UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E DIREZIONE DELLE IMPRESE RELAZIONE DI LAUREA



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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E DIREZIONE DELLE IMPRESE RELAZIONE DI LAUREA INNOVATIVI DISPOSITIVI TECNOLOGICI PER UNA MAGGIORE INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE NEL SETTORE AGROALIMENTARE: UNO STUDIO AL SALONE DEL GUSTO 2010 Relatore: Prof. Giovanni Peira Correlatori: Prof. Luigi Bollani Dott. Sergio Arnoldi Candidato: Andrea Gino Sferrazza ANNO ACCADEMICO 2010/2011

Ringraziamenti Ringrazio per la stesura di questo lavoro: - il Prof. Giovanni Peira del Dipartimento di Scienze Merceologiche, per avermi seguito e aiutato durante questo lavoro, fornendomi parte del materiale di studio, indicandomi alcune persone cruciali per la buona riuscita della stesura e per la sua completa disponibilità durante quesi mesi di ricerche; - il Prof. Luigi Bollani, del Dipartimento di Statistica e Matematica applicata Diego de Castro, per il suo fondamentale contributo nell impostazione e nell elaborazione del questionario, proposto durante il Salone del Gusto 2010; - il Dott. Sergio Arnoldi, coordinatore dell Area Promozione Agroalimentare della Camera di commercio di Torino, il quale ha messo a disposizione tempo e risorse preziose per questo progetto di ricerca, sempre con molta professionalità e competenza; - il Dott. Alessandro Bonadonna del Dipartimento di Scienze Merceologiche, per avermi fornito preziosi spunti per la trattazione; - tutti coloro che mi hanno supportato nella stesura ed elaborazione del questionario, rendendo possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati nei tempi prestabiliti.

Ringraziamenti particolari Il primo ringraziamento va a mia madre, l unica vera persona che mi ha accompagnato in ogni momento durante il mio percorso di studio. Senza di lei, non avrei potuto raggiungere questo importante traguardo. Questo risultato lo divido con te. Ringrazio, senza fare nomi, tutte le persone a me care, famigliari, amici, conoscenti, che in questi anni mi sono state vicino nei modi più disparati, nei momenti di gioia, così come quando pensavo di affondare. Chi conosce il mio percorso sa quello che intendo e queste persone desidero che sappino che su di me, nella vita, potranno sempre contare. Infine un ringraziamento particolare per questo lavoro lo devo a chi, purtroppo, non è più al mio fianco, ma che da sempre è stata, e continuerà ad essere, il mio esempio di vita. Grazie nonna per quello che hai rappresentato per me. Se finalmente ce l ho fatta, lo devo anche al tuo amore e alla pazienza che, fin da bambino, hai avuto nei miei riguardi.

La prima regola di ogni tecnologia usata negli affari è che l automazione applicata ad un operazione efficiente ne ingrandirà l efficienza. La seconda è che l automazione applicata ad un operazione inefficiente ne ingrandirà l inefficienza. (Bill Gates)

Indice Sommario... pag. 7 CAPITOLO 1: L evoluzione dei sistemi di identificazione: dal codice a a barre alle etichette bidimensionali....pag. 9 1.1. Introduzione: verso l economia della mobilità.....pag.9 1.2. Codici a barre: storia e simbologia........ pag. 10 1.3. Classificazione dei Codici a barre pag. 13 1.3.1. Codici a due spessori. pag. 13 1.3.2. Codici a più di due spessori.......pag. 14 1.3.3. Codici bidimensionali...pag. 15 1.4. Codici Bidimensionali: un balzo innovativo per i Codici a Barre....pag. 16 1.4.1. Tecnologia pag. 16 1.4.2. Classificazione dei codici bidimensionali...pag. 17 1.4.3. Secure Edge: sviluppo e brevetto del codice 2D-PLUS TM pag. 19 1.5. Il mercato del Mobile Internet in Italia... pag. 19 1.5.1. Internet alla portata di tutti: Wi-Fi free nel Comune di Torino...pag. 25 1.6. Il meccanismo di acquisizione delle informazioni pag. 27 1.7. Il Codice QR..pag. 29 1.8. Data Matrix...pag. 31 1.9. Il miglior codice a barre bidimensionale...pag. 32 1.9.1. Dalla carta stampata al web: il caso i-flyer......pag. 35 1.10. L impiego dei codici bidimensionali: alcuni casi... pag. 37 1.11. Lo scenario futuro... pag. 39 CAPITOLO 2: La tecnologia RFID: evoluzione e prospettive.. pag. 41 2.1. Evoluzione storica. pag. 41 2.2. Le componenti del sistema pag. 44 2.2.1. I tag... pag. 45 2.2.2. I Reader........pag. 46

2.2.3. L Electronic Product Code......pag. 47 2.2.4. Il sistema informativo: Savant......pag. 49 2.3. EPC vs. Codici a Barre.. pag. 50 2.4. Le frequenze....pag. 53 2.5. I vantaggi dell RFId.....pag. 55 2.5.1. La Supply Chain integrata... pag. 55 2.5.2. La gestione del magazzino.......pag. 57 2.5.3. La vendita ed i consumatori.....pag. 58 2.5.4. Le applicazioni di filiera..pag. 60 2.5.5. Un caso applicativo: tracciabilità agro-alimentare come garanzia di origine dei prodotti. Il Consorzio della Qualità della Carne Bovina della Coldiretti di Milano e Lodi...pag. 62 2.6. Campi di applicazione...pag. 62 2.6.1. La grande distribuzione pag. 63 2.6.2. Trasporti... pag. 65 2.6.3. Identificazione personale.. pag. 65 2.6.4. Sistemi di pagamento....pag. 66 2.6.5. Applicazioni militari.pag. 67 2.6.6. Sanità...pag. 67 2.7. Esempi di applicazioni..pag. 68 2.7.1. Wal-Mart...pag. 68 2.7.2. Metro AG...pag. 70 2.8. Sicurezza dei sistemi RFId: criticità e vulnerabilità.. pag. 71 2.9. Sicurezza e Vulnerabilità... pag. 73 2.10. Sicurezza e Minacce....pag. 74 2.11. Gestione del rischio e possibili contromisure.pag. 75 2.12. Lo scenario futuro....... pag. 77 2.13. Il panorama italiano. pag. 80 2.14. Criticità ed opportunità per lo sviluppo... pag. 81 CAPITOLO 3: Situazione normativa e standard di certificazione degli strumenti di codifica pag. 86 3.1. Fondamenti e Principi del sistema GS1...pag. 86 3.2. Politiche per il Sistema di identificazione...... pag. 88 3.3. Data Carriers: specifiche tecniche per la simbologia dei codici a barre.......pag. 90 3.3.1. Codici a barre lineari Specifiche della simbologia EAN/UPC.pag. 91

3.3.2. Codici a Barre bidimensionali Simbologia Data Matrix...pag. 94 3.4. Standard internazionali..pag. 97 3.5. Tecnologia RFId: la situazione normativa internazionale.pag. 98 3.6. L impegno dell EPCglobal.....pag. 101 3.7. L EPCglobal Network.....pag. 102 3.8. La situazione normativa italiana.....pag. 103 3.9. La situazione normativa in USA ed in Cina...pag. 104 3.10. Una normativa moderata e consapevole pag. 105 CAPITOLO 4: Codice QR e tecnologia RFId applicati al settore agroalimentare: sistemi innovativi per la valorizzazione della sicurezza e della qualità... pag. 107 4.1. L etichetta intelligente e la mozzarella di Bufala: il caso della Tenuta Vannulo...pag. 108 4.2. QR Code come strumento di tutela del Made in Italy: l olio extra-vergine di oliva del Consorzio Unaprol...pag. 112 4.3. Il tag sulla bottiglia: l etichetta intelligente ed i suoi sviluppi nel settore vitivinicolo...pag. 115 4.3.1. Il Portale Vitivinicolo...pag. 115 4.3.2. RFId in bottiglia: il progetto Contemporare..pag. 119 4.3.3. Il Winecode...pag. 121 4.4. Le grandi aziende italiane muovono i primi passi verso il futuro dell etichetta: Latterie Friulane e Giovanni Rana...pag. 123 4.5. Tracciabilità, Protezione del Marchio e Tutela del Consumatore: il Consorzio del Prosciutto di San Daniele...pag. 124 4.6. Automazione e qualità: la coltivazione della patata del Fucino...... pag. 127 4.6.1. Le fasi operative...pag. 128 4.7. Il valore aggiunto della tecnologia RFId: il caso della Cooperativa Agricola Ortoamico.pag. 130 4.8. Il Consorzio Tuscania e la Cantina Sperimentale...pag. 133 4.8.1. L attuazione di un sistema di rintracciabilità in un azienda vitivinicola...pag. 136 CAPITOLO 5: Il Salone del Gusto 2010 come palcoscenico per i nuovi sistemi d identificazione dei prodotti agroalimentari. Lavoro svolto ed analisi dei risultati pag. 139 5.1. Il progetto.... pag. 139 5.2. Il questionario...... pag. 143 5.3. Il campione....pag. 145 5.4. La raccolta delle informazioni durante il Salone del Gusto 2010...pag. 146

5.5. Analisi dei risultati ottenuti. pag. 149 CONCLUSIONI...pag. 207 Bibliografia...pag. 213 Sitografia...pag. 217

Sommario Il seguente lavoro vuole analizzare i benefici ed i rischi connessi all introduzione di nuove etichette intelligenti sui prodotti agroalimentari, come strumento d informazione più completo ed affidabile per i consumatori. Il capitolo introduttivo vuole innanzitutto ripercorrere il processo evolutivo dei codici a barre, che negli anni passati hanno rappresentato e rappresentano ancora tutt oggi un fondamentale strumento di informazione per tutti i settori merceologici esistenti. Grazie al progresso tecnologico, il codice a barre è diventato un importante mezzo, attraverso il quale migliaia di aziende in tutto il mondo, possono accedere ad una varietà di informazioni che, fino a qualche decennio fa, pareva impensabile. Proseguendo nella trattazione, si parlerà dei nuovi codici a barre bidimensionali e delle enormi potenzialità che offrono, attraverso l utilizzo dei telefonini di ultima generazione, sia come investimento per le aziende, sia come strumento d informazione per i consumatori. Questa parte terminerà con l esposizione di alcune best practices già messe in atto nel mercato. La trattazione verterà in seguito sull analisi delle tecnologie basate sulla radio frequenza (RFId), le quali possono rappresentare un ulteriore passo in avanti rispetto ai codici 2D, soprattutto per quel che concerne aspetti legati alla tracciabilità agroalimentare e la garanzia di autenticità dei prodotti. Dopo una breve descrizione dell architettura che permette il funzionamento a distanza di questi dispositivi, il capitolo prende il esame anche alcune ipotesi di standardizzazione di tale sistema, grazie anche al lavoro di diversi laboratori in tutto il mondo che stanno collaborando per cercare di diffondere un unico linguaggio. Dopodichè il lavoro si concentrerà nell esposizione delle normative, cogenti e volontarie, che già da qualche anno stanno regolamentando, a livello nazionale, così come a livello internazionale, il mondo dei sistemi di identificazione. Nelle pagine finali, vengono illustrati alcuni dei più rappresentativi casi di applicazione di codici bidimensionali e RFId nel settore agroalimentare e con particolare riferimento all Italia. Nonostante la recente introduzione di tali dispositivi nel nostro paese, sottoforma di strumenti di comunicazione alternativi, è stato possibile collezionare ed analizzare diverse casistiche interessanti. Con l ultima parte di questo lavoro sarà illustrato il progetto di ricerca, 7

condotto durante il Salone del Gusto 2010, grazie alla preziosa collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Merceologiche della Facoltà di Economia e la Camera di commercio di Torino. Questo lavoro ha voluto indagare sul grado di interesse, tra i visitatori della manifetazione culinaria, dei nuovi sistemi di identificazione, applicati ai beni di consumo alimentare; in particolare, si è voluto formulare alcune riflessioni circa la diffusione dei dispositivi tecnologici indispensabili per l architettura del sistema e sulle principali esigenze, in termini di informazione, del campione di soggetti preso in esame. Il Salone del Gusto è stato anche il palcoscenico di una delle prime apparizioni dell etichetta intelligente, applicata a prodotti di qualità della tradizione piemontese, ed ha quindi rappresentato un occasione unica per scoprire e per far conoscere al pubblico quelle che possono essere le reali potenzialità di queste applicazioni. 8

CAPITOLO 1. L EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE: DAL CODICE A BARRE ALLE ETICHETTE BIDIMENSIONALI 1.1. Introduzione: verso l economia della mobilità Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie ICT (Information and Comunication Technology), la società moderna ha intrapreso un ambizioso cammino verso nuove forme di organizzazione economica. In particolare, lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie di tipo wireless, rilevabile nelle economie più avanzate, e la convergenza di queste tecnologie con lo strumento di Internet, comporterà una serie di importanti cambiamenti che coinvolgeranno numerosi aspetti della nostra vita economica e sociale. L attuale contesto storico è già in grado di confermare come la possibilità di disporre di tecnologie che riducano o, in alcuni casi, annullino i vincoli della distanza fisica stia condizionando gli ambiti lavorativi e ricreativi dell uomo. Per tale motivo si parla di nuova economia della mobilità, intesa non soltanto a livello sociale ed economico inerente le relazioni tra persone fisiche, ma anche per quanto concerne la mobilità delle merci e l erogazione di servizi complementari. Le potenzialità delle nuove tecnologie di comunicazione stanno profilando un nuovo modo di analizzare le relazioni di scambio e l evoluzione dei rapporti impresa mercato. Gli effetti dello sviluppo della nuova economia della mobilità avranno profonde implicazioni culturali, oltre che economiche e tecnologiche. A titolo esemplificativo si pensi alla diffusione della telefonia mobile in Europa, all esplosione delle tecnologie di nuova generazione ed alla crescente diffusione della videotelefonia UMTS. Dal concetto di mobilità tecnologica, si sta passando gradualmente a quello di portabilità dei contenuti. In questa prospettiva, l attenzione deve essere posta non tanto sulla potenzialità tecnologica che consente la trasmissione di informazioni, ma sulla trasferibilità e sulla qualità dei contenuti in forma mobile e sulla loro utilizzabilità da parte delle diverse tipologie di utenti. Tuttavia l adozione di nuove tecnologie ICT può rivelarsi problematica ed irrazionale, in quanto lo stesso contesto informatico è spesso disomogeneo, scarsamente integrato e ricco di criticità. In virtù di queste considerazioni introduttive può dimostrarsi utile e promettente analizzare la nuova economia della 9

mobilità partendo dalla prospettiva dell utente sia business che consumer riguardo l approccio a tali processi informativi così innovativi. Per troppo tempo, infatti, le reali necessità della domanda e del consumatore non sono stati sufficientemente analizzati dalle teorie economiche e dalle imprese. Queste difficoltà sono per la maggior parte da imputare alla mancanza di analisi dei reali bisogni della domanda e a contestuali investimenti in tecnologie che, per mancanza di una chiara visione strategica a priori, sono stati pressoché inefficaci. Risulta dunque corretto domandarsi come si evolverà il marketing all interno di questa nuova economia della mobilità. Da decenni ormai si studia l evoluzione della comunicazione in termini relazionali e, tra i principali risultati ottenuti dalle ricerche effettuate, è emerso come nel marketing non si gestiscano scambi di prodotti, bensì scambi di relazioni che ruotano attorno al prodotto. Il prodotto, all interno di questo contesto relazionale, è un di cui 1. Grazie alle nuove tecnologie wireless, come il Qr Code o i sistemi RFId, il marketing può utilizzare molteplici strumenti di comunicazione in grado di erogare, ad esempio, contenuti differenziati in funzione delle richieste del destinatario. In questa prospettiva, l attenzione deve essere posta non esclusivamente sulla tecnologia che consente la trasmissione delle informazioni, ma sulla trasferibilità e sulla qualità dei contenuti disponibili in forma mobile e sul loro utilizzo da parte dell utente finale. Queste tecnologie consentono maggiore penetrazione e personalizzazione del contenuto che raggiunge il singolo individuo. Tuttavia le sole tecnologie, non costituiscono di per sé le basi per un vantaggio competitivo sostenibile. E necessaria un inversione della logica del marketing tradizionale: non dalle tecnologie al mercato, ma dall individuo all innovazione 2, mediante la definizione di nuovi modelli culturali di scambio e, soprattutto, di acquisto. 1.2. Codici a Barre: storia e simbologie Il codice a barre può essere definito come una simbologia o un alfabeto per la codifica d informazioni in un formato tale da poter essere acquisito automaticamente 1 Cfr. Musso, L innovazione nei canali di marketing, 2010 2 Cfr. Farinet, Ploncher: Marketing e la nuova economia della mobilità Congresso Internazionale Le tendenze del marketing, 2003 10

da opportuni lettori 3. Il computer è stato protagonista dello sviluppo tecnologico del codice a barre degli ultimi decenni, durante i quali si è venuto ad affermare in ogni ramo di attività, grazie alla sua capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempi brevissimi, di raccogliere ed archiviare l informazione in spazi ridotti, di controllare processi industriali, ecc. L idea dei codici a barre fu sviluppata da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver. Nel 1948 erano studenti dell Università di Drexel: l idea nacque dopo aver ascoltato le esigenze di automatizzare le operazioni di cassa da parte del presidente di un azienda del settore alimentare. Una delle prime idee era stata quella di utilizzare il Codice Morse stampato ed esteso in senso verticale, realizzando così barre strette e barre larghe. Tuttavia i primi tentativi di riconoscere i codici a barre, attraverso un fotomoltiplicatore originariamente utilizzato per la lettura ottica delle bande audio dei film, non ebbero successo. L eccessivo rumore dei dispositivi termoionici, il calore generato dalla lampada utilizzata per l illuminazione e il peso risultante dall insieme erano ostacoli insormontabili. Il successivo sviluppo della tecnologia laser permise ai lettori di essere costruiti a prezzi più accessibili e lo sviluppo dei circuiti integrati permise la decodifica vera e propria dei codici. Nel frattempo, Woodland presso l IBM sviluppò i codici a barre lineari che furono adottati il 3 aprile 1973 con il nome UPC (Universal Product Code). Il 26 giugno 1974 il primo prodotto (un pacchetto di gomme americane) veniva venduto utilizzando un lettore di codici a barre presso un supermarket a Troy, nell Ohio. Ciò nonostante, tale strumento presenta alcuni lati deboli che da sempre ne hanno limitato l efficienza. L acquisizione dei dati avviene solitamente tramite operatore umano, mediante l utilizzo di terminali. Da questo processo di acquisizione sono derivati alcuni problemi, quali lentezza e alta probabilità di errore. Esistono poi 3 Cfr. http://www.codiceabarre.it/bcmanu.htm 11

molti processi operativi nei quali la velocità e la frequenza degli oggetti da identificare sono tali da rendere impossibile ad un eventuale operatore captare i dati e trasmetterli al calcolatore. Per questo motivo si è reso necessario un sistema di codifica dei dati adatto a sistemi automatici di rilevamento, per sfruttare la piena potenzialità del computer. Fin dall inizio degli anni 70 si sono andate sviluppando diverse tecnologie, tre delle quali sono risultate maggiormente significative: la tecnologia OCR, la tecnologia magnetica e la tecnologia del codice a barre" # La tecnologia OCR (Optical Character Recognition) consiste nel codificare i caratteri in modo tale che possano essere letti anche direttamente dall operatore. La stampa dei codici è molto complessa e con tolleranze molto rigide, ma soprattutto i metodi di riconoscimento degli stessi sono complessi e piuttosto lenti. E una tecnologia complessivamente costosa e non altamente efficiente, per cui non si è mai affermata in modo definitivo. La tecnologia magnetica presenta il vantaggio che le informazioni contenute nel supporto fisico possono essere agevolmente modificate, ma allo stesso tempo presenta ingenti costi ed il rischio di perdere o alterare le informazioni è tuttora elevato. Il codice a barre (bar code) si è imposto nel tempo come la tecnologia vincente. La codifica si basa su un concetto binario, quindi è già di per se vicina al linguaggio dei calcolatori. La diversa logica di codifica, dettata da diverse esigenze applicative, ha portato a diversi tipi di codici a barre. Alcuni di essi sono ampiamente diffusi, altri vengono usati solo in speciali settori, altri ancora solo in determinati paesi, ma in tutti i casi un sistema di identificazione basato su codice a barre deve tenere conto di quattro caratteristiche fondamentali: Attendibilità: il Codice a Barre si è rivelato il sistema più attendibile grazie all uso di due parametri: la cifra di controllo (check digit) ed il numero di digits fisso, grazie ai quali si ottiene un altissima attendibilità delle informazioni acquisite. Automazione: mediante l utilizzo di lettori, decodificatori e scanner industriali vi è la possibilità di leggere il Codice a Barre in modo automatico 4 Cfr. http://www.gs1.org/barcodes 12

e senza la presenza dell'operatore. Ciò ha permesso la costruzione di linee automatiche o robotizzate. Precisione: a differenza di altri sistemi, il Codice a Barre presenta un estrema precisione, garantendo un altissima efficienza delle operazioni. Velocità: l assunzione dei dati da parte del calcolatore avviene molto più velocemente che in modo manuale. 1.3. Classificazione dei Codici a Barre Esistono diverse tipologie di Codici a Barre, ognuno con caratteristiche diverse, ed è pertanto giusto classificarli in modo da individuare il codice adatto per ogni applicazione. Tra le simbologie più usate alcune sono presenti nella nostra realtà quotidiana, mentre altre sono destinate ad applicazioni speciali. Ogni simbologia comporta la definizione di un set di caratteri (alfabeto) finito ed univoco. 1.3.1. Codici a due spessori Gli elementi del codice (barre e spazi) possono assumere due soli spessori, in rapporto compreso tra 2 e 3. A questa categoria appartengono le seguenti classi di codici: Fig. 1.1. Esempio di codice a barre a due spessori Codice 2/5 5 barre: codice sviluppato nel 1968 dalla Identicon Corporation ed è stato usato soprattutto nei magazzini e nel campo fotografico, anche se ormai è caduto in disuso. Tale codice viene anche detto discreto, in quanto solo le barre sono significative, mentre gli spazi non recano informazioni e possono variare in spessore entro ampi margini di tolleranza. Codice 2/5 Interleaved: codice sviluppato nel 1972 dalla Computer Identics. Un altra denominazione di questo codice è ITF (Iterleaved Two of Five). E un codice numerico continuo che ha la stessa codifica del codice 2/5 a 5 13

barre, con la notevole differenza che le cifre sono rappresentate alternativamente da barre e spazi, permettendo così una maggiore densità di informazioni. Codice Codabar: il Codice Codabar è stato sviluppato dalla Monarch Marking Systems nel 1972, e per questo è anche denominato Codice Monarch. Il Codice viene considerato in termini di barre larghe e barre strette e di spazi larghi e spazi stretti, con una base binaria: ad ogni elemento stretto è associato uno 0, ad ogni elemento largo un 1. Ogni carattere è codificato con sette elementi, dei quali quattro sono barre e tre spazi. I caratteri sono separati da uno spazio intercarattere che li rende tra loro indipendenti. Un simbolo Codabar completo consiste in un carattere di Start, un campo dati di lunghezza variabile e un carattere di Stop. Codice 32 o Codice Farmaceutico: è stato adottato dal Ministero della Sanità per la codifica dei prodotti farmaceutici. Tale codice è composto da sette cifre, che identificano il tipo di confezione per ciascuna specialità medicinale, precedute dalla cifra zero e seguite da un carattere di controllo. Le nove cifre complessive vengono poi rappresentate in base 32 con sei caratteri alfanumerici, utilizzando le 10 cifre decimali ed i caratteri dell alfabeto anglosassone, con l esclusione di A, E, I, O. Codice 39: il codice 39 è stato sviluppato nel 1974, per applicazioni richiedenti un codice alfanumerico. Questo strumento ha avuto una forte espansione negli enti pubblici, nell industria (tra i codici industriali è il più diffuso) e nel commercio. Il codice permette la codifica di 43 caratteri, ognuno dei quali è rappresentato da 9 elementi, 5 barre e 4 spazi. 1.3.2. Codici a più di due spessori I codici appartenenti a questa categoria richiedono una migliore qualità di stampa, poiché gli elementi del codice possono assumere più di due spessori diversi. Fig. 1.2. Esempio di codice a barre a più di due spessori 14

Appartengono a questa categoria i seguenti codici: Codice EAN: la funzione della codifica EAN è di rappresentare il codice numerico di ogni articolo soggetto alle specifiche EAN (European Article Number) in un formato leggibile automaticamente in entrambe le direzioni. Gli elementi possono assumere 4 diversi spessori, multipli interi del modulo. Ogni cifra è codificata con 7 moduli. I simboli EAN sono disposti simmetricamente attorno ad un carattere centrale di controllo, e delimitati agli estremi da caratteri laterali di controllo (start/stop). Codice UPC: interamente compatibile con il Codice EAN, rappresenta il codice numerico di ogni articolo soggetto alle norme UPC (Universal Product Code), in uso negli Stati Uniti. Come nel Codice EAN, gli elementi possono assumere uno spessore multiplo intero (da 1 a 4) del modulo. Ogni carattere è codificato con due barre e due spazi, per uno spessore totale di sette moduli. Codice UCC/EAN 128: codice sviluppato per fornire un formato standard per lo scambio di dati tra ditte diverse. Mentre altri standards semplicemente codificano dei dati senza dire cosa rappresentano, l UCC/EAN 128 codifica i dati e mostra ciò che significano, utilizzando degli identificativi di applicazione AI (Application Identifier), in modo da segnalare all applicazione cosa si sta leggendo. 1.3.3. Codici bidimensionali Gli elementi dei codici appartenenti a questa categoria possono assumere più di una dimensione. L introduzione di questi codici ha richiesto, oltre ad una migliore qualità di stampa, anche il supporto tecnologico dei lettori a 2D, i quali hanno cominciato a diffondersi a partire dal 1984. Rispetto ai codici ad una dimensione, i codici bidimensionali presentano alcuni vantaggi non trascurabili: Possono contenere una maggiore quantità di informazioni; Possono essere letti attraverso i telefoni cellulari dotati di fotocamera e lettore di codici a barre 2D; La scansione di un codice a barre 2D può far partire diverse azioni contemporaneamente; 15

La parziale copertura, l usura e l orientamento non pregiudicano la loro lettura. 1.4. Codici Bidimensionali: un balzo innovativo per i Codici a Barre I codici a barre bidimensionali, o mobile code, sono rappresentazioni in grafica matriciale di informazioni e dati. 5 Nati per applicazioni logistiche ed industriali, si stanno progressivamente diffondendo nel mercato dei beni di consumo, comparendo su giornali, riviste, confezioni di prodotti, biglietti da visita e pubblicità, proponendosi come un nuovo veicolo per accedere, promuovere e distribuire contenuti multimediali in mobilità, one click content, senza dover inserire manualmente i complessi indirizzi delle risorse sul browser del terminale mobile. 6 La scansione di codici a barre può essere oggi effettuata con un terminale mobile equipaggiato con fotocamera digitale, connessione wireless a banda larga e dalle applicazioni, dette barcode reader o mobile code client, per la scansione, acquisizione e decodifica dei codici a barre bidimensionali 7. I codici a barre bidimensionali abilitano un importante convergenza tra supporti materiali e fisici come la carta stampata, informazioni, contenuti multimediali presenti sul web e applicazioni interattive. L utilizzo di codici a barre bidimensionali coinvolge diversi attori: dai content provider ai generatori di tag 2D, dagli operatori mobili agli enti di certificazione, dalle manifatturiere alle agenzie di pubblicità e agli editori. Interoperabilità è diventata la parola chiave per il successo dell ecosistema dei servizi legati ai mobile code. 1.4.1. Tecnologia Nei codici a barre lineari si è osservato come le informazioni sono rappresentate da linee parallele di differente spessore. Nei codici bidimensionali, evoluzioni di quelli lineari, le informazioni sono invece rappresentate da un insieme di moduli quadrati bianchi e neri che formano figure quadrate o rettangolari. 5 Cfr. AA.VV., Adobe Barcoded Paper Forms Solution, 2004 6 Cfr. Ohbuchi, Hanaizumi, Ah Hock, Barcode Readers using the Camera Device in Mobile Phones, 2004 7 Cfr. Corbi, Lisa, Piersantelli: codici a barre bidimensionali: tecnologia e campi applicativi, 2009 16

I tag bidimensionali possono contenere oltre 3.000 caratteri e vengono acquisiti e interpretati dai terminali mobili dotati di fotocamera e client di decodifica. Le componenti tecnologiche basilari per il funzionamento dei mobile code sono: la simbologia; il reader (client) di lettura e decodifica a bordo dei cellulari; le architetture di risoluzione degli indirizzi; le regole di specification, che vengono applicate al momento della creazione del tag e usate per implementare vari business model e diverse tipologie di servizi. Il modulo della matrice è la dimensione di una cella, che tipicamente può assumere i valori 0 (cella bianca) o 1 (cella nera), con la possibilità di invertire i colori. Le celle sono organizzate in una matrice di righe e colonne in numero sia pari che dispari. Un insieme di celle forma una regione, organizzata in righe e colonne, con bordi ben delimitati per facilitarne all utente l acquisizione. Generalmente nel tag è inserito un sistema di detection and error correction (ECC) per consentire la ricostruzione dei quadratini stampati male, sbiaditi o cancellati. Descrizione commessa pag. 2 di 4 Raffronto codici bidimensionali Nome del file di riferimento TIREL_raffronto_codici2D_[1.2].doc 1.4.2. Classificazione dei codici bidimensionali Esistono circa 20 differenti codici bidimensionali sul mercato, di cui i cinque 1 CODICI BIDIMENSIONALI PRESENTI SUL MERCATO più diffusi sono: Aztec Code, Data Matrix, MaxiCode, QR Code e PDF417 8. Esistono circa 20 differenti codici bidimensionali sul mercato, i cinque più diffusi sono: Aztec Code, Data Matrix, MaxiCode, QR Code, PDF417. I primi quattro sono codici a matrice, mentre l ultimo è un codice di tipo stackable. A grandi linee condividono tutti alcune caratteristiche: I primi quattro sono codici a matrice, mentre l ultimo è un codice di tipo stackable, 1. formato grafico fisso ovvero componibile. A grandi linee condividono tutti alcune caratteristiche: La loro struttura è quella di un elemento che può contenere un numero definito di caratteri, tipicamente tra i 1.000 ed i 1.500. Formato grafico fisso: la loro struttura è quella di un elemento che può Se c è necessità di codificare più dati di quelli che un singolo elemento può ospitare, non si può ingrandire l elemento stesso: l unica soluzione è quella di generare più codici grafici, allo scopo di creare lo spazio dove allocare tutti i dati necessari. contenere un numero definito di caratteri, tipicamente tra i 1.000 ed i 1.500. 2. codice a correzione di errore prestabilito Tipicamente è possibile scegliere solo tra due/tre percentuali diverse di codice a correzione 8 Cfr. Fontana S., di errore. Raffronto In genere Codici l ECC Bidimensionali, selezionabile 2006 và dal 15% al 25%; 3. caratteri e non byte Inoltre si parla di caratteri codificabili e non di byte in quanto i dati contenuti devono essere di un set ben definito ASCII. Per inserire dei valori binari si ricorre a versioni non perfettamente standard del codice, ovvero si codifica il binario nella forma ASCII-64, il 17 che comporta un aumento dello spazio occupato dal dato binario del 25% esatto: in pratica ogni 3 byte, cioè 24 bit, si codificano 4 caratteri del set ASCII base da 6 bit significativi ognuno;

Se viene a crearsi la necessità di codificare più dati di quelli che un singolo elemento può ospitare, non si può ingrandire l elemento stesso: l unica soluzione è quella di generare più codici grafici, allo scopo di creare lo spazio dove allocare tutti i dati necessari. Descrizione commessa pag. 3 di 4 Caratteri Raffronto e non codici byte: bidimensionali parla di caratteri codificabili e non di byte, in quanto Nome del file di riferimento i dati contenuti devono essere di un set ben definito. TIREL_raffronto_codici2D_[1.2].doc Esistono poi altri codici bidimensionali interessanti: Esistono poi altri tre codici bidimensionali interessanti: DataGlyph 2D-Plus Datastrip DataGlyphs Il DataGlyphs, realizzato dalla Xerox, è capace di modificare la sua forma e quindi di allargarsi allo scopo di contenere quantità sempre più grandi di dati. Riesce a gestire sfondo o una riempimento forma di una ECC immagie, (Error ovvero Correction generare immagini Code = sfruttando codici a una correzione tecnica di di errore) variabile e può codificare direttamente dati in forma binaria. Il DataGlyphs è un codice molto interessante con il quale è possibile creare pattern grafici di sfondo o riempimento di un immagine, ovvero generare immagini sfruttando una tecnica di chiaro-scuro con i suoi simboli. La quantità di dati che si riescono a codificare per pollice quadrato è però piuttosto bassa, pari a circa 420 byte. Datastrip DataGlyphs Il DataGlyphs della Xerox, è capace di modificare la sua forma, quindi di allargarsi allo scopo di contenere quantità sempre più grandi di dati. Riesce a gestire una forma di ECC variabile, e può codificare direttamente dati in forma binaria. Il DataGlyphs è un codice molto interessante con il quale è possibile creare pattern grafici di chiaro-scuro con i suoi simboli. La quantità di dati che si riescono a codificare per pollice quadrato è però pittosto bassa, ed è pari a circa 420 byte. Datastrip Il Datastrip rappresenta una tipologia di codice realizzata dalla stessa Datastrip Inc. In base alla grandezza documentazione massima pari ufficiale a 3.2 x 0.7 ; rilasciata queste grandezze dall azienda, rappresentano 9 si evince una superficie che attraverso dove si questa particolare categoria è possibile generare codici ad alta capacità e comunque fino ad un massimo di 4.800 byte; questa densità richiede però metodi di stampa SECURE EDGE S.R.L. - Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa, in tutto o in parte, con un mezzo qualsiasi, senza il consenso scritto della Secure Edge. "# Il Datastrip, della Datastrip Inc sembra possa gestire, entro certi limiti, il suo formato e la densità dei dati che può rappresentare. La documentazione ufficiale da Datastrip Inc. dichiara che è possibile generare strip ad alta capacità e comunque fino ad un massimo di 4800 byte; questa densità richiede però metodi di stampa sofisticati che utilizzano tecniche fotografiche. Inoltre il codice Datastrip deve (must) essere letto da speciali lettori forniti da Datastrip Inc; per operare nella lettura, il lettore speciale deve essere in contatto con il codice. Da un altra documentazione della Datastrip si rileva che è possibile generare uno strip di possono memorizzare fino a 4,425 bytes di dati. Questi valori comportano una densità di circa 1975 byte per pollice quadrato. 9 Cfr. AA.VV. Datastrip selected by De La Rue to supply mobile biometric readers, 2010 18