < 20 addetti -disaggregazione per classi di grandezza (Bollettino statistico BI) si evidenzia la crescita delle sofferenze come fenomeno molto diffuso (06/2014: su 1.214.000 affidati complessivi in sofferenza, l 83% riguarda importi piccoli) Il progetto ABI-CERVED nasce quindi per contribuire a ridurre il vuoto informativo sui tassi di default delle PMI 8

2. PROGETTO ABI-CERVED: PERCHE PRIMO OBIETTIVO Stimare i tassi di decadimento delle imprese distinguendo - IMPRESE MICRO - IMPRESE PICCOLE - IMPRESE MEDIE - IMPRESE GRANDI Tipo Occupati Fatturato (Milioni di ) Totale di bilancio (Milioni di ) Media impresa < 250 e 50 oppure 43 Piccola impresa < 50 e 10 oppure 10 Micro impresa < 10 e 2 oppure 2 E, per ciascuna fascia, disaggregare area geografica e settore. Quindi 4 fasce x 4 aree geografiche x 4 settori= 64 serie storiche dal 1990 al 2012. SECONDO OBIETTIVO - Modellare le funzioni di determinazione dei tassi di decadimento stimati in serie storica per possibili utilizzi in valutazioni WHAT IF e SCENARI PREVISIONALI 9

Stima tassi di decadimento: COME? Processo in 3 fasi 1. Utilizzo di uno score individuale di rischio (Cebi-Score 4) 2. Trasformazione degli score in indicatori individuali del rischio di insolvenza (PD) 3. Calcolo delle PD medie e riproporzionamento sui tassi di decadimento pubblicati da Banca d Italia 10

1 STEP: Score individuale di rischio (Cebi Score4) Valutazione sintetica del profilo di rischio economico-finanziario di un impresa, sviluppato con metodologia statistica, che mira a prevedere la probabilità di default (PD) dell azienda. Regressione logistica in cui l evento dipende da una serie di variabili esplicative: Componente sistemica, colta da variabili di contesto: macroeconomiche, geografiche e settoriali Componente economico-finanziaria, catturata dagli indicatori di bilancio dell impresa Per pervenire alla VALUTAZIONE SINTETICA INDIVIDUALE SI UTILIZZANO QUINDI UNA SERIE DI MODELLI (..) CHE VENGONO ALIMENTATI DA SVARIATI DATABASE MACRO E MICRO ECONOMICI - 11

CeBi-score4: il set informativo Ampiezza e profondità dei campioni Universo delle società di capitali italiane Coprono diversi cicli economici e creditizi dal 1982 al 2005 Articolazione dei modelli Specializzazione per tipologia di impresa e numero di bilanci disponibili Indicatori Oltre 850 indicatori di bilancio testati Oltre 300 indicatori macro e geo-settoriali storici e previsionali Valutazione corretta per le prospettive economiche Valutazione forward-looking Migliora la calibrazione complessiva della previsione rispetto al solo modello economico finanziario QUINDI PASSAGGIO AL 2 E3 STEP, OVVERO PRODUZIONE DI PD MEDIE E RIPROPORZIONAMENTO CON I TD BANCA D ITALIA 12

TD stimati Industria e Servizi 3.50% TD Bankit e PD Industria 3.00% 2.50% TD Banca d'italia Totale SNF numeri 2.00% 1.50% 1.00% PD media Cebiscore4 geosettoriale rical Totale società di capitali TD Bankit e PD Servizi 4.00% 3.50% 3.00% 2.50% TD Banca d'italia Totale SNF numeri 2.00% 1.50% 1.00% 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 PD media Cebiscore4 geosettoriale rical Totale società di capitali 13

RISULTATI: LA STORIA IN PILLOLE In aggregato, il tasso di decadimento (TD) delle società non finanziarie - SNF - risulta, su tutto il periodo analizzato, funzione inversa della dimensione di impresa. Quindi si ha conferma e quantificazione del fatto che, singolarmente considerate, le imprese più sono piccole, più sono rischiose. Tra il 2007 ed il 2012 la crescita del rischio risulta diffusa su tutte le fasce, ma è più marcata per le micro imprese (1,6 contro 1 punto %). Industria in ss e servizi non presentano nell assieme tassi di default particolarmente diversi, ma le micro imprese industriali si presentano sistematicamente più rischiose delle micro imprese del settore servizi Nel settore delle costruzioni il TD rimane maggiore di industria in ss e servizi e, SOPRATTUTTO, fa eccezione alla regola generale della relazione inversa: quindi, nelle costruzioni al crescere della dimensione cresce il rischio 14

TD stimati Totale Tassi di Decadimento per classi di fatturato Medie storiche Micro: 2,5% Piccole: 1,9% Medie: 1,6% Grandi: 1,3% Nell attuale «episodio» recessivo, TD comunque inferiori a quelli dei primi anni Novanta. Fattori di differenziazione: intonazione politica monetaria. E migliorata la capacità di screening della clientela da parte delle banche 15

TD stimati Totale Tasso di Decadimento: elasticità al ciclo per classe dimensionale Nelle fasi di ciclo avverso il differenziale tra tassi di decadimento di MICRO e GRANDI imprese tende ad aumentare (le MICRO soffrono di più) 16

TD stimati Totale branche per Area Un confronto tra cicli 1993-1994 2012 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud - Più problematici, a parità di fascia dimensionale, SUD e Centro (vd scala). Al Centro e Sud la relazione inversa tra dimensione e TD è più vera oggi. 17

TD stimati Totale nazionale per Branca Un confronto tra cicli 1993-1994 2012 Servizi Industria Costruzioni Agricoltura - Nelle COSTRUZIONI, le GRANDI soffrono più delle piccole 18

La peculiarità del settore costruzioni è confermata dai tassi di default Cerved 12 10 Default Cerved Micro Piccole Medie Grandi 6 5 TD ns stime 8 4 6 3 4 2 0 2008 2009 2010 2011 2012 2 1 0 Micro Piccole Medie Grandi 2008 2009 2010 2011 2012 Il default Cerved include: Fallimenti Protesti gravi Pregiudizievoli Procedure concorsuali Altri eventi assimilabili 19

Secondo obiettivo: La modellizzazione dei tassi di default Una volta prodotte le 64 serie storiche sui tassi di decadimento per fasce dimensionali/area/settore (variabili dipendenti) si passa al Secondo obiettivo del Progetto: modellare le funzioni Le determinanti (var. indipendenti) dei Tassi di decadimento vengono individuati in due blocchi di variabili: PRIMO BLOCCO: VARIABILI MACROECONOMICHE REALI/MONETARIE-FINANZIARIE Crescita valore aggiunto (Segno atteso) 1) Nazionale (Vakit) [-] 2) Settoriale (Vakin-se-co-ag) [-] 3) Territoriale (Vak) [-] Tassi di interesse 1) Tasso reale (Tbot-infl, Tbtp-infl) [+] 2) Curva dei rendimenti (Tbtp-Tbot) [+] 20

Altre esplicative (varianti) e metodo di stima SECONDO BLOCCO variabili micro economiche (Segno atteso) Roe (ROE) [-] Cash-flow/Attivo (CFA) [-] Crescita valore aggiunto operativo pro-capite (DVOP) [-] Oneri finanziari/mol (OFM) [+] Oneri finanziari/debiti finanziari (OFD) [+] Mol/Debiti finanziari (MD) [-] Autofinanziamento netto/fatturato (ANF) [-] STIMA: APPROCCIO METODOLOGICO Modello ECM (stima Panel, effetti fissi, pivot settoriale) y i,t = ρ(y i,t-1 ϕ i ϒ X i,t-1 ) + α X i,t-1 + ε i,t dove Y è il tasso di decadimento, X è il vettore della variabili macro e micro Nelle diverse 16 cross-section variano solo le intercette (effetti fissi) mentre i parametri di breve e lungo periodo rimangono fissi. 21

Stima equazione - Industria TD interazione tra movimenti di breve edilungoperiodo(lp).ecmpari a -0,24. Nel LP: 1 punto di incremento del valore aggiunto determina una riduzione di 43 punti base del TD 1 punto di aumento del tasso di interesse reale determina 15 punti base di aumento del TD Un aumento del rapporto oneri finanziari su Mol aumenta leggermente il TD A più alti livelli di sostenibilità (mol/deb finanz) corrispondono più bassi livelli di TD Nel breve periodo «entra» anche la curva per scadenza dei tassi (un aumento della pendenza innalza il TD) 22

Equazione Industria: qualità della stima Total panel (balanced) observations: 304 Cross-section: 16 Errore medio di previsione Area territoriale Previsione dentro e fuori del campione Dimensione di impresa 23