Ottobre numero 8 Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese
L aumento dei protesti è accompagnato da più ritardi nei pagamenti; soffre soprattutto l edilizia Protesti ai massimi: boom di casi nel CentroSud Sintesi dei risultati La seconda recessione del double dip che ha colpito l economia italiana dalla seconda metà del sta producendo un aumento dei ritardi nei pagamenti e soprattutto un forte incremento delle società protestate, con una situazione che in molte aree del Paese ha già superato i precedenti massimi negativi, toccati durante la prima recessione del. Tra marzo e giugno del è stato raggiunto il valore record di 21 mila società con almeno un protesto in un singolo trimestre: si tratta di un aumento con tassi a due cifre su base annua (+12%) e un valore superiore dell 1,5% rispetto ai picchi toccati durante la prima recessione (media tra il Le variabili osservate Imprese protestate: aziende (codici fiscali attribuibili a persone giuridiche o a persone fisiche cui corrisponde un impresa individuale) cui è stato levato almeno un protesto in un dato trimestre. Termini concordati: giorni tra la data di emissione di una fattura e la sua scadenza. Giorni di pagamento: giorni tra la data di emissione e l effettiva liquidazione della fattura. Puntualità dell impresa e giorni di ritardo: differenza tra giorni di pagamento e termini concordati. Quando la differenza è negativa, l impresa è puntuale, altrimenti la differenza corrisponde ai giorni di ritardo. secondo trimestre e il primo ). A soffrire maggiormente sono le società che operano nel Mezzogiorno, tra le quali si evidenzia un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del, e nel Centro (+14%). Ad eccezione delle Marche, in tutte le regioni del CentroSud il numero di società protestate nel secondo trimestre ha toccato livelli record, superando i 25.000 20.000 Le società protestate imprese non individuali con almeno un protesto 2007 10.000 9.000 8.000 7.000 precrisi Società protestate per macroarea imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto 6.000 15.000 trimestre media anno 5.000 4.000 3.000 2.000 10.000 2007 2008 1.000 Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole 2 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
Le imprese in grave ritardo imprese che hanno accumulato oltre due mesi di ritardo rispetto alla scadenze concordate Imprese in grave ritardo per regione % di imprese con ritardi di oltre due mesi, 6,6% 6,4% 7,2% 7,2% 6,6% 6,2% 6,7% 7,0% 6,2% 5,5% 5,6% 6,1% 6,3% 6,5% Trentino a.a. Veneto Emilia Lombardia Piemonte Friuli Marche Valle d'aosta Liguria Basilicata Abruzzo Toscana Sardegna Molise Umbria Lazio Campania Puglia Calabria Sicilia 3,1% 3,9% 4,5% 4,5% 4,9% 4,9% 5,3% 6,1% 6,6% 7,1% 7,2% 7,2% 7,7% 8,0% 9,1% 9,8% 10,1% 10,1% 12,4% 14,1% picchi registrati durante la fase più acuta della recessione del. Dal punto di vista settoriale, si osserva una forte crescita del fenomeno nelle costruzioni (+17% e +10% rispetto ai valori del ) e nei servizi (rispettivamente, +12,5% e +4,7%), con una situazione particolarmente critica nel ramo della logistica e dei trasporti. I dati di Payline, il database di Cerved Group sui pagamenti di oltre 2 milioni di imprese italiane, indicano che il record di società protestate è stato accompagnato da un allungamento dei tempi di pagamento delle imprese e da una maggiore diffusione dei ritardi. Nel secondo trimestre, i giorni di liquidazione delle fatture si sono attestati a 87 giorni (+1,4 rispetto al trimestre precedente) e per il quarto trimestre consecutivo è risultata in aumento la presenza di imprese che saldano le fatture in grave ritardo rispetto alle scadenze pattuite con i fornitori (oltre due mesi), situazioni che possono sfociare in casi di insolvenza. L aumento dei gravi ritardi è diffuso a tutte le dimensioni aziendali e colpisce soprattutto le costruzioni, la logistica e i trasporti, il sistema moda, il sistema casa e la siderurgia. Da un punto di vista territoriale, solo il Nord Est fa segnare una (lieve) riduzione della presenza di imprese in grave ritardo; nelle altre aree la tendenza risulta invece in aumento, con le situazioni più critiche in Sicilia (il 14,1% delle aziende liquida oltre due mesi dopo la scadenza), in Calabria (12,4%), in Puglia (10,1%), in Campania (10,1%) e nel Lazio (9,8%) 3 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese n. 7 I protesti Nel secondo trimestre del è proseguito l aumento dei protesti, che dura ormai dalla seconda metà dell anno precedente. Tra marzo e giugno del sono stati levati 217 mila 80.000 70.000 60.000 50.000 I protesti tra le imprese soggetti protestati e valori dei protesti alle società (scala dx, '000) 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 protesti (+6,9% rispetto al secondo trimestre ) a 66 mila imprese (+5,2%), per un 40.000 30.000 soggetti protestati importo protesti (scala dx) 500.000 400.000 300.000 importo complessivo dei valori contestati pari a 20.000 200.000 677 milioni di euro (0,8%). 2007 2008 Il numero di imprese individuali protestate rimane al di sotto rispetto ai valori osservati al picco della crisi: nei tre mesi analizzati, si 52.000 Le imprese individuali protestate con almeno un protesto 2007 contano oltre 45 mila soggetti con almeno un 50.000 48.000 protesto, l 8% in meno rispetto al corrispondente trimestre del. Per il secondo trimestre consecutivo, la tendenza risulta però in crescita sull anno precedente (+2,6%). Il livello di titoli contestati nelle altre forme giuridiche d impresa ha invece raggiunto livelli critici, superando i massimi toccati durante la recessione del. Nel secondo trimestre si contano più di 21 mila società con almeno un protesto, +11,8% sullo stesso periodo del : è il nuovo record osservato in un singolo trimestre e un valore di quasi un terzo superiore a quello precrisi. 46.000 44.000 42.000 40.000 38.000 25.000 20.000 15.000 10.000 trimestre media anno 2007 2008 Le società protestate imprese non individuali con almeno un protesto 2007 trimestre media anno 2007 2008 4 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
Dal punto di vista settoriale, i protesti alle società risultano in aumento in tutta l economia con tassi a due cifre e con tendenze 14.000 12.000 10.000 Società protestate per macrosettore imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto precrisi particolarmente preoccupanti nell edilizia, settore in cui storicamente si osserva una forte 8.000 6.000 4.000 diffusione del fenomeno. Tra marzo e giugno 2.000 del si contano infatti 5 mila società con almeno un protesto nelle costruzioni, l 1,5% delle imprese operative, cui corrisponde un tasso di crescita del 17% sullo stesso trimestre dell anno precedente. Il dato non solo è industria costruzioni servizi altri settori abbonantemente superiore rispetto ai valori precrisi (+74%), ma supera anche quello 1,6% 1,4% Incidenza dei protesti per macrosettore imprese non individuali con almeno un protesto sul numero di imprese operative 1,5% precrisi osservato durante i picchi della prima fase della recessione del (+9,7% rispetto alla media 1,2% 0,8% 0,7% 0,8% 0,8% 0,8% osservata tra il secondo trimestre e il primo ) 0,4% 0,2% Prosegue a ritmi elevati l aumento di soggetti protestati anche nel terziario: tra marzo e giugno si contano oltre 11 mila società protestate, +12,5% rispetto allo stesso periodo 0,0% industria costruzioni servizi altri settori del, per un incidenza del fenomeno che riguarda lo 0,8% delle società che operano nel settore. Anche nei servizi si conta un numero di casi ben superiore rispetto al periodo precrisi 6.000 5.000 4.000 Servizi: società protestate per settore aziende cui è stato levato almeno un protesto precrisi (+42%) e del 4,7% maggiore rispetto ai livelli 3.000 osservati nel. Nell ambito dei servizi, i protesti sono risultati in forte aumento su base annua soprattutto nella logistica (+24%), con 2.000 1.000 distribuzione servizi non finanziari logistica e trasporti immobiliari informazione servizi finanziari e e assicurativi intrattenimento 5 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
tassi a due cifre nella distribuzione (+13,5%), tra le società immobiliari (+10,9%), e nei servizi non finanziari (+10,5%), a ritmi più contenuti nel comparto informazioneintrattenimento (+3,2%), mentre sono risultati in calo nei servizi finanziari (6,6%). Rispetto al picco della prima recessione, sono proprio le società che operano nella logistica e nei trasporti a evidenziare la situazione di maggiore difficoltà: +14,4%, cui corrisponde una diffusione del fenomeno pari all 1,6% delle società operative nel settore. Nell industria si contano circa 2.300 società con almeno un protesto tra marzo e giugno, +10% rispetto al. La diffusione del fenomeno è a livelli notevolmente inferiori rispetto alle costruzioni (sono protestate lo 0,8% delle società che operano nella manifattura) e il numero di casi osservato rimane del 13% minore rispetto al momento più difficile della recessione (ma ancora a +18% rispetto al periodo precrisi). Nell ambito dell industria a soffrire sono soprattutto le società che operano nella grande distribuzione (+24% rispetto allo stesso periodo del ); in crescita le società protestate anche nella meccanica (+7,8%), nel sistema casa (+7,7%), nel sitema moda (+6,6%), nella siderurgia (+5,4%); in controtendenza hi tech (8,9%) e mezzi di trasporto (3,4%). Rispetto alla fase più acuta della recessione del 2,0% 1,5% 0,5% 0,0% 600 500 400 300 200 100 1,6% 1,4% 1,2% 0,8% 0,4% 0,2% 0,0% 1,6% logistica e trasporti largo consumo 0,9% 1,4% sistema casa sistema moda Servizi: incidenza dei protesti per settore imprese con almeno un protesto sul numero di imprese operative 0,9% 1,1% distribuzione 0,7% servizi non finanziari 0,5% comunicazione e intrattenimento 0,3% 0,1% immobiliari Industria: incidenza dei protesti per settore imprese non invidivuali con almeno un protesto sul numero di imprese operative precrisi 0,1% 0,1% servizi finanziari e assicurativi 0,9% 0,9% 0,9% 0,8% 0,7% 0,8% 0,7% 0,5% 0,5% 0,3% 0,3% 0,3% largo consumo Industria: società protestate per settore società cui è stato levato almeno un protesto sistema casa pr. intermedi mezzi meccanica metalli pr. trasporto intermedi mezzi trasporto sistema moda hi tech altri b. consumo metalli meccanica altri b. consumo IR precrisi chimica precrisi chimica hi tech 6 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
, la situazione risulta peggiore solo nel largo consumo (+1,8%), a valori vicini ai precedenti picchi nell industria dei beni intermedi (0,8%) e nei mezzi di trasporto (1,7%). Proseguendo una tendenza già osservata nel trimestre precedente, l aumento dei protesti non è omogeneo su tutto il territorio nazionale, ma è più intenso nel CentroSud. Nel Sud e nelle Isole si contano nel secondo trimestre quasi 9 mila società con almeno un protesto, cui corrisponde una crescita del 17% rispetto allo stesso periodo del, del 46% rispetto al periodo precrisi e del 10% superiore rispetto al picco della recessione del. Il deciso deterioramento della capacità delle imprese meridionali di onorare le obbligazioni riguarda tutta l area: in tutte le regioni gli aumenti sono con tassi a due cifre, con incrementi particolarmente significativi in Molise (+67%), e in Basilicata (+34%). Ovunque 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 2,0% 1,5% 0,5% 0,0% 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 precrisi 0,4% Società protestate per macroarea imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Incidenza dei protesti per macroarea imprese con almeno un protesto sul numero di imprese operative precrisi 0,5% 0,5% 0,8% 1,1% Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Sud e Isole: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto 1,4% precrisi Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia il numero di società protestate è abbondantemente superiore ai picchi raggiunti durante la recessione del. Anche nel Centro il fenomeno risulta in forte 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 Centro: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto precrisi crescita (+14% su base annua) e oltre i massimi del (+4%). L aumento è particolarmente 1.500 1.000 500 consistente in Umbria (+24%), con tassi a due cifre nel Lazio (+15%) e in Toscana (+13%), a Lazio Marche Toscana Umbria 7 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
ritmi leggermente più bassi nelle Marche (+6,3%),l unica regione dell area a non aver superato i livelli del. 4.000 3.500 3.000 Nord Ovest: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto precrisi Nel Nord Ovest si contano più di 4 mila società 2.500 2.000 cui è stato contestato almeno un titolo nel 1.500 secondo trimestre dell anno, un valore del 3,8% superiore rispetto a quello dell anno precedente. In tutte le regioni dell area, il numero di soggetti protestati risulta inferiore 1.000 500 Liguria Lombardia Piemonte Valle d'aosta rispetto ai picchi del. Rispetto all anno precedente, cresce il fenomeno in Piemonte (+9,8%), in Lombardia (+2,6%), in Valle d Aosta (+64%), ma diminuisce leggermente in Liguria 1.400 1.200 1.000 Nord Est: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto precrisi (0,3%). Il Nord Est si conferma l area in cui è minore la 800 600 400 diffusione dei protesti e in cui la crescita del fenomeno risulta più contenuta (+2,8% su base annua), anche se con dinamiche diverse tra le regioni. Nel secondo trimestre il fenomeno è infatti in aumento a ritmi intensi in Trentino 200 Emilia Romagna Friuli Trentino AA Veneto Incidenza dei protesti tra le società per regione imprese individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale, (+16%) e in Friuli (+13%), con una dinamica inferiore in Emilia Romagna (+8,6%) e in diminuzione in Veneto (5,7%). In tutte le regioni il numero di società protestate risulta comunnque inferiore rispetto al picco della crisi; in Friuli e in Trentino Alto Adige il dato è anche inferiore rispetto ai valori precrisi. Trentino a.a. Friuli Valle d'aosta Veneto Liguria Piemonte Emilia romagna Lombardia Sardegna Toscana Marche Lazio Umbria Sicilia Abruzzo Puglia Basilicata Molise Campania Calabria 0,0% 0,5% 1,5% 2,0% 8 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
I pagamenti La recessione che sta colpendo l economia italiana ha comportato nel secondo trimestre del un ulteriore peggioramento delle abitudini di pagamento delle imprese, con una 90,5 87,1 27,9 25,3 91,5 26,0 22,1 19,8 Giorni di pagamento tra le imprese medie ponderate, giorni di ritardo 87,6 86,8 82,2 19,6 85,6 87,3 termini concordati 83,9 82,3 82,8 85 85,6 19,8 22,9 19,3 18,6 18,7 20,6 20,1 20,7 87 crescente difficoltà a onorare le scadenze pattuite con i fornitori. 62,2 61,5 65,2 65,2 67,1 62,6 65,8 64,4 64,6 63,7 64,1 64,8 65,5 66,3 I dati di Payline, il database di Cerved Group che monitora le transazioni commerciali di oltre 2 milioni di imprese italiane, indicano per il quinto trimestre consecutivo un allungamento dei tempi medi di pagamento, che passano Giorni di ritardo nei pagamenti tra le imprese medie ponderate, dagli 85,6 giorni del primo trimestre dell anno agli 87 del secondo (erano 82,3 nello stesso periodo del ). Il dilatamento dei tempi di 30 25 20 15 27,9 25,3 26,0 22,1 valori trimestrali 19,8 19,6 19,8 22,9 medie annue 19,3 18,6 18,7 20,6 20,1 20,7 pagamento dipende sia da un allungamento 10 delle scadenze pattuite in fattura tra clienti e 5 fornitori (da 65,5 a 66,3 giorni), sia da un aumento dei ritardi (da 20,1 a 20,7 giorni). All allungamento dei tempi medi di liquidazione delle fatture corrisponde una situazione di maggiore polarizzazione tra le imprese: rimane costante a livelli storicamente elevati (43,7%) la quota di aziende puntuali, ma allo stesso tempo 0 Le imprese puntuali percentuale di imprese che saldano le fatture entro i termini concordati 45,3% 44,8% è in continuo aumento quella di imprese in grave ritardo (di oltre due mesi), che tocca il 6,5% nel secondo trimestre del. I gravi 43,5% 42,5% 41,8% 41,9% 42,0% 42,1% 42,0% 42,1% 41,7% 40,2% 43,7% 43,7% ritardi sono accompagnati da un aumento di aziende non segnalate, imprese per cui non q 201 9 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
sono più aggiornate le posizioni in Payline perché le controparti non sono più disposte a concedere un credito commerciale: al percentuale di queste imprese ha toccato un massimo storico, il 12,7%. Analisi su dati storici indicano che le imprese non più segnalate in Payline denotano una frequenza dei default più che doppia rispetto alle altre: un aumento di questa percentuale può quindi segnalare un maggior rischio di insolvenza. L allungamento dei tempi medi di pagamento nel secondo trimestre dell anno è interamente attribuibile a quello osservato tra le grandi imprese, che tra marzo e giugno hanno saldato le fatture in 93,2 giorni (90,3 nel trimestre precedente). Tra le PMI i giorni medi di pagamento risultano invece in calo: da 68,8 a 67,2 giorni tra le microimprese con ricavi inferiori a 2 milioni di euro, da 79,9 a 78,7 nella fascia 210 milioni, da 81,2 a 80,3 tra la aziende con un giro d affari compreso tra 10 e 50 milioni. Nonostante i minori tempi di pagamento, i gravi ritardi risultano in aumento in tutte le fasce dimensionali, con percentuali comprese tra il 6 e il 7%, e un picco del 7,6% tra le aziende che non hanno depositato il bilancio. Dal punto di vista settoriale, i tempi medi di pagamento risultano in aumento nei servizi (da 84,3 a 86,6 giorni), ma in calo nell industria (da 6,6% 6,4% 9,1% 9,1% 68,8 7,4% Le imprese in grave ritardo imprese che hanno accumulato oltre due mesi di ritardo rispetto alla scadenze concordate 7,2% 7,2% 11,9% 9,3% 6,6% 6,2% 8,7% 6,7% 7,0% 10,2% 9,7% 6,2% 7,5% 5,5% 5,6% 8,4% 8,5% 6,1% Le imprese non più segnalate percentuale di imprese che nell'ultimo trimestre non sono più segnalate in Payline (e che in precedenza erano regolarmente segnalate) 67,2 Giorni di pagamento per dimensione dell'impresa medie ponderate 79,9 78,7 81,2 80,3 90,3 6,3% 10,0% 6,5% 12,7% 93,2 02 mil 210 mil 1050 mil oltre 50 mil 7,6% Gravi ritardi per dimensione dell'impresa percentuale di imprese con ritardi di oltre due mesi 6,7% 6,2% 6,3% 6,3% 5,5% 6,0% 6,9% 7,0% senza bilancio 02 mil 210 mil 1050 mil oltre 50 mil 10 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
88,1 a 87,6) e nelle costruzioni (da 103,1 giorni a 100,3), settore in cui però la presenza di imprese in grave ritardo fa un balzo in avanti tra primo e secondo trimestre (dal 5,1% al 6,4%). Il terziario, nonostante l allungamento dei tempi medi di pagamento delle fatture, è l unico comparto in cui si evidenzia una lieve riduzione della presenza di imprese in grave ritardo, che passa dal 6,9% al 6,7%. Il calo è interamente attribuibile al segmento dei servizi non finanziari (dal 7,3% al 7%), mentre la presenza di gravi ritardi è costante nella distribuzione (al 6,9%), in aumento ma a livelli non preoccupanti nelle utility (dal 4,1% al 4,6%) e tra le società immobiliari (dal 4,3% al 4,4%), in crescita e a livelli più allarmanti nella logistica e nei trasporti (dal 6,8% al 7,6%). Nell industria, la presenza di aziende con ritardi di oltre due mesi è in crescita, ma a livelli bassi (4,6%, contro il 4,4% del trimestre precedente). Le tendenze sono molto diversificate tra i diversi mercati: in forte crescita i gravi ritardi nel sistema moda (da 4,1% al 5,7%), nel sistema casa (dal 3,9% al 4,6%), negli altri beni di consumo (dal 3,5% al 4,4%), nella siderurgia (dal 3,4% al 4,2%); in miglioramento il largo consumo (dal 6,7% al 6,1%), la filiera auto (dal 6,8% 75,2 8,5% 80,2 Giorni di pagamento per macrosettore medie ponderate 103,1 100,3 88,1 87,6 84,3 86,6 altri costruzioni industria servizi Gravi ritardi per macrosettore di attività percentuale di imprese che salda le fatture oltre due mesi dopo i termini concordati 8,6% 5,1% 6,4% 4,4% 4,6% 6,9% altri settori costruzioni industria servizi 7,6% Servizi: gravi ritardi per settore percentuale di imprese che saldano oltre due mesi dopo rispetto ai termini concordati 7,3% 7,0% 6,9% 6,9% 4,1% 4,6% logistica e trasporti servizi non finanziari distribuzione carburanti, energia e utility 6,7% 6,1% largo consumo 4,1% 5,7% 5,6% 5,3% sistema moda Industria: gravi ritardi per settore percentuale di imprese che saldano oltre due mesi dopo rispetto ai termini concordati mezzi trasporto 4,3% 6,7% 4,4% immobiliari 4,6% 4,4% 4,2% 4,3% 4,2% 3,9% 3,5% 3,7% 3,4% 3,4% 3,6% 3,3% 3,1% 2,9% sistema casa altri b.cons metalli pr. intermedi chimica meccanica hi tech 11 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
5,6% al 5,3%), i prodotti intermedi (dal 4,3% al 4,2%). Dal punto di vista geografico, i giorni medi di pagamento risultano in forte aumento nel Centro Italia (passano da 87,9 a 94,5), in lieve crescita nel Nord Ovest (da 89 a 89,6), in diminuzione nel Mezzogiorno (da 90,3 a 89,1) e soprattutto nel Nord Est (da 75,8 a 74,1), che è anche l unica area della Penisola ad evidenziare un calo della presenza di imprese in grave ritardo, che passa dal 4,2% al 4,1%. Nelle altre aree, i ritardi superiori a due mesi sono in lieve aumento: di tre decimi percentuali nel Nord Ovest (dal 4,5% al 4,8%), di un decimo nel Centro (da 8,1% a 8,2%) e di due decimi nel Sud e nelle Isole (dal 10,1% al 10,3%). Tra le regioni, le situazioni più critiche si osservano in Sicilia (il 14,1% delle aziende liquida oltre due mesi dopo la scadenza), in Calabria (12,4%), in Puglia (10,1%), in Campania (10,1%) e nel Lazio (9,8%). 89,0 89,6 75,8 74,1 87,9 94,5 90,3 Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 4,5% 4,8% Giorni di pagamento per area geografica medie ponderate 4,2% 4,1% 8,1% 8,2% 10,1% Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Trentino a.a. Veneto Emilia Lombardia Piemonte Friuli Marche Valle d'aosta Liguria Basilicata Abruzzo Toscana Sardegna Molise Umbria Lazio Campania Puglia Calabria Sicilia Imprese in grave ritardo per area geografica percentuale di aziende con ritardi superiori a due mesi rispetto alle scadenze concordate Imprese in grave ritardo per regione % di imprese con ritardi di oltre due mesi, 3,1% 3,9% 4,5% 4,5% 4,9% 4,9% 5,3% 6,1% 6,6% 7,1% 7,2% 7,2% 7,7% 8,0% 9,1% 9,8% 10,1% 10,1% 12,4% 89,1 10,3% 14,1% 12 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
Nota metodologica L Osservatorio trimestrale sui protesti e sui pagamenti delle imprese italiane analizza i protesti levati verso l universo delle aziende italiane e le abitudini di pagamento di insiemi estesi di imprese monitorate in Payline, il database di Cerved Group che contiene 40 milioni di informazioni sulle esperienze di pagamento delle aziende italiane (circa 2 milioni di imprese censite), fornite dagli aderenti alla business community sulle abitudini dei loro clienti nelle transazioni commerciali. I dati sui protesti si riferiscono all universo delle imprese italiane e sono ottenuti selezionando tra i protesti quelli che si riferiscono a codici fiscali di persone fisiche titolari di imprese individuali e a codici fiscali che corrispondono a persone giuridiche. Le statistiche sulle abitudini di pagamento si riferiscono a insiemi di imprese chiusi a un anno che devono rispettare alcuni criteri di qualità e di continuità nella disponibilità dei dati. In base all aggiornamento dei campioni, in ogni nuovo numero si aggiornano i valori relativi agli ultimi trimestri esposti nel precedente Osservatorio. Il campione di imprese relativo agli ultimi quattro trimestri comprende circa 560 mila imprese. 13 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
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