ISTRUZIONI GENERALI RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI PROVA DI ITALIANO SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO Leggi con attenzione il testo perché poi dovrai rispondere a 15 domande. Per ogni domanda ci sono 4 risposte possibili, ma solo una è giusta. Prima di ogni risposta c è una lettera dell alfabeto. Per rispondere metti una crocetta nel quadratino a sinistra della risposta che ritieni giusta. Quando rispondi non devi coprire il testo, se vuoi puoi rileggerlo. Hai a disposizione 50 minuti per rispondere alle domande. L insegnante ti dirà quando incominciare e quando è il tempo è finito. Se finisci prima puoi consegnare il tuo lavoro o aspettare e controllare le risposte. Un pesce fuor d acqua All inizio a Milano mi sentivo un pesce fuor d acqua. Oltre tutto io e mio fratello eravamo stati subito spediti nella scuola vicino a casa. Non capivamo niente e pensavamo che «arrivederci» fosse una parolaccia. I nostri compagni erano bravi e ci facevano un sacco di domande, ma l unica cosa che potevamo fare era sorridere come pirla. Ho cominciato a imparare l italiano giocando al pallone durante la ricreazione. Mi facevano fare da centromediano e ci mettevo una tale foga che ho imparato diverse parole: «disgraziato», «cornuto», «stronzo». Io alzavo le braccia, guardavo l attaccante finito a terra e dicevo: «Non è successo niente». Dicevo sempre questo. Allora i miei compagni mi hanno soprannominato «Non è successo niente». Ancora oggi, quando qualcuno di loro mi incontra, alza le braccia e mi dice «ciao! Non è successo niente». Se pensate che me la passavo bene, vi sbagliate di grosso. Me la passavo male, uno schifo. Quando tornavo a casa la mamma regolarmente piangeva. E non perché stava tagliando le cipolle. Arrivavano certe lettere dal Cile da farle spargere fiumi di lacrime. Io preferivo la mamma che piangeva, perché il mio papà non piangeva per niente, ma si metteva a prendere a calci i mobili, e se eravamo nei dintorni ci beccavamo qualche schiaffo vagante. Lui e la mamma discutono sempre. Lei dice che vuole tornare in Cile, che bisogna combattere sul campo, a fianco dei compagni. Ma poi si rende conto di essere una romantica, perché non c è lettera dal Cile, non una, che non dica di un nuovo compagno assassinato o arrestato... Ho preso l abitudine, il sabato mattina, di aprire la casella delle lettere, e se ci sono lettere per i miei aspetto il lunedì a dargliele. Così almeno non si rovinano il fine settimana. Il giorno che papà lo sa, mi manda k.o. Insomma, come vi dicevo all inizio me la passavo da schifo. I miei primi amici sono stati i greci. Anche loro erano due e avevano la nostra stessa età. Avevano proprio dei nomi strani. Il maggiore si chiamava Omero e il piccolo Socrate. Omero e Socrate Kumides. Parlavano bene l italiano, perché erano a Milano da cinque anni. Ci siamo conosciuti un giorno che ero lì a prendere il sole contro il muro della scuola e temperavo una matita. Loro mi hanno detto: «Cómo estàs, compañero». Era l unica cosa che sapevano dire in spagnolo, eppure vi giuro che fino a quando sono tornati in Grecia, che è da poco, sono sempre stati molto in gamba con me. Omero e Socrate sono stati i miei primi amici. Mi hanno portato a casa loro, mi hanno insegnato a bere il vino, a ballare come Zorbas e, cosa fondamentale, a parlare italiano. ( da Antonio Skàrmeta, Non è successo niente, Garzanti, pag.12-14) Skarmeta 1_B1 1
Esercizio 1 1. Il protagonista si presenta come: a) un ragazzo ben integrato nella città di Milano b) un ragazzo che parla con tutti c) un ragazzo con molti amici d) un ragazzo che ha difficoltà a comunicare e con pochi amici 2. Il protagonista incomincia ad imparare l italiano: a) in casa con i genitori b) a scuola giocando a pallone durante l intervallo c) per strada d) in classe 3. I primi amici del protagonista sono: a) i compagni di classe b) due ragazzi greci c) due ragazzi italiani d) due ragazze 4. La lingua madre del protagonista è: a) l italiano b) il greco c) lo spagnolo d) l inglese Skarmeta 1_B1 2
5. Perché la madre vuole tornare in Cile? a) perché ha un campo da coltivare b) per partecipare alla lotta politica c) perché vuole rivedere i compagni d) perché vuole rivedere la sua terra 6. Chi insegna l italiano al protagonista? a) due amici greci b) due amici italiani c) i genitori d) alcuni amici spagnoli Esercizio 2 1. L espressione mi sentivo un pesce fuor d acqua significa: a) sentirsi nel proprio ambiente naturale b) sentirsi fuori dal proprio ambiente naturale c) sentirsi in un ambiente umido d) sentirsi in un ambiente secco 2.Cosa significa l espressione ci mettevo una tale foga? a ) ci mettevo molto coraggio b) ci mettevo molta passione c) ci mettevo molta paura d) ci mettevo molta pazienza Skarmeta 1_B1 3
3. Come può essere riformulata l espressione: sono sempre stati molto in gamba? a) sono sempre stati molto disponibili b) sono sempre stati molto sportivi c) sono sempre stati molto severi d) sono sempre stati molto sgarbati 4. Come può essere riformulata l espressione: oltre tutto io e mio fratello eravamo stati.? a) infine io e mio fratello eravamo stati b) inoltre io e mio fratello eravamo stati c) perché io e mio fratello eravamo stati d) soprattutto io e mio fratello eravamo stati 5. Cosa significa l espressione sottolineata: se ci sono lettere per i miei aspetto il lunedì a dargliele a) aspetto il lunedì a dare le lettere a lei (la madre) b) aspetto il lunedì a dare a loro ( i genitori) le lettere c) aspetto il lunedì a dare a lui le lettere (il padre) d) aspetto il lunedì a dare (agli amici) le lettere Esercizio 3 1.Che tempo è il verbo: Ho preso? a) passato remoto b) passato prossimo c) imperfetto d) presente Skarmeta 1_B1 4
2. Che tempo è il verbo : temperavo? a) indicativo presente b) futuro c) condizionale presente d) imperfetto 3. A quale parte del discorso appartiene regolarmente in : la mamma regolarmente piangeva? a) aggettivo b) nome c) verbo d) avverbio 4. A quale parte del discorso appartiene mi in mi dice? a) aggettivo b) nome c) pronome d) articolo Totale 15 punti : 1 punto per domanda Skarmeta 1_B1 5