Richiedente: LIFENERGY S.r.l.



Documenti analoghi
BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl

CASTELNUOVESE INERTI S.R.L. Via S.R. 69 Via Ponte alle Forche, San Giovanni Valdarno (Ar) P.IVA

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

R E G I O N E P U G L I A

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

Ancona, EDISON S.p.A. Gestione Idrocarburi

PERFORAZIONE A PERCUSSIONE

Allegato 1 DICHIARA. che le terre e rocce da scavo provenienti dal suddetto intervento (barrare la/le voce/i, che interessa/no):

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:

Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

INTRODUZIONE. 4 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE. 5 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI. 5 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO.

Cava Casolo Piano Gestione Rifiuti

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO

COMUNE DI VILLENEUVE

assoamianto.itit Sito nazionale di documentazione e informazione sul Problema Amianto assoamianto@assoamianto.it info@assoamianto.

IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO

Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO

Insediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti.

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati

Indicazioni per la predisposizione del Piano di Gestione dei Rifiuti di Estrazione PGRE

Quaderni di aggiornamento normativo A cura del dott. Jacopo Rapisarda j.rapisarda@bluebrain.it DISCARICHE

Art. 1 Campo di applicazione

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL

16,00 del Comune di CUNEO Settore Ambiente e Territorio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA

Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n.

BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE

(Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali) quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

!! Linee!guida!per!la!realizzazione!di!impianti!geotermici!

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA. CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA E. Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali

PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIO-BDO Bottrighe Adria (RO)

LE LINEE GUIDA PROVINCIALI

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

La gestione dei limi di decantazione del lavaggio degli inerti di cava

PIANO DI RECUPERO. RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED AMPLIAMENTO DI UN EDIFICIO AD USO SINGOLA ABITAZIONE ai sensi dell'art.3 della L.R.

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

paragrafo successivo, in cui sono indicate le modalità di riutilizzo, omettendo la parte anagrafica già compilata nel presente paragrafo.

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda)

Regione Autonoma Valle d Aosta COMUNE DI GRESSAN

ADEMPIMENTI IN CASO DI EVENTO POTENZIALMENTE CONTAMINANTE

TECNICHE DI PERFORAZIONE NELLA GEOTERMIA. 03 Ottobre 2008

PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DI UN POZZO E PROVE DI PORTATA

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE

Fanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione?

FORUM SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI NORMATIVA E CRITICITA IRRISOLTE. Il Coordinatore della Sicurezza e le recenti modifiche legislative

Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE

Consulenza per la gestione dei rifiuti

Cos'è e come funziona una discarica.

RELAZIONE PAESAGGISTICA

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI

Il concetto di gestione dei rifiuti

VDA BroadBusiness Ulteriori Lotti Funzionali

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

ACEA Distribuzione Direzione Operazioni Rete AT

Art. 1 Campo di applicazione

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze

Siti contaminati: rischi ambientali, tecniche e costi di risanamento

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO

LINEE DI INDIRIZZO PER I COMUNI

IL REPO SABILE DEL SERVIZIO

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

Assessorato territorio e ambiente Dipartimento territorio e ambiente

TECNOLOGIE SOLES NON INVASIVE AL SERVIZIO DELLA REALIZZAZIONE DI PARCHEGGI INTERRATI IN AMBIENTE URBANO

A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO AL DI FUORI DEL REGIME DELLE TRS

Le problematiche dei rifiuti in azienda e la nuova classificazione

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL Claudio Boldori

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

UN PROGETTO PER L AVVENIRE

AQUAPUR MULTISERVIZI SPA Via di Lucia, n PORCARI (LU)

DITTA LAPRIMA PLASTICS SRL PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI

- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote.

Il decreto legislativo 494/96. Geom. Stefano Fiori

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

PROGETTO DI VARIANTE DELLA COLTIVAZIONE DELLA CAVA DI MARMO FASSA POSLEN in Comune di Asiago (VI)

REGOLAMENTO D USO DELLA DISCARICA COMUNALE PER RIFIUTI INERTI

Io sottoscritto/a in qualità di titolare/legale rappresentante (1) della Ditta/Ente (1) con sede legale in Provincia via n C.A.P.

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

PARTE SPECIALE Illeciti ambientali

II decreto correttivo d.lgs.152/06

SARTORELLO ESCAVAZIONI S.R.L.

Transcript:

Richiedente: LIFENERGY S.r.l. REGIONE VENETO PERMESSO DI RICERCA DI RISORSE GEOTERMICHE MONTECCHIO PRECALCINO (VI) Progetto definitivo per la realizzazione di due pozzi esplorativi geotermici denominati Montecchio Precalcino 1 e Montecchio Precalcino 2 36 PIANO GESTIONE RIFIUTI (D.Lgs. 117/2008) GENNAIO 2015

PIANO GESTIONE RIFIUTI (D.Lgs. 117/2008) Sommario 1. PREMESSA... 1 2. DESCRIZIONI DELL ATTIVITÀ CHE PORTANO ALLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI DI ESTRAZIONE... 2 3. STRUTTURA DI DEPOSITO DEI RIFIUTI DI ESTRAZIONE... 3 4. SCREENING SUGLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SULL'AMBIENTE ED EVENTUALI MISURE PREVENTIVE E DI MITIGAZIONE DA ADOTTARE... 4 5. PROCEDURE DI CONTROLLO E DI MONITORAGGIO... 4 6. ALTRI RIFIUTI... 5 7. QUANTITÀ... 5 IdroGeo Service srl Engineering & Consulting Geothermal Geostudi Astier srl Sintecnica srl

1. PREMESSA Questa relazione è stata redatta su incarico di LIFENERGY Srl (proponente) e costituisce il Piano di gestione dei rifiuti di estrazione derivanti dall attività di prospezione e ricerca per la realizzazione di due pozzi esplorativi geotermici denominati Montecchio Precalcino 1 e Montecchio Precalcino 2 all interno del territorio comunale di Montecchio Precalcino in Provincia di Vicenza. I pozzi esplorativi saranno realizzati nell ambito del progetto di ricerca geotermico del Permesso di Ricerca per risorse geotermiche denominato convenzionalmente "Montecchio Precalcino", che si estende in parte del territorio dello stesso Comune di Montecchio Precalcino, del Comune di Breganze, del Comune di Dueville, del Comune di Sandrigo, del Comune di Sarcedo e del Comune di Villaverla in Provincia di Vicenza. La LIFENERGY S.r.l., in ottemperanza a quanto previsto dall Art. 5 del Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117, si è premunita di redigere il Piano di gestione dei rifiuti del cantiere di perforazione sito nel comune di Montecchio Precalcino (VI). Questo strumento programmatico secondo il D.lgs. 117/08 art. 5 commi 1, 2 e 3 è volto a: prevenire o ridurre la produzione di rifiuti di estrazione e la loro pericolosità ; assicurare lo smaltimento sicuro dei rifiuti di estrazione a breve e lungo termine, in particolare tenendo conto, nella fase di progettazione, della gestione durante il funzionamento e dopo la chiusura, di una struttura di deposito dei rifiuti di estrazione ; incentivare il recupero dei rifiuti di estrazione attraverso il riciclaggio, il riutilizzo o la bonifica dei rifiuti di estrazione interessati, se queste operazioni non comportano rischi per l'ambiente, conformemente alle norme ambientali vigenti e, ove pertinenti, alle prescrizioni del presente decreto. Le operazioni di perforazione del pozzo esplorativo produrranno necessariamente dei rifiuti che saranno smaltiti secondo normativa a seconda della loro classificazione merceologica. In particolare allo stato attuale del progetto si possono prevedere: rifiuti di estrazione liquidi derivanti dall utilizzo dei fanghi di perforazione; rifiuti di estrazione solidi derivanti dall attività di perforazione; Rifiuti di estrazione liquidi derivanti dall utilizzo dei fanghi di perforazione: per la perforazione dei due pozzi saranno utilizzati fanghi bentonitici di perforazione a base acquosa. La loro caratterizzazione e IdroGeo Service srl Geostudi Astier srl Sintecnica srl Chema Srl E.E.C. Pag. 1

classificazione avverrà a seguito di specifica analisi a carico del Committente ma in via presuntiva si può assegnare un CER 010504, ovvero fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci; in via presuntiva qualora vi fosse la necessità di utilizzo di barite, il codice CER sarà 010507, ovvero fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite. Complessivamente si stima un quantitativo di 2800 ton. I suddetti fanghi, provenienti dalle vasche di maturazione e di circolo, prima dello smaltimento saranno preventivamente stoccati in apposite vasche a tenuta e successivamente smaltiti a carico del Committente tramite compagnia specializzata presso impianto autorizzato previo rilascio di formulario di avvenuto smaltimento. In via presuntiva presso lo stabilimento SAFOND MARTINI s.r.l. e lo stabilimento GEO NOVA Spa in località Loria (TV). Rifiuti di estrazione solidi derivanti dall attività di perforazione (cutting di perforazione): durante la perforazione i fanghi bentonitici a base acquosa, porteranno a giorno i residui solidi della perforazione che altro non sono che terre e rocce di scavo delle formazioni geologiche attraversate. Il sistema di trattamento in sito dei fanghi di perforazione suddetti prevede la separazione fisica, tramite vibrovaglio, desander e desilter, delle terre e rocce da scavo dai fanghi stessi. La loro caratterizzazione e classificazione avverrà a seguito di specifica analisi a carico del Committente ma in via presuntiva si può assegnare un CER 170504, ovvero terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03. Complessivamente si stima un quantitativo di 1990 ton. Le suddette terre e rocce da scavo, provenienti dal trattamento fisico (vagliatura) in sito dei fanghi di perforazione, saranno preventivamente stoccate in apposite vasche a tenuta e successivamente smaltiti a carico del Committente tramite compagnia specializzata presso impianto autorizzato previo rilascio di formulario di avvenuto smaltimento. In via presuntiva presso lo stabilimento SAFOND MARTINI s.r.l. e lo stabilimento Servizi s.r.l. localizzato in località Marano Vicentino (VI). 2. DESCRIZIONI DELL ATTIVITÀ CHE PORTANO ALLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI DI ESTRAZIONE La perforazione dei pozzi avviene mediante circolazione di fluidi. L avanzamento della batteria di perforazione all interno del foro in costruzione avviene, di norma, in presenza di un fluido di perforazione che, iniettato mediante pompe alla testa della batteria, circola attraverso le aste tubolari, fuoriesce allo scalpello e riempie la cavità del pozzo ritornando in superficie. Tale fluido ha numerose funzioni, tra le IdroGeo Service srl Geostudi Astier srl Sintecnica srl Chema Srl E.E.C. Pag. 2

quali quella principale di riportare in superficie i detriti prodotti dalla frantumazione del terreno, consentendo lo svuotamento della cavità prodotta, sostenere le pareti del foro in attesa dei rivestimenti definitivi, lubrificare e raffreddare lo scalpello. 3. STRUTTURA DI DEPOSITO DEI RIFIUTI DI ESTRAZIONE Il deposito per i rifiuti di estrazione, come da Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n. 117, è definito come qualsiasi area adibita all'accumulo o al deposito di rifiuti di estrazione, allo stato solido o liquido, in soluzione o in sospensione. Tali strutture comprendono una diga o un'altra struttura destinata a contenere, racchiudere, confinare i rifiuti di estrazione o svolgere altre funzioni per la struttura, inclusi, in particolare, i cumuli e i bacini di decantazione; sono esclusi i vuoti e volumetrie prodotti dall'attività estrattiva dove vengono risistemati i rifiuti di estrazione, dopo l'estrazione del minerale, a fini di ripristino e ricostruzione. Da questa definizione si evince che, lo smaltimento dei rifiuti di estrazione prodotti nel corso delle attività di esplorazione della ricerca geotermica, non è soggetto agli specifici adempimenti previsti per le strutture di deposito purché venga attuato quanto previsto dal progetto definitivo approvato dall Autorità Competente. In particolare che siano rispettate le condizioni previste all art. 10 comma 1, ovvero: 1. sia garantita la stabilità dei rifiuti di estrazione ai sensi dell'articolo 11, comma 2; 2. sia impedito l'inquinamento del suolo e delle acque di superficie e sotterranee ai sensi dell'articolo 13, commi 1 e 4; 3. sia assicurato il monitoraggio dei rifiuti di estrazione e dei vuoti e volumetrie prodotti dall'attività estrattiva ai sensi dell'articolo 12, commi 4 e 5. Lo stesso articolo precisa che non vengono considerati come deposito di rifiuti estrattivi le strutture per la terra non inquinata, i rifiuti di estrazione non pericolosi derivanti dalla prospezione o dalla ricerca, i rifiuti derivanti dalle operazioni di estrazione, di trattamento e di stoccaggio della torba nonché i rifiuti di estrazione inerti, dopo un periodo di accumulo o di deposito di rifiuti di estrazione superiore a tre anni. In base alle caratteristiche del progetto di ricerca, alle quantità, al periodo di stoccaggio non si ritiene di dover allestire particolari strutture di deposito, se non le vasche di stoccaggio temporaneo ante smaltimento, come ampiamente descritto nella relazione tecnica. IdroGeo Service srl Geostudi Astier srl Sintecnica srl Chema Srl E.E.C. Pag. 3

4. SCREENING SUGLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SULL'AMBIENTE ED EVENTUALI MISURE PREVENTIVE E DI MITIGAZIONE DA ADOTTARE Al fine di salvaguardare da possibili inquinamenti le falde idriche superficiali la perforazione dei terreni permeabili superficiali viene effettuata ad acqua chiara nei primi 100 metri dal p.c., senza aggiunta di additivi. Con l'approfondimento del foro le pareti dei pozzi verranno rivestite con colonne d'acciaio (casing) cementate alle pareti del foro stesso. Durante l operazione di perforazione, ad intervalli di profondità prestabiliti, si procede al rivestimento del pozzo calando la colonna del casing e cementando l intercapedine tra questa ed i terreni e/o la formazione rocciosa per mezzo di malta cementizia. Tale tipo di approccio progettuale consente quindi di eliminare ogni rischio potenziale di contaminazione o interferenza per falde e terreni ad opera sia dei fanghi di perforazione che dei fluidi di giacimento. Per ciò che riguarda il possibile inquinamento della falda superficiale in relazione a possibili sversamenti sul suolo durante la fase di cantiere, si rileva inoltre che il progetto prevede la realizzazione di un area completamente dedicata alla preparazione, formazione, maturazione, stoccaggio dei fanghi di perforazione e dei detriti derivanti dalla stessa operazione. In particolare, tutte le vasche per i fanghi saranno completamente isolate con membrana sintetica in poliolefine (dello spessore di 1,6 mm) armata con tessuto di vetro e protetta verso il terreno con feltro poliestere, tali da impedire qualsiasi contatto con terreni in posto o acque. Il fatto di utilizzare macchine di perforazione con circuiti idraulici oleodinamici, che potrebbero avere delle perdite accidentali dai circuiti stessi, richiede la predisposizione di sistemi passivi di impermeabilizzazione del fondo con raccolta ed eventuale smaltimento secondo normativa ambientale delle perdite accidentali suddette. Questo approccio consente di abbattere al minimo i rischi di contaminazione del suolo, sottosuolo e acque (superficiali e sotterranee) a causa di eventi accidentali e/o perdite di idrocarburi. In particolare nel progetto è previsto al di sotto della macchina di perforazione e nella limitrofa area di lavoro (dove saranno posizionate le pompe del fango, il parco tubi, i generatori ed altri macchinari di servizio) una soletta in c.a. a totale copertura ed impermeabilizzazione, con adeguato sistema di raccolta e trattamento delle AMD. Le quantità di materiale stoccato saranno comunque sempre, in linea generale, minimali in modo da garantire l immediato smaltimento degli stessi attraverso ditte autorizzate e in siti idonei come previsti da normativa vigente. 5. PROCEDURE DI CONTROLLO E DI MONITORAGGIO Dati i rischi di possibile inquinamento si ritiene che per il monitoraggio dei rifiuti le procedure di controllo e monitoraggio prevederanno: Una caratterizzazione chimica e chimico-fisica dei rifiuti con cadenze continue (si prevede una caratterizzazione per successivo smaltimento, al riempimento del 50% delle vasche); Controllo a vista di eventuali perdite accidentali dalle vasche. IdroGeo Service srl Geostudi Astier srl Sintecnica srl Chema Srl E.E.C. Pag. 4

6. ALTRI RIFIUTI Si rimanda al progetto definitivo per la caratterizzazione degli altri rifiuti che saranno prodotti durante l attività di cantiere e che non vengono trattati in questa sede poiché non prodotti dalle attività di perforazione. 7. QUANTITÀ Le quantità stimate dei rifiuti presi in considerazione nel presente piano sono riportate nella relazione tecnica allegata al progetto di coltivazione. Gennaio 2015 Proponente: Lifenergy Srl Il Procuratore Speciale Francesca PIAZZINI Progettazione: Earth Engineering and Consulting Dott. Geol. Alessandro MURRATZU Dott. Geol. Simone FIASCHI Dott. Ing. Luca MENINI Dott. Ing. Gianfranco MORELLI Dott. Giorgio CULIVICCHI Collaboratori Tecnici Dott. Geol. Alice CIULLI Dott. Geol. Laila TADDEI IdroGeo Service srl Geostudi Astier srl Sintecnica srl Chema Srl E.E.C. Pag. 5