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1 Rischi in Finanza Rischi puri Rischi finanziari Rischi sistematici Rischi non sistematici

2 Rischi non sistematici I rischi non sistematici sono rischi specifici Tipologie di rischi specifico più frequenti: rischio di insolvenza della controparte: rischio di credito rischio di regolamento

3 Insolvenza di un contratto di credito: Rischio di credito Eventualità che alle scadenze previste dal contratto il cliente finanziato si rivel insolvente, in misura totale o parziale, per quanto riguarda il rimborso del capitale e/o il versamento degli interessi Rischio = per tempi ed importi dalla Perdita

4 Insolvenza di un contratto di compravendita di attività finanziarie: Rischio di regolamento Rischio di insolvenza della controparte contrattuale obbligata a consegnare una certa somma di denaro in contropartita di strumenti finanziari predeterminati o viceversa

5 Intensità del rischio di regolamento Contestualità delle prestazioni contrattualmente previste Si No Scadenza dell esecuzione Pronti Termine Bassa intensità Danni per costo ricerca nuova controparte e per incertezza nuove condizioni contrattuali Elevata intensità Danni per perdita della posizione (speculativa o di copertura) Intensità molto elevata Conseguenze economicofinanziarie molto gravi Il rischio di regolamento diviene un rischio di credito

6 Rischi sistematici I rischi sistematici si definiscono tali perché originano da situazioni generali di mercato, e prescindono dalla situazione specifica della singola impresa, o del singolo intermediario I rischi sistematici possono essere definiti anche rischi di mercato. I principali rischi di mercato sono i seguenti: rischio di interesse rischio di cambio rischio di prezzo rischio monetario

7 Rischio di interesse Variazioni dei tassi di interesse Effetti sulla struttura finanziaria E sull indebitamento Effetti sul valore dei titoli in portafoglio Attività sensibili a i Passività sensibili a i Attività non sensibili Passività non sensibili

8 Rischio di cambio Operatività in moneta diversa da quella nazionale Il rischio di cambio sorge se le attività in una cerca valuta non hanno lo stesso valore delle passività in quella stessa valuta (mismatching fra attività e passività per valuta)

9 IL RISCHIO DI CAMBIO E' DATO DALLA SENSIBILITA' DEL VALORE DELL' IMPRESA ALLE VARIAZIONI NEI RAPPORTI DI CAMBIO FRA LE VALUTE COME PUO' IL TASSO DI CAMBIO FRA VALUTE DIVERSE INFLUENZARE IL VALORE ECONOMICO DELL' IMPRESA?

10 GLI EFFETTI POSSIBILI SONO DIVERSI... VEDIAMO DA COSA E' COMPOSTO IL VALORE ECONOMICO DI UN IMPRESA ATTIVITA' PATRIMONIALI IMMOBILIZZAZIONI LIQUIDITA' CREDITI A BREVE E MEDIO FLUSSI DI CASSA ATTESI CAPACITA' REDDITUALE PASSIVITA' DEBITI A BREVE MEDIO E LUNGO RISCHIO CONTABILE RISCHIO ECONOMICO RISCHIO CONTRATTUALE

11 IL RISCHIO CONTABILE HA RILEVANZA SOLO PER GLI EFFETTI PRODOTTI SUL PIANO NORMATIVO E FISCALE IL RISCHIO ECONOMICO VIENE SOLITAMENTE GESTITO A LIVELLO STRATEGICO AZIENDALE IL RISCHIO CONTRATTUALE VIENE ALTERNATIVAMENTE GESTITO ALL'INTERNO DELL' IMPRESA (0 DEL GRUPPO) O TRASFERITO AL MERCATO ATTRAVERSO STRATEGIE DI COPERTURA

12 Rischio di cambio Per definire l intensità dell esposizione al rischio di cambio occorre misurare la: Posizione netta (lunga o corta) in cambi Es. Posizione netta positiva (o lunga) in dollari Posizione netta in dollari Attività in dollari Attività in Euro Passività in dollari Passività in Euro

13 Rischio di prezzo Evoluzione dei prezzi dei valori mobiliari / delle materie prime L evoluzione dei prezzi di azioni / obbligazioni e materie prime Determina quote significative della redditività degli intermediari Finanziari e delle imprese

14 Esempio di misurazione del rischio di prezzo La presenza di fonti variegate di rischio prezzo, per posizioni differenti (singoli titoli, portafoglio, etc.) ha richiesto di individuare strumenti di misurazione particolari: Il VALUE at RISK (VAR) è una misura di rischio riferibile, omogeneamente, a qualsiasi posizione o qualsiasi portafoglio, in ammontari di valuta domestica

15 Il VALUE at RISK- VAR Il Value at Risk di un attività, su un dato orizzonte temporale, può essere definito come la perdita massima di valore di quella attività che non potrà essere ecceduta, con un certo intervallo di confidenza Es. VAR giornaliero di una posizione in titoli= Euro con livello di confidenza del 5% le perdite giornaliere su quella posizione non eccederanno i Euro, se non in un 5% dei giorni di negoziazione (date 260 giornate di negoziazione, per 13 volte in un anno)

16 La gestione del rischio Il rischio va eliminato o va assunto?

17 Ex ante Gestione dei rischi - programmazione delle politiche - programmazione del matching - programmazione delle correlazioni Ex post - soluzione delle situazioni di crisi

18 L Asset Liability Management costituisce l approccio tradizionale di gestione del rischio (Anni 80). Ora, la funzione di gestione dei rischi complessivamente assunti da un intermediario o da un impresa assume una rilevanza strategica fondamentale Risk Management

19 Risk Management La prospettiva principale consiste nel valutare ex ante il valore del capitale esposto a rischio (Value at risk- VAR) dalle diverse attività, considerate separatamente, sul fondamento di determinate ipotesi e previsioni.

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