Progetti Sonia Sabbadini Nella pagina a fianco: Casa Sisga. Veduta esterna e del salone interno (foto: A. Castaneda/Villegas Editores). Casa Sisga. Piante piano terra e primo (fonte: H. Baraya). herbert baresch La casa come luogo: esplorazioni dei sentimenti Come noto, la condizione basilare per una casa moderna è la sua corretta sistemazione funzionale; ma ciò che la caratterizza è la concezione della spazialità. Nella casa moderna colombiana si possono individuare due tendenze concettuali distinte. La prima, più astratta, si propone neutrale,fedele ai principi funzionali. La seconda tenta, invece, una ricerca di interrelazioni fra l esterno e l interno in una complessità spaziale. Il periodo astratto della casa colombiana si è protratto per circa due decadi, ma già alla fine degli anni 50 alcuni professionisti in Bogotà hanno sviluppato un diverso senso dell abitare, sostenuto dai principi dell architettura organica, che ha aperto la strada a nuove sperimentazioni. Successivamente, attorno agli anni 70, si afferma l idea di un architettura del luogo che si manifesta attraverso la manipolazione dei materiali, in particolar modo di quelli locali e facilmente disponibili, come il legno e il mattone, e attraverso la creazione di uno spazio capace di comunicare il senso del contesto. Così l architetto bogotano, Herbert Baresch, nel suo percorso professionale (1952-1990), esplora e ricerca le possibilità offerte dal terreno, dalla luce e dal clima per trarre il massimo beneficio da uno spazio interno capace di generare emozioni dinamiche attraverso i rilievi murali, i delicati sfondamenti prospettici, i cambi di altezza, le pieghe dei tetti. La sua opera, formata quasi nella sua totalità da case suburbane o di campagna, mostra un singolare approccio all architettura vernacolare americana e un interesse particolare verso l impiego di materiali tradizionali come il laterizio e l adobe. Nella Casa Sisga (o Campoverde), situata a 45 minuti da Bogotà, impiega sei mesi per trovare la giusta collocazione della residenza accanto a un bel boschetto, dove sarebbe stata protetta dai venti freddi e avrebbe beneficiato di un favorevole microclima. L attenzione al benessere degli ambienti interni, in una zona abbastanza fredda per la Colombia, si rivela soprattutto nella sistemazione planovolumetrica la casa si adagia sul terreno in un unico livello, limitando così gli effetti convettivi dell aria e nella massività delle pareti e della copertura a pieghe che, oltre a dare stabilità strutturale aumenta la superficie radiante per il riscaldamento passivo. Nella zona della sala, inoltre, sono stati interrati sei recipienti in terracotta, da 200 litri ciascuno, pieni di acqua che funzionano da volano termico rilasciando nella notte il calore accumulato. L abitazione si snoda attorno a due patii, di cui uno maggiore a costituire l ingresso alla casa. Un passaggio completamente vetrato li attraversa collegando la zona giorno a quella destinata al riposo e determinando effetti di variazione prospettica e luminosa. Le angolazioni nel tetto di mattoni a vista riportano al tema principale dello spazio interno e conferiscono alla casa un forte senso costruttivo tettonico. Attraverso la manipolazione geometrica delle coperture, Baresch sperimenta nelle chiusure verticali inaspettati dualismi prospettici affiancando ampie viste esterne a percorsi interni o a porzioni murarie, definendo simmetrie o asimmetrie dello spazio mediante immaginarie linee divisorie fra l essere e il guardare. Anche la tattilità dello spazio interno, espressa in particolar modo mediante lo studio delle tessiture e dei rilievi in laterizio, diviene aspetto dominante dell esperienza della casa. Nella residenza Floresta 5, una costruzione di 350 m 2 scavata nel terreno e 32 CIL 95
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Casa Floresta. Veduta della scala (foto: A.Castaneda/Villegas Editores). Nella pagina a fianco: Casa Floresta. Veduta del soggiorno a doppia altezza (foto: A.Castaneda/Villegas Editores). ispirata all architettura maya di Palenque, l architetto ricorre a tetti piani, immaginati in un gioco di volumi in laterizio che sorgono dal suolo per un migliore inserimento nel paesaggio. Internamente, la copertura si manifesta in elaborate trame, un ricordo delle ornamentazioni arabo-ispaniche, tipiche dell architettura coloniale, composte da costoloni e cassettoni, spicchi, archi poligonali rigorosamente in laterizio a vista. Nel gioco delle invenzioni spaziali e dell esperienza cinetica, Barnesch situa l ingresso su un ballatoio, affacciato su un percorso sottostante, per portare il visitatore ad un atrio triangolare, che taglia obliquamente la geometria di base, sospeso sul salone a doppia altezza. Qui la scala conduce al livello sottostante dove si aprono squarci visivi e si gode della plasticità dell insieme. L architetto ritaglia ampie porzioni dalle masse murarie dove sono inserite estese vetrature che inondano di luce gli angoli della casa, rafforzando in tal modo la contrapposizione fra gli effetti visivi vicini e lontani. Similmente, nell estesa residenza Floresta 6 (450 m 2 ), articolata su quattro livelli, si accede dai tetti, in una composizione volumetrica di terrazze belvedere, patii e coperture a doppia falda, tutto foderato di mattoni a vista. Pur mantenendo l intimità familiare, la distribuzione degli ambienti della casa ripropone, nell intreccio dei percorsi, un brano di tessuto urbano. Elemento di transizione fra il dentro e il fuori della terra è la scala centrale. Lo spazioveranda, delimitato da un fregio terminale di laterizi e coperto da una leggera struttura vetrata, sembra palesare la volontà di far entrare l esterno verso l interno della casa, e viceversa, in un contrasto di penombra e luce. Un percorso visivo e tattile impreziosito dal dettaglio costruttivo che esalta il senso di uno spazio simbolico e al tempo stesso domestico. Nelle case Floresta 1 e Floresta 2, un progetto unico per due fratelli con la passione per la cucina, l architetto sperimenta in modo innovativo l impiego 34 CIL 95
Schizzo preparatorio delle Case Floresta 1 e 2 (fonte: H.Baraya). Nella pagina a fianco: Casa Floresta 1. Veduta del soggiorno (foto: A.Castaneda/Villegas Editores). Case Floresta 1 e 2. Piante (fonte: H.Baraya). della volta a botte. Nel grande salone della prima casa, alla prospettiva assiale che è indirizzata da una vetrata semicircolare verso il cielo, si associano grandi bucature sulle pareti laterali, comunicanti con i due patii e il giardino,creando l effetto di una volta sospesa. Nelle architetture di Baresch, i passaggi fra i vari ambienti non sono mai diretti ma mediati sempre da un percorso che stimola sensazioni emotive attraverso la sorpresa, la comunicazione tra gli spazi, il contrasto fra opacità materiche e trasparenze. Il percorso, attraversando e generando patii e giardini, talvolta trattati in stile giapponese, assicura la costante e purificante presenza della natura dentro la casa. L architettura del patio è esplorata come elemento di articolazione spaziale della vita familiare; è strumento prezioso per effetti visivi, luminosi e di regolazione microclimatica. Herbert Baresch unisce le conoscenze storiche e teoriche con un intenso lavoro nell opera stessa, al fianco di muratori e artigiani. Il risultato è un architettura fortemente originale che ha attratto l attenzione di studiosi e critici. Egli compone, nel rispetto delle architetture ancestrali, spazi semplici con geometrie pure (cerchio, triangolo e quadrato), utilizzando in tutti i suoi progetti la sezione aurea, sia per lo studio della pianta che dell alzato. In molti lavori sono presenti i simboli dell architettura popolare, come la croce o la porta in forma di freccia diretta verso il cielo, fonte di tutta la conoscenza. Si ringrazia Benjamin Villegas ed Hernando Baraya per la documentazione gentilmente fornita. 36 CIL 95
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