RASSEGNA STAMPA 24 ottobre 2013 Sommario: Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati 5 Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 8 Prime Pagine 14
Rassegna associativa FIDAS
L ARENA Gli studenti della FIDAS rendono omaggio a Livio Donare il sangue in memoria di Livio. La decima sezione Fidas della Valpolicella, quella degli studenti maggiorenni del Calabrese Levi, è stata intitolata a Livio Cinetto, morto nel giugno 2012 a soli 16 anni. In quella scuola ha frequentato fino al terzo anno, il suo ricordo batte nei cuori di compagni di classe e professori. E ora anche in quelli dei donatori Fidas. «Voleva diventare un donatore, me lo aveva detto», afferma Nicola Trande, presidente dei 10 gruppi Fidas della Valpolicella (1.300 persone), durante la messa celebrata sabato a Bure. Livio, pur abitando a San Pietro, frequentava il gruppo adolescenti di Bure. Così qui si sono ritrovati i suoi familiari, dal papà Stefano e la sorella Emma al nonno Giuseppe, scultore di Gargagnago, rappresentanti degli altri gruppi Fidas valpolicellesi coi labari di Parona, Negrar, Fane, Sacro Cuore Don Calabria, Fumane, Marano, Pedemonte, San Floriano e Sant Ambrogio, il presidente provinciale Fidas Massimiliano Bonifacio, insegnanti e personale dell Istituto carianese, il responsabile della sede di San Floriano Giorgio Lucchini, tanti amici di Livio. Il labaro del gruppo Fidas Calabrese Levi Livio Cinetto è stato benedetto dal parroco di Bure, don Francesco Murari. Nessuna sezione Fidas veronese, finora, portava il nome di un giovane che voleva diventare donatore. «Delle 78 sezioni comunali e delle sei scolastiche, pochissime sono intitolate alla memoria di qualcuno, sempre un ex donatore o il fondatore», afferma Bonifacio. «A San Pietro si dà un segno importante, si sigla un impegno di solidarietà. Verona conta oggi su 11mila donatori e su una consolidata autosufficienza di sangue e plasma». Continua Lucchini: «Livio ci ha fatto incontrare tutti, è il suo piccolo miracolo». Il gruppo adolescenti di Bure, 60 ragazzi, non si ferma qui. Gli animatori Paola Baldi e Marco Allegrini intendono collaborare con Fidas, trovare nuovi donatori e parlare di volontariato. In nome di Livio. C.M.
IL CENTRO Crabs, donazione di sangue PESCARA Una giornata di impegno sociale e di aggregazione per atleti e atlete del football americano pescarese (foto), che si sono avvicendati sulle poltroncine del centro Fidas nei locali del dipartimento di Medicina trasfusionale dell'ospedale civile, per donare sangue a favore dell'associazione. Patrizia Accorsi (primario facente funzioni), si è detta «entusiasta nel vedere tanti atleti volenterosi di mettersi a disposizione degli altri», ricordando «l'importanza di questo gesto e, in particolare, della periodicità di queste donazioni, che permette di avere maggiori controlli e sicurezza per chi dona e per chi riceve». Soddisfazione del presidente dei Crabs, Mancini, per «la numerosa partecipazione di ragazze e ragazzi che ha permesso la buona riuscita della giornata con un doveroso ringraziamento ad Anna Di Carlo (presidente Fidas Pescara), Mario Dell'Isola, sempre favorevoli a questi eventi, e a tutto il personale medico-sanitario per la gentilezza e la pazienza avuta con gli atleti». Enrico Montopoli, della dirigenza Crabs, ha voluto sottolineare come quella pescarese sia tra le prime compagini italiane di football americano a effettuare questa collaborazione volontaria con la Fidas.
Rassegna sangue e emoderivati
IL SOLE 24 ORE.IT 23 ottobre 2013 Attività trasfusionali: riparto 2013 all'esame delle Regioni E' stata inviata alla Conferenza Stato-Regioni la proposta di riparto dei 912.367 milioni destinati per il 2013 alle Regioni per realizzare l'obiettivo dell'autosufficienza regionale e nazionale di emocomponenti e plsmaderivati. Gli indici utilizzati per il riparto - tutti riferiti al 2011 - sono la popolazione, i dati di produzione e consumo di unità di globuli rossi, le Sdo per acuti e il case mix complessivo in regime ordinario. In particolare i dati relativi alla popolazione residente e all'efficienza nella raccolta (indice di donazione) pesano rispettivamente per una quota pari al 25%, mentre il restante 50% è determinato dall'indice di efficienza nella gestione dei consumi di globnuli rossi in relazione ai ricoveri totali (rapporto tra consumo di globuli rossi e dimissioni ospedaliere pesato sulla popolazione). Le quote spettanti alle Regioni - individuate nella tabella recante la proposta di riparto - saranno erogate dal ministero della Salute solo a seguito del raggiungimento dell'obiettivo stabilito come risultante dal monitoraggio effettuato dal Centro nazionale sangue. Escluse dal riparto - come previsto dalla L. 191/2009 - le Provincie autonome di Trento e Bolzano, destinatarie per le stesse finalità dui un importo pari a 12.047 euro a decorrere sempre dal 2013.
QUOTIDIANO SANITÀ.IT Sangue. Riordino dei centri trasfusionali entro il 31 dicembre 2014. Regioni al lavoro Entro quella data dovrà essere definitivamente attuato quanto previsto dall'accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010 per rendere il percorso del plasma italiano pienamente conforme alle norme europee. La questione al centro della due giorni sul sistema sangue promossa a Firenze. 23 OTT - Due giorni sulla donazione del sangue, il suo utilizzo e i valori da trasmettere in una fase di profondo cambiamento. Di questo hanno trattato i lavori del seminario interregionale sul sistema sangue italiano Le regioni a confronto per affrontare insieme il cambiamento, che si è tenuto venerdì 18 e sabato 19 ottobre a Firenze, con la partecipazione di addetti ai lavori da tutta Italia. Organizzato dalla Regione Toscana (assessorato al Diritto alla Salute e Centro Regionale Sangue), da alcune associazioni di donatori del sangue (Avis Toscana, Anpas, Fratres e Croce Rossa Italiana) e dalla Fondazione Campus di Lucca, in collaborazione con l azienda biofarmaceutica Kedrion, l iniziativa aveva lo scopo di sollecitare un confronto a livello interregionale sulle prospettive di cambiamento dell intero Sistema Sangue nazionale, grazie alla partecipazione di tutte le Regioni italiane e di 16 Centri Regionali Sangue. L argomento su cui si è concentrato il dibattito, che ha visto la piena partecipazione anche delle associazioni di donatori, è il riordino dei centri trasfusionali previsto entro il 31 dicembre 2014, che porterà le Regioni ad accordarsi ed aggregarsi per lo sviluppo di sistemi interregionali. I requisiti minimi (strutturali, organizzativi e tecnologici) delle strutture trasfusionali, in base al quale dovrà avvenire il riordino, sono stabiliti nell Accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010, che prevede un percorso attuativo al termine del quale le strutture trasfusionali e le unità di raccolta dovranno assicurare che il plasma nazionale raccolto come materia prima per la produzione di medicinali, sia perfettamente conforme alle disposizioni che disciplinano l ambito farmaceutico a livello europeo. Non abbiamo sbagliato quando abbiamo intuito che un momento di confronto come questo era davvero indispensabile, e sono orgogliosa di fare parte di questo sistema. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per andare incontro con successo ai cambiamenti che stanno avvenendo, tenendo presenti in primis i valori etici della donazione, ha commentato Simona Carli, direttore del Centro Regionale Sangue della Toscana. Partecipanti e organizzatori, infatti, hanno condiviso l impegno a proseguire la discussione in altri momenti di confronto pubblico, In modo da aggiornarsi non solo sulla scadenza prevista nel 2014 per la razionalizzazione del sistema trasfusionale italiano come ha precisato Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana ma sull'oggi e sulle tante sfide e necessità che viviamo all interno dei nostri sistemi regionali.
Rassegna medico-scientifica e politica sanitaria
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