Gli usi della De La Rue



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Gli usi della De La Rue Lorenzo Carra FRPSL, AIFSP Nel 1861 fu proclamata l Unità d Italia, nel 1862 fu fatta una legge postale unitaria, nel 1863 fu emessa una serie di francobolli validi in tutto il nuovo regno. Il decreto che annuncia i nuovi francobolli postali e li mostra nella tabella annessa Nel decreto non si precisano le caratteristiche di questi francobolli tranne che saranno su carta filigranata, però, per far meglio capire di cosa si tratti, si annette al decreto una tabella dalla quale tutti possano ben intenderne i colori, le forme e i valori. La tabella riportante gli otto francobolli (coi dentelli tosati) sovrastampati SAGGIO per impedirne l utilizzo.

Questa serie di francobolli, nota ai filatelisti come De La Rue, dalla ditta inglese che la propose, la realizzò e iniziò a stamparla a Londra, per cui si conoscono tirature di Londra e poi, quando le macchine furono portate in Italia, tirature di Torino, è stata già profondamente studiata, analizzata, spiegata da molti ed anche famosi autori. Sarei certo ripetitivo se mi soffermassi sulle caratteristiche tecniche e sulle modalità di stampa di questi francobolli. Ritengo invece utile tracciare almeno una veloce panoramica sul loro uso, anzi come vedremo, i diversi, molteplici e, per certi valori, molto lunghi usi. Questi otto valori: 1, 5, 10, 15, 30, 40, 60 centesimi e 2 lire ebbero, come indicato nel decreto, il loro primo giorno ufficiale d uso il 1 dicembre 1863. Giornale spedito da Napoli il 1 dicembre 1863 ( da Zanaria Serra pag. 146 Aggiornamento 1992) Lettera per Malta affrancata con un 40c annullato il 1 dicembre 1863 (da Zanaria Serra pag. 48 Aggiornamento 1997)

Lettera al Signor Cavaliere C. Perazzi a Londra, dove si trovava per apprendere le tecniche di stampa dai De La Rue, con un 60 cent. bollato il 1 dicembre 1863. Visto l indirizzo e la data qualcuno potrebbe anche dire che è filatelica. Per poter essere usati in tutto il Regno d Italia, che allora non comprendeva però ancora Mantova ed il Veneto, Roma e il Lazio e nemmeno Trento e Trieste, questi francobolli vennero inviati per tempo in ogni località, anche le più lontane e piccole. Capitò anche che qualche ufficio postale li vendette anzitempo e perfino che fossero usati prima della data stabilita. Questo è probabilmente l esempio più eclatante di uso anticipato (da Zanaria Serra pag. 148)

L uso anticipato dei francobolli De La Rue fu causato in certi casi da semplice poca attenzione a quanto stabilito nel decreto, ma talvolta ciò dipese anche dalla scarsità o totale mancanza di francobolli attuali, come vennero chiamati nello stesso decreto quelli allora in corso (i tipi Matraire e la IV emissione di Sardegna). Per questi ultimi lo stesso decreto afferma che ne è ammesso promiscuamente l uso per la francatura delle corrispondenze affidate alla Posta fino a tutto il mese di dicembre, dalla qual epoca cesseranno di aver corso legale. È quindi possibile, nel mese di dicembre 1863, trovare francobolli De La Rue usati assieme ai precedenti. Essendo molto breve il periodo sono combinazioni rare. (da Zanaria Serra pag. 39 Aggiornamento 1997) Dal 1 gennaio 1864 gli otto francobolli della De La Rue restarono pertanto gli unici in corso nel Regno d Italia e questo secondo le tariffe stabilite dalla legge 5 maggio 1862, n. 604 ed il regolamento 21 settembre 1862, n. 891 (lettera semplice 15 centesimi). Ricevuta di ritorno di una raccomandata da Castiglione delle Stiviere 8 giugno 1864 affrancata con una coppia del 10 cent. DLR. Mentre la tariffa della lettera era stata ridotta a 15 cent. La tassa della ricevuta è, per l andata e ritorno, di centesimi 20.

La riduzione del porto della lettera semplice durò però poco: dal 1 gennaio 1865 ritornò ad essere di 20 centesimi. È pertanto interessante, in quanto possibile per soli 13 mesi, l uso della De La Rue in questo periodo anche semplicemente per comporre tariffe semplici da 15 cent., doppie da 30 cent e naturalmente anche usi multipli. Pur cambiando le tariffe i francobolli De La Rue restarono tutti in corso, anche quel 15cent. che, non essendo più quello per la lettera semplice venne aumentato a 20 cent. con una particolare sovrastampa a ferro di cavallo. Poi vennero creati (chissà perché?) altri due tipi del 15 cent. per applicarvi la stessa caratteristica sovrastampa. Poi ci si accorse di aver dimenticato un francobollo: quello da 2 centesimi. Non era stato approntato infatti nessun valore in sostituzione di quello andato fuori corso alla fine del 1863. Si provvide, nello stesso stile del 1 centesimo, a crearlo e, senza alcun decreto d emissione, considerandolo appartenente ai nuovi francobolli annunciati ancora nel 1863. E assieme a questi è anche classificato da quasi tutti i cataloghi che per tradizione e comodità collezionistica tendono a creare delle serie, anche se il 2 cent. meriterebbe una numerazione più crono-logica. Le prime date d uso note del 2 cent. sono del marzo 1865 (il 3 a Gorgonzola, vicino a Milano) e questo francobollo ebbe una diffusione larghissima, tanto che con 1.169.498.000 esemplari stampati fu di gran lunga il più comune fra quelli italiani dell Ottocento (però non mancano, anche in questo caso, gli usi interessanti e ricercati). Circolare da Palermo 4 maggio 1865 affrancata con un 2 cent. Nel 1867 arrivò il nuovo francobollo da 20 centesimi azzurro, poi modificato e stampato nel 1877 in colore giallo-cupo di cromo. Questo cambiamento di colore determinò anche la cessazione della stampa e la messa fuori corso dal 1 settembre 1877 del 10 cent. De La Rue dello stesso colore e la sua sostituzione con un 10 centesimi simile, ma di colore turchino. La vita dei francobolli De La Rue, che furono usati in tutto il territorio italiano o man mano che diventava italiano (Veneto e Mantova nel 1866, Lazio e Roma nel 1870) continuò anche dopo la morte del Re Vittorio Emanuele II (9 gennaio 1878) e l uscita (dal 15 agosto 1879) dei francobolli con l effigie del nuovo Re Umberto I.

Non è pertanto difficile trovare i francobolli De La Rue di Vittorio Emanuele II con quelli di Umberto I, suo figlio e successore. Castiglione delle Sstiviere 19 giugno 1885. Manoscritti raccomandati di secondo porto G.250 affrancati con una coppia del francobollo DLR da 30 cent. ed uno da 10 cent. di Umberto I. L uso dei francobolli De La Rue continuò regolarmente fino al loro esaurimento e la loro messa fuori corso (dal 1 gennaio 1890). Finì per primo, già nel 1881, il basso valore da 5 cent., poi riscontrato solo occasionalmente: ultima data nota Spoleto 2 maggio 1889. Il 15 cent. ebbe un ultimo uso saltuario a Firenze nel 1883: è noto fino al 13 novembre 1883. Il 30 cent. è noto fino al 20 dicembre 1889, il 40 cent. fino al 18 settembre 1886, il 60 cent. fino 21 dicembre 1889, il 2 lire fino al 19 dicembre 1889. Curiosamente quasi tutte queste ultime date sono state rilevate in Sicilia e sono tratte dalla formidabile opera di Daniele Zanaria e Gabriele Serra citata in bibliografia. Quattro 15 cent. DLR ed un 10 cent. di Umberto I su raccomandata da Firenze del 13 novembre 1883. (lotto n. 200 cat. Paolo Vaccari 6 dicembre 1977).

Non tutti i francobolli De La Rue finirono però col 31 dicembre 1889: il francobollo da 1 centesimo del 1863 e quello da 2 centesimi del 1865, che non avevano l effigie del vecchio Re defunto, continuarono ad essere stampati e usati regolarmente per quasi tutta la durata del regno di Umberto I. Furono rimpiazzati da due valori portanti lo stemma dei Savoia soltanto il 1 luglio 1896 e furono dichiarati fuori corso due anni dopo (dal 1 luglio 1898). Il loro uso fu spesso però tollerato anche ben oltre: si conoscono usati anche durante il regno di Vittorio Emanuele III. L 1 centesimo ha ultima data nota il 12 aprile 1903, il 2 centesimi il 3 settembre 1901. Cartolina illustrata da Brignano d Adda affrancata con un 2 cent. DLR in data 3 ottobre 1900, più di due anni dopo la scadenza. L uso fu tollerato. Fino ad ora vi ho intrattenuto (molto stringatamente e superficialmente) sui normali usi postali dei francobolli della così detta serie De La Rue. Ve ne sono però molti altri, postali, para-postali ed anche non postali. Di seguito qualche esempio, che non intendo affatto esaustivo, ma di semplice stimolo a cercare e segnalare casi di usi insoliti o semplicemente curiosi. 13 maggio 1864. Vaglia postale con un 5 cent. De La Rue (da Zanaria- Serra pag 156)

1887. Francobollo De La Rue da 2 cent. perforato CI (centesimi uno) su Francalettere (da catalogo Sassone 2001 pag. 642) 2 marzo 1892. 1 cent. De La Rue su cartolina vaglia per San Marino (unico paese estero al quale potevano essere dirette).

Francobolli De La Rue per 55 centesimi su autocertificazione del 15 agosto 1862 per portare al Mercato di Gangi una vacca dal pelo rosso. Fu poi legalizzata dal Municipio di Petralia Soprana e bollata a Grotte il 27.1864. 15 gennaio 1867. Manifesto della Prefettura di Mantova con, al posto della marca, un francobollo da 2 cent. De La Rue. Un altro campo di possibile ricerca sugli usi della De La Rue è quello dei suoi annullamenti. E qui si aprono pagine vastissime e appassionanti. Già sono usciti volumi e volumi sull argomento. Ad esempio il mio 1866. La liberazione del Veneto con i vecchi annullatori austriaci usati su o con i francobolli italiani. Malgrado molto sia stato fatto, c è ancora tanto da trovare e da scrivere, soprattutto in campo locale. I francobolli della De La Rue ebbero anche un uso negli Uffici postali Italiani all Estero, soprattutto dal 1874, quando se ne crearono nuovi tipi con angoli modificati e soprastampa Estero. Ma questa è tutta un altra storia! Bibliografia essenziale Albino Bazzi, I francobolli di Vittorio Emanuele II e Umberto I, Sirotti editore, Milano, 1973; Lorenzo Carra, 1866. La liberazione del Veneto, Vaccari srl, Vignola, 1998; Franco Filanci (a cura di), De La Rue. A scuola di carte valori, Poste Italiane, 1992; Daniele Zanaria-Gabriele Serra, Trattato, catalogo, aggiornamenti 1992 e 1997 dei francobolli di Vittorio Emanuele II Re d Italia, La storia postale d Italia, Modena, 1985.