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Oggetto: Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi del del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. per l intervento Richiesta di autorizzazione per la prosecuzione dell esercizio di una cava di argille per laterizi in località Bruncu Arrubiu - Uta. Proponente: Fornaci Scanu S.p.a. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la società Fornaci Scanu S.p.a. ha presentato nel gennaio 2011, regolarizzata a febbraio 2011, ad esito della procedura di verifica conclusasi con la deliberazione della Giunta regionale n. 48/13 del 9.9.2008, l istanza di valutazione di impatto ambientale relativa all intervento Richiesta di autorizzazione per la prosecuzione dell esercizio di una cava di argille per laterizi in località Bruncu Arrubiu - Uta. Il progetto è ascrivibile alla categoria di cui al punto 8i, Cave e torbiere, dell Allegato B1 alla deliberazione della Giunta regionale n. 24/23 del 23 aprile 2008 (oggi sostituita dalla Delib.G.R. n. 34/33 del 7 agosto 2012). L intervento in esame costituisce una variante rispetto a quello precedentemente sottoposto alla valutazione di impatto ambientale con la suddetta deliberazione n. 48/13, e prevede una riduzione dell area di estrazione, dagli originari 17.00 ettari a 12.00 ettari, nonché della volumetria da estrarre in 10 anni, dagli originari 3.500.000 m 3 a 860.000 m 3 ; in particolare, nell area posta a nord della S.P. n. 2, non è più prevista la coltivazione ma l avvio immediato delle attività di recupero. L attività estrattiva prevede la coltivazione, mediante l impiego di esplosivo e di mezzi meccanici, con una configurazione a gradoni discendenti, di alzata pari a circa 7 metri e pedata pari a circa 5 metri. Il recupero ambientale, da realizzarsi in parte contestualmente alla coltivazione e in parte a conclusione della stessa, consiste nel rimodellamento morfologico, cui seguirà il rinverdimento e la restituzione di parte dell area ad un uso agricolo. Nel settore posto a nord della S.P. n. 2 è prevista la creazione di un oasi naturalistica. In merito all iter, l Assessore fa presente che il procedimento è stato avviato in data 18 febbraio 2011, in seguito al deposito della prescritta documentazione e alle pubblicazioni di rito, successivamente alle quali non sono pervenute osservazioni. 1/6

In data 27 maggio 2011 si è tenuta, presso il Municipio di Uta, la presentazione al pubblico dello Studio di impatto ambientale e del progetto, che non ha visto partecipazione di pubblico. In data 14 luglio 2011 ha avuto luogo la conferenza istruttoria alla quale hanno partecipato i rappresentanti della Società, del Servizio Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), dell ARPAS e del Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Cagliari e Carbonia-Iglesias; a seguito della stessa il Servizio SAVI ha ravvisato la necessità di richiedere integrazioni e chiarimenti, che sono stati trasmessi dalla Società nel febbraio 2012. L Assessore riferisce, quindi, che il Servizio SAVI ha tenuto conto di quanto emerso in sede di Conferenza istruttoria, della documentazione depositata, come integrata da ultimo a febbraio 2012 e delle comunicazioni degli Enti coinvolti, tra i quali la nota del Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias, pervenuta in data 6 febbraio 2013 che rileva la non sussistenza di particolari criticità di natura paesaggistica e l adeguatezza degli interventi di recupero proposti. Quindi, il Servizio SAVI, considerato che la documentazione risulta adeguata per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, e delle relative misure di mitigazione, ha concluso l istruttoria con una proposta di giudizio positivo in merito alla compatibilità ambientale dell intervento in oggetto, a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione le prescrizioni di seguito riportate: 1. le azioni di recupero dovranno essere attuate, compatibilmente con quanto indicato negli elaborati progettuali come integrati a febbraio 2012, contestualmente e funzionalmente alle fasi di sfruttamento del giacimento; 2. le operazioni di coltivazione e recupero della cava dovranno essere condotte secondo un cronoprogramma delle attività che dovrà essere elaborato con cadenza triennale e sino alla conclusione dell attività estrattiva autorizzata; 3. in fase di esercizio dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione al fine di: a. garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, acque sotterranee mediante interventi di recupero e smaltimento a norma di legge di qualsiasi materiale inquinante sversato accidentalmente in superficie; b. minimizzare gli effetti ambientali indotti dal rumore e dalle vibrazioni, nel rispetto della normativa vigente, dotando i mezzi meccanici di dispositivi di attenuazione del rumore 2/6

e, in caso di uso di esplosivo, adottando le più opportune misure e accorgimenti per contrastare l'impatto acustico delle volate (es. temporizzazione della volata con detonatori elettrici, frazionamento della carica con l'uso di microritardi); c. minimizzare l'emissione di inquinanti in atmosfera mantenendo i mezzi meccanici in perfetta efficienza e adottando misure gestionali che obblighino i conducenti allo spegnimento dei mezzi durante il non utilizzo; d. contenere le polveri dovute alla movimentazione dei macchinari in fase di escavazione, carico e trasporto, sui piazzali e sulle aree potenzialmente polverose, mediante l innaffiamento periodico, con particolare riguardo alle giornate con presenza di vento e alle stagioni secche; e. mantenere in perfetta efficienza la viabilità che conduce all'area di cava e quella interna; 4. il deposito e il riutilizzo degli scarti di lavorazione nelle fasi di riempimento e rimodellamento morfologico, dovrà avvenire secondo gli indirizzi del D.Lgs. n. 117/2008, che prevede la predisposizione di un piano di gestione e di caratterizzazione dei materiali secondo le indicazioni degli allegati I e II; 5. in relazione alla conformazione topografica dei luoghi e al progredire della geometria degli scavi, le acque meteoriche provenienti dall esterno del sito dovranno essere adeguatamente intercettate tramite canalizzazioni di guardia e allontanate verso i compluvi naturali. La gestione delle acque dilavanti l area estrattiva dovrà svolgersi in conformità con la Disciplina regionale degli scarichi, di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del 10.12.2008; 6. il recupero morfologico, al fine di consentire un completo inserimento armonico nel contesto preesistente, dovrà prevedere, come riportato anche negli elaborati progettuali come integrati a febbraio 2012, la riprofilatura dei fronti con diminuzione della pendenza e smussamento del ciglio superiore delle scarpate, nonché il raccordo graduale con la sommità, evitando, in tal modo, passaggi netti e conferendo alle stesse condizioni di stabilità permanente; 7. al termine dell'attività, la configurazione finale dell'area di cava dovrà garantire il corretto drenaggio delle acque superficiali, evitando la formazione di ristagni e zone acquitrinose; 8. contestualmente o successivamente ai rimodellamenti morfologici, nelle aree da rinverdire dovrà essere eseguita una preparazione preliminare delle superfici mediante la realizzazione di uno strato drenante in pietrame di scarto e successivo apporto di terra vegetale idonea, per uno spessore medio non inferiore a 30 cm. Gli eventuali volumi mancanti dovranno 3/6

essere compensati mediante l apporto di terreno di qualità chimico-fisica idonea per le finalità di progetto; per l'arricchimento in sostanza organica ed elementi nutritivi del letto di semina, dovranno essere utilizzati esclusivamente fertilizzanti organici e ammendanti compostati conformi ai dettami del D.Lgs. n. 217/2006 e s.m.i.; 9. al fine di aumentare il grado di biodiversità e rinaturalizzazione, dovranno essere evitate le piantagioni monospecifiche o la netta prevalenza di una specie; è invece da favorire l uso di più specie sempreverdi autoctone, previa analisi della coerenza con la vegetazione potenziale del sito; inoltre, la disposizione delle specie legnose, arboree ed arbustive, dovrà essere mista, alternata ed irregolare, il più possibile naturaliforme. In particolare in prossimità dei laghetti, posti nel settore a nord della S.P. n. 2, dovrà essere prevista la piantumazione con specie igrofile autoctone; 10. per gli interventi di rinverdimento e rinaturalizzazione, tutto il materiale di propagazione vegetale dovrà provenire da ecotipi locali; 11. per almeno due anni dall impianto del materiale vegetale vivo, e comunque sino al completo affrancamento delle piantine e delle erbe introdotte artificialmente, si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali, alle irrigazioni periodiche e di soccorso e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, agli interventi di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree e arbustive; 12. in fase di predisposizione ed esecuzione degli interventi di rinaturalizzazione, la Direzione Lavori dovrà essere costantemente supportata da personale esperto in discipline agronomico-forestale, al fine di verificare la rispondenza ecologica delle specie e la corretta esecuzione pratica delle opere a verde; inoltre, tutti gli interventi dovranno essere effettuati in accordo con il Servizio Ispettorato Ripartimentale del C.F.V.A. di Cagliari; 13. a fine lavori dovranno essere smantellate tutte le infrastrutture funzionali alle attività di cava per il periodo di vigenza dell autorizzazione, i materiali ed i residui di lavorazione presenti nei piazzali e quant altro sia paesaggisticamente motivo di disturbo ambientale e paesaggistico; inoltre dovrà essere ripristinata l efficienza di strade e le piste utilizzate dai mezzi di cantiere, e tutte le aree compromesse dall area estrattiva; 14. predisporre il piano di monitoraggio delle componenti ambientali secondo le indicazioni da richiedere al Dipartimento di Cagliari dell ARPAS per quanto riguarda i parametri da assoggettare a controllo, modalità e periodicità delle relative misurazioni; 4/6

15. al fine di consentire il riscontro periodico della conduzione delle attività estrattive, in termini di sfruttamento del giacimento e di recupero ambientale, dovrà essere predisposto un piano di monitoraggio in cui siano riferiti gli interventi realizzati e da realizzare, con precisa indicazione dei quantitativi e dei tipi di materiali estratti e ancora da coltivare. Copia del piano di monitoraggio, corredato del cronoprogramma delle attività, da elaborare triennalmente sino alla conclusione dei lavori in forma di Relazione tecnica di aggiornamento" o "Stato di avanzamento dei lavori, dovrà essere trasmesso al Servizio SAVI, al comune di Uta, alla Provincia di Cagliari, al Servizio Attività Estrattive, all ARPAS e al Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Cagliari. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far proprio il giudizio del Servizio SAVI. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di esprimere, per le motivazioni indicate in premessa, un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell intervento denominato Richiesta di autorizzazione per la prosecuzione dell esercizio di una cava di argille per laterizi in località Bruncu Arrubiu - Uta, proposto dalla società Fornaci Scanu S.p.a., a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni descritte in premessa, sull osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il comune di Uta, la Provincia di Cagliari, il Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias, il Servizio Attività Estrattive dell Assessorato regionale dell Industria, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Cagliari e l ARPAS; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di prosecuzione dovrà essere comunicata al Servizio SAVI e agli Enti di controllo, dovranno essere realizzati entro dieci anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente. La Società in caso di modifiche progettuali o di rinnovo dell autorizzazione, dovrà verificare con il Servizio SAVI la necessità di una nuova procedura in materia di verifica. 5/6

Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il Presidente Ugo Cappellacci 6/6