DEFINIZIONE E FONTI NORMATIVE



Documenti analoghi
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

Comune di San Martino Buon Albergo

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) IN RAPPORTO AL RAV PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA (PTOF).

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante:

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

Il Dirigente Scolastico

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola)

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. D.I. n. 436/2000 artt. 1 e 4 I PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI OCCUPATI

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

DECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO. Vanna Monducci 6 settembre 2013

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

1.3. In questa scuola i laboratori sono usati

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO VALTREBBIA Via al Municipio 7, TORRIGLIA (GE)

Profilo dello studente della formazione professionale in esito al biennio dell obbligo di istruzione ed al terzo anno

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee d'indirizzo del POF

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Alternanza Scuola Lavoro. Un opportunità per valorizzare e caratterizzare i l nostro liceo

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

PIEMONTE. D.G.R. n del 1/8/2005

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE LA CULTURA DEI DIRITTI UMANI UNIVERSALMENTE CONOSCIUTI TRA COSTITUZIONE ITALIANA E LEGISLAZIONE INTERNAZIONALE

Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola:

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

Investimento sull istruzione e formazione dei giovani Articolazione unitaria del sistema libertà di scelta Flessibilità strutturale

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

regolamento scuola primaria e secondaria

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

Policy. Le nostre persone

RAV e PDM (Rapporto di Auto-Valutazione) e (Piano di Miglioramento) L Aquila, 10 settembre 2015

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

Progetto formativo e di orientamento DoteComune. Comune di: FARA GERA D'ADDA. Durata:9 mesi

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP.

ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Transcript:

LEZIONE: IL POF: ESPRESSIONE DELL AUTONOMIA FUNZIONALE E PROGETTUALE PROF.SSA ADELE VAIRO

Indice 1 DEFINIZIONE E FONTI NORMATIVE --------------------------------------------------------------------------------- 3 2 AUTONOMIA PROGETTUALE ED AUTONOMIA FUNZIONALE: NATURA E LIMITI ----------------- 5 3 NATURA E FUNZIONI DEL POF ----------------------------------------------------------------------------------------- 6 4 FINALITÀ DEL POF --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 8 5 IL POF TRA AUTONOMIA, INDICAZIONI NAZIONALI E RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI ------ 9 6 LA PROGETTAZIONE DEL POF: I CRITERI ED I REQUISITI ----------------------------------------------- 11 BILIOGRAFIA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 16 2 di 16

1 Definizione e fonti normative Il Piano dell Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell ambito della loro autonomia. Così recita l art.3 del Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell art.21 della Legge 15 marzo 1997, n.59 DPR 8 marzo 1999, n.275 : pertanto, dal 1 settembre 2000, data in cui il Regolamento entra in vigore, l adozione del POF diventa obbligo giuridico per tutte le istituzioni Scolastiche. La metodologia dell azione didattica, però, soprattutto nella scuola primaria, aveva già sperimentato con la Decretazione Delegata del 1974 la progettazione collegiale dell offerta formativa, e, dagli anni 80 in poi, sia l evoluzione della professionalità docente, che i novellati programmi ministeriali, che le norme sulla valutazione, promuovevano una idea di azione collegiale nella programmazione che, di fatto, però, rimaneva intrisa di adempimenti burocratici, formali e puramente cartacei. Il dpcm del 95, poi, introduce nella scuola la Carta dei Servizi e l obbligo di adottare e rendere pubblico un Progetto Educativo di Istituto, in cui dichiarare le scelte educative, organizzative, i criteri e gli standard di qualità dei servizi erogati: essa ha un valore negoziale, cioè indica con reciprocità contrattuale gli obblighi della scuola verso l utenza. Il fondamento giuridico del POF, comunque, è da collocarsi nel comma 9 dell art.21 della L.59/97 ( L autonomia didattica è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione nel rispetto della libertà di insegnamento, di scelta educativa delle famiglie, del diritto di apprendere. Essa si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie,strumenti,organizzazione e tempi di insegnamento da adottare nel rispetto della possibile pluralità di opzioni metodologiche ed in ogni iniziativa che sia espressione di libertà progettuale, compresa la eventuale offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi, o aggiuntivi e nel rispetto delle esigenze formative degli studenti. Benché nell art.21 della L.59/97 manchi un esplicito riferimento al POF, vi è già in nuce la necessaria e funzionale intenzionalita della proposta formativa che deve andare ben oltre la pura 3 di 16

e semplice offerta pluridimensionale di attività didattiche curricolari, e che deve coniugare pedagogia- didattica- formazione-organizzazione, per abbracciare opzioni di senso e valore per la comunità scolastica: ciò accade solo quando il Regolamento dell Autonomia ufficializza ed introduce il POF. Infatti, con il POF non solo si riconosce ma si legittima la forte valenza progettuale della Scuola-Istituzione attraverso la dichiarazione della propria identità culturale e progettuale in maniera rispondente alle esigenze del contesto e dell utenza, in armonia con i dettami nazionali. Essa si identifica con quei SAPERI prescelti come contenuto del processo di insegnamentoapprendimento, immessi, poi, nel curricolo d istituto attraverso la pratica del project management. Il POF diventa, pertanto, lo strumento giuridico-amministrativo-organizzativo attraverso cui la singola Istituzione Scolastica, ed il DS che la rappresenta, riconduce ad unità i molteplici aspetti della sua quotidiana e complessa progettualità. 4 di 16

2 Autonomia progettuale ed autonomia funzionale: natura e limiti L autonomia, è allora, il motore propulsore attraverso cui il POF esplicita l identità curricolare della singola scuola, consentendole di superare una visione utilitaristica e superficiale della normativa che costituirebbe solo un inutile appesantimento burocratico. Si consideri, inoltre, la evoluzione del sistema formativo italiano a partire dalla L.59/97: alle scuole non viene attribuita una pura autonomia istituzionale, bensì esse diventano espressione di autonomia funzionale (art.1 DPR 275/99: natura e scopi dell autonomia delle I.S.), e pertanto: - Definiscono e realizzano l Offerta Formativa nel rispetto delle competenze e delle funzioni delle Regioni e degli EE.LL. - Con esse e tra loro interagiscono per armonizzare e connettere i bisogni e le potenzialità individuali con gli obiettivi nazionali del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione. - Garantiscono la libertà d insegnamento ed il pluralismo culturale, grazie alla progettazione ed alla realizzazione di interventi di educazione, istruzione formazione, che mirino allo sviluppo della persona umana per garantirne il successo formativo, adeguati al contesto, alle richieste delle famiglie ed alle caratteristiche individuali del singolo alunno, coerenti con le finalità e gli obiettivi generali del Sistema-Istruzione per potenziare l efficacia del processo di insegnamentoapprendimento. In sintesi, l'autonomia, garantisce in senso funzionale il mantenimento del carattere unitario del sistema pubblico dell istruzione, pur nel riconoscimento costituzionale della Identità istituzionale e progettuale della singola realtà scolastica. 5 di 16

3 Natura e funzioni del POF La funzione innata del POF è quella di porsi come atto di indirizzo e di programmazione unitaria della progettazione, della organizzazione, della gestione, della concreta erogazione e della valutazione del servizio formativo reso dalla singola unità scolastica, per dar conto all utenza ed ai portatori di interesse di quanto prestato, in termini di trasparenza, partecipazione, rendicontazione. Nel P.O.F. la scuola conserva la sua memoria storica e si rafforza nella sua identita culturale, pur aprendosi verso l esterno in maniera significativa, al fine di costruire un efficace e concreto sistema formativo integrato. Oltre la natura statutaria e contrattuale che il P.O.F. assume, esso si connota come atto di politica scolastica locale, dal momento che enuncia scelte gestionali pluridimensionali attraverso una strategia di azione dichiarativa dell intento formativo della ISA e delle sue peculiarità. Tale approccio dirigenziale può essere definito educazionale, perché proietta il momento organizzativo amministrativo su quello pedagogico e formativo, dando l idea di una managerialità che non dimentichi mai di avere come oggetto e fine materiale umano da promuovere a livello educativo e formativo. Il POF viene elaborato con la partecipazione di tutte le componenti interne del sistemascuola, in sintonia con le esigenze formative del territorio: è lo strumento attraverso cui si realizzano l autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sviluppo proprie di ogni realtà scolastica che, entro le finalità nazionali, esplicitano : - i percorsi formativi attinenti all indirizzo di studi di ciascuna scuola; - le metodologie usate; - le modalità di utilizzazione delle risorse; - gli assetti organizzativi,gestionali, amministrativi, didattici; - i sistemi ed i criteri di valutazione della qualità del servizio erogato e degli esiti apprenditivi degli alunni. Si sostituisce, così, la rigidità prescrittività dei Programmi Ministeriali con la flessibilità del curricolo, per armonizzare ed equilibrare il nucleo nazionale degli obiettivi generali educativi, con 6 di 16

la specificità della singola Istituzione nel suo contesto, con le attitudini individuali ed i bisogni formativi degli alunni e con le scelte delle famiglie ( art. 3 Reg. Aut.). Quindi, attraverso il P.O.F., la ISA RISPONDE: - al sistema educativo nazionale attraverso i suoi adempimenti; - all alunno, promuovendone formazione e sviluppo e successo formativo; - alla famiglia, garantendo istruzione e formazione; - al contesto, promuovendo la condivisione di norme e valori ritenuti socialmente validi; - al mondo del lavoro, garantendo l acquisizione di competenze spendibili; - al mercato locale attraverso la promozione di abilità su conoscenze. 7 di 16

4 Finalità del POF Tra le finalità formative ed educative che l offerta della singola scuola esplica nel POFdocumento, senz altro vanno annoverate: 1. La promozione della crescita di ogni alunno nell ottica del successo formativo attraverso una progettazione efficace ed efficiente; 2. La garanzia della unitarietà culturale dell impianto progettuale nella contemporanea flessibilità e diversificazione dei percorsi formativi capace di coniugare mission e vision educative. 3. La documentazione dell iter formativo percorso da ogni alunno; 4. La promozione della valorizzazione e del potenziamento delle professionalità del comparto scuola; 5. La gestione in chiave educazionale del rapporto tra istituzione-scuola e territoriocontesto, che comunichi all esterno una immagine forte, condivisa e negoziata di una comunita professionale educante in grado di essere struttura sussidiaria del territorio 8 di 16

5 Il POF tra autonomia, indicazioni nazionali e riforma degli ordinamenti L analisi combinata dell art.1 ( Natura e scopi dell autonomia delle istituzioni Scolastiche) dell art. 3 ( Piano dell Offerta formativa ) dell art.8 ( Definizione dei curricoli ) del DPR 275/99, definisce che l attività progettuale delle Istituzioni Scolastiche sostanziatasi nel POF, trova risorse e limiti entro: L ordinamento scolastico nazionale, cioè nelle finalità e negli obiettivi generali del sistema di istruzione e formazione di cui all art. 8 del Regolamento dell autonomia, letti alla luce della L.53/03 ridefinita dalla evoluzione in corso del quadro ordinamentale Gelmini, a partire dalla Legge Delega 133 dell 8 agosto 2008 e che, attraverso i Regolamenti attuativi, volge alla completa rimodulazione della organizzazione didattica del I ciclo ed ad una ristrutturazione degli indirizzi delle Scuole secondarie del II ciclo, rimandata al 2010. La distinzione tra quota nazionale e quota locale che trova fondamento nell art.8 del 275/99 e rimette al Ministero la definizione degli obiettivi di apprendimento (generali e specifici), degli orari per disciplina, i limiti della flessibilità, gli indirizzi validi per la valutazione degli alunni e gli standard di valutazione della qualità del servizio erogato. Si tratta, allora, di definire gli Indirizzi Nazionali che a partire dalla L53/03 si collegano alla L.133 dell agosto 2008 ed alla 169 dell ottobre 2008, cui fanno seguito, a cascata, i regolamenti attuativi che hanno ad oggetto organizzazione ed indirizzi di studio. L orario complessivo che ne deriva dovrà comprendere una quota riservata alle Regioni (L.53/03), una alle singole Istituzioni Scolastiche (DPR 2 75/99) nonchè quella riservata alla Religione Cattolica (dpr 751/1985). E sempre possibile, poi, sperimentare la utilizzazione di parte della quota obbligatoria per introdurre nuovi insegnamenti o compensare tra loro discipline tradizionali (art. 3 del DM 234 /2000): tale possibilità attraverso successive disposizioni è consentita per le Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, a tutt oggi, entro il 20% del curricolo obbligatorio. 9 di 16

Le attribuzioni degli EE.LL. a livello di programmazione territoriale dell Offerta Formativa ai sensi del D.lvo 112/98 reinterpretato alla luce della modifica del Titolo V della costituzione (L.Costit. 3/2001) ed in attesa della definizione completa della questione. La erogazione dei finanziamenti, a partire dalla L.440/97 ancora vigente, a passare alle Leggi finanziarie in corso, fino ad ulteriori fondi previsti ad hoc per attività e progetti che a vario titolo amplino l offerta formativa e che promuovano situazioni innovative. Si deve chiarire, a questo proposito, che il POF ha un interfaccia economicofinanziaria nel Programma Annuale che (DI 44/01) viene predisposto dal Dirigente Scolastico sulla scorta del dato economico-contabile fornito dal DSGA e deliberato dal Consiglio di Istituto, e che manifesta la fattibilità gestionale e finanziaria della attività e dei progetti inseriti nel POF stesso ed, a fine di rendicontazione, il Conto consuntivo predisposto dal DSGA e relativo all anno finanziario e non a quello scolastico. La nuova logica di budget consente una organica visione dei progetti come azioni didattiche di ampliamento dell offerta formativa: le relazioni illustrative e di accompagnamento che il,dirigente redige per Programma Annuale e Conto consuntivo circa l andamento ed i risultati della azione di gestione del POF ne costituiscono la traccia sintetica. È chiaro, quindi, quanto questa moltiplicazione di sollecitazioni normative rendano ancor di piu necessaria l azione di reductio ad unum di un POF validamente costituito che operi per priorità funzionali alla migliore estrinsecazione della offerta di scuola e di promozione dell autonomia. 10 di 16

6 La progettazione del POF: i criteri ed i requisiti La progettazione del POF, per essere davvero efficace nel contemperare le esigenze professionali del sistema scuola con le istanze del contesto e le esigenze dell utenza, deve riuscire a rispondere ai seguenti criteri e possedere i sottoelencati requisiti: FLESSIBILITA Di tale caratteristica va data una doppia lettura, data la natura di atto politico di gestione che il POF riveste, come sopra enunciato, e quindi per rendere concretizzabile la caratteristica intrinseca di documento ufficiale in evoluzione continua, riprogettabile in situazione ed in contesto ma anche per la necessaria elasticità organizzativa del POF, quale attitudine a pianificare percorsi formativi adeguati e rispondenti alle caratteristiche ed alle esigenze individuali, pur se conformi ad uno scenario formativo unitario. MODULARITA Il P.O.F. può essere visto come mosaico di tessere, diverse e complementari, che ne garantiscono un idea ed un assetto unitari. La modularità è, infatti, un iter metodologico funzionale che, in abbinamento alla precedentemente esposta flessibilità, consente una concreta esplicazione dell autonomia organizzativa, didattica, di ricerca, sperimentazione, sviluppo. (artt. 4-5-6 Regolamento ed art. 21 L. 59/97), ed un adattamento intenzionale della didattica ai vari contesti educativi ma anche all organizzazione del curricolo, delle risorse, dei tempi, degli spazi, attraverso percorsi formativi autosufficienti, non lineari quanto a funzione e contenuti, ma modulari perché inseriti in un più ampio iter educativo. INTEGRAZIONE Le progettualità messe in campo con il POF devono essere sinergiche e convergenti, dal momento che la proposta complessiva e le attività programmate devono riuscire a far interagire i saperi prescelti come contenuto delle attività di insegnamento/apprendimento con la realtà socioculturale contestuale, mediando gli obiettivi nazionali di sistema con la individuazione e la 11 di 16

acquisizione delle competenze che si ritiene consentano al singolo alunno un esercizio attivo e consapevole di citizenship ; Ciò premesso si elencano, di seguito, ulteriori REQUISITI che sarebbe auspicabile ogni POF detenesse: AFFIDABILITA Essa costituisce il versante operativo delle responsabilità. L utente, infatti, deve percepire con chiarezza cosa può attendersi dalla scuola che deve essere in grado di mantenere quanto dichiarato in termini di continua corrispondenza tra obiettivi programmati e risultati attesi. Ciò anche attraverso un continuo monitoraggio per la riprogrammazione in itinere di eventuali aggiustamenti (ancora nell ottica della qualità e del miglioramento continuo): così utenza e stakeholders (scuole in continuità, società civile, mondo del lavoro..) possono acquisire e mantenere attenzione e fiducia nei confronti della scuola come agenzia formativa. ATTENDIBILITA Il P.O.F. deve documentare un operare professionale positivo e proficuo, rispondendo sia dei processi avviati che degli esiti ottenuti, in base alla scelta programmatica di obiettivi formativi mirati e scrupolosamente realizzati CONTRATTUALITA Prima dell Autonomia il committente unico della scuola burocratico-centralista era lo Stato che imponeva di applicare i programmi Ministeriali e che forniva indicazioni normative ed operative con lo strumento giuridico delle circolari, tipicamente orientato TOP-DOWN. Dalla l. 59/97 in poi, la committenza scolastica diventa plurima e reticolare: vanno tradotti in percorsi formativi tanto gli Obiettivi Nazionali quanto quelli da definire in considerazione delle istanze del territorio e dell utenza. A tal fine la scuola ha l obbligo di rilevarli ed interpretarli prima di progettare, considerando tanto la esplicita domanda formativa del territorio quanto i bisogni inespressi dell utenza che vanno slatentizzati con una accorta opera professionale. LEGGIBILITA 12 di 16

Il POF ha, tra le altre funzioni, quello di comunicazione con l utenza interna ed esterna. E auspicabile, allora, un doppio binario di lettura perché doppia è la fruibilità del documento rivolto sia alle famiglie che agli operatori. Il P.O.F. va consegnato alle famiglie all atto dell iscrizione (art. 3 Reg), quindi deve essere compreso in maniera chiara, fruibile, immediata, sintetica ma esaustiva circa quanto proposto e fornendo l immagine di una comunità educante che, fortemente consapevole della sua propria specifica identità si mette in contatto e si relaziona con l esterno in maniera propositiva. La stesura professionale invece, ha le stesse caratteristiche ma va completata con una documentazione specifica e con allegati di servizio, che ne consentano una utilizzabilità tecnica, rendendo a tutti gli operatori il senso ed il valore del loro agire professionale quotidiano e contribuendo, di fatto, a consolidare ed a promuovere l identità comune favorendo la circolarità di diffusione delle informazioni e delle comunicazioni. RESPONSABILITA È quanto deve ispirare e muovere ogni operatore ed ogni soggetto coinvolto nel processo formativo e quindi protagonista del POF. Nel P.O.F., infatti, sono presenti tutte le componenti della scuola ed, ognuno nel proprio ambito, deve rispondere della sua azione in un ottica di accountability e di miglioramento continuo (qualità come Total Qualità Management ). Per ogni processo, infatti, deve essere possibile la immediata individuazione del diretto responsabile: chi fa cosa, come, quando; chi risponde di ogni processo, a chi si risponde, come si risponde, quando si risponde. Queste procedure garantiscono l utenza, gli stakeholders, il Dirigente responsabile della gestione complessiva della Istituzione, e facilitano anche la progressiva acquisizione di una identità formativa e culturale specifica e condivisa della Istituzione e nella Istituzione, il senso etico e deontologico di comune appartenenza che deve esistere tra gli operatori, l utenza e l istituzione stessa. VERIFICABILITA Si escludano, nella stesura del POF, formule vaghe e teoriche in favore di una esplicazione chiara e linerare. 13 di 16

Va, infatti, assicurata la riscontrabilità a posteriori delle scelte, delle attività, degli obiettivi dichiarati, per verificarne a livello operativo la concreta realizzazione e la validità nonché la concreta ricaduta. RENDICONTABILITA Dai criteri di responsabilità e verificabilità deriva la necessaria rendicontabilità: la strutturazione del P.O.F. deve esser tale da poter rendere conto con faciltà di quanto progettato per rifuggire dall autoreferenzialità. L utente prende atto, così, dei risultati conseguiti attraverso l azione formativa posta in essere dalla scuola, così da poter dimostrare con appositi strumenti che tutto quanto dichiarato è stato realizzato. A tal fine possono essere previsti momenti di confronto tra operatore ed utente, tra chi eroga il servizio e chi ne fruisce, per una forma di bilancio dell attività ed una eventuale riprogettazione. I CONTENUTI DEL POF Una scansione terminologica della sigla che ne mostri il contenuto, potrebbe essere, al massimo della semplificandone, la seguente: PIANO come Progetto globale di tutta la scuola : quindi non contenitore di una pluralità sconnessa di progetti; OFFERTA come piattaforma utile a proiettare il servizio-scuola nell ottica di mercato. Ciò non scandalizzi, dal momento che la scuola-agenzia deve offrire quanto possa rispondere in maniera efficace ed efficiente alle istanze del contesto e dell utenza. FORMATIVA dal momento che il fine della singola Istituzione Scolastica è (art. 1 dpr 275/99) la realizzazione di interventi di educazione, formazione, istruzione che mirino allo sviluppo delle nuove generazioni in modo tale da poter vivere consapevolmente nella Società complessa della Conoscenza. Pertanto, nel POF convergono tutte le attività ed i progetti che costituiscono a livello operativo la mission della scuola nella prospettiva (vision) del successo formativo dell alunno, alla 14 di 16

luce della analisi del contesto, delle esigenze familiari, delle potenzialità del discente e nel rispetto delle sue personali attitudini: è questo complesso di cose e circostanze che rende ogni POF unico. È necessario rimodellare di continuo il POF per renderlo sempre e comunque aderente alla realtà: ciò favorisce il senso di identità e di appartenenza dei professionisti dell educazione alla propria istituzione. La scuola ed il DS che la rappresenta devono evitare la tentazione di cadere nel vuoto protagonismo e nello sterile ripetersi: la documentazione dell Offerta Formativa non deve diventare una lungaggine di attività che tendano solo ad invogliare l utenza ed ad arricchire su carta una proposizione che non verrà mai realizzata. La valenza del POF, nell ottica dello sviluppo e della promozione, non è quantitativa ma qualitativa, motivante, qualificante. 15 di 16

Biliografia - M. Rusconi La cartella del docente - editore R. Risa - S. Granello La gestione amministrativa del POF - Tecnodid, Na 1999 - G. Allulli Le misure della qualità editore SEAM - G. Domenici - Manuale dell orientamento e della didattica modulare - 1998 - Mario Rusconi - Il piano dell'offerta formativa - editore R. Risa - G. Cerini e D.Cristianini A scuola di autonomia: dal PEI al POF Tecnodid, Na 1999 - G. Domenici Progettare e governare l autonomia - Tecnodid, Na 1999 - P.Romei Autonomia e progettualità La Nuova Italia Firenze 1998 16 di 16