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Le fonti normative in tema di certificazione delle competenze Istituto tecnico «Abba Ballini» - Brescia mercoledì 16 marzo 2016 Anna Braghini AT Brescia 1

Costituzione della Repubblica Italiana La Repubblica italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, richiede l adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale. (art. 2) Affermata l eguale dignità di tutte le persone la Costituzione prescrive: La Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale (e culturale) che, limitando di fatto la libertà e l eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (art. 3) La Repubblica riconosce la famiglia (art. 29), tutela la salute (art. 32), istituisce scuole statali per tutti gli ordini e grado (art. 33), riconosce le paritarie (art. 33, L. 62/2000) e prevede l autonomia. 2

Le riforme scolastiche hanno cercato di adeguare ordinamenti e attività amministrativa e didattica alle indicate finalità costituzionali. 3

In attuazione di questi principi costituzionali la normativa scolastica, frutto dell impegno del Parlamento, del Governo, dell Amministrazione centrale e periferica, ha seguito questo percorso di elaborazione e di attuazione di alcuni processi di riforma e innovazione scolastica tra cui: L. 31/12/1962 n 1859 (Istituzione e ordinamento della scuola media statale) L. 16/6/1977 n 348 (Modifica di alcune norme della L. 1859/62) L. 4/8/1977 n 517 (Norme sulla valutazione degli alunni ) L. 15/3/1997 n 59 art. 21 c. 9 (Autonomia alle istituzioni scolastiche) L. 28/3/2003 n 53 art. 2, c. 1 (Legge delega per il riordino del sistema di istruzione e formazione - Piani di studio personalizzati) L. 30/10/2008 n 169 (con questa legge si recuperano gli impegni costituzionali anche relativamente all insegnamento di cittadinanza e costituzione e si prevedono norme per la valutazione dei comportamenti e degli apprendimenti) 4

DPR 8 marzo 1999, n. 275 Il Regolamento recante Norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell art. 21 della L. 59/1997 dedica l intero capo III al tema del Curricolo dell autonomia e prosegue la ricerca di criteri e modalità di valutazione che consentano la comprensione della personalità e degli apprendimenti degli studenti in riferimento al comportamento e alle conoscenze e alle competenze. Al livello centrale: spetta la determinazione di alcuni vincoli prescrittivi: traguardi formativi, orario scolastico, standard di erogazione del servizio, modalità di valutazione degli allievi. L istituzione scolastica: elabora la propria proposta curricolare tenendo conto delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli Enti Locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. 5

Con la raccomandazione del 18 dicembre 2006 il Parlamento e il consiglio dell Unione europea hanno invitato gli Stati membri a strutturare i curricoli con la previsione non solo degli obiettivi di apprendimento, ma anche delle competenze. Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriati al contesto 6

Con le Indicazioni nazionali 2007 s intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e dei ragazzi per ciascuna disciplina o campo di esperienza. Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria DPR 235/2007 prevede, tra l altro, la cooperazione tra scuola e famiglia attraverso un Patto educativo di corresponsabilità e la valutazione con relative sanzioni dei comportamenti che configurano mancanze disciplinari degli studenti. La C.M. 28/2007 Introduce la certificazione delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado. 7

DPR n.122/2009 (in attuazione della L. 169/2008 sulla valutazione del comportamento e degli apprendimenti degli alunni) prevede che al termine del percorso della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione sia rilasciata ad ogni allievo una certificazione delle competenze acquisite al termine del percorso formativo. Il rilascio della certificazione è di competenza dell istituzione scolastica frequentata dall allievo (Legge 53/2003) 8

D.M. 254/2012 nel testo delle Indicazioni per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione si richiama il compito curricolare affidato alle scuole. Ogni scuola predispone il curricolo all interno del Piano dell offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. La certificazione delle competenze «attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli allievi» ed è finalizzata alle competenze chiave di cittadinanza 9

Il D. Lgs n. 13 del 16 gennaio 2013 (sulla Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze) definisce il documento di certificazione "un atto educativo legato ad un processo di lunga durata che aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale. Accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni". e la competenza: comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale 10

Con quest anno è iniziato il percorso di sperimentazione con modello sperimentale di certificazione descritto nelle Linee guida allegate alla C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015 «Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione». Alla sperimentazione hanno aderito 1744 istituzioni scolastiche per poter pervenire, dopo opportune modifiche, a un modello definitivo da adottare a partire dall anno scolastico 2016/17. 11

Grazie per l attenzione Anna Braghini 12