4 percorsi al femminile



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Transcript:

SOMMARIO ALFA&DONNA MAGAZINE 4 percorsi al femminile Andalusia pasionaria PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria 30 TENDENZE Arcobaleno d'autore 44 LIBRI 52 curiosità arte a 360 gradi 40 ARTE Gustav klimt Camille pissarro 46 DESIGN Voglia di coccole 54 ritratti Cate Blanchett la più brava

PERCORSI AL FEMMINILE Shutterstock Terra di flamenco e corrida, tapas e feste religiose vivaci e caratteristiche, l'andalusia è la regione più passionale della Spagna. Qui, infatti, tra colline bruciate dal sole punteggiate da tori in libertà e profumo di olive, castelli medievali, fortezze e monasteri incorniciati dalla Sierra Nevada ancora imbiancata dalla neve, si sono intrecciati i destini di continenti e religioni. A metà tra Africa ed Europa, cristianesimo e islam. Andalusia pasionaria

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria A scuola di stile Elegante, ma anche ricca di fascino e suggestioni, Siviglia è l'anima dell'andalusia. Capitale sia durante la dominazione araba sia dopo la Reconquista ad opera dei sovrani castigliani, la città è un museo a cielo aperto. Sono tanti, talvolta unici, gli stili con i quali i maestri del passato hanno reso omaggio a reali e califfi. Ad esempio è un insieme armonico di gotico e mudejar tecnica nata dalla fusione tra arte rinascimentale e almohade il favoloso palazzo Alcazar, residenza nobiliare prima araba e poi cristiana, dove maioliche variopinte dai colori geometrici si alternano a stucchi floreali, arazzi commemorativi e chiostri, isole di pace e di ristoro ombreggiate da palme. Somma invece, la grande arte sivigliana ad angoli di ispirazione moresca, la grandiosa Cattedrale costruita sulla prece- dente moschea cittadina della quale rimangono il minareto, ribattezzato Giralda, e il Patio de Los Naranjos con la Puerta del Perdon, il cortile un tempo dedicato alle abluzioni rituali. Le cinque navate della basilica, invece, custodiscono vetrate istoriate e coloratissime, dipinti come il celebre Santas Yusta y Rufina di Goya e pale d'altare in legno dorato. Rivisitano la fusione di stile rinascimentale e moresco a quattro secoli di distanza il mausoleo di Cristoforo Colombo ospitato nella cattedrale e la suggestiva Plaza de España, costruita in occasione dell'esposizione Iberoamericana del 1929. Viceversa, è inconfondibilmente araba la merlata Torre dell'oro, un tempo presidio sul fiume Guadalquivir, decorata con una cupola aurea, mentre appartengono alla fioritura di neoclassicismo e barocco la Reale Fabbrica dei Tabacchi, dove lavorava la Carmen di Bizet, l'hospital de la Caridad, capolavoro del XVII secolo e l'archivio Generale delle Indie, la più completa collezione di documenti sulle conquiste spagnole. E, per finire, è impedibile il fasto della facciata dell'ayuntamiento, il Municipio, realizzata in plateresco, tecnica che imita i ricchi bassorilievi dell'argenteria. In spagnolo, appunto, plata. 6 7

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Un tocco di modernità C'è la Siviglia delle case bianche con minuscoli balconcini fioriti, le persiane di paglia, i patios dove gorgoglia l'acqua e gli azulejos, le piastrelle in ceramica dalle decorazioni più svariate. Ma c'è anche una Siviglia dal volto differente. Tante, infatti, sono le strutture ultramoderne e iper tecnologiche comparse in città negli ultimi vent'anni. In particolare dal 1992, anno dell'expo, evento che ha acceso i motori della trasformazione. A partire da un intero quartiere, la Cartuja, sorto su un'isola fino a quel momento disabitata. Ad accogliere i tanti turisti c'è il Puente de la Barqueta, una passerella di 168 metri progettata da Juan José Arenas de Pablo e Marco Jesús Pantaléon Prieto che incornicia il fiume Guadalquivir come se fosse un occhio, collegando la città antica al nuovo. Stessa funzione e analoga meraviglia anche per il Puente del Alamillo del famoso architetto Santiago Calatrava. Si tratta di un ponte caratterizzato da tiranti che sostengono e stabilizzano la struttura tendendola, come si trattasse di un'arpa. E se l'ispirazione dell'urbanista valenciano erano le forme armoniche della natura, dalle conchiglie alle fronde alberate, passando per le onde, sono già stati ribattezzati setas, ovvero funghi, gli ombrelli in legno progettati dal tedesco Jurgen Mayer in Plaza de la Encarnación. È il Metropol Parasol, una struttura traforata che respinge il rovente sole dell'andalusia dando riparo a caffè, negozi, bar e belvedere. Insomma, un'opera che rappresenta la punta di diamante di bioedilizia e arte contemporanea. Tra le altre opere significative della Siviglia moderna, non si possono dimenticare il padiglione della Navigazione di Vázquez Consuegra con la torre Schindler, oggi museo, e quello della Finlandia, costituito da due volumi scultorei separati da una sottile fenditura che ricorda le spaccature rocciose. Ha appena due anni, invece, la Torre Cajasol firmata dall'argentino Carlos Pelli, un grattacielo alto ben 180 metri, il più elevato dell'intera regione. 8 9

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Risorgere dalle ceneri Seguendo il corso del fiume Guadalquivir, nel cuore dell'andalusia rurale, si incontra la magica città di Cordova, così incantevole da essere dichiarata Patrimonio dell'umanità. Qui il passato sembra non essere mai tramontato: dalle rovine romane alle vestigia arabe, passando per la grande tradizione cattolica, i monumenti dei conquistatori non hanno cancellato quelli preesistenti, ma si sono fusi con questi ultimi, dando vita a opere memorabili. Racconta della tolleranza del popolo di Cordoba, e del melting pot di culture e religioni che si sono avvicendate e hanno saputo convivere fianco a fianco, la Mezquita, una tra le moschee più sontuose del mondo musulmano. L'edificio, infatti, accoglie il visitatore in una selva di colonne con capitelli romani, greci, visigoti e moreschi. Un vero e proprio labirinto di marmo. Il fasto prosegue anche nei cortili esterni. Un esempio per tutti: l'arco del mirhab, la nicchia che indica la direzione della Mecca, composto da tessere d'oro provenienti da Bisanzio. Caso analogo è la Torre de la Calahorra, oggi sede di un museo sul periodo di massimo splendore di Cordova, quando la città era capitale del regno di al-andalus e centro di incontro delle culture cristiana, ebraica e musulmana. Appartiene ad un passato diverso, anche se altrettanto significativo, l'attiguo ponte romano risalente al I secolo a.c., nodo della via Augusta che collegava Roma a Cadice. Altro monumento, altro periodo storico. Si tratta dell'alcazar dei Re Cattolici che, per più di quattrocento anni, fu sede della temuta Inquisizione. 10 11

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Shutterstock Shutterstock 12 La Rossa Meravigliosa e leggendaria, domina con la sua stupefacente bellezza l altura Sabika, la collina che incornicia Granada. E della città è il simbolo indiscusso. L Alhambra, con le sue alte e rosse mura che custodiscono palazzi e giardini, scuole e botteghe, è un mondo incantato, dove storie e leggende, amori e rancori sembrano tornare a nuova vita. A partire dal motto impresso ovunque nella medina Non v è altro vincitore se non Dio, attribuito al Muhammad ibn Nasr il quale, entrato in trionfo a Granada, decise di stabilirsi nella fortezza. Era il 1238 e aveva inizio la storia di quella che molti considerano una delle sette meraviglie del mondo moderno. È nei successivi cent anni, infatti, che l Alhambra raggiunge lo splendore attuale diventando l emblema dell arte andalusa. Così splendida da essere considerata degna anche dei re cattolici che, dopo la Reconquista, la elessero come dimora, salvandola dalla distruzione patita, invece, da altri monumenti islamici. E non avrebbe potuto essere altrimenti. Basta varcare la soglia del Palacio Nazaries per essere rapiti dalla magia: gli edifici che si snodano l uno dopo l altro, in un continuo armonioso, benché diversi per funzione e aspetto, sono collegati dall elemento acqua, fonte di vita. Si succedono, così, il Mexuar, la camera del consiglio decorata con piastrelle, stucchi e intarsi, il Palacio de Comares con il suo incantevole Patio dei Mirti e, per finire, il celebre Palacio de los Leones, lo spazio dedicato all harem che rappresenta, sulla terra, le bellezze del paradiso islamico. Dal cortile interno, si accede al cuore della fortezza dove ai soffitti in cuoio decorati e affrescati fa da contraltare la famosa cupola in muqarnas, che sembra lasciar filtrare la luce esterna schermandola. Concludete il tour dell Alhambra nei giardini del Generalife. Tra siepi e piscine, padiglioni e colonne, si può assaporare il fascino di questa dimora senza tempo, che ha osservato in silenzio il succedersi di sultani e califfi, sovrani e imperatori, ognuno dei quali ne ha saputo migliorare il volto, rispettando e qui sta l assoluta rarità i sogni di chi li ha preceduti.

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Shutterstock Segreti splendori Antichi ghetti ebraici dal sapore medievale e labirintiche viuzze nelle quali è facile perdere l'orientamento: sono i barrios, ovvero i quartieri più caratteristici, quelli che celano angoli di paradiso da scoprire pian piano, passeggiando e assaporandone l'inconfondibile carattere retrò. Tra gli imperdibili, ad esempio, quello di Santa Cruz a Siviglia, un'antica juderia dove alle case dai colori vivaci si alternano slarghi alberati, come la pittoresca Plaza de Dona Elvira. Sono imbiancate a calce, invece, le abitazioni dello Zoco di Cordova, il ghetto giudaico, dominato dalla sinagoga cittadina, realizzata in stile mudejar nel X secolo. Altrettanto variopinti e ricchi di fascino anche i quartieri gitani che, ancora oggi, sembrano risuonare delle suggestive tradizioni degli zingari che qui hanno deciso di mettere radici. Dalle grotte del Sacromonte di Granada dove, secondo la leggenda, gli emarginati di ogni credo religioso trovavano riparo, al Barrio di Triana, costellato di azulejos nei toni del bianco e del blu, di edicole religiose, di mattoni rossi che ornano le facciate dei palazzi e di balconcini in ferro battuto. Alla fine del Puente de Isabel II si può ammirare anche la statua della fanciulla gitana che, fiera delle sue vesti tradizionali, regge una chitarra. E se etnie come quelle ebrea e zingara hanno modificato il volto delle città andaluse, non si può dimenticare il retaggio mussulmano. Percorrendo le vie che si dipanano intorno alla Cattedrale di Granada - nel Barrio dell Alcaicería che letteralmente significa la casa di Cesare - avrete la sensazione di passeggiare in un animato bazar maghrebino. Tante le botteghe di artigianato, spezie e incensi accalcate lungo le stradine acciottolate che conservano i profumi e il fascino di un tempo, compreso il piacere di perdersi in chiacchiere e mercanteggi con i negozianti. Come dichiaratamente moresco è anche lo splendido quartiere di Albaicin, sempre a Granada. Qui, i patios fioriti cinti da alte mura, le terrazze, le cisterne e le fontane pubbliche, raccontano ancora oggi del passato grandioso di questo barrio quando, durante la dominazione araboberbera, accoglieva ben sessantamila abitanti e ventisei moschee. 14 15

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Primavera in Paradiso Non si tratta di semplice amore per il bello. In primavera, infatti, i patios andalusi, i cortili interni sui quali si affacciano gli ingressi delle abitazioni comuni nell intera regione già dai tempi dei romani, si trasformano in veri paradisi terrestri, dove fiori multicolore arroccati sulle facciate delle abitazioni, pavimenti decorati con le tradizionali ceramiche nei toni dell azzurro, laghetti e fontane di acqua zampillante accolgono gli ospiti in un oasi di pace e refrigerio. Ne sono provvisti monasteri e strette vie incorniciate da archi, palazzi signorili e modeste abitazioni. È a Cordoba, però, che la tradizione dei giardini fioriti diventa vero piacere dei sensi. Qui, infatti, dal 1921 viene organizzato il Festival de los patios quest anno dal 5 al 18 maggio, (patiosdecordoba.net) quindici giorni di festa durante i quali i proprietari dei cortili più belli della città fanno a gara per stupire autorità e turisti, lasciandoli senza fiato. D obbligo, dunque, una visita nei quartieri antichi, quelli che si dipanano tra l Alcázar Viejo, Santa Maria e San Basilio. Nei pressi della Mezquita, poi, è imperdibile il celebre Palacio de Viana (palaciodeviana.com), all interno del quale si snodano ben tredici differenti cortili, in un lussureggiante tripudio di piante profumatissime. Il Festival de los patios, insomma, è il momento ideale non solo per godere del folklore dell antica capitale del califfato omayyade, ma anche per ammirare l architettura cittadina vestita a festa. 16 17

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Mercadillos e boutique: shopping andaluso Parola d'ordine, artigianato. Sono tantissimi, infatti, i prodotti tra i quali scegliere per portarsi a casa un pezzetto di Andalusia. Come accade a Granada, che non potete lasciare senza aver messo in valigia un oggetto in ceramica smaltata decorato con i motivi e i colori tipici della città. Scovateli in Calle Almendros nell'antico laboratorio Ceramica Fabre (ceramicafabre.es). Nell'ex sultanato, poi, curiosate anche tra gli innumerevoli manufatti in taracea, il tipico intarsio geometrico di Granada, realizzato con argento, avorio o madreperla. Dagli arredamenti più ricercati agli specchi, passando per i portagioie: all'artesanía Beas di Calle Santa Rosalía (artesaniabeas.com) avrete l'imbarazzo della scelta. Divertente, anche una puntata nei mercadillos cittadini, come quelli dell'alcaicería e dell'albaicin che, in omaggio all'origine araba, rimangono ancora oggi veri e propri bazar dove si possono acquistare oggetti in ferro battuto, in ottone e in rame, ma anche tessuti, abbigliamento etnico, ceste in vimini e gioielli. È tipico di Cordova, invece, il cuero repujado, cioè il cuoio inciso, lavorato e policromato. Il laboratorio più noto è il Meryan (meryancor.com), atti- vo ormai da cinquant'anni. Tra i tanti manufatti, i maestri della bottega riproducono con precisione certosina anche le facciate dei monumenti più celebri della città. Dalla selva di colonne della Mezquita al ponte romano, passando per i favolosi patii e la Calahorra. Meritano una visita anche le botteghe del quartiere ebraico, tra il vicolo de las Flores e Calle Torrijos, dove si possono acquistare anche le raffinate filigrane in oro e argento. Se, invece, siete appassionati di vintage, la vostra miniera d'oro sarà il mercatino di El Arenal dove trovare anche frutta e verdura di stagione, spezie e fiori. Caratteristiche anche le bancarelle del Parque de Alcosa di Siviglia, un mercadillo interamente dedicato agli animali domestici. I grandi marchi internazionali, invece, sono protagonisti al centro commerciale El Corte Inglés, come anche nelle vie de El Centro e del Barrio de Santa Cruz, cuore del nucleo antico dove, accanto ai brand più prestigiosi, sono esposti i prodotti della grande tradizione tessile della città. Dai meravigliosi scialli neri ricamati con fiori brillanti, le "mantillas", agli elaborati pizzi, dai ventagli multicolore alle pregiate "azulejerías". Shutterstock Shutterstock 19

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria El Riconcillo Finger food alla mediterranea na de El Riconcillo (it.elrinconcillo.es) li serve dal 1670 conteggiandole, come da tradizione, con un segno di gessetto bianco sul tavolo. Un nome, una garanzia. Tra le pietanze più sostanziose, poi, non potrete fare a meno di provare il salmorejo, un gazpacho a base di pomodoro, il rabo de toro, lo stufato di coda di toro, la zuppa di aglio con uva passa, l'agnello al miele, il solomillo, lombo annegato in whisky e birra, e la carne ripiena di datteri e pinoli di chiara ispirazione orientale. Non a caso, sono piatti tipici di Cordoba, da assaggiare alla Taberna San Miguel El Pisto (www.casaelpisto.com). Il simbolo della città, però, è Dal sapore intenso, come le altre meraviglie di questa terra, la cucina andalusa incanta il palato con piatti sfiziosi e colorati, da gustare senza fretta con i tanti vini pregiati che la regione offre. Le specialità spagnole, infatti, invitano ai piaceri della tavola e della convivialità, un arte che, per definizione, richiede di godere appieno di gesti e sapori. È quello che accade con il succulento tapeo, una selezione di tapas abilmente assortiti. Sebbene ormai siano diffusi in tutta la Spagna, questi antesignani dei moderni fingerfood sono nati in Andalusia, ed è qui che si possono gustare le ricette più antiche. A Siviglia, per esempio, la taveril perol, un piatto unico a base di riso, stufato di coniglio, verdure e zafferano. Imperdibile anche il Jamón Real Ibérico de bellota, un prosciutto pregiato realizzato con la carne di maiali autoctoni. E la capitale di quello che il premio Nobel Camilo Josè Cela definiva veri bocconcini per fortunati è Siviglia, dove anche nelle pasticcerie più alla moda come l' Histórico Horno (Avenida de la Constitución 16) potete trovare tapas e panini a base di Jamón Ibérico. Per gli amanti del pesce, poi, sono imperdibili il pulpo alla gallega, i montaditos, bocconcini farciti con salmone e avocado, e il baccalà, preparato in tutti i modi possiate immaginare. Un tripudio di sapori, dunque, che devono essere accompagnati da un buon vino. Primo tra tutti lo Jerez de la Frontera che, vuole la leggenda, fosse apprezzato anche dall Enrico V di Shakespeare che ne decanta le lodi definendolo prezioso nettare iberico, e dallo stesso Francis Drake il quale l'ha ribattezzato sherry, incapace di pronunciarne correttamente il nome. Gli appassionati devono provare le sue numerose e colorate varietà nelle bodegas, le cantine dove viene proposto in abbinamento a tapas, salumi affumicati e formaggi stagionati. San Miguel El Pisto 21

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Animo flamenco È un alchimia misteriosa di affascinanti suoni arabeggianti e melodie gitane, musiche ebraiche e brani della tradizione medievale europea. Passionale e struggente, ma anche energico e vibrante, il flamenco racconta l'anima andalusa, eternamente sospesa tra tormenti del cuore e felicità effimera. Insomma, una danza universale, capace come poche altre forme d'arte di esprimere i sentimenti più profondi dell'essere umano con il solo impeto dello zapateando, il battere dei tacchi, e l'incalzante rintocco de las palmas, delle mani. Di qui la sua importanza riconosciuta anche dall'unesco, che l'ha dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell'umanità. 22 Un baile e tantissime varianti: più di cinquanta secondo le ultime stime. Sono diversi, infatti, non solo i generi musicali ai quali si ispirano le differenti forme di flamenco, dalla sevillana al fandango passando per la ferruca, lo sono anche gli abiti utilizzati. Le fogge e i colori, infatti, devono essere in armonia con la danza. Abito con lo strascico e ventaglio nel caso di "cante jondo", tragico, e colori sgargianti e pois per balli più allegri. Per scoprirne tutti i segreti, visitate il Museo de Baile Flamenco a Siviglia (museodelbaileflamenco.com) dove è possibile prendere lezioni, oppure assistere agli spettacoli di professionisti diretti dall'etoile Cristina Hoyos, ballerina che ha reso celebre anche oltreoceano il ballo andaluso. Per calarsi nella parte, però, sono essenziali gli accessori. Ventagli, scialli, nacchere e persino chitarre per il flamenco, sono un must dello shopping in regione. Se, invece, amate stare all'aperto, recatevi alla Casa della Memoria, in Calle Ximenez de Enciso, nel Barrio di Santa Cruz. Qui, infatti, le esibizioni avvengono in un pittoresco patio, il luogo ideale per scoprire quanto siano antichi i legami tra flamenco e cultura andalusa. Un rapporto che si rinnova nel mese di settembre degli anni pari con la celebre Bienal de Flamenco (labienal.com), un evento ormai diventato leggenda.

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria La più sacra Sette giorni - dalla Domenica delle Palme a Pasqua - imponenti ceri votivi, nuvole d'incenso che si librano nell'aria e un appuntamento quotidiano con le processioni più belle del Paese. È il copione che si ripete nei principali centri dell'andalusia in occasione della Semana Santa, l'appuntamento cattolico più importante dell'anno, che vede gruppi di penitenti, i nazarenos, sfilare per le vie cittadine incappucciati e scalzi, portando in processione maestose statue. A Siviglia (semana-santa.org), ad esempio, è d'obbligo assistere alla madrugada, momento nel quale confraternite come quella di Jesus del Gran Poder e della Macarena trasportano rispettivamente un meraviglioso Cristo del XVII secolo e la celebre Vergine omonima, protettrice dei toreri. Suggestive e spontanee anche le celebrazioni svolte a Granada, quelle gitane in particolare. Qui la Semana Santa richiama migliaia di persone per la tradizionale preghiera davanti all'effige del Cristo de los Favores, dove la recitazione dei credo cristiani viene accompagnata dall'espressione di desideri e richieste. Fanno eccezione, invece, le solenni processioni svolte a Cordoba, silenziose e raccolte. Tra i trenta cortei che si succedono nell arco della settimana, i più attesi sono quelli de La Virgen de los Dolores e il celebre El Rescatado, che sfila la domenica delle Palme. La Semana Santa, però, non è solo devozione. È soprattutto un momento di festa. A testimoniarlo i succulenti manicaretti a base di baccalà e i dolci tradizionali. Dalle ciambelle alle frittelle al miele, dal latte fritto ai panzerotti. 24 25

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Sulla sabbia dell'arena Ha stregato gli uomini fin dalla notte dei tempi, greci, etruschi e romani compresi, mantenendo immutato il suo fascino fino ad oggi. Ha ispirato poesie e canzoni, tele e romanzi, con storie e leggende come quelle raccontate da Ernest Hemingway e Ibanez, che ne hanno alimentato il mito. È la tauromachia, in Spagna corrida de toros. Nata per esaltare prestigio e coraggio dei nobili borbonici, diventa popolare quando agli aristocratici si sostituiscono i picadores, aiutanti dei toreri appiedati che arpionavano, combattevano e uccidevano l'animale con la spada. Era l'alba della corrida così come la conosciamo. Controversa e discussa, ma anche amata in modo viscerale, la corrida è lo sport dei giorni di festa, è lo spettacolo che contraddistingue e identifica un'intero Paese. Basti pensare che l'antica arena di Plaza de Toros de la Real Maestranza di Siviglia accoglie ben quattordicimila spettatori. Tanti sono, infatti, gli appassionati di tauromachia che assistono alle gesta del matador, che si consegna alla gloria del pubblico attraversando la celebre Puerta del Principe, varco che ha accolto toreri del calibro di Juan Belmonte García, noto come el pasmo de Triana, la meraviglia di Triana, il noto quartiere cittadino, e José Gómez Ortega, soprannominato Joselito el gallito. La corrida, comunque, resta un complesso rituale di simboli, uno per tutti il linguaggio dei fazzoletti che decreta i premi per tori e toreri, di tradizioni, come la benedizione che viene impartita ai matadores prima di entrare in arena, e di prestigio. Basti pensare che a Córdoba viene conferito il titolo onorifico di Califa del Toreo, ovvero Sovrano delle corride. 26 27

PERCORSI AL FEMMINILE Andalusia pasionaria Tra folklore e divertimento Nata come fiera del bestiame, oggi la Feria de Abril di Siviglia è la festa popolare più caratteristica della regione: per un intera settimana i sevillanos, dal tramonto all alba, si ritrovano nelle casetas per ballare e brindare in compagnia, tra tapas e cerveza, fuochi d artificio e bancarelle colorate. L inizio dei festeggiamenti, fin dal 1877, è scandito dall accensione di milioni di farolillos, luci e lanterne di carta colorata che adornano strade e patios, e dal profumo di pescaito frito, pesce fritto che viene cucinato al momento. Nei pomeriggi seguenti, invece, si assiste a una vera e propria parata di uomini con vestiti tipici che passeggiano a cavallo o in carrozza e di ragazze con vistosi orecchini e fiori nei capelli, elegantissime nei loro abiti da flamenco, che si riuniscono in crocchi a chiacchierare e godersi il mite sole primaverile. L atmosfera rilassata e la cordialità andalusa fanno il resto. E se la Feria de Abril sposta indietro le lancette del tempo, a Siviglia c è un altro luogo dove i secoli sembrano non essere trascorsi. Alla Isla Magica, infatti, il parco divertimenti dell isola de la Cartuja dedicato alle avventure coloniali spagnole, è ancora il 1492 e a regnare sono i cattolicissimi Ferdinando e Isabella d Aragona. Mentre è iperfuturistico il Parco delle Scienze di Granada, dove si possono sperimentare le leggi che governano il nostro mondo. Dal principio di Archimede alla diffusione di luce e suono. Di particolare interesse anche il Planetario, che riproduce una volta celeste con settemila stelle, e la Camera della Biosfera, dove si scopre come avuto inizio la vita sulla Terra. Nella provincia di Cordoba, invece, gli amanti degli sport all aria aperta possono fare trekking, speleologia e parapendio in luoghi di straordinaria bellezza: i parchi naturali delle vicine Sierra di Cardeña e Montoro, della Sierra di Hornachuelos e dei sistemi Subbetici. Splendidi anche gli itinerari che corrono lungo la riva del pescoso Guadalquivir, che si snoda maestoso nella campagna. Dalla natura inviolata ai più elevate prestazioni equestri. Cordova, infatti, è anche casa dei più puri cavalli di razza andalusa, che nelle lussuose stalle dei re accanto all Alcazar, le Caballerizas Reales, si esibiscono in complicati esercizi di addestramento bardati di tutto punto. 28 29

TENDENZE Arcobaleno d'autore Intensi, saturi, estremi: in una parola, shock. Sono i toni della primavera, quest'anno esplosivi e irriverenti, come solo la natura che rinasce sa essere. Nella versione monoblocco o in abbinamenti sorprendenti, i colori puri effetto cartoon colpiscono lo sguardo, riscaldano l'umore. E danno dipendenza dior 30 31

dior Vauthier MSGM byblos Versace Alberta Ferretti Sunshine addicted dolce e gabbana Scoppiettanti e sbarazzine, le calde tonalità del giallo sono capaci di strappare un sorriso in ogni occasione. Tant'è che questa primavera gli stilisti non ne hanno davvero potuto fare a meno. Lo dimostra Stéphane Rolland che usa le gradazioni più diverse, dal limone acceso a dior varianti più aranciate, simili ai petali dei tulipani. Lela Rose, Byblos e Lanvin invece lo propongono in veste grafica, grintosa, su minidress e abiti sciancrati che arrivano sotto il ginocchio. Versione sportiva e fluo, poi, per Acne Studios e A-Lab, mentre Alexis Mabille lo interpreta in versione country, con tanto di cinturone e stivali. Dior, Vauthier, Murad e Osklen, infine, si lasciano ispirare dal suo lato più femminile, capace di rendere unici abiti da gran sera con scolli e spacchi vertiginosi, e morbidi capi da giorno, che seguono le linee del corpo senza costringerlo. Vitamina Total look, puro e intenso, e in versione degradé, sfumato secondo tonalità più scure. Ma anche in abbinamento - o meglio - a contrasto, con lilla, rosa, giallo e azzurro. Sono le varianti nelle quali indosseremo l'arancione, emblema di forza, onore e generosità. Esotico e capace di far vibrare il nostro lato più selvaggio, sta bene proprio a tutte. Con lui, infatti, l'incarnato di bionde e brune si accende di riflessi ambrati, come dimostra la straordinaria collezione di Aigner, totalmente giocata su questa energica variante del rosso. Dalle tute che scendono ampie ai boleri, dai capispalla leggeri e impalpabili agli abiti dall'orlo arricciato. Aggiungono un pizzico di ironia Alberta Ferretti e C penny black MSGM, che sperimentano cromie, sdoganando accostamenti mai tentati prima. Insomma, l'arancione è diventato un vero must have. A sottolinearne lo spirito è la donna firmata Versace, che la stilista avvolge in un lungo e lucidissimo vestito a sirena impreziosito sul fianco da un motivo di Swarovski ton sur ton. miu miu

fendi sacai Carolina Herrera Ulyana Sergeenko Ann Demeulemeester chanel alberto guardiani Rosso di sera Dalle dive anni Cinquanta alle attrici più alla moda, non c'è celebrità che non ne abbia sentito il fascino potente e iper sexy. Soprattutto quest'anno, quando gli stilisti hanno deciso di declinarlo in varianti giocose. Qualche esempio? Se Alexander McQueen, Jeremy Scott e Céline si lasciano ispirare dai motivi etnici, Ann Demeulemeester si orienta sul pizzo mentre Libertine lo reinterpreta in chiave pop, teschi e immagine della Regina Elisabetta secondo i Sex Pistols compresi. Più rigorosi, invece, Fendi, che ne fa una questione di geometrie e trasparenze, Assembly, orientato alla linearità, e Tod's, guidato dalla sperimentazione di materiali effetto wet. Il rosso, però, resta la tonalità della seduzione. Via libera, dunque ad abiti leggeri e sensuali. Come quelli di Ulyana Sergeenko, Badgley Mischka e Bibhu Mohapatra. Semplicemente perfetti. Sogno da teenager Per Chanel è tenue in versione monoblocco oppure fluo sul tweed. Andrew Gn, invece, lo propone nelle tonalità salmone, arricchito da stampe cubiste, mentre Carolina Herrera cavalca l'ispirazione surrealista decorandolo con tulle, patchwork, paillettes, bijoux e piume. Il protagonista delle passerelle? Il rosa, ovvio, sigucci nonimo di primavera per definizione. Dimenticate, però, le sfumature delicate e armoniose dei boccioli. Le tonalità di stagione, infatti, puntano aigner a lasciare il segno. Come fa Sacai, che ad un abitino bon ton in pizzo traforato alterna una nuance intensa e provocante. Altro che colore da principesse. 34 fendi 35

puglisi Calvin Klein prada Jenny Packham Marani Ermanno Scervino Le vibrazioni del blu Ritorno alla natura Ha un sapore tropicale secondo Marani che lo propone in passerella nella variante elettrica, mentre è di ispirazione marinara per Au Jour le Jour, che lo accosta al bianco. Ci sono, poi, la versione 3D di Jenny Packham e quella lineare di Missoni, l'una declinata nei toni del notte, e l'altra secondo gradazioni decisamente più squillanti, adatte a una donna energica e grintosa. Proprio come suggerisce Puglisi che combina il turchese al nero e al rosso con fantasie floreali. Singolari e splendidi, invece, gli abiti di Valli, vere e proprie architetture di stoffa più che semplici vestiti. E il blu non fa che esaltarne le straordinarie linee costruttive. Quest'anno non ci sono dubbi: è la tonalità giusta per affrontare i primi caldi. A ricordarlo è Scervino che presenta un daywear sartoriale fatto di abiti impalpabili e tessuti preziosi arricchiti di fiori, cristalli e ricami. Più essenziali e minimaliste, invece, le proposte di Aquilano- Rimondi e Calvin Klein che puntano su linearità delle forme e dettagli unici: dalle cuciture grezze a vista a inserti e sovrapposizioni. È divertente e rivoluzionaria, poi, la donna secondo Miuccia Prada: emblema di contaminazione tra sportwear e cultura hip hop, indossa cappotti dall'aria borghese decorati con immagini di murales e calzettoni da calciatore, sandali colorati e bracciali con piume. 36 37

laura biagiotti Jeremy Scott fay Manish Arora pucci just cavalli 38 misis pinko Un'esplosione di vita Si intitola Teenagers from Mars ed è la nuova collezione di Jeremy Scott nata dalla collaborazione con Kenny Sharf, artista capace di miscelare ispirazione pop e riferimenti ai fumetti contemporanei. L'esito è un arcobaleno di colori fluo come il lime, il giallo e il viola. Gli fanno eco: Fay, Cavalli, che spinge la sperimentazione al mix di fantasie come il tartan e il floreale, Manish Arora, famosa per i suoi tocchi psichedelici ispirati all'epoca d'oro del jazz e Pucci. Tra novità e gusto retrò, a tirare le fila è lei, l'intramontabile Laura Biagiotti, che questa borbonese primavera veste tubini aderentissimi e completi mannish style di un'esplosione di colori brillanti e vivacissimi. Per chi ama osare con stile. disegual Christian-Louboutin Reminescence 39

ARTE Klimt alle origini di un mito Un percorso alla scoperta di un artista divenuto mito, attraverso alcuni dei suoi capolavori più noti. Così si potrebbe definire, in estrema sintesi, la grande retrospettiva dedicata a Gustav Klimt che Palazzo Reale di Milano ospiterà, fino al 13 luglio. Venti gli oli del maestro austriaco che il pubblico potrà ammirare, per lo più provenienti dal Museo del Belvedere di Vienna. Una raccolta straordinaria se si pensa che sono cento al mondo i dipinti e gli affreschi di Klimt di cui si ha notizia e che il Museo Belvedere, in occasione del 150 anniversario della nascita del pittore, ha esposto 40 oli nella grande mostra che nel 2012 dava conto della sua formazione, dello sviluppo e dell apice della sua carriera artistica. Ad aprire l'esposizione, la riproduzione del Fregio di Beethoven esposto nel 1902 a Vienna all interno del Palazzo della Secessione che occuperà un intera sala e, sulle note della Nona sinfonia di Beethoven, immergerà il visitatore nell opera d arte totale, massima aspirazione degli artisti della Secessione Viennese. Poi si partirà alla scoperta dei rapporti familiari e affettivi di Klimt, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuola di Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e la musica, attraverso capolavori come Adamo ed Eva, Salomé, Girasole e Acqua in movimento. Particolare attenzione è dedicata all opera giovanile del maestro, alla sua formazione presso la Kunstgewerbeschule viennese e ai suoi inizi come decoratore dei monumentali edifici di rappresentanza lungo il Ring. Incarichi ai quali si dovette il suo successo nella scena aristica viennese. Una scelta di opere della prima fase della Secessione (l'associazione di artisti fondata a Vienna nel 1897 e della quale Klimt era il presidente) testimonierà il rifiuto definitivo della tradizione storicistica e il passaggio dell'artista all avanguardia internazionale. Due sale, poi, saranno dedicate al ritratto e al paesaggio, generi prediletti da Klimt. Cluderanno l'esposizione Fuochi fatui e La famiglia, dipinti che illustrano la sua pittura simbolista. Info e prenotazioni Tel: +39 02 54917 http://www.klimtmilano.it http://www.comune.milano.it/palazzoreale 40 41