1LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ



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1LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ IL FINANZIAMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO IL DIRITTO ALLO STUDIO I FINANZIAMENTI E IL PERSONALE DELLA RICERCA I DOCENTI E IL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO L OFFERTA DIDATTICA

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ La spesa per l istruzione universitaria è pari all 1,72% della spesa pubblica totale La spesa totale sostenuta per il sistema universitario ha raggiunto, in riferimento all anno 2006, il valore di 17.500 milioni di euro (Tav. 1.1.1). Il 68% di tale spesa è di fonte pubblica, essa è finanziata infatti dalle risorse provenienti dalle amministrazioni centrali, locali e di altri enti pubblici. Il restante 32%, invece, è di fonte privata e comprende le spese che le famiglie sostengono per l istruzione e i finanziamenti provenienti da altri enti privati. Gli aggregati considerati derivano principalmente dai bilanci delle università, integrati con alcune voci proprie di altre istituzioni educative (Ministeri, Enti regionali per il diritto allo studio). Valutata in termini reali 2006, la spesa per il sistema universitario è aumentata nell ultimo decennio del 30,2%. Dal 1997 al 2006, il divario tra la quota degli interventi finanziari provenienti dal settore pubblico e privato è aumentato fino a raggiungere il massimo nel 2002 (rispettivamente 71% e 29%), per poi tornare a ridursi negli anni successivi. Tuttavia, in questi dieci anni l ammontare dei finanziamenti privati rispetto al totale è diminuito complessivamente di circa 11 punti percentuali (Graf. 1.1.1). La quota del PIL destinata al sistema universitario risulta invece aumentata. Essa è infatti pari allo 0,83% nel 2006 contro lo 0,76% del 2005 e lo 0,70% del 1997. Tra il 2005 ed il 2006 è altresì aumentata, e con un certo peso, l incidenza della spesa per l istruzione universitaria sul complesso della spesa pubblica, passando dall 1,57% all 1,72% (Tav. 1.1.2). Nota Metodologica Il finanziamento del sistema universitario è calcolato in base ai criteri internazionali stabiliti dall OCSE con lo scopo di consentire il confronto tra diversi Paesi. Il risultato finale delle elaborazioni include: le spese sostenute dagli atenei, le spese sostenute da altri organismi (quali ad es. Ministeri, Enti regionali per il diritto allo studio.) e la spesa per la Ricerca Scientifica. Il confronto internazionale, effettuato sulla base della spesa media per studente, vede l Italia in una posizione inalterata nel tempo rispetto ad altri Paesi di interesse. Secondo i dati Eurostat, calcolati a parità di potere d acquisto della moneta, in Italia si spendono in media per studente circa 7.000 euro, ovvero oltre 2.000 euro in meno rispetto alla media dei 27 Paesi UE (Tav. 1.1.3). Ancora più marcata diventa la posizione di svantaggio se si confronta il rapporto tra la spesa per studente e PIL pro capite. 2

1.1 IL FINANZIAMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO Tavola 1.1.1 - Spesa per il sistema universitario per fonte di finanziamento (milioni di euro) - Anni 1997-2006 Grafico 1.1.1 - Spesa pubblica e privata per il sistema universitario in rapporto alla spesa totale - Anni 1997-2006 Anni Valori correnti TOTALE Pubblica Privata Valori in termini reali 2006 Valori correnti Valori in termini reali 2006 Valori correnti Valori in termini reali 2006 1997 12.918 13.440 7.348 9.105 5.570 4.335 1998 14.910 14.560 8.164 9.863 6.746 4.697 1999 15.009 15.400 8.747 10.432 6.262 4.968 2000 14.639 16.485 9.556 11.167 5.083 5.318 2001 14.694 16.223 9.685 10.990 5.009 5.233 2002 14.467 16.555 10.206 11.215 4.261 5.340 2003 15.422 16.170 10.281 10.954 5.141 5.216 2004 16.475 16.345 10.653 11.073 5.822 5.272 2005 16.695 16.223 10.800 10.990 5.895 5.233 2006 17.500 17.500 11.855 11.855 5.645 5.645 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Spesa privata Spesa pubblica : elaborazioni per l OCSE : elaborazioni per l OCSE Tavola 1.1.2 - Spesa pubblica per il sistema universitario in rapporto al PIL e alla spesa pubblica totale - Anni 1997-2006 Anni % rispetto al PIL % rispetto al totale spesa pubblica 1997 0,70 1,39 1998 0,75 1,53 1999 0,78 1,61 2000 0,80 1,74 2001 0,78 1,61 2002 0,79 1,66 2003 0,77 1,59 2004 0,77 1,60 2005 0,76 1,57 2006 0,83 1,72 Tavola 1.1.3 - Spesa per studente delle istituzioni universitarie pubbliche, in alcuni Paesi - Anno 2006 Paesi Euro PPS (a) Stati Uniti 19.599 54 Germania 11.336 41 Finlandia 10.998 41 Francia 9.840 38 Spagna 9.527 39 Media UE (27) 9.231 39 Portogallo 8.101 45 Italia 6.984 29 (a) Euro a parità di potere d acquisto % in rapporto al PIL pro capite Fonte: Eurostat 3

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Oltre un quarto delle risorse degli atenei non statali deriva dalla contribuzione studentesca Le risorse più rilevanti per il finanziamento delle università, quali le entrate provenienti dallo Stato o da altri Enti pubblici (Enti locali o di ricerca, per esempio) e le entrate contributive, incidono in modo diverso a seconda che si guardi ad atenei statali o non statali. Nel 2007 i bilanci consuntivi delle università statali evidenziano che circa il 63% delle entrate è di fonte pubblica mentre le tasse e i contributi degli studenti rappresentano l 8% delle entrate totali (Graf. 1.1.2). I finanziamenti pubblici sono costituiti prevalentemente da trasferimenti da parte dello Stato (circa 54,3%) o da Enti pubblici (4,8%). Infine i trasferimenti da organismi internazionali, in particolare della Unione Europea, concorrono a finanziare il sistema universitario statale del nostro Paese con un volume di risorse pari all incirca all 1,3% (Tav. 1.1.4). Nelle università non statali, invece, circa il 60% delle risorse finanziarie è rappresentato da entrate derivanti da attività convenzionate (35%) e dalla contribuzione studentesca che costituisce quasi un quarto delle entrate complessive (Graf. 1.1.3). I trasferimenti correnti e per investimenti da parte dello Stato, d altra parte, incidono sul totale per una quota pari al 10,4% (Tav. 1.1.5). 4

1.1 IL FINANZIAMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO Tavola 1.1.4 - Entrate delle università statali per provenienza (composizione percentuale) - Anno 2007 Grafico 1.1.2 - Entrate delle università statali per provenienza (composizione percentuale) - Anno 2007 Voci di bilancio composiz. % TOTALE ENTRATE 100,0 Entrate contributive 7,8 Trasferimenti correnti e per investimenti da: Stato 54,3 Enti pubblici (a) 4,8 Unione Europea e Org. pubblici esteri o int.li 0,7 Soggetti Privati 0,9 Contratti/Convenzioni/ Accordi-programma con: MIUR 0,6 altri Ministeri e Enti pubblici (a) 3,0 Unione Europea e Org. pubblici esteri o int.li 0,6 Soggetti Privati 1,1 Altre entrate (b) 26,3 N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Per Enti pubblici si intendono Regioni, Province, Comuni, Enti di ricerca, altro (b) Sono comprese le entrate per vendita di beni e servizi, i redditi e i proventi patrimoniali, le entrate per alienazione Fonte: Banche dati MIUR Grafico 1.1.3 - Entrate delle università non statali per provenienza (composizione percentuale) - Anno 2007 Unione Europea e Organismi internazionali Soggetti Privati Contribuzione degli studenti Altre entrate (b) Stato ed Enti pubblici (a) 1,3 2,0 26,3 Tavola 1.1.5 - Entrate delle università non statali per provenienza (composizione percentuale) - Anno 2007 7,8 Voci di bilancio composiz. % TOTALE ENTRATE 100,0 Entrate contributive 24,8 62,7 N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Per Enti pubblici si intendono Regioni, Province, Comuni, Enti di ricerca, altro (b) Sono comprese le entrate per vendita di beni e servizi, i redditi e i proventi patrimoniali, le entrate per alienazione Fonte: Banche dati MIUR Altri soggetti 6,0 Trasferimenti correnti e per investimenti da: Stato 10,4 Stato 10,4 Altri soggetti 6,0 Altre entrate (a) 23,8 Entrate derivanti da attività convenzionate 35,1 Entrate contributive Entrate derivanti da attività convenzionate 24,8 35,1 Altre entrate (a) 23,8 N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Sono comprese le entrate per vendita di beni e servizi, i redditi e i proventi patrimoniali, le entrate per alienazione N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Sono comprese le entrate per vendita di beni e servizi, i redditi e i proventi patrimoniali, le entrate per alienazione Fonte: Banche dati MIUR Fonte: Banche dati MIUR 5

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ La metà delle uscite sono destinate a spese di personale Per quanto concerne la destinazione delle risorse finanziarie da parte degli atenei, i bilanci consuntivi del 2007 evidenziano che, ad esclusione delle spese di personale, esistono ancora delle differenze tra gli atenei statali e non statali. Nel 2007, il 48% delle uscite delle università statali è destinato alle spese di personale, il 12% alle spese di funzionamento e l 8% agli interventi a favore degli studenti (Graf. 1.1.4). In particolare, il 31% delle spese è assorbito dal personale docente ed il 13,2% dal personale tecnico amministrativo (Tav. 1.1.6). Nelle università non statali, le risorse vengono prevalentemente utilizzate per le spese per il personale (47%) e per quelle di funzionamento (27%). Queste ultime dunque, in proporzione al totale, sono pari a più del doppio rispetto a quelle delle università statali. Poco rimane, pertanto, agli interventi a favore degli studenti che costituiscono il 4,6% del totale delle spese (Graf. 1.1.5). Le spese per il personale, infine, sono destinate per una quota pari al 23% del totale al personale a tempo indeterminato (Tav. 1.1.7). 6

1.1 IL FINANZIAMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO Tavola 1.1.6 - Uscite delle università statali per destinazione (composizione percentuale) - Anno 2007 Grafico 1.1.4 - Uscite delle università statali per destinazione (composizione percentuale) - Anno 2007 Voci di bilancio composiz. % TOTALE USCITE 100,0 Spese per il personale docente 31,4 Spese per il personale tecnico-amministrativo 13,2 Interventi in favore degli studenti Risorse per il funzionamento 8,0 12,1 Altre spese per il personale 3,9 Altre spese (a) 31,5 Interventi in favore degli studenti 8,0 Risorse per il funzionamento 12,1 Altre spese (a) 31,5 Spese per il personale 48,4 N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Sono comprese le spese per oneri finanziari e tributari, per l acquisizione e valorizzazione di beni durevoli, per l estinzione di mutui e prestiti N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Sono comprese le spese per oneri finanziari e tributari, per l acquisizione e valorizzazione di beni durevoli, per l estinzione di mutui e prestiti Fonte: Banche dati MIUR Fonte: Banche dati MIUR Grafico 1.1.5 - Uscite delle università non statali per destinazione (composizione percentuale) - Anno 2007 Tavola 1.1.7 - Uscite delle università non statali per destinazione (composizione percentuale) - Anno 2007 Voci di bilancio composiz. % TOTALE USCITE 100,0 Interventi edilizi Interventi a favore degli studenti Altre spese (a) 3,2 4,6 18,7 Personale a tempo indeterminato 23,0 Personale a tempo determinato 5,5 Altre spese di personale 18,0 Spese di funzionamento 26,8 Spese di funzionamento 26,8 Spese per il personale 46,6 Interventi a favore degli studenti 4,6 Interventi edilizi 3,2 Altre spese (a) 18,7 N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Sono comprese le spese per oneri finanziari e tributari, per l acquisizione e valorizzazione di beni durevoli, per l estinzione di mutui e prestiti Fonte: Banche dati MIUR N.B. Sono escluse le partite di giro e le contabilità speciali (a) Sono comprese le spese per oneri finanziari e tributari, per l acquisizione e valorizzazione di beni durevoli, per l estinzione di mutui e prestiti Fonte: Banche dati MIUR 7

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Le famiglie spendono oltre 2 miliardi di euro negli atenei Gli studenti contribuiscono al finanziamento delle università con il pagamento delle tasse e dei contributi, commisurati alla capacità contributiva individuale ed alla specificità del corso di studio prescelto (come regolamentato dal D.P.R. 25 luglio 1997, n. 306). Nel 2007 la spesa delle famiglie nelle università statali è stata di oltre 1,5 miliardi di euro e negli ultimi cinque anni è aumentata del 27% (Tav. 1.1.8). Più alto è stato tale aumento nelle università non statali (oltre il 37%) alle quali nel 2007 le famiglie hanno versato quasi 450 milioni di euro. Nel 2007, la spesa media pro-capite degli studenti per l iscrizione e la frequenza ai corsi delle università statali è stata di quasi 850 euro, con un aumento rispetto all anno precedente del 7,5%; gli studenti delle università non statali hanno pagato mediamente 3.078 euro, ma con aumento più contenuto rispetto al 2006 (+2,3%). Nota Metodologica Le tasse e i contributi sono relativi alle somme pagate per: l'iscrizione ai corsi universitari (al netto degli esoneri e dei rimborsi), le tasse per esami di stato e tirocini e altre spese. Sono escluse la tassa regionale per il diritto allo studio e le altre partite di giro. La contribuzione media per iscritto risulta decisamente più elevata nelle regioni del Nord (Tav. 1.1.9). Nell anno 2007 e con riferimento agli atenei statali, il picco si è registrato in Lombardia (1.245 euro), mentre in Sardegna ogni studente ha sostenuto in media una spesa inferiore ai 500 euro (Graf. 1.1.6). Notevolmente più alta è la spesa sostenuta dagli studenti delle università non statali, in particolare nel Nord-Ovest (4.422 euro). Nel Nord-Est, invece, si registra il valore più basso (840 euro): in questa ripartizione, tuttavia è presente solamente la sola Libera Università di Bolzano, ateneo principalmente finanziato dalla Provincia autonoma. I valori pro-capite sono stati calcolati considerando che l anno finanziario 2007 insiste per 2/3 sull A.A. 2006/07 e per 1/3 sull A. A. 2007/08. 8

1.1 IL FINANZIAMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO Tavola 1.1.8 - Tasse e contributi a carico degli studenti universitari, (valori assoluti e e percentuali) - Università - Anni 2003-2007 statali e non statali- Anni 2001-2004 Anni Spesa media per iscritto Milioni di variazioni % euro sull anno prec. Euro variazioni % sull anno prec. Università statali 2003 1.237 11,9 676 9,6 2004 1.312 6,1 702 2,9 2005 1.367 4,2 731 3,3 2006 1.465 7,2 783 7,8 2007 1.573 7,4 842 7,5 Università non statali 2003 325 8,7 2.640 4,1 2004 348 7,1 2.817 6,3 2005 380 9,2 2.954 9,4 2006 430 13,1 3.009 0,6 2007 446 3,9 3.078 2,3 Vedi nota metodologica Grafico 1.1.6 Tasse e contributi a carico degli studenti nelle università statali, per regione (euro per iscritto) - Anno 2007 Lombardia Veneto Emilia R. Marche Toscana Piemonte Liguria Friuli V. G. ITALIA 842 Basilicata 838 907 1.028 1.019 994 974 1.151 1.143 1.245 Tavola 1.1.9 Tasse e contributi a carico degli studenti universitari, per ripartizione geografica (valori assoluti e per iscritto) - Anno 2007 Ripartizioni Milioni di Euro per Euro per geografiche euro iscritto iscritto pagante (a) Università statali ITALIA 1.573 842 948 Nord-Ovest 391 1.137 1.255 Nord-Est 369 1.097 1.226 Centro 417 850 961 Sud 280 596 679 Isole 116 508 579 Università non statali ITALIA 446 3.078 3.384 Nord-Ovest 314 4.422 4.913 Nord-Est 2 840 1.235 Centro 100 1.980 2.153 Sud 25 1.371 1.462 Isole 5 1.937 1.938 Umbria Lazio Trento (a) Molise Abruzzo Campania Puglia Sicilia Calabria Sardegna 782 733 700 632 623 618 567 526 500 453 (a) Indicatore calcolato escludendo gli iscritti totalmente esonerati da tasse e contributi Vedi nota metodologica (a) Provincia autonoma Vedi nota metodologica 9

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Quasi il 26% degli studenti in corso degli atenei statali gode di un esonero totale o parziale Continua a registrarsi un aumento delle tasse e dei contributi a carico degli studenti universitari. Tale incremento influisce anche sull incidenza del suddetto ammontare sul reddito netto annuo disponibile delle famiglie (Tav. 1.1.10) aumentando, dal 2003 al 2007, del 16,6% e giungendo allo 0,21%. Tale aumento risulta tuttavia inferiore alla crescita del volume reale delle tasse universitarie verificatosi negli ultimi cinque anni (circa 30%). Nel 2007, le famiglie del Centro sono quelle che hanno destinato la maggiore percentuale del loro reddito agli atenei (0,26%), mentre le famiglie residenti nelle Isole vi hanno destinato la quota più bassa (0,15%). E bene tener presente che, a livello territoriale, tale indicatore dipende non solo dal costo degli atenei e dalla ricchezza delle famiglie, ma anche dalla mobilità territoriale degli studenti e dalla percentuale di famiglie che, in ciascuna ripartizione territoriale, usufruiscono del sistema universitario. Il volume degli esoneri totali e parziali concessi incide sulla spesa media per iscritto. Nell A.A. 2007/08, il 25,7% degli studenti in corso degli atenei statali (esclusi gli studenti dei corsi post-laurea) è stato esonerato totalmente o parzialmente dalle tasse universitarie (Tav. 1.1.11 e Graf. 1.1.7). Nel Nord-Ovest tale percentuale scende al 15,5%, mentre nel Sud quasi il 38% degli studenti in corso ha beneficiato di un esonero totale o parziale. Negli atenei non statali è stato esonerato (per la maggior parte totalmente) il 12,5% degli studenti (Tav. 1.1.11 e Graf. 1.1.8). Si rileva un notevole picco nel Nord-Est, dove quasi la metà degli studenti in corso è esonerato totalmente; si ribadisce tuttavia che, in tale ripartizione geografica è presente la sola Libera Università di Bolzano. 10

1.1 IL FINANZIAMENTO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO Tavola 1.1.10 - Tasse e contributi a carico degli studenti universitari, per ripartizione geografica (valori assoluti e percentuali) - Anni 2003-2007 Anni Milioni di euro Incidenza % sul reddito delle famiglie (a) 2003 1.562 0,18 2004 1.660 0,19 2005 1.747 0,19 2006 1.894 0,20 2007 2.019 0,21 Ripartizioni geografiche (Anno 2007) Nord-Ovest 705 0,23 Nord-Est 371 0,18 Centro 517 0,26 Sud 305 0,18 Isole 121 0,15 (a) L indicatore è calcolato sulla base del reddito netto annuo disponibile di tutte le famiglie Vedi nota metodologica ; Istat Grafico 1.1.7 - Studenti esonerati totalmente o parzialmente da tasse e contributi nelle università statali, per ripartizione geografica (per 100 iscritti in corso) - A.A. 2007/2008 Tavola 1.1.11 - Studenti esonerati totalmente o parzialmente da tasse e contributi, per ripartizione geografica (valori assoluti e per 100 iscritti in corso)- A.A. 2007/2008 Ripartizioni geografiche v.a. Studenti esonerati totalmente Studenti esonerati parzialmente per 100 v.a. per 100 iscritti in corso iscritti in corso Università statali ITALIA 173.498 16,2 101.736 9,5 Nord-Ovest 25.913 12,0 7.513 3,5 Nord-Est 31.299 15,4 16.995 8,3 Centro 43.731 15,8 14.412 5,2 Sud 47.373 18,0 51.301 19,5 Isole 25.182 22,2 11.515 10,1 Università non statali ITALIA 8.962 10,3 1.891 2,2 Nord-Ovest 5.890 11,8 673 1,4 Nord-Est 834 46,8 10 0,6 Centro 830 3,4 875 3,6 Sud 1.403 15,4 161 1,8 Isole 5 0,2 172 6,6 N.B. Sono esclusi gli studenti iscritti a corsi post-laurea Grafico 1.1.8 - Studenti esonerati totalmente o parzialmente da tasse e contributi nelle università non statali, per ripartizione geografica (per 100 iscritti in corso) - A.A. 2007/2008 Nord-Ovest 15,5 Isole 6,8 Centro Nord-Est 21,0 23,7 Esoneri totali Esoneri parziali Centro 7,1 ITALIA 12,4 Esoneri totali Esoneri parziali ITALIA 25,7 Nord-Ovest 13,2 Isole 32,3 Sud 17,1 Sud 37,6 Nord-Est 47,4 0 10 20 30 40 0 10 20 30 40 50 N.B. Sono esclusi gli studenti iscritti a corsi post-laurea N.B. Sono esclusi gli studenti iscritti a corsi post-laurea 11

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ L 82% delle risorse per interventi di diritto allo studio è destinato alle borse di studio Gli interventi per il diritto allo studio, ossia trasferimenti in denaro e servizi agli studenti universitari, vengono erogati dagli enti regionali e, in misura minore, dagli atenei e dai collegi universitari. La principale forma di intervento è costituita dalle borse di studio, le quali nel 2007 hanno assorbito quasi l 82% delle risorse destinate ai sussidi (Tav. 1.2.1). Dopo il lieve calo della spesa complessiva per interventi di DSU verificatosi nel 2004 e nel 2005 rispetto agli anni precedenti, negli ultimi due anni la spesa totale è tornata ad aumentare (complessivamente +5,8% tra il 2006 e il 2007) e negli ultimi cinque anni ha registrato un incremento del 14,8%. Risulta in crescita anche l importo medio per iscritto in corso, pari a 439 euro per gli iscritti negli atenei statali e 386 negli atenei non statali. Nota Metodologica Gli "interventi di diritto allo studio" comprendono: borse di studio, prestiti, interventi in favore di studenti in situazione di handicap, attività di collaborazione a tempo parziale, posti alloggio e contributi-alloggio ed altri interventi finanziari, ad esclusione di borse di studio per la mobilità internazionale. Sono stati considerati gli interventi erogati, ai soli iscritti a corsi di laurea, sia dagli enti regionali per il DSU che dagli atenei. La spesa per interventi di DSU è riferita ai soli sussidi agli studenti ed esclude tutte le spese di gestione ad essi collegate. I valori pro-capite sono stati calcolati considerando che l anno finanziario 2007 insiste per 2/3 sull A.A. 2006/07 e per 1/3 sull A. A. 2007/08. Anche la spesa destinata alle sole borse di studio è nuovamente in aumento (complessivamente +7,5% tra il 2006 e il 2007) ed ha registrato un incremento del 10,2% negli ultimi cinque anni. Sia negli atenei statali che negli atenei non statali l ammontare dell importo mediamente ricevuto da ogni beneficiario di borsa (rispettivamente 2.625 euro e 3.100 euro nel 2007) è in crescita. Tale aumento è stato particolarmente consistente per gli iscritti negli atenei non statali, i quali nel 2007 hanno ricevuto una borsa di studio di 475 euro in media superiore a quella dei loro colleghi iscritti nelle università statali. Nell A.A. 2007/08 quasi un quarto degli iscritti a corsi di laurea nelle università statali ha usufruito di interventi per il DSU e quasi il 14% degli studenti iscritti in corso ha usufruito di una borsa di studio, il cui importo medio è variato dai 1.228 euro del Molise ai 3.432 euro dell Abruzzo (Tav. 1.2.2). In Sardegna è stata rilevata la percentuale più alta di borse di studio erogate rispetto agli studenti in corso (25%), mentre il minimo si è registrato in Molise (5,7). Negli atenei non statali, nell A.A. 2007/08 oltre il 20% degli studenti iscritti ha usufruito di interventi di DSU, per lo più sotto forma di borsa di studio. La spesa media per studente mostra una sensibile variabilità a livello regionale (Graf. 1.2.1), spiccando in particolar modo la provincia autonoma di Bolzano (1.387 euro). Rispetto ad alcuni Paesi europei, tra i quali esiste una non trascurabile difformità nella regolamentazione degli accessi allo studio universitario e negli strumenti utilizzati per l aiuto alle famiglie, l Italia si colloca ad un livello medio di spesa (Graf. 1.2.2). Nel 2006, nel nostro Paese l incidenza della spesa complessiva per il DSU sul totale della spesa universitaria (pari al 17,3%) è stata leggermente inferiore alla media dell UE (16,6%), ma più elevata di quella sostenuta in nazioni come la Spagna (7,9%), la Francia (8%), il Portogallo (11,6%) e la Finlandia (16,2%), ed ha registrato un aumento dal 2001 al 2006 di 4,2 punti percentuali. 12

1.2 IL DIRITTO ALLO STUDIO Tavola 1.2.1 - Spesa per interventi di diritto allo studio (valori assoluti, percentuali e per studente) Anni 2003-2007 Anni Totale spesa di cui: spesa per borse di studio Migliaia variazioni % Euro per Migliaia variazioni % Euro per di euro sull anno prec. iscritto in corso di euro sull anno prec. beneficiario Spesa per gli iscritti nelle università statali 2003 407.802 0,3 384 345.527 2,8 2.771 2004 406.451-0,3 383 342.904-0,8 2.646 2005 400.354-1,5 390 333.336-2,8 2.451 2006 438.984 9,6 422 351.326 5,4 2.522 2007 463.858 5,7 439 377.416 7,4 2.625 Spesa per gli iscritti nelle università non statali 2003 27.272 19,6 345 24.149 19,8 2.924 2004 26.921-1,3 350 23.903-1,0 2.776 2005 27.394 1,8 351 22.034-7,8 2.548 2006 32.778 19,7 372 27.789 26,1 3.024 2007 35.446 8,1 386 30.140 8,5 3.100 Vedi nota metodologica Grafico 1.2.1 - Spesa per interventi di diritto allo studio per iscritti nelle università non statali, per regione (euro per iscritto in corso) - Anno 2007 Bolzano (a) Valle d'a. Marche Lombardia 415 ITALIA - non statali 386 Campania Lazio Sicilia Piemonte Puglia Abruzzo 0 (a) Provincia autonoma Vedi nota metodologica 96 67 64 181 304 857 1.037 1.387 500 1.000 1.500 Tavola 1.2.2 - Spesa ed interventi di diritto allo studio per iscritti nelle università statali, per regione (valori assoluti, per iscritto e percentuali) - Anno 2007 e A. A. 2007/2008 Regioni Totale spesa di cui: spesa per borse di studio N. interventi (per 100 iscritti in corso) Migliaia Euro per Migliaia Euro per Totale di cui borse di euro iscritto in corso di euro beneficiario di studio ITALIA 463.858 439 377.416 2.625 23,9 13,8 Piemonte 31.953 509 27.359 2.189 29,3 18,9 Lombardia 38.337 305 31.488 2.769 16,1 9,1 Trento (a) 7.215 706 5.990 2.841 34,8 22,0 Veneto 31.391 441 28.664 2.763 20,7 14,7 Friuli V.G. 11.798 512 9.718 3.156 23,5 14,4 Liguria 9.232 370 7.842 2.168 22,1 14,7 Emilia R. 49.539 500 37.745 2.813 33,7 14,2 Toscana 34.234 461 29.822 2.612 24,2 15,2 Umbria 15.983 691 12.248 2.387 41,7 22,0 Marche 12.930 501 9.132 2.776 22,8 10,0 Lazio 63.107 450 52.767 2.718 26,5 13,8 Abruzzo 16.625 394 14.701 3.432 16,3 12,6 Molise 1.033 188 882 1.228 7,8 5,7 Campania 31.426 285 22.911 2.654 12,7 9,0 Puglia 27.526 431 22.670 2.734 20,3 12,8 Basilicata 3.556 831 3.120 3.118 25,8 16,3 Calabria 19.229 568 17.625 3.203 28,3 17,5 Sicilia 39.397 446 26.569 2.014 28,0 14,8 Sardegna 19.345 717 16.163 2.503 41,0 25,0 (a) Provincia autonoma Vedi nota metodologica Grafico 1.2.2 - Spesa per il diritto allo studio sulla spesa pubblica per l istruzione universitaria in alcuni Paesi (valori percentuali) - Anno 2006 Fonte: OCSE U.S.A. Regno Unito Giappone Germania UE (27) ITALIA Finlandia Portogallo Francia Spagna 8,0 7,9 11,6 17,3 16,6 16,2 21,3 19,5 26,4 30,9 0 10 20 30 40 13

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Il 56,8% delle domande di alloggio viene soddisfatto Oltre ai trasferimenti in denaro, agli studenti vengono offerti alloggi e servizi di ristorazione (Tav. 1.2.3) sia dagli enti per il diritto allo studio che dai collegi universitari statali e legalmente riconosciuti, i quali rendono disponibili circa il 10% dell offerta totale di posti alloggio, il 14,7% delle mense ed erogano il 7,2% dei pasti agli studenti che usufruiscono delle mense universitarie. Nell A.A. 2007/08 è stato soddisfatto quasi il 57% delle domande di richiesta di posti alloggio e di contributi per gli affitti. Si osserva tuttavia una notevole variabilità regionale: nel Molise il servizio non è previsto, nel Lazio solamente il 18,6% delle domande di posti alloggio e di contributo per l affitto presentate dagli studenti sono state soddisfatte, mentre in Piemonte è stato soddisfatto oltre il 96% delle richieste. L utilizzo delle mense universitarie è ancora poco diffuso. In Italia sono presenti 258 mense universitarie ed il numero medio di posti a sedere è pari a 190. In media, nell anno 2007 ogni iscritto ha consumato circa 13 pasti nelle mense (inclusi i servizi di ristorazione convenzionati con buoni-pasto) e nei collegi. Anche in questo caso l offerta è molto variabile sul territorio nazionale. La provincia autonoma di Bolzano è la zona in cui gli studenti hanno utilizzato maggiormente il servizio (quasi 52 pasti annui per iscritto), mentre in Campania ed in Puglia ogni studente nel 2007 ha consumato mediamente solo poco più di 5 pasti nelle mense. In Valle d Aosta, dove tuttavia nell anno 2007 è stata momentaneamente sospesa la convenzione con servizi di ristorazione tramite l erogazione di buoni-pasto, gli studenti non hanno praticamente usufruito della mensa, consumando mediamente meno di un pasto ciascuno. 14

1.2 IL DIRITTO ALLO STUDIO Tavola 1.2.3 Posti-alloggio, mense attive, pasti e buoni-pasto erogati negli enti per il DSU e nei collegi statali e legalmente riconosciuti, per regione (valori assoluti, percentuali e per iscritto) - Anno 2007 Posti alloggio Mense attive Pasti e buoni-pasto Regioni numero per 100 iscritti Posti assegnati (per 100 domande) (a) % disponibile nei collegi numero Numero medio di posti a sedere % di mense nei collegi numero per iscritto % erogata nei collegi ITALIA 39.973 2,2 56,8 10,1 258 190 14,7 23.145.672 12,8 7,2 Piemonte 2.703 2,7 96,2 27,6 8 166-719.739 7,5 - Valle d'a. - - 40,0-1 220-297 0,3 - Lombardia 7.077 2,9 74,5 10,5 28 237 17,9 3.044.185 12,5 13,3 Trentino A.A. 1.537 8,7 73,1-9 251-445.245 25,3 - Prov. aut. di Trento 1.148 7,4 78,5-5 268-336.958 21,7 - Prov. aut. di Bolzano 389 17,8 65,8-4 230-108.287 51,8 - Veneto 2.931 2,8 71,1 17,5 13 274 38,5 2.271.333 21,8 13,8 Friuli V.G. 982 2,8 35,2-18 165-884.017 24,9 - Liguria 624 1,8 66,1-6 183-503.493 14,2 - Emilia R. 3.420 2,3 77,2 10,9 25 160 16,0 1.355.177 9,0 10,1 Toscana 4.259 3,4 48,2 14,0 14 259 14,3 3.932.383 31,1 7,4 Umbria 1.450 4,0 73,2-16 141-669.522 18,4 - Marche 3.014 5,7 68,0-16 149-1.059.273 20,0 - Lazio 3.023 1,2 18,6 27,2 44 139 34,1 1.754.817 7,0 22,0 Abruzzo 144 0,2 36,2-12 157-652.782 10,6 - Molise - - - - - - - 59.128 6,1 - Campania 425 0,2 40,8 47,1 8 206 62,5 1.030.312 5,1 10,7 Puglia 1.426 1,3 58,0-15 180-593.213 5,4 - Basilicata 172 2,1 61,4-2 135-100.704 12,8 - Calabria 2.924 5,3 68,0-3 479-1.219.090 22,3 - Sicilia 2.394 1,5 52,1 2,4 11 250 18,2 2.131.591 13,0 1,6 Sardegna 1.468 3,0 54,1-9 206-719.371 14,6 - (a) Inclusi i contributi per alloggio assegnati dagli enti e degli atenei. Sono esclusi i collegi. 15

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Valutata in circa 5.100 milioni di euro la spesa per ricerca universitaria Nel 2006 la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) delle università è valutata in quasi 5.100 milioni di euro, circa 386 in più rispetto all anno precedente (Tav. 1.3.1). L incidenza rispetto sia al Prodotto Interno Lordo che alla spesa per ricerca dell intero Paese è rimasta pressoché costante e pari a 0,34% e 30,3% rispettivamente. Risulta invece diminuita (dal 31,9% al 27,3%) la quota che le università destinano alle attività di ricerca in rapporto alle loro risorse complessive. Tale diminuzione, rilevata nel totale, non ha riguardato tutte le regioni come ad esempio il Trentino Alto Adige, la Liguria, la Campania la Sicilia e la Sardegna. Circa la metà (46,0%) della spesa per la ricerca universitaria si concentra nelle regioni Lazio (12,9%), Lombardia (12,3%), Campania (10,6%) e Toscana (10,0%). In rapporto alla spesa per ricerca dell intera regione, le risorse impiegate dalle università risultano più elevate in Calabria (circa 77,1%), in Umbria (66,9%) e in Sardegna (66,6%). Viceversa, i bassi valori della Valle d Aosta (12,7%) e del Piemonte (15,4%), rivelano che in tali regioni l attività di ricerca viene svolta soprattutto al di fuori delle università. Il rapporto tra la spesa universitaria per R&S e il totale nazionale della spesa per R&S nei confronti internazionali mostra come nel nostro Paese il contributo all attività di ricerca proveniente dalle università sia comparativamente maggiore che nelle altre nazioni che si prestano ad un confronto significativo. L unica eccezione è rappresentata dal Portogallo. Tale rapporto in Italia si attesta sulla percentuale del 30,3%, quota molto più elevata che nella media dei Paesi UE(27) e OCSE (rispettivamente: 22,3% e 17,2%) (Tav. 1.3.2). Nota Metodologica La stima dell attività di ricerca accademica viene elaborata dall Istat sulla base dei bilanci annuali delle università e dei risultati della rilevazione sull attività di ricerca dei docenti e dei ricercatori. Per quanto riguarda il rapporto tra spesa per R&S nelle università e PIL, inoltre, l Italia si pone in una posizione di svantaggio rispetto alla media dei Paesi OCSE e dei Paesi UE(27) (0,34% a fronte dello 0,39% rispettivamente), mentre risulta ad un livello superiore rispetto a Spagna (0,33%) e Portogallo (0,32%). 16

1.3 I FINANZIAMENTI E IL PERSONALE DELLA RICERCA Tavola 1.3.1 Spesa per R&S delle università (valori assoluti e percentuali) - Anni 2005 e 2006 Regioni 2005 2006 Migliaia di euro composiz.% Migliaia di euro composiz.% ITALIA 4.711.676 100,0 5.097.669 100,0 0,33 0,34 30,2 30,3 31,9 27,3 Piemonte 296.156 6,3 329.788 6,5 0,26 0,28 14,8 15,4 34,1 33,6 Valle d'aosta 1.395 0,0 1.528 0,0 0,04 0,04 11,6 12,7 26,1 14,7 Lombardia 566.080 12,0 629.523 12,3 0,19 0,21 16,9 17,4 27,1 14,1 Trentino A. A. 56.562 1,2 60.736 1,2 0,19 0,20 27,2 24,6 31,3 34,6 Prov. aut. di Trento 50.967 1,1 56.669 1,1 0,33 0,38 32,4 31,8 35,7 41,5 Prov. aut. di Bolzano 5.595 0,1 4.067 0,1 0,04 0,03 11,0 5,9 14,9 10,4 Veneto 291.112 6,2 315.059 6,2 0,22 0,23 37,5 33,1 26,9 26,6 Friuli V. G. 149.970 3,2 157.081 3,1 0,46 0,46 39,6 38,2 46,4 41,3 Liguria 121.930 2,6 126.970 2,5 0,31 0,31 25,0 24,1 28,6 33,4 Emilia Romagna 443.494 9,4 461.290 9,0 0,36 0,36 30,6 29,1 32,8 27,7 Toscana 522.197 11,1 509.064 10,0 0,55 0,51 49,9 48,1 33,0 33,0 Umbria 100.485 2,1 118.499 2,3 0,51 0,58 65,3 66,9 33,1 32,6 Marche 104.488 2,2 116.441 2,3 0,28 0,30 49,8 47,4 33,7 27,4 Lazio 591.119 12,5 659.090 12,9 0,38 0,41 21,0 24,0 33,5 29,3 Abruzzo 94.653 2,0 105.818 2,1 0,36 0,39 35,5 37,1 27,8 26,1 Molise 16.626 0,4 19.125 0,4 0,29 0,31 61,7 60,1 34,5 30,1 Campania 498.387 10,6 540.522 10,6 0,55 0,57 48,9 46,6 32,8 34,8 Puglia 252.892 5,4 266.502 5,2 0,39 0,39 59,3 54,7 36,7 35,7 Basilicata 23.966 0,5 24.098 0,5 0,24 0,23 44,4 31,0 37,2 35,8 Calabria 92.090 2,0 107.382 2,1 0,29 0,33 77,9 77,1 26,9 26,7 Sicilia 362.326 7,7 412.322 8,1 0,45 0,49 57,6 56,9 31,7 32,2 Sardegna 125.748 2,7 136.831 2,7 0,40 0,42 70,9 66,6 35,6 37,6 Fonte: Istat PIL 2005 2006 in percentuale rispetto a: Spesa totale per R&S Spesa totale delle università 2005 2006 2005 2006 Tavola 1.3.2 - Spesa per R&S delle università in alcuni Paesi (valori assoluti e percentuali) Anno 2006 Paesi Milioni di dollari USA in percentuale rispetto a: PPS (a) Spesa totale per R&S PIL Portogallo (b) 593,2 32,0 0,32 Italia 5.327,4 30,3 0,34 Spagna 3.477,8 27,6 0,33 Gran Bretagna 8.134,6 26,1 0,46 UE (27) (c) 47.523,7 22,3 0,39 Svezia (d) 2.241,6 20,6 0,77 Francia (d) 6.850,4 19,2 0,40 Finlandia 1.018,8 18,7 0,65 OCSE (c) 122.569,1 17,2 0,39 Germania 9.314,1 16,3 0,41 Stati Uniti 40.267,0 13,5 0,36 Giappone 15.279,9 12,7 0,43 (a) Dollari USA a parità di potere d acquisto al valore 2000; (b) Stima del Paese; (c) Stima OCSE; (d) Dato provvisorio Fonte: OCSE 17

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Circa 67.700 persone sono impegnate in attività di ricerca universitaria Nel 2006 la consistenza del personale impegnato in attività di ricerca nelle università italiane è valutata in circa 67.700 unità, che rappresentano il 35,3% di tutto il personale di ricerca contro il 38,2% del 2005 (Tav. 1.3.3). In particolare i ricercatori universitari, che vengono calcolati in circa 37.700 unità (Tav. 1.3.4), rappresentano il 42,6% di tutti i ricercatori che operano nel paese (nel 2005 erano il 44,9%). Rispetto al totale nazionale, la più alta percentuale sia di tutto il personale che svolge attività di ricerca che dei soli ricercatori, è impegnata nelle università del Lazio e della Lombardia. Anche i confronti internazionali evidenziano che in Italia la ricerca trova spazio soprattutto in ambito universitario (Graf. 1.3.1). Infatti, la percentuale italiana del 44,9% (anno 2005) di fonte OCSE, calcolata come rapporto dei ricercatori universitari sul totale dei ricercatori, supera la media dei paesi UE (27) (36,7%) e ancora di più di quella dei Paesi che fanno parte dell OCSE (26,4%). Nelle università, inoltre, sono previste altre forme di collaborazione per svolgere attività di ricerca. Tra queste numerose sono le borse di dottorato (24.508 nel 2007), gli assegni di ricerca (11.719) ed i contratti di prestazione autonoma (6.230). Le borse di studio post-dottorato risultano essere 917 (Tav. 1.3.5). Nota Metodologica Coerentemente con le definizioni adottate dall OCSE, i ricercatori universitari includono anche i docenti. Essi vengono considerati in unità equivalenti a tempo pieno e stimati in base al tempo che questi dedicano all attività di studio e di ricerca. 18

1.3 I FINANZIAMENTI E IL PERSONALE DELLA RICERCA Tavola 1.3.3 - Personale (a) addetto alla R&S delle università (valori assoluti e percentuali) - Anni 2005 e 2006 Regioni valori assoluti 2005 2006 2005 2006 % rispetto al composiz. totale del % pers. R&S composiz. % rispetto al totale del pers. R&S ITALIA 66.976 67.688 100,0 38,2 100,0 35,3 Piemonte 3.807 4.153 5,7 20,4 6,1 20,3 Valle d'a. 32 34 0,0 16,8 0,1 16,8 Lombardia 8.474 8.621 12,7 26,3 12,7 23,2 Trentino A. A. 730 731 1,1 27,2 1,1 23,7 Provincia di Trento 629 657 0,9 32,5 1,0 31,4 Provincia di Bolzano 101 74 0,2 13,6 0,1 7,5 Veneto 4.117 4.334 6,1 39,7 6,4 32,8 Friuli V. G. 2.140 2.050 3,2 46,5 3,0 42,6 Liguria 1.684 1.638 2,5 32,4 2,4 28,8 Emilia R. 6.319 6.384 9,4 36,1 9,4 32,5 Toscana 6.441 6.780 9,6 53,7 10,0 53,4 Umbria 1.768 1.848 2,6 73,5 2,7 67,6 Marche 1.663 1.675 2,5 55,6 2,5 45,0 Lazio 8.491 7.696 12,7 27,6 11,4 25,2 Abruzzo 1.432 1.481 2,1 41,8 2,2 44,1 Molise 283 261 0,4 57,5 0,4 50,7 Campania 6.381 6.551 9,5 54,8 9,7 52,5 Puglia 3.715 4.045 5,5 62,3 6,0 60,7 Basilicata 410 459 0,6 56,4 0,7 41,1 Calabria 1.361 1.366 2,0 74,3 2,0 74,5 Sicilia 5.759 5.483 8,6 65,3 8,1 62,1 Sardegna 1.968 2.102 2,9 70,7 3,1 64,5 (a) Numero di persone equivalenti a tempo pieno valutato in base al tempo di lavoro dedicato ad attività di ricerca Fonte: Istat % Tavola 1.3.4 - Ricercatori (a) delle università statali e non statali (valori assoluti e percentuali) - Anni 2005 e 2006 Regioni valori assoluti 2005 2006 2005 2006 % rispetto al composiz. totale del % pers. R&S composiz. % rispetto al totale del pers. R&S ITALIA 37.073 37.636 100,0 44,9 100,0 42,6 Piemonte 2.198 2.477 5,9 26,7 6,6 27,3 Valle d'a. 22 24 0,1 18,1 0,1 18,9 Lombardia 5.539 5.689 14,9 35,0 15,1 32,8 Trentino A. A. 337 358 0,9 26,1 1,0 24,0 Provincia di Trento 308 323 0,8 30,9 0,9 29,0 Provincia di Bolzano 29 35 0,1 9,8 0,1 9,3 Veneto 2.211 2.374 6,0 47,7 6,3 46,0 Friuli V. G. 1.103 1.190 3,0 54,9 3,2 50,6 Liguria 1.062 1.007 2,9 37,3 2,7 32,6 Emilia R. 3.877 3.877 10,5 51,0 10,3 45,9 Toscana 3.728 3.991 10,1 59,9 10,6 59,7 Umbria 986 1.029 2,7 81,8 2,7 76,3 Marche 1.024 1.027 2,8 65,8 2,7 66,1 Lazio 4.290 3.449 11,6 31,3 9,2 25,7 Abruzzo 871 900 2,3 53,8 2,4 53,7 Molise 156 139 0,4 71,5 0,4 65,1 Campania 2.871 3.043 7,7 51,4 8,1 51,4 Puglia 1.936 2.301 5,2 64,6 6,1 66,2 Basilicata 184 240 0,5 48,7 0,6 42,7 Calabria 765 705 2,1 80,8 1,9 77,5 Sicilia 2.875 2.605 7,8 69,5 6,9 65,9 Sardegna 1.042 1.214 2,8 74,5 3,2 72,6 (a) Numero di persone equivalenti a tempo pieno valutato in base al tempo di lavoro dedicato ad attività di ricerca Fonte: Istat % Grafico 1.3.1 - Ricercatori universitari in alcuni Paesi (per 100 ricercatori) - Anno 2006 Tavola 1.3.5 - Collaboratori in attività di ricerca per tipologia di collaborazione - Anni 2005-2007 52,0 47,9 44,9 Tipo di collaborazione 2005 2006 2007 Portogallo (a) Spagna (a) I dati si riferiscono all'anno 2005 (b) Stima su dati di anni diversi Fonte: OCSE Italia (a) 36,7 Media UE 27 (a) Francia (a) 32,4 31,1 Regno Unito (b) 26,4 Media OCSE (b) Giappone (a) 26,0 25,2 Germania 14,8 Stati Uniti (b) Borse di dottorato (a) 24.513 23.512 24.508 Borse di studio post-dottorato 739 764 917 Assegni di ricerca (b) 9.936 10.430 11.719 Contratti di formazione-lavoro per medici specializzandi - - 17.823 Contratti di prestazione autonoma per programmi di ricerca (b) 5.845 5.057 6.230 Altro 943 1.651 1.267 N.B. I dati sono riferiti al 31 dicembre di ogni anno. Includono sia i nuovi collaboratori di ricerca, sia coloro che durante l'anno hanno ricevuto una riconferma dell'incarico (a) Sono comprese le borse erogate con fondi UE e in convenzione con enti pubblici e privati (b) Sono compresi i dottorandi 19

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Oltre 800 Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ricevono il cofinanziamento Nell anno 2007 il cofinanziamento del MIUR è stato destinato a 887 Programmi di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), cioè al 23,3% dei programmi presentati, quasi tutti (97,2%) delle università statali (Tav.1.3.6). Il cofinanziamento ha comportato una spesa di oltre 94 milioni di euro di cui la percentuale maggiore (29,0%) è stata assorbita dalle università del Centro Italia. Il costo medio di un progetto è risultato di circa 106 mila euro. Sono oltre 9.200 i partecipanti ai progetti che usufruiscono del finanziamento e rappresentano circa il 29% di coloro che lo hanno richiesto. L impegno totale di tempo richiesto è di 127.896 mesi-uomo. Il cofinanziamento dei PRIN varia anche in riferimento alle aree disciplinari (Tav. 1.3.7). La maggior parte dei progetti cofinanziati (40,9%) rispetto a quelli presentati è nell ambito delle Scienze matematiche e informatiche, solo il 17,4% riguarda, invece, Scienze della Terra. In termini finanziari, tuttavia, sono le Scienze mediche ad assorbire l entità più elevata dei contributi (19,5%) anche se mediamente i programmi più onerosi sono quelli delle Scienze chimiche. 20

1.3 I FINANZIAMENTI E IL PERSONALE DELLA RICERCA Tavola 1.3.6 - Progetti PRIN approvati per ripartizione geografica - Anno 2007 Ripartizioni geografiche TOTALE ITALIA 887 23,3 94.135 100,0 106,1 32.429 9.280 28,6 100,0 127.896 Nord-Ovest 218 24,5 22.662 24,1 104,0 7.192 2.102 29,2 22,7 28.660 Nord-Est 181 22,4 19.833 21,1 109,6 6.686 1.960 29,3 21,1 27.043 Centro 266 23,8 27.281 29,0 102,6 8.098 2.347 29,0 25,3 33.790 Sud 177 23,8 19.058 20,2 107,7 7.792 2.200 28,2 23,7 29.751 Isole 45 18,9 5.301 5,6 117,8 2.661 671 25,2 7,2 8.652 Università statali ITALIA 852 23,2 91.496 100,0 107,4 31.556 9.025 28,6 100,0 124.349 Nord-Ovest 190 24,1 20.464 22,4 107,7 6.499 1.886 29,0 20,9 25.633 Nord-Est 181 22,6 19.808 21,6 109,4 6.656 1.955 29,4 21,7 26.983 Centro 259 23,6 26.892 29,4 103,8 7.987 2.319 29,0 25,7 33.412 Sud 177 23,8 19.031 20,8 107,5 7.753 2.194 28,3 24,3 29.669 Isole 45 18,9 5.301 5,8 117,8 2.661 671 25,2 7,4 8.652 Università non statali ITALIA 35 26,9 2.639 100,0 75,4 873 255 29,2 100,0 3.547 Nord-Ovest 28 27,5 2.198 83,3 78,5 693 216 31,2 84,7 3.027 Nord-Est 0 0,0 25 0,9 0,0 30 5 16,7 2,0 60 Centro 7 30,4 389 14,7 55,6 111 28 25,2 11,0 378 Sud 0 0,0 27 1,0 0,0 39 6 15,4 2,4 82 Isole 0 0,0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0 0 Fonte: Banche dati MIUR numero per 100 progetti presentati migliaia di euro cofinanziamento MIUR composiz. % medio per progetto (migliaia di euro) partecipanti partecipanti finanziati % partecipanti finanziati composiz. % partecipanti finanziati mesi-uomo impegnati Tavola 1.3.7 - Progetti PRIN approvati per area disciplinare - Anno 2007 Area disciplinare numero per 100 progetti presentati composiz. % migliaia di euro cofinanziamento MIUR medio per progetto composiz. % (migliaia di euro) TOTALE 887 23,3 100,0 98.600 100,0 111 Ing. industriale e dell'informazione 83 18,0 9,4 11.836 12,0 143 Ing. civile ed Architettura 44 19,3 5,0 6.410 6,5 146 Sc. fisiche 41 18,6 4,6 7.059 7,2 172 Sc. biologiche 133 25,2 15,0 12.493 12,7 94 Sc. mediche 149 22,1 16,8 19.223 19,5 129 Sc. agrarie e veterinarie 73 21,9 8,2 6.973 7,1 96 Sc. storiche, filosofiche (a) 62 30,4 7,0 4.564 4,6 74 Sc. dell'antichità (b) 63 24,3 7,1 5.166 5,2 82 Sc. della Terra 19 17,4 2,1 2.827 2,9 149 Sc. economiche e statistiche 60 27,1 6,8 3.152 3,2 53 Sc. matematiche e informatiche 38 40,9 4,3 2.876 2,9 76 Sc. giuridiche 46 24,2 5,2 2.754 2,8 60 Sc. politiche e sociali 32 33,7 3,6 2.711 2,7 85 Sc. chimiche 44 23,9 5,0 10.556 10,7 240 (a) Comprende Sc. pedagogiche e psicologiche; (b) Comprende Sc. filologico-letterarie e storico-artistiche Fonte: Banche dati MIUR 21

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ In aumento il numero dei ricercatori Il personale docente delle università italiane nel 2007 ammonta complessivamente a poco meno di 100.000 unità ed il 38% è rappresentato da docenti a contratto (Tav. 1.4.1). Dopo il trend positivo osservato per il personale docente di ruolo tra il 2004 ed il 2006, nel 2007 si registra un lieve calo. In particolare, i docenti di ruolo in servizio al 31 dicembre 2007 sono 61.929: il 19,2% in più rispetto al 2000 ma lo 0,1% in meno rispetto al 2006. L incremento osservato dal 2000 al 2007 è dovuto principalmente ai professori ordinari (+30,6%), seguiti dai ricercatori (+19,8%), e, infine, dai professori associati (+8,5%). Rispetto al 2006, invece, a fronte di un aumento del numero dei ricercatori (+2,3%), i professori ordinari e gli associati diminuiscono rispettivamente dell 1,1% e dell 1,8%. Da un anno all altro la composizione percentuale è rimasta sostanzialmente immutata per i professori ordinari (32,0% circa negli ultimi 5 anni), diminuisce quasi costantemente per gli associati (30,2% nel 2007, 3 punti percentuali in meno rispetto al 2000) e aumenta a favore dei ricercatori che nel 2007 rappresentano il 38,1% del personale docente di ruolo. I docenti a contratto mostrano un analogo andamento: complessivamente tra il 2000 ed il 2007 sono aumentati del 62%, ma nell ultimo anno osservato registrano una riduzione del 3% rispetto all anno precedente. Nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2007, la loro incidenza sull ammontare complessivo del personale docente degli atenei italiani è comunque cresciuta di circa 7 punti percentuali. La presenza delle donne nel mondo accademico italiano è in costante crescita: dal 2000 al 2007 la loro numerosità è aumentata del 37,4%, tuttavia esse rappresentano ancora poco più di un terzo del totale dei docenti di ruolo (33,2%). Notevoli sono poi le differenze tra le tre qualifiche: se ogni 100 ricercatori poco più di 45 sono donne, tale incidenza scende a 33 tra gli associati e a 18 tra gli ordinari (Graf. 1.4.1). Anche il confronto internazionale rispetto a questo indicatore pone l Italia, insieme alla Germania, all ultimo posto: ogni 100 docenti, nel nostro Paese vi sono circa 9 donne in meno rispetto agli Stati Uniti. (Graf. 1.4.2). 22

1.4 I DOCENTI E IL PERSONALE TECNICO - AMMINISTRATIVO Tavola 1.4.1 - Docenti per qualifica (valori assoluti, composizione e variazione percentuale) - Anni 2000-2007 Docenti di ruolo (a) Docenti non di ruolo (b) Anni TOTALE di cui nelle Università non statali Ordinari valori assoluti Associati Ricercatori per 100 docenti di ruolo variazioni % sull'anno prec. Ordinari Associati Ricercatori TOTALE Ordinari Associati Ricercatori valori assoluti per 100 docenti in totale 2000 51.953 2.210 15.026 17.259 19.668 28,9 33,2 37,9 2,9 16,4-4,3 0,6 23.363 31,0 2001 54.856 2.338 16.891 17.875 20.090 30,8 32,6 36,6 5,6 12,4 3,6 2,1 22.951 29,5 2002 57.533 2.453 18.131 18.502 20.900 31,5 32,2 36,3 4,9 7,3 3,5 4,0 28.314 33,0 2003 56.480 2.516 17.958 18.096 20.426 31,8 32,0 36,2-1,8-1,0-2,2-2,3 32.698 36,7 2004 57.402 2.633 18.071 18.102 21.229 31,5 31,5 37,0 1,6 0,6 0,0 3,9 35.293 38,1 2005 60.251 2.683 19.275 18.966 22.010 32,0 31,5 36,5 5,0 6,7 4,8 3,7 37.914 38,6 2006 61.974 2.806 19.845 19.083 23.046 32,0 30,8 37,2 2,9 3,0 0,6 4,7 39.112 38,7 2007 61.929 2.382 19.625 18.733 23.571 31,7 30,2 38,1-0,1-1,1-1,8 2,3 37.881 38,0 N.B. I docenti di ruolo non includono gli incaricati e gli assistenti in ruolo ad esaurimento, che attualmente sono pari a 625 unità. I docenti non di ruolo includono gli esperti e i collaboratori linguistici (a) I dati si riferiscono al 31 dicembre di ogni anno; (b) Dati per anno accademico (t/t+1) Fonte: Per i docenti di ruolo Banche dati MIUR; per i docenti a contratto MIUR - Ufficio di Statistica (Università e Ricerca) Grafico 1.4.1 - Docenti di ruolo donne per qualifica (per 100 docenti della stessa qualifica) - Anni 2000-2007 (a) Grafico 1.4.2 - Docenti donne in alcuni Paesi (per 100 docenti) - A.A. 2006/2007 50,0 40,0 30,0 44,1 41,0 39,0 36,1 35,1 35,0 20,0 10,0 0,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Ordinari Associati Ricercatori Stati Uniti Regno Unito Spagna Francia Germania ITALIA (a) I dati si riferiscono al 31 dicembre di ogni anno Fonte: Per i docenti di ruolo Banche dati MIUR; per i docenti a contratto MIUR - Ufficio di Statistica (Università e Ricerca) Fonte: Eurostat 23

1 LE RISORSE DELL UNIVERSITÀ Diminuisce l età di immissione in ruolo dei docenti Negli atenei italiani oltre la metà dei docenti di ruolo (54,5%) supera i 50 anni di età. Esistono, naturalmente, notevoli differenze tra le tre qualifiche: gli ultra 50enni costituiscono l 83,6% degli ordinari, il 55,4% degli associati ed il 29,9% dei ricercatori. Il grado di invecchiamento del personale docente di ruolo si rileva anche guardando le classi di età più estreme, infatti la metà dei professori ordinari (50,0% ) ha più di 60 anni e solo poco più della metà dei ricercatori (56,5%) ha un età inferiore a 45 anni (Tav. 1.4.2). Anche nei confronti internazionali l Italia è tra i Paesi con la quota più alta di docenti ultracinquantenni (54,1%), seguita dalla Francia con una quota inferiore di circa 13 punti percentuali (Graf. 1.4.3). Nel 2007 le immissioni in ruolo ammontano a 2.299: il 59% in meno rispetto all anno precedente. Il calo di nuove immissioni riguarda in primo luogo i professori associati (-67,6%), poi gli ordinari (-65,5%) e infine i ricercatori (-50,8%). In effetti, nel 2007 su 100 immessi in ruolo oltre la metà sono ricercatori (58,7%), circa 10 punti percentuali in più rispetto all anno precedente, mentre la quota dei neo associati e degli ordinari diminuisce rispettivamente di quasi 6 e 3 punti percentuali rispetto al 2006 (Tav. 1.4.3). Nota Metodologica La distribuzione dei docenti per età ha una forma asimmetrica. Per sintetizzare i dati, pertanto, è preferibile utilizzare la mediana piuttosto che la media aritmetica. La mediana è quel valore al di sotto e al di sopra del quale si trova il 50% delle osservazioni. Le nuove immissioni in ruolo hanno avuto come effetto quello di ridurre l età mediana (v. Nota metodologica) dei nuovi assunti che, dal 2002 al 2007 complessivamente è passata da 41 a 38 anni mentre - rispetto al 2006 - è diminuita di un solo anno. La riduzione maggiore dell età di immissione in ruolo, nel periodo compreso tra il 2002 ed il 2007, ha riguardato soprattutto i professori ordinari (da 51 a 49 anni), mentre per la metà dei ricercatori questa è diminuita solo di un anno: da 36 a 35 (Graf. 1.4.4). 24