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Transcript:

N o v e m b r e 2 0 0 6 N o 1 5 4 Una libertà ritrovata In questa edizione: Gli handicappati: dimenticati dai sistemi sanitari africani Intervista del direttore del nostro centro di recupero per handicappati Vite trasformate www.morija.org

Editoriale: L indipendenza, una parola chiave Sommario Le persone handicappate fisiche che soffrono di mobilità ridotta sono numerose in Africa, a causa di incidenti stradali o sul lavoro, ustioni, infezioni, tumori, malattie vascolari eventi scarsamente se non addirittura mal controllati dal punto di vista medico, per mancanza di denaro e di strutture adeguate. Un paziente su 5 accolto dal nostro centro per handicappati di Kaya (CHK) in Burkina Faso soffre di emiplegia, cioè di una perdita più o meno completa dei movimenti volontari della metà destra o sinistra del corpo. «Noi aiutiamo le persone handicappate a raggiungere il livello motorio più evoluto possibile, che da sole non potrebbero ottenere», riassume Albert Zongo, direttore del CHK. «La cosa più importante per questa popolazione è l indipendenza che può acquisire», gli fa eco in Sviz- zera il tecnico ortopedico Marcel Riedo, di Bulle, anch egli impegnato nell aiutare le persone handicappate a recuperare al massimo le capacità motorie. «E essenziale potersi muovere autonomamente», aggiunge. E se quest uomo dona materiale ortopedico a Kaya, è perché sa che non essere più costretti a letto, poter gettare alle ortiche bastoni che hanno rovinato la pelle delle mani e delle ascelle, significa riottenere uno spazio di libertà straordinario. E una dignità. Leggerete in queste pagine le testimonianze di coloro che hanno ritrovato rispetto e considerazione grazie in particolare al vostro aiuto generoso e indispensabile. Il CHK in effetti funziona solo grazie alle vostre donazioni. L équipe di Morija Grazie per il vostro aiuto! (pagina 4) Aminata spera di rimontare in sella! (pagina 6) Mutua assistenza ortopedica (pagina 7) Associazione umanitaria En Reutet 1868 Collombey-le-Grand Tel 024/472.80.70 Fax 024/472.80.93 E-Mail: relat.publique@morija.org CCP 19-10365-8 Associazione senza scopo di lucro Fondata nel 1979 conformemente agli Articoli 60 e seg. del Codice Civile Svizzero Scopo: Assistenza al bisognoso popolo africano, del Sahel in particolare, senza distinzione alcuna di razza o religione. I 3 pilastri dell aiuto sono: l intervento di emergenza il miglioramento delle condizione di vita i progetti di sviluppo Lo spirito con cui viene offerto il nostro aiuto trova le sue origini nel Vangelo. Sede sociale: Collombey-le-Grand Revisore dei conti: Fiduciaria R. Künzlé SA Monthey Redazione: Morija Grafia: Jordi SA, Belp Stampa: Jordi SA, Belp Mensile d informazione Prezzo dell abbonamento: CHF 25. /e 15. Abbonamento di sostegno: CHF 50. /e 30. Qualsiasi contributo aggiuntivo sarà ben accetto. GRAZIE

Le persone handicappate trovano la salvezza al CHK Il Burkina Faso e l intera regione subsahariana sono devastati da numerose malattie di tipo endemico ed epidemico e i governi stentano enormemente a trovare soluzioni appropriate. Di fronte a tutte queste malattie, il sistema sanitario tiene in scarsissima considerazione infermità invalidanti, anzi le ignora. La città di Kaya è il capoluogo della provincia del Sanmatenga e della regione del centrosettentrionale nel Burkina Faso. Come le altre nove regioni sanitarie che conta il paese, essa ospita un centro ospedaliero regionale, ma nessun servizio di rieducazione fun zionale o di kinesiterapia realizzato dallo Stato. Numerosi bambini e adulti si ritrovano handicappati fisici in seguito a diverse malattie, ad incidenti o a cure inadeguate, senza trattamenti di kinesiterapia. Il CHK offre da parte sua trattamenti di kinesiterapia e produce apparecchi ortopedici, ovviando così alle insufficienze del sistema sanitario, anche se solo nella sua Halidou Sawadogo può nuovamente muoversi e lavorare Formatura al CHK per la fabbricazione di una protesi per un bambino provincia, che conta oltre 1 120 000 abitanti. Ogni anno, 300 400 pazienti trattati beneficiano di più di Il CHK ovvia alle insufficienze del sistema sanitario 10 000 sedute in kinesiterapia, come ad esempio Halidou Sawadogo, 31 anni, istitutore di formazione, sposato e padre di due figli. Prima di diventare disabile fisico, era titolare di una classe in una città del Burkina occidentale dal nome di Dédougou. La malattia è insorta bruscamente all inizio del maggio 2004. In coma, è stato ricoverato d urgenza all ospedale Yalgado di Ouagadougou, dove è stata diagnosticata una complicazione vascolare cerebra- le. Dopo le cure di emergenza e nell impossibilità di pagare le sedute di kinesiterapia all ospedale, si è rivolto al CHK. Costretto a letto al momento del ricovero, senza potersi nemmeno sedere, ha ricominciato a restare in piedi e a camminare. E restato due mesi al centro, poi ha continuato la rieducazione in ambulatorio. «Oggi posso camminare ma non ancora guidare una mobylette», afferma. «Sono stato trasferi- to in un ufficio dell ispettorato di Kaya e posso lavorare come i miei colleghi. Ringrazio l associazione Morija che ha costruito questo centro e provvede al suo funzionamento». Albert Zongo Direttore del CHK, Kaya Il CHK è stato inaugurato il 13 ottobre 1993. Su richiesta di una cooperativa per handicappati fondata da una ONG belga, Morija ha ripreso il progetto e costruito un centro di rieducazione. Esso ha quindi sviluppato le proprie strutture allo scopo di prodigare cure alle persone handicappate. Albert Zongo ne è il direttore dal 1999. Egli dirige un équipe curante di sette persone.

Grazie per il vostro aiuto! Quali sono i principali motivi di consulenza? Un paziente su cinque è stato colpito da una malattia cardiovascolare trasformatasi in emiplegia. I pazienti vengono anche in seguito ad incidenti, malattie (ad esempio malaria o meningite), per una frattura, une storta, malformazioni congenite o per problemi neurologici dopo un trauma. La kinesiterapia basta per trattare i pazienti o utilizzate altri metodi? In alcuni casi è sufficiente. Quando il paziente è amputato o gli manca un arto, si utilizza l apparecchiatura. Prima di mettere una protesi, si lavora sulla tonicità del moncone per facilitarne poi la mobilità. Quando la protesi è installata, il paziente deve fare ancora la rieducazione. Il direttore del CHK Albert Zongo, la moglie e uno dei figli Sposato e padre di due figli, Albert Zongo è stato assunto dapprima come massaggiatore kinesiterapeuta presso il CHK prima di assumere la direzione del centro. In seguito si è formato nella gestione delle risorse umane e ha appena concluso un Master in Educazione e Promozione Sanitaria. Ricordiamo che la missione del CHK è dispensare trattamenti di kinesiterapia e fabbricare apparecchi ortopedici per malati e persone in situazione di handicap fisico. Può descriverci le strutture che compongono il CHK? Il centro è composto da due settori: l unità di rieducazione funzionale dove i pazienti ricevono un trattamento di kinesiterapia, e un servizio di apparecchiatura ortopedica in cui vengono fabbricate le protesi. Nove sale di trattamento sono situate in due edifici diversi. Quante persone può accogliere il centro? All interno, 40 pazienti con il loro accompagnatore. Sono persone che non possono muoversi perché soffrono di un handicap pesante o perché abitano troppo lontano. Esse sono dunque ricoverate in ospedale per la durata del trattamento. Per i pazienti che vengono in ambulatorio dall esterno, non vi sono limiti: il centro ne accoglie tra 30 e 80 al giorno! Un giovane paziente in seduta di kinesiterapia

I pazienti ricoverati in Africa sono praticamente sempre accompagnati da un congiunto In seguito al trattamento il paziente ritrova la motilità? E soddisfatto in generale per le cure ricevute? Osserviamo nei pazienti una soddisfazione generale perché c è sempre un miglioramento. Alcuni riescono addirittura a recuperare interamente l uso degli arti. Abbiamo ad esempio una signora venuta in seguito ad una malattia acuta che la ha paralizzata. Poteva muovere solo la testa. E rimasta ricoverata un anno e quando è uscita dal centro camminava da sola! In seguito si è recata qui due volte alla settimana e ora conduce una vita normale. Vediamo molte persone che hanno perso la voglia di vivere dopo un amputazione. Ma quando vengono al centro e viene proposta loro una protesi, si sentono nuovamente motivate perché grazie a questo apparecchio possono riprendere le loro attività precedenti. Esistono altre strutture simili nella regione o altrove nel Burkina Faso? Il CHK è l unica struttura in questa regione. Ne esistono una nella capitale a Ouagadougou e un altra a Koudougou, a 200 km da Kaya, ma possono accogliere solo alcune persone. Perciò i pazienti ricoverati presso di noi vengono da tutto il paese e anche dall estero. Chi finanzia il centro e il trattamento dei pazienti? Ricevete aiuti dallo Stato? Non riceviamo alcun aiuto dallo Stato. Morija finanzia la quasi totalità dei costi. Succede che amici o persone colpiti dal nostro lavoro facciano donazioni materiali. Noi chiediamo un contributo ai pazienti per completare il budget, ma è minimo. Ad esempio, i pazienti pagano 1000 CFA (CHF 2.40/ 1.60) per cinque sedute, mentre una sola seduta costa 5000 CFA (CHF 11.90/ 7.90). Inoltre alcuni non hanno denaro. Ma la nostra politica prevede di fare il massimo per aiutarli, quindi a volte non pagano nulla. Di cosa avreste bisogno per rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti? Ci mancano ancora materiale per la kinesiterapia e apparecchi per il massaggio, Avremmo bisogno anche di un forno più grande per il servizio di protesi (ndr: che costa CHF 21 000. / 14 000). Inoltre, considerando il costante aumento del numero di pazienti, bisognerebbe ingrandire il centro. Vorrei anche poter costruire un giorno un unità di chirurgia ortopedica per poter effettuare operazioni in loco. Desidera dire qualcosa ai donatori e amici dell associazione Morija? Vogliamo dire loro che siamo molto riconoscenti per il sostegno offerto, perché senza di loro questo centro non esisterebbe e non avremmo la possibilità di ridare la gioia di vivere alle persone handicappate aiutandole a ritrovare una vita normale e più degna. Intervista realizzata da Sonia Gerber Stagista a Kaya

Vite trasformate Aminata Sawadogo è originaria del Gabon. E nata a Libreville da genitori del Burkina Faso emigrati in quel paese, dove è cresciuta, si è sposata e oggi, all età di 28 anni, è madre di due figli. Prima della malattia era membro di una squadra di ciclismo femminile. Nel febbraio 2006, due settimane dopo la nascita del secondo figlio, Aminata soffre di violenti dolori alla testa che la obbligano a recarsi in un ospedale di Libreville. Qualche tempo dopo il ricovero entra in coma e vi resta per tre giorni. Nel frattempo lo scanner dell encefalo rivela un ascesso al cervello. Il trattamento antibiotico avviato permette di salvarle la vita. Ne esce con un emiplegia sinistra, poi viene trasferita al reparto di rieducazione funzionale dell ospedale dove resta tre mesi. Senza più mezzi finanziari, quando torna a casa cammina appoggiandosi ad un bastone. In seguito si è rivolta a vari guaritori tradizionali per migliorare la deambulazione e i movimenti della mano sinistra, ma invano. Scoraggiata e senza mezzi, è tornata lo scorso gennaio dai genitori ormai residenti a Ouagadougou, poi è stata ammessa al CHK dove ha beneficiato di cinque sedute settimanali di kinesiterapia. Le sue condizioni sono molto migliorate: riesce a svolgere le attività della vita quotidiana senza aiuto e spera di rimontare in sella alla fine della sua permanenza! Costo della rieducazione di Aminata: CHF 952. Contributo modesto del paziente: CHF 69. Finanziato dalle vostre donazioni: CHF 883. Adama è invece colpito da una malattia congenita chiamata miopatia. Questa malattia attacca i muscoli dello scheletro che si indeboliscono mese dopo mese, anno dopo anno. Adama a 22 anni si vede costretto sulla sedia a rotelle come i tre fratelli maggiori, colpiti dalla stessa malattia. «Da quasi sette anni fino a tempi molto recenti mi facevo spingere sulla carrozzella per recarmi nell officina in cui lavoro come elettromeccanico. Ogni mattina mia nipote di dieci anni mi portava in officina e alla sera un amico mi riaccompagnava. Impossibile andare prima al lavoro al mattino o uscire dall officina quando volevo: dipendevo sempre da altri per spostarmi. Nel gennaio 2006 ho ricevuto una mobylette per handicappati e mi ha liberato: posso recarmi ovunque desidero Nonostante il costo elevato della benzina, finanzio da solo i miei spostamenti e ho già percorso distanze superiori ai 30 km in poche ore. Diverse persone normodotate mi invidiano e hanno un maggior rispetto e considerazione nei miei confronti. Attualmente la mia unica preoccupazione è trovare pezzi di ricambio per la mia mobylette quando sarà necessario. Prego anche perché il mio terzo fratello possa a sua volta beneficiare di un tale veicolo, perché gli altri non hanno più la forza di guidarne uno. Grazie di cuore al donatore di questa mobylette e a Morija!»

Issaka Kafando, sette anni, fa parte del numeroso gruppo di bambini che riceviamo ogni anno durante la stagione delle piogge (da luglio a ottobre) per una zoppia conseguente ad iniezioni di medicinali per trattare la malaria. In effetti, per le forme gravi di malaria che colpiscono in particolar modo i bambini, gli ufficiali sanitari sono obbligati a praticare iniezioni intramuscolari che hanno talvolta come con sequenza paralisi parziali o totali dei muscoli della gamba e del piede per la lesione del nervo sciatico. Issaka, che abbiamo ricevuto in visita al centro il 1 o settembre 2005, zoppicava con il piede destro. Non può ancora sollevare o abbassare il piede quando cammina, l avampiede tocca il suolo prima del tallone. Attualmente segue sedute di rieducazione. Oltre alla kinesiterapia, Issaka ha ottenuto un ortesi di mantenimento del piede destro per evitare un eventuale malformazione ortopedica, perché il recupero neurologico è molto lento. La rieducazione completa può durare fino a 18 mesi. Costo delle rieducazione di Issaka Compresa ortesi di mantenimento: CHF 1457. Partecipazione famiglia modesta: CHF 85. Finanziato dalle vostre donazioni: CHF 1372. Mutua assistenza ortopedica nord-sud Marcel Riedo circondato dai suoi collaboratori Da vari anni e alla guida di uno studio ortopedico a Bulle, Marcel Riedo fornisce a Morija materiale medico al centro di Kaya. «Ho lavorato due anni in Angola per il CICR, poi in Armenia con la Croce Rossa Svizzera. In altri termini so quali possono essere le esigenze di pezzi ortopedici e quanto è prezioso ricevere protesi, ortesi o articolazioni quando queste sono fuori dai prezzi del mercato locale, oppure semplicemente non sono disponibili. E io so che non si può recuperare materiale usato e adattarlo in maniera ottimale in questi paesi. Un giorno in Svizzera ho recuperato presso un privato della riviera di Léman una carrozzella con motore a benzina che si guida come un ciclomotore. Oggi fa la gioia di un giovane del Burkina Faso affetto da miopatia! In effetti come tecnico ortopedico, so che posso fornire materiale a Morija per una splendida seconda vita e che vi sono tecnici sul posto in grado di adattarla. E un aiuto reciproco che colpisce la mia sensibilità». A cura di Morija Suisse

Patrocinando una persona handicappata trasformerete la sua vita! Zénabo Ouédraogo ha 25 anni e risiede a Ouagadougou, a 100 km dal CHK. E sposata e ha un bambino di 17 mesi. Zénabo soffriva di un tumore situato sulla fronte, leggermente sopra l occhio destro. Quattro anni dopo la sua comparsa, questo tumore era talmente grosso da sfigurare Zénabo e da spingere l occhio fuori dall orbita. Zénabo sentiva molto male. Al centro ospedaliero universitario Yalgado di Ouagadougou in cui è stata trasferita, è stato deciso un intervento chirurgico per l ablazione del tumore. Zénabo e la sua famiglia hanno impiegato vari mesi per racimolare la somma di circa 300 000 CFA (CHF 714.30/ 476. ) per pagare gli esami paramedici, l acquisto di medicinali e l atto chirurgico. L operazione si è svolta il 13 febbraio 2006. Zénabo ne è uscita con una emiplegia sinistra. E rimasta in ospedale per due mesi alla fine dell intervento per cure postoperatorie. In seguito è stata trasferita al servizio di rieducazione dove ha beneficiato di tre sedute di kinesiterapia alla settimana per tre settimane, per una somma di 2000 CFA (CHF 47.60/ 31.70) alla seduta. In seguito è stata autorizzata a tornare a casa ma, per mancanza di denaro, non ha potuto proseguire la riabilitazione in ambulatorio. La madre la ha accompagnata al CHK il 26 giugno scorso, quando non riusciva a stare in piedi ne a mangiare. Grazie ad un trattamento adeguato, oggi riesce a stare in piedi da sola e apprende a camminare tra le parallele. E ringrazia Morija e gli sponsor che sovvenzionano i costi del soggiorni e il trattamento di kinesiterapia: «grazie a loro, i poveri possono beneficiare delle cure essenziali nel Burkina Faso!» Quando si dà loro i mezzi necessari, le persone inferme sono perfettamente in grado di diventare protagonisti del proprio sviluppo. Sì, mi impegno a sponsorizzare un handicappato per CHF 100. / 66. al mese Sì, mi impegno a sponsorizzare un handicappato per CHF/ al mese Cognome Strada Codice postale Località Nome Rispedire questo tagliando a: Morija, associazione umanitaria, casella postale 114, CH-1868 Collombey-le-Grand