Azur e Asmar sono due bambini che vivono nel castello del padre di Azur, accuditi dalla nutrice Jenan, che è la mamma di Asmar. I bambini sono molto diversi uno dall altro. Azur ha i capelli biondi, gli occhi azzurri, e la pelle chiara, Asmar ha i capelli neri, gli occhi neri e la pelle scura. Crescono, però come fratelli giocando, litigando e imparando le loro due lingue madre: francese e arabo.
La nutrice ogni sera racconta loro la storia della Fata dei Jinn, che era prigioniera in una gabbia di vetro e che aspettava la liberazione da parte di un giovane forte, dall animo nobile e generoso. Tutti e due sognano di partire un giorno per salvare la Fata e sposarla.
Quando furono grandicelli però succede che furono divisi. Azur viene affidato a un nuovo turore e mandato in città a studiare. Asmar e la nutrice, vengono cacciati di casa e decidono allora di ripartire verso il loro paese al di là del mare. Questa separazione è per tutti loro un grande dolore.
Azur, quando diventa adulto, decide di attraversare il mare per andare a salvare la bellissima fata dei Jinn. Quando è ormai vicino al paese dei suoi sogni d infanzia, la sua nave fa naufragio, ma lui riesce a salvarsi. All arrivo sulla terraferma, Azur viene respinto per i suoi occhi celesti che secondo la superstizione di quel paese portano sfortuna. Così decide di fingersi cieco e di non aprire più i suoi occhi. Lui, che una volta era un bellissimo ragazzo vestito in modo elegante, è ora ridotto come un cieco mendicante, guidato in quel paese sconosciuto e inospitale dal suo conterraneo Raspù, sgradevole, imbroglione e senza vergogna.. Dopo alcune disavventure Azur riesce a ritrovare la nutrice Jenan, divenuta ora la più ricca mercantessa della città e si fa riconoscere da lei cantando la dolce e melodiosa ninna nanna della sua infanzia. A casa di Jenan, Azur incontra anche Asmar, che subito non lo riconosce e lo accoglie in malo modo. Decidono però insieme di partire per liberare la fata, ma non sapendo dove si trova, chiedono aiuto al saggio della città, che gli indica il percorso da fare.
Prima di partire per la missione si recano anche dalla giovane e saggia principessa Shan Shu Shabà, che è rinchiusa nel suo palazzo per non rischiare di essere uccisa dai suoi nemici. Lei dona loro diversi oggetti magici per sconfiggere il leone scarlatto e un enorme uccello, che incontreranno lungo il tragitto. Prima di partire la vecchia nutrice consegna ai due ragazzi dei piccioni viaggiatori che dovranno liberare, uno al giorno, per farle capire che stanno bene. Durante il percorso, nonostante l iniziale diffidenza di Asmar, i due fratelli si aiutano e si sostengono a vicenda, superando molte difficoltà e scoprendo di nuovo la forza che li univa nell infanzia: L AMORE.
Affrontano banditi e mercanti di schiavi, finchè un giorno torneranno ad essere fratelli, salvando ognuno la vita dell altro. Insieme riusciranno ad entrare nella Stanza delle Luci, dove la Fata li attende. Ma chi di loro ha liberato la Fata? La bambinaia, la principessa, il vecchio saggio Rospù vengono chiamati a pronunciarsi, ma nessuno riesce a decidere chi è il vero eroe. Saranno le due fanciulle a scegliere: la fata bianca preferirà il nero Asmar e la fata bruna il biondo Azur. Alla fine, tutti i personaggi danzano insieme armoniosamente, mentre uno sciame di Jinns fa piovere su tutti loro una cascata di stelle d oro. E FURONO TUTTI MOLTO FELICI