1.3 GRUPPO BANCARIO - RISCHIO DI LIQUIDITA



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1.3 GRUPPO BANCARIO - RISCHIO DI LIQUIDITA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento per l incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). La predisposizione di un adeguato sistema di governo e gestione di tale rischio assume un ruolo fondamentale per il mantenimento della stabilità non solo della singola banca, ma anche del mercato, considerato che gli squilibri di una singola istituzione finanziaria possono avere ripercussioni sistemiche. Tale sistema deve essere integrato in quello complessivo per la gestione dei rischi e prevedere controlli incisivi e coerenti con l evoluzione del contesto di riferimento. La Banca d Italia, in attuazione delle direttive comunitarie, ha provveduto a partire dal 2010 ad emanare una serie di aggiornamenti alle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche e i Gruppi Bancari Circolare n.263 del 27 dicembre 2006 (di seguito Nuove Disposizioni di Vigilanza ). In particolare, con il 4 aggiornamento del 13 dicembre 2010 è stata recepita la Direttiva 2009/111/CE (c.d. CRD II) che ha introdotto importanti innovazioni in materia di governo e gestione del rischio di liquidità. Per riflettere le suddette Nuove Disposizioni di Vigilanza in materia di liquidità e le esperienze maturate nel corso dei recenti avvenimenti di turbolenza dei mercati finanziari, nel corso del 2011 sono state approvate dagli Organi Societari di Intesa Sanpaolo le nuove Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo, che costituiscono un aggiornamento della precedente Politica di Liquidità. Le Linee Guida illustrano i compiti delle diverse funzioni aziendali, le norme e l insieme dei processi di controllo e gestione finalizzati ad assicurare un prudente presidio del rischio di liquidità, prevenendo l insorgere di situazioni di crisi. Sono state anche aggiornate le Linee Guida del Sistema dei Prezzi di Trasferimento dei Fondi (TIT), sia in tema di governance, sia in tema di principi generali da applicare alla definizione dei TIT. I principi essenziali a cui si ispira la Politica di Liquidità del Gruppo Intesa Sanpaolo sono: presenza di linee guida per la gestione della liquidità approvate dai vertici e chiaramente comunicate all interno dell istituzione; esistenza di una struttura operativa che operi all interno di limiti assegnati e di una struttura di controllo autonoma dalla prima; approccio prudenziale nella stima delle proiezioni dei flussi in entrata e in uscita per tutte le voci di bilancio e fuori bilancio, specialmente quelle senza scadenza contrattuale (o con scadenza non significativa); disponibilità costante di un ammontare di riserve di liquidità adeguato in relazione alla soglia di tolleranza al rischio di liquidità prescelta; valutazione dell impatto di diversi scenari, inclusi quelli di stress, sui flussi temporali in entrata e in uscita e sull adeguatezza quantitativa e qualitativa delle riserve di liquidità; integrazione nel più ampio sistema per la gestione e misurazione dei rischi, con controlli incisivi e coerenti con l evoluzione del contesto di riferimento; adozione di un sistema di prezzi per il trasferimento interno dei fondi che incorpori accuratamente il costo/beneficio della liquidità, sulla base delle condizioni di raccolta del Gruppo Intesa Sanpaolo. In tema di metriche di misurazione e strumenti di attenuazione del rischio di liquidità, oltre a definire l impianto metodologico di misurazione degli indicatori della liquidità di breve termine e strutturale, sono formalizzate la soglia massima di tolleranza (risk appetite) al rischio di liquidità, i criteri per la definizione delle Riserve di Liquidità e le regole e i parametri per lo svolgimento delle prove di stress. Dal punto di vista organizzativo, sono definiti in dettaglio i compiti attribuiti agli Organi di Supervisione Strategica e di Gestione e sono riportati al vertice alcuni importanti adempimenti quali l approvazione delle metodologie di misurazione, la definizione delle principali ipotesi sottostanti agli scenari di stress e la composizione degli indicatori di attenzione utilizzati per l attivazione dei piani di emergenza. Al fine di perseguire una politica di gestione dei rischi integrata e coerente, le decisioni strategiche a livello di Gruppo in materia di governo e gestione del rischio di liquidità sono rimesse agli Organi Societari della Capogruppo. In questa prospettiva, la Capogruppo svolge le proprie funzioni di presidio e gestione della liquidità con riferimento non solo alla propria realtà aziendale, ma anche valutando l operatività complessiva del Gruppo e il rischio di liquidità a cui esso è esposto. Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione delle Linee Guida sono, in particolare, la Direzione Tesoreria, responsabile della gestione della liquidità, e la Direzione Risk Management, che ha la responsabilità diretta della misurazione del rischio di liquidità su base consolidata. Le citate Linee Guida comprendono le procedure per l identificazione dei fattori di rischio, la misurazione dell esposizione al rischio e la verifica del rispetto dei limiti, l effettuazione di prove di stress, l individuazione di appropriate iniziative di attenuazione del rischio, la predisposizione di piani di emergenza e il reporting informativo agli organi aziendali. In tale quadro, le metriche di misurazione del rischio di liquidità sono articolate, distinguendo fra liquidità di breve, liquidità strutturale e analisi di stress. La Politica di Liquidità di breve termine intende assicurare un livello adeguato e bilanciato tra flussi di cassa in uscita e in entrata aventi scadenza certa o stimata compresa nell orizzonte temporale di 12 mesi, nell obiettivo di fronteggiare periodi di tensione, anche prolungata, sui diversi mercati di approvvigionamento del funding, anche attraverso la costituzione di adeguate riserve di liquidità rappresentate da titoli liquidi sui mercati privati e titoli rifinanziabili presso Banche Centrali. A tal fine e in coerenza con la soglia massima di tolleranza al rischio di liquidità, il sistema dei limiti è declinato prevedendo due indicatori di breve termine su un orizzonte temporale di una settimana e un mese: indicatore degli sbilanci previsionali cumulati dell operatività wholesale: misura l indipendenza dal funding wholesale unsecured in ipotesi di blocco del mercato monetario, ipotizzando l utilizzo delle sole riserve di liquidità di più elevata liquidabilità; indicatore di Short Term Gap: misura, per le diverse fasce temporali di breve termine, il rapporto tra la disponibilità di riserve 364 364

e i flussi positivi attesi, rispetto alle uscite di cassa attese prendendo a riferimento tutte le poste sia di bilancio che fuori bilancio, tenuto conto delle scadenze comportamentali per le poste caratterizzate da un profilo atteso di liquidità diverso da quello contrattuale. La Politica di Liquidità strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo raccoglie l insieme delle misure e dei limiti finalizzati a controllare e gestire i rischi derivanti dal mismatch di scadenze a medio-lungo termine dell attivo e del passivo, indispensabile per pianificare strategicamente la gestione della liquidità. A tal fine è prevista l adozione di limiti interni alla trasformazione delle scadenze finalizzati ad evitare che l operatività a medio-lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. E altresì previsto lo svolgimento periodico di una stima di impatto in uno scenario acuto di stress combinato (sia specifico del Gruppo che del mercato), indicando gli scenari di riferimento da utilizzare e introducendo una soglia obiettivo sullo Stressed Short Term Gap, finalizzata a prevedere un livello complessivo di riserve in grado di fronteggiare le maggiori uscite di cassa in un intervallo di tempo adeguato a porre in essere i necessari interventi operativi per ricondurre il Gruppo in condizioni di equilibrio. Congiuntamente agli indicatori di Liquidità di breve e strutturale e all analisi di stress è inoltre previsto siano assicurate le modalità di governo di un eventuale crisi di liquidità, definita come una situazione di difficoltà o incapacità della Banca di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all ordinaria amministrazione. Il Contingency Liquidity Plan, prefiggendosi gli obiettivi di salvaguardia del patrimonio del Gruppo e, contestualmente, di garanzia della continuità operativa in condizioni di grave emergenza sul fronte della liquidità, assicura l identificazione dei segnali di preallarme, il loro continuo monitoraggio, la definizione delle procedure da attivare nel caso si manifestino tensioni sulla liquidità, le linee di azione immediate e gli strumenti di intervento per la risoluzione dell emergenza. Gli indici di preallarme, finalizzati a cogliere i segnali di una potenziale tensione di liquidità, sia sistematica sia specifica, sono monitorati con periodicità giornaliera dalla Direzione Risk Management. In una situazione di mercato caratterizzata da forti tensioni correlate alle problematiche economiche dell Eurozona e alla crisi dei Paesi periferici dell area euro e dell Italia in particolare, il sistema degli indici previsti dal Contingent Liquidity Plan si è rivelato efficiente nel segnalare tempestivamente, attraverso i segnali di preallarme, l acutizzarsi delle tensioni e attivare specifici interventi atti a contrastare i fattori di vulnerabilità e a consentire la tempestiva adozione delle necessarie azioni correttive. La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta nell esercizio 2011 all interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo sia per gli indicatori di breve termine che di liquidità strutturale. Adeguata e tempestiva informativa sull evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è stata rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio prevalenti. L ampia disponibilità di riserve di liquidità da parte del Gruppo ha consentito nel corso dell esercizio 2011 il ricorso al funding secured per fronteggiare le difficoltà di un ordinato funzionamento nel mercato interbancario. Al 31 dicembre 2011 l importo delle riserve di liquidità stanziabili presso le diverse Banche Centrali ammonta a complessivi 97 miliardi, di cui 37 miliardi disponibili a pronti (al netto dell haircut) e non utilizzati. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (circolare 262 di Banca d Italia e relativi chiarimenti emessi dall Organo di Vigilanza), ricorrendo all utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale. Non sono stati, pertanto, utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo e la rappresentazione delle poste per cassa secondo il loro grado di liquidabilità. 365 365

Valuta di denominazione: Euro Voci/Scaglioni temporali A vista 1 giorno a 7 giorni 7 giorni a 15 giorni 15 giorni a 1 mese 1 mese Oltre Durata indeterm. Attività per cassa 56.891 10.003 6.060 19.184 24.341 23.866 33.544 121.870 113.350 4.330 A.1 Titoli di Stato 139 1 2 672 3.604 4.464 6.358 8.420 7.075 - A.2 Altri titoli di debito 342 8 3 89 672 2.651 2.687 9.760 10.510 60 A.3 Quote O.I.C.R. 1.367 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 55.043 9.994 6.055 18.423 20.065 16.751 24.499 103.690 95.765 4.270 - Banche 6.378 4.753 323 2.118 2.044 1.065 839 315 49 4.044 - Clientela 48.665 5.241 5.732 16.305 18.021 15.686 23.660 103.375 95.716 226 Passività per cassa 151.710 15.637 3.670 35.531 16.498 9.655 15.651 108.678 38.476 4.164 B.1 Depositi e conti correnti 150.011 6.315 1.366 3.862 4.738 3.648 5.290 5.518 3.044 1 - Banche 4.704 565 88 686 398 240 291 1.978 1.175 - - Clientela 145.307 5.750 1.278 3.176 4.340 3.408 4.999 3.540 1.869 1 B.2 Titoli di debito 603 2.060 802 4.451 5.266 4.734 8.961 86.399 31.377 4.163 B.3 Altre passività 1.096 7.262 1.502 27.218 6.494 1.273 1.400 16.761 4.055 - Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe 3 14.013 5.824 9.949 11.838 5.905 3.914 6.714 5.694 6 - Posizioni corte 6 12.968 2.999 5.781 9.612 3.892 5.040 8.744 6.462 6 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 40.786 75 8 85 60 132 261 1.006 535 - - Posizioni corte 41.654 56 21 81 78 150 292 1.086 672 - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe 198 264 - - - - - - - - - Posizioni corte 114 131 8 182-32 2 - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe 3.329 6.805 1 36 943 2.894 4.616 31.367 5.085 8 - Posizioni corte 23.729 3.933 2 22 841 1.516 3.524 34.663 3.009 9 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 110 207-14 80 75 99 259 139 11 Valuta di denominazione: Dollari USA Voci/Scaglioni temporali A vista 1 giorno a 7 giorni 7 giorni a 15 giorni 15 giorni a 1 mese 1 mese Oltre Durata indeterm. Attività per cassa 3.095 1.945 1.501 2.666 1.920 1.238 1.697 6.076 3.495 3 A.1 Titoli di Stato 5-8 6-21 39 277 193 - A.2 Altri titoli di debito 547 584 577 288 25 72 717 1.206 1.014 3 A.3 Quote O.I.C.R. 636 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 1.907 1.361 916 2.372 1.895 1.145 941 4.593 2.288 - - Banche 1.030 456 72 599 739 675 255 363 75 - - Clientela 877 905 844 1.773 1.156 470 686 4.230 2.213 - Passività per cassa 3.818 1.153 781 2.547 4.601 585 1.117 3.053 824 - B.1 Depositi e conti correnti 3.693 968 308 1.581 888 200 275 130 3 - - Banche 926 280 147 1.070 200 32 72 80 - - - Clientela 2.767 688 161 511 688 168 203 50 3 - B.2 Titoli di debito - 36 84 470 222 385 841 2.415 764 - B.3 Altre passività 125 149 389 496 3.491-1 508 57 - Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe 178 10.093 3.780 5.849 7.087 3.107 4.052 5.973 3.356 1 - Posizioni corte 160 12.081 5.648 8.090 9.519 2.693 3.367 4.546 3.013 1 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 1.613 - - - 173 52 42 16 59 - - Posizioni corte 1.410 45 1-10 50-32 59 - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe 15 48 - - - - - - - - - Posizioni corte - 43-15 5 - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe 4-39 35 338 1.400 1.012 10.185 1.759 11 - Posizioni corte 9.726 47-41 298 635 499 20.932 1.106 13 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - 5 10 25 7 2-16 366 366

Valuta di denominazione: Sterline Voci/Scaglioni temporali A vista 1 giorno a 7 giorni 7 giorni a 15 giorni 15 giorni a 1 mese 1 mese Oltre Durata indeterm. Attività per cassa 120 45 12 89 168 283 92 658 485 - A.1 Titoli di Stato 13 - - - - 245-259 36 - A.2 Altri titoli di debito 2 - - - - 7-79 310 - A.3 Quote O.I.C.R. 1 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 104 45 12 89 168 31 92 320 139 - - Banche 24 32 3 12 20 1 - - - - - Clientela 80 13 9 77 148 30 92 320 139 - Passività per cassa 226 112 326 31 705 44 90 37 1.007 - B.1 Depositi e conti correnti 225 82 63 19 46 32 6 7 - - - Banche 31 6 24 4 10 - - - - - - Clientela 194 76 39 15 36 32 6 7 - - B.2 Titoli di debito - - - 12 84 12 84 30 1.006 - B.3 Altre passività 1 30 263-575 - - - 1 - Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - 1.126 56 864 784 261 859 322 2.198 1 - Posizioni corte - 1.771 574 539 460 265 534 406 1.593 1 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 235 1 - - 6 - - - - - - Posizioni corte 252 - - - 12 - - - - - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe 29 - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - 29 - - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - - - - - - 33 347 3 2 - Posizioni corte 384 - - - - - - - - 2 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - Valuta di denominazione: Fiorino ungherese Voci/Scaglioni temporali A vista 1 giorno a 7 giorni 7 giorni a 15 giorni 15 giorni a 1 mese 1 mese Oltre Durata indeterm. Attività per cassa 393 509 226 232 108 175 113 472 164 - A.1 Titoli di Stato - 19 61 45 25 8 1 30 8 - A.2 Altri titoli di debito - 144 159 - - - - - - - A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 393 346 6 187 83 167 112 442 156 - - Banche 101 201-148 - - - - - - - Clientela 292 145 6 39 83 167 112 442 156 - Passività per cassa 985 258 154 316 878 95 156 230 257 - B.1 Depositi e conti correnti 985 258 154 316 851 83 85 157 257 - - Banche 4 10 1 2 6 4 45 21 32 - - Clientela 981 248 153 314 845 79 40 136 225 - B.2 Titoli di debito - - - - 27 12 71 73 - - B.3 Altre passività - - - - - - - - - - Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - 370 51 101 1.304 25 44 - - - - Posizioni corte - 347 27 35 110 25 62 7 - - C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - 5 32 35 116 349 273 601 45 - - Posizioni corte - 5 32 34 118 269 353 602 44 - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe 25 - - - - - - - - - - Posizioni corte - 38-1 10 37 67 6 - - C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - 367 367

Valuta di denominazione: Franchi svizzeri Voci/Scaglioni temporali A vista 1 giorno a 7 giorni 7 giorni a 15 giorni 15 giorni a 1 mese 1 mese Oltre Durata indeterm. Attività per cassa 286 46 48 118 158 104 231 1.062 2.030 - A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - A.2 Altri titoli di debito - - - - - - 8 7 169 - A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 286 46 48 118 158 104 223 1.055 1.861 - - Banche 28 18 5 20 39 4 36 - - - - Clientela 258 28 43 98 119 100 187 1.055 1.861 - Passività per cassa 159 25 16 18 55 21 31 150 267 - B.1 Depositi e conti correnti 157 25 6 18 55 21 31 147 267 - - Banche 13 8 1 9 5 6 4 139 267 - - Clientela 144 17 5 9 50 15 27 8 - - B.2 Titoli di debito - - 10 - - - - 2 - - B.3 Altre passività 2 - - - - - - 1 - - Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - 105 113 340 104 99 160 220-1 - Posizioni corte - 822 384 1.036 853 178 201 598 409 1 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 24 3-45 195 273 380 - - - - Posizioni corte 111 2 8 65 244 451 401 - - - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - - - - 6 - - 14 - - - Posizioni corte 20 - - - - - - - - - C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - Valuta di denominazione: Altre valute Voci/Scaglioni temporali A vista 1 giorno a 7 giorni 7 giorni a 15 giorni 15 giorni a 1 mese 1 mese Oltre Durata indeterm. Attività per cassa 1.794 2.042 453 827 1.823 2.001 2.213 3.834 1.641 10 A.1 Titoli di Stato 1 35 6 81 373 481 874 487 174 - A.2 Altri titoli di debito 29 76 47 62 514 456 319 318 201 - A.3 Quote O.I.C.R. 65 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 1.699 1.931 400 684 936 1.064 1.020 3.029 1.266 10 - Banche 616 1.255 268 129 254 14 61 110-10 - Clientela 1.083 676 132 555 682 1.050 959 2.919 1.266 - Passività per cassa 4.098 793 765 350 1.206 598 704 1.595 351 - B.1 Depositi e conti correnti 4.095 662 454 338 1.098 532 487 207 15 - - Banche 141 109 175 76 53 38 9 14 1 - - Clientela 3.954 553 279 262 1.045 494 478 193 14 - B.2 Titoli di debito 1 2 2 12 44 66 217 1.387 336 - B.3 Altre passività 2 129 309-64 - - 1 - - Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe 13 1.525 179 1.318 1.358 889 1.249 1.153 332 - - Posizioni corte 11 2.331 733 3.040 1.136 825 907 1.502 193 - C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 271 42 21 1 18 30 42 76 - - - Posizioni corte 497 23 7 1 130 20 55 78 - - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe 18 19 - - - - - - - - - Posizioni corte - 30 - - - - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe 2 27 10 23 12 99 93 78 108 - - Posizioni corte 968 508-3 113 86 74 71 19 1 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - 3 - - 4 25 73 12 - - 368 368

2. Operazioni di autocartolarizzazione Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione nelle quali la totalità delle passività emesse dalle società veicolo coinvolte sono state sottoscritte da società del Gruppo stesso. Le operazioni di autocartolarizzazione poste in essere tramite il veicolo SPQR II S.r.l. sono state chiuse anticipatamente nel corso del 2011, attraverso la cessione in blocco a Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo dei portafogli sottostanti le cartolarizzazioni CBO1 e CBO2 e il rimborso dei titoli senior e junior emessi, interamente detenuti dalla stessa BIIS. Quest ultima ha successivamente ceduto i titoli riacquistati al veicolo ISP CB Pubblico S.r.l. per procedere ad un emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite. Di seguito viene fornita una breve illustrazione delle operazioni in essere al 31 dicembre 2011. Adriano Finance Si tratta di operazioni di cartolarizzazione effettuate con l ausilio di due società veicolo, Adriano Finance S.r.l. e Adriano Finance 2 S.r.l.. Più nel dettaglio, tramite il veicolo Adriano Finance S.r.l.: in data 4 agosto 2008 è stata perfezionata la cartolarizzazione di un portafoglio di mutui in bonis pari a 7.998 milioni, ceduti pro-soluto al veicolo che ha emesso alla pari titoli RMBS (Adriano Finance F/R Notes December 2055) per pari importo. I titoli della Classe A, eligible per operazioni di repo presso la BCE, sono quotati alla Borsa del Lussemburgo. In data 20 ottobre 2010, Intesa Sanpaolo S.p.A. ha trasferito l intera classe A in essere di Adriano Finance RMBS F/R Dec 2055 al veicolo ISP CB Ipotecario S.r.l. a supporto dell'emissione inaugurale di Covered Bond (Obbligazioni Bancarie Garantite) di 1 miliardo di euro destinata all'euromercato a valere su un Programma di emissione di 20 miliardi di euro; in data 18 dicembre 2008 è stata finalizzata una cartolarizzazione di mutui fondiari residenziali in bonis provenienti dal bacino ex Intesa pari a 5.679 milioni, ceduti pro-soluto al veicolo che ha emesso alla pari titoli MBS (Adriano Finance F/R Notes due December 2058) per pari ammontare. In data 7 aprile 2011 la società Adriano Finance S.r.l. ha deliberato il rimborso anticipato dell operazione di cartolarizzazione, con l estinzione anticipata di entrambe le classi di titoli emessi e sottoscritti integralmente dalla Capogruppo. Il riacquisto del portafoglio di crediti cartolarizzati è avvenuto con efficacia economica 23 maggio 2011 al prezzo di cessione pari a 3.780 milioni. I titoli della classe A sono stati rimborsati totalmente al relativo valore nominale in data 31 maggio; in data 20 luglio 2009 è stata perfezionata una operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali ipotecari in bonis per un ammontare pari ad 5.860 milioni, ceduti pro-soluto al veicolo che ha emesso alla pari una terza serie di titoli RMBS (Adriano Finance F/R Notes due June 2065) per pari ammontare. I titoli della Classe A sono stanziabili per operazioni di rifinanziamento sull Eurosistema. Tramite il veicolo Adriano Finance 2 S.r.l. in data 31 dicembre 2008 invece, è stata perfezionata una operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di mutui fondiari residenziali in bonis, provenienti dal bacino ex Sanpaolo, per un ammontare di 13.050 milioni ceduti pro-soluto al veicolo che ha emesso alla pari i titoli RMBS (Adriano Finance F/R Notes due June 2061) per pari ammontare. I titoli della Classe A, quotati alla Borsa del Lussemburgo, sono stanziabili per operazioni di repo presso la BCE. In data 25 novembre 2011, con efficacia economica 7 novembre, Intesa Sanpaolo SpA ha ceduto pro-soluto al veicolo Adriano Finance 2 S.r.l. un secondo portafoglio di mutui residenziali in bonis ad un prezzo di circa 5.349 milioni. Si prevede l emissione dei titoli nel corso del primo trimestre 2012. Adriano Lease SEC S.r.l. Si tratta di un operazione di cartolarizzazione effettuata con l ausilio del veicolo Adriano Lease SEC S.r.l. che si è concretizzata nella cessione, da parte della controllata Leasint, di crediti rivenienti da canoni di leasing auto, strumentale e immobiliare per un ammontare complessivo di circa 5,8 miliardi. L obiettivo dell operazione è l ampliamento della riserva di liquidità attivabile attraverso le operazioni di rifinanziamento in ambito europeo. Nel dicembre 2011, il veicolo Adriano Lease SEC ha provveduto all emissione di due tranche di titoli: la tranche senior, del valore nominale di 2,8 miliardi, quotata e assistita da rating tripla A; la tranche junior, del valore nominale di 3 miliardi, non quotata e priva di rating. I titoli sono stati acquistati interamente dalla controllata Leasint. Nel corso del 2012 il titolo senior verrà utilizzato per realizzare, per il tramite della Capogruppo Intesa Sanpaolo, operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. La tabella che segue fornisce una indicazione delle caratteristiche dei titoli emessi dai veicoli e sottoscritti dalle società del Gruppo. 369 369

Veicolo Tipo di titolo emesso Tipologia attivo cartolarizz. Rating esterno Nozionale al 31.12.2011 Adriano Finance S.r.l. 6.300 - di cui cartolarizzazioni primo portafoglio mutui (4 agosto 2008) (*) Senior Mutui in bonis AAA - Junior Mutui in bonis no rating 440 - di cui cartolarizzazioni secondo portafoglio mutui (cd. Cartolarizzazione Adriano bis) (18 dicembre 2008) Senior Mutui fondiari residenziali in bonis e commerciali AAA - Junior Mutui fondiari residenziali in bonis e commerciali no rating - - di cui cartolarizzazioni terzo portafoglio mutui (cd. Cartolarizzazione Adriano ter) (20 luglio 2009) Senior Junior Mutui residenziali ipotecari in bonis AAA 5.297 Mutui residenziali ipotecari in bonis no rating 563 Adriano Finance 2 S.r.l. 13.050 Senior Junior Mutui fondiari residenziali in bonis AAA 12.174 Mutui fondiari residenziali in bonis no rating 876 Adriano Lease SEC S.r.l. 5.832 Senior Crediti derivanti da canoni di leasing AAA 2.788 Junior Crediti derivanti da canoni di leasing no rating 3.044 TOTALE 25.182 (*) L'importo pari a 7.558 milioni, utilizzato nell'ambito dell'operazione di emissione di covered bond, è esposto nella sezione C.3 della parte E della presente Nota Integrativa consolidata. 370 370

INFORMATIVA SUL RISCHIO SOVRANO Il contesto economico e finanziario dell esercizio 2011 è stato fortemente condizionato dalla crisi del debito pubblico. Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale sono intervenuti a più riprese per fornire un supporto finanziario ai Paesi in maggiore difficoltà. Gli interventi hanno riguardato Grecia, Irlanda e Portogallo, ma solo nel primo caso si sono concretizzati in un coinvolgimento del settore privato. L esposizione più rilevante, approfondita nel paragrafo successivo, è verso lo Stato greco. Per quanto riguarda le esposizioni verso Irlanda e Portogallo si ritiene che, grazie anche ai suddetti aiuti pubblici, non vi siano al momento i presupposti per una svalutazione delle esposizioni, considerato che sinora non si sono manifestate inadempienze da parte dei debitori. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha esposizioni verso debitori sovrani per complessivi 98 miliardi, di cui 74 miliardi rappresentati da titoli di debito e 24 miliardi rappresentati da altri impieghi. In particolare, l esposizione verso lo Stato italiano è, al 31 dicembre 2011, pari a 82 miliardi, di cui 60 miliardi rappresentati da titoli e 22 miliardi rappresentati da altri impieghi. L esposizione verso la Grecia Il continuo aggravarsi della crisi del debito greco aveva portato i Capi di Stato e di Governo della zona euro ad approvare un articolato piano di aiuti allo Stato greco prevedendo il coinvolgimento dell Unione Europea, attraverso l European Financial Stability Facility (EFSF o Fondo Salva Stati ), del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e degli investitori istituzionali privati. Nell ambito di tale piano, banche e assicurazioni, sotto il coordinamento dell Institute of International Finance (IIF) hanno definito nel corso del secondo semestre del 2011 e dei primi mesi del 2012 alcune ipotesi di supporto allo Stato greco (Private Sector Involvement PSI) che si sono concretizzate con un accordo in data 21 febbraio 2012. I termini legali e finanziari dell accordo sono descritti nella Relazione sulla Gestione Aggregati patrimoniali alla quale si fa rinvio per maggiori informazioni. Già l accordo del 21 luglio 2011, poi non perfezionatosi, e ancor di più l accordo del 21 febbraio 2012, che ha previsto una ristrutturazione del debito greco, hanno fatto scattare l indicatore di impairment previsto dallo IAS 39 par. 59 lett. c), ovvero la presenza di facilitazioni che non sarebbero state concesse dal creditore in assenza di difficoltà finanziarie del debitore. Pertanto, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ritenuto di dover adottare un approccio che allinei nel loro complesso i valori di bilancio dei titoli al valore di scambio previsto dall accordo del 21 febbraio 2012 e che tenga conto sia dell haircut sia del valore dei titoli ricevuti in cambio determinato in base al rendimento stabilito dall accordo stesso. Dunque, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha provveduto a rettificare per impairment tutti i titoli governativi greci e il titolo Hellenic Railways, incluso nel suddetto accordo di ristrutturazione, per una percentuale media del 75% circa del valore nominale dei titoli, sostanzialmente in linea con la valutazione che deriva dall accordo di ristrutturazione. In particolare, per i titoli classificati nel portafoglio disponibile per la vendita, attestato che il peggioramento del merito creditizio è attribuibile all emittente Stato greco e non al mercato di riferimento nella sua genericità, il Gruppo Intesa Sanpaolo, ai fini della quantificazione dell impairment, ha fatto riferimento alla quotazione di mercato mid (media tra bid/ask price), considerando la presenza di indicatori di illiquidità parziale del mercato dei titoli greci (elevato spread bid/ask) e di effetti dovuti a distorsioni di mercato (curva dislocata con rendimenti a breve superiori rispetto a quelli a lungo, situazione tipica di emittenti distressed). Quanto ai titoli classificati nel portafoglio crediti, l evidenza oggettiva di una perdita di valore ha indotto ad una sua quantificazione come differenza tra il valore di iscrizione dell attività e il valore attuale dei flussi di cassa stimati, attualizzati al tasso di interesse originario effettivo. Il tasso di interesse originario, nel caso di titoli oggetto di copertura del rischio tasso, è stato determinato tenendo conto della variazione di fair value dovuta al rischio coperto, variazione che è stata portata a rettifica del costo ammortizzato del titolo. Nel caso in cui i titoli siano stati classificati nel portafoglio crediti per effetto dell amendment dello IAS 39 dell ottobre 2008, l eventuale riserva AFS cristallizzata al momento della riclassifica non è stata considerata nel costo ammortizzato del titolo, ma è stata riversata interamente a conto economico. Quanto al trattamento riservato ai derivati di copertura, l effettuazione di un impairment su un sottostante oggetto di copertura non è per lo IAS 39 elemento di rottura del legame di copertura. Tuttavia, quando lo strumento coperto è oggetto di impairment, i flussi di cassa attesi dello strumento coperto si contrappongono a flussi di cassa invariati sul derivato di copertura. Questa asimmetria di flussi porta al venir meno delle condizioni previste dallo IAS 39 AG105 per considerare una copertura altamente efficace. E stata, dunque, effettuata una valutazione sulla tenuta, anche prospettica, della copertura sulla base delle stime di recuperabilità dei flussi di cassa e del superamento dei test di efficacia post impairment. I test di efficacia, realizzati dopo l effettuazione dell impairment, non sono risultati in linea con i requisiti previsti dalla normativa IAS, con conseguente rottura delle relazioni di copertura. I derivati sono stati, dunque, riclassificati nel portafoglio di negoziazione e la differenza tra il delta fair value del derivato alla data dell ultimo test di efficacia superato e il delta fair value determinato al 31 dicembre 2011 o, nel caso di chiusura anticipata dei derivati, l ammontare regolato con la controparte è stato contabilizzato nella voce Risultato netto dell attività di negoziazione voce 80, con un impatto negativo di 73 milioni nell esercizio 2011. A completamento della panoramica in tema di coperture del rischio a fronte dell esposizione verso lo Stato greco, si segnala che l acquisto di protezione del rischio di credito, non qualificabile in hedge accounting, su un titolo classificato nel portafoglio AFS ha determinato un impatto netto a conto economico pari a 7 milioni, portato a riduzione delle rettifiche di valore operate sul titolo. Quanto alla classificazione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ritenuto di mantenere l esposizione creditizia verso lo Stato greco e verso il nominativo Hellenic Railways tra i crediti in bonis, considerando che le disposizioni della Banca d Italia in merito alla definizione di credito deteriorato escludono le esposizioni la cui situazione di anomalia sia riconducibile a profili attinenti al rischio paese e che l accordo per la ristrutturazione del debito greco è stato definito solamente il 21 febbraio 2012. Nella tabella che segue viene riportata l esposizione del Gruppo Intesa Sanpaolo verso lo Stato greco e verso il nominativo Hellenic Railways al 31 dicembre 2011. In sintesi, le valutazioni effettuate comportano la rilevazione di rettifiche di valore dei titoli per 1.046 milioni (939 milioni al netto delle attribuzioni agli assicurati attraverso le gestioni separate). 371 371

Valore nominale al 31.12.2011 Costo ammortizzato Aggiustamento del valore del titolo per fair value hedge Valore di bilancio ante valutazioni (al netto dei ratei) Risultato netto dell'attività di negoziazione/ attività assicurativa (*) Rettifiche di valore al 31.12.2011 Valore di bilancio al 31.12.2011 (al netto dei ratei) Titoli governativi Crediti 192 180 110 290-63 (1) -238 (2) 64 Attività finanziarie disponibili per la vendita 654 664 128 792-8 (1) -632 (3) 153 Attività finanziarie di negoziazione 12 - - 8 - (4) - 2 TOTALE TITOLI GOVERNATIVI 858 844 238 1.090-71 -870 219 Titoli di Enti pubblici Hellenic Railways Crediti 200 203 23 226-2 (1) -176 50 TOTALE ALTRI TITOLI 200 203 23 226-2 -176 50 TOTALE COMPLESSIVO 1.058 1.047 261 1.316-73 -1.046 269 TOTALE RETTIFICHE DI VALORE (al netto delle attribuzioni alle gestioni separate assicurative) -939 (*) di cui -69 milioni confluiti nel Risultato netto dell'attività di negoziazione e -4 milioni nel Risultato netto dell'attività assicurativa del conto economico riclassificato. (1) Importi riferibili ai derivati riclassificati nel portafoglio di negoziazione. (2) Comprende una rettifica di valore di 12 milioni per l'azzeramento della riserva AFS cristallizzata in sede di riclassificazione del titolo ex amendment IAS 39 (ottobre 2008). (3) L'importo delle rettifiche di valore tiene conto della presenza di proventi da garanzie finanziarie per 7 milioni. (4) Di cui svalutazioni su titoli di trading -6 milioni e proventi netti realizzati +6 milioni. INFORMATIVA SUI PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO Informazioni qualitative Nel corso dell esercizio 2011 i prodotti strutturati di credito hanno contribuito al risultato economico per circa 55 milioni, in flessione rispetto al dato dell esercizio 2010 (+103 milioni). Infatti, mentre il contributo positivo dell esercizio precedente teneva conto della chiusura di alcune strutture a prezzi più elevati rispetto a quelli di valutazione e di un maggiore rientro del rischio di controparte sui packages strutturati, il risultato positivo dell esercizio 2011 è ascrivibile quasi interamente all effetto di ammortamento delle strutture, cui si unisce un incremento del rischio controparte sui packages. La strategia generale di gestione del portafoglio continua a prevedere una riduzione dell esposizione, compatibilmente con le opportunità che nel tempo si generano sul mercato. Si prevede di beneficiare il più possibile degli ammortamenti delle strutture, salvo procedere al loro smobilizzo quando il collaterale non produce più cash flow sufficienti, i prepagamenti rallentano e si rendono necessarie ulteriori svalutazioni. L esposizione in packages strutturati è in progressiva riduzione, mentre scarsi sono i margini di manovra sul portafoglio di ABS/CDO funded classificato tra i crediti. Gli asset compresi in questo comparto vengono smobilizzati solo nel caso di aumenti dei livelli di rischiosità o di deterioramenti indesiderati. L esposizione al rischio su prodotti strutturati di credito ammonta al 31 dicembre 2011 a 2.772 milioni con riferimento agli ABS/CDO funded e unfunded, rispetto ai 3.715 milioni del 31 dicembre 2010, cui si aggiunge un esposizione di 41 milioni riferita ai c.d. packages strutturati (87 milioni al 31 dicembre 2010). La riduzione dell esposizione rilevata nel corso dell esercizio 2011 è legata al rimborso totale / parziale degli asset in portafoglio. In particolare, nel corso dell anno si è avuta l estinzione di due posizioni unfunded comprese nell aggregato Altri prodotti strutturati di credito CDO unfunded Super Senior per un nozionale di circa 500 milioni e la riduzione per ammortamento di alcune strutture funded comprese nel portafoglio crediti. Si segnala che nel quarto trimestre del 2011 è stata effettuata l ultima tranche di trasferimenti dei titoli del veicolo Romulus a Capogruppo. Essendo stati iscritti al loro fair value, tale passaggio non ha comportato effetti sul conto economico consolidato. Si segnala altresì che sempre nel quarto trimestre dell esercizio 2011 è stato effettuato il regolamento di una posizione unfunded con consegna dell asset sottostante, iscritto al fair value nei libri della Capogruppo. Al 31 dicembre 2011, il 3,5% delle posizioni ancora in essere ha subito una riduzione del merito creditizio; la percentuale, che era pari al 4% al 31 dicembre 2010, è rimasta sostanzialmente stabile. La situazione del portafoglio dei prodotti strutturati di credito a dicembre 2011 è descritta dai seguenti indicatori: il 70% dell esposizione risulta Investment Grade, rispetto all 80% del 31 dicembre 2010; la riduzione è da imputarsi alla chiusura di strutture unfunded con rating AA/A, oltre che al progressivo deterioramento creditizio del portafoglio, legato all andamento generale del mercato; il 36% della medesima appartiene alla classe di rating AAA; il 30% risulta avere rating BBB o inferiore, rispetto al 20% del 31 dicembre 2010; il 12% dell esposizione presenta vintage 3 antecedente al 2005; il 34% ha vintage risalente al 2005; soltanto l 11% dell esposizione fa capo all area US Residential, a cui si aggiunge un 18% riferibile all area US Non Residential; Data di genesi del collaterale sottostante la cartolarizzazione. E un fattore importante per giudicare la rischiosità dei portafogli mutui sottostanti le cartolarizzazioni in quanto, specie sul mercato americano, il fenomeno dei mutui erogati a soggetti con inadeguato reddito e con scarsa istruttoria documentale si fa rilevante dal 2005 in avanti. 372 372

l esposizione rimanente (pari al 71% del totale) è per quasi totalmente (67%) di pertinenza dell area europea. Considerando le forme tecniche sottostanti, poco meno della metà dell esposizione è rappresentata da CLO (25%) e CDO (22%); la quota parte rimanente è costituita da ABS (13%, in riduzione per la chiusura di alcune strutture unfunded) e RMBS (33%); ad essi si aggiungono CMBS per un ammontare pari al 7% del totale. Circa le metodologie di valutazione utilizzate, delle posizioni lunghe, il 30% circa è valutato con il mark-to-model (100% delle posizioni unfunded, 18% delle posizioni funded, 100% delle posizioni di fondi, 100% del rischio monoline e dei packages non monoline), il 58% con comparable approach (68% delle posizioni funded) e il 12% è valutato con effective market quotes (14% delle posizioni funded). Delle posizioni corte il 25% è valutato con mark-to-model (100% delle posizioni unfunded e delle posizioni in fondi) e il 75% è valutato con effective market quotes (100% delle coperture CMBX-CDS). Nel prospetto di sintesi che segue, tabella a), sono riportati i dati dell esposizione al rischio al 31 dicembre 2011 e di conto economico (somma algebrica di oneri e proventi realizzati, svalutazioni e rivalutazioni) dell esercizio 2011, confrontati con i corrispondenti valori rilevati al 31 dicembre 2010. Nella tabella b) sono riportati i dati relativi ai c.d. packages strutturati, di norma costituiti da un asset (titolo) il cui rischio di credito è interamente coperto da uno specifico credit default swap. L esposizione al rischio riportata in tabella si riferisce al venditore di protezione e non all emittente dell asset oggetto di copertura. Si precisa che la conversione in euro dei valori espressi in USD è stata effettuata, al 31 dicembre 2010, al cambio di 1,3362 e al 31 dicembre 2011, al cambio di 1,2939. I prodotti strutturati di credito: prospetto di sintesi a) Esposizione in ABS/CDO funded e unfunded Attività finanziarie di negoziazione Esposizione US subprime 28 8 24 1 Area di contagio 162 24 140 19 - Multisector CDO 87 11 61-4 - Alt-A - - - - - TruPS 75 13 79 23 - CMO Prime - - - - Altri prodotti strutturati di credito 769 12 1.298 40 - ABS/CDO europei/us 625 1 607 3 - CDO unfunded super senior 155 4 672 26 - Altre posizioni unfunded -11 7 19 11 Totale 959 44 1.462 60 oltre a: Posizioni di fondi -5 16 Totale Attività finanziarie di negoziazione 959 39 1.462 76 Crediti 31.12.2011 Esposizione al rischio (*) (tenuto conto delle svalutazioni e rivalutazioni) 31.12.2011 Esposizione al rischio (**) (tenuto conto delle svalutazioni e rivalutazioni) Conto Economico Risultato dell attività di negoziazione Conto Economico 31.12.2010 Esposizione al rischio (*) (tenuto conto delle svalutazioni e rivalutazioni) 31.12.2010 Esposizione al rischio (**) (tenuto conto delle svalutazioni e rivalutazioni) Conto Economico Risultato dell attività di negoziazione Conto Economico Esposizione US subprime 3-3 - Area di contagio 63-1 89 - - Multisector CDO 9-1 15 - - Alt-A 36-49 - - TruPS - - - - - CMO Prime 18-25 - Altri prodotti strutturati di credito 1.747 7 2.161 7 - ABS/CDO funded europei/us 1.280-9 1.253 3 - CDO funded super senior 467 16 777 8 - Altri titoli funded del veicolo Romulus - - 131-4 Totale 1.813 6 2.253 7 oltre a: Posizioni di fondi - - Totale Crediti 1.813 6 2.253 7 TOTALE COMPLESSIVO 2.772 45 3.715 83 (*) Nella colonna "Esposizione al rischio" viene riportato, per i titoli, il fair value e, per i derivati, il valore nominale del contratto al netto delle svalutazioni e rivalutazioni rilevate alla data di riferimento; detti ammontari corrispondono, per le posizioni "lunghe", alla massima perdita potenziale (nell'evento di default al 100% e tasso di recupero pari a 0). Per le posizioni "corte", viceversa, essi indicano il massimo guadagno potenziale (nel medesimo scenario di default e livello di recupero). (**) Per le attività riclassificate tra i crediti, l'esposizione al rischio è data dal valore di carico del titolo, pari al fair value dello stesso alla data di riclassifica, aumentato del rateo di interesse calcolato al tasso di interesse effettivo e al netto delle rettifiche di valore nette di portafoglio. 373 373

b) Esposizione in packages Esposizione creditizia verso monoline (fair value del CDS post svalutazione per CRA) 31.12.2011 31.12.2010 Conto Economico Risultato dell attività di negoziazione Esposizione creditizia verso monoline (fair value del CDS post svalutazione per CRA) Conto Economico Risultato dell attività di negoziazione Rischio monoline 25 9 17 19 Packages non monoline 16 1 70 1 TOTALE 41 10 87 20 Da un punto di vista economico, si registra un risultato positivo che si assesta, al 31 dicembre 2011, a +55 milioni, contro i +103 milioni dell esercizio 2010. L esposizione in ABS/CDO funded e unfunded ha interessato il Risultato netto dell attività di negoziazione voce 80 per +39 milioni. Il risultato del comparto in oggetto si genera per l incidenza: delle posizioni in CDO unfunded Super Senior comprese nell area Altri prodotti strutturati di credito per +4 milioni al 31 dicembre 2011; il risultato del comparto si è mantenuto positivo pur avendo subito una riduzione nell esercizio 2011 dovuta ad un allargamento degli spread dei nominativi europei; degli ABS/CDO funded europei e US (+1 milione) e delle altre posizioni unfunded (+7 milioni), pure compresi nell area Altri prodotti strutturati di credito ; dell esposizione in US subprime (+8 milioni), interamente attribuibili alle posizioni unfunded comprese nel comparto; la differenza rispetto al risultato registrato lo scorso anno (+1 milione) è attribuibile per la gran parte al già descritto regolamento della posizione ricompresa nei CDO unfunded; degli strumenti compresi nell Area di contagio ; in particolare i TruPS hanno fatto registrare un risultato positivo di 13 milioni e le posizioni comprese tra i Multisector CDO di 11 milioni, anch esse influenzate dal regolamento della suddetta posizione unfunded. I titoli riclassificati nel portafoglio Crediti hanno fatto registrare, al 31 dicembre 2011, un impatto complessivo a conto economico pari a 6 milioni. Il dato è così composto: 1 milione di perdita derivante dall impairment di un titolo ricompreso nel portafoglio dei Multisector CDO; 3 milioni di perdita derivante dall impairment di un titolo compreso nel portafoglio del veicolo Romulus, che nel quarto trimestre è stato trasferito nei libri di Capogruppo; 7 milioni di perdita derivanti dall impairment di titoli ABS emessi da soggetti europei; 1 milione di utili da cessione di titoli ABS/CDO funded europei; 16 milioni di utili da cessione sul mercato di posizioni in titoli di debito riclassificati, di cui 7 milioni di pertinenza della partecipata Banca IMI e 9 milioni di pertinenza delle filiali estere. Al 31 dicembre 2011 si segnala la presenza nel portafoglio crediti di titoli ABS emessi da soggetti residenti in paesi UE in situazione di difficoltà finanziaria (c.d. PIGS). In particolare, si tratta di: 242 milioni di nominale di titoli emessi da soggetti residenti in Spagna; al 31 dicembre 2011 questi titoli avevano un valore di bilancio di 204 milioni e un fair value di 152 milioni; 37 milioni di nominale di titoli emessi da soggetti residenti in Portogallo; al 31 dicembre 2011 questi titoli avevano un valore di bilancio di 34 milioni e un fair value di 19 milioni; 7 milioni di nominale di titoli emessi da soggetti residenti in Grecia; al 31 dicembre 2011 questi titoli avevano un valore di bilancio di 6 milioni e un fair value di 3 milioni; 2 milioni di nominale di titoli emessi da soggetti residenti in Irlanda; al 31 dicembre 2011 questi titoli avevano un valore di bilancio di 1 milione e fair value quasi nullo. Quanto ai comparti monoline e packages non monoline, il risultato al 31 dicembre 2011 è stato positivo per 10 milioni, rispetto ai +20 milioni registrati al termine del 2010. Nonostante la riduzione della percentuale di accantonamento, l effetto sul conto economico dei package si è ridotto rispetto alla fine dell esercizio precedente in parte per l effetto della riduzione del cambio e in parte per la riduzione dell esposizione lorda alla quale è stata applicata la svalutazione. Si ricorda che l aggregato dei Prodotti strutturati di credito è stato identificato nel 2007, subito dopo l esplosione del fenomeno subprime e, nell informativa al mercato, è stato tenuto sostanzialmente costante. In esso erano presenti, al 31 dicembre 2011, titoli obbligazionari riclassificati nella categoria dei crediti la cui situazione è riepilogata nelle tabelle che seguono. 374 374

Valore nominale Esposizione al rischio (**) (tenuto conto delle svalutazioni e rivalutazioni) Fair value a al 31.12.2011 Beneficio da riclassifica al 31.12.2011 Effetto a Patrimonio netto Titoli riclassificati: - da attività finanziarie disponibili per la vendita a crediti 168 156 45-111 - da attività finanziarie detenute per la negoziazione a crediti 1.541 1.450 1.236 214 - Totale Titoli riclassificati a crediti 1.709 1.606 1.281 214 111 Titoli classificati a crediti dall'origine 211 207 Totale classificati a crediti dall'origine 211 207 TOTALE CREDITI 1.920 1.813 1.281 214 111 (**) Per le attività riclassificate tra i crediti, l'esposizione al rischio è data dal valore di carico del titolo, pari al fair value dello stesso alla data di riclassifica, aumentato del rateo di interesse calcolato al tasso di interesse effettivo e al netto delle rettifiche di valore nette di portafoglio. Effetto economico negativo in assenza di riclassificazione esercizio 2008-299 Effetto economico negativo in assenza di riclassificazione esercizio 2009-7 Effetto economico positivo in assenza di riclassificazione esercizio 2010 117 Effetto economico negativo in assenza di riclassificazione esercizio 2011-25 BENEFICIO DA RICLASSIFICA AL 31.12.2011-214 Per completezza si precisa che, oltre ai prodotti strutturati di credito rientranti nel perimetro sopra descritto, il Gruppo Intesa Sanpaolo, nell ambito dell ordinaria operatività, detiene titoli qualificabili come Asset Backed Securities (ABS) con sottostanti rappresentati da prestiti al consumo, crediti derivanti da attività di leasing e, solo in minima parte, da mutui residenziali. In particolare, nel portafoglio crediti del conduit Duomo sono stati iscritti titoli per un nominale di 762 milioni, con sottostanti originati in anni recenti e non impattati dalla crisi del 2007. Al 31 dicembre 2011 non si evidenziano segnali di deterioramento che abbiano colpito i collaterali delle strutture in discorso. 375 375

INFORMATIVA SULL OPERATIVITÀ SVOLTA ATTRAVERSO SPECIAL PURPOSE ENTITIES (SPE) Agli effetti di questa rilevazione sono considerate Special Purpose Entities le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato: raccogliere fondi sul mercato emettendo appositi strumenti finanziari; acquisire, cedere, gestire determinati assets, separandoli dal bilancio della società originante (Originator) sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di autocartolarizzazione; sviluppare e/o finanziare una specifica iniziativa di business, in grado di generare, attraverso un attività economica, flussi di cassa tali da consentire il rimborso del debito; finanziare l acquisizione di una società (target) che, attraverso la propria attività economica, sarà in grado di generare flussi di cassa in capo alla SPE, tali da consentire il rimborso integrale del debito; gestire il rischio di credito connesso al proprio portafoglio di attività finanziarie attraverso operazioni sia di acquisto che di vendita di protezione con controparti rappresentate da SPE (utilizzate sia sul mercato americano sia sul mercato europeo per operazioni di cartolarizzazione sintetica di portafogli). Tali operazioni si sostanziano nell assunzione da parte della Banca di un rischio di credito verso la SPE oppure di un rischio di controparte, a seconda della natura dell operazione. Sponsor dell operazione è, di norma, un soggetto che chiede la strutturazione dell operazione in SPE al fine di raggiungere determinati obiettivi. A volte lo sponsor può essere la Banca stessa, che costituisce una SPE con l obiettivo di raccogliere fondi, cartolarizzare proprie attività anche ai fini di provvista, offrire un servizio finanziario alla clientela. Ai fini del consolidamento, non si segnalano modifiche ai criteri rispetto a quelli adottati nell esercizio precedente. SPE Raccolta Entità costituite all estero per fare provvista su particolari mercati. Le SPE emettono strumenti finanziari, solitamente garantiti da Intesa Sanpaolo, e riversano alla Capogruppo la raccolta effettuata. Il cambiamento della normativa italiana che consente alla Capogruppo Intesa Sanpaolo di emettere direttamente titoli ibridi ha fatto venire meno l attività di raccolta realizzata con queste modalità. L unica SPE della specie che rientra nel perimetro del Bilancio consolidato di Gruppo ex IAS 27 è Intesa Funding LLC, con sede negli USA. Si tratta di una sussidiaria che emette, sul mercato statunitense, commercial paper. Nel corso del 2011 si è proceduto all esercizio della call option relativa al titolo ibrido emesso da IntesaBCI Preferred Capital Co. LLC per 500 milioni. La procedura di liquidazione della società si è conclusa nel settembre 2011. Nel prospetto che segue sono indicati i dati e le informazioni relativi al veicolo della specie e riferiti al 31 dicembre 2011. SPE DI RACCOLTA Totale attivo Perdite cumulate INTESA FUNDING LLC Funding 306 - - - (1) Garanzia di natura subordinata rilasciata da Intesa Sanpaolo. Dati veicolo Linee di liquidità Garanzie rilasciate Titoli emessi di cui: posseduti dal Gruppo accordato utilizzo natura importo importo importo classificazione IAS (1) 306 306 Valutazione Il totale attivo del veicolo della specie è rappresentato pressoché interamente da crediti verso Intesa Sanpaolo. La forte riduzione della raccolta realizzata dal veicolo rispetto all esercizio precedente (titoli emessi al 31 dicembre 2010 pari a 9,4 miliardi) è legata alla crisi di liquidità e alla difficoltà per Intesa Sanpaolo ad effettuare raccolta sul mercato americano per effetto dei ripetuti downgrading subiti. L incidenza del totale della raccolta della SPE di cui sopra rispetto al totale della raccolta diretta da clientela nel bilancio consolidato è pari allo 0,1%. SPE per prodotti assicurativi Entità (OICVM) costituite al fine di investire i fondi interni dei prodotti unit linked e index linked delle compagnie assicurative del Gruppo, le quali ne detengono la maggioranza dei rischi e benefici; tali entità sono consolidate ex IAS 27/SIC 12. Nel Gruppo sono presenti 69 entità della specie per un totale di attività nette di circa 16 miliardi (di cui 7 miliardi circa relativi a fondi che fanno capo a Fideuram Gestions). Si segnala che, al 31 dicembre 2011, l attivo dei fondi in cui Intesa Sanpaolo Vita/Intesa Sanpaolo Life detengono la maggioranza delle quote in circolazione è investito in obbligazioni e liquidità per una quota pari a circa il 63% (ad eccezione del fondo SPLux Sicav 2 Equity 100, che ha investito il 90% circa del portafoglio in fondi azionari e azioni) e, per il rimanente, in fondi comuni azionari ed obbligazionari (15% circa), obbligazioni corporate (13% circa) e azioni e fondi comuni azionari (9% circa). In ogni caso, i fondi di cui sopra non hanno investimenti in essere in titoli con sottostanti mutui sub-prime o in altri prodotti strutturati di credito interessati dalla crisi finanziaria. L incidenza del totale attivo delle SPE in discorso rispetto al totale attivo consolidato di Gruppo è pari al 3% circa. SPE Securitization Si tratta di SPE che consentono ad un soggetto di trasferire assets dal proprio attivo di bilancio, trasformandoli in titoli collocabili sul mercato. La crisi iniziata nel 2007 ha determinato un forte rallentamento delle operazioni di questo tipo alle quali si sono sostituite strutture utilizzate per la provvista di fondi a fronte della cartolarizzazione di parte degli attivi di cui il cedente è titolare. In particolare, si prevede lo scorporo di un pacchetto di assets patrimoniali (generalmente crediti) dal bilancio di un soggetto ed il successivo trasferimento dello stesso ad un veicolo che, per finanziarne l acquisto, emette titoli poi collocati sul mercato (cartolarizzazioni tradizionali) o acquistati interamente dal cedente (autocartolarizzazioni). Nel primo caso, le risorse così raccolte vengono retrocesse al cedente, mentre gli impegni assunti verso i sottoscrittori vengono assolti utilizzando i fondi di cassa generati dai crediti ceduti. Sono comprese in questa categoria anche le SPE che vengono utilizzate da Intesa Sanpaolo per la realizzazione di programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite. 376 376

Le SPE di questa tipologia, che rientrano nell area di consolidamento al 31 dicembre 2011 ex IAS 27 o SIC 12, sono: Intesa SEC S.p.a., Intesa SEC 2 S.r.l., Intesa SEC 3 S.r.l., Intesa SEC NPL S.p.a., Intesa Lease SEC S.r.l., Split 2 S.r.l., ISP CB Ipotecario S.r.l., ISP CB Pubblico S.r.l., Adriano Finance S.r.l., Adriano Finance 2 S.r.l. Si segnala, inoltre, la società ISP SEC 4 S.r.l., non ancora operativa alla data del 31 dicembre 2011. Queste società, di diritto italiano, sono utilizzate per cartolarizzare attività performing (mutui ipotecari, contratti di leasing) ovvero non performing (mutui ipotecari) di Intesa Sanpaolo o di società del Gruppo. In particolare, i veicoli Adriano Finance S.r.l., Adriano Finance 2 S.r.l. e Adriano Lease SEC S.r.l. sono utilizzati per la realizzazione di operazioni di autocartolarizzazione. Per maggiori dettagli in merito a questo tipo di operatività si veda la sezione 1.3 Rischio di liquidità della Parte E della Nota integrativa consolidata. Nel caso di ISP CB Pubblico S.r.l. e di ISP CB Ipotecario S.r.l., la cessione degli attivi al veicolo è finalizzata alla realizzazione di programmi di emissione di covered bonds. Maggiori dettagli in merito all operatività dei veicoli in discorso sono forniti nella sezione C della Parte E della Nota integrativa consolidata. Augusto, Colombo e Diocleziano sono veicoli di cartolarizzazione di assets, in prevalenza finanziamenti fondiari e di opere pubbliche, di società sottoposta a controllo congiunto e poi ceduta. I titoli detenuti da Intesa Sanpaolo o da società del Gruppo sono stati valorizzati conformemente a quanto previsto per la categoria IAS di appartenenza, come indicato nella tabella che segue che riporta i dati e le informazioni relativi ai veicoli della specie e riferiti al 31 dicembre 2011. SPE SECURITISATION Tipologia attività Dati veicolo Linee di liquidità Garanzie rilasciate Titoli emessi di cui: posseduti dal Gruppo Totale attivo Perdite cumulate accordato utilizzo natura importo valore di bilancio importo classificazione IAS Valutazione INTESA SEC SPA (1) mutui in bonis 2 - - - - 2 1 AFS Fair value INTESA SEC 2 SRL (2) (14) mutui in bonis 195 1 - - - 148 20 INTESA SEC 3 SRL (3) (14) mutui in bonis 1.395 8 - - - 1.315 89 Trading - Crediti AFS - Trading - Crediti INTESA SEC NPL SPA (4) crediti deteriorati 45 - - - - 155 29 AFS - Crediti INTESA LEASE SEC SRL (5) Adriano Lease SEC contratti leasing performing 23 3 - - - 6 - contratti leasing performing 5.874 - - - - 5.832 - Fair value/ costo amm. Fair value/ costo amm. Fair value/ costo amm. SPLIT 2 SRL contratti leasing performing 156 - - - - 147 25 Crediti-Trading- Det. scad. Fair value/ costo amm. ISP CB IPOTECARIO SRL (6) Mutui ipotecari residenziali 15.163-14.829 14.829-12.561 8.180 Crediti Costo amm. ISP CB PUBBLICO SRL (6) Attivi verso settore pubblico 13.994-22.900 13.551-10.530 6.830 Crediti Costo amm. ISP SEC 4 SRL (11) - - - - - - ADRIANO FINANCE SRL - Series 1 (7) (14) mutui in bonis 5.326 38 - - - 5.045 - ADRIANO FINANCE SRL - Series 2 (8) mutui in bonis 1 - - - - - - ADRIANO FINANCE SRL - Series 3 (9) (14) mutui in bonis 4.334 39 - - - 4.107 - ADRIANO FINANCE 2 SRL (10) (14) mutui in bonis 8.995 46 - - - 8.295 - CR Firenze Mutui S.r.l. mutui in bonis 98 - - - - 89 5 Crediti Costo amm. AUGUSTO SRL (12) finanziamenti fondiari (100%) 20 10 - - - 29 4 AFS Fair value COLOMBO SRL (13) Finanziamenti OO.PP. (Opere pubbliche) DIOCLEZIANO SRL (15) Fin. Fondiari (82%) OO.PP.(12%) Indus. (6%) 79 10 - - 59 37 - - - 71 5 Trading - Crediti Fair value/ costo amm. - 93 8 AFS Fair value (1) ISP si è impegnata a indennizzare il veicolo, sotto forma di un finanziamento subordinato a ricorso limitato, in relazione a qualsiasi maggior onere o passività di natura fiscale, regolamentare, di Vigilanza, di legge. L'indennizzo non copre i costi relativi ai titoli e i costi operativi della cartolarizzazione. (2) ISP si è impegnata a indennizzare il veicolo, sotto forma di finanziamento subordinato a ricorso limitato, per qualsiasi maggior onere di natura fiscale, regolamentare, di Vigilanza, di legge. L'indennizzo non copre i costi relativi ai titoli e i costi operativi della cartolarizzazione. ISP ha inoltre concesso un finanziamento subordinato di 19 milioni con cui il veicolo ha parzialmente costituito la cash reserve che costituisce il credit enhancement dell'operazione richiesto dalle Agenzie di rating. Il residuo al 31 dicembre 2011 del prezzo differito fisso è pari a 1 milione. Sono in essere dei contratti di swap a copertura del rischio tasso. (3) ISP ha concesso un finanziamento subordinato a ricorso limitato di 23 milioni con il quale il veicolo ha costituito la cash reserve che costituisce il credit enhancement dell'operazione richiesto dalle Agenzie di rating. Sono in essere dei contratti di swap a copertura del rischio tasso con ISP. (4) ISP ha rilasciato un contratto di garanzia e indennizzo nel caso di dichiarazioni o garanzie che comportino una diminuzione del valore dei crediti, attualmente utilizzato per circa 0,2 milioni. Vi è inoltre l'impegno della banca a indennizzare il veicolo sotto forma di finanziamento subordinato a ricorso limitato, in relazione a qualsiasi maggior onere o passività fiscale, regolamentare, di Vigilanza, di legge. Il finanziamento subordinato è stato concesso per un importo di 2,7 milioni. L'indennizzo non copre i costi relativi ai titoli e i costi operativi della cartolarizzazione. Le perdite cumulate sono a valere sulle tranche E (equity) e D detenute da ISP il cui valore è stato rettificato sia nell'esercizio in corso che in esercizi precedenti. Sono in essere anche un contratto di Interest Rate Cap e un contratto di Interest Rate Floor a copertura del rischio tasso. (5) La società ha in essere dei contratti di swap a copertura del rischio tasso. (6) Si tratta di veicoli costituiti ex art. 7 bis della legge 130/99. Quindi non si tratta di veicoli emittenti titoli, bensì di veicoli che rilasciano garanzie nell'interesse di portatori di titoli (Obbligazioni Bancarie Garantite o Covered bonds) emessi da ISP. (7) ISP ha concesso un finanziamento subordinato a ricorso limitato di 50 milioni con il quale il veicolo ha costituito una cash reserve di pari importo come richiesto dalle Agenzie di Rating quale supporto alla sua liquidità; il credit enhancement è invece costituito dai titoli della Classe B (440 milioni), interamente sottoscritta da ISP. Sono in essere dei contratti di swap a copertura del rischio tasso. (8) ISP ha proceduto all'unwinding dell'operazione che ha visto la retrocessione del portafoglio mutui ad ISP con efficacia economica 23 maggio 2011. In data 31 maggio 2011 è stato totalmente rimborsato il finanziamento subordinato di Euro 50 milioni, i titoli di classe A e parzialmente i titoli di classe B. (9) ISP ha concesso un finanziamento subordinato a ricorso limitato di 75 milioni con il quale il veicolo ha costituito una cash reserve di pari importo come richiesto dalle Agenzie di Rating quale supporto alla liquidità del veicolo; il credit enhancement è invece costituito dai titoli della Classe B (563 milioni), interamente sottoscritta da ISP. E' in essere un contratto swap a copertura del rischio tasso. (10) ISP ha concesso un finanziamento subordinato a ricorso limitato di 150 milioni con il quale il veicolo ha costituito una cash reserve di pari importo come richiesto dalle Agenzie di Rating quale supporto alla liquidità del veicolo; il credit enhancement è invece costituito dai titoli della Classe B (876 milioni), interamente sottoscritta da ISP. E' in essere un contratto swap a copertura del rischio tasso. (11) Società vigente ma non ancora operativa alla data del 31 dicembre 2011. (12) La società ha emesso due serie di obbligazioni con sottostanti distinti portafogli. I dati esposti rappresentano la somma delle emissioni. I dati sono riferiti al 31 dicembre 2010. (13) ISP ha concesso un finanziamento subordinato al veicolo di 1 milione. I dati sono riferiti al 30 giugno 2011. (14) Sono stati erogati due finanziamenti subordinati per ciascuno dei seguenti veicoli: Intesa Sec 2 S.r.l., Intesa Sec 3 S.r.l., Adriano Finance S.r.l. (Serie 1 e Serie 3) e Adriano Finance 2 S.r.l.. L ammontare complessivo di tale operazione è stato pari a 30 milioni. (15) I dati sono riferiti al 31 dicembre 2010. Per le operazioni di cartolarizzazione sopra riportate hanno trovato puntuale applicazione le norme previste dallo IAS sia in merito alla prima applicazione (IFRS 1) sia in merito alla derecognition di attività e passività finanziarie. 377 377

Gli attivi cartolarizzati dei veicoli della categoria in oggetto sono rappresentati da mutui residenziali performing, ad eccezione dei veicoli Intesa SEC NPL S.p.a., i cui attivi cartolarizzati sono rappresentati da mutui in sofferenza, e dei veicoli Intesa Lease SEC S.r.l., Adriano Lease SEC e Split 2 S.r.l. i cui attivi cartolarizzati sono rappresentati da crediti performing derivanti da contratti di leasing. Agli attivi sopra dettagliati vanno aggiunti gli impieghi della liquidità rimasta in capo al veicolo. Il totale attivo di Augusto, Colombo e Diocleziano è, invece, composto pressoché interamente da crediti fondiari o verso opere pubbliche. L incidenza del totale attivo delle SPE consolidate non oggetto di derecognition (Intesa SEC 3 S.r.l., Adriano Lease SEC, Split 2 S.r.l., Adriano Finance S.r.l. e Adriano Finance 2 S.r.l., ISP CB Pubblico S.r.l., ISP CB Ipotecario S.r.l.) rispetto al totale attivo consolidato è pari all 8,6%. Per completezza di informazione si segnala anche la presenza di C.R. Firenze Mutui S.r.l., veicolo di cartolarizzazione con attività sottostanti proprie (mutui in bonis) del sottogruppo Carifirenze. Il veicolo, consolidato con il metodo del patrimonio netto, presenta un totale attività cartolarizzate, al 31 dicembre 2011, pari a 91 milioni. Intesa Sanpaolo, inoltre, controlla ai sensi del SIC 12: Romulus Funding Corporation, società ubicata negli USA che acquista attività finanziarie, rappresentate da crediti o da titoli, aventi caratteristiche predefinite (c.d. eligibility criteria) originati da clientela del Gruppo, finanziando l acquisto mediante emissione di Asset Backed Commercial Papers; Duomo Funding Plc., entità che effettua un operatività analoga a quella di Romulus Funding Corporation, ma limitata al mercato europeo e si finanzia con operazioni di raccolta stipulate con la stessa Romulus. Nel corso dell esercizio 2011 si è assistito ad una modifica dell allocazione degli asset tra i due veicoli che ha portato, anche per effetto del trasferimento di titoli da Romulus a Capogruppo, a concentrare gli asset originati dalla clientela sul veicolo Duomo, lasciando al veicolo Romulus la sola attività di raccolta sul mercato americano. Si segnala, tuttavia, che a causa della difficile situazione di liquidità che caratterizza il mercato statunitense delle commercial papers, al 31 dicembre 2011 i titoli emessi dal veicolo Romulus sono stati interamente sottoscritti dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo, per un nominale di circa 2 miliardi. Nel prospetto che segue sono indicati i dati e le informazioni relative ai due veicoli sopra citati e riferiti al 31 dicembre 2011. ROMULUS E DUOMO Totale attivo Dati veicolo Perdite cumulate Linee di liquidità Garanzie rilasciate Titoli emessi di cui: posseduti dal Gruppo accordato utilizzo natura importo importo importo classificazione IAS Valutazione ROMULUS FUNDING CORP. DUOMO FUNDING CORP. Asset backed commercial paper conduit 2.011 (1) 49 49 Asset backed commercial paper conduit 1.922-2.277 (2) - - - Lettera di Costo credito 24 2.005 2.005 Crediti ammortizzato (1) di cui 1.919 milioni per finanziamenti erogati a Duomo, per operazioni contabilzzate nel bilancio di quest'ultima. (2) di cui 648 milioni riferiti a linee di liquidità concesse a fronte di crediti per i quali non si sono verificate le condizioni di derecognition ai sensi dello IAS 39. Nel totale attivo del veicolo Romulus sono compresi crediti verso Duomo per 1.919 milioni e verso controparti terze per 50 milioni. Nel corso del 2011 i titoli, rientranti nel perimetro dei prodotti strutturati di credito e che erano presenti alla fine dell esercizio 2010, sono stati trasferiti alla Capogruppo Intesa Sanpaolo a valori di fair value, senza impatti sul conto economico consolidato. Completano l attivo del veicolo derivati finanziari di copertura del rischio di cambio aventi un fair value positivo di 38 milioni al 31 dicembre 2011, oltre a cassa e altre attività per 4 milioni. Quanto al portafoglio del veicolo Duomo, a fine 2011 esso risulta composto oltre che da crediti verso banche del Gruppo (34 milioni verso Intesa Sanpaolo, 105 milioni verso Intesa Sanpaolo Bank Ireland e 620 milioni verso Société Européenne de Banque S.A.) da crediti verso clientela per 1.122 milioni. Di questi 762 milioni sono rappresentati da prodotti strutturati di credito sottoscritti nell ambito della normale attività di finanziamento della clientela il cui collaterale, al 31 dicembre 2011, non ha mostrato segni di deterioramento. Nel corso del quarto trimestre 2011 il veicolo detiene in portafoglio quote di un fondo comune originato da una società del Gruppo Intesa Sanpaolo per un valore che al 31 dicembre 2011 risulta pari a 41 milioni. L incidenza del totale attivo delle SPE di cui sopra rispetto al totale attivo consolidato è pari allo 0,6%. Con riferimento al portafoglio di asset detenuto dai due veicoli, si forniscono le seguenti informazioni integrative: Europa 97,6% Distribuzione per area geografica Distribuzione per area geografica USA 2,4% USA 2,4% NR 14,7% Aaa 7,0% Distribuzione attivo per rating Distribuzione attivo per rating Aaa 7,0% NR 14,7% Europa 97,6% Da A1 a A3 78,3% Da A1 a A3 78,3% A seguito del già citato trasferimento delle eligible securities dal veicolo Romulus alla Capogruppo, la composizione del portafoglio dei due veicoli si è modificata nel senso di una forte riduzione delle esposizioni nei confronti di nominativi statunitensi (dall 11% del 31 dicembre 2010 al 2,4% del 31 dicembre 2011). Anche il rating delle esposizioni ha subito una modifica con la 378 378

concentrazione di circa l 85% dell esposizione nelle classi di rating superiori ad A1. Si precisa che gli utilizzi a fronte degli eligible assets nel portafoglio dei veicoli Romulus e Duomo ancorché in minima parte (circa 15%) non assistiti da rating esterno presentano una qualità tale da garantire il mantenimento dei rating A-1/P-1 alle commercial papers emesse da Romulus. Le operazioni di autocartolarizzazione poste in essere tramite il veicolo SPQR II S.r.l. sono state chiuse anticipatamente nel corso del primo semestre 2011, attraverso la cessione in blocco a Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo dei portafogli sottostanti le cartolarizzazioni CBO1 e CBO2 e il rimborso dei titoli senior e junior emessi, interamente detenuti dalla stessa BIIS. Quest ultima ha successivamente ceduto i titoli riacquistati al veicolo ISP CB Pubblico S.r.l. per procedere ad un emissione di obbligazioni bancarie garantite. Infine, Intesa Sanpaolo ha acquistato protezione su proprie esposizioni creditorie dal veicolo Da Vinci, cartolarizzazione sintetica finalizzata alla copertura e alla gestione dinamica del rischio della propria esposizione verso il settore aereo e areonautico. Al 31 dicembre 2011, l esposizione del Gruppo verso il veicolo Da Vinci era pari a 8 milioni in termini di valore nominale interamente rappresentati da titoli, classificati nel portafoglio disponibile per la vendita. Il loro valore di bilancio, alla fine dell esercizio 2011, era pari a 4 milioni; l adeguamento al fair value è avvenuto con contropartita la Riserva di valutazione di Patrimonio Netto. SPE Financial Engineering Queste SPE pongono in essere operazioni di investimento e forme di raccolta che consentono di ottenere profili di rischio/rendimento migliori rispetto a quanto ottenibile attraverso operazioni standard, grazie alla loro particolare struttura volta a ottimizzare aspetti contabili, fiscali e/o regolamentari. Si tratta di strutture poste in essere per rispondere ad esigenze della clientela primaria e per fornire soluzioni che offrano finanziamenti a tassi competitivi ed aumentino il ritorno sugli investimenti. Intesa Sanpaolo controlla e consolida Intesa Investimenti S.p.A., società costituita inizialmente per investire in quote di OICVM italiani ed esteri, in quote e azioni di altri soggetti societari italiani ed esteri e in titoli di Stato dei Paesi G8, con contestuale sottoscrizione di un impegno di rivendita a termine ad un prezzo predeterminato. La società si trova attualmente in una situazione di stand-by. I mezzi propri della società sono interamente depositati presso Intesa Sanpaolo. FINANCIAL ENGINEERING Totale attivo Dati veicolo Perdite cumulate Linee di liquidità Garanzie rilasciate Titoli emessi di cui: posseduti dal Gruppo accordato utilizzo natura importo importo importo classificazione IAS Valutazione INTESA INVESTIMENTI SPA Financial Engineering 922 - - - - - - - L attivo del veicolo è composto per la quasi totalità da depositi a termine presso la controllante Intesa Sanpaolo. Tra le SPE della specie incluse nell area di consolidamento si segnala la società Lunar Funding Plc., veicolo di diritto irlandese utilizzato per operazioni di repackaging da parte di primaria istituzione bancaria. SPE Project Financing Sono strumenti di finanziamento di progetti capital intensive, che si basano sulla validità economica e finanziaria dell operazione industriale o infrastrutturale che viene posta in essere, rimanendo indipendente dal grado di affidabilità/capacità di credito degli sponsor che hanno sviluppato l idea imprenditoriale. Il finanziamento dell iniziativa è basato sulla capacità del progetto di generare flussi di cassa positivi, sufficienti a ripagare i prestiti ottenuti e a garantire un adeguata remunerazione del capitale investito, coerentemente con il grado di rischio assunto. Tali veicoli sono costituiti da sponsor imprenditori, prevalentemente all estero per esigenze di natura operativa e di efficientamento legale/burocratico. Intesa Sanpaolo ha finanziato entità della specie, come normali clienti affidati, senza ricoprirne il ruolo di sponsor. Nessuna di queste SPE è oggetto di consolidamento, in quanto non vi è alcuna interessenza né formale né sostanziale da parte della Banca nel capitale di rischio delle società e non si possono configurare ipotesi di controllo sostanziale della SPE. Laddove siano presenti forme di garanzia rappresentate da pegno sulle azioni della SPE, le condizioni contrattuali escludono la possibilità di esercizio del diritto di voto da parte della Banca. SPE Asset Backed Si tratta di operazioni finalizzate all acquisizione/costruzione/gestione di determinati asset fisici da parte di SPE finanziate da uno o più soggetti, le cui prospettive di recupero del credito dipendono principalmente dai cash flow generati dagli asset stessi. Si tratta perciò di attività che per loro natura generano flussi di cassa derivanti dalla gestione ordinaria (ad esempio canoni di affitto o di noleggio, contratti di trasporto merci, ecc.) oppure da un attività di gestione straordinaria (ad esempio un piano di dismissione di un patrimonio immobiliare). Gli stessi asset costituiscono generalmente oggetto di garanzia reale a fronte del finanziamento ottenuto dal veicolo. Intesa Sanpaolo ha finanziato entità della specie, come normali clienti affidati, senza detenere forme di partecipazione azionaria diretta né interessenze tali da configurare il ruolo di sponsor. Il rischio assunto è sempre un normale rischio di credito e i benefici sono rappresentati dalla remunerazione del finanziamento concesso. Sono oggetto di consolidamento unicamente quelle entità in cui il Gruppo detiene la maggioranza dei diritti di voto nel capitale. Appartiene a questa tipologia di SPE un unico nominativo (con un totale attivo di circa 44 milioni al 31 dicembre 2011) il cui capitale è detenuto da una partecipata estera. SPE Leveraged & Acquisition Finance Per la descrizione dell operatività che coinvolge i veicoli in discorso si rimanda alla specifica sezione dedicata alle operazioni di Leveraged Finance. 379 379

SPE Credit Derivatives I credit derivatives sono contratti che consentono il trasferimento sintetico del rischio di credito connesso ad un determinato nominativo di riferimento dalla controparte acquirente di protezione alla controparte venditrice. Soprattutto nelle strutture connesse ad operazioni di cartolarizzazione sintetica, si può realizzare il trasferimento del rischio di credito di un portafoglio di attivi da una SPE alla Banca, sia attraverso il semplice contratto derivato di vendita di protezione sia attraverso l acquisto di titoli che incorporano contratti derivati di credito. In alcuni casi (es. monoline) la SPE è controparte venditrice di protezione e offre alla Banca la possibilità di coprire il rischio assunto su portafogli di asset. Non vi sono mai interessenze partecipative o altre forme di coinvolgimento che possano configurare il ruolo di sponsor. Nessuna di queste SPE è oggetto di consolidamento, in quanto non sono mai presenti partecipazioni azionarie o forme di controllo indiretto da parte della Banca. I rapporti con le parti si sostanziano fondamentalmente nella stipula di contratti derivati o nell acquisizione di titoli che incorporano contratti derivati di credito. In nessun caso ciò determina un trasferimento alla Banca della maggioranza dei rischi e benefici derivanti dall attività del veicolo. INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI DI LEVERAGED FINANCE In assenza di una definizione normativa univoca e condivisa delle operazioni della specie, Intesa Sanpaolo ha ritenuto di comprendere in questa categoria le esposizioni (affidamenti ed utilizzi in relazione a operazioni di finanziamento strutturate, abitualmente a medio/lungo termine) verso soggetti giuridici in cui la maggioranza del capitale sociale è detenuta da fondi di private equity. Si tratta per lo più di posizioni volte a supportare progetti di Leveraged Buy Out (quindi ad elevata leva finanziaria), connesse cioè all acquisizione di aziende o parti di esse anche attraverso il ricorso a veicoli appositamente creati (SPE). Questi, in un momento successivo all acquisizione del pacchetto azionario/quote della società target, normalmente si fondono per incorporazione con quest ultima. Le società target dell operazione sono generalmente caratterizzate da buone prospettive di sviluppo e di valorizzazione, da cash flow stabili nel medio periodo e da bassi livelli di indebitamento originari. Intesa Sanpaolo ha finanziato entità della specie, come normali clienti affidati, senza ricoprirne il ruolo di sponsor. Nessuna di queste SPE è oggetto di consolidamento in quanto le forme di garanzia poste a supporto dell operazione hanno una funzione strumentale all erogazione del finanziamento e non sono mai dirette all acquisizione di un controllo né diretto né indiretto sulla società veicolo. Al 31 dicembre 2011 le operazioni che rispondono alla definizione sopra riportata sono 111 per un affidamento in essere complessivo di 4.418 milioni. Tali esposizioni sono classificate nel portafoglio crediti. Queste comprendono anche le quote di prestiti sindacati sottoscritti o in corso di sindacazione. In linea con le richieste di informativa si fornisce anche un analisi dell esposizione per area geografica, per settore economico di attività e per livello di subordinazione dell esposizione. Composizione per tipo di rischio Composizione Final Take 91,9% per tipo di rischio Composizione per livello di subordinazione Composizione per livello di subordinazione Senior 99,3% Final Take 91,9% Senior 99,3% Subordinato 0,7% In attesa di In attesa di sindacazione sindacazione Italia 8,1% Italia 8,1% Subordinato 0,7% Composizione per area geografica Composizione Italia 70,9% per area geografica Italia 70,9% Composizione per settori di attività economica Servizi 14,2% Telecomunicazioni Composizione per settori di attività economica 16,2% Finanziario 3,1% Telecomunicazioni 16,2% Estero 29,1% Estero 29,1% Servizi 14,2% Finanziario 3,1% Industriale 66,5% Industriale 66,5% INFORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND La consistenza del portafoglio di hedge fund al 31 dicembre 2011 è risultata pari a 665 milioni contro gli 814 milioni rilevati alla fine del 2010. La riduzione del valore del portafoglio è imputabile alle forti minusvalenze che hanno interessato le posizioni in essere alla fine dell esercizio 2011, oltre che ad alcune cessioni di quote e all effetto della variazione del cambio sulle posizioni denominate in dollari USA. 380 380

Alla medesima data, il contributo al Risultato netto dell attività di negoziazione voce 80 degli investimenti in argomento è risultato fortemente negativo attestandosi a -114 milioni (di cui -5 milioni ricompresi nella disclosure dei prodotti strutturati di credito). Di tali oneri netti: -10 milioni sono stati realizzati nell esercizio a fronte delle negoziazione di fondi (di cui -1 milione ricompreso nella disclosure dei prodotti strutturati di credito); -111 milioni costituiscono le valutazioni nette delle posizioni in rimanenza a fine esercizio (di cui -4 milioni ricompresi nella disclosure dei prodotti strutturati di credito); 7 milioni rappresentano utili su cambi. Considerando le minusvalenze nette sulle rimanenze (-111 milioni), le stesse risultano distribuite su 45 posizioni, di cui 19 plusvalenti (per 4 milioni) e 26 minusvalenti (per -115 milioni). La performance negativa registrata dal portafoglio (-16% su base annua) si raffronta con l indice benchmark HFRX Global Hedge Fund Index che sullo stesso orizzonte temporale ha realizzato una performance negativa del 9%. Le posizioni che hanno generato le maggiori minusvalenze si ricollegano a strategie Equity Long/Short globale ed Event driven aventi come sottostanti investimenti nei settori finanziario ed estrattivo, penalizzati fortemente dall andamento negativo dei mercati. La strategia di gestione del portafoglio nel corso del 2011 è stata comunque caratterizzata da un approccio conservativo teso sia a comprimere la dimensione sia a riposizionarsi verso settori con forti potenzialità di crescita e verso strategie meno liquide e meno correlate all andamento dei mercati. INFORMATIVA SULL OPERATIVITÀ IN DERIVATI DI NEGOZIAZIONE STIPULATI CON LA CLIENTELA Il Gruppo Intesa Sanpaolo è attivo nella vendita di prodotti derivati over the counter (OTC) ai diversi segmenti di clientela, attraverso due principali poli (per volumi di attività svolta): Divisione Banca dei Territori, per l attività di vendita di prodotti derivati alla clientela retail e alla clientela corporate con fatturato consolidato 150 milioni, tramite la rete di sportelli di Intesa Sanpaolo e quella delle banche italiane del Gruppo. I derivati venduti dalle reti sono poi coperti in modalità back to back con una swap house che, nella maggior parte dei casi, risulta essere Banca IMI; Divisione Corporate, per l attività di vendita di prodotti derivati a clientela corporate con fatturato consolidato superiore a 150 milioni, tramite le reti di Intesa Sanpaolo e delle banche italiane del Gruppo, e ad enti della Pubblica Amministrazione, tramite Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo. I derivati venduti sono poi coperti in modalità back to back con Banca IMI. Le esigenze finanziarie della clientela che il Gruppo Intesa Sanpaolo mira a soddisfare mediante il ricorso agli strumenti derivati sono diversificate, in relazione al segmento cui la stessa appartiene. In sintesi, si osserva che: 1) la clientela retail e imprese servita dalla Banca dei Territori accende posizioni in strumenti derivati per finalità di investimento o copertura di rischi finanziari, con alcune tendenziali distinzioni: i) le imprese stipulano contratti derivati per finalità di copertura dei rischi, per lo più di tasso e di cambio; ii) i privati non effettuano di norma operazioni in derivati espliciti in contropartita con il Gruppo Intesa Sanpaolo, salvo contratti finalizzati alla copertura del rischio di tasso su mutui retail; 2) i clienti della Divisione Corporate (imprese di dimensioni relativamente grandi, in netta prevalenza operatori professionali) stipulano contratti derivati per finalità di copertura/gestione dei rischi, per lo più di tasso e di cambio; 3) gli enti riconducibili all Amministrazione Pubblica, serviti da Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, stipulano contratti derivati per gestire esigenze di liquidità e di rimodulazione/copertura delle proprie posizioni debitorie. I centri di responsabilità che stipulano i contratti con la clientela (essenzialmente Intesa Sanpaolo e Banche reti, nonché Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo) non assumono rischi di mercato, essendo gli stessi sistematicamente coperti in modalità back to back, nella grande maggioranza dei casi in contropartita con la banca mobiliare del Gruppo, Banca IMI. Quest ultima provvede poi a coprire dinamicamente e in monte i rischi ad essa trasferiti, nel rispetto dei limiti assegnati, in una logica di massimizzazione dell efficacia finanziaria. Non è ovviamente trasferito, invece, il rischio di controparte. Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 31 dicembre 2011, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 3.818 milioni (3.268 milioni al 31 dicembre 2010). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 50.708 milioni (45.875 milioni al 31 dicembre 2010). Con riferimento ai medesimi, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 44.113 milioni (35.054 milioni al 31 dicembre 2010), quello degli strutturati pari a 6.595 milioni (10.821 milioni al 31 dicembre 2010). Si segnala che il fair value positivo dei contratti strutturati in essere con i 10 clienti più esposti era di 335 milioni (309 milioni al 31 dicembre 2010). Lo stesso dato, riferito al totale dei contratti con fair value positivo, risultava pari a 1.517 milioni (1.472 milioni al 31 dicembre 2010). Per contro, il fair value negativo determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 31 dicembre 2011 pari a 960 milioni (552 milioni al 31 dicembre 2010). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 14.751 milioni (13.157 milioni al 31 dicembre 2010). Con riferimento ai medesimi, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 13.690 milioni (11.576 milioni al 31 dicembre 2010), quello degli strutturati pari a 1.061 milioni (1.581 milioni al 31 dicembre 2010). Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, al pari di quanto viene fatto per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto Credit Risk Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 31 dicembre 2011, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell ambito del Risultato dell Attività di Negoziazione di un impatto negativo di 75 milioni contro un impatto positivo di 17 milioni al 31 dicembre 2010. Le rettifiche di valore sono state iscritte, per ogni singolo contratto, a correzione del valore di mercato determinato utilizzando le curve risk free. Per quanto riguarda le modalità di calcolo del suddetto Credit Risk Adjustment e, più in generale, le diverse metodologie utilizzate in sede di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia alla parte A della Nota integrativa Consolidata 381 381

Modalità di determinazione del fair value. Si precisa che sono stati considerati strutturati i contratti costituiti dalla combinazione di più strumenti derivati elementari e che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture effettuate con banche e società finanziarie. 382 382