Da questo salmo pasquale il nome, il progetto ispiratore e i protagonisti principali.

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La Pietra Scartata.. storia di un impresa economica a partire dagli ultimi 1 SALUTO E INTRODUZIONE Buongiorno a tutti, Sono Francesco Pasolini invitato a presentare l esperienza di lavoro e condivisione che si vive nel laboratorio protetto La Pietra Scartata. Sono da alcuni anni il coordinatore del centro ma ho visto nascere questa realtà nata dalla casa famiglia dei miei genitori Pino e Daniela. Ho 42 anni, sono sposato con Cinzia, abbiamo 4 figli e siamo membri della comunità Papa Giovanni XXIII. Dal 2001 lavoro e condivido a La Pietra Scartata, assieme a mia moglie. Quanto vi dirò non è frutto solo della mia esperienza diretta ma di tanti che in questa lunga storia si sono susseguiti come in una staffetta per contribuire alla realizzazione e allo sviluppo di questo progetto E dunque un racconto fatto da più voci e mani La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d angolo (di una nuova costruzione); ecco l opera del Signore una meraviglia ai nostri occhi. (sal. 117) Da questo salmo pasquale il nome, il progetto ispiratore e i protagonisti principali. (Questa mattina leggendo il Vangelo del giorno abbiamo appreso con sorpresa che Gesù parla proprio della pietra scartata parlando di se stesso. Che bello!) 2 UN PO DI STORIA DALLA CONDIVISIONE CON I PICCOLI La Pietra Scartata è un azienda che trasforma e commercializza prodotti alimentari biologici dove il disagio e la diversabilità diventano ricchezza invece che esclusione. Non è solamente un centro di accoglienza sociale e non è solamente un azienda inserita nel mercato, ma un insieme delle 2 cose in un equilibrio difficile da raggiungere, da mantenere e ritrovare quotidianamente affrontando difficoltà e imprevisti, ma con la fiducia che il nostro Padre che ha cura dei suoi figli guida i nostri passi e ci sostiene. Mangiare cose buone e sane, prodotte rispettando la natura così come Dio l ha creata e valorizzando le capacità specifiche di ogni persona, senza emarginare nessuno. Questa la sfida lanciata circa 28 anni fa. La nostra realtà nasce grazie al terreno fecondo della Comunità Papa Giovanni XXIII che ha in don Oreste Benzi il suo fondatore e nella condivisione diretta con gli ultimi, una delle sue caratteristiche principali.

Vivendo con chi non se la cava da solo, un legame famigliare quotidiano, un rapporto fraterno poiché figli dello stesso Padre, grazie all esperienza della Casa Famiglia, diventa inevitabile pensare e strutturare anche l ambiente di lavoro a misura di tutti, dove ognuno possa esprimere le proprie capacità e mettere a frutto i propri doni. Tutto inizia nel 1987, nell entroterra riminese, grazie alla disponibilità di spazi (un ex teatrino) offerti da una piccola parrocchia locale e dal desiderio di mettersi in gioco di tante persone (fra cui diverse persone con handicap fisico, alcuni membri dell associazione Papa Giovanni XXIII e alcuni volontari). Parte così l avventura del laboratorio di trasformazione La Pietra Scartata in cui con tante belle idee, ma inizialmente davvero pochi mezzi e capacità, si iniziano a trasformare i prodotti dell azienda agricola di San Facondino, realtà anch essa della Comunità Papa Giovanni XXIII. Alcuni dei primi prodotti trasformati che completano il ciclo dalla terra alla tavola : la marmellata di pera, la passata di pomodoro, pane, biscotti, miele, farina ecc. Nasce da subito il marchio La Madre Terra che identifica e accomuna i prodotti dell azienda agricola e quelli trasformati dal laboratorio La Pietra Scartata. L avviamento è lento, ma estremamente creativo; nei piccoli locali messi a disposizione le persone crescono in umanità e competenze, le radici affondano lentamente nel terreno dell entusiasmo creativo ed i frutti, soprattutto quelli umani, non si fanno attendere.. (Eros Corbani, co-fondatore e ideatore delle gustose ricette di preparazione dei prodotti La Madre Terra). Leggiamo insieme alcune tappe di rilievo della nostra storia 1993 >> Si ottiene l approvazione alla richiesta di brevetto del marchio La Madre Terra 1995 >> Il laboratorio si trasferisce nel capannone industriale (1200 m 2 ) di S. Clemente (RN), costituendosi come coop. sociale Rimini Servizi, sempre espressione della Comunità Papa Giovanni XXIII 2001 >> nasce la prima versione del sito lamadreterra.com 2004 >> Nasce nei locali sopra il laboratorio la Casa Madre del perdono, casa di accoglienza per detenuti, alternativa al Carcere, secondo il progetto educativo Oltre le sbarre (oggi C.E.C. Comunità Educante con i carcerati), con cui si sviluppa una proficua collaborazione. 2007 >> Avviene il passaggio dalla Rimini Servizi coop. Soc. a La Fraternità coop. Soc. che racchiude altri 17 realtà di lavoro e di accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII 2009 >> inaugurazione del nuovo laboratorio di produzione 22 anni dopo: profondo rinnovamento dei locali e delle attrezzature del laboratorio, con adeguamento alle nuove normative ed ottimizzando i processi produttivi dopo tanto lavoro un bel salto di qualità! 2012 rinnovamento della veste grafica dei prodotti, in occasione del 25 anno di attività Dal 1987 ad oggi, tante cose sono successe, tante cambiate e ci sono state numerose soddisfazioni ma non sono mancate certo le difficoltà (per la maggior parte economiche, ma anche di gestione e relazionali), spesso arrivate quasi al punto di soffocare definitivamente l esistenza della Pietra Scartata; grazie a Dio

e al sostegno di tanti che hanno creduto nel nostro progetto, siamo riusciti a resistere e, dopo lunghi periodi di sofferenze, possiamo dire di aver raggiunto un equilibrio in grado di garantire sviluppo e stabilità. 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Oggi all interno del laboratorio protetto sono presenti quotidianamente circa 38 persone, di cui 21 inserite tramite i servizi sociali a causa del loro disagio psico-fisico (ragazzi con sindrome di down, sordomuti, con handicap fisico, con ritardo mentale o forte disagio sociale e familiare), 5/6 ragazzi dimessi dal carcere con forme alternative, un équipe di 11 operatori con diverse funzioni di responsabilità, 1/2 volontari. Periodicamente, giovani che desiderano sperimentare la ricchezza della diversità o alla ricerca di un esperienza di vita forte attraverso la condivisione nel lavoro, si rendono disponibili a vivere il servizio civile volontario o ad altre forme di collaborazione. Proprio questa eterogeneità di presenze e questo intreccio di relazioni sono la forza e la risorsa principale della Pietra Scartata, in quanto rappresentano un forte stimolo e una ricchezza per ognuno a dare il meglio di sé nella collaborazione. Per vivere al meglio questo progetto è necessaria dunque una doppia professionalità : da una parte quella specifica che l attività lavorativa richiede nei vari settori (laboratorio di trasformazione alimentare, confezionamento, magazzino, commercializzazione, contabilità, pulizia ecc.) dall altra quella educativa di accoglienza e cura della persona soprattutto nella sua debolezza e fragilità, valorizzando e sostenendo le capacità di ognuno, rispettandone i tempi e i modi. Questo implica che chi ha più capacità dovrà investirle a pieno per sostenere chi ne ha meno. Lavorare insieme aiutandosi La persona diversamente-abile, ciascuna con capacità e sensibilità diverse, viene inserita nel ciclo produttivo a tal punto che è sulla base della sua presenza che vengono fatte certe scelte lavorative rispetto ad altre: ad esempio si è scelto la concia manuale della frutta e della verdura sia per rispettare e non aggredire ciò che la natura ci dona, sia perché questo permette di coinvolgere molti. Alcuni macchinari sono stati acquistati perché permettono di non scartare, possono infatti essere utilizzati da alcuni dei ragazzi diversamente-abili, altri macchinari sono stati messi da parte (ad es. l etichettatrice) proprio perché avrebbero tolto lavoro a tanti. In questa rete di relazioni solidali e fraterne dove l ultimo (chi è più in difficoltà) viene messo al centro e attorno a lui ci si organizza, si sviluppa e cresce quotidianamente questa sfida ambiziosa dove, assieme ai piccoli, si realizzano prodotti di alta qualità apprezzati dai grandi. I frutti del nostro lavoro Questo nostro lavoro porta sul mercato italiano (e da qualche anno anche estero) una proposta commerciale di circa 180 prodotti (di cui 70 circa commercializzati e il resto trasformati nel nostro laboratorio), venduti con il marchio La Madre Terra, divenuto negli anni sinonimo di alta qualità per il

mondo del biologico. A questi si affiancano le numerose produzioni realizzate per conto terzi (per piccoli agricoltori locali, aziende del biologico italiane ed estere, progetti del Commercio Equo e Solidale). Trasformiamo i nostri prodotti con lavorazioni tipicamente artigianali, utilizzando frutta o verdure fresche biologiche colte a giusta maturazione, privilegiando fasi manuali il più possibile rispettose della natura del prodotto, nel tentativo di rispettare i frutti che la Terra ci affida e di lavorarli con arte. Fra i nostri principali clienti: negozi specializzati di biologico, botteghe del commercio equo e solidale e gruppi di acquisto solidale. Da alcuni anni siamo presenti anche sui mercati esteri, in particolare: Francia, Olanda, Germania, Svizzera, repubblica Ceca, Spagna. Fra pochi mesi saremo pronti anche con il nuovo sito con la possibilità di acquistare direttamente anche come privati. Alcune slides che presentano un po' di questi numeri. Vendite «La Madre Terra» e Conto terzi LAVORAZIONE CONTO TERZI 172.741 VENDITE PRODOTTI LA MADRE TERRA 591.632 0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000

COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII 5% VENDITE "LA MADRE TERRA" 2014 X CLIENTI PRIVATI 3% GRUPPI D' ACQUISTO SOLIDALE 7% BOTTEGHE DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 17% NEGOZI SPECIALIZZATI BIO 68% Vendite 2014 Italia - Estero - 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 Estero Italia

60.000 fatturato vendite estero 2014 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 - germania francia spagna olanda Repubblica Ceca Svizzera Entrate 2014 22% Contributo rette utenti 78% Vendita prodotti

Voglia di cose pulite La scelta del biologico nasce sin dall inizio perché per rispettare davvero l uomo è necessario rendere sano e pulito anche il rapporto con la creazione e il Suo Creatore; allo stesso modo per poter rispettare la natura e realizzare quindi un prodotto davvero pulito, è necessario partire da una pulizia interiore poiché ogni forma di inquinamento deriva anzitutto da un inquinamento di valori, da un inquinamento dell uomo. La Terra proprietà di Dio ama i suoi figli. Questo legame riporta l uomo e l agricoltura in armonia con le cose create. Questa frase, da sempre presente sulle nostre etichette, è parte integrante del nostro marchio La Madre Terra e rappresenta la nostra identità. In sostanza, il significato della frase è quello di riconoscere nelle meraviglie e nei doni della natura un atto d'amore e benevolenza del Creatore a cui non possiamo che rispondere con amore, dando vita ad un mondo di armonia e bellezza. Anche l'immagine presente nel nostro marchio, una madre che allatta il proprio figlio, mette in evidenza come prima di tutto intendiamo partire da un atto di amore, una relazione profonda di cura e appartenenza, da cui poi è possibile generare e sviluppare relazioni e rapporti positivi con l uomo e con il creato. L incontro creativo con gli altri e l Altro.. L'attività lavorativa settimanale viene spesso arricchita da momenti creativi, di fraternità, preghiera e svago: piccoli laboratori teatrali e di attività creative (in particolare nel periodo invernale), cene e una piccola vacanza insieme. La preghiera quotidiana in particolare, dopo il momento del pasto insieme, è ciò che dà senso pieno e forza al nostro lavoro. Sono circa 30 minuti in cui ci si mette in ascolto del vangelo del giorno e, aiutati dal commento di don Oreste Benzi, ognuno condivide le proprie riflessioni, domande e richieste di aiuto. Sono proprio i nostri piccoli i più fedeli protagonisti di questo incontro col Padre. Nella loro semplicità aprono canali di grazia e benedizione inaspettati ai più sapienti, ricordandoci che dobbiamo sempre ripartire dalle pietre scartate per edificare qualcosa di buono e saldo; infatti è proprio in loro che Gesù si riconosce e si manifesta in modo privilegiato.

4 MONDI VITALI NUOVI: LA SOCIETÀ DEL GRATUITO ATTRAVERSO UN ECONOMIA DI CONDIVISIONE La realtà della Pietra scartata è anche una proposta economica in cui il profitto non è l unico riferimento; esso infatti va sempre subordinato alla centralità e alla dignità dell uomo a partire dal più debole e apparentemente inefficiente. La società del profitto è quella società la cui economia ha come obiettivo creare ricchi, più che ricchezza, e, per ciò stesso, crea dei poveri. Due effetti dell unico peccato: una economia che non pone al centro l uomo. Con Le Pietre Scartate... rimesse al centro, che è il posto che compete loro in una economia evangelica, o Società del gratuito, si cercano le soluzioni secondo quel genio imprenditoriale capace di realizzare l obiettivo del Lavorare assieme aiutandosi. perché membra gli uni degli altri, (1 Cor. 12) con rapporti che vanno oltre il lavoro perché hanno origine prima del lavoro. L arte sta nel favorire legami di appartenenza e quindi, stabilità e sicurezza nelle persone. Sono gli ingredienti della rivoluzione che la condivisione porta nelle relazioni; gli ingredienti di una pedagogia, che non abbiamo inventato e che è da sempre la pedagogia dei legami famigliari. Sono i legami della rete comunitaria ( unica famiglia spirituale ) in cui la Pietra Scartata è inserita e senza la quale non esisterebbe. (tratto da Quale economia dalla Condivisione diretta con gli ultimi nel lavoro? - Pino Pasolini fondatore della Pietra Scartata) Nel concreto sperimentiamo questo nella cooperativa sociale La Fraternità (di cui il laboratorio la Pietra Scartata fa parte dal 2007). Esempio concreto di un unica realtà che cammina insieme, facendo davvero fraternità e armonizzando le originalità e specificità di ognuno dei 17 centri educativo/lavorativi da cui è composta. L amministrazione, il bilancio e la cassa sono unici e le decisioni vengono prese insieme. Ogni 15 giorni il consiglio di gestione (formato dai coordinatori di ogni centro) si incontra per condividere progetti, bisogni, e linee guida della cooperativa. La varietà delle attività della cooperativa è la base per potenziare ulteriormente le sinergie fra le singole realtà: i terreni coltivati dalle aziende agricole di Bologna, Assisi e Macerata forniscono al Laboratorio La Pietra Scartata alcune materie prime per la trasformazione; la scuola materna di Rimini utilizza nella mensa i prodotti trasformati nel nostro laboratorio; nel negozio del commercio equo e solidale di Assisi e nell azienda agricola di Bologna si vendono anche i nostri prodotti. A sua volta La Fraternità aderisce al Consorzio Condividere, ambito di collegamento e di coordinamento delle attività di tutte le cooperative promosse dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, garantendo le molteplici forme in cui si manifesta la dimensione comunitaria di accoglienza e condivisione con gli ultimi.

Una realtà che partecipa dunque alla realizzazione della società del gratuito come la definiva don Oreste: una società in cui il centro è l'uomo inteso come membro vivo di un corpo vivo, per cui se qualcuno sta male tutto il corpo sta male e per primo si pensa a guarire chi sta male. Un corpo in cui vanno curate per prime le membra che soffrono per togliere lo strazio nell'interno del corpo stesso (1 Cor. 12,26). In questa società l'esclusione di qualsiasi membro dalla vita dell'insieme è un fatto assurdo. Ogni componente ha un ruolo proprio e insostituibile e deve esercitarlo. Escludendo qualcuno la società "ferirebbe" le sue membra, e i "feriti" dalla società ferirebbero la società in cui sono. In questa logica quindi La Pietra Scartata partecipa attivamente a realizzare un unica famiglia spirituale che cammina e condivide con gli ultimi. La Pietra vorrebbe essere non scartata ma testata d angolo (Salmo 117), una piccola pietra che unita ad altre può costruire una nuova società. Grazie a Dio, per le meraviglie che compie attraverso i suoi piccoli Loppiano 6/03/2015: testimonianza al convegno Verso un economia per il bene comune