ANALISI DI SISTEMI DI PROTEZIONE DALLA CADUTA MASSI E

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ANALISI DI SISTEMI DI PROTEZIONE DALLA CADUTA MASSI E DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO VALANGHIVO CON LA TECNICA DEGLI ELEMENTI FINITI ANALISI DINAMICA STUDIO DELL IMPATTO DI UN BLOCCO SU UNA BARRIERA PARAMASSI FLESSIBILE Massimo Raviglione (1) e Massimo Tomasi (2) Il presente studio riguarda l analisi di una barriera flessibile studiata e realizzata al fine di superare i test di omologazione previsti dalla direttiva per l omologazione delle reti paramassi WSL / UFAFP ed. 2001 e s.m.i. per il collaudo in vera grandezza della strutture paramassi flessibili a rete. INTRODUZIONE Il presente articolo, riguarda l analisi agli elementi finiti di strutture paramassi e fermaneve, atte a mitigare il rischio derivante da eventi di caduta massi e fenomeni valanghivi. Le analisi effettuate, hanno permesso lo studio del comportamento delle strutture in campo dinamico ed in campo statico. I risultati ottenuti, hanno consentito l ottimizzazione dei singoli componenti (geometria e materiali), la valutazione degli effetti del carico sugli elementi strutturali sia nelle configurazioni standard, che nelle configurazioni diverse rispetto ai prototipi testati in scala reale, ed in ultimo lo sviluppo e l analisi pre-test dei nuovi prodotti. Gli studi e le analisi descritte, sono state effettuate con il codice di calcolo agli elementi finiti Ls-Dyna rel. 970 prodotto dalla LSTC - Livermore Software Technology Corporation, utilizzando il modulo esplicito. Si prevede per il il futuro anche l utilizzo del solutore implicito. Il modulo esplicito, attualmente, è stato utilizzato per l analisi strutturale di barriere soggette ad impatti di un singolo volume roccioso ad alta velocità tipico della caduta massi, o di più volumi rocciosi a media-bassa velocità tipico delle frane di disgregazione; il modulo implicito verrà utilizzato per l analisi strutturale di barriere fermaneve a rete e di strutture di tipo attivo per il rivestimento di fronti rocciosi. CASO IN STUDIO La barriera oggetto del presente studio è una barriera flessibile di classe 7 energia 2.000 kj con un altezza d intercettazione minima pari a 5,00 m e lunghezza del modulo funzionale pari a 10,00 m. La barriera è composta da struttura di sostegno in carpenteria metallica (montanti profili aperti sezione HEB), struttura d intercettazione in fune (schemo d intercettazione - pannelli di fune a nodi borchiati), struttura di collegamento (funi portanti e stralli funi metalliche a trefolo) e struttura di dissipazione Fig. 1 - Vista generale di una struttura paramassi flessibile a rete (sistemi frenanti ad asola). MODELLAZIONE, ANALISI E TARATURA DEL MODELLO L analisi ha permesso di verificare prima del collaudo in vera grandezza, la struttura nel suo insieme, in particolare, grazie alla simulazione agli elementi finiti, si è verificata la dissipazione energetica del sistema (globalmente e sui singoli componenti), la variazione dei carichi nel tempo per ogni parte fondamentale e in ultimo i valori dei carichi trasmessi ai componenti fondazionali (forze di compressione e taglio alla base del montante e forze di trazione agli ancoraggi della struttura di collegamento) (1) ricercatore presso Incofil Srl Pergine Valsugana (TN) - Italy La modellazione 3D della barriera ha riprodotto fedelmente le reali condizioni geometrico-strutturali del prototipo reale, particolare attenzione è stata dedicata alla modellazione dei singoli componenti; in dettaglio, si è cercato di modellare limitando al minimo le semplificazioni le seguenti parti: la cerniera del montante (cerniera unidirezionale che permette la sola rotazione monte-valle del montante), il passaggio delle funi nella testa del montante e nella piastra di base, il pannello dello schermo d intercettazione e i sistemi frenanti. (2) EnginSoft Spa Firenze - Italy 1 2

In generale, per la modellazione dei componenti si sono utilizzati i seguenti elementi piani, lineari e a molla: componenti metallici per carpenteria, elementi piani tipo shell (fully-integrated-shell); funi, elementi lineari tipo beam (section-beam o hughes-liu); sistemi frenanti, elementi a molla tipo spring (sectiondiscrete) per il dissipatore e elementi elementi lineari tipo beam (spotweld-beam) per il componente che simula l innesco del sistema frenante. I materiali utilizzati, sono stati scelti fra quelli che, in generale, garantivano il reale comportamento sperimentale dei singoli componenti. Per la carpenteria metallica e per le strutture in fune, sono stati adottati materiali che garantivano un comportamento elastico a piccole deformazioni, passando ad un comportamento plastico al superamento dello snervamento, il modello matematico usato è matpiecewise-linear-plasticity. Per i dissipatori sono stati utilizzati materiali elasto-plastici, in particolare, i componenti relativi al modulo di innesco sono stati modellati con mat_spotweld_damage_failure. In fine per l elemento frenante è stato utilizzato il materiale mat-springelastoplastic. Fig. 2 - Particolare modellazione della base del montante Fig. 3 - Particolare modellazione della testa del montante Il comportamento della barriera durante l impatto, come detto in precedenza, è stato simulato con un codice ad elementi finiti di tipo esplicito. L obiettivo è quello di riprodurre il più fedelmente possibile le prove sperimentali al fine di valutare le variazione di deformazione della struttura, l andamento delle forze e la capacità dissipativa del sistema. Il software utilizzato è LS-DYNA, un codice agli elementi finiti general-purpose particolarmente adatto ad analizzare strutture 3D sottoposte a fenomeni di dinamica veloce altamente non lineari. Il codice si basa su di un solutore con integrazione temporale di tipo esplicito che risolve le equazioni del moto basandosi su metodo delle differenze centrali modificato. La scelta di simulare il fenomeno in studio con LS-DYNA è vincolata dal problema stesso in quanto la reale tempistica dell impatto si esaurisce in un tempo dell ordine dei decimi di secondo e presenta in modo evidente non linearità elevate quali grandi spostamenti, non linearità geometriche, non linearità di contatto e di materiali. Le condizioni operative dell analisi, in particolare la posizione d impatto, la forma, il peso del corpo di lancio e la velocità d impatto, sono state dedotte dalla direttiva elvetica (3) predetta, in particolare: prova preliminare b) con energia al 50% (campo di rete intermedio) impatto in posizione centrale nel campo di rete intermedio rif. Fig. 8 (3) Disposizione delle reti di protezione sul campo di collaudo. Angolo dei singoli componenti ; velocità d impatto minima 25 m/s; forma del corpo di lancio, cubo a spigoli smussati rif. Fig. 10 (3) forma e geometria del corpo di lancio in calcestruzzo armato ; dimensione (spigolo s= 1,11 m) e massa (3.200 kg) del corpo di lancio rif. Tab. 2 (3) Indicazioni su parametri delle prove b) e c) ; prova principale c) con energia al 100% (campo di rete intermedio) impatto in posizione centrale nel campo di rete intermedio rif. Fig. 8 (3) Disposizione delle reti di protezione sul campo di collaudo. Angolo dei singoli componenti ; velocità d impatto minima 25 m/s; forma del corpo di lancio, cubo a spigoli smussati rif. Fig. 10 (3) forma e geometria del corpo di lancio in calcestruzzo armato ; dimensione (spigolo s= 1,40 m) e massa (6.400 kg) del corpo di lancio rif. Tab. 2 (3) Indicazioni su parametri delle prove b) e c) ; I risultati ottenuti dall analisi pre-omologazione in campo prove, sono stati tarati in funzione dei risultati sperimentali accumulati in decine di test di omologazione presso il campo federale di Walenstadt (CH) e dai relativi report di omologazioni redatti dall ente certificatore WSL. (3) Direttiva per l omologazione delle reti paramassi WSL / UFAFP ed. 2001 e s.m.i. 3 4

VALIDAZIONE DEL MODELLO A seguito dell effettuazione dei test di omologazione del prototipo effettuati il 13/05/05 - prova b) energia al 50% e il 19/05/05 - prova c) energia al 100% che hanno permesso il rilascio della certificazione WSL numero S05-10 del 19/05/2006 si è potuto validare l analisi, sia come modello 3D sia come tipologia dei materiali utilizzati. Gli schemi e le tabelle seguenti illustrano il confronto fra i risultati ottenuti con l analisi agli elementi finiti e le misurazioni effettuate sul campo prove di Whalenstadt (CH). Fig. 5 Viste del modello oggetto della simulazione Fig. 4 - Viste del prototipo pre-test installato nel campo prove di Whalenstadt (CH) 5 6

Prova preliminare b) con energia al 50% (campo di rete intermedio) Confronto fra simulazione e test in scala 1:1 del 13/05/05 Deformazioni del sistema Energia d impatto [kj] Tempo d arresto [sec] Deformata simulazione test simulazione test simulazione test 999,51 1.000,00 0,3125 0,3400 4,184 5,100 Scorrimento dissipatori Tab. 1 - Deformazioni del sistema Prova preliminare b) con energia al 50% Scorrimento simulazione Scorrimento test Controvento di monte 03 0,00 0,05 Controvento di monte 04 0,00 0,00 Controvento di monte 05 0,07 0,00 Controvento di monte 06 0,01 0,25 Portante superiore laterale dx 15 0,42 0,20 Portante superiore schermo dx 18 0,85 1,45 Portante superiore schermo centrale 16 0,00 0,00 Portante superiore schermo sx 19 0,74 1,15 Portante superiore laterale sx 17 0,35 0,95 Portante inferiore laterale dx 22 0,36 0,10 Portante inferiore schermo dx 20 0,95 1,75 Portante inferiore schermo centrale 23 0,00 0,00 Portante inferiore schermo sx 21 0,86 1,55 Portante inferiore laterale sx 24 0,26 0,15 Fig. 6 - Viste del prototipo post-test installato nel campo prove di Whalenstadt (CH) Tab. 2 Scorrimento dissipatori Prova preliminare b) con energia al 50% Carichi su ancoraggi Carico simulazione Carico test Carico ancoraggio laterale superiore 337,77 315,00 Carico ancoraggio laterale inferiore 289,68 260,00 Carico ancoraggio controvento di monte 100,00 91,00 Tab. 3 Carichi su ancoraggi Prova preliminare b) con energia al 50% Fig. 7 - Viste del risultato della simulazione al tempo 0,3125 sec 7 8

Prova preliminare c) con energia al 100% (campo di rete intermedio) Confronto fra simulazione e test in scala 1:1 del 19/05/05 Deformazioni del sistema Energia d impatto [kj] Tempo d arresto [sec] Deformata Altezza residua simulazione test simulazione test simulazione test simulazione test 2.000,20 2.000,00 0,3425 0,4600 5,050 6,800 2,874 2,630 Scorrimento dissipatori Tab. 4 Deformazioni del sistema Prova preliminare c) con energia al 100% Scorrimento simulazione Scorrimento test Controvento di monte 03 0,00 0,65 Controvento di monte 04 0,00 0,45 Controvento di monte 05 0,06 1,25 Controvento di monte 06 0,66 0,35 Portante superiore laterale dx 15 1,23 1,20 Portante superiore schermo dx 18 2,49 2,60 Portante superiore schermo centrale 16 0,69 0,00 Portante superiore schermo sx 19 2,36 1,70 Portante superiore laterale sx 17 1,21 1,20 Portante inferiore laterale dx 22 0,26 1,00 Portante inferiore schermo dx 20 0,69 2,60 Portante inferiore schermo centrale 23 0,00 0,00 Portante inferiore schermo sx 21 0,64 2,60 Portante inferiore laterale sx 24 0,29 0,45 Fig. 8 - Viste del prototipo post-test installato nel campo prove di Whalenstadt (CH) Tab. 5 Scorrimento dissipatori Prova preliminare c) con energia al 100% Carichi su ancoraggi Carico simulazione Carico test Carico ancoraggio laterale superiore 363,80 350,00 Carico ancoraggio laterale inferiore 287,70 255,00 Carico ancoraggio controvento di monte 105,00 117,00 Tab. 6 Carichi su ancoraggi Prova preliminare c) con energia al 100% Fig. 9 - Viste del risultato della simulazione al tempo 0,3425 9 10

SVILUPPI DEL CASO IN STUDIO E APPLICAZIONI PARTICOLARI La taratura del modello con il confronto fra la simulazione e la realtà sperimentale, ha permesso di potenziare il sistema al fine di studiare nuovi prototipi non che studiare l effetto di impatti ad energia superiore. In particolare gli studi successivi, si sono concentrati sull analisi di impatti ad energia superiore ed in punti non contemplati dalla norma di riferimento (3) (es. pannello laterale o montante). Nel seguito si riporta in sintesi, l esito dei predetti studi, in particolare: gli effetti deformativi generali relativi ad una simulazione con impatto di 3.000 kj in posizione centrata nello schermo centrale, sulla struttura precedentemente studiata con schermo d intercettazione in anelli concatenati; gli effetti deformativi generali relativi ad una simulazione con impatto in corrispondenza del montante del pannello centrale, sulla struttura precedentemente studiata con schermo d intercettazione in anelli concatenati. a b Fig. 10 - Viste del prototipo post-test installato nel campo prove di Walenstadt (CH) (3) Direttiva per l omologazione delle reti paramassi WSL / UFAFP ed. 2001 e s.m.i Fig. 11 - Viste del risultato della simulazione al tempo 0,408 sec 11 12

RIFERIMENTI BIBBLIOGRAFICI Direttiva per l omologazione delle reti paramassi WSL / UFAFP ed. 2001 e s.m.i; Certificato prova di omologazione WSL numero S05-10 del 19/05/2006 Verbale e report di test WSL / EKLS 05-10 50% per gentile concessione della società Isofer AG Knonau (CH); Verbale e report di test WSL / EKLS 05-10 100% per gentile concessione della società Isofer AG Knonau (CH); Schema dimensionale e di posizionamento strutture di fondazione campo prove di Walenstadt (CH) per gentile concessione della società Isofer AG Knonau (CH); Fig. 12 - Vista dell effetto dell impatto di un blocco su un montante e simulazione Fig. 13 - Viste del risultato della simulazione al tempo 0,255 sec 13 14