La Septoriosi del frumento Angelo Sarti, ASTRA Innovazione e Sviluppo U.O. Mario Neri Imola (BO) angelo.sarti@astrainnovazione.it La Septoriosi del frumento è una malattia comunemente presente nei nostri areali cerealicoli. Generalmente non rappresenta un serio problema, ma negli ultimi anni in diverse province dell Emilia Romagna si è osservata una forte recrudescenza della malattia. Le ragioni vanno principalmente ricercate nell andamento climatico delle primavere degli ultimi anni. Piogge frequenti e temperature relativamente elevate concorrono a creare condizioni ambientali particolarmente favorevoli allo sviluppo della Septoriosi del frumento. La presente nota tecnica intende fornire alcune indicazioni di carattere tecnico su questa avversità emergete. I Patogeni La Septoriosi non è provocata da un'unica specie di fungo patogeno, ma da due specie distinte, talvolta entrambe presenti sulle stesse piante. Poichè i due patogeni hanno un comportamento similare e inducono sintomi e danni molto simili, gli autori anglosassoni parlano genericamente di Septoria complex. Nei nostri ambienti le specie più importanti sono due: Septoria ( Septoria tritici Mycoshaerella graminicola). Stagonospora (Phsaeosphaeria nodorum Stagonospora nodorum; un tempo classificata come Septoria nodorum). Il comportamento dei due patogeni può essere così sintetizzato Organi colpiti Condizioni favorevoli Temperatura ottimale Periodo di massima sensibilità Septoria Prevalentemente foglie Sensibilità varietale; 15-20 C Dalla levata alla fioritura Eccesso di azoto; Stagonospora Foglie, guaine,culmo e spiga Presenza di residui colturali; Andamento climatico piovoso 22-24 C Dalla levata sino alla maturazione lattea 1
Sintomatologia I sintomi indotti dai patogeni possono essere facilmente confuse con manifestazioni di altro tipo (es. fisiopatie). Per agevolare il riconoscimento della Septoriosi ci si può aiutare con le immagini sotto riportate. Sintomi fogliari di Septoria Sintomi fogliari di Stagonospora 2
Particolare di maculature provocate da Stagonospora La presenza di piccoli corpiccioli nerastri sulle foglie consente di attribuire i sintomi a questi funghi con sufficiente sicurezza. Si tratta dei picnidi, cioè dei corpi fruttiferi prodotti dal fungo. All interno dei picnidi sono prodotte le picnidiospore che una volta liberate diffondono le infezioni fingine. Se la stagione non è molto favorevole al patogeno (bassa umidità atmosferica) la produzione dei picnidi può essere ridotta o addirittura assente. Particolare dei picnidi (organi di moltiplicazione del fungo) 3
Infezioni di Stagonospora su spiga. Da non confondere con Fusarium Lotta Indicazioni inerenti i criteri di difesa nei confronti della Septoriosi sono presenti soprattutto nella bibliografia proveniente dai Paesi del Centro Nord Europa, ove, come si è detto, la malattia risulta essere più diffusa e meglio conosciuta. In Italia, come si è detto, solo recentemente la Septoriosi ha richiamato l interesse degli agricoltori. Una corretta impostazione della difesa deve considerare i seguenti punti: 1. Mezzi agronomici di contenimento della malattia; 2. Corretto posizionamento del trattamento (quando e se trattare); 3. Scelta dei principi attivi fungicidi da impiegare. 1. Mezzi agronomici di contenimento della malattia. La varietà. Il frumento duro è sicuramente la specie più sensibile alla Septoria. Sebbene sia segnalata una differente sensibilità varietale, attualmente non sono presenti sul mercato varietà dotate di soddisfacente resistenza alla malattia. Il frumento tenero generalmente risulta meno suscettibile alla malattia. Gestione dei residui colturali e del terreno. Septoria e Stagonospora possono sopravvivere come micelio e/o conidi nei residui della vegetazione (stoppie e paglia). Diversi autori concordano sull importanza dell interramento dei residui per ridurre i rischi di infezione sulle giovani piante. Questo accorgimento risulta importante soprattutto dove si ricorra al ristoppio e alla lavorazione minima. Posto che il ringrano è sempre sconsigliabile, sarebbe comunque opportuno interrare le stoppie anche per contenere altre avversità (es. Mal del piede). Questi interventi sono efficaci per distruggere l inoculo prodotto in loco, ma risultano inutili nei confronti di sorgenti di inoculo 4
esterne all azienda. La coltura,infatti, può essere infettata da conidi prodotti altrove e trasportati dal vento. Fertilizzazione azotata. Come si osserva per altre malattie fungine, gli eccessi azotati predispongono la coltura ad una maggiore sensibilità alla Septoriosi. 2. Corretto posizionamento del trattamento La corretta individuazione del momento in cui effettuare il trattamento fungicida è fondamentale per la buona riuscita del trattamento stesso. Gli agricoltori che non seguono i Dpi (Disciplinari di produzione integrata) abbinano all erbicida di post emergenza un fungicida per il controllo delle malattie precoci (Oidio e Septoria). Operando in questo modo è possibile ridurre il costo del trattamento, ma si corre il rischio di anticipare toppo l intervento fungicida. Spesso il diserbo post emergenza viene eseguito molto precocemente rispetto l epoca di comparsa dei primi sintomi di Septoriosi. In diversi Paesi (es. Usa e Francia) sono stati elaborati modelli epidemiologici e/o soglie per individuare l epoca di intervento fungicida. In Francia, ad esempio, si è messo a punto Présept, un modello previsionale che consente di individuare i periodi di infezione in una data regione. Tuttavia non è possibile trasferire tout court - senza prima aver effettuato le opportune verifiche - modelli previsionali e soglie sviluppate in condizioni agroambientali diverse. Nell ambiente emiliano romagnolo sono state eseguite prove di difesa chimica nei confronti della Septoria (Meriggi, Pradolesi, 2005 ; Alvisi e Cristiani, 2008). Il trattamento effettuato su frumento duro nella fase di inizio levata ha garantito un soddisfacente contenimento della malattia. Attualmente (anno 2009) i Dpi della Regione Emilia Romagna consentono un unico intervento fungicida, indipendentemente dall avversità fungina da controllare. A meno che non subentrino eventuali deroghe, come accaduto nel 2009. La deroga, concessa solo per il frumento duro, si è resa necessaria per via delle condizioni climatiche primaverili, particolarmente favorevoli per la diffusione della malattia. A partire dal 2010 il Dpi consentirà - solo su duro - un secondo intervento fungicida per controllare la Septoriosi. Il posizionamento del trattamento sarà comunque stabilito dal Servizio Fitosanitario della Regione. 3. Scelta dei principi attivi fungicidi da impiegare Di seguito si riportano i principali fungicidi attivi nei confronti della Septoriosi. I produttori che si attengono ai Dpi sono tenuti a verificare quali di questi principi attivi siano consentiti dal Disciplinare. 5
Dai principi attivi sotto elencati è possibile risalire ai formulati commerciali e alle dosi di impiego. Strobilurine. Classe di fungicidi molto interessante sotto il profilo tossicologico. La tossicità nei confronti degli animali è molto bassa e nell ambiente subiscono una degradazione piuttosto rapida. Su alcune piante, frumento in particolare, il trattamento con strobilurine induce una colorazione verde più intesa. Le ragioni, non ancora completamente chiarite, potrebbero essere diverse. Svolgono un azione fungicida tipicamente preventiva nei confronti di Septoria, Ruggini e Oidio. Se se ne consiglia l utilizzo in miscela con triazoli per prevenire l insorgenza di fenomeni di resistenza. Azoxystrobin Da usare in miscela con altri fungicidi Triazoli. Manifestano una buona attività nei confronti di Septoria, Oidio e Ruggini. Alcuni (es. Tebuconazolo) possiedono una buona azione nei confronti della Fusariosi della spiga. Solitamente sono impiegati in miscela con altri fungicidi. Epossiconazolo Tebuconazolo (buona attività sulla Fusariosi della spiga) Imidazoli. Possiedono un meccanismo d azione simile ai triazoli (inibizione della sintesi dell ergosterolo). Procloraz In miscela con i triazoli trova un largo impiego nei trattamenti nella fase di spigatura. Buona l attività nei confronti della Fusariosi della spiga, Oidio e Septoria. Modesta azione su Ruggini. Formulati commerciali contenenti miscele di principi attivi. Il ricorso a prodotti commerciali contenenti diversi principi attivi o a miscele di prodotti contenenti diverse molecole fungicide, rappresenta la soluzione ottimale per ampliare lo spettro d azione del trattamento e per prevenire l insorgenza di fenomeni di resistenza. I trattamenti tardivi (dopo spigatura) se effettuati nella fase di inizio fioritura (emissione del 10-20% delle antere) garantiscono un miglior controllo della Fusariosi della spiga (posto che si utilizzi un prodotto efficace su questa malattia). Azoxystrobin + Propiconazolo (levata; non efficace nei confronti della Fusariosi della spiga) Piraclostrobin + l Epossiconazolo (azione modesta su Fusariosi) Trifloxistrobin + Ciproconazolo (anche per inizio levata) Procloraz + Propiconazolo (inizio fioritura) Procloraz + Tetraconazolo (inizio fioritura) 6
Procloraz + Ciproconazolo (inizio fioritura) Concia. La Stagonospora può infettare anche la spiga e le cariossidi. L impiego di seme conciato previene lo sviluppo della malattia sulle giovani piante. L uso di un prodotto conciante a base di Triticonazolo permette di estendere la protezione fungicida alle giovani piante, grazie all azione sistemica del Triticonazolo. Tale attività si esplica anche a carico di diverse infezioni fungine precoci, tra cui la Septoriosi. Resistenza ai fungicidi. Fenomeni di riduzione di efficacia di fungicidi utilizzati contro la Septoriosi vengono segnalati in diversi Paesi. In Francia l impiego del trattamento fungicida è una pratica consolidata da tempo. Nel 2003, soprattutto nel Nord del Paese, sono stati osservati i primi fenomeni di resistenza nei confronti delle strobilurine. In particolare, in Septoria tritici la resistenza alle strobilurine è dovuta alla comparsa di ceppi portatori di una mutazione a carico di un gene mitocondriale, bersaglio di queste molecole fungicide. La mutazione, di fatto, impedisce alla molecola fungicida di riconoscere il gene e quindi di bloccarlo. I ceppi capaci di resistere ai fungicidi (ceppi resistenti) in natura sono una minoranza rispetto i ceppi sensibili (ceppi selvatici). Quando si applicano i fungicidi i ceppi selvatici vengono eliminati, favorendo indirettamente la diffusione dei ceppi resistenti. I triazoli sembrano conservare la loro efficacia nei confronti della Septoriosi, anche se negli ultimi anni sarebbe stata osservata una moderata riduzione di attività verso alcuni ceppi. In Italia, ove gli interventi specifici contro la Septoriosi non sono molto diffusi, dovrebbe sussistere una situazione meno preoccupate. Occorre comunque trarre insegnamento dall esperienza francese, individuando le opportune misure per prevenire la comparsa e diffusione di ceppi resistenti. Il ricorso a miscele di fungicidi dotati di modalità d azione differenti (strobilurina + triazolo) costituisce sicuramente una efficiente misura per prevenire (o quantomeno rallentare) la diffusione dei meccanismi di resistenza. 7