Elementi di catalogazione Prof. Francesco MORANTE
PRINCIPI DI CATALOGAZIONE Le schede di catalogo sono modelli descrittivi che raccolgono in modo organizzato le informazioni sui beni culturali. Le schede di catalogazione dei beni culturali possono essere divise in base a: 1. tipologie di oggetti 2. finalità
SCHEDE PER TIPOLOGIE I beni culturali possono essere molto vari e diversi tra loro. In base alla diversa tipologia di bene culturale si deve progettare una scheda specifica. È ovvio che un quadro va catalogato in maniera diversa rispetto ad un reperto archeologico o rispetto ad un giardino.
SCHEDE PER TIPOLOGIE Le principali tipologie di Bene Culturale vengono raggruppate dall ICCD nelle seguenti classi: BENI ARCHEOLOGICI BENI AMBIENTALI E ARCHITETTONICI BENI ETNOANTROPOLOGICI BENI STORICI E ARTISTICI BENI NATURALISTICI
SCHEDE PER TIPOLOGIE L ICCD è l Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, ufficio del Ministero dei Beni Culturali, preposto alla diramazione delle direttive per la catalogazione dei beni culturali in Italia. Per ogni tipologia di bene, rientrante nelle cinque categorie sopra descritte, l ICCD ha elaborato un modello di scheda e le relative norme di compilazione.
BENI ARCHEOLOGICI Beni mobili Scheda NU: beni numismatici Scheda RA: reperto archeologico Scheda TMA: tabella materiali Scheda AT: reperti antropologici Beni immobili Scheda SI: sito archeologico Scheda SAS: saggio stratigrafico Scheda MA/CA: monumento archeologico/complesso archeologico
BENI AMBIENTALI E ARCHITETTONICI Scheda A: architettura Scheda PG: parchi e giardini
BENI ETNOANTROPOLOGICI Scheda BDM: beni demoetnoantropologici materiali Scheda BDI: beni demoantropologici immateriali
BENI STORICI E ARTISTICI Scheda OA: opera e oggetto d arte Scheda D: disegno Scheda NU: beni numismatici Scheda S: stampa Scheda MI: matrice di incisione Scheda F: fotografia Scheda OAC: opere d arte contemporanea Scheda STS: beni storico scientifici Scheda PST: patrimonio scientifico e tecnologico Scheda TPA: furto Scheda SMO: strumenti musicali, organi
BENI NATURALISTICI Scheda BNB: beni naturalistici, botanica Scheda BNM: beni naturalistici, mineralogia Scheda BNPE: beni naturalistici, petrologia Scheda BNPL: beni naturalistici, planetologia Scheda BNZ: beni naturalistici, zoologia Scheda BNP: beni naturalistici, paleontologia
SCHEDE PER FINALITÀ Le schede, oltre che per tipologia, possono essere distinte per la finalità per la quale sono redatte. Le principali finalità per le quali si può redigere una scheda sono le seguenti: TUTELA STUDIO RESTAURO VALUTAZIONE
SCHEDE DI TUTELA Le schede dell ICCD sono schede finalizzate alla tutela del patrimonio culturale dello Stato Queste schede devono contenere tutte le informazioni atte a riconoscere univocamente il bene schedato, anche in caso di furto o danneggiamento.
SCHEDE DI STUDIO Le schede di studio possono essere redatte per una mostra, un attività di ricerca o per scopi editoriali. In genere queste schede contengono prevalenti elementi di indagine storico-critica nonché di analisi formale e contenutistica.
SCHEDE DI RESTAURO Le schede redatte per una attività di restauro devono contenere tutte quelle informazioni necessarie a intervenire in maniera adeguata sul bene. In genere devono contenere informazioni dettagliate sullo stato di conservazione, su eventuali danni o lacune del bene.
SCHEDE DI VALUTAZIONE Le schede di valutazione vengono redatte per esigenze economiche, quali possono essere quelle di una casa d asta. In genere queste schede devono contenere, oltre a elementi storicocritici, elementi che consentano di ricavare il valore economico del bene schedato.
VOCI ESSENZIALI Indipendentemente dall uso o finalità, ogni scheda di catalogazione deve contenere alcune voci essenziali. Questa voci servono ad individuare in maniera univoca il bene oggetto di catalogazione. Le indicazioni successive sono fornite principalmente per le opere d arte, che sono solo una parte dei beni culturali che uno Stato ha l obbligo di tutelare.
VOCI ESSENZIALI Le principali voci sono: 1. Tipologia del bene 2. Caratteristiche fisiche 3. Autore 4. Datazione 5. Collocazione 6. Condizione giuridica 7. Stato di conservazione 8. Notizie storiche
1. Tipologia del bene Nella prima voce va indicato, nella maniera più chiara possibile, che tipo di bene si sta schedando. Vanno in genere utilizzate le voci che sono correntemente usate dalla letteratura artistica. L ICCD ha redatto un vocabolario controllato per la corretta redazione di questa voce.
2. Caratteristiche fisiche In questo campo vanno inserite le caratteristiche riguardo a: Materiali usati Tecniche di realizzazione Misure
3. Autore Se l opera ha un autore certo, questo va indicato secondo le seguenti indicazioni: Nome, cognome, eventuale soprannome e, tra parentesi, il periodo in cui è vissuto o è stato attivo. Esempio: Sandro di Filipepi detto il Botticelli (1445-1510) Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610)
3. Autore Se non si conoscono le date esatte possono ricorrere i seguenti casi: (morto il 1510) se si conosce solo la data di morte (attivo tra il 1490 e il 1508) se si conoscono le date della prima e ultima opera attribuibile (attivo intorno alla metà del XV secolo) se si ha una conoscenza approssimativa del periodo (vissuto nella seconda metà del XV secolo) in maniera analoga a quanto detto prima
3. Autore Se non si conosce il nome il campo autore va comunque compilato. In questo caso l autore viene convenzionalmente indicato facendo riferimento a: Area geografica Periodo storico Personalità artistica
3. Autore Le locuzioni più tipiche sono di questo genere: Pittore siciliano del XVIII secolo Scultore veneto del XIII secolo Seguace di Giotto del XIV secolo Bottega del Vivarini del XV secolo Pittore caravaggesco del XVII secolo Allievo di Simone Martini del XIV secolo
3. Autore Ovviamente per poter dare una definizione nel campo autore, quando manchi un riferimento certo, bisogna ricorrere alle proprie conoscenze per poter dire, in base al confronto con opere note e stilisticamente paragonabili, quale area geografica o periodo sia riferibile all ignoto autore dell opera.
4. Datazione Per la datazione di un opera si possono dare due casi principali: 1. Le date di esecuzione sono note, e vanno quindi riportate in cifre arabe 2. Le date di esecuzione non sono note, e in questo caso va riportato, in numeri romani, il periodo storico di probabile realizzazione dell opera.
4. Datazione Quando le date sono certe, perché scritte sull opera o dedotte da documenti, vanno riportate in uno dei modi seguenti: 1494 (se la data di esecuzione ricade in un solo anno) 1528-32 (indicano il periodo compreso tra l inizio e la fine della realizzazione) Intorno al 1535 (se si conosce un anno approssimativo, ma non le date esatte di inizio e fine dell esecuzione) Dopo il 1378 (se si conosce il termine post quem della vita dell opera) Prima del 1451 (se si conosce il termine ante quem della cita di un opera)
4. Datazione Quando le date non sono certe, deve essere il catalogatore a dare una datazione approssimativa dell opera in base alle sue conoscenze: Si adottano per convenzione degli intervalli che indicano un secolo o frazioni di esso. Se si dà la data XVI secolo, si vuol dire che l opera è stata realizzata in un periodo compreso tra il 1501 e il 1600. Si tratta per la verità di un intervallo eccessivamente lungo, per cui si tende ad essere più precisi indicando periodi più ristretti.
4. Datazione Di seguito si danno alcuni esempi di datazione: Prima [seconda] metà del XVI secolo (tra il 1501 e il 1550) Primo [secondo, terzo, quarto] quarto del XVI secolo (tra il 1501 e il 1525) Secondo [terzo, quarto, ecc.] decennio del XVI secolo (tra il 1511 e il 1520) Metà del XVI secolo (all incirca intorno al 1550) Inizi del XVI secolo (come dire primo decennio del XVI secolo) Fine del XVI secolo (come dire ultimo decennio del XVI secolo).
5. Collocazione La voce collocazione serve a stabilire, in maniera univoca, il luogo dove è conservato il bene oggetto di catalogazione. La collocazione va indicata in base alle normali regole toponomastiche (nome della via, numero civico, città, provincia, regione) Va sempre specificando il nome della istituzione, pubblica o privata (museo, fondazione, istituto di cultura o altro), in cui il bene è conservato.
6. Condizione giuridica In questa voce va indicata la proprietà del bene oggetto di catalogazione, nonché tutte le altre notizie riguardo eventuali vincoli, diritti d uso o quant altro di natura giuridica.
7. Stato di conservazione Bisogna indicare in questa voce in che condizione, al presente, si trova il bene. In sintesi si useranno aggettivi quali, ottimo, buono, discreto, mediocre ecc. Nel caso di parti mancanti, lacune o guasti evidenti, queste vanno sempre segnalate in maniera dettagliata.
8. Notizie storiche In questa voce vanno fornite tutte le notizie storiche riguardanti il bene, quali notizie sulla committenza, collocazioni originarie, successivi passaggi di proprietà, eventuali restauri precedenti, esposizioni in mostre, saggi di studio editi o inediti.