pollini e prevenzione



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Transcript:

ALFABETO AMBIENTE P come Piante, pollini e prevenzione i quaderni del CEA di Carpi - Novi - Soliera Pollini e allergie Sintomi e reazione allergica Strumenti di prevenzione

2 FIORI, POLLINE E IMPOLLINAZIONE 3 Lo spettacolo di un prato o di un giardino fiorito è una visione incantevole, che attrae sia gli esseri umani che l immenso popolo degli insetti! Il fiore infatti attira gli insetti per essere fecondato, solo così può trasformarsi in frutto e produrre i semi. I petali del fiore svolgono un ruolo fondamentale: gli insetti sono attirati dal loro colore e odore. Al centro di ogni fiore sporge un ciuffetto di esili filamenti, gli stami, in mezzo ai quali si trova una esilissima colonnetta, il pistillo. Gli stami costituiscono la componente maschile del fiore e sono formati da un peduncolo sottile (filamento) che sostiene una sacca (antera) contenente i granuli di polline. Il polline rappresenta dunque la cellula riproduttiva maschile. Il pistillo costituisce la componente femminile del fiore; è formato da una base rigonfia (ovario) che contiene gli ovuli, e da un collo lungo e stretto (stilo) che collega l ovario alla parte terminale del pistillo (stigma). L impollinazione consiste nell incontro tra il polline e lo stigma di una pianta appartenente alla stessa specie: quando il polline è maturo, è trasportato dalle antere allo stigma, penetra nello stilo fino a raggiungere l ovario, feconda gli ovuli, i quali diventeranno i semi. Le piante, non potendosi muovere, hanno bisogno di qualcuno che trasporti il loro polline da un fiore all altro. Gli agenti dell impollinazione possono essere l acqua, il vento o gli animali (insetti, uccelli, pipistrelli, ecc.); vento e insetti sono gli agenti più diffusi (si parla rispettivamente di impollinazione anemofila da anemos =vento e filia =amicizia e impollinazione entomofila da entomos =insetto). Il polline, che tanti fastidi provoca nei soggetti allergici, può rivelarsi affascinante: infatti i granuli di polline presentano una stupefacente varietà di forme e di strutture, dettate fondamentalmente dal tipo di impollinazione: spine e rugosità servono per attaccarsi al corpo degli insetti, mentre sacche d aria e alette permettono di volare meglio. A occhio nudo appare come una semplice polverina gialla, ma è in realtà costituito da piccoli granuli con forme che differiscono in base alle specie vegetali. Le dimensioni dei granuli di polline sono comprese tra 2-5 e 200-300 micron (1 micron = 1 milionesimo di metro).

4 ALLERGIA DA POLLINI (POLLINOSI) I pollini che più comunemente sono presenti in atmosfera, e quindi maggiormente responsabili dei fenomeni allergici, sono l espressione della flora delle diverse aree geografiche, ma soprattutto delle piante ad impollinazione anemofila (quando è il vento a trasportare il polline): i granuli pollinici di queste piante hanno spesso dimensioni ridotte tanto da poter rimanere a lungo sospesi nell aria e venire facilmente inalati. Inoltre le piante a diffusione anemofila sono caratterizzate da un elevata produzione di granuli pollinici che rappresenta appunto la principale strategia per il successo dell impollinazione. I pollini aerodiffusi sono responsabili di una reazione allergica, la pollinosi, detta anche febbre da fieno (il termine è però improprio perché il disturbo non è causato dal fieno e perché quasi mai è accompagnato da febbre). Quello delle pollinosi è un importante problema clinico, sociale ed economico, non solo per la sua rilevanza numerica ma anche per le ripercussioni sulla qualità di vita di chi ne soffre. Nel nostro Paese interessa il 10% della popolazione (5 milioni di persone circa), percentuale elevata ed in crescita continua: negli ultimi anni il numero delle persone colpite da allergia è più che raddoppiato ed è dieci volte maggiore di un secolo fa. Le pollinosi sono caratterizzate da una stagionalità legata alla presenza di pollini in atmosfera a seguito della fioritura delle varie essenze vegetali, poiché ogni pianta ha un caratteristico periodo di fioritura che dipende, tra gli altri fattori, anche dalle condizioni meteo-climatiche che si verificano prima e dopo la fioritura stessa. I pollini a rischio sono diversi a seconda di dove si vive: in Italia ogni area geografica ha un clima Graminacea differente e quindi le erbe e le piante che vi sbocciano appartengono a specie ben distinte. È credenza comune che i piumini bianchi dei pioppi (famiglia delle Salicaceae) siano i maggiori responsabili delle allergie. In realtà non è così...le specie che producono pollini responsabili della maggior parte delle pollinosi in Italia sono: le Graminacee, le Urticacee (parietaria), le Composite (ambrosia e artemisia) e le Oleacee (frassino, ligustro e olivo). Nel Nord sono maggiormente diffuse le Graminacee e le Composite, nel Centro- Sud e lungo le coste fioriscono soprattutto la parietaria e l olivo, mentre le isole sono il regno di olivi e ligustri. Perchè le allergie sono in aumento? Le cause dell aumento delle allergie da polline sono molteplici: i cambiamenti ambientali, l aumento delle sostanze allergizzanti come conseguenza della produzione industriale di sostanze chimiche sempre più numerose, le modificazioni del sistema immunitario, il deciso miglioramento della capacità di diagnosticare le patologie allergiche potendo disporre di test diagnostici di elevata qualità. Spesso si chiama in causa l inquinamento: le pollinosi, e più in generale le allergie, sono paradossalmente più frequenti in coloro che risiedono nei centri urbani piuttosto che nelle aree agricole. Anche se gli spazi verdi sono limitati e quindi i pollini dovrebbero essere in teoria presenti in minori quantità, nelle grandi città giocano un ruolo fondamentale sia l inquinamento atmosferico dovuto agli scarichi di impianti di riscaldamento, automobili e industrie (poiché i gas e le polveri liberate in atmosfera favoriscono la comparsa di irritazione delle vie aeree) sia la scarsa aerazione delle case, che fa aumentare la concentrazione dei vari allergeni nell ambiente domestico. A questi due importanti fattori si uniscono poi il fumo di sigaretta, che amplifica la reattività allergica, e lo stress, che può notoriamente incentivare la comparsa di allergie o interferire sul sistema immunitario. Il rapporto tra inquinamento e allergie non è tuttavia ancora completamente chiaro ed è tuttora oggetto di numerose ricerche. Esistono poi altre condizioni che predispongono alle allergie, come la familiarità: è stato infatti riscontrato che il 40% dei bambini che hanno un genitore che soffre di allergia possono sviluppare fenomeni allergici dello stesso tipo anche quando sono in età adulta. È ancora da verificare l ipotesi che la nascita in mesi in cui è più elevata la concentrazione di allergeni nell aria si accompagni a una maggior frequenza di successive pollinosi, anche se alcuni studi hanno dimostrato l influenza di un contatto precoce, cioè sin dai primi mesi di vita, con gli allergeni. 5

6 ALLERGIA DA POLLINI (POLLINOSI) 7 La reazione allergica Come si manifesta Il prick test Il sistema immunitario ha il compito di difendere l organismo dall attacco di sostanze estranee (antigeni) che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute e le armi di cui dispone sono gli anticorpi. Ogni nuova sostanza estranea viene memorizzata e ogni volta che si ripresenta viene riconosciuta e bloccata dagli anticorpi prodotti dal sistema immunitario. La reazione immunitaria fra antigene e anticorpo ha quindi una finalità positiva ed è quella che viene sfruttata, ad esempio, nel campo delle vaccinazioni. Nei soggetti atopici, individui cioè geneticamente predisposti alla sensibilizzazione allergica, succede però che il sistema immunitario si attivi anche quando non dovrebbe: scambia una sostanza innocua per un pericoloso aggressore e il falso allarme innesca la reazione allergica. L allergia può quindi essere definita come una reazione esagerata ed inappropriata dell organismo nei confronti di sostanze che per la maggior parte delle persone sono innocue. Nei soggetti allergici (pollinosici) il contatto con i pollini scatena l intervento del sistema immuno-competente con un elevata produzione di anticorpi, al fine di bloccare l invasione. I sintomi prevalenti, simili a quelli del raffreddore, sono irritazione e ipersecrezione delle mucose nasali e congiuntivali, lacrimazione e rinorrea, tosse, starnuti e prurito nasale, naso chiuso con difficoltà nella respirazione e talvolta con perdita della capacità di percepire sapori e odori, crisi di tipo asmatico. La localizzazione di queste manifestazioni è particolarmente frequente a carico delle prime vie aeree (naso, gola e bronchi) e degli occhi; nei casi più gravi l infiammazione può interessare anche l orecchio con diminuzione dell udito. Tali manifestazioni cliniche possono presentarsi da sole o, più spesso, variamente associate. I sintomi sono tanto più intensi quanto maggiore è la concentrazione del polline nell aria. Questo insieme di sintomi può disturbare il sonno, con stanchezza e irritabilità durante il giorno, provocare mal di testa e una significativa riduzione della capacità di concentrazione. Ecco in sintesi cosa avviene: 1. il polline entra nel naso e si posa sulla mucosa dei tratti respiratori superiore ed inferiore; 2. il liquido della mucosa solubilizza gli allergeni pollinici che quindi penetrano nel tessuto mucoso; 3. il tessuto mucoso delle persone allergiche contiene un alta concentrazione di anticorpi; 4. gli allergeni pollinici rapidamente si legano agli anticorpi; 5. questo complesso attiva enzimi che sono causa di rilascio di mediatori chimici come l istamina, principale attivatore della sostanza allergica e delle sue manifestazioni. L istamina è responsabile della maggior parte dei sintomi allergici: provoca la dilatazione dei piccoli vasi sanguigni, causando l arrossamento (ad es. della congiuntiva degli occhi), il gonfiore delle mucose (da cui la sensazione di naso chiuso); agisce sulle terminazioni nervose della mucosa nasale provocando prurito e starnuti; stimola le piccole ghiandole della mucosa nasale a produrre più muco; determina una contrazione della muscolatura dei bronchi (broncocostrizione) che si manifesta con affanno nella respirazione (asma). Gli allergologi dispongono oggi di svariati mezzi per diagnosticare la pollinosi. I più noti e utilizzati sono i test cutanei, test fondamentali per una sicura diagnosi di allergia e per individuare la sostanza allergenica. Il prick test o test di cutireazione con allergeni consiste nel pungere lo strato superficiale della pelle con un apposito ago (l operazione è indolore!) e nel far penetrare sottocute una goccia di soluzione acquosa di antigeni di diversi pollini: il segnale di allergia è dato dalla formazione, entro 15-20 minuti, di un pomfo rossastro e pruriginoso là dove l allergene specifico è stato deposto.

8 I POLLINI ALLERGENICI 9 Le Graminacee costituiscono una famiglia di piante allergeniche diffusissime in tutta Italia che comprende oltre 5000 specie prative, coltivate (grano, granoturco, orzo, segale, ecc.) o spontanee (loglio, gramigna, ecc.), presenti dal livello del mare fino alla fascia alpina; sono diffuse nei terreni coltivati e nei prati, nei parchi, nei terreni incolti, lungo le scarpate ed ai margini delle strade. I pollini delle Graminacee rappresentano in Italia la più diffusa causa di pollinosi, con prevalenza nelle regioni settentrionali (70-80%) e centrali (60-75%) rispetto alle meridionali ed insulari (30-40%). La stagione della fioritura può estendersi da aprile a settembre, con valori più elevati di concentrazione pollinica a maggio e giugno; una ripresa della fioritura, di minore entità, si osserva in rapporto alle piogge di fine estate e di inizio autunno. La stagione della pollinazione è più tardiva nelle zone montane e di questo fenomeno devono tenerne conto le persone allergiche nella programmazione delle vacanze estive. La parietaria (famiglia delle Urticacee) è una pianta erbacea che cresce dalla pianura fino ai 1000 metri soprattutto nei terreni secchi ed incolti, vicino ai ruderi, nelle Parietaria fessure dei muri e delle rocce; nelle aree urbane è presente sulle mura sbrecciate. Nelle regioni meridionali i pollini di parietaria sono presenti nell aria tutto l anno inducendo una sintomatologia pressoché perenne, mentre nell Italia settentrionale la pollinazione si verifica in media da aprile a settembre. La pollinosi da parietaria è caratterizzata dalla frequente presenza di asma bronchiale; ciò è dovuto alle piccole dimensioni dei granuli pollinici (17-20 micron) che possono raggiungere le vie aeree di medio calibro. Le Composite, famiglia che comprende circa 20.000 specie, rappresentano il più numeroso gruppo del regno vegetale; la maggior parte dei generi è ad impollinazione entomofila (tarassaco, girasole, cicoria,ecc.) mentre quelli i m p o r t a n t i dal punto di vista allergologico sono Composite, dente di leone Parietaria rappresentati dall artemisia e dall ambrosia, che sono invece piante a n e m o f i l e. L artemisia è una pianta perenne che infesta i terreni non appena questi vengono abbandonati dalla coltura ed è di difficile sradicamento. È comunissima in tutte le Artemisia periferie, negli incolti, sulle massicciate ferroviarie e sulle scarpate stradali, fino ad altitudini di 600-1000 metri; dopo Graminacee e parietaria, è la causa più frequente di allergopatie respiratorie in Italia. L artemisia fiorisce dalla fine di luglio ai primi di ottobre con punte di massimo fra la fine di agosto e primi di settembre. L ambrosia, originaria del Nordamerica, è arrivata nella regione padana nell ultimo dopoguerra, dove è diventata parte integrante dell ambiente. Dal punto di vista ecologico, l ambrosia compete con l artemisia per gli stessi spazi: anch essa si insedia in preferenza ai margini delle colture e negli incolti, preferendo i terreni alluvionali, sciolti e sabbiosi. In certe aree del Nord Italia l ambrosia è diventata la causa primaria dei disturbi allergici in tarda estate. Il riscontro di manifestazioni allergiche ai pollini Ambrosia di ambrosia era, sino a pochi anni fa, relativamente scarso in Italia, ma attualmente i casi sono in aumento e numerose segnalazioni provengono in particolar modo dalla Lombardia, regione nella quale la pianta si è particolarmente diffusa: i semi infatti sono quasi certamente giunti in Italia attraverso l aeroporto di Malpensa. Tra le Oleaceae, l olivo costituisce in assoluto la specie maggiormente responsabile di sensibilizzazioni allergiche nell area del mediterraneo. Il periodo di pollinazione va da aprile a fine giugno. Il periodo di presenza dei sintomi è limitato a tre settimane, ma la sua intensità è molto severa. La frequenza di sensibilizzazione allergica aumenta notevolmente là dove esistono coltivazioni intensive. A rischio allergico anche le siepi di ligustro utilizzate in molte città dell Italia meridionale nel verde urbano. In atmosfera sono presenti anche spore fungine. Tra queste, particolarmente importanti sono quelle dell alternaria, un fungo microscopico presente al suolo, ove contribuisce alla decomposizione delle foglie, sugli alberi da frutta o dove si conservano frutta e verdura (di cui è parassita nella fase di maturazione). La presenza in atmosfera comincia ad essere significativa alla fine di maggio e continua fino all inizio dell autunno. Nel nostro paese rappresenta la più importante causa di sensibilizzazione da miceti, seppure sia meno frequente rispetto alle allergie ai pollini. L interesse nei confronti dell alternaria deriva dal fatto che l inalazione delle spore può essere un fattore scatenante di gravi accessi broncospastici e che gli allergeni di alternaria sono gli unici aeroallergeni indicati dal comitato di esperti dell Organizzazione Mondiale della Sanità come possibile causa di morte per asma.

10 COME DIFENDERSI 11 Tutto quello che si può fare è adottare alcune precauzioni elementari, più che altro misure di semplice buon senso, per ridurre al minimo l esposizione a questi allergeni dispersi nell aria che respiriamo. È buona norma: Ridurre la permanenza all aperto (campeggi, pic-nic) nella stagione pollinica, soprattutto nelle giornate secche e ventose o quando l erba è stata tagliata di recente. Limitare le escursioni all aperto dopo forti temporali: queste particolari condizioni meteorologiche provocano la rottura dei granuli di polline liberando una moltitudine di minuscole particelle in grado di penetrare profondamente nelle vie aeree e scatenare attacchi di asma. Tener chiuse le finestre quando la concentrazione dei pollini nell aria è massima. Chiudere i finestrini quando si viaggia in auto. In realtà il polline entra comunque dal sistema di ventilazione. I filtri che trattengono il polline risultano vantaggiosi solo se si trascorre in auto molto tempo (ad esempio per lavoro), altrimenti non servono, visto che quando si esce dall auto ci si immerge nuovamente nei pollini. Informarsi sul calendario pollinico del luoghi in cui vorremmo trascorrere le vacanze. Pulire gli impianti di condizionamento d aria, sostituendo frequentemente i filtri. Inoltre si può ricorrere all utilizzo di farmaci, che alleviano il disturbo (antistaminici) e alla vaccinazione. Esistono diversi tipi di vaccinazioni, che differiscono per tempi e modi di somministrazione. Per individuare quello che più si adatta al proprio caso è bene, per prima cosa, consultare l allergologo. Dopo aver effettuato i test necessari per individuare gli allergeni responsabili, il paziente può scegliere di sottoporsi a vaccinazione, allo scopo di prevenire le manifestazioni allergiche e tutti i disturbi ad esse correlate. In generale si tratta di una vaccinazione desensibilizzante che consiste nella somministrazione a dosi crescenti di estratto dell allergene (polline), determinando lo sviluppo di una crescente tolleranza nell individuo, in modo tale che possa entrare in contatto con l allergene senza manifestare sintomi; si ottiene così la neutralizzazione degli anticorpi prodotti dall organismo e la riduzione delle reazioni che inducono l insorgenza dei disturbi dell allergia. Un effetto aggiuntivo sta nel prevenire il naturale aggravamento dell allergia: nel caso di pollinosi che si manifesti solo con rinite oculare la vaccinazione, laddove indicata, è utile per evitare che la malattia progredisca in asma e anche per contrastare, in parte, la comparsa di nuove sensibilizzazioni. È infine possibile anche affrontare le allergie in modo completamente diverso, con terapie naturali che riducono al minimo l uso di farmaci. Insomma la scelta c è. Basta prepararsi e non solo con il fazzoletto da naso. Un valido aiuto: il bollettino dei pollini In Emilia Romagna esiste una rete regionale di monitoraggio dei pollini allergenici gestita da ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente), costituita da stazioni localizzate nei capoluoghi di Provincia e da altri punti di rilevamento in aree densamente popolate, dove l incidenza delle pollinosi è in costante aumento. La rete di monitoraggio dell ARPA fa parte della Rete Italiana di Monitoraggio degli Aeroallergeni coordinata dall Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA). Le stazioni di monitoraggio di ARPA Emilia Romagna sono attive tutto l anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre. Vengono allestiti campioni giornalieri sottoposti ad analisi al microscopio ottico per il riconoscimento ed il conteggio dei granuli pollinici e delle spore fungine. Il campionamento, la lettura, l archiviazione e la trasmissione dei dati avvengono a cadenza settimanale; la risoluzione del dato è giornaliera. La diffusione dei dati raccolti avviene attraverso un bollettino settimanale di analisi e previsione dei pollini allergenici, provinciale e regionale. Ogni settimana vengono riportate in tabelle le concentrazioni polliniche rilevate nelle diverse stazioni e le previsioni per la settimana successiva espresse in quattro classi (assente, bassa, media e alta). Il tutto è corredato da commenti meteorologici e pollinici necessari a completare il quadro informativo. Il bollettino dei pollini è disponibile sul sito di ARPA: www.arpa.emr.it/pollini.

12 COME DIFENDERSI 13 Calendari pollinici Analizzando il polline raccolto in atmosfera per lunghi periodi, attraverso il monitoraggio continuo delle concentrazioni di granuli pollinici aerodiffusi, è possibile costruire dei calendari pollinici che indicano gli andamenti stagionali dei tipi di polline più frequenti in aria relativamente ad una data zona. I calendari pollinici forniscono dei dati medi sul periodo di tempo e sulla concentrazione aerea in cui le varie specie di pollini sono presenti nell atmosfera delle diverse zone di rilevazione. La conoscenza dei calendari pollinici consente di correlare la positività dei test di diagnosi allergologica con la sintomatologia riferita dai pazienti e di prevedere i periodi critici di riacutizzazione. In particolare nei pazienti con polisensibilizzazione allergica a pollini di varie famiglie, si può attribuire un ruolo prevalente ad una famiglia rispetto ad un altra. Lo studio delle corrispondenze tra la concentrazione atmosferica e la sintomatologia dei pazienti serve anche a fornire indicazioni sulla concentrazione soglia che deve essere raggiunta dai pollini per dare sintomi clinici. La conoscenza dei calendari pollinici consente in particolare un adattamento terapeutico nell assunzione di antistaminici e di altri farmaci antiallergici: la posologia dovrebbe aumentare allorché aumenta la concentrazione pollinica atmosferica e ridursi quando questa decresce. I calendari pollinici offrono inoltre un risvolto pratico nella possibilità di consigliare ad un paziente di spostarsi o meno, per fini turistici o altri motivi, in un determinato periodo dell anno. Il calendario pollinico in Italia La presenza in atmosfera di granuli pollinici è strettamente collegata ai periodi di fioritura delle diverse specie vegetali, a loro volta influenzati dalle condizioni meteoclimatiche del territorio considerato; l Italia presenta aree geografiche con notevoli diversità climatiche ed è caratterizzata da una netta differenza nella presenza dei tipi pollinici tra il Nord ed il Centro-Sud. Al Nord le prime piante a fiorire sono le Corilacee e le Betulacee, con piccole differenze nei periodi di fioritura: nocciolo da gennaio a marzo con massimo di concentrazione in febbraio, ontano da febbraio a maggio con picco in marzo, betulla da marzo a maggio con picco in aprile e carpino da aprile a maggio. In aprile inizia la fioritura delle Graminacee: la stagione della fioritura si estende fino a luglio, con valori più elevati di concentrazione pollinica a maggio e giugno; una ripresa della fioritura, di minore entità, si osserva in rapporto alle piogge di fine estate e di inizio autunno, che favoriscono una nuova pollinazione tra settembre e ottobre. La parietaria (Urticacee), una volta tipica delle coste e delle isole, è adesso ben presente anche nell Italia settentrionale, dove però la stagione di pollinazione è più tardiva rispetto all Italia m e r i d i o n a l e ed è altresì più breve in quanto, in genere, si esaurisce con il finire del mese di settembre. Nel periodo di pollinazione si osservano due picchi: uno in maggio e l altro in agosto-settembre. Da marzo ad agosto si diffonde il polline delle Fagacee (faggio, quercia e castagno), mentre le Composite si fanno sentire da fine luglio a tutto settembre. L olivo, tipico della regione del lago di Garda, è caratterizzato da una presenza scarsa in maggio-giugno. Tra i pollini emergenti, le Cupressacee sono presenti da febbraio ad aprile con concentrazioni maggiori in febbraio-marzo. La Pianura Padana si comporta come un catino in cui si raccolgono un po tutti i tipi di polline. Al Centro le prime piante a fiorire sono le Cupressacee, presenti in atmosfera in concentrazioni considerevoli già da gennaio e massime in febbraio-marzo. Qui è diffusa soprattutto la parietaria, la cui pollinazione si verifica da marzo a fine settembre con una sosta in luglio e il massimo di concentrazione a maggio. Alla parietaria segue la fioritura delle Graminacee: inizia a fine marzo e prosegue fino ad agosto, raggiungendo concentrazioni elevate in maggio-giugno. Tra le Fagacee, le querce raggiungono concentrazioni maggiori rispetto al Nord, con un massimo di pollinazione in maggiogiugno. Da maggio a luglio volteggiano in cielo in concentrazioni elevate anche i pollini dell olivo. Tra le Composite l ambrosia è pressoché assente mentre l artemisia fiorisce da luglio a settembre. Al Sud sono presenti soprattutto la parietaria e le Oleacee. I pollini di parietaria sono presenti nell aria pressoché tutto l anno, con picchi più elevati nei mesi da marzo a maggio, inducendo una sintomatologia pressoché perenne. Notevole è anche la presenza di olivi e ligustri, che fioriscono da aprile a giugno, con presenza elevata in maggio. Il polline di quercia è, come per il Centro, presente in concentrazione elevata.

14 NUOVE ALLERGIE 15 Sono sempre esistite le allergie? L uomo è sempre stato esposto ai pollini: ne esistono tracce nelle tombe scoperte in Iraq, appartenenti a persone vissute nel periodo dell uomo di Neanderthal; la prima descrizione clinica è attribuita a Leonardo Botallo che parlò di catarro delle rose ossia sintomi come prurito al naso, starnuti a mal di testa, attribuite al contatto con questi fiori. La pollinosi è stata descritta in modo sistematico nel XIX secolo, come condizione patologica non frequente e solo nel secolo seguente ha assunto la dimensione epidemica oggi conosciuta. Dal sito: www.arpa.emr.it Numerosi altri pollini di interesse allergologico si sono affiancati in questi ultimi anni ai pollini tradizionali. Neppure le allergie sono immuni dal processo di globalizzazione: basta ricordare il caso dell ambrosia, pianta di origine nordamericana, trasportata dai viaggiatori e diffusasi sul nostro territorio, divenuta causa di allergia anche in Italia. In altri casi la comparsa di nuove allergie a pollini (pollinosi emergenti) non è dovuta a fattori inevitabili, ma è conseguenza di scelte improprie, ad esempio per il verde urbano. Quando vengono scelte le piante da porre a dimora in parchi ed aree verdi cittadine è fondamentale evitare le specie allergeniche. Negli ultimi cinquant anni, si è assistito ad esempio ad un progressivo incremento di sensibilizzazioni da polline di betulla, albero tipico del Nord Europa, dove rappresenta la principale causa di pollinosi; oggi la betulla è una delle cause maggiori di allergia in Italia. Lo stesso fenomeno si sta ripresentando ora per le Cupressacee e per le famiglie affini. I cipressi non ispirano a tutti moti poetici: se per Giosuè Carducci alti e schietti van da San Guido in duplice filar, per qualche sfortunato possono essere solo il tormento di buona parte dell anno. La pollinosi da Cupressacee costituisce una allergia respiratoria sino a qualche anno fa poco conosciuta in Italia e ancor oggi spesso sottovalutata. I dati più recenti dimostrano invece che l allergia non soltanto esiste, ma è anche una delle più lunghe che si conoscano, iniziando a ottobre e protraendosi oltre la fine di marzo, attraverso la successiva fioritura di una serie di specie vegetali, appartenenti alla stessa famiglia o a famiglie apparentate: chi è allergico al cipresso, può reagire con gli stessi disturbi in presenza del polline del ginepro, del tasso oppure di quello del cedro giapponese (Cryptomeria japonica), una specie importata perché albero di grande bellezza, ma responsabile principale delle pollinosi del Giappone. Cos è il CEA, Centro di Educazione Ambientale, dei Comuni di Carpi, Novi e Soliera? È uno dei centri accreditati di educazione ambientale della Regione Emilia-Romagna. Gestito attualmente dalla Lumaca soc. coop. di Modena, dal 1991 offre alle scuole dei tre comuni uno spazio attrezzato dove realizzare insieme agli educatori ambientali progetti didattici e laboratori scientifici e creativi. Il progetto nasce dall esigenza di avvicinare i ragazzi alla conoscenza del territorio e intende interessare le scuole in un percorso didattico che aiuti ad apprendere e che coinvolga nel fare. Per gli insegnanti è disponibile un servizio di consulenza per la realizzazione delle unità didattiche in classe, oltre al prestito di materiali di supporto (testi, videocassette, cd-rom, diapositive, ecc.). Ai cittadini sono dedicate alcune attività particolari durante il corso dell anno (corsi, seminari, serate informative, ecc.) e un servizio di prestito di materiali presenti nella propria biblioteca. Per informazioni: CEA - Centro di Educazione Ambientale Carpi-Novi-Soliera Piazzale Re Astolfo, 4 - c/o Palazzo Castelvecchio, Carpi tel. 059/688380 fax 059/656014 cedam.carpi@carpidiem.it www.carpidiem.it I quaderni di Alfabeto Ambiente sono disponibili in formato PDF sul sito: www.carpidiem.it Siti consigliati: Bollettino dei pollini allergenici e previsioni polliniche pollini (ARPA Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia Romagna) www.arpa.emr.it/pollini/ Portale italiano sulle allergie www.allergia2000.it Consigli per gli allergici ai pollini www.asmaeallergia.it/consiglipollini.php Rete italiana di monitoraggio degli aeroallergeni w w w. i s a o. b o. c n r. i t / ~ a e r o b i o / a i a / AIANETI.html Associazione Studio e Tutela dei Malati Asmatici) www.astma.it

Comune di Carpi Comune di Novi Comune di Soliera www.lalumaca.org rete cea dei centri di educazione ambientale della Provincia di Modena Coord. editoriale La Lumaca Soc. Coop. grafica paola@romweb.it stampa TEM, maggio 2005 stampato su carta riciclata