LA FINANZIARIA 2007: UNA PRIMA ANALISI



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LA FINANZIARIA 2007: UNA PRIMA ANALISI La finanziaria per il 2007 costituisce il secondo intervento per dimensioni dopo quella messa in campo nel 92 dal Governo Amato all indomani dell uscita della lira dallo SME e in una situazione di crisi di fiducia verso lo stato debitore. Oggi il contesto non è così drammatico, ma vi sono in campo gli impegni europei, che ci consentono di ripararci sotto l ombrello dell Euro. La manovra 2007 è, dunque, eccezionale per dimensioni: i 34 miliardi, necessari per il risanamento e per gli interventi per lo sviluppo e l equità sociale, equivalgono a 2,3 punti del Prodotto Interno Lordo. E anche giustamente ambiziosa nell obiettivo: quello di invertire un peggioramento del quadro che dura dall inizio del decennio. L indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (la differenza tra spese ed entrate pubbliche) in percentuale di PIL, che era quasi azzerato alla fine degli anni novanta, é tornato in cinque anni sopra i quattro punti. L avanzo primario (cioè la differenza tra spese al netto della spesa per interessi ed entrate) si è sgretolato, diventando negativo dal 2006 con lo stock del debito pubblico che ha ripreso a crescere. Nel corso del 2006 tre dati positivi sono stati registrati. Da una parte una ripresa economica, non straordinaria, ma comunque di un certo significato. Per il corrente anno il PIL dovrebbe crescere, secondo le previsioni del Governo, allineate a quelle dei centri di ricerca nazionali ed internazionali, dell 1,6%. Inoltre si è avuta una dinamica contenuta della spesa a livello di amministrazione centrale con un contenimento delle erogazioni rispetto al trend di crescita registrato negli anni precedenti. Dall inizio dell anno, poi si è avuta una crescita delle entrate pubbliche inattesa, collegabile ad una maggiore disciplina nell assolvimento degli obblighi fiscali, che il superamento della stagione dei condoni a raffica sembra aver portato; si tratta per il 2006 di una maggiore crescita delle entrate tributarie di 6 miliardi di euro, che dovrebbero restare anche l anno prossimo. Questa deve essere la premessa e non la conclusione della lotta all evasione fiscale, vero cardine del risanamento della finanza pubblica. La sentenza della Corte di Giustizia Europea circa la detraibilità dell IVA sulle auto aziendali ha, invece, portato, tra minore gettito e pagamento di arretrati, ad un aggravio di 17 miliardi di euro. L indebitamento netto per il 2006 è così lievitato al 4,8%. Rispetto ai 34 miliardi della manovra per il 2007 circa 15 miliardi servono a riportare per il prossimo anno l indebitamento netto dal tendenziale 2007 3,8% al 2,8%, rispettando a pieno il percorso concordato a livello europeo. Ciò consentirà una graduale diminuzione del rapporto debito Pil, tanto più essenziale in un momento in cui i tassi di interesse sono in crescita e le condizioni della finanza pubblica italiana sono scrutate dagli operatori internazionali. Ma la manovra sarebbe stata poco condivisibile se si fosse ristretta ad un semplice aggiustamento dei conti senza affrontare due nodi essenziali della politica economica. Da un lato come far riprendere lo sviluppo economico, scivolato in Italia da oltre 10 anni sui livelli più bassi; dall altro come avviare un recupero di equità in un sistema in cui le disuguaglianze hanno fatto molta strada. Risanamento Equilibrio tra maggiori entrate e tagli di spesa La legge finanziaria approvata dal Governo si presenta equilibrata nella suddivisione tra maggiori entrate e riduzioni di spesa soprattutto rispetto a quanto indicato nel Dpef. La suddivisione tra queste due voci non è semplice, ma certamente 13 miliardi di euro provengono dalle diverse misure fiscali e 1,5 miliardi dalle misure di entrata relative alla sanità (maggiori entrate). Tra le riduzioni di spesa vi sono il Patto di stabilità interno (4,4 miliardi), minori spese per la sanità (1,7 miliardi) e le misure di riorganizzazione e razionalizzazione nel settore pubblico (3 miliardi).

Vi sono poi le entrate derivanti dall aumento di contribuzione previdenziale (5,2 miliardi) e quelle derivanti dal Tfr (5 miliardi). Patto di stabilità interno Il Governo ha tagliato i trasferimenti agli Enti locali, in particolar modo ai comuni, riducendo così di 4,4 miliardi la spesa centrale. E un punto critico della manovra perché rischia di tradursi in un forte aumento delle imposte locali (addizionali, tasse di scopo, Ici) e/o in un taglio dei servizi, vanificando in questo modo per i redditi medio-bassi i vantaggi derivanti dalla revisione dell Irpef. Ferma restando la necessità che anche gli Enti locali razionalizzino le loro spese e riducano gli sprechi, la Cisl ribadisce la necessità di una modifica di questo punto e ritiene necessario un confronto tra Governo ed Enti locali per un necessario avvio di un federalismo fiscale che li responsabilizzi e renda certe le risorse a disposizione di questi ultimi. Sanità Positivo è il tentativo di fornire alle Regioni certezze di medio periodo sulle risorse disponibili per settore sanitario (per il 2007, 96 miliardi di euro più 1 miliardo per il ripiano dei disavanzi pregressi) sostenuto da una strategia di forte responsabilizzazione anche finanziaria e di continuo monitoraggio e di accompagnamento da parte del Governo centrale. Non condivisibile invece è l introduzione di misure di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria anche in ragione del fatto che a beneficiare dell esenzione dai ticket vi è un elevato numero di evasori fiscali. Pubblico Impiego A fronte d ipotesi punitive da più parti richieste, è positivo il conseguimento delle risorse per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, di cui d altra parte si chiede l apertura del tavolo negoziale per determinare la modularità delle risorse previste per il 2006-2007. Altri elementi positivi sono la previsione di avvio di un processo di stabilizzazione del personale precario e la revoca del blocco delle assunzioni pur se condizionata da pensionamenti del personale attivo e da disponibilità di risorse. La Cisl rispetto alle varie misure previste sul fronte della razionalizzazione e della riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, non riscontra ancora un organico progetto di riforma ( piano industriale ) con riferimento al federalismo del Titolo V della Costituzione sulla linea Dpef, capace di rendere efficiente la P.A. e di ottimizzare l impiego dei dipendenti. Questo è tanto più grave a fronte della disponibilità offerta dal sindacato al Governo di affrontare la modernizzazione della P.A. ai diversi livelli attraverso la concertazione e la contrattazione, Equità La richiesta prioritaria del sindacato per una finanziaria caratterizzata dall equità era un intervento fiscale caratterizzato dalla lotta all evasione e all elusione, dalla tassazione delle rendite finanziarie e dalla revisione del secondo modulo della riforma Tremonti, queste ultime non previste dal Dpef e richieste con forza dalla Cisl. I 13 miliardi di maggiori entrate fiscali previsti provengono in misura preponderante dagli studi di settore (elemento importante della lotta all evasione e all elusione avviata già dal decreto di luglio), da aumenti di alcune imposte indirette (superbolle, ecc.) e dalla tassazione delle rendite finanziarie. Si avvia in questo modo un azione di recupero della base imponibile e delle entrate fiscali che potrà consentire una diminuzione della pressione fiscale su tutti i contribuenti. La struttura dell Irpef è stata rivista ridistribuendo il carico fiscale a favore dei redditi medio-bassi. 2

Riforma Irpef La revisione dell Irpef è intervenuta attraverso la revisione degli scaglioni e delle aliquote e la sostituzione della no tax area, ora eliminata, con detrazioni di imposta per lavoro dipendente, per pensione e per lavoro autonomo e detrazioni per carichi familiari. Il calcolo degli effetti fiscali va pertanto effettuato non considerando solo gli effetti delle nuove aliquote, ma anche quello delle detrazioni. L aumento del numero delle aliquote a 5, la suddivisione diversa degli scaglioni, l incremento dell aliquota per la parte di reddito tra i 15.000 e i 28.000 euro non vanno considerati a se stanti, ma assieme alle nuove detrazioni che favoriscono i redditi bassi e medi per il loro valore decrescente in base al reddito (confronta tabella). Considerando l insieme della revisione delle aliquote e delle detrazioni, i lavoratori dipendenti e i pensionati senza carichi familiari godranno di una diminuzione del carico fiscale fino a 40.000 euro di imponibile annuo. Fino a questa soglia di reddito si colloca il 92% circa dei lavoratori dipendenti e il 96% circa dei pensionati. Per la quasi totalità di questi soggetti, pertanto, la riforma produrrà vantaggi fiscali anche se modesti o, comunque, per quelli più prossimi alla soglia indicata non produrrà in nessun caso aggravi di tassazione. Riforma Irpef Variazioni di imposta Reddito lordo Lavoratori dipendenti Pensionati Lavoratori autonomi 6.000 0,00 0,00-102,32 7.000 0,00 0,00-120,14 8.000-148,17-145,59-137,95 9.000-142,80-144,85-155,77 10.000-137,44-144,10-173,58 12.000-126,70-142,62-209,22 15.000-110,60-140,38-262,66 18.000-89,28-112,03-196,11 20.000-75,08-93,13-151,74 22.000-60,87-74,22-107,37 25.000-39,56-45,87-40,82 28.000-59,59-82,89-131,00 30.000-83,08-97,84-101,24 35.000-89,00-47,50 140,16 40.000 28,25 59,38 200,12 45.000 145,50 166,25 260,08 50.000 262,75 273,13 320,04 55.000 380,00 380,00 380,00 60.000 480,00 480,00 480,00 65.000 580,00 580,00 580,00 70.000 680,00 680,00 680,00 75.000 780,00 780,00 780,00 80.000 980,00 980,00 980,00 90.000 1.380,00 1.380,00 1.380,00 100.000 1.780,00 1.780,00 1.780,00 110.000 1.780,00 1.780,00 1.780,00 120.000 1.780,00 1.780,00 1.780,00 130.000 1.780,00 1.780,00 1.780,00 150.000 1.780,00 1.780,00 1.780,00 200.000 1.780,00 1.780,00 1.780,00 3

Sopra questa soglia si avrà un incremento crescente della pressione fiscale, ma questa resterà comunque inferiore a quella determinata dal primo modulo Tremonti: la riforma Irpef ha quindi eliminato la redistribuzione del carico fiscale a favore dei redditi alti mantenendo comunque per tutti i redditi una pressione fiscale minore di quella precedente il secondo modulo. Per i lavoratori autonomi la pressione fiscale diminuisce fino a 31.000 euro di reddito imponibile annuo e aumenta per i redditi più alti. Anche in questo caso la pressione fiscale rimane comunque più bassa per tutti i redditi di quella determinata dal primo modulo Tremonti. Per i lavoratori dipendenti con carichi familiari il risultato positivo è assicurato dall aumento degli assegni familiari per 1, 2 e 3 figli. Due gli aspetti critici da superare della riforma Irpef: la diversità di detrazione per lavoro dipendente (1840 euro) e per pensione (1725) e la mancanza di interventi a favore degli incapienti. La riforma dell Irpef elimina i vantaggi agli alti redditi recuperando la progressività. Il limite della riforma è che si colloca in un quadro di forte evasione per cui anche contribuenti che dovrebbero subire un aggravio di imposta, dati i loro redditi reali, saranno avvantaggiati da queste modifiche. La revisione degli studi di settore può modificare in parte questa situazione, ma decisiva per una reale equità fiscale resta la lotta all evasione e all elusione tutta da verificare rispetto ai diversi strumenti messi in campo. Tassazione delle rendite Un successo per la Cisl è stata la tassazione con aliquota unificata del 20% delle rendite finanziarie. La delega prevista dalla finanziaria prevede un gettito di 1,3 miliardi di euro nel 2007 e 2 miliardi nel 2008. Misure compensative dovranno essere previste per tutelare i piccoli risparmiatori. Politiche per la famiglia A favore dei soli lavoratori dipendenti con figli a carico vi è anche l incremento degli assegni per figli per un totale complessivo di 1,4 miliardi di euro, la cui entità sarà determinata entro due mesi da uno specifico decreto interministeriale. Altri interventi a favore della famiglia sono previsti con il Piano di potenziamento per gli asili nido (100 milioni di euro), con il Fondo per le politiche sociali (150 milioni di incremento) e con il Fondo per le politiche per la famiglia (220 milioni). È stato introdotto il Fondo per non autosufficienti (50 milioni di euro per il 2007 e 200 milioni di euro per il 2008 e 2009). Si tratta in quest ultimo caso di uno stanziamento chiaramente simbolico per la sola costituzione del Fondo: essa può e deve costituire l occasione per ripensare a tutte le politiche per i non autosufficienti utilizzando risorse attuali e aggiuntive per rendere effettivo il Fondo. Un aiuto alle famiglie arriva anche dalla parziale gratuità dei libri di testo per il primo biennio delle superiori e da una nuova detrazione per le spese sostenute per l iscrizione, per ragazzi di età tra i 5 e i 18 anni, ad associazioni sportive, palestre e attività sportive non professionistiche. Una misura che si colloca da un lato tra quelle a sostegno della famiglia e che dall altro può avere effetti positivi sulla lotta all evasione innescando il contrasto d interessi è la detraibilità per gli studenti universitari fuori sede delle spese di affitto per un importo non superiore a 2.633 euro. Contribuzione pensionistica Tra le misure che rappresentano un entrata, ma che hanno anche un aspetto di equità vi sono gli aumenti di contribuzione previdenziale per autonomi (circa 2,4 punti a regime), per dipendenti (0,3) e per lavoratori a progetto e simili la cui aliquota sarà portata al 23%. Considerando anche l incremento contributivo per gli apprendisti, la cui aliquota è portata al 10%, si avrà un entrata complessiva parte a poco più di 5.000 milioni di euro, di cui circa 2.300 dagli autonomi, 800 dai lavoratori dipendenti, 1.100 dai lavoratori a progetto e il resto dall aumento dell aliquota datoriale per gli apprendisti. 4

L elemento forte di equità di questo provvedimento sta nella parificazione dell aliquota di finanziamento con quella di computo della pensione nel sistema contributivo oggi diverse soprattutto per i lavoratori autonomi. Mentre infatti per i dipendenti la differenza è pari allo 0,3 a partire dal 1996, per i lavoratori autonomi vi è sempre stata una differenza molto più elevata, pari a 5 punti nel 1996, e ridotta molto lentamente nel tempo. Nel 2006 questa differenza è di circa 2,4 punti: questo vuol dire che nel sistema contributivo pur versando un aliquota del 17,4 (inferiore in tutti gli anni precedenti) hanno riconosciuto ai fini del calcolo della pensione il 20%. La parificazione delle aliquote rende più equo il sistema pensionistico e lo rende anche più sostenibile finanziariamente. L incremento di contribuzione per i lavoratori a progetto mira ad elevare le pensioni contributive di questi lavoratori con un incremento di circa 5,5 punti dell aliquota (per 2/3 a carico del datore di lavoro). E un primo importante intervento per tutelarli maggiormente dal punto di vista previdenziale a cui si aggiunge in finanziaria l istituzione per questi lavoratori di un indennità giornaliera di malattia per 20 giorni a carico dell Inps e la corresponsione di un trattamento economico per congedo parentale per la nascita di un figlio. Si tratta di primi provvedimento cui dovranno seguire ulteriori tutele che portino ad un allineamento delle prestazioni sociali dei lavoratori a progetto a quelle dei lavoratori dipendenti. Pensioni E un risultato positivo, rivendicato dalla Cisl, che la finanziaria preveda l anticipazione al 1 gennaio 2007 dell attivazione delle nuove forme di adesione ai fondi pensione previste dal decreto Maroni soli dal 1 gennaio 2008. Nella manovra finanziaria sono totalmente assenti interventi sulle prestazioni pensionistiche pubbliche contrariamente a quanto previsto dal Dpef. Il Governo ha accettato la posizione del sindacato contrario a interventi sulle pensioni rivolti a far cassa, ma disponibile ad affrontare in un negoziato apposito i principali problemi che riguardano il sistema pensionistico. Tra questi vi sono la sua sostenibilità finanziaria, il ripristino della flessibilità del pensionamento e la tutela dei lavoratori anziani, l adeguatezza delle pensioni, in primo luogo per i lavoratori precari. Il memorandum firmato dal Governo e dalle OO.SS. per un intesa entro il prossimo marzo, prevede una specifica trattativa per la rivalutazione delle pensioni in essere affrontando così dopo anni di rivendicazioni la giusta esigenza dei pensionati di partecipare alla redistribuzione dell aumento di ricchezza nazionale. Altro punto affrontato sarà il rafforzamento della previdenza complementare per tutti i lavoratori, inclusi i dipendenti pubblici. Sviluppo Cuneo fiscale La riduzione del cuneo fiscale per le imprese viene realizzata prevedendo deduzioni dall imponibile Irap: - di un importo pari a 5.000 euro annui per ogni dipendente a tempo indeterminato, importo che può arrivare a 10.000 euro annui nelle regioni del Mezzogiorno, nei limiti della regola del de minimis di cui al Regolamento della Commissione Europea. Si tratta, quindi, di un agevolazione a regime pari rispettivamente a 210 e a 420 Euro per anno e lavoratore; - dei contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Per una retribuzione lorda pari a 20 mila Euro annua, è un beneficio aggiuntivo pari a poco più di 320 Euro per anno e per lavoratore; - dei costi sostenuti per il personale addetto a ricerca e sviluppo. Se si tratta di lavoratrici donne rientranti nella definizione di lavoratore svantaggiato l importo deducibile è rispettivamente moltiplicato per sette e per cinque. Una prima tranche è prevista da febbraio 2007, mentre le agevolazioni arrivano a regime a luglio 2007; il beneficio per le imprese sarà pari nel 2007 a 2,45 miliardi e a regime a 4,4 miliardi. Dal 5

beneficio sono escluse banche, assicurazione, imprese dei servizi di pubblica utilità (energia, poste, telecomunicazione, ecc.). La CISL apprezza che la riduzione del cuneo fiscale dal lato delle imprese abbia premiato la stabilizzazione del lavoro, il mezzogiorno, i settori più esposti alla concorrenza, le assunzioni di donne più in difficoltà, nonché quelle di personale addetto alla ricerca e allo sviluppo. Il Governo in sede di concertazione si era impegnato a destinare il 40% della riduzione del cuneo ai lavoratori dipendenti. CGIL CISL UIL hanno chiesto che il Governo chiarisca quanto e come tale impegno sia compreso nella manovra. Mezzogiorno Oltre alla differenziazione del cuneo fiscale, particolari misure previste per il Mezzogiorno sono: l introduzione del credito d imposta sugli investimenti; la creazione di zone franche urbane. Alle imprese che investono nelle regioni del Mezzogiorno a partire dal 2007 e fino al 2013 è attribuito un credito d imposta, nella misura massima consentita per gli aiuti di stato (non cumulabile con la quota di aiuti prevista come de minimis ). Sono agevolabili, anche attraverso la locazione finanziaria, gli investimenti aggiuntivi per: macchinari, impianti, attrezzature varie; software; brevetti per nuove tecnologie di prodotti e processi. Se i beni oggetto dell agevolazione non entrano in funzione entro due anni, il credito d imposta viene ridotto di conseguenza. L agevolazione non si applica, tra l altro, nell industria siderurgica, delle fibre sintetiche, nel credito, nella finanza e nelle assicurazioni. E istituito un fondo di 50 milioni di euro per il 2008 ed il 2009 per la costituzione di zone franche urbane nelle aree metropolitane degradate. La misura prevede la concessione di esenzioni fiscali e contributive per la nascita ed il consolidamento di Pmi e la realizzazione di interventi di recupero urbano. E negativo che si tratti solo di una prima sperimentazione, peraltro rinviata al 2008. Il Governo indica in oltre 63 mila miliardi di euro i finanziamenti aggiuntivi destinati al Sud ed alle altre aree sottoutilizzate per il periodo che va dal 2007 al 2015. Il Fondo per le aree sottoutilizzate deve garantire la copertura finanziaria per sette anni e non per gli attuali tre, potendosi così coordinare la programmazione nazionale con quella comunitaria. La ripartizione mette a disposizione solo 100 milioni di euro sia per il 2007 che per il 2008, 5 mld per il 2009, ma le amministrazioni beneficiarie potrebbero impegnare fin dal 2007 tutti gli importi loro assegnati, programmandoli nell arco dei sette anni. Si punta su infrastrutture, ricerca, competitività, scuola, conoscenze e sicurezza. Inoltre le risorse finanziarie in precedenza stanziate per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina saranno utilizzate per infrastrutture e azioni a difesa del suolo in Calabria e Sicilia. La Cisl valuta negativamente che non sia stato previsto il credito d imposta sull occupazione per le aree svantaggiate. Mercato del lavoro La Finanziaria attiva un consistente processo di contrasto all utilizzo irregolare delle collaborazioni coordinate e continuative e a progetto attraverso l aumento delle aliquote, sostenuto da anni dalla Cisl, e tramite una procedura di regolarizzazione, che coinvolge appieno le parti sociali. Risponde inoltre alle nostre richieste l introduzione dell indennità di malattia e di congedo parentale; riteniamo tuttavia troppo basso il livello delle prestazioni previste. Resta ferma inoltre l esigenza di affrontare quanto prima, come previsto dal Memorandum, il tema del miglioramento delle prestazioni pensionistiche per questi lavoratori. 6

Diversi elementi della piattaforma Cgil, Cisl, Uil sul lavoro sommerso sono stati inseriti nella manovra finanziaria. Valutiamo positivamente la Cabina di regia, il Fondo per l emersione, la generalizzazione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva), gli indici di congruità, il miglioramento degli obblighi di comunicazione e la maggiore possibilità di interconnessione con le banche dati. Su nostra richiesta i tempi della procedura di riallineamento sono stati armonizzati con i tempi di attivazione della cabina di regia e del fondo. Consideriamo invece largamente insufficiente l entità del finanziamento del Fondo per l emersione rispetto agli obiettivi. La Cisl ritiene che per migliorare l operatività di queste norme è necessario che il Durc sia rilasciato dagli enti bilaterali e che i benefici contributivi siano condizionati al rispetto integrale dei contratti collettivi nella parte economica, normativa ed obbligatoria. Relativamente agli interventi di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, la Cisl apprezza tutta una serie di interventi legati alle emergenze occupazionali, nonché la conferma dell aumento dell indennità di disoccupazione. Per quest ultima è urgente sanare la norma che attribuisce la contribuzione figurativa solo per una parte del periodo di trattamento (oggi sono coperti solo i primi 6 mesi per i lavoratori sotto i 50 anni ed i primi 9 per i lavoratori sopra i 50). Rileviamo invece con forte preoccupazione la mancanza di interventi per favorire lo svuotamento del bacino dei lavoratori socialmente utili e la loro rioccupazione. Resta ferma l urgenza di affrontare il tema complessivo della riforma degli ammortizzatori sociali e del loro raccordo con le politiche attive, attraverso un tavolo di concertazione. Tale tavolo sarà anche, come la Cisl ha più volte sostenuto, l unica sede adeguata per affrontare il tema delle eventuali modifiche alle tipologie contrattuali. In tal senso si apprezza che il Governo, per quanto esposto a pressioni, non abbia agito con frettolosi interventi nella legge finanziaria e abbia rinviato ad uno specifico tavolo di confronto. Trasporti Sono 2,1 miliardi di euro le risorse destinate al settore dei trasporti nel triennio 2007-2009 (che dovrebbero arrivare a quota 3 miliardi di euro con gli interventi destinati all autotrasporto, pari a circa 520 milioni di euro). E stato varato un fondo di 300 milioni, sempre per il triennio, per nuovi treni, autobus e metro. E necessario prevedere la copertura del contratto del trasporto pubblico locale con l indicazione nella legge finanziaria di risorse specifiche. Scuola L obbligo di istruzione viene fissato a partire dall anno scolastico 2007/2008 in almeno dieci anni e l accesso al lavoro viene elevato a 16 anni. La finalità è quella del conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18.mo anno di età. Sono previsti percorsi e progetti contro la dispersione scolastica da parte di strutture formative titolate. Nell arco di tre anni saranno messi in ruolo 150 mila precari e sono stati esclusi tagli ragionieristici agli insegnanti di sostegno. Sono notevolmente cresciuti i fondi per l autonomia scolastica: da una dotazione annua di 100 milioni a 2 miliardi e 200 milioni. Sono previsti 250 milioni in un triennio per l edilizia scolastica. Ricerca ed innovazione Sono previsti incentivi fiscali al risparmio ed all efficienza energetica ed interventi in altre quattro aree tecnologiche per cui saranno finanziati singoli progetti: la mobilità sostenibile; la scienza della vita; le nuove tecnologie per il made in Italy; l innovazione per il patrimonio culturale. Per i singoli progetti verrà nominato un responsabile. 7

Tre sono i fondi che vengono previsti dalla Finanziaria: 600 milioni andranno, in forma di crediti d imposta, alle imprese che investono in ricerca e stipulano contratti con le Università; 1,1 miliardi andranno al Fondo per la competitività; 300 milioni al Fondo per la finanza d impresa, misura rivolta soprattutto alle piccole e medie imprese per facilitare l accesso al credito ed alla finanza. Si tratta di misure che costituiscono l anticipazione del disegno di legge Bersani sulla politica industriale TFR all Inps A partire dal 1 gennaio 2007 viene costituito presso il Tesoro un fondo gestito contabilmente dall Inps cui far confluire il 50% delle liquidazioni maturande che i lavoratori decidono di non destinare alla previdenza complementare. Le risorse che affluirebbero sono stimate in 5 miliardi di euro e sono destinate a interventi per la competitività, la ricerca, l alta velocità ed il rinnovamento della rete ferroviaria, altre spese di investimento. In compensazione della perdita di disponibilità delle risorse del TFR le imprese ricevono l esonero dal pagamento dei contributi sociali extraprevidenziali per un ammontare di 450 milioni di euro nel 2008 e 530 nel 2009. L operazione TFR è subordinato all approvazione europea. Qualora vi fosse una bocciatura la norma prevede la cancellazione degli investimenti previsti. Cgil, Cisl e Uil hanno stigmatizzato che la scelta non è stata concordata, trattandosi, per di più, di risorse dei lavoratori. L hanno giudicato un indebolimento della previdenza complementare ed hanno richiesto un confronto finalizzato ad un intesa tra le parti sociali e l esecutivo. 8