PIANO OPERATIVO

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ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 491 DEL 21 MARZO 2013 PIANO OPERATIVO 2010-2013 LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG - AGGIORNAMENTO ANNO 2013 - Introduzione Il Piano Operativo (di seguito PO) è una risorsa trasversale in grado di favorire lo sviluppo di nuovi processi ed il miglioramento di processi esistenti attinenti la presa in carico, la riabilitazione, la cura, l assistenza, l inclusione sociale dei cittadini, comprese le fasce deboli del Friuli Venezia Giulia. Il PO illustra l insieme di progetti e interventi che la Regione Friuli Venezia Giulia intende realizzare nel campo della cooperazione internazionale in materia di salute nel corso del 2013. Il presente Documento rappresenta l ultimo anno della programmazione 2010-2013 definita con DGR 2354 del 18/11/2010. Con esso si aggiorna il Piano e si introducono alcune innovazioni di metodo. La strategia del Piano, che mantiene quali suoi elementi fondanti il quadro normativo ed i principi già enunciati, seppur specificamente settoriale, si sviluppa in stretta connessione con gli indirizzi di legislatura del Programma di Governo in materia di politiche internazionali e comunitarie 2009/2013, come aggiornati, e si conformerà alle indicazioni del costituendo PRINT (Piano regionale per le politiche a valenza internazionale) rispetto alle dinamiche internazionali delle strutture regionali, con il supporto e la sollecitazione della predetta Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie. PRIORITA E INDIRIZZI OPERATIVI Le azioni di cooperazione socio-sanitaria sono orientate secondo i medesimi principi già stabiliti: intersettorialità degli interventi; appropriatezza e sostenibilità delle azioni. Le azioni continuano ad esplicarsi nelle tre dimensioni di intervento: a) europea b) cooperazione internazionale c) azione umanitaria Sono confermate le sette aree tematiche di interventi prioritari, già identificate nei precedenti Documenti di Piano: 1

a) area della disabilità b) area dello svantaggio sociale e psicosociale c) area materno-infantile d) area delle tecnologie biomediche avanzate e) area della gestione dei sistemi sanitari f) area della salute mentale g) area della prevenzione Le iniziative previste con il Piano concorreranno a: 1. rafforzare i sistemi sanitari anche in termini di qualità delle cure agli anziani e dell assistenza materna, neonatale e infantile; 2. migliorare l impatto degli interventi nell ambito della prevenzione attuati dai sistemi sanitari 3. formare e motivare le risorse umane destinate ai servizi sanitario, socio sanitario e sociale; 4. intervenire sui diritti delle persone con disabilità; 5. potenziare la ricerca scientifica, lo sviluppo, l innovazione, gli interventi e gli scambi nei settori di alta specializzazione e di eccellenza 6. supportare nei vari Paesi ai percorsi di de-istituzionalizzazione e sviluppo dei servizi di salute mentale integrati nella comunità 7. implementare iniziative di carattere umanitario Le finalità del presente documento sono quindi : Evidenziare i principali elementi appresi e le principali sfide/priorità che si pongono al regionale in materia di cooperazione sociosanitaria internazionale; Rappresentare il quadro sintetico dei progetti di interesse regionale nel campo della salute, dell integrazione delle ; Principali elementi appresi nel primo triennio e le principali sfide che si pongono al regionale Le precedenti tre annualità di gestione del Piano hanno insegnato che la Regione, avendo un limite strutturale nel numero di progetti da gestire direttamente in campo sanitario sociosanitario e sociale, deve rafforzare il ruolo di pianificazione e programmazione in materia. Da qui l esigenza di fare nel senso di promuovere e facilitare l aggregazione delle diverse conoscenze e spinte progettuali presenti nel territorio regionale condividendo preliminarmente che i progetti internazionali, anche quelli avviati e già conclusi, rappresentano opportunità di valorizzare il regionale di cooperazione sociosanitaria internazionale, in termini sia di riconoscimento dei risultati di best practices sia di attivazione di nuove risorse umane e finanziarie -. Il regionale e inteso come insieme formato dall Amministrazione regionale, nello specifico dalla Direzione centrale salute, integrazione e dalle strutture deputate alla gestione diretta del dei servizi sociali e sanitari (Aziende per i servizi sanitari, Aziende ospedaliero-universitarie, IRCCS, Ambiti socio-assistenziali). 2

Per orientare l azione in campo sanitario sociosanitario e sociale è opportuno il collegamento con le Direzioni centrali regionali che intercettano le tematiche della salute e del sociale ( relazioni internazionali, ricerca e innovazione, formazione). L Amministrazione regionale, tramite la Direzione centrale salute, integrazione politiche sociali con il supporto dell Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana, delegata all uopo, accompagna la crescita del regionale (+ conoscenze+ relazioni+ risorse) sostenendo anche con le risorse internazionali i processi di cambiamento in essere nei sistemi sanitari e sociali in una logica di rete regionale, mediante: la gestione organizzata delle relazioni a livello regionale (con le direzioni centrali regionali competenti e con gli altri attori) al livello nazionale ministeri, regioni ed internazionale - commissione europea, regioni europee-; l in-formazione sulla nuova fase di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, sulla progettazione e gestione di progetti in campo internazionale (compresa la ricerca di fondi) agli operatori del regionale LE SFIDE/PRIORITA TRASVERSALI 1. Contribuire alla sostenibilità dei sistemi di welfare, miglior uso delle risorse e pratiche di innovazione sociale, con riferimento a: a. Invecchiamento della popolazione b. Disabilità autonomia vita indipendente c. Inclusione sociale e diritti di cittadinanza 2. Favorire lo scambio e la diffusione di conoscenze in materia di ricerca, tecnologie e innovazione nei sistemi sanitari e sociosanitari 3. Predisporre il sanitario all implementazione della direttiva sull assistenza sanitaria transfrontaliera al fine di consentire la mobilità dei pazienti e dei professionisti nella medesima area 4. Sviluppare modalità di collaborazione internazionale nell ambito della prevenzione e promozione della salute 5. Favorire la cooperazione internazionale anche con riferimento allo sviluppo umano ed all aiuto umanitario 6. Valorizzare il capitale umano a supporto della crescita competitiva del regionale 7. Promuovere gli interventi nei settori di elevata specializzazione e di eccellenza 3

Per la gestione operativa le sfide/priorità possono essere organizzate in termini di aree progetto così definite: Dimensione di intervento progetto Attività Soggetto attuatore Output Outcome 1.invecchiamen to, disabilità e inclusione sociale 1. Analisi critica delle progettazioni di settore sviluppate con fondi europei anche nell ambito della ricerca e dello sviluppo di tecnologie per individuare le best practices trasferibili al Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana 1. rapporto sui risultati dell analisi critica rispetto all individuazione di buone pratiche e l applicabilità dei loro risultati incremento delle conoscenze importabili ed applicabili al regionale 2. Attuazione european innovation partnership on active and healthy ageing (EIP AHA) 2. partecipazione ad almeno un bando nell ambito EIP-AHA 2. ricerca e sviluppo tecnologie in sanità 3. Presenza nelle reti europee di settore e nelle iniziative dei programmi europei 1. Analisi critica delle progettazioni di settore sviluppate con fondi europei anche nell ambito della ricerca e dello Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana 3. Almeno una partecipazione alle iniziative derivate dalla partecipazione alle reti europee di settore ed a iniziative implementate da programmi europei 1. rapporto sui risultati dell analisi critica rispetto all individuazione di buone pratiche e l applicabilità dei loro risultati 4

sviluppo di tecnologie per individuare le best practices trasferibili al 3. mobilità dei pazienti e dei professionisti nell area transfrontaliera 2. Presenza nelle reti europee di settore e nelle iniziative dei programmi europei 1.. rendere organica la conoscenza nel settore pure attraverso la raccolta dei risultati dei progetti sinora implementati, anche con riferimento alla prossima entrata in vigore della nuova Direttiva europea che amplia le possibilità di accesso, per tutti i cittadini comunitari ed equiparati, alle cure nei Paesi esteri, rispetto allo Stato di affiliazione Direzione centrale salute, integrazione 2. Almeno una partecipazione alle iniziative derivate dalla partecipazione alle reti europee di settore ed a iniziative implementate da programmi europei 1. Analisi degli impatti sul SSR anche legati ad aspetti quali le potenziali fuga / attrazione di pazienti ed il probabile futuro ingresso di nuovi attori quali fondi assicurativi regionale informato e predisposto all introduzione dei precetti della Direttiva 2. diffusione delle conoscenze nel regionale e 5

cooperazione internazionale 4. prevenzione e promozione della salute 5.gestione dei rapporti con le istituzioni estere, gli organismi comunitari e di diritto comunitario confronto fra gli attori competenti Sviluppo di attività a supporto del piano della prevenzione rispetto alle tematiche: a) dipendenza da gioco d azzardo b) infertilità femminile 1. Accompagnamento relazioni e gestione degli accordi istituzionali con amministrazioni estere 2. identificazione della aree di intervento nell ambito del GECT Euregio senza confini - condivisione con gli omologhi delle altre regioni del GECT Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana Direzione centrale salute, integrazione rapporto informativo derivante da scambi con le strutture responsabili delle tematiche di riferimento nei paesi confinari (Austria e Slovenia) 1 Documento di tematiche prioritarie e di proposta operativa nell ambito degli accordi stipulati 2. Documento di proposta operativa nell ambito del GECT Euregio senza confini incremento di conoscenze da parte degli attori del regionale e della cittadinanza sulla qualità delle cure e sui costi degli interventi incremento di competenze tramite il matching delle esigenze degli operatori dei sistemi sanitari, sociosanitari e sociali dei paesi in collaborazione azione umanitaria 6. interventi di carattere umanitario 1. attuazione di iniziative di carattere umanitario con particolare riferimento ai paesi europei dell Area balcanica ed Direzione centrale salute, integrazione /Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana 1. Documento attestante le attività svolte incremento delle competenze del personale regionale ed aziendale ed altresì 6

7. valorizzazione del capitale umano a supporto della crescita competitiva del regionale extraeuropei con situazioni a rischio 1. formazione del personale delle aziende sanitarie e della Direzione centrale salute, integrazione 2. promozione di esperienze per mettere a frutto le conoscenze acquisite Direzione centrale salute, integrazione /Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana 1. partecipazione di personale aziendale e regionale ai moduli formativi proposti dal Progetto Mattone Internazionale promosso dal Ministero della Salute e coordinato dalla Regione Veneto (ULSS 10 Veneto Orientale), 2. partecipazione, anche nell ambito del medesimo Progetto Mattone Internazionale, di personale aziendale o regionale ad esperienze offerte dal Progetto, sia di conoscenza delle modalità di funzionamento delle Istituzioni europee e di Programmi europei, sia di progettazione rafforzamento delle competenze dei professionisti dei paesi interessati aumento delle competenze del personale aziendale e regionale 7

RISORSE FINANZIARIE Si espone il quadro sintetico delle risorse finanziarie per la gestione del Piano 2013. Al fine di dare continuità anche per l anno 2013 alle iniziative di cooperazione internazionale implementate nell anno 2012, permane il finanziamento dei progetti indicati nella sottostante tabella (Dimensione di intervento della Cooperazione internazionale) e concernenti collaborazioni internazionali di carattere scientifico degli enti del regionale. Le stesse iniziative saranno poi valutate sulla base dei risultati raggiunti ai fini del finanziamento per l anno 2014. Viene proposta inoltre un attività di trasferimento di attrezzature ospedaliere dismesse all Ospedale di Albardon (Argentina) e l attività formativa della Scuola europea di alcologia. Permane altresì la linea di finanziamento concernente i ricoveri umanitari indicata nella medesima Tabella. RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA 2013 ATTIVITA RISORSE FINANZIARIE DGR 2271 dd. 21 12.2012 LR 49/1996, art 12 : linee annuali per la gestione del SSR per l'anno 2013. approvazione definitiva) Tabella A. Attività finalizzate e/o delegate dalla Regione (sovraziendali) rigo 36 Gestione progetti da parte ASS n. 5 Bassa Friulana (compresa quota associativa Sanicademia e altre eventuali iniziative tematiche di interesse europeo) 205.000,00 COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Tipologia attività e paese in collaborazione ente gestore 51.500,00 Attività ricerca ARGENTINA e INDONESIA Fondazione Italiana Fegato Centro Riferimento Oncologico 40.000,00 Collaborazione scientifica Mauritania e Israele Aviano 20.000,00 CC OMS Disabilità - KOSOVO ASS 5 Bassa Friulana CC OMS salute mentale Sud Est Europa ASS 1 Triestina 25.000,00 Trasferimento attrezzature Ospedale Albardon - Argentina 3.500,00 Scuola europea di alcologia attività formativa 5.000,00 TOTALE 145.000,00 Ricoveri umanitari 100.000,00 TOTALE GENERALE 450.000,00 8

Il metodo gestionale La leadership dei progetti da realizzare con il presente Piano è in capo all Amministrazione regionale, in particolare alla Direzione centrale salute, integrazione. Permane in capo all Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana, in base alla convenzione in vigore, il supporto alla Direzione centrale salute, integrazione alle attività con uno staff dedicato per progetto. Lo staff potrà comunque essere congiunto, Direzione centrale/azienda per i servizi sanitari. Sarà individuato il manager aziendale, responsabile per tutte le attività del progetto in cui il management è in capo all Azienda. La Direzione centrale salute, integrazione intrattiene le necessarie relazioni con i soggetti istituzionali esteri per le questioni non di carattere tecnico afferenti alle attività implementate con riferimento ai progetti sopra indicati. Il management regionale ed aziendale si interfaccia con le altre strutture regionali e con gli organismi e le reti europee. Il relativo staff può partecipare ai gruppi di lavoro ed agli incontri delle reti europee. L aggiornamento sulle attività è tenuto mensilmente e ad esso partecipano i vari Manager di progetto. I Manager rispondono direttamente al Direttore centrale della salute, integrazione politiche sociali e condividono lo stato di avanzamento delle attività con i Direttori di Area competenti per materia della Direzione centrale salute, integrazione anche al fine degli opportuni orientamenti. IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE 9