ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DEL DEPURATORE DI SORBOLO



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SEDE TERRITORIALE DI PARMA Denominazione località: LOCALITA SORBOLO CAPOLUOGO COMUNE DI SORBOLO Descrizione ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DEL DEPURATORE DI SORBOLO Oggetto PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO IN FASE DI PROGETTAZIONE File: PSC Sorbolo.doc Note N. Rev. Data Descrizione 0 23/03/2011 PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO DEFINITIVO REDATTO DA: Ing. Giuseppe Sicuri. Progettazione Sistemi Iren acqua gas SPA Il Committente Art. 89 comma 1. lettera b) d.lgs 81/2008 Geom. Alberto Zucchi Il Coordinatore per la sicurezza in progettazione Art. 89 comma 1. lettera e) d.lgs 81/2008 Ing. Giuseppe Sicuri Il Direttore Tecnico di Cantiere Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 1

SCHEMA DEL PIANO 1. DEFINIZIONI... 5 1.1 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI:... 5 2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL OPERA (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera a)... 7 2.1 INDIRIZZO DEL CANTIERE... 7 2.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È COLLOCATA L AREA DI CANTIERE... 8 2.3 DESCRIZIONE SINTETICA DELL OPERA CON RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI, ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE... 9 3. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera b)... 16 4. relazione concernente l individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all area ed alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni ed alle loro interferenze (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera c).. 17 4.1 PRESENZA NELL'AREA DEL CANTIERE DI LINEE AEREE E CONDUTTURE SOTTERRANEE (ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.1 LETTERA A)... 17 4.2 PRESENZA DI FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE (ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.1 LETTERA B)... 18 4.3 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE POSSONO COMPORTARE PER L'AREA CIRCOSTANTE (ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.1 LETTERA C)... 18 4.4 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA A) RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL'AREA DI CANTIERE;19 4.5 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA B) RISCHIO DI SEPPELLIMENTO NEGLI SCAVI;... 19 4.6 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA C) RISCHIO DI CADUTA DALL'ALTO;... 19 4.7 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA D) RISCHIO DI INSALUBRITÀ DELL'ARIA NEI LAVORI IN GALLERIA;... 20 4.8 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA E) RISCHIO DI INSTABILITÀ DELLE PARETI E DELLA VOLTA NEI LAVORI IN GALLERIA;... 20 4.9 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA F) RISCHI DERIVANTI DA ESTESE DEMOLIZIONI O MANUTENZIONI.... 20 4.10 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA G) RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE CONNESSI CON LAVORAZIONI E MATERIALI PERICOLOSI UTILIZZATI IN CANTIERE;... 20 4.11 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA H) RISCHI DERIVANTI DA SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA;... 20 4.12 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA I) RISCHIO DI ELETTROCUZIONE;... 20 4.13 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA L) RISCHIO RUMORE;... 21 4.14 PARAGRAFO 2.2.3 LETTERA M) RISCHIO DALL'USO DI SOSTANZE CHIMICHE.... 21 4.15 MISURE PER LA PRESENZA DI LINEE AEREE ELETTRICHE, TELEFONICHE E FILOVIARIE E SERVIZI SOTTERRANEI21 4.16 RISCHI CONNESSI CON ATTIVITÀ O INSEDIAMENTI LIMITROFI... 22 4.17 VALUTAZIONE PREVENTIVA DEL RUMORE VERSO L ESTERNO... 23 4.18 EMISSIONE DI AGENTI INQUINANTI... 23 4.19 CADUTA DI OGGETTI DALL ALTO ALL ESTERNO DEL CANTIERE... 23 4.20 RISCHI CONNESSI CON LA VIABILITÀ ESTERNA... 23 4.21 MACCHINE, ATTREZZATURE E SOSTANZE... 23 4.22 ALTRI RISCHI PARTICOLARI E MISURE DI SICUREZZA... 25 4.23 RISCHI SPECIFICI PER LAVORI IN TRINCEA DI SCAVO.... 26 4.24 RISCHI SPECIFICI DI NATURA BATTERIOLOGICA... 27 4.25 RISCHI SPECIFICI PER LAVORI IN FOGNATURA... 27 4.26 SCAVI IN PROSSIMITÀ DI ACQUEDOTTI DI GRANDI DIMENSIONI... 28 4.27 ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE... 29 4.28 MACCHINE ED ATTREZZATURE... 30 4.29 SCHEDA INFORMAZIONE E SEGNALETICA... 31 4.30 SCHEDA PRESENZA SOSTANZE NOCIVE O PERICOLOSE... 33 5. le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera d)... 35 5.1 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA A): LE MODALITÀ DA SEGUIRE PER LA RECINZIONE DEL CANTIERE, GLI ACCESSI E LE SEGNALAZIONI... 37 Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 2

5.2 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA B) I SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI;... 37 5.3 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA C) LA VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE; LA VIABILITÀ DI CANTIERE È INDICATA NELLE PLANIMETRIE DI SEGUITO RIPORTATE E COSÌ PURE LA POSIZIONE DEI LOCALI DI ASSISTENZIALI, DI PARCHEGGIO DEI MEZZI E DI MAGAZZINO... 38 5.4 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA D) GLI IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITÀ, ACQUA, GAS ED ENERGIA DI QUALSIASI TIPO;... 40 5.5 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA E) GLI IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE;... 40 5.6 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA F) LE DISPOSIZIONI PER DARE ATTUAZIONE A QUANTO PREVISTO DALL'ARTICOLO 102;... 41 5.7 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA G) LE DISPOSIZIONI PER DARE ATTUAZIONE A QUANTO PREVISTO DALL'ARTICOLO 92, COMMA 1, LETTERA C);... 41 5.8 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA H) LE EVENTUALI MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI;... 42 5.9 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA I) LA DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE;... 42 5.10 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA L) LA DISLOCAZIONE DELLE ZONE DI CARICO E SCARICO;... 42 5.11 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA M) LE ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO MATERIALI E DEI RIFIUTI;... 42 5.12 ALLEGATO XV PARAGRAFO 2.2.2 LETTERA N) LE EVENTUALI ZONE DI DEPOSITO DEI MATERIALI CON PERICOLO D'INCENDIO O DI ESPLOSIONE... 42 6. le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera e)... 42 7. le misure di coordinamento relative all'uso comune, da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera f)... 45 8. le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera g)... 46 9. l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori - riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera h)... 48 9.1 POSSIBILI CAUSE DI INCENDIO... 50 9.2 POSSIBILI CAUSE DI ESPLOSIONE.... 50 10. la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e delle sottofasi di lavoro - cronoprogramma dei lavori - entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera i)... 52 11. stima dei costi della sicurezza (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera l)... 56 11.1 GENERALITÀ SUI COSTI DELLA SICUREZZA... 56 11.2 MODALITÀ DI MISURA E DI COMPENSO.... 56 12. tavole esplicative (allegato XV paragrafo 2.1.4)... 66 12.1 ALTRI RIFERIMENTI NORMATIVI... 66 13. Documenti inerenti la sicurezza... 66 13.1 DISPOSIZIONI PER L UTILIZZO DI IMPIANTI COMUNI... 70 13.2 REQUISITI MINIMI DEL POS... 70 Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 3

14. Schede delle fasi di ATTIVITA... 71 Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 4

1. DEFINIZIONI 1.1. Definizioni e abbreviazioni: PSC Piano di Sicurezza e di Coordinamento POS Piano Operativo di Sicurezza CSP Coordinatore della sicurezza per la progettazione CSE Coordinatore della sicurezza per l esecuzione dei lavori D.P.I. Dispositivi di protezione individuale REFERENTE E la persona fisica che rappresenta ciascuna impresa esecutrice nei rapporti con il committente e con il CSE. E persona competente, capace e dotata di adeguati titoli di esperienza e/o di studio e dirige le attività di cantiere della propria impresa in merito alla sicurezza, svolgendo tra l altro le seguenti funzioni: 1. verifica e controlla l applicazione del POS e del PSC; 2. agisce in nome e per conto dell impresa per tutte le questioni inerenti la sicurezza e costituisce l interlocutore del CSE; pertanto tutte le comunicazioni fatte al Referente si intendono fatte validamente all impresa; 3. riceve e trasmette all impresa i verbali redatti dai CSE, sottoscrivendoli in nome e per conto dell impresa stessa; 4. è sempre presente in cantiere anche qualora vi fosse un solo lavoratore dell impresa; 5. riceve copia delle modifiche fatte al PSC e ne informa le proprie maestranze e i propri subappaltatori; 6. informa preventivamente il CSE dell arrivo in cantiere di nuove maestranze o subappaltatori. Cantiere temporaneo mobile: denominato cantiere qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile di seguito elencati: i lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno, o in altri materiali, comprese le linee elettriche, le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche, e solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro. Sono inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 5

Committente: il soggetto per conto del quale l intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell appalto. Responsabile dei lavori (RL): soggetto che può essere incaricato dal committente ai fini della progettazione o della esecuzione o del controllo dell esecuzione dell opera. Nel caso di appalto di opera pubblica, il responsabile dei lavori è il responsabile unico del procedimento ai sensi dell articolo 7 della legge 11 febbraio 1994, n 109, e successive modifiche. Responsabile dei lavoratori per la sicurezza (RLS): è un lavoratore scelto dai colleghi con il compito di occuparsi dei problemi di salute e sicurezza. Lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell opera senza vincolo di subordinazione. Coordinatore per la progettazione (CSP): soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell esecuzione dei compiti di cui all articolo 4 del D.Lgs. 14/8/1996 n.494 e successive modifiche. Coordinatore per l esecuzione dei lavori (CSE): soggetto, diverso dal datore di lavoro dell impresa esecutrice, incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell esecuzione dei compiti di cui all articolo 5 del D.Lgs. 14/8/1996 n.494 e successive modifiche. Uomini-giorno: entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell opera. Piano di sicurezza e coordinamento (PSC): piano di cui all articolo 12 del D.Lgs. 14/8/1996 n.494 e successive modifiche. E specifico per ogni singolo cantiere temporaneo o mobile e di concreta fattibilità. Piano di sicurezza sostitutivo (PSS): piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e coordinamento che l appaltatore redige e consegna alla stazione appaltante, entro trenta giorni e comunque prima della consegna dei lavori, quando il PSC non è previsto ai sensi del D.Lgs. 14/8/1996 n.494 e successive modifiche. Contiene gli stessi elementi del PSC con esclusione della stima dei costi. Piano operativo di sicurezza (POS): il documento che ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell articolo 4 del D.Lgs. 14/8/1996 n.494 e successive modifiche. I contenuti minimi del POS sono elencati all art. 6 comma 1) del D.P.R. 222/03. Scelte progettuali ed organizzative: insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell opera in collaborazione con il coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi di lavoro. Le scelte progettuali sono effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare; le scelte organizzative sono effettuate nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori. Procedure: Le modalità e le sequenze stabilite per eseguire un determinato lavoro od operazione. Apprestamenti: le opere provvisionali necessarie ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in cantiere. Attrezzature: le attrezzature da lavoro come definite all articolo 34, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 19/9/1994 n.626 e successive modifiche: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto destinato ad essere usato durante il lavoro. Misure preventive e protettive: gli apprestamenti, le attrezzature, le infrastrutture, i mezzi e servizi di protezione collettiva, atti a prevenire il manifestarsi di situazioni di pericolo, a proteggere i lavoratori da rischi di infortunio ed a tutelare la loro salute. Prescrizioni operative: le indicazioni particolari di carattere temporale, comportamentale, organizzativo, tecnico e procedurale, da rispettare durante le fasi critiche del processo di costruzione, in relazione alla complessità dell opera da realizzare. Cronoprogramma dei lavori: programma dei lavori in cui sono indicate, in base alla complessità dell opera, le lavorazioni, le fasi e le sottofasi di lavoro, la loro sequenza temporale e la loro durata. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 6

Direzione dei lavori (DL): funzione affidata dal committente (ad un ente o ad un soggetto) per la verifica della conformità delle opere in esecuzione alle prescrizioni contenute negli elaborati contrattuali intercorrenti tra il committente e gli operatori esecutori. Tale attività si estende normalmente al controllo tecnico delle operazioni esecutive, al controllo di congruità delle partite contabili, alle verifiche di idoneità delle procedure operative in atto nonché al coordinamento degli esperti incaricati dei controlli specialistici. Direttore tecnico di cantiere (DTC): persona fisica responsabile di un cantiere in qualità di mandatario dell appaltatore, per il rapporto con i lavoratori dipendenti, che dirige l attività di cantiere prescrivendone l organizzazione e le misure di sicurezza. CAPOCANTIERE (cc): persona fisica responsabile operativo di un cantiere, per il rapporto con i lavoratori dipendenti, che dirige l attività operativa di cantiere prescrivendone l organizzazione e le misure di sicurezza ed è alle dirette dipendenze del Direttore Tecnico di Cantiere. Direttori operativi dei lavori (DLO): soggetti abilitati, esperti di singole discipline incaricati dal responsabile dei lavori di tenere sotto controllo particolari settori topologici o tecnologici delle opere comprese nella commessa in corso di esecuzione (per esempio esperti di geotecnica, strutture, impiantistica, coordinamento sicurezza, verifiche di conformità, verifiche ispettive sui sistemi di qualità). Ispettori di cantiere (IDC): soggetti incaricati dal direttore dei lavori, o per suo mandato dai direttori operativi, di eseguire controlli e verifiche di conformità delle opere alle prescrizioni contrattuali, alle norme vigenti, alle norme tecniche espresse nel contratto. 2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL OPERA (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera a) 2.1 Indirizzo del cantiere L area di intervento è situata al margine sudovest del capoluogo, nei pressi del Canale Fumolenta, ed è accessibile percorrendo un breve tratto di strada inghiaiata al termine di via Gruppini. Riferimenti catastali del terreno di nuova acquisizione: Foglio 28 Particella n. Superficie mq. 105 47.081 67 445 Classe Seminativo arborato Seminativo arborato Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 7

A seguito di acquisizione è stato fatto un frazionamento e il terreno effettivamente espropriato, derivante dalle particelle suddette, è rispettivamente il seguente: Foglio 28 Particella n. Superficie mq. 114 9650 112 60 Classe Seminativo arborato Seminativo arborato 2.2 Descrizione del contesto in cui è collocata l area di cantiere L area di intervento è situata al margine sudovest del capoluogo, nei pressi del Canale Fumolenta, ed è accessibile percorrendo un breve tratto di strada inghiaiata al termine di via Gruppini. Più in dettaglio, le nuove opere verranno realizzate parte all interno dell area già occupata dall impianto esistente e parte esternamente, in corrispondenza delle fasce adiacenti e confinanti sui lati nord, est e sud, che ora risultano adibite ad uso agricolo. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 8

2.3 Descrizione sintetica dell opera con riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche Strada di accesso all area Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 9

Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 10

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Lintervento oggetto della presente progettazione è finalizzato alla realizzazione di opere edili ed impiantistiche per il potenziamento e l adeguamento del depuratore acque reflue di Sorbolo capoluogo, nell omonimo Comune. La potenzialità attuale del depuratore pari, ad oggi, a circa 10.000 a.e. verrà incrementata a 12.500 a.e. 2.3.1 Stato di fatto I liquami sono soggetti ad uno schema classico di trattamento biologico, suddiviso lungo due linee poste in parallelo e costituite ognuna dalla sezione di ossidazione/nitrificazione preceduta da quella di predenitrificazione, ed infine seguite dai sedimentatori secondari. I fanghi di supero vengono convogliati in un ispessitore da dove una volta addensati possono essere inviate ai letti di drenaggio esistenti oppure ad una vasca di accumulo da cui sono prelevati mediante autoespurgo per essere trasferiti presso un impianto di trattamento autorizzato. Le acque depurate vengono scaricate tramite una apposita conduttura, recapitante nel Canale Fumolenta. 2.3.2 Descrizione di sintesi dell intervento L intervento prevede la realizzazione delle seguenti opere: - Potenziamento dell impianto di sollevamento; - Realizzazione di una sezione di trattamento preliminare consistente in: grigliatura fine ( 2 mm) a tamburo, dissabbiatura e disoleatura; - Realizzazione di una vasca di ripartizione delle portate; - Trasformazione delle vasche di denitrificazione in vasche per la defosfatazione biologica; - Trasformazione delle vasche di ossidazione/nitrificazione in vasche di denitrificazione; - Equipaggiamento con mixer e miscelatori delle unità di defosfatazione e denitrificazione; - Realizzazione delle due nuove linee di ossidazione /nitrificazione; - Realizzazione di un nuovo sistema di aerazione nei comparti di ossidazione del tipo a tappeto poroso; - Realizzazione di una centrale di compressione aria mediante soffiatori a lobi; - Realizzazione di un nuovo bacino di sedimentazione secondaria; - Realizzazione della vasca di disinfezione con impianto di dosaggio disinfettante; - Realizzazione impianto di filtrazione acqua per il riutilizzo interno di acqua depurata ai fini del processo e delle linee di distribuzione; - Realizzazione di una piazzola in cls atta ad ospitare macchine montate su intelaiatura mobile; - Rifacimento dell impiantistica elettrica (trasformatori, quadri di comando e linee di distribuzione); - Installazione di un gruppo elettrogeno di soccorso; - Realizzazione di nuovi locali tecnologici: locale quadri elettrici, locale soffiatori, locale disidratazione fanghi e ristrutturazione dei locali di servizio esistenti; - Realizzazione del nuovo piping linea acqua e linea fanghi, comprensive di collettori e pompe; Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 12

- Manutenzione straordinaria con restauro dei sedimentatori esistenti e di porzioni di piping; - Realizzazione impianti elettrici e di telecontrollo; - Realizzazione di un nuovo collettore di scarico acque depurate; - Opere di urbanizzazione e di mitigazione. 2.3.3 Descrizione delle opere in progetto Il riassetto dell impianto non comporta modifiche sostanziali all attuale schema di processo a fanghi attivi, ma solo integrazioni finalizzate al conseguimento dei richiesti parametri qualitativi per le acque depurate. L impianto di sollevamento avrà potenzialità adeguata per sollevare la nuova Qmax. E infatti prevista la posa di cinque nuove elettropompe sommergibili di cui una pioggia. Il funzionamento delle macchine avverrà in modo ciclico alternato comandato da un sensore di livello ad ultrasuoni. I trattamenti preliminari sono attualmente costituiti da una grigliatura eseguita tramite una griglia a barre con movimento a catena, da una dissabbiatura tangenziale e da una grigliatura fine. E previsto un importante potenziamento di questa sezione, che allo stato attuale costituisce una sezione critica del processo perché sottodimensionata, con l inserimento di efficienti cicli di grigliatura fine, dissabbiatura e disoleatura. Lo scopo è quello di rimuovere dai liquami i materiali inerti responsabili di una più veloce usura delle parti meccaniche e di condizionare negativamente il processo biologico per apporti di materiali organici difficilmente biodegradabili (grassi e oli) e di materiali inorganici che sedimentando riducono in modo sensibile i volumi di processo oppure che legandosi ai fiocchi di fango attivo riducono la percentuale di quest ultimo rendendo necessario ricorrere al mantenimento di elevate concentrazioni di fango in vasca con gli inconvenienti correlati: maggiore energia di miscelazione, maggior impegno della sezione di disidratazione, ecc. La nuova sezione si compone di due griglie a tamburo, ciascuna, come elemento di sicurezza, in grado di trattare l intera portata per ovviare ad eventuali disservizi di una delle due. La spaziatura tra le barre viene scelta sufficientemente ridotta (2 mm) per trattenere quei materiali sospesi, che al termine del processo tendono a concentrarsi nei fanghi svilendone la qualità in previsione di un loro utilizzo come ammendanti in agricoltura. L allontanamento della mondiglia avverrà tramite scarico in apposito cassone scarrabile. Eventuali liquami da sgrondo verranno intercettati e riconvogliati all impianto. Il nuovo dissabbiatore sarà dimensionato in modo da trattare una portata pari a 5 volte la Qm con un adeguato tempo di ritenzione. In corrispondenza della sezione finale del manufatto avverrà una ripartizione dei liquami pretrattati per cui una quota pari a quella di punta nera verrà avviata al reattore biologico, il restante verrà avviato direttamente allo scarico. Il nuovo dissabbiatore sarà di tipo aerato, costituito da una vasca con profilo trapezio, flusso longitudinale, diviso in due parti, con insufflazione d aria su un lato e zona di calma dall altro. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 13

L alimentazione avviene da uno dei due lati corti della vasca, l aria immessa crea un moto che spinge le schiume nel bacino di calma. Il ponte raccoglie le schiume flottate con lama raschiante superficiale, convogliando il materiale in apposite vasca di raccolta. Il sistema di estrazione delle sabbie provvede a disidratarle e a scaricarle in un apposito cassone scarrabile. L acqua così trattata perviene al reattore biologico. L impianto di depurazione sarà dotato di un sistema di abbattimento biologico del fosforo che si otterrà riadattando l esistente sezione di denitrificazione. Nel contempo verrà realizzata la stazione di abbattimento chimico in ausilio per far fronte ad eventuali sovraccarichi. Il mantenimento della concentrazione di fosforo entro i limiti imposti per le aree sensibili richiede elevati dosaggi di reagenti chimici, con pesanti ripercussioni sui bilanci gestionali. Il notevole incremento di fanghi di supero che deriva dall utilizzo di reagenti chimici implicherebbe ripercussioni estremamente negative, in termini economici, sui costi di smaltimento. La realizzazione di una sezione di defosfatazione biologica permetterà di ridurre i costi legati all attività di rimozione del fosforo dai liquami. Le due vasche di ossidazione/nitrificazione attualmente in uso verranno trasformate in sezione di denitrificazione. Le passerelle esistenti in cemento armato risultano alquanto degradate, verranno pertanto rimosse e sostituite con nuove strutture. Due nuove linee di ossidazione/nitrificazione con funzionamento in parallelo verranno ricavate in un nuovo manufatto delle dimensioni di circa 1.100 mc per linea. La sostituzione degli aeratori di superficie e sommersi collocati nelle vasche attualmente in funzione, con il più efficiente ed economico sistema di ossigenazione a bolle fini con diffusori a disco e compressione dell aria mediante soffiatori, è imposta dal considerevole incremento del consumo di ossigeno derivante dall aumento del carico organico influente. L alimentazione dell aria compressa perviene ai diffusori attraverso un sistema di tubazioni sommerse e ancorate sul fondo della vasca. L aria penetra all interno dei diffusori tramite opportuni orifizi, attraversa la membrana microporosa e si suddivide in bolle estremamente fini; questo procedimento permette di ottenere elevate superfici di scambio e quindi fornisce alte rese di trasferimento dell ossigeno alla miscela dei fanghi biologici. Il trasferimento dell aria dalla centrale di compressione al sistema di diffusione avverrà tramite tubazioni in acciaio di diametro sufficiente a consentire il contenimento della velocità del flusso entro limiti tali da evitare l emissione di rumori molesti. Il bilanciamento delle quantità d aria immesse nelle varie sezioni in cui sarà suddiviso il tappeto poroso sarà reso possibile attraverso opportune valvole di regolazione. E prevista la realizzazione di un nuovo sedimentatore secondario, dimensionato per sopportare il previsto incremento di carico idraulico. La vasca sarà realizzata in cls, a pianta circolare, con base leggermente conica rovesciata. Il ponte raschiatore è previsto a trazione periferica, i solidi depositati sul fondo per effetto della gravità vengono rimossi dalle lame raschianti ed inviati nella parte centrale del cono che è in comunicazione tramite una tubazione con il pozzetto di raccolta posto esternamente al sedimentatore, da Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 14

dove verranno ricircolati tramite elettropompe sommergibili in testa al reattore biologico oppure estratti e avviati alla disidratazione con le cosiddette pompe di supero. Le lame raschianti di fondo sono vincolate alla travata mobile tramite tubolari; una raschia di superficie, solidale anch essa alla travata, è attrezzata per allontanare eventuale solidi non decantati, inviandoli in una vaschetta di raccolta (scum box) collegata a sua volta ad un pozzetto di evacuazione e da qui alla disidratazione tramite pompa. L impianto di depurazione, fin dalla sua costruzione, è carente del sistema di disinfezione delle acque di scarico. Verrà costruita una nuova vasca di scarico e contatto, soluzione che permetterà di operare senza fermi impianto, realizzando anche un nuovo collettore di scarico adeguatamente dimensionato. E prevista la costruzione di una unità di disinfezione da affiancare alla vasca di contatto che risulta di volumetria sufficiente per conferire al flusso dell acqua di scarico un adeguato tempo di contatto con l agente disinfettante. La disinfezione delle acque depurate avverrà tramite biossido di cloro. L impianto di preparazione dell agente disinfettante, che come prevede la tecnica avviene in loco, si compone delle cisterne di stoccaggio dell acido cloridrico e del clorito di sodio, che all interno di un apposito miscelatore reagiscono per formare il biossido di cloro. Le cisterne in materiale plastico sono posizionate esternamente all interno di appositi bacini di contenimento con superficie interna trattata con materiali antiacido. Il miscelatore è contenuto all interno di un apposito locale, munito dei sistemi di aerazione e di allarme che servono a bloccare eventuali perdite e ad inviare la segnalazione di richiesta intervento da parte degli operatori. L ispessitore fanghi esistente verrà sostituito da una nuova unità a sezione circolare e munita di ponte a trazione centrale. I quantitativi di sostanza organica trattata giornalmente giustificano la presenza di un impianto mobile per la disidratazione meccanica dei fanghi biologici di supero. E quindi prevista la realizzazione di un area attrezzata dove risulti possibile, secondo necessità, l installazione di una unità mobile di trattamento. Tra le apparecchiature esistenti sul mercato la preferenza è accordata al decanter o centrifuga veloce, in grado di assicurare un notevole grado di automazione e di affidabilità in assenza dell operatore, assicurando una percentuale di secco pari mediamente al 20-21%. L installazione di un gruppo elettrogeno di emergenza è prevista al fine di mantenere in funzione l impianto anche in occasione delle eventuali interruzioni della fornitura di energia elettrica di rete. L impiantistica elettrica esistente, necessita di un rifacimento pressoché completo, sia per adeguarsi alla normativa vigente, sia perché versa in non buono stato di conservazione. Nel quadro complessivo del rifacimento e dell adeguamento dell intero impianto elettrico è prevista l installazione di nuovi trasformatori, del nuovo quadro di distribuzione e del quadro di comando e controllo. Verranno adeguati e potenziati gli attuali sistemi di telecontrollo/teleallarme a distanza collegati alla centrale operativa dell ente gestore e della Provincia. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 15

Il potenziamento dell impianto richiederà la realizzazione di adeguati locali tecnologici, in particolare sono previste la costruzione della sala soffianti, del locale per la disidratazione meccanica dei fanghi e della sala quadri, mentre verranno ristrutturati i locali di servizio (servizi igienici). Per contribuire alla salvaguardia delle risorse idriche le acque di processo necessarie alla funzionalità dell impianto di depurazione verranno prelevate direttamente dallo scarico depurato e inviate all utilizzo previo passaggio su filtro a sabbia o farina fossile per l eliminazione di eventuali impurità residue non compatibili con utilizzi impiantistici. In particolare si intende riutilizzare le acque per la preparazione dei polielettroliti per la disidratazione meccanica dei fanghi e per il lavaggio di fine ciclo del decanter, inoltre per i lavaggi e per l irrigazione delle aree verdi interne all impianto. Le acque di controlavaggio del filtro, circa il 6 10 % di quanto complessivamente filtrato verranno riconvogliate in testa all impianto di depurazione. Insieme al filtro verrà posizionata una autoclave del volume di circa 2000 litri collegata alla rete di distribuzione che verrà realizzata per mettere in collegamento i punti di utilizzo: sala disidratazione, punti di lavaggio, irrigazione. 3. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera b) COMMITTENTE : Enìa Parma s.r.l. nella Persona del Direttore Geom. Alberto Zucchi Sede : PARMA strada S. Margherita 6/a Telefono segreteria: 0521248454 Fax : 0521-248310 PROGETTISTA: Ing. Fabio Morini Sede : presso Iren acqua gas spa PARMA strada S. Margherita 6/a Telefono: Tel 0521248687 cell 3488083927 Fax : fax 0521-248310 DIRETTORE LAVORI: Sede : Telefono: Da nominare Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 16

Fax : RESPONSABILE DEI LAVORI: da nominare COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE: Ing. Giuseppe Sicuri Sede : Telefono: 0521-248492 Fax : 0521-248310 presso Iren acqua gas s.p.a. PARMA strada S. Margherita 6/a COORDINATORE PER L ESECUZIONE: Sede : Telefono: Fax : da nominare DIRETTORE TECNICO DI CANTIERE Sede: Telefono: Fax : De definire 4. RELAZIONE CONCERNENTE L INDIVIDUAZIONE, L ANALISI E LA VALUTAZIONE DEI RISCHI CONCRETI, CON RIFERIMENTO ALL AREA ED ALLA ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE, ALLE LAVORAZIONI ED ALLE LORO INTERFERENZE (allegato XV paragrafo 2.1.2 lettera c) 4.1 Presenza nell'area del cantiere di linee aeree e condutture sotterranee (allegato XV paragrafo 2.2.1 lettera a) Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 17

Nell area di cantiere non sono presenti linee elettriche aeree. Sono presenti invece numerose condutture sotterranee di servizio che di processo. Condutture di servizio: Linee elettriche di potenza in bassa tensione interrate Linee elettriche interrate in media tensione Linee elettriche aeree a cavo nudo in media tensione Tubazioni acqua potabile Cavidotti per illuminazione Pozzetti di servizio Condutture di processo: Tubazioni in acciaio per il travaso di fanghi da una unità all altra Tubazioni in acciaio per il travaso di liquami Tubazioni e canali in cemento per acqua depurata Pozzetti di manovra Per avere una indicazione precisa dei sottoservizi presenti occorre fare riferimento alla tavola dello stato di fatto allegata al presente piano dove compaiono i principali manufatti del depuratore. Non è disponibile una planimetria con indicati i sottoservizi e pertanto si dovrà procedere agli scavi con molta cautela con la supervisione di personale esperto in impianti di depurazione. 4.2 Presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere (allegato XV paragrafo 2.2.1 lettera b) Non sono presenti fattori esterni che possano costituire particolari rischi per il cantiere; tuttavia attualmente l area di cantiere è limitrofa a un impianto fotovoltaico a terra di recente costruzione che ne consente l accesso solo ed esclusivamente dalla strada ghiaiata ma non da altre posizioni. Il depuratore è in adiacenza al canale Fumolenta che tuttavia non si ritiene possa dare problemi di esondazione anche in caso di pioggia insistente. 4.3 Rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante (allegato XV paragrafo 2.2.1 lettera c) Come richiamato nel paragrafo precedente l area è limitrofa ad un impianto fotovoltaico a terra e pertanto vi potrebbe essere la possibilità di danneggiamento dei pannelli solari a causa di manovre errate con gru e mezzi d opera. Tuttavia l area di cantiere verrà Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 18

accuratamente recintata per far fronte a questo pericolo. Non si prevede la presenza di persone all intorno dell area di cantiere se non per la manutenzione occasionale dell impianto fotovoltaico. Non si prevedono rischi dovuti alla presenza esterna di persone o di mezzi. 4.4 paragrafo 2.2.3 lettera a) rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; Non si prevede che possano esserci particolari problemi di investimenti a causa di automezzi, macchine operatrici o altri veicoli all interno del cantiere durante le fasi di lavorazione adottando le normali cautele di guida; tuttavia esiste il rischio che i veicoli parcheggiati o momentaneamente fermati nelle zone di lavorazione e privi di conduttore possano muoversi a causa della pendenza delle rampe di accesso agli scavi se non adeguatamente frenati. Analogamente esiste la possibilità che veicoli o mezzi pesanti, a causa degli scavi, possano causare movimenti del terreno in grado di ribaltare i mezzi o anche solo semplicemente di muoverli causando pericoli per il personale. Per far fronte a questo pericolo è stata stabilita una viabilità di cantiere che consente l accesso ad automezzi, anche pesanti, sia per il trasporto di persone che per il conferimento di materiali. A questo proposito valgono le tavole grafiche allegate al presente piano che ne costituiscono parte integrante dove compare la viabilità di cantiere. Le strade interne sono da considerarsi degli apprestamenti e pertanto vengono compensate a misura secondo l elenco prezzi allegato; così pure le rampe di accesso all interno degli scavi per l accesso dei mezzi. 4.5 paragrafo 2.2.3 lettera b) rischio di seppellimento negli scavi; Alcuni scavi sono previsti ad una profondità superiore a 2 m e pertanto esiste il rischio di seppellimento. Per far fronte a questo pericolo in allegato al PSC ci sono le tavole esplicative degli scavi di sbancamento da eseguire nella esatta sequenza in cui devono essere fatti. Gli scavi di sbancamento ed i relativi reinterri con stabilizzato di frantoio sono apprestamenti per la sicurezza da contabilizzare a misura a seconda della reale ampiezza che il Coordinatore disporrà e a seconda dell effettivo materiale per il reinterro che verrà impiegato su indicazione della Direzione Lavori. VEDERE DETTAGLI SULLE TAVOLE GRAFICHE. 4.6 paragrafo 2.2.3 lettera c) rischio di caduta dall'alto; Il rischio di caduta dall alto è presente solo nei momenti in cui non sono realizzate le opere di sbancamento a gradoni previste nei successivi paragrafi; sono altresì possibili cadute dall alto durante le fasi di costruzione delle vasche e durante l attrezzaggio impiantistico delle medesime. Le suddette vasche infatti sono normalmente più profonde di 4 m e si ha la necessità di accedere all interno per il montaggio di strutture in carpenteria metallica, macchine e impianti elettrici. Per far fronte a quest ultimo tipo di pericolo occorre consultare le tavole di disegno allegate dove sono previsti dei ponteggi sia interni sia esterni alle vasche con lo scopo di far accedere in sicurezza il personale all interno delle vasche oltre che per trasportare attrezzi di uso manuale. E specificatamente vietato l accesso all interno delle vasche utilizzando scale sia interne che esterne alle vasche se non per motivi di emergenza e di evacuazione rapida. I ponteggi per l accesso alle vasche dovranno essere costruiti da personale abilitato ed avere lo schema di montaggio (PIMUS). Questo tipo di apprestamento è compensato a misura a seconda del numero di accessi che il coordinatore per esecuzione stabilirà nel corso dei lavori. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 19

4.7 paragrafo 2.2.3 lettera d) rischio di insalubrità dell'aria nei lavori in galleria; Non presenti. 4.8 paragrafo 2.2.3 lettera e) rischio di instabilità delle pareti e della volta nei lavori in galleria; Non presenti 4.9 paragrafo 2.2.3 lettera f) rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni. Non sono previste demolizioni di rilievo. La principale demolizione prevista riguarda lo smontaggio di carpenteria metallica pesante e di macchine per i trattamenti primari esistenti: grigliatura fine e dissabbiatura. 4.10 paragrafo 2.2.3 lettera g) rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere; Non è previsto l uso di materiali esplosivi o di materiali infiammabili ad eccezione dei normali gas tecnici per il cannello ossiacetilenico e il gpl in bombole. Dovranno essere inoltre usati bitumi caldi in alcune fasi di lavorazione. 4.11 paragrafo 2.2.3 lettera h) rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura; Non si prevedono sbalzi termici dovuti alle lavorazioni in atto; gli sbalzi termici sono dovuti unicamente al clima locale. Si tratta di zona di pianura. 4.12 paragrafo 2.2.3 lettera i) rischio di elettrocuzione; I rischi di elettrocuzione sono previsti durante la fase di montaggio e di collaudo degli impianti elettrici. Ci sono rischi di elettrocuzione durante la fase di spostamento dei cavi aerei di media tensione e la messa in funzione dei cavi interrati di media tensione. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 20

Sono possibili inoltre rischi di elettrocuzione a causa di errato utilizzo di attrezzature di cantiere. Altri rischi di elettrocuzione derivano dalla possibilità di scariche atmosferiche. 4.13 paragrafo 2.2.3 lettera l) rischio rumore; I rischi derivanti dal rumore sono legati all utilizzo di utensili come martelli pneumatici, taglierine elettriche, dischi da taglio, ecc. Non si prevedono rischi da rumore derivanti dal tipo di lavorazione. 4.14 paragrafo 2.2.3 lettera m) rischio dall'uso di sostanze chimiche. Le sostanze chimiche utilizzate sono quelle normalmente in uso nei cantieri edili: calce, cemento, bitume, additivi per il calcestruzzo. Occorre segnalare che si prevede la presenza di cisterne con reagenti per la produzione di biossido di cloro ClO 2 : clorito di sodio NaClO 2 e acido cloridrico HCl. Sono possibili fuoriuscite dal circuito di reagenti o di ClO 2 durante il montaggio anche sottoforma di schizzi che possono colpire gli occhi Pericoli maggiori di contatto con reagenti saranno nella fase di collaudo e di avviamento. 4.15 Misure per la presenza di linee aeree elettriche, telefoniche e filoviarie e servizi sotterranei Vi è la presenza di un elettrodotto aereo di media tensione che attraversa il depuratore con cavo nudo. Di questa linea è previsto lo spostamento a cura dell Enel in una posizione diversa che non prevede cavi aerei all interno del depuratore ma solo cavi interrati; al riguardo sono previste le seguenti operazioni: Costruzione di un cavidotto per cavi di media tensione a cura di Iren Consegna del cantiere ad Enel che eseguirà l intervento di spostamento del cavo di media tensione: costruzione di un nuovo palo sul confine di proprietà del depuratore, collegamento della linea elettrica al nuovo palo, posa del Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 21

cavo interrato di media tensione nel cavidotto Iren di cui al punto precedente, collegamento alla cabina di media tensione. Restituzione del cantiere ad Iren E prevista l installazione di gru fisse e occorre fare attenzione alle interferenze con le linee aeree al limite di proprietà del depuratore. La linea di media tensione esistente può interferire con le operazioni preliminari di allestimento del cantiere in particolare col trasporto dei box di cantiere, con la costruzione della recinzione e per il passaggio dei mezzi d opera. La presenza di linee elettriche sotterranee non è mappata e quindi gli scavi dovranno procedere con particolare cautela e con la costante presenza di personale qualificato che diriga le operazioni di scavo. 4.16 Rischi connessi con attività o insediamenti limitrofi Non si prevedono difficoltà e rischi per la sicurezza legati alle attività di insediamenti limitrofi tuttavia si prevede che i lavori di costruzione interferiranno con la viabilità pubblica, sia per l occupazione temporanea delle sedi stradali, sia per il traffico aggiuntivo dei mezzi d opera e di approvvigionamento dei materiali. Per tutta la durata dei lavori l impresa dovrà garantire: una continua pulizia della sede stradale con particolare riferimento alle fasi che prevedono le movimentazioni delle terre; la presenza, presso gli innesti e gli accessi delle strade di cantiere con la viabilità normale ed a distanza idonea, di cartelli indicanti pericolo ed un appropriato limite di velocità; la presenza di un addetto segnalatore che consenta l effettuazione in sicurezza delle manovre dei mezzi d opera; passerelle di sicurezza e di accesso alle proprietà pubbliche e private in numero adeguato alle necessità del transito pedonale e veicolare nel caso di interventi sulla sede stradale in conformità alle autorizzazioni comunali; Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 22

l identificazione degli ostacoli (manufatti, materiale di cantiere, mezzi d opera, ecc.) con opportuna segnaletica fissa che dovrà essere illuminata durate le ore notturne o di scarsa visibilità. L identificazione degli scavi aperti con opportuna segnaletica fissa che dovrà essere illuminata durante le ore notturne o di scarsa visibilità. La delimitazione degli scavi aperti con transenne e/o adeguate strutture che impediscano chiaramente l accesso. 4.17 Valutazione preventiva del rumore verso l esterno Tutte le macchine operatrici e le attrezzature saranno del tipo silenziato dichiarato dal costruttore con livello di db(a) inferiore a 85; le lavorazioni verranno eseguite in orari diurni e pertanto con un rumore di fondo cittadino medio-alto. 4.18 Emissione di agenti inquinanti Non sono previste emissioni inquinanti. 4.19 Caduta di oggetti dall alto all esterno del cantiere Non prevista. 4.20 Rischi connessi con la viabilità esterna Gli autocarri e le macchine operatrici di cantiere, a servizio dei lavori che si svolgeranno come da progetto all interno dell area del depuratore, soprattutto durante le operazioni di approvvigionamento dei materiali collocati nei depositi, potranno anche causare delle interferenze alla viabilità limitrofa ordinaria e con la viabilità di accesso al depuratore. Per evitare i pericoli causati dal traffico aggiuntivo degli automezzi di cantiere verrà apposta una opportuna segnaletica generale e verrà concordata una opportuna procedura per le operazioni di carico-scarico dei materiali con i competenti uffici comunali. 4.21 MACCHINE, ATTREZZATURE E SOSTANZE Macchine e attrezzature Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 23

Si riporta di seguito l elenco dei mezzi e delle attrezzature che si prevede vengano utilizzate nel lavoro: recinzioni, baracche di cantiere ad uso ufficio, servizi igienici, ristoro e magazzino; furgoni o pulmini per trasporto operai; attrezzi generici di utilizzo manuale; frese o clipper per taglio asfalti, escavatore, pala meccanica, e rullo compattatore; compressore, martello demolitore, livellatrice, levigatrice; sega, argani, funi, martinetti idraulici, rulli semovibili; autogrù, gru di qualsiasi portata; gru fisse da cantiere di qualsiasi portata protezioni, materiale per puntellamenti, scale a mano, paranchi; casseri in acciaio prefabbricati cavi elettrici, prese, raccordi, lampade di vario genere; sabbiatrici motocompressori da cantiere pompe autoadescanti da cantiere Materiali di consumo Si riporta l elenco dei materiali di consumo che si prevede vengano utilizzati nelle operazioni manuali: 1. leganti, 2. bitumi, 3. inerti, 4. laterizi, 5. giunti espansivi 6. legname per carpenteria 7. profilati in acciaio 8. vernici acriliche o epossidiche 9. sabbia per sabbiature 10. acetilene in bombole 11. elettrodi vari per saldatura Sostanze pericolose Non è previsto l utilizzo di sostanze particolarmente pericolose, verranno però utilizzati liquidi e gas infiammabili quali: acetilene, combustibili per l alimentazione dei motori delle macchine operatrici e soluzioni bituminose per isolamenti e pavimentazioni stradali. Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 24

4.22 ALTRI RISCHI PARTICOLARI E MISURE Di SICUREZZA Indicazioni generali Per ragioni di igiene e sicurezza è opportuno che i lavori siano temporaneamente sospesi sia nel caso di maltempo che nel caso di nebbia. Sarà cura dell impresa principale assicurarsi che tutti i presenti siano informati dei nominativi degli addetti e delle procedure di emergenza. Essa dovrà inoltre esporre in posizione visibile i numeri telefonici dei soccorsi interni ed esterni. Rischi inerenti alle macchine ed attrezzature L impresa dovrà garantire il rispetto delle norme di sicurezza specifiche di ogni singola attrezzatura e riferirsi per quanto necessario ai manuali di istruzione e manutenzione delle macchine medesime. Tutti i giorni, prima dell inizio dei lavori, dovrà essere eseguita una ispezione visiva e un controllo visivo dei dispositivi di sicurezza dei mezzi impiegati al fine di verificare lo stato di efficienza dei medesimi. Rischi inerenti alle sostanze pericolose e agli incendi L impresa dovrà garantire il rispetto delle norme specifiche di ogni singola sostanza utilizzata. Gli stoccaggi di riserva per il bitume, gli oli lubrificanti o i combustibili da utilizzarsi nei lavori o per le macchine operatrici verranno collocati in adatti contenitori, protetti dagli sbalzi di temperatura, in una zona dedicata dei depositi e dovranno rispondere alle normative specifiche in materia di sicurezza. Anche gli eventuali stoccaggi delle bombole dovranno rispettare la normativa di sicurezza di riferimento. Si ritiene che le attività previste non siano particolarmente pericolose ai fini dell incendio tuttavia si farà uso del flessibile, di conduttori di alimentazione, di dispositivi elettrici, di fiamme libere, di fiamme ossiacetileniche, ecc. Pertanto l Impresa dovrà provvedere alla costante presenza e disponibilità, in ogni zona di lavoro, di un estintore portatile a polvere di adeguata capacità e classe di spegnimento. Evacuazione Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 25

Si dovrà assicurare un agevole accesso per la pronta uscita dallo scavo, predisponendo scale a pioli con montanti sporgenti dal ciglio di almeno 1,00 m. 4.23 Rischi specifici per lavori in trincea di scavo. Sinteticamente gli apprestamenti necessari sono i seguenti: Scavo a gradoni su tutti i lati dello scavo; i gradoni saranno a sezione quadrata e avranno un lato variabile da 1 a 1,5 m. Creazione di un accesso pedonale all interno dello scavo e di un sistema di scale per consentire alle maestranze di accedere ai diversi livelli di profondità. Creazione di punti di captazione dell acqua di falda al fine di mantenere il terreno sufficientemente solido e non soggetto a frane. Una volta realizzati gli apprestamenti dello scavo le maestranze potranno avere accesso. Situazioni in cui è vietato l accesso all interno dello scavo per la costruzione di vasche o manufatti edili di grandi dimensioni. Oltre alle situazione valutabili caso per caso dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione, deve essere vietato l accesso agli operatori all interno dello scavo nelle seguenti situazioni: quando lo scavo non è ancora stato dotato di scale e di gradoni o palancole quando ci si può trovare nel raggio d azione dell escavatore. In caso di pericolo di contaminazione biologica a causa ad esempio di fuoriuscita di liquami fognari. In questo ultimo caso occorre dapprima eliminare il liquame mediante spurgo o mediante pompa da cantiere per acque luride e ricostituire un fondo scavo pulito mediante il riporto di sabbia o ghiaia. Quando a causa dello scavo vi è il pericolo di crollo di manufatti o materiale di cantiere all interno dello scavo Divieto di accesso all interno dello scavo. Oltre alle situazione valutabili caso per caso dal CSE deve essere vietato l accesso agli operatori all interno dello scavo, nelle seguenti situazioni: Piano di Sicurezza e di Coordinamento in Progettazione Adeguamento e potenziamento depuratore di Sorbolo 26