Criticità nell esecuzione dei lavori in alveo nell esperienza di controllo della Polizia Provinciale

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Transcript:

Criticità nell esecuzione dei lavori in alveo nell esperienza di controllo della Polizia Provinciale Luca Catania Corpo di Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Bologna

PERIODO PRESO IN ESAME: 2010-2018 (settembre) AREA GEOGRAFICA DI RIFERIMENTO: Bacino montano fiume Reno

Campo di applicazione: L.R. 11/12 MODIFICHE 2016 E 2017 NORME PER LA TUTELA DELLA FAUNA ITTICA E DELL'ECOSISTEMA ACQUATICO E PER LADISCIPLINA DELLA PESCA, DELL'ACQUACOLTURA E DELLE ATTIVITÀ CONNESSE NELLE ACQUE INTERNE, ART. 9 CO 5 Qualora dall'esecuzione di lavori nell'alveo dei corsi d'acqua naturali possano derivare turbative all'habitat naturale, l'amministrazione competente alla loro autorizzazione prescrive che l'impresa o l'ente esecutore ne dia informazione alla Regione, con almeno quindici giorni di anticipo rispetto alla loro data di inizio. La Regione formula le eventuali prescrizioni da fissare in capo al richiedente, compresi gli eventuali adempimenti da eseguire, a spese dell'interessato, per il recupero della fauna ittica presente e per l'eventuale successivo ripopolamento e ne dà notizia alla provincia di competenza o alla Città metropolitana di Bologna.

Procedura attuata L.R. 11/2012 RD 523/1904 RILASCIO AUTORIZZAZIONE IDRAULICA STACP (SERVIZIO TERRITORIALE AMBIENTE CACCIA PESCA R E G I O N E E R SOPRALLUOGO

Sopralluogo per la valutazione delle modalità di salvaguardia della fauna ittica Tecnico incaricato STACP-BO Dott. Melloni Cristian, Polizia Provinciale, Impresa che esegue i lavori e/o committente, Ditta che esegue i recuperi di fauna ittica se gia individuata dall impresa. CONCLUSIONE SOPRALLUOGO E REDAZIONE PRESCRIZIONI 1. Indicazioni per un attenuazione dell impatto dei lavori sull ambiente fluviale attraverso l individuazione di varie fasi di lavorazione 2. Individuazione della modalità per un recupero più efficace

LIMITI DEL MODELLO IN ATTO NELLA CITTA METROPOLITANA DI BOLOGNA LA SINERGIA TRA LE VARIE COMPONENTI PROFESSIONALI (TECNICO STACP BO, POLIZIA PROVINCIALE E DITTA DIFFICILMENTE AL MOMENTO ATTUALE E UN MODELLO ESPORTABILE IN ALTRE REALTA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA. MANCA UN COORDINAMENTO REGIONALE IL CONTROLLO DELLE VARIE FASI DEL LAVORO IN ALVEO RISULTA FONDAMENTALE PER ASSICURARE UN LIVELLO MINIMO DI PROTEZIONE AMBIENTALE. PURTROPPO E QUESTO NON E SEMPRE POSSIBILE.

Recuperi fauna ittica NEL 2018 (MAGGIO-OTTOBRE) SONO STATE RILASCIATE CIRCA 60 PRESCRIZIONI PER LA SALVAGUARDIA DELLA FAUNA ITTICA DA PARTE DELLO STACP-BO. SONO SEGUITI 47 RECUPERI CON UN TOTALE DI OLTRE 32.000 ESEMPLARI REIMESSI IN LUOGHI SICURI, (FONTE DITTA HYDROSYNERGY)

Recuperi fauna ittica Momenti di recupero della fauna ittica e astacicola (foto messe a disposizione da Hydrosynergy)

Perché fare i recuperi? Per garantire, negli anni successivi, la capacità ittiogenica di tutte le specie presenti nel tratto del corpo idrico oggetto dei lavori. Per ragioni etiche Inoltre il recupero è una soluzione da preferire rispetto all'acquisto e all'immissione/semina di materiale di allevamento o proveniente da altri bacini per diversi motivi 1.Evita inquinamento genetico 2. Il materiale "locale" potrebbe essersi selezionato per resistere a particolari criticità ambientali del luogo (es. secche estive periodiche 3. L'immissione di nuovo materiale potrebbe essere fatto con quantitativi troppo esigui o troppo cospicui mentre il recupero. Per quanto non sia possibile recuperare il 100% del materiale, il recupero permette di gestire e movimentare quantitativi di pesce sicuramente più congrui alla capacità biologica portante del tratto di fiume interessato dai lavoro. 4. L immissione di materiale di allevamento o proveniente da un altro bacino potrebbe favorire l introduzione involontaria di specie alloctone.

PROFILO SANZIONATORIO chiusura buche senza procedere al recupero pesce violazioni Rete Natura 2000 violazioni prescrizioni salvaguardia della fauna ittica mancata comunicazione tra enti Conoscenza non approfondita delle norme da parte di chi rilascia le Colpa o dolo Dal 2017 si è giunti ad una procedura standardizzata nel rispetto delle diverse funzioni amministrative tra Enti e Uffici dello stesso Ente.

CRITICITA EVIDENZIATE DAI CONTROLLI 1. INESPERIENZA DI CHI EFFETTUA I LAVORI IN ALVEO. MANCANZA DI UNA FORMAZIONE SPECIFICA 2. INADEGUATEZZA CULTURALE NEL CONSIDERARE IL CORSO D ACQUA COME ALTRO RISPETTO PER ESEMPIO AL, RIFACIMENTO DI UNA STRADA SIA DA PARTE DEGLI OPERATORI CHE DEGLI STESSI DIRETTORI DEI LAVORI.

CRITICITA EVIDENZIATE DAI CONTROLLI 3. AMBIGUITA CONCETTUALE SUL SIGNIFICATO DI TAGLIO SELETTIVO LUNGO UN CORSO D ACQUA DI MONTAGNA 4. MANCANO SPESSO MISURE DI COMPENSAZIONE O RIPRISTINO AMBIENTALE DA PARTE DI CHI RILASCIA IL NULLAOSTA IDRAULICO

FATTORI LIMITANTI Abbandono di rifiuti, scarichi reflui, occupazione abusiva di demanio

FATTORI LIMITANTI CAPTAZIONI, ATTINGIMENTI E DERIVAZIONI

Caso Torrente Setta È un corso d acqua appartenente al bacino idrografico del Fiume Reno, interessato dai lavori della Variante di Valico. Nasce in Provincia di Prato e attraversa alcuni comuni montani della città metropolitana di Bologna. Dopo circa 47 km si getta nel Reno nei pressi della località Sasso Marconi. Dal 2010 ad Ottobre 2018 il torrente Setta ha subito 25 interventi in alveo in un tratto di circa 28 km. Il Setta è stato rettificato in 12 punti, con l eliminazione di 14 buche ( estensione media di 30 mq). Dai monitoraggi ittici (2010-2017) in molti tratti del torrente si è rilevata una forte contrazione delle popolazioni soprattutto di lasca (Chondrostoma genei). La specie è inclusa nell Allegato II (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione) della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna. 200 150 100 50 0 2010 2011 2014 2017 Esemplari lasca < 15 cm >15 cm Monitoraggio ittico con metodo dell elettropesca in tre buche presso la località Rioveggio (Monzuno).

Caso Torrente Setta

CONCLUSIONI E PROPOSTE PER NON DOVER CONSIDERARE PROSSIMAMENTE I CORSI D ACQUA DI MONTAGNA DELL AREA METROPOLITANA DI BOLOGNA COME OGGETTO DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE, SAREBBE NECESSARIO: Un Regolamento per l esecuzione dei lavori in alveo, in modo da uniformare le modalità operative senza che dipendano dalla volontà del singolo attore. Un albo regionale per le ditte che effettuano il recupero del pesce, in cui si stabiliscano determinati requisiti professionali e di disponibilità di mezzi Un professionista (biologo, agronomo, forestale) che faccia da raccordo tra l Amministrazione pubblica e l impresa che effettua i lavori. Per una maggior garanzia del rispetto di parametri ambientali Prevedere opere compensative o di ripristino ambientale. Una maggior attenzione da parte di chi rilascia le autorizzazioni idrauliche al rispetto dell ecosistema fiume.

Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale Grazie GRAZIE PER L ATTENZIONE