Il rilevamento geologico dei depositi alluvionali e marino marginali pleistocenici e olocenici dell Appennino settentrionale e della pianura padana

Documenti analoghi
PARTE 1 DI 2 NUOVA CARTOGRAFIA GEOLOGICA DI SOTTOSUOLO DELLA PIANURA EMILIANO-ROMAGNOLA ALLA SCALA 1:50.000

Acquiferi alluvionali della pianura padana

Negli ultimi anni nuovi criteri e metodi per definire i depositi quaternari continentali: Unità Allostratigrafiche e UBSU

Città Metropolitana di Bologna

COMUNE DI MATELICA. Provincia di Macerata

Città Metropolitana di Bologna

Comune di Fano Località Rosciano REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO DELLA POTENZA DI KWP COLLEGATO ALLA RETE ELETTRICA DI MEDIA TENSIONE

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

COMUNE DI REGGIO EMILIA RELAZIONE IDROGEOLOGICA

Cartografia geologica e microzonazione sismica

Carta geologica "CIMITERO DI LAURIA" in scala 1:2000

PRINCIPI DI STRATIGRAFIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

INDICE ALLEGATI: STRALCIO CARTE GEOLOGICA, GEOMORFOLOGICA PPE PLANIMETRIE SEZIONI LITOSTRATIGRAFICHE 1 PREMESSA 2 MODELLO GEOLOGICO

GEOLOGIA DI SOTTOSUOLO

RELAZIONE GEOLOGICA DI FATTIBILITA

COSTRUZIONI CASSARA DI CASSARA GEOM. ANTONINO C.SO TORINO, 55 VIGEVANO RELAZIONE GEOLOGICA DI FATTIBILITA

COMUNE DI GIULIANOVA

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

COMUNE DI GIULIANOVA

LINEE GUIDA AL RILEVAMENTO DEL QUATERNARIO CONTINENTALE

Stratigrafia e Unità di Classificazione Internazionali

Comune di Calendasco

REGIONE EMILIA ROMAGNA COMUNE DI SOLAROLO. Provincia di Ravenna PERMESSO DI RICERCA DI IDROCARBURI PONTE DEI GRILLI. POZZO ESPLORATIVO ARMONIA 1dir

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

LIVELLO 1 Determinazione delle microzone omogenee in prospettiva sismica

4.2. Caratterizzazione geotecnica ai fini delle verifiche di stabilità

C01_REL_IDROG_IDRAUL

Città Metropolitana di Bologna

DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE TERRITORIALE COMUNE DI RIMINI UO GESTIONE TERRITORIALE

PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE GEOLOGICA

FUSINA S.R.L. INDAGINI NEL SOTTOSUOLO

SONDAGGI STRATIGRAFICI 2013

COMUNE DI FANO DITTA

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

=475 anni. Come indicatore della pericolosità sismica si è perciò optato per il parametro H MS

SEDE OPERATIVA STRADA CAVEDOLE 12/C PORTILE (MO)

Substrato geologico e bedrock sismico. Luca Martelli

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

ALLEGATO_4 dipvvf.dir-lom.registro UFFICIALE.I h.15:52

RELAZIONE IDROGEOLOGICA

INDICE COMUNE DI ROTONDELLA - REGOLAMENTO URBANISTICO - STUDI GEOLOGICI AREE ESTERNE AGLI AMBITI URBANI

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale PROGETTO

RELAZIONE DI INDAGINE SISMICA

Geologia Stratigrafica e Sedimentologia

VARIANTE URBANISTICA AL P.R.G. VIGENTE RELATIVA A UN AREA SITA IN LOCALITA MORCIOLA (SCHEDA N. 33)

STUDIO GEOLOGICO NELL'AMBITO DI UN PIANO ATTUATIVO

CAPITOLO 6 Tettonica 6.1. Introduzione:

Pozzetto P - abitato di Mortella terreno di riporto Argille varicolori (Oligocene) Argille marnose poco consistenti di colore verdastro e a struttura

Sommario. R.GEO_C_103_R00 Relazione Geotecnica. 1. Introduzione Aspetti geologici Indagini geognostiche... 4

RELAZIONE GEOLOGICA E COMPATIBILITA SISMICA

Servizio Geologico e Difesa del Suolo Biellese, Vercellese, Casalese C.so Cadore Torino (TO)

Stratigrafia dell area interessata dai fenomeni di liquefazione durante il terremoto dell Emilia (maggio 2012) L. Calabrese, L. Martelli, P.

COMUNE DI CORTONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Variante al Piano di Recupero n 401/ Demolizione e

ALLEGATO 3 Indagini geognostiche di correlazione

COMUNE DI CAPOLONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Piano di Recupero in zona A. Committente: Amministrazione Comunale di Capolona.

INDICE LIVELLO PROGETTO. Piano di Governo del Territorio Comune di Redondesco (MN) Studio geologico a supporto della Pianificazione Comunale

1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO...02

La storia geologica del territorio di Cerignola coincide con

Dott. Giovanni Mele Via Nuraxinieddu 35/a Ortistano tel

Lago Nero Report 2006

dott. Bruno Prugni - Geologo Provincia di Macerata

Studio di modelli di resistività. un acquifero in località Bassa

ALLEGATO 1 SCHEDE LITOLOGICHE DI RIFERIMENTO PER GLI SCENARI PSL Z4

Regione Emilia-Romagna PROVINCIA DI PARMA COMUNE DI FORNOVO DI TARO

COMUNE DI EMPOLI FIRENZE VARIANTE AL RUC PER LA RIPIANIFICAZIONE DEL PIANO UNITARIO ATTUATIVO PUA 7.3. FIRENZE, luglio 2012

- RELAZIONE GEOLOGICA -

G3-GNRAC Quartiere Fieristico di Ferrara, 23 Settembre 2016

LETTURA ED INTERPRETAZIONE DELLE CARTE GEOLOGICHE

Quadro sismotettonico dell Appennino emiliano-romagnolo e della Pianura Padana centrale. Luca Martelli

Relazione Geologica di Inquadramento

A LARGE SCALE AMBIENT VIBRATION SURVEY IN THE AREA DAMAGED BY MAY-JUNE 2012 SEISMIC SEQUENCE IN EMILIA ROMAGNA, ITALY

Modulo 2: Nozioni di base di Geologia

1. INDAGINI GEOGNOSTICHE: PROVE PENETROMETRICHE S.C.P.T.

PIANO OPERATIVO COMUNALE

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA STRADA PROVINCIALE 9 SESTU - USSANA

3.3 Il bacino del fiume Cavone

PROGETTO DI RICERCA ACQUE MINERALI BORGO TULIERO (Comune di Faenza, Ra)

Comune di Borgonovo Val Tidone

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01

INDICE ALLEGATI: Variante sostanziale alla concessione di derivazione di acque sotterranee n. RA05A0016 RELAZIONE TECNICA E STUDIO IDROGEOLOGICO

Bureau d études Gruppo di progetto MUSINET ENGINEERING. Relazione Sismica SOMMAIRE / INDICE

INDICE GENERALE 1. PREMESSA 1 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO DELL AREA 1 3. INQUADRAMENTO NORMATIVO 4 4. USO DEL SUOLO 5

Foto 7 Ponte sul Raboso

COMUNE DI MODENA PIANO EDILIZIA ECONOMICA POPOLARE. VARIANTE DI SPECIFICAZIONE ART.34 Legge 865/71. Tav.O

Misura della giacitura di un piano o di una linea

Indagini geognostiche Sondaggi e strumentazione installata

8. APPROFONDIMENTI: RILIEVI ED INDAGINI IN SITO

La stima della pericolosità sismica delle aree è riferita ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni.

ASPETTI IDROGEOLOGICI 4 CONCLUSIONI 5


MARZABOTTO CAPOLUOGO. Ambito nella parte nord del capoluogo, a sud di via dell Industria.

PREMESSA 1. UBICAZIONE E DESCRIZIONE DELL AREA

ELEMENTI DI GEOMORFOLOGIA STRUTTURALE

2.1 APPROFONDIMENTO DI 1 LIVELLO, TIPO QUALITATIVO CARTA DELLA PERICOLOSITA SISMICA LOCALE

Transcript:

Il rilevamento geologico dei depositi alluvionali e marino marginali pleistocenici e olocenici dell Appennino settentrionale e della pianura padana Paolo Severi marzo 2018 1

La cartografia geologica d italia in scala 1:50.000 : il Progetto CARG In ogni foglio : Carta geologica in scala 1:50.000, legenda, sezioni geologiche, schema stratigrafico, schema tettonico Note illustrative Foglio di sottosuolo (fogli del margine e pianura in E-R). Mappe in scala 1:50.000, legenda, sezioni geologiche Pubblicati 254 fogli su 636 2

22.2 km 5.55 km 37 km 2 6.65 km Foglio n. 220 Casalecchio di Reno 590 km 2 Scala 1:50.000 26.6 km 3

Legenda 4

Legenda dei simboli 5

Foglio 220 Foglio 221 6

F. 220 7

F. 221 AES GES 8

9

Sezioni geologiche a diversa scala 10

11

Unità tettoniche un corpo roccioso o una successione stratigrafica compresa tra faglie a tutte le scale Unità litostratigrafiche un corpo roccioso separabile da quelli adiacenti in base alle caratteristiche litologiche ed alla posizione stratigrafica Caratteri litoligici anche il colore, il contenuti in fossili Formazione è l unità di riferimento. Gerarchia unità litostratigrafiche Supergruppo Gruppo Formazione Membro Strato 12

Unconformity-bounded Stratigraphic Units (UBSU) - unità stratigrafiche a limiti inconformi Corpo roccioso delimitato alla base e alla sommità da superfici di discontinuità della sedimentazione specificatamente designate, significative e dimostrabili, aventi preferibilmente estensione regionale o interregionale. I criteri diagnostici utilizzati per stabilire e riconoscere queste unità stratigrafiche sono le due discontinuità che le delimitano. Le unità possono includere altre unità stratigrafiche (ex: litostratigrafiche) sia in successione verticale che laterale. Le unità cosi definite sono quindi un insieme di depositi, anche eterogenei tra loro, ma legati geneticamente, e sedimentati nello stesso intervallo di tempo L unità di base di riferimento è il Sintema, esistono anche SuperSintemi e SubSintemi. Salvador, International Stratigraphic Guide. Edited by The International Union of Geological Sciences and The Geological Society of America, 1994 Quali le discontinuità? Discordanze angolari Superfici di erosione Lacune stratigrafiche (ad es. i suoli) Differenza con unità lito stratigrafiche 13

SUPERSINTEMA F. 221 SUCCESSIONE POST EVAPORITICA DEL MARGINE PADANO ADRIATICO AES GES 14

Successione Post Evaporitica del Margine Padano Adriatico Formazione a Colombacci (messiniano sup) Formazione delle Argille Azzurre - Argille e Marne di Riolo Terme (plioc. inf pleist. inf) Sabbie di Imola IMO (pleistocene medio) Supersintema Emiliano-Romagnolo AES + AEI (pleistocene medio olocene) Piana intravalliva e margine appenninico Depositi alluvionali Conoide alluvionale Pianura alluvionale Depositi deltizi e litorali Piana deltizia Fronte deltizia e piana di sabbia 15

I depositi marino marginali pleistocenici del margine appenninico (IMO) 16

Sabbie Gialle di Imola (pleistocene medio basale) IMO

Descrizione IMO F. 221 19

Sabbie di Imola (pleistocene medio basale)

IMO (molto ghiaiose) RIL

laminazione fitta piano parallela Sabbie di Imola (pleistocene medio basale)

ripples da onda Sabbie di Imola (pleistocene medio basale)

Sabbie di Imola (pleistocene medio basale) ripples da onda

Sabbie di Imola (pleistocene medio basale) sabbie grossolane e ghiaietto

Sabbie gialle Bologna Sedimenti della pianura Pedeappeninic thrust fault

IMO TER pozzo

IMO?

APPENNINO IMO PIANURA AES8 AES7 AES6 AES5 AEI AES4 IMO 30

I depositi alluvionali pleistocenici e olocenici delle pianure intravallive e del margine appenninico (AES AEI) 31

SUPERSINTEMA F. 221 AES GES 32

Successione Post Evaporitica del Margine Padano Adriatico Formazione a Colombacci (messiniano sup) Formazione delle Argille Azzurre - Argille e Marne di Riolo Terme (plioc. inf pleist. inf) Sabbie di Imola IMO (pleistocene medio) Supersintema Emiliano-Romagnolo AES + AEI (pleistocene medio olocene) Piana intravalliva e margine appenninico Depositi alluvionali Conoide alluvionale Pianura alluvionale Depositi deltizi e litorali Piana deltizia Fronte deltizia e piana di sabbia 33

i depositi alluvionali pleistocenici e olocenici (Supersintema Emiliano-Romagnolo) IMO Le piane intravallive 34

Conoide alluvionale F. Reno 35

Presenza di molte superfici pianeggianti 36

Presenza di molte superfici pianeggianti 37

superfici pianeggianti diversi ordini di terrazzo alluvionale terrazzi più antichi terrazzi più recenti 38 Il fiume ha scavato la sua valle formando tanti terrazzi, per il contemporaneo sollevamento dell Appennino

AES 6 AES 5 AES7b 39

40

41

a 4 ABI 42

43

scala verticale esagerata di 10 volte rispetto alla scala orizzontale mi permette di esaltare le differenze morfologiche (scala verticale 1 cm = 10 mt ; scala orizzontale 1 cm = 100 mt) 130 120 110 100 90 80 800 mt. 44

Superficie pianeggiante scarpata di terrazzo Superficie pianeggiante 45

Superficie pianeggiante scarpata di terrazzo ghiaie Superficie pianeggiante 46

Superficie pianeggiante scarpata di terrazzo ghiaie 47

Superficie pianeggiante che NON è un terrazzo (superficie strutturale) 48

superficie pianeggiante ciglio della scarpata ghiaie discordanza angolare alla base del terrazzo Substrato (Fm. Marne del Termina) 49

barre di ghiaia nell alveo del Reno 50

Superficie pianeggiante deposito del terrazzo (ghiaie) discordanza angolare alla base del terrazzo Substrato (Formazione marnosa arenacea) 51

3 mt. ghiaie discordanza angolare alla base del terrazzo Substrato (Fm Monte Adone) 52

orizzonte scuro (suolo) orizzonte scuro (suolo) depositi fini (sabbie limose limi sabbiosi) ghiaie Substrato (argille azzurre) acqua 53

orizzonte scuro (suolo) orizzonte scuro (suolo) 6 mt ghiaie depositi fini (sabbie limose limi sabbiosi) substrato acqua 54

55

56

legni 57

58

59

60

61

Profilo di alterazione La porzione interessata da suoli è il profilo di alterazione orizzonte scuro (suolo) colore bruno colore bruno rossastro 62

depositi fini (sabbie limose limi sabbiosi) orizzonti scuri (suolo) ghiaie SUBSTRATO acqua ghiaie 63

depositi fini (sabbie limose limi sabbiosi) 3 I terrazzi topograficamente alti (più vecchi) hanno uno spessore di deposito fine maggiore rispetto ai terrazzi bassi. il profilo di alterazione in questo caso è costituito dall insieme dei suoli presenti 2 1 porzione scura 1 porzione chiara ghiaie ghiaie 64

Descrizione degli affioramenti a fine del rilevamento Log stratigrafici spessore intervallo ghiaioso ciottoli : diametro massimo, modale, matrice, litologie prevalenti, tipo e abbondanza della matrice geometrie della stratificazione (se visibili) presenza e caratteristiche di eventuali orizzonti non ghiaiosi spessore dell eventuale copertura fine spessore e descrizione tessiturale (litologica) dei singoli strati presenza di suoli spessore del profilo di alterazione 10 cm 10 cm 65

Descrizione degli affioramenti a fine del rilevamento Log stratigrafici spessore intervallo ghiaioso ciottoli : diametro massimo, modale, matrice, litologie prevalenti, tipo e abbondanza della matrice geometrie della stratificazione (se visibili) presenza e caratteristiche di eventuali orizzonti non ghiaiosi spessore dell eventuale copertura fine spessore e descrizione tessiturale (litologica) dei singoli strati presenza di suoli spessore del profilo di alterazione suolo suolo 66

suolo suolo 67

Rilevamento con trivelle manuali (le trivelle non attraversano le ghiaie), realizzazione di scavi o di sondaggi 68

carotaggi deposito del terrazzo fine prevalente ghiaie substrato 69

prove penetrometriche Dati geognostici scaricabili in pdf http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/cartografia/webgis-banchedati 70

Rilevamento geologico e cartografia dei depositi alluvionali intravallivi Analisi morfologica Immagini e carta topografica Rilevamento geologico cartografia del deposito di terrazzo (parte pianeggiante e scarpata) descrivere le caratteristiche : appoggio erosivo sul substrato, ghiaie, limi sabbiosi - sabbie limose, suolo /suoli -> spessore della porzione interessata dai suoli (profilo di alterazione), affioramenti generalmente rari : sul bordo del terrazzo, scavi, con perforazioni manuali con trivella, recupero ed analisi di indagini geognostiche rilevamento dei pozzi freatici (spesso la profondità del pozzo coincide con lo spessore del terrazzo) 71

depositi fini (sabbie limose limi sabbiosi) orizzonti scuri (suolo) ghiaie SUBSTRATO acqua ghiaie 72

Come correlare i diversi terrazzi tra loro? AES 6 AES 5 AES7b 73

Rilevamento geologico e cartografia dei depositi alluvionali intravallivi Analisi morfologica Immagini e carta topografica Rilevamento geologico cartografia del deposito di terrazzo (parte pianeggiante e scarpata) descrivere le caratteristiche : appoggio erosivo sul substrato, ghiaie, limi sabbiosi - sabbie limose, suolo /suoli -> spessore della porzione interessata dai suoli (profilo di alterazione), affioramenti generalmente rari : sul bordo del terrazzo, scavi, con perforazioni manuali con trivella, recupero ed analisi di indagini geognostiche rilevamento dei pozzi freatici (spesso la profondità del pozzo coincide con lo spessore del terrazzo) Stratigrafia datazioni : C 14 (materiale organico), archeologia, materiale antropici recenti (mattoni) spessore e tipologia del profilo di alterazione per la correlazione dei depositi di terrazzo realizzare sezioni geologiche / morfologiche parallele al fiume con forte esagerazione della scala verticale (ex 25 volte) 74

Correlazione dei terrazzi : sezione parallela alla valle in cui riportare tutti i terrazzi rilevati Con queste sezioni ci si accorge che esistono molti più ordini di terrazzi di quel che si vede in una singola area I terrazzi appartenenti alla stessa unità hanno profili di alterazione simili 300 200 100 Sasso Marconi 50 profilo del fiume 75 4 km

i depositi alluvionali pleistocenici e olocenici (Supersintema Emiliano-Romagnolo) pianura piane intravallive margine app. Appennino 76

AES 6 AES 5 AES7b Le piane intravallive sono costituite dai depositi alluvionali terrazzati, formati e preservati a causa del sollevamento dell Appennino 77

il margine appenninico è la zona di passaggio tra la parte intravalliva, dove i depositi alluvionali sono confinati dentro le valli, alla pianura, dove il confinamento viene a mancare. Il limite tra l Appennino e la pianura è generalmente marcato da un importante faglia inversa (pedeappenninic thrust fault) che solleva l Appennino e manda in subsidenza la pianura. subsidenza sollevamento 78

Terrazzamenti anche nella porzione di pianura a valle della faglia di margine subsidenza sollevamento 79

subsidenza AES sollevamento AES 80

Sezione schematica parallela al margine appenninico nella zona del T. Idice AES depositi alluvionali in successione sopra IMO depositi alluvionali terrazzati + recenti + antichi IMO = Formazione delle Sabbie Gialle 81

margine appenninico 82

ghiaie (AES) margine appenninico IMO depositi fini con suoli (AES) ghiaie (AES) IMO 83

AES (ghiaie) IMO 84

85

AES (limi argille e sabbie limose) IMO (parte alta con ghiaie e conglomerati) 86

AES (limi argillosi e limi sabbiosi, sabbie limose) IMO (parte alta con ghiaie e conglomerati) 87

88

ghiaie (AES) IMO 89

90

91