L ITALIA DEL CENSIMENTO STRUTTURA DEMOGRAFICA E PROCESSO DI RILEVAZIONE LAZIO

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L ITALIA DEL CENSIMENTO STRUTTURA DEMOGRAFICA E PROCESSO DI RILEVAZIONE LAZIO

L ITALIA DEL CENSIMENTO STRUTTURA DEMOGRAFICA E PROCESSO DI RILEVAZIONE LAZIO

A cura di: Giuseppe Stassi e Alessandro Valentini Coordinamento redazionale: Salvatore Cariello, Domenico Di Spalatro, Patrizia Perini, Graziella Sanna Hanno contribuito alla redazione dei capitoli: Paola Francesca Cortese, Francesca Dota, Maria Teresa Miccoli (Ministero dell Interno), Roberta Panaccione, Marcella Pietrantonio, Maura Simone, Alessandro Valentini; i cartogrammi sono stati curati da: Edoardo Patruno Finito di stampare nel mese di febbraio 2013 dall Istat, Servizi tipografici e commercializzazione Via Tuscolana, 1.788 - Roma

INDICE Pagina AVVERTENZE...5 INTRODUZIONE... 7 CAPITOLO 1 Il Lazio che emerge dai risultati relativi alla struttura demografica della popolazione... 9 1.1 La struttura demografica della popolazione... 9 1.1.1 La popolazione residente... 9 1.1.2 Distribuzione territoriale della popolazione... 10 1.1.3 Composizione della popolazione per età... 11 1.1.4 I cittadini stranieri... 14 1.1.5 La struttura della popolazione per genere, età e cittadinanza... 15 1.2 Appendice ai risultati... 23 1.2.1 Definizioni... 23 1.2.2 Il territorio... 23 CAPITOLO 2 Il processo di rilevazione censuario... 25 2.1 Premessa... 25 2.2 Il territorio e la rete di rilevazione... 25 2.3 La normalizzazione degli indirizzi e la spedizione postale alle famiglie... 26 2.4 L esito della spedizione postale dei questionari alle famiglie... 27 2.5 La restituzione dei questionari compilati... 28 2.6 La chiusura delle operazioni censuarie... 29 CAPITOLO 3 IVALCENS: l indagine per la valutazione del processo relativo al censimento della popolazione e delle abitazioni... 31 3.1 Descrizione dell indagine... 31 3.2 La valutazione espressa dagli Uffici Comunali di Censimento del Lazio... 31 3.3 La valutazione espressa dagli Uffici Provinciali di Censimento del Lazio... 39 3.4 Confronto tra la valutazione degli Uffici Comunali di Censimento e quella degli Uffici Provinciali di Censimento del Lazio... 42 CAPITOLO 4 Prospettive future in ordine alla revisione delle anagrafi e al censimento permanente... 47 4.1 La revisione delle anagrafi e Sirea... 47 4.2 Il censimento permanente della popolazione... 50 3

AVVERTENZE Segni convenzionali Nelle tavole statistiche sono utilizzati i seguenti segni convenzionali: Linea ( - ) a) quando il fenomeno non esiste; b) quando il fenomeno viene rilevato, ma non si sono verificati casi. Quattro puntini (. ) Quando il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono per qualsiasi ragione. Due puntini (.. ) Per i numeri che non raggiungono la metà della cifra relativa all ordine minimo considerato Ripartizioni geografiche Nord: Centro: Nord-Ovest Nord-Est Piemonte, Valle d Aosta/Vallée d Aoste, Liguria, Lombardia Trentino Alto Adige/Südtirol (Trento, Bolzano/Bozen), Veneto, Friuli- Venezia Giulia, Emilia-Romagna Toscana, Umbria, Marche, Lazio Mezzogiorno: Sud Isole Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria Sicilia, Sardegna Sigle e abbreviazioni utilizzate URC UPC UCC Ufficio Regionale di Censimento Ufficio Provinciale di Censimento Ufficio Comunale di Censimento 5

INTRODUZIONE La realizzazione del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni è stata il coronamento di un lungo processo di accurata preparazione, basato sull analisi delle precedenti esperienze nazionali e internazionali e arricchito da un confronto costante con i principali protagonisti dell operazione censuaria. I metodi e le tecniche progettati sono stati oggetto di un approfondito dibattito scientifico e sottoposti a verifica tramite rilevazioni sperimentali e pilota. Le numerose innovazioni introdotte, condivise fin dal momento della loro ideazione grazie a una capillare opera di informazione e formazione della rete di rilevazione, hanno permesso di trasformare profondamente la rilevazione censuaria della popolazione in Italia, ponendo le basi per l impianto del censimento permanente. L esperienza del 2011 ha quindi segnato un passaggio fondamentale nella storia del censimento italiano, ben testimoniato dalle principali innovazioni realizzate. Per la prima volta i questionari sono stati recapitati alle famiglie tramite spedizione postale all indirizzo registrato nell anagrafe comunale. Agli Uffici Comunali di Censimento (UCC) è rimasta soltanto una quota residua di modelli da consegnare 1. Ai rispondenti è stata offerta la possibilità di scegliere fra compilazione del questionario online e compilazione del questionario cartaceo; in questo secondo caso la restituzione poteva essere effettuata presso un qualsiasi Ufficio postale, presso uno dei Centri Comunali di Raccolta (CCR) o direttamente ai rilevatori che hanno completato le operazioni censuarie. La spedizione postale e la restituzione multicanale sono state rese possibili dalla preventiva acquisizione delle Liste Anagrafiche Comunali (LAC) 2 aggiornate al 31 dicembre 2010. La realizzazione di archivi di indirizzi geocodificati alle sezioni di censimento 3 e l uso di liste ausiliarie di individui e famiglie 4 hanno permesso il recupero mirato della eventuale sottocopertura anagrafica. A sostegno dell attività di indagine censuaria è stato predisposto il Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR), accessibile online a tutti gli operatori della rete. Il sistema, progettato per semplificare il lavoro di back-office, ha permesso di seguire in tempo reale lo stato di lavorazione di ogni singolo questionario e ottenere rapporti riepilogativi dell andamento della rilevazione, di attribuire le aree di competenza ai rilevatori e monitorarne il lavoro, di svolgere in modo mirato le operazioni di recupero delle mancate risposte e della eventuale sottocopertura anagrafica, di effettuare il confronto censimento-anagrafe e produrre i relativi bilanci. Allo scopo di ridurre l onere a carico dei rispondenti, alcune informazioni di carattere socio-economico sono state rilevate solo su base campionaria. A tal fine sono stati predisposti due tipi di questionario: uno in forma ridotta (short form) e uno in forma completa (long form). Nei comuni di maggiore ampiezza demografica soltanto una parte delle famiglie (circa un terzo) estratte a campione fra quelle iscritte in anagrafe ha ricevuto il questionario in forma completa; i restanti due terzi hanno ricevuto quello in forma ridotta, con positive ricadute in termini di snellimento delle operazioni censuarie. A tutte le altre famiglie, residenti nei comuni di minore dimensione demografica, è stato consegnato il questionario nella versione long form. La disponibilità su SGR della LAC aggiornata all 8 ottobre 2011 ha permesso di effettuare contestualmente allo svolgersi delle operazioni censuarie il confronto fra le unità censite e quelle iscritte in anagrafe alla data di riferimento del censimento, accelerando i tempi di chiusura delle operazioni e quelli di rilascio dei risultati. 1 Quelli per i quali l indirizzo non era idoneo alla spedizione postale e quelli riferiti a situazioni particolari (famiglie numerose, senza fissa dimora, tutelate dalla normativa sul rispetto dei diritti delle minoranze linguistiche). 2 Le LAC, dopo un processo di normalizzazione e geocodifica degli indirizzi, hanno consentito di precostituire elenchi di famiglie alle quali inviare il questionario personalizzato con il nominativo dell intestatario e con gli elementi utili alla sua restituzione. 3 Grazie ai quali è stato possibile ottenere informazioni sulle unità immobiliari potenzialmente abitative, ma senza corrispondente scheda di famiglia in anagrafe 4 Le liste utilizzate sono state: Lista Integrativa da Fonti Ausiliarie centrali di individui non già inclusi in LAC (LIFA), con segnali di presenza ricavati dal linkage di numerosi archivi in possesso di Amministrazioni centrali (Archivio dei permessi di soggiorno, Anagrafe tributaria, Casellario dei pensionati, Registro dei lavoratori autonomi, Archivio dei lavoratori dipendenti, Archivio delle imprese e altri archivi economici); Lista Integrativa Autonoma Comunale (LIAC), con dati sui nuovi iscritti in anagrafe e i cambi di abitazione tra il 1 gennaio e l 8 ottobre 2011; 7

Per facilitare la partecipazione della popolazione straniera al censimento e ridurre il rischio di sottostima della relativa numerosità, il materiale censuario (lettere informative, questionari e guide alla compilazione) è stato tradotto in 17 lingue; il servizio di assistenza telefonica e telematica attivato durante la rilevazione censuaria ha fornito la disponibilità di operatori di lingua francese, inglese, romena, cinese e araba; la formazione agli organi preposti alla rilevazione ha previsto un modulo formativo specifico sulla rilevazione degli stranieri e sulle sue criticità. Inoltre, l Istat ha elaborato e inviato ai comuni di maggiore dimensione demografica un set di indicatori di presenza degli stranieri nelle singole sezioni di censimento. Tutte le fasi della rilevazione censuaria sono state supportate da una costante campagna di comunicazione e informazione. La strategia scelta è stata quella di integrare le azioni della pubblicità classica con le attività tipiche delle relazioni pubbliche, per raggiungere il molteplice obiettivo di far comprendere l importanza del censimento, informare sulle modalità di svolgimento delle operazioni, sollecitare la partecipazione, rassicurare sulla tutela della privacy. Particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi media e azioni ad hoc sono state realizzate per target specifici: anziani, stranieri, giovani. L organizzazione di eventi in numerose città italiane, in collaborazione con le amministrazioni locali, ha moltiplicato la diffusione dei messaggi e suscitato una significativa attenzione mediatica sul censimento. L efficacia delle scelte operate, nonché la capacità dell intera rete di rilevazione censuaria di adeguarsi alle nuove modalità di conduzione dell indagine e sfruttarne tutte le potenzialità, hanno permesso di anticipare rispetto al passato la restituzione della popolazione legale e delle principali informazioni di struttura demografica. Nel primo capitolo della presente pubblicazione sono delineati a livello provinciale il profilo demografico della popolazione censita e la sua dislocazione sul territorio, con una prima analisi delle variazioni intervenute rispetto al decennio precedente; le informazioni sono classificate per genere, classe di età e cittadinanza (italiana e straniera). I cartogrammi posti a chiusura del capitolo permettono una più agevole comprensione di come i fenomeni osservati si distribuiscono nei comuni della regione. Il secondo capitolo, invece, riporta i principali dati relativi al processo di rilevazione censuaria, dall organizzazione della rete alla spedizione e restituzione dei questionari, oltre ai dati sui tempi di chiusura delle operazioni. La complessiva riuscita delle operazioni censuarie nel sostanziale rispetto dei tempi previsti resa possibile anche dallo straordinario impegno di tutti i soggetti coinvolti conferma la bontà delle soluzioni adottate, che tuttavia è opportuno siano sottoposte a un accurato esame ex-post, al fine di poterle ulteriormente migliorare. A tal fine, nel terzo capitolo sono illustrati i principali risultati della Indagine per la valutazione del processo di rilevazione censuaria (IVALCENS), realizzata dall Istat con la collaborazione dell Ufficio di Statistica del Ministero dell Interno al fine di conoscere i giudizi dei Responsabili di UCC e UPC in ordine alla soddisfazione per come hanno condotto la rilevazione, alle innovazioni di metodi e tecniche, alla formazione ricevuta, alla collaborazione offerta dall Istat, agli strumenti e ai materiali messi a disposizione e più in generale al clima complessivo nel quale si è svolto il censimento. Infine, nel quarto capitolo si affrontano due tematiche successive alla realizzazione del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, ma a esso strettamente connesse: la revisione post-censuaria delle anagrafi tramite la procedura online SIREA e la prospettiva del censimento permanente della popolazione, che permetterà di produrre annualmente dati a livello comunale e sub-comunale attraverso il massimo uso dell informazione reperibile dalle fonti amministrative e l impiego di indagini campionarie a rotazione, consentendo di contenere i costi, l onere sulle famiglie e l impatto organizzativo sulla rete di rilevazione comunale. 8

CAPITOLO 1 Il Lazio che emerge dai risultati relativi alla struttura demografica della popolazione 1.1 La struttura demografica della popolazione Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 18 Dicembre 2012 della popolazione legale, è iniziata la diffusione dei risultati definitivi del censimento della popolazione e delle abitazioni. Rispetto agli standard seguiti in passato, la disponibilità dei dati è stata ampliata alle informazioni relative alla struttura della popolazione di ciascun comune per genere, singolo anno di età e cittadinanza (italiana, straniera). I dati sono disponibili sul datawarehouse I.Stat all indirizzo http://dati.istat.it. Di seguito, dopo l esame di ciascuna componente della popolazione (Paragrafi da 1.1.1 a 1.1.4) viene proposta una lettura congiunta dei cambiamenti nella struttura demografica che hanno caratterizzato l ultimo decennio (Paragrafo 1.1.5). 1.1.1 La popolazione residente Al 9 ottobre 2011 la popolazione residente nel Lazio costituita dalle persone che vi hanno dimora abituale è pari a 5.502.886 individui, dei quali 2.865.736 femmine (52,1%) e 2.637.150 maschi. La densità abitativa è di 319,3 abitanti per Km 2 (Prospetto 1.1, Cartogrammi 1.1 e 1.2). Sul totale dei residenti laziali il 72,6% ha la propria dimora abituale in provincia di Roma, poco meno del 10% in provincia di Latina. La densità abitativa raggiunge i suoi valori più elevati lungo il litorale tirrenico, già a partire dall area di Civitavecchia, ma è soprattutto lungo il litorale a sud di Roma che essa assume i valori massimi. Valori molto consistenti si registrano anche in tutta l area metropolitana romana mentre nelle province di Rieti e Viterbo la densità abitativa media è la più bassa. Da notare che nelle aree a più alta densità abitativa la quota di donne sul totale dei residenti raggiunge i livelli più elevati, fino a superare il 52% nei capoluoghi di provincia del nord del Lazio e a Roma. Prospetto 1.1 Popolazione residente per genere e per provincia Censimento 2011 (valori assoluti e composizioni percentuali) Provincia Popolazione residente Maschi Femmine Totale Composizione percentuale Femmine per 100 residenti Densità (Abitanti per Km 2 ) Viterbo 151.880 160.984 312.864 5,7 51,5 86,6 Rieti 75.762 79.402 155.164 2,8 51,2 56,4 Roma 1.902.725 2.094.740 3.997.465 72,6 52,4 742,9 Latina 266.395 278.337 544.732 9,9 51,1 242,1 Frosinone 240.388 252.273 492.661 9,0 51,2 151,9 Lazio 2.637.150 2.865.736 5.502.886 100,0 52,1 319,3 Nel 1861, con l Unità d Italia, la popolazione residente nel Lazio era pari a 356 mila unità. Nei decenni successivi si è verificata una straordinaria crescita che ha consentito di toccare la soglia 3.341 mila unità al primo Censimento del dopoguerra (1951). La crescita è proseguita a ritmi sostenuti negli anni successivi con una unica interruzione tra il 1991 e il 2001 (Figura 1). 9

Figura 1.1 Popolazione residente ai censimenti dal 1861 al 2011. Lazio ai confini attuali 6.000 5.000 Popolazione residente (in migliaia) 4.000 3.000 2.000 1.000 0 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Censimenti 1.1.2 Distribuzione territoriale della popolazione Al 9 ottobre 2011 il Lazio è composto da 378 Comuni, dei quali il 67,2% ha una popolazione non superiore a 5 mila abitanti; in questi comuni dimora abitualmente l 8,4% dei residenti. Sono, invece, 3.227.134 le persone che vivono nei 10 Comuni con più di 50mila abitanti (Prospetto 1.2, Cartogramma 1.3). Nel Lazio sono i comuni in provincia di Rieti a caratterizzarsi per una dimensione demografica particolarmente ridotta; oltre il 52% di tali comuni non supera i mille abitanti, per una percentuale di dimoranti abitualmente, sul totale degli abitanti in provincia, pari all 11,7% (Prospetto 1.2). Le province di Latina e Roma raccolgono il maggior numero di comuni con oltre 50.000 abitanti (per Latina sono due, per Roma 7) e, nella composizione percentuale della distribuzione provinciale per ampiezza demografica dei comuni, questi pesano rispettivamente per il 6,1% (provincia di Latina) e il 5,8% (provincia di Roma), ma è solo in provincia di Roma che la percentuale degli abitanti in tali comuni raggiunge livelli davvero unici nel contesto regionale (su quattro abitanti in provincia ben tre vivono in comuni con ampiezza demografica superiore ai 50.000 abitanti). Le province di Viterbo e Frosinone condividono i valori percentuali più alti dei comuni con ampiezza demografica compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti (rispettivamente 61,7 e 58,2 per cento). In provincia di Viterbo in particolare, tutti i comuni, ad eccezione del Capoluogo di provincia hanno ampiezza demografica inferiore ai 20.000 abitanti (98,3%). 10

Prospetto 1.2 Numero di Comuni e popolazione residente per classe di ampiezza demografica dei Comuni Censimento 2011 (valori assoluti e composizioni percentuali) Ampiezza demografica (numero di abitanti) Provincia Fino a 1.000 Da 1.001 a 5.000 Da 5.001 a 20.000 Da 20.001 a 50.000 Oltre 50.000 Totale Numero di Comuni - valori assoluti Viterbo 6 37 16-1 60 Rieti 38 31 3 1-73 Roma 25 35 39 15 7 121 Latina 2 12 11 6 2 33 Frosinone 15 53 15 8-91 Lazio 86 168 84 30 10 378 Numero di Comuni - composizione percentuale Viterbo 10,0 61,7 26,7-1,7 100,0 Rieti 52,1 42,5 4,1 1,4-100,0 Roma 20,7 28,9 32,2 12,4 5,8 100,0 Latina 6,1 36,4 33,3 18,2 6,1 100,0 Frosinone 16,5 58,2 16,5 8,8-100,0 Lazio 22,8 44,4 22,2 7,9 2,6 100,0 Popolazione residente - valori assoluti Viterbo 4.598 97.163 147.894-63.209 312.864 Rieti 18.118 65.638 25.221 46.187-155.164 Roma 13.528 79.685 421.939 503.259 2.979.054 3.997.465 Latina 1.329 34.746 125.615 198.171 184.871 544.732 Frosinone 10.196 136.257 124.777 221.431-492.661 Lazio 47.769 413.489 845.446 969.048 3.227.134 5.502.886 Popolazione residente - composizione percentuale Viterbo 1,5 31,1 47,3-20,2 100,0 Rieti 11,7 42,3 16,3 29,8-100,0 Roma 0,3 2,0 10,6 12,6 74,5 100,0 Latina 0,2 6,4 23,1 36,4 33,9 100,0 Frosinone 2,1 27,7 25,3 44,9-100,0 Lazio 0,9 7,5 15,4 17,6 58,6 100,0 1.1.3 Composizione della popolazione per età Il Prospetto 1.3 riporta la popolazione residente ai Censimenti del 2001 e del 2011 per alcune classi di età. La variazione complessiva nel decennio intercensuario è di 390.473 unità (7,6%). Tale variazione non è uniforme per tutte le classi di età ma tende ad essere più accentuata tra i più anziani (80 anni e oltre) dove la variazione percentuale è del + 57,0. Viceversa l unica classe dove si riscontrano variazioni negative è quella da 15 a 39 anni (-9,2%). 11

Nel Prospetto 1.4 sono riportati alcuni indicatori sintetici della struttura per età ai due ultimi Censimenti basati sulla (convenzionale) ripartizione della popolazione in tre categorie: le età pre-lavorative (da 0 a 14 anni), le età lavorative (da 15 a 64 anni) e le età post lavorative (65 anni e oltre). Si tratta dell Indice di vecchiaia, dato dal rapporto percentuale tra ultrasessantacinquenni e popolazione con meno di 15 anni, dell Indice di dipendenza dei giovani (rapporto percentuale tra popolazione con meno di 15 anni e popolazione da 15 a 64 anni), dell Indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra le persone nelle età post lavorative e quelle nelle età lavorative) e dell Indice di carico sociale (somma dei due indici di dipendenza). Nei 10 anni tra le due rilevazioni censuarie l Indice di vecchiaia sale dal 129,9% al 146,5% (si veda anche il Cartogramma 1.4). L Indice di dipendenza dei giovani passa dal 20,3% al 20,9%; l Indice di dipendenza degli anziani invece varia dal 26,4% al 30,6% e quello totale dal 46,7% al 51,6%. Le singole realtà comunali sono caratterizzate da dinamiche in parte simili e in parte differenti rispetto a quelle medie che caratterizzano la regione. Il primo elemento di similitudine è il generalizzato e consistente aumento della popolazione in età compresa tra i 40 e i 64 anni (310.173 persone in totale), con un incremento massimo di 221.485 persone in provincia di Roma. Il secondo elemento è legato al consistente aumento percentuale della popolazione più anziana (80 anni e oltre), che sale del 57% in tutta la regione e in particolare del 70,1% in provincia di Latina. In aggiunta si riscontra il decremento della popolazione in età compresa tra i 15 e i 39 anni (in totale 164.372 persone di cui 130.106 nella solo provincia di Roma) che, espresso in termini di variazione percentuale nel decennio, raggiunge le due cifre in provincia di Roma e in provincia di Latina (rispettivamente -10,0 e -10,2 per cento rispetto al 2001). Elementi di differenziazione sono presenti nelle distribuzioni delle variazioni rispetto al 2001 relative alle classi d età 0 14 e 65 79 anni, che, tra l altro, mantengono il medesimo segno, e spesso anche un simile valore della variazione percentuale, nel confronto tra le distribuzioni delle classi d età per provincia. Gli incrementi più importanti nell ultimo decennio intercensuario, tanto in valore assoluto quanto in variazione percentuale, si registrano in provincia di Roma (56.810 persone per una variazione percentuale pari all 11,3%, per la classe d età 0 14 anni e 67.607 persone, pari ad una variazione percentuale del 13,0%, per la classe d età 65 79). Frosinone è, di converso, la provincia che ha perso il maggior numero della popolazione in età 0 14 (7.568 tra bambini e ragazzi) e in età 65 79 (1.086 persone). Da questo contesto emergono poche variazioni negli indici sintetici di struttura della popolazione per età (Prospetto 1.4). A fronte degli incrementi generalizzati e, in alcuni casi, anche importanti, degli indici di vecchiaia provinciali (in particolare si noti il caso della provincia di Latina, dove l indice si porta al 129,1% contro il 99,7% del 2001), gli indici di dipendenza dei giovani e degli anziani variano meno sensibilmente e sono tendenzialmente in diminuzione. Da evidenziare le variazioni dell indice di dipendenza dei giovani in provincia di Frosinone (da 22,0 a 19,3) e dell indice di dipendenza degli anziani delle province di Latina e Roma, in aumento in entrambi i casi. 12

Prospetto 1.3 Popolazione residente per classe di età ai Censimenti 2001 e 2011 ai confini attuali (valori assoluti e variazioni percentuali) Provincia Classe di età 0 14 15 39 40-64 65 79 80 e oltre Totale Censimento 2011 Viterbo 39.251 91.607 113.323 48.147 20.536 312.864 Rieti 18.836 44.254 55.874 24.447 11.753 155.164 Roma 560.795 1.164.597 1.463.127 586.827 222.119 3.997.465 Latina 77.037 172.515 195.689 72.983 26.508 544.732 Frosinone 63.667 153.626 176.259 68.235 30.874 492.661 Lazio 759.586 1.626.599 2.004.272 800.639 311.790 5.502.886 Censimento 2001 Viterbo 37.076 95.936 95.126 46.858 13.787 288.783 Rieti 19.292 47.746 47.132 25.030 8.210 147.410 Roma 503.985 1.294.703 1.241.642 519.220 140.874 3.700.424 Latina 76.303 181.460 157.429 60.457 15.581 491.230 Frosinone 71.235 171.126 152.770 69.321 20.114 484.566 Lazio 707.891 1.790.971 1.694.099 720.886 198.566 5.112.413 Variazioni assolute Viterbo 2.175-4.329 18.197 1.289 6.749 24.081 Rieti -456-3.492 8.742-583 3.543 7.754 Roma 56.810-130.106 221.485 67.607 81.245 297.041 Latina 734-8.945 38.260 12.526 10.927 53.502 Frosinone -7.568-17.500 23.489-1.086 10.760 8.095 Lazio 51.695-164.372 310.173 79.753 113.224 390.473 Variazioni percentuali Viterbo 5,9-4,5 19,1 2,8 49,0 8,3 Rieti -2,4-7,3 18,5-2,3 43,2 5,3 Roma 11,3-10,0 17,8 13,0 57,7 8,0 Latina 1,0-4,9 24,3 20,7 70,1 10,9 Frosinone -10,6-10,2 15,4-1,6 53,5 1,7 Lazio 7,3-9,2 18,3 11,1 57,0 7,6 13

Prospetto 1.4 Indice di vecchiaia e Indici di dipendenza (dei giovani, degli anziani e totale) ai Censimenti 2001 e 2011 ai confini attuali (valori percentuali) Provincia Indice di vecchiaia Indici di Dipendenza (Carico sociale) Giovani Anziani Totale 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 Viterbo 175,0 163,6 19,2 19,4 33,5 31,7 52,7 51,1 Rieti 192,2 172,3 18,8 20,3 36,2 35,0 55,0 55,4 Roma 144,2 131,0 21,3 19,9 30,8 26,0 52,1 45,9 Latina 129,1 99,7 20,9 22,5 27,0 22,4 47,9 45,0 Frosinone 155,7 125,5 19,3 22,0 30,0 27,6 49,3 49,6 Lazio 146,5 129,9 20,9 20,3 30,6 26,4 51,6 46,7 1.1.4 I cittadini stranieri Con riferimento alla componente straniera il campo di osservazione del censimento comprende le persone che risultano abitualmente dimoranti in Italia e che non hanno cittadinanza italiana, inclusi gli apolidi. Per gli stranieri non comunitari, il requisito per essere censiti come residenti, oltre alla dimora abituale, è il possesso di un regolare titolo a soggiornare in Italia (un valido permesso di soggiorno o la richiesta di rinnovo o di primo rilascio del permesso oppure il nulla osta all ingresso in Italia per ricongiungimento familiare o per motivi di lavoro). I cittadini stranieri sono stati rilevati con le stesse modalità degli italiani. Sulla base dei risultati censuari (Prospetto 1.5, Cartogramma 1.5), nell arco dell ultimo decennio intercensuario la popolazione straniera abitualmente dimorante nel Lazio è quasi triplicata, passando da 151.565 a 425.583 unità. Un incremento di pari entità si registra anche nell incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente, che sale da 29,6 a 77,3 stranieri per mille censiti. Sul territorio, la variazione dal 2001 al 2011 della composizione percentuale per 100 stranieri della popolazione in oggetto evidenzia la riduzione della capacità attrattiva della provincia di Roma a favore della provincia di Latina. Si noti infatti che nelle distribuzioni per 100 stranieri relative al 2001 e al 2011, il valore percentuale passa, in un decennio, dall 85,4% all 80,5%, in provincia di Roma e dal 4,7% al 7,3%, in provincia di Latina. In particolare a Latina la variazione percentuale rispetto al dato del censimento 2001 è pari a +332,6%, variazione che è la più alta in regione. La provincia di Roma si distingue comunque, sia per l entità della variazione in valore assoluto (+213.194 unità), sia per l incidenza degli stranieri sulla popolazione totale (85,7 per mille). La provincia dove la presenza straniera è più bassa resta, nel decennio intercensuario, quella di Frosinone: il peso della popolazione straniera per mille residenti assume il valore più basso (38,1 per mille) a fronte di un incremento percentuale di poco superiore al 192,7%. La geocodifica ai singoli comuni delle classi di incidenza degli stranieri per mille abitanti (Cartogramma 1.5), mostra un quadro molto articolato della presenza di stranieri sul territorio regionale. In particolare si nota la direttrice con una significativa quota di immigrazioni che va dai comuni a nord della Capitale e che, seguendo il confine est della provincia di Viterbo, sale fino ad includere i primi comuni del viterbese posti al confine tra Lazio e Umbria. 14

Prospetto 1.5 Stranieri residenti per provincia Censimenti del 2001 e del 2011 ai confini attuali (valori assoluti, composizioni e variazioni percentuali) Provincia v.a. Censimento 2011 Censimento 2001 per 100 stranieri per 1.000 residenti in totale v.a. per 100 stranieri per 1.000 residenti in totale Variazione percentuale 2011/2001 Viterbo 23.714 5,6 75,8 6.085 4,0 21,1 289,7 Rieti 9.659 2,3 62,3 2.559 1,7 17,4 277,5 Roma 342.562 80,5 85,7 129.368 85,4 35,0 164,8 Latina 30.859 7,3 56,6 7.133 4,7 14,5 332,6 Frosinone 18.789 4,4 38,1 6.420 4,2 13,2 192,7 Lazio 425.583 100,0 77,3 151.565 100,0 29,6 180,8 1.1.5 La struttura della popolazione per genere, età e cittadinanza Le variazioni nell ammontare della popolazione esaminate in precedenza sintetizzano dinamiche diverse, talvolta di segno opposto, che caratterizzano le singole componenti demografiche (genere, classi di età, cittadinanza). A tale proposito per fornire un istantanea relativa alla struttura demografica al Censimento attuale e a quello precedente è possibile ricorrere alle tradizionali piramidi della popolazione. Nelle Figure 1.2 e 1.3 sono rappresentate, rispettivamente le piramidi al 2011 e al 2001; nella Figura 1.4, inoltre, è rappresentata la variazione intercensuaria della popolazione (sia per gli italiani che per gli stranieri) per classi d età annuali. È evidente come la componente straniera incida sulla dinamica demografica complessiva (cfr. figure 1.2 e 1.3). Negli ultimi 10 anni (2001 2011) il saldo migratorio degli stranieri nel Lazio risulta essere positivo per ogni età, ma solo in pochi casi (classe d età 8 15, 37 38 e 52 53, ad eccezione delle età 9, e 11) esso riesce ad arginare i pesanti decrementi che la popolazione italiana registra in alcune classi d età (Figura 1.4). Nel Lazio, infatti, merita particolare attenzione il decremento intercensuario della popolazione italiana in età comprese tra i 17 e i 37 anni (291.924 persone). In particolare, tra i 26 e i 32 anni la perdita (157.126 unità) si mantiene al di sopra o prossima alle 20 mila unità per ogni età compresa nell intervallo (minimo pari a 19.978, riferito all età 32, e massimo pari a 23.383 per l età 30) con un decremento medio per singola età di poco inferiore alle 22.500 unità. Nel complesso la popolazione in età compresa nella classe d età 26 32 anni decresce (-128.496 persone) nonostante il contenimento operato sulla consistenza del fenomeno dall incremento della popolazione straniera in pari classe d età (+47.074). A fronte delle riduzioni di popolazione nelle classi d età più giovani, la componente italiana della popolazione laziale cresce nella maniera più consistente nella classe d età 42 50 anni (+141.852 unità) con un incremento medio per anno d età di circa 15.762 persone. Le variazioni più consistenti della popolazione straniera si registrano invece per la classe d età 30 44 anni (+102.974). In particolare nella classe d età 37 44 anni tali variazioni si sommano ad una popolazione italiana anch essa in crescita, portando ad un incremento complessivo della popolazione della classe pari a 102.700 persone. È comunque molto consistente anche l incremento della popolazione nelle età più avanzate: tra i 71 e 91 anni d età (+175.553) l incremento medio annuo è di poco inferiore alle 8.360 unità, dovuto quasi interamente alla componente italiana. L azione combinata di dinamiche migratorie differenti per cittadinanza spiega le importanti modificazioni intervenute nella composizione della popolazione per classi di età e cittadinanza. In particolare nella classe d età 23 39 anni (estremi inclusi) si contano quasi 17 stranieri ogni 100 italiani dimoranti abitualmente, nella sottoclasse 29 33 anni se ne contano quasi 20 e tra i trentunenni più di 21. 15

Nel 2011 gli andamenti per sesso ed età evidenziano la prevalenza della componente maschile per tutte le età comprese tra 0 e 24 anni. Si tratta di un saldo positivo per il genere pari a 27.674 persone. Dai 25 anni in su è la componente femminile a prevalere per un totale di 238.391 donne in più. Il saldo totale è dunque a favore di queste ultime (210.717 unità in più rispetto ai maschi). Considerando congiuntamente i due generi e tutte le classi di età si evidenzia che la variazione complessiva della popolazione nel decennio intercensuario (390 mila unità) dipende in gran parte dalla crescita della componente straniera (+274 mila unità) ma anche la crescita di quella italiana è stata di entità non trascurabile (+116 mila unità). Figura 1.2 Piramide per età, sesso e cittadinanza della popolazione Censimento 2011 (valori assoluti) età 112 104 96 88 80 72 64 56 48 40 32 24 16 8 0 60.000 40.000 20.000 0 20.000 40.000 60.000 v.a. M stranieri M italiani F straniere F italiane Figura 1.3 Piramide per età, sesso e cittadinanza della popolazione Censimento 2001, ai confini attuali (valori assoluti) età 112 104 96 88 80 72 64 56 48 40 32 24 16 8 0 60.000 40.000 20.000 0 20.000 40.000 60.000 v.a. M stranieri M italiani F straniere F italiane 16

Figura 1.4 Variazioni intercensuarie (dal 2001 al 2011) nell ammontare della popolazione per età e cittadinanza (valori assoluti) 25000 20000 15000 10000 5000 v.a. 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 ITALIANI STRANIERI 0 6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 66 72 78 84 90 96 102 108 età 17

2 Cartogramma 1.1 Densità della popolazione residente (abitanti/km ) Censimento 2011 18

Cartogramma 1.2 Composizione per sesso della popolazione (percentuale di donne) Censimento 2011 19

o Cartogramma 1.3 Ampiezza demografica dei comuni (N abitanti) Censimento 2011 20

Cartogramma 1.4 Indice di vecchiaia dei comuni (rapporto percentuale tra popolazione con 65 anni e più e popolazione da 0 a 14 anni) Censimento 2011 21

Cartogramma 1.5 Incidenza degli stranieri sul totale della popolazione dei comuni Censimento 2011 22

1.2 Appendice ai risultati 1.2.1 Definizioni Densità abitativa per Kmq. Numero di abitanti per chilometro quadrato. Indice di dipendenza degli anziani. Rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione da 15 a 64 anni Indice di dipendenza dei giovani. Rapporto percentuale tra la popolazione da 0 a 14 anni e la popolazione da 15 a 64 anni Indice di vecchiaia. Rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione da 0 a 14 anni Popolazione residente. Insieme dalle persone aventi dimora abituale in ciascun comune, anche se alla data del censimento sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all estero. Straniero dimorante abitualmente. Persona con cittadinanza non italiana o apolide. Si definisce dimorante abitualmente il cittadino straniero comunitario che dimora abitualmente nell alloggio o nella convivenza e il cittadino straniero non comunitario che dimora abitualmente nell alloggio o nella convivenza e che è in possesso di un regolare titolo a soggiornare in Italia, ovvero di un permesso di soggiorno valido o del nulla osta all ingresso in Italia per motivi di lavoro o di ricongiungimento familiare o della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno oppure della richiesta di rilascio del primo permesso. Esso viene conteggiato nella popolazione residente nell ambito delle famiglie e delle convivenze. 1.2.2 Il territorio In Italia, durante il decennio 2001-2011 sono avvenute variazioni territoriali che hanno coinvolto tutti i livelli amministrativi, regionale, provinciale e comunale. A livello regionale si cita il passaggio di sette comuni dalle Marche all Emilia Romagna. Relativamente alle province il numero è salito da 103 a 110 in quanto nel 2001 ne sono state istituite 4 in Sardegna (Olbia- Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias) e nel 2004 una in Lombardia (Monza e Brianza), una nelle Marche (Fermo) e una nelle Puglie (Barletta-Andria-Trani). Il numero di comuni è diminuito da 8.101 del 2001 a 8.092 del 2011 per effetto della cessazione di 15 comuni e della costituzione di 6 nuovi comuni, di cui 5 per fusione di comuni preesistenti e uno per cessione di territorio da altro comune. Di seguito le variazioni territoriali intercensuarie che interessano il Lazio Tipo variazione (a) Codice Istat del Comune Denominazione Comune Codice Istat del Comune associato alla variazione o nuovo codice Istat del Comune Denominazione Comune associato alla variazione o nuova denominazione CE 058047 Guidonia Montecelio 058122 Fonte Nuova CE 058059 Mentana 058122 Fonte Nuova CS 058122 Fonte Nuova 058047 Guidonia Montecelio CS 058122 Fonte Nuova 058059 Mentana AQ 058122 Fonte Nuova 058047 Guidonia Montecelio AQ 058122 Fonte Nuova 058059 Mentana (a) CS: costituzione comune; AQ: acquisizione di territorio; CE: cessione di territorio. Per maggiori informazioni consultare il sito www.istat.it/it 23

CAPITOLO 2 Il processo di rilevazione censuario nel Lazio 2.1 Premessa Le analisi e i dati presentati in questo capitolo fanno riferimento a vari aspetti del processo di rilevazione censuario: dalla composizione della rete di rilevazione agli aspetti legati alla normalizzazione degli indirizzi e alla spedizione postale alle famiglie, dall esito della spedizione postale dei questionari alla restituzione dei questionari compilati e alla tempistica di chiusura delle operazioni. 2.2 Il territorio e la rete di rilevazione La rete di rilevazione è stata articolata in quattro livelli territoriali: nazionale, regionale, provinciale e comunale. A livello nazionale ha operato l Istat che ha definito gli aspetti organizzativi, tecnici e metodologici della rilevazione censuaria e ha sovrinteso alle operazioni sul campo. L Ufficio di statistica del Ministero dell interno ha assicurato il coordinamento delle attività censuarie svolte dagli Uffici Provinciali di Censimento (UPC) costituiti presso le Prefetture. A livello regionale le sedi territoriali dell Istat, con la costituzione degli Uffici Regionali di Censimento (URC) hanno sovrainteso e garantito il funzionamento della rete di rilevazione ai livelli territoriali più fini e attraverso i Responsabili Istat Territoriali (RIT) hanno formato e supportato la rete provinciale e comunale. A livello provinciale hanno fatto parte della rete gli UPC che hanno affiancato gli URC e i RIT soprattutto nel caso di inadempienze da parte dei comuni nello svolgimento delle funzioni ad essi assegnate dal Piano Generale di Censimento e dalle circolari attuative. A livello comunale hanno operato gli Uffici Comunali di Censimento (UCC). I compiti ad essi affidati sono stati soprattutto quelli di svolgere le attività censuarie sul campo, assistendo le famiglie nella consegna, nella compilazione e restituzione del questionario. Gli UCC sono stati costituiti sia in forma singola che in forma associata. La possibilità di costituire UCC in forma associata ha consentito di ottenere una più efficiente organizzazione delle attività ad essi affidate, soprattutto nei casi in cui esistevano già uffici di statistica in forma associata o Comunità montane o Unioni di comuni nel cui ordinamento fosse prevista la gestione comune della funzione statistica o dei servizi demografici. La costituzione degli UCC in forma associata ha anche consentito di ridurre il numero degli addetti al censimento, soprattutto nei casi in cui era limitato il numero delle unità di rilevazione previste in ciascun comune. Al 31 dicembre 2010 i Comuni del Lazio erano 378; 252 di essi non superavano i 5mila abitanti, altri 85 non superavano i 20mila e solo due comuni contavano oltre 100mila abitanti. Prospetto 2.1 Numero di comuni per classe di ampiezza demografica e provincia nel Lazio (valori assoluti) Provincia Ampiezza demografica (*) Fino a 5.000 5.001-20.000 20.001-50.000 50.001-100.000 Oltre 100.000 Totale Frosinone 66 17 8 - - 91 Latina 14 11 6 1 1 33 Rieti 69 3 1 - - 73 Roma 60 38 15 7 1 121 Viterbo 43 16-1 - 60 Totale 252 85 30 9 2 378 (*) Al 31 dicembre 2010 25

Quasi la totalità delle amministrazioni Laziali ha optato per la costituzione di Uffici Comunali di Censimento (UCC) in forma singola, solo quattro comuni hanno scelto di costituire 1 UCC in forma associata. La costituzione degli UCC nella regione è terminata verso la fine della prima decade del mese di maggio 2011, circa 40 giorni oltre la data prevista (31 marzo 2011). I Centri Comunali di Raccolta (CCR) 5 che hanno affiancato gli UCC nelle attività censuarie sono stati 480. La provincia di Roma con 199 CCR ne ha attivato il numero maggiore a fronte del più elevato numero di comuni (121). Figura 2.1 Numero di Centri Comunali di Raccolta nel Lazio per provincia Insieme ai 375 UCC hanno fatto parte della rete cinque Uffici Provinciali di Censimento (UPC), costituiti presso gli Uffici di statistica delle Prefetture e un Ufficio Regionale di Censimento (URC) costituito presso l Ufficio territoriale dell Istat. Negli UCC hanno svolto la loro attività 5.978 operatori censuari 6 suddivisi tra Responsabili UCC, Coordinatori e Rilevatori; in particolare i rilevatori sono stati 4.681, poco più del 60% dei quali impegnati nella provincia di Roma, con differenti livelli di operatività e compiti. In media ogni Rilevatore ha seguito 552 famiglie. Nei cinque UPC 19 operatori hanno coadiuvato l Ufficio Regionale di Censimento nelle situazioni di maggiore criticità. Nell URC 15 operatori hanno assistito la rete comunale e provinciale; in particolare sette di essi hanno assunto il ruolo di Responsabili Istat Territoriali (RIT). Nel complesso gli addetti al censimento sono stati 6.012. 2.3 La normalizzazione degli indirizzi e la spedizione postale alle famiglie La maggior parte degli indirizzi disponibili negli archivi anagrafici è stato utilizzato nella rilevazione. Il numero degli intestatari di schede di famiglia, derivanti dalle Liste Anagrafiche Comunali (LAC) acquisite con riferimento al 31 dicembre 2010, ha superato i 2,5 milioni di unità nella regione. Il 99% dei corrispondenti indirizzi è stato normalizzato, ossia reso idoneo alla spedizione postale. La percentuale di indirizzi 5 Ai Centri Comunali di Raccolta, costituiti dagli UCC in ciascun comune anche in numero superiore ad uno, le famiglie potevano riconsegnare il questionario compilato o chiedere assistenza alla compilazione. Al Coordinatore, anche coadiuvato dai Rilevatori, poteva essere affidato il compito di coordinare le attività di uno dei CCR, ove costituiti in numero superiore ad uno per comune. 6 Le informazioni relative agli operatori censuari sono tratte dal Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR). La conduzione del Censimento attraverso il Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR) ha consentito ai comuni di gestire e monitorare individualmente anche le attività del personale impiegato nelle operazioni censuarie. Le molteplici figure previste dall organizzazione censuaria, dal Responsabile dell Ufficio Comunale di Censimento, all operatore del Centro Comunale di Raccolta, al Rilevatore, sono state puntualmente definite in SGR, consentendo di ben caratterizzarne i compiti e le funzioni. Tale sistema, tuttavia, non escludeva che ad una stessa persona venissero affidati compiti e funzioni relative a ruoli diversi; ciò ha talvolta comportato doppi conteggi nella determinazione del numero degli operatori censuari perché una persona alla quale corrispondono due utenze di ruoli diversi in SGR viene contata due volte. I conteggi degli operatori censuari riportati in questo rapporto si riferiscono al numero di utenze SGR che, per quanto detto, è leggermente superiore rispetto a quello delle persone effettivamente impiegate nel Censimento. 26

normalizzati risulta superiore a quella nazionale (97,9%) in due delle cinque province. In particolare, nella provincia di Roma la percentuale degli indirizzi normalizzati ha quasi raggiunto il 100%, attestandosi al 99,5%. Le percentuali raggiunte dai comuni della regione indicano una buona tenuta degli archivi amministrativi di riferimento. Figura 2.2 Esito della normalizzazione degli indirizzi per la spedizione postale: Italia, Lazio e confronto per provincia (valori percentuali) 2.4 L esito della spedizione postale dei questionari alle famiglie Il 98,6% dei questionari idonei alla spedizione postale è stato inviato direttamente alle famiglie. I restanti questionari, relativi a particolari tipologie come, ad esempio, famiglie numerose (più di sei componenti) o residenti in convivenza, sono stati recapitati all UCC e successivamente consegnati alle famiglie dai Rilevatori. Il processo di spedizione dei questionari alle famiglie ha registrato il 95% di consegne. Nella provincia di Frosinone si è registrata la percentuale più elevata di avvenuta consegna, 97,7%. Nella provincia di Roma, contrariamente a quanto si è riscontrato per il processo di normalizzazione, è stata consegnata la percentuale più bassa di questionari (94,7%). Figura 2.3 Esito della spedizione postale dei questionari alle famiglie: Italia, Lazio e confronto per provincia (valori percentuali) 27

2.5 La restituzione dei questionari compilati Le famiglie laziali, hanno scelto con maggior frequenza, come canale di restituzione del questionario compilato 7, quello telematico (38,1%) ed in secondo luogo quello postale (31%) ed hanno utilizzato queste due modalità più del complesso nazionale (rispettivamente, 33,4% il web e 22,6% il postale). La terza scelta, in ordine di preferenza, riguarda i Centri Comunali di Raccolta (18,6%) che hanno risentito, soprattutto, del picco registrato dal canale telematico e da quello postale, allontanandosi molto dalla percentuale nazionale (31,7%). I Rilevatori laziali hanno raccolto il 12,31% dei questionari, valore di poco superiore a quello nazionale (12,26%). Figura 2.4 Questionari restituiti per canale di restituzione: Italia e Lazio (valori percentuali) La modalità web è stata preferita soprattutto dalle famiglie della provincia di Latina (56,0%) e, anche se in minor misura, da quelle della provincia di Rieti (47,1%). Nella provincia di Viterbo, il canale preferito è stato quello dei CCR che hanno raccolto il 40,7% dei questionari. Le famiglie della provincia di Roma hanno dimostrato di preferire, con quasi la stessa intensità, la consegna agli Uffici postali (36,9%) e il web (36,4%); allo stesso modo, le famiglie della provincia di Frosinone hanno dimostrato di preferire sia l invio telematico (34,8%) e sia il canale dei CCR (34,2%). I Rilevatori sono stati impegnati in misura maggiore nella provincia di Frosinone, dove hanno raccolto il 18,3% dei questionari. Prospetto 2.2 Questionari restituiti per canale di restituzione e provincia nel Lazio (valori percentuali) Provincia Canale di restituzione WEB CCR UP RIL Frosinone 34,81 34,16 12,71 18,32 Latina 55,98 17,60 12,88 13,54 Rieti 47,05 24,04 19,37 9,54 Roma 36,41 14,94 36,88 11,77 Viterbo 31,46 40,65 18,08 9,81 7 I risultati ottenuti in termini di scelta della modalità di restituzione dei questionari compilati (Web, Centri Comunali di Raccolta, Uffici Postali, Rilevatore), sono fortemente correlati con le scelte organizzative dei singoli Uffici Comunali di Censimento (UCC). Il Piano Generale di Censimento e le successive circolari attuative hanno lasciato alle amministrazioni comunali ampi margini di autonomia nel promuovere i diversi canali di restituzione; ad esempio, in molti comuni di piccole dimensioni le famiglie sono state invitate dall amministrazione a recarsi presso le sedi preposte e compilare il questionario via web con l aiuto del personale dell Ufficio Comunale di Censimento. 28

Rispetto alla dimensione demografica, il canale telematico ha registrato le maggiori preferenze in quasi tutte le classi di dimensione demografica; in particolare, nella classe relativa ai comuni più piccoli (fino a 5.000 abitanti) ha raggiunto il 46,6% delle preferenze. Nei comuni appartenenti alla classe di maggiori dimensioni (oltre 100.000 abitanti) le famiglie hanno preferito, principalmente, la restituzione dei questionari presso gli Uffici postali (44,2%). Prospetto 2.3 Questionari restituiti per canale di restituzione e classe di ampiezza demografica dei comuni nel Lazio (valori percentuali) Classe di ampiezza demografica (*) Canale di restituzione WEB CCR UP RIL Fino a 5.000 46,61 32,93 8,84 11,62 5.001-20.000 37,83 35,45 14,69 12,03 20.001-50.000 42,50 26,82 19,12 11,56 50.001-100.000 42,72 25,02 23,66 8,60 Oltre 100.000 34,59 7,83 44,18 13,40 (*) Al 31 dicembre 2010 2.6 La chiusura delle operazioni censuarie Il numero di giorni intercorso tra la chiusura del confronto censimento-anagrafe registrata sul Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR) e la data prevista nelle circolari dell Istat, può essere considerato un indicatore di tempestività nella conclusione delle operazioni censuarie. Il ritardo 8 è stato calcolato come giorni di distanza tra la chiusura effettiva delle operazioni di confronto e la data prevista. L 85,5% dei comuni laziali ha concluso le operazioni censuarie registrando un ritardo massimo di 60 giorni, oltre la metà di essi (57,7%) conclude non oltre il 15 giorno e il 74,3% non oltre il 30. Nella provincia di Frosinone il 69,2% dei comuni ha concluso le operazioni censuarie con un ritardo massimo di 15 giorni, si raggiunge l 89% dei comuni se si considera un ritardo massimo di un mese. Nella provincia di Viterbo la maggior parte dei comuni ha concluso le attività con un ritardo massimo di un mese (81,7%). Il 27,3% dei comuni della provincia di Latina ha registrato ritardi di oltre 60 giorni. Prospetto 2.4 Numero di comuni per classe di ritardo e provincia nel Lazio (valori percentuali) Classe di ritardo Provincia Nessun ritardo Tra 1 e 15 gg Tra 16 e 30 gg Tra 31 e 60 gg Tra 61 e 90 gg Tra 91 e 120 gg Oltre 120 gg Frosinone 13,19 56,04 19,78 7,69 2,20 1,10 0,00 Latina 0,00 45,46 15,15 12,12 24,24 3,03 0,00 Rieti 13,70 52,05 10,96 9,59 12,33 0,00 1,37 Roma 10,74 35,54 15,70 14,05 11,57 9,92 2,48 Viterbo 8,33 51,66 21,67 11,67 5,00 1,67 0,00 Totale 10,58 47,09 16,67 11,11 9,52 3,97 1,06 Considerando la dimensione demografica risulta che la maggior parte dei comuni più piccoli (fino a 5mila abitanti) ha concluso le operazioni censuarie con un ritardo massimo di 30 giorni (84,1%), di cui il 14,7% non ha registrato alcun ritardo e il 53,6% non ha superato i 15 giorni. Anche la maggior parte (75,3%) dei comuni 8 In merito al ritardo nella conclusione delle operazioni censuarie, è da sottolineare che la complessità del sistema SGR ha talvolta rallentato le attività degli UCC. Le profonde innovazioni, anche tecnologiche, che hanno caratterizzato l ultimo Censimento hanno richiesto un notevole sforzo comune nel cambiare importanti aspetti organizzativi come, ad esempio, la necessità di svolgere il confronto censimento-anagrafe contestualmente alla rilevazione. 29

medio-piccoli (5mila-20mila abitanti) ha concluso le operazioni censuarie con un ritardo massimo di 30 giorni. I comuni grandi (50mila-100mila abitanti) hanno terminato le operazioni registrando un ritardo compreso tra oltre i 30 e i 120 giorni; in particolare, il 55,6% ha concluso le operazioni oltre 90 giorni dopo il termine previsto, ma non ha superato i 120 giorni. Il complesso dei comuni più grandi (oltre 100mila abitanti) ha registrato un ritardo minimo di oltre 60 giorni ed uno massimo di 120 giorni. Prospetto 2.5 Numero di comuni per classe di ritardo e classe di ampiezza demografica nel Lazio (valori percentuali) Classe di ampiezza demografica (*) Nessun ritardo Tra 1 e 15 gg Tra 16 e 30 gg Classe di ritardo Tra 31 e 60 gg Tra 61 e 90 gg Tra 91 e 120 gg Oltre 120 gg Fino a 5.000 14,68 53,58 15,87 7,94 7,14 0,79 0,00 5.001-20.000 3,53 49,41 22,35 9,41 8,24 2,35 4,71 20.001-50.000 0,00 3,33 13,33 40,00 26,67 16,67 0,00 50.001-100.000 0,00 0,00 0,00 22,22 22,22 55,56 0,00 Oltre 100.000 0,00 0,00 0,00 0,00 50,00 50,00 0,00 Totale 10,58 47,09 16,67 11,11 9,52 3,97 1,06 (*) Al 31 dicembre 2010 30

CAPITOLO 3 IVALCENS: l indagine per la valutazione del processo relativo al censimento della popolazione e delle abitazioni 3.1 Descrizione dell indagine Il lavoro sul campo svolto dagli UPC e dagli UCC ha consentito a tutti gli operatori della rete di rilevazione di entrare nel merito delle innovazioni tecniche, metodologiche e organizzative introdotte in occasione del 15 Censimento della popolazione e di testarne l effettiva funzionalità. Per questo motivo l Istat ha ritenuto opportuno sottoporre a un qualificato esame ex-post gli esiti di tali innovazioni, anche al fine di poterne trarre utili indicazioni per il futuro. Questo è stato fatto attraverso IVALCENS, l Indagine per la VALutazione del processo di rilevazione CENSuario 9. L indagine è stata realizzata attraverso la somministrazione via web 10 a tutti gli UCC e a tutti gli UPC di un questionario. Il questionario di rilevazione per gli UCC è stato strutturato in 17 sezioni volte a valutare vari aspetti della rilevazione censuaria: il giudizio da parte degli UCC relativamente agli esiti del processo di rilevazione e all organizzazione adottata (ossia una sorta di autopercezione sul proprio operato); un giudizio sul supporto istituzionale e sulla visibilità del Censimento; la valutazione circa il ruolo delle innovazioni sulle operazioni censuarie; l esistenza di eventuali criticità di processo e indicazioni su come poterle risolvere; il gradimento circa la formazione ricevuta e l adeguatezza dei materiali impiegati; l utilizzo degli strumenti di lavoro a distanza e l assistenza fornita dall URC; la funzionalità di SGR e l adeguatezza dei vari aspetti del Diario di Sezione. Ulteriori tematiche hanno riguardato domini territoriali particolari: i comuni capoluogo di Provincia o con almeno 20mila abitanti 11 al 01.01.2008 e gli UCC costituiti in forma associata 12. Il questionario per gli UPC, composto di 11 sezioni, ricalca quello degli UCC per quanto attiene il ruolo delle innovazioni, la formazione ricevuta, l adeguatezza dei materiali, l assistenza fornita dall URC e il contesto di riferimento. Se ne differenzia invece per quanto riguarda gli aspetti legati alla rilevazione delle unità di interesse e all organizzazione censuaria, non più legati ad un criterio di autopercezione ma alla valutazione media espressa sull operato degli UCC di competenza. La raccolta dei dati è stata realizzata nel periodo dal 18 di Luglio (il 10 Agosto per la Provincia Autonoma di Bolzano) al 28 di Settembre 2012. Durante la prima fase (fino al 27 di Agosto) gli UCC e gli UPC hanno risposto in maniera spontanea al questionario (la risposta è stata agevolata da due solleciti mail: il primo il 31 di Luglio e il secondo il 20 di Agosto). Nella seconda fase i non rispondenti sono stati contattati direttamente dagli Uffici Regionali di Censimento. 3.2 La valutazione espressa dagli Uffici Comunali di Censimento del Lazio Nel Lazio il tasso di risposta complessivo all indagine IVALCENS è stato del 93,9%, contro la media nazionale del 94,3%. Per gli UCC singoli con almeno 20mila abitanti il tasso di risposta è stato del 95,1% (media nazionale 97,8%). I dati relativi alle mancate risposte sono stati stimati, per ciascuna variabile, utilizzando un metodo di imputazione stocastica basato sul serbatoio dei rispondenti stratificati per classe dimensionale (UCC associati e singoli con meno di 20mila abitanti; UCC singoli con almeno 20mila abitanti). 9 IVALCENS è stata messa a punto e realizzata dalla Direzione centrale per lo sviluppo e il coordinamento della rete territoriale e del Sistan (DCSR), d intesa con il Dipartimento dei Censimenti (DICA). Ha collaborato anche l Ufficio di Statistica del Ministero dell Interno. 10 La somministrazione del questionario Web è stata effettuata con modalità CAWI, Computer Assisted Web Interviewing (tramite il software limesurvey). L utilizzo di internet ha consentito di svolgere la rilevazione senza il sostenimento di alcun costo diretto per la raccolta dei dati. 11 Questi comuni hanno infatti svolto la Rilevazione dei Numeri Civici (RNC) prima del Censimento vero e proprio ed inoltre qualora sia stato possibile costruire, in ambito urbano, le Aree di Censimento (ACE), hanno utilizzato una duplice versione del questionario ( short e long ). I quesiti posti riguardavano la valutazione circa l influenza di RNC sia sul processo di rilevazione che per il recupero della sottocopertura e la valutazione in merito all utilizzo della doppia versione del questionario ai fini della semplificazione e di una maggiore efficienza del processo di rilevazione. 12 Agli UCC associati è stato richiesto di valutare l utilità dell associazionismo sia in termini organizzativi che come strumento per accrescere la tempestività del processo. 31

La maggior parte dei quesiti posti è di tipo qualitativo, e le modalità di risposta sono espresse nella scala per nulla, poco, abbastanza e molto. Per finalità di analisi dette modalità vengono trasformate su scala quantitativa utilizzando i valori da 0 (corrispondente a per nulla ) a 3 ( molto ) in maniera tale da poter calcolare la media aritmetica semplice. Entrando nel merito dei risultati i primi due aspetti investigati riguardano l auto-valutazione dell UCC relativamente alla rilevazione delle diverse tipologie di unità afferenti al campo di osservazione (famiglie, convivenze, edifici, abitazioni non occupate) e all organizzazione dei vari aspetti delle operazioni censuarie. Per quanto attiene al primo punto (Prospetto 3.1) si nota per esempio che, mediamente, la valutazione espressa per la rilevazione delle famiglie (nella scala da 0 a 3) nel Lazio è pari a 2,55 punti, in linea con la media nazionale di 2,61. L analogo dato per le convivenze raggiunge il valore di 2,51 (media nazionale 2,55). Gli UCC della provincia di Latina esprimono mediamente il giudizio più critico per tutti gli aspetti, in particolar modo rispetto alle abitazioni non occupate (2,00 valore più basso rispetto al 2,22 regionale) e alle convivenze (2,26 rispetto al 2,51 regionale). Prospetto 3.1 Grado di soddisfazione da parte degli UCC per la rilevazione delle unità afferenti al campo di osservazione (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Provincia Tipologia unità di rilevazione Tipologia UCC Dimensione demografica Famiglie Convivenze Edifici Provincia: Abitazioni non occupate Viterbo 2,54 2,59 2,40 2,32 Rieti 2,56 2,52 2,44 2,37 Roma 2,56 2,46 2,33 2,06 Latina 2,45 2,26 2,30 2,00 Frosinone 2,58 2,64 2,43 2,32 Tipologia UCC e dimensione demografica: Associati - - - - Singoli <1.000 abitanti 2,58 2,42 2,50 2,43 Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,58 2,57 2,39 2,26 Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,49 2,50 2,23 1,95 Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,50 2,43 2,37 2,10 Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,64 2,45 2,64 2,27 Lazio 2,55 2,51 2,38 2,22 Italia 2,61 2,55 2,38 2,28 Il secondo aspetto per il quale è richiesta una auto-valutazione all UCC riguarda la struttura organizzativa (Prospetto 3.2). In particolare la percezione circa il funzionamento dei Centri Comunali di Raccolta e l adeguatezza in termini di numerosità, la valutazione circa lo svolgimento delle attività di back office e delle operazioni sul campo, l adeguatezza del numero di rilevatori e di coordinatori. Si precisa a questo proposito che il Piano Generale di Censimento ha fornito agli operatori sul campo (UCC) linee guida per la definizione degli aspetti organizzativi (numero di CCR, di rilevatori, di coordinatori e di personale di back office, per numero di unità di unità da rilevare) non strettamente vincolanti, lasciando margini di decisione, anche strategici, ai Responsabili UCC. La soddisfazione espressa dagli UCC laziali sugli aspetti organizzativi si caratterizza per una seppur lieve ma più diffusa difformità, in negativo, rispetto al dato nazionale su quasi tutti gli aspetti considerati. 32

Prospetto 3.2 Grado di soddisfazione da parte degli UCC in relazione all organizzazione di vari aspetti delle operazioni censuarie (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Provincia Tipologia UCC Dimensione demografica Funzionamento CCR Numero di CCR Aspetto operazioni censuarie Attività di Back Office Organizzazione operazioni sul campo Numero di rilevatori Numero di coordinatori Provincia: Viterbo 2,47 2,44 2,61 2,67 2,51 2,32 Rieti 2,51 2,41 2,45 2,44 2,37 2,33 Roma 2,57 2,43 2,49 2,45 2,42 2,47 Latina 2,48 2,42 2,52 2,48 2,42 2,45 Frosinone 2,58 2,49 2,49 2,41 2,41 2,37 Tipologia UCC e dimensione demografica: Associati - - - - - - Singoli <1.000 abitanti 2,51 2,48 2,44 2,50 2,37 2,36 Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,56 2,50 2,49 2,49 2,48 2,36 Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,51 2,36 2,55 2,40 2,33 2,45 Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,60 2,37 2,63 2,53 2,50 2,47 Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,45 2,18 2,55 2,45 2,27 2,45 Lazio 2,54 2,44 2,50 2,47 2,42 2,39 Italia 2,56 2,49 2,55 2,51 2,46 2,37 Prima di entrare nel merito della valutazione del processo di rilevazione in senso stretto, un elemento che è stato esaminato è quello relativo al punto di vista degli UCC circa le condizioni di contesto in cui hanno operato (Prospetto 3.3), ovvero il supporto istituzionale fornito dall Amministrazione comunale (dove la valutazione media nel Lazio è di 1,69 punti contro la media nazionale di 1,65) e la visibilità del Censimento sia nei termini della campagna di comunicazione integrata realizzata dall Istat (che riscuote una valutazione media di 1,79 punti) sia per quanto concerne l interesse dei Mass Media (1,50). La valutazione a livello provinciale rispecchia sostanzialmente le valutazioni espresse a livello regionale; sono però da notare due casi particolari che riguardano le province di Rieti e di Roma. Gli UCC in provincia di Rieti si caratterizzano per un livello di soddisfazione superiore alla media nazionale e regionale. Gli UCC della provincia di Roma, invece, si distinguono per la valutazione negativa attribuita all interesse dei massmedia (1,26) verso il Censimento, aspetto del quale hanno risentito maggiormente i comuni di più grandi dimensioni (si veda il punteggio pari a 1,09 che riguarda i comuni con almeno 50.000 abitanti) che probabilmente, data la complessità del processo di rilevazione nel territorio di competenza, avrebbero gradito un maggior interesse in tal senso. 33

Prospetto 3.3 Grado di soddisfazione degli UCC relativo al supporto istituzionale e alla visibilità del Censimento (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Provincia Tipologia UCC Dimensione demografica Provincia: Interesse mostrato dall'amministrazione Comunale Contesto di riferimento Campagna di Comunicazione integrata realizzata dall'istat Interesse dei massmedia Viterbo 1,65 1,67 1,53 Rieti 1,81 2,07 1,73 Roma 1,63 1,65 1,26 Latina 1,58 1,85 1,64 Frosinone 1,73 1,82 1,56 Tipologia UCC e dimensione demografica: Associati...... Singoli <1.000 abitanti 1,79 2,05 1,70 Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 1,69 1,87 1,56 Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 1,54 1,52 1,27 Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 1,77 1,60 1,37 Singoli 50.000 abitanti e oltre 1,73 1,36 1,09 Lazio 1,69 1,79 1,50 Italia 1,65 1,88 1,62 La valutazione circa il ruolo delle innovazioni nello svolgimento delle operazioni censuarie (Prospetto 3.4) riguarda vari aspetti del processo di rilevazione. Il primo di essi fa riferimento all utilizzo delle Liste Anagrafiche Comunali (LAC), dove mediamente il punteggio attribuito è pari a 2,59, contro la media nazionale di 2,55. Segue un giudizio sull impiego delle Liste Integrative di Fonte Ausiliaria (LIFA) per il recupero della sottocopertura e la valutazione relativa alla consegna postale dei questionari. Vengono inoltre sottoposti a valutazione i vari canali di restituzione dei questionari (posta, internet, CCR, rilevatore). Il canale web, in particolare, riceve un gradimento di 2,46 punti (la media nazionale è 2,39). A livello provinciale emergono differenze su quasi tutti gli aspetti esaminati. Rieti si caratterizza per le soddisfazioni espresse sull utilizzo delle LAC e delle LIFA, rispettivamente in negativo e in positivo, rispetto al dato regionale. Latina denota il livello di maggiore insoddisfazione per la consegna postale che, invece, risulta essere stata di gradimento per gli UCC in provincia di Roma. Anche la tipologia dell UCC e la dimensione demografica dei comuni laziali incide sul gradimento espresso. Particolare rilievo assumono: il dato relativo all utilizzo delle LIFA per i comuni più grandi (0,91 contro il dato regionale dell 1,86) e il dato relativo alla consegna postale per i comuni con ampiezza demografica compresa tra i 5 e i 50 mila abitanti. 34

Prospetto 3.4 Valutazione circa il ruolo delle innovazioni nello svolgimento delle operazioni censuarie per tipologia di innovazione (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Provincia Tipologia UCC Dimensione demografica Utilizzo LAC Utilizzo LIFA per recupero sottocopertura Tipo di innovazione Consegna postale questionari Postale Restituzione questionari Via internet Tramite CCR Tramite rilevatore Provincia: Viterbo 2,65 1,72 1,70 1,44 2,40 2,81 2,42 Rieti 2,53 2,11 1,78 1,36 2,60 2,49 2,37 Roma 2,61 1,80 1,90 1,44 2,52 2,66 2,25 Latina 2,61 1,73 1,55 1,39 2,58 2,58 2,33 Frosinone 2,57 1,87 1,78 1,36 2,24 2,52 2,29 Tipologia UCC e dimensione demografica: Associati.............. Singoli <1.000 abitanti 2,63 2,15 2,03 1,66 2,53 2,49 2,36 Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,59 1,98 1,75 1,41 2,42 2,66 2,34 Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,54 1,57 1,64 1,27 2,45 2,63 2,31 Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,67 1,53 1,60 1,10 2,40 2,63 2,23 Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,64 0,91 2,00 1,00 2,45 2,55 1,91 Lazio 2,59 1,86 1,79 1,40 2,46 2,61 2,31 Italia 2,55 1,68 1,79 1,35 2,39 2,66 2,34 Due aspetti particolari del processo sottoposti a valutazione riguardano l adeguatezza della formazione ricevuta (Prospetto 3.5) con riferimento ai principali aspetti del Censimento ovvero le unità di rilevazione, i questionari, il processo di rilevazione, la rilevazione degli edifici e il confronto censimento-anagrafe e l adeguatezza dell assistenza fornita dall Ufficio Regionale di Censimento (Prospetto 3.6), organismo di coordinamento della rete, in termini di tempestività dell assistenza e risoluzione delle problematiche presentate. In particolare è da segnalare il gradimento per la formazione ricevuta dagli UCC secondo la provincia. Nel Lazio, anche a livello provinciale, questo risulta sistematicamente più elevato della media nazionale, sebbene vi siano lievi cadute rispetto al dato regionale in corrispondenza dei comuni più grandi. In particolare, l unico aspetto per il quale si rileva un minor gradimento rispetto al dato nazionale è quello degli UCC singoli di dimensione demografica pari o superiore ai 50.000 abitanti relativamente al processo di rilevazione (2,09). La tempestività nell assistenza agli UCC ha invece riscontrato un minor livello di gradimento, anche se sostanzialmente in linea con il dato nazionale. Il dato provinciale più negativo si riscontra nella provincia di Roma (2,14 per la tempestività e 2,22 per la risoluzione delle problematiche). E da segnalare il livello di soddisfazione espresso dagli UCC della provincia di Frosinone, livello che si colloca al di sopra della media nazionale e regionale. 35

Prospetto 3.5 Valutazione circa l adeguatezza della formazione ricevuta per tipologia di argomento (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Provincia Tipologia UCC Dimensione demografica Provincia: Unità di rilevazione Questionari Argomento della formazione Processo di rilevazione Edifici Confronto Censimento- Anagrafe Viterbo 2,14 2,23 2,14 2,04 2,14 Rieti 2,26 2,29 2,22 2,12 2,05 Roma 2,28 2,28 2,18 2,11 2,06 Latina 2,27 2,15 2,18 2,18 2,30 Frosinone 2,24 2,34 2,29 2,21 2,18 Tipologia UCC e dimensione demografica: Associati.......... Singoli <1.000 abitanti 2,34 2,36 2,30 2,28 2,08 Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,20 2,26 2,21 2,10 2,13 Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,17 2,24 2,14 2,01 2,07 Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,37 2,30 2,13 2,10 2,20 Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,45 2,18 2,09 2,36 2,36 Lazio 2,25 2,28 2,21 2,13 2,12 Italia 2,15 2,18 2,14 1,98 2,08 Prospetto 3.6 Valutazione circa l adeguatezza dell assistenza fornita dall URC (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Provincia Tipologia UCC Dimensione demografica Aspetto dell'assistenza fornita dall'urc Tempestività Risoluzione delle problematiche presentate Provincia: Viterbo 2,33 2,39 Rieti 2,23 2,33 Roma 2,14 2,22 Latina 2,24 2,30 Frosinone 2,46 2,44 Tipologia UCC e dimensione demografica: Associati.... Singoli <1.000 abitanti 2,21 2,23 Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,31 2,39 Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,25 2,26 Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,33 2,53 Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,18 2,09 Lazio 2,27 2,33 Italia 2,31 2,34 Per i Comuni (singoli) di dimensione demografica superiore a 20mila unità l analisi relativa alla valutazione del processo si arricchisce (Figura 3.1) sia relativamente alla valutazione su RNC (in termini di influenza della stessa per il recupero della sottocopertura e di effetto dello svolgimento della rilevazione sul processo di rilevazione censuaria) che con riferimento all utilizzo di una duplice versione ( long e short form) del questionario di famiglia (modello CP.1). La diversificazione dei modelli di rilevazione risulta mediamente più gradita nel Lazio che in Italia. Questo vale anche per quanto riguarda l influenza della RNC per il recupero della sottocopertura. Viceversa la valutazione degli effetti relativi allo svolgimento della RNC sul processo di rilevazione risulta essere leggermente superiore in Italia che nella regione. 36

Figura 3.1 Dettaglio informativo sugli UCC con almeno 20mila abitanti (valori medi nella scala da 0, per nulla, a 3, molto ) Utilizzo versione "long" e "short" form del modello CP.1 per la semplificazione del processo Effetti dello svolgimento della RNC sul processo di rilevazione Influenza della RNC per il recupero della sottocopertura Italia Regione 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 Due ulteriori aspetti investigati riguardano gli strumenti a disposizione degli operatori comunali, sia in termini di materiali di rilevazione (Prospetto 3.7) ovvero guide alla compilazione dei questionari, manuale per la rilevazione, manuale di utilizzo di SGR, materiale ausiliario per la rilevazione degli stranieri, documenti ufficiali (circolari e informative) e ulteriore materiale censuario che con riferimento agli strumenti di lavoro a distanza (Prospetto 3.8), cioè il portale per gli operatori della rete e il sistema per la formazione a distanza (FAD/E-learning). Per quanto concerne i materiali si noti, in particolare, che il materiale ausiliario per la rilevazione degli stranieri riceve un gradimento di 1,99 punti (identica rispetto alla media nazionale). La valutazione espressa sull adeguatezza del materiale di rilevazione nel Lazio è sostanzialmente in linea con il dato nazionale, tuttavia sono da evidenziarsi alcune specificità provinciali: è il caso degli UCC della provincia di Roma che esprimono i punteggi più bassi sia per il portale degli operatori della rete (2,29) sia per il sistema di formazione a distanza (1,75) mentre si riscontra una maggiore omogeneità regionale per ampiezza demografica del comune. Più evidente è il maggiore gradimento medio espresso dagli UCC laziali sull utilità degli strumenti di lavoro a distanza (2,38 portale della rete, 1,83 formazione a distanza) rispetto al gradimento medio espresso a livello nazionale (rispettivamente 2,27 e 1,79). 37