1 / 7 Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy. x Chi Siamo Privacy Cookies Credits Sostienici 320k Social Followers ECONOMIA POLITICA ITALIA ESTERI INNOVAZIONE CULTURA BLOG EDITORIA TECH Libricity, l'app che potrebbe far vendere più libri alle librerie Ideata da un matematico e da un graphic designer, Libricity è gemellata con Bookcity e da oggi è scaricabile sia per Android che per ios di Andrea Coccia DANIEL ROLAND/AFP 15 Ottobre 2015-15:53 10 6 4 0 Secondo recenti dati della vendita di libri in Italia aggregati da Nielsen e diffusi dall'aie,
2 / 7 le librerie indipendenti hanno fatto registrare nei primi sei mesi dell'anno un sorprendente trend di crescita del +2,3% a volume e dell 1,9% a valore. Di contro, la vendita nei canali della grande distribuzione organizzata è in netto calo. Il segnale è di quelli buoni, certamente, ma c'è qualcuno che crede che potrebbe andare ancora meglio. Tra di loro ci sono Lorenzo Losa e Adriano Guarnieri, un matematico di formazione il primo, un graphic designer il secondo, che hanno creato una startup e prodotto una applicazione battezzata Libricity che, incrociando le preferenze di lettura degli utenti e la loro geolocalizzazione, permette di scoprire in tempo reale quale sia la libreria più vicina al lettore che ha a disposizione nel proprio catalogo il titolo, o i titoli, desiderati. «All'inizio siamo andati nelle librerie, ma anche per strada, a parlare con i lettori», racconta Adriano Guarnieri, «ci serviva capire come si muovono in una libreria, cosa cercano, come lo cercano, come li scoprono e cosa porta ognuno di loro dalla scoperta all'acquisto». Libricity, incrociando le preferenze di lettura degli utenti e la loro geolocalizzazione, permette di scoprire in tempo reale quale sia la libreria più vicina al lettore che ha a disposizione nel proprio catalogo il titolo, o i titoli, desiderati E cosa avete scoperto? Abbiamo fatto circa un centinaio di interviste ed è stata un'esperienza molto interessante grazie alla quale abbiamo potuto renderci conto di alcune problematiche comuni a molti lettori. Quali sono queste problematiche? Direi che ci sono due filoni principali, uno interno e uno esterno alle librerie. il primo, quello interno, è un problema per così dire informativo. Quando un lettore entra in una libreria medio-grande, diciamo intorno ai 30 mila volumi, ha troppe poche informazioni per potersi orientare con profitto e quindi può fare fatica a trovare quei 100 che gli interessano sul serio. Questo dell'overload di offerta è un problema che riguarda solo le grandi catene? No, affatti, non si verifica soltanto nelle grandi librerie di catena, ma anche in quelle indipendenti. Abbiamo osservato problematiche del genere a partire da librerie che avevano nel proprio catalogo 20 mila titoli, che per Milano vuol dire parlare di librerie come Il Trittico, la Centofiori, la Lirus. Decisamente più piccole delle librerie di catena come le Feltrinelli e le Mondadori, che arrivano anche ai 60 mila titoli, ma abbastanza grosse per offrire una scelta molto ampia che può intimidire o confondere il lettore medio.
3 / 7 Il secondo problema qual è? Il secondo problema è quello esterno, e al contrario di quanto abbiamo appena detto, riguarda le librerie più piccole, quelle che hanno meno di 20 mila titoli. Queste paradossalmente hanno dei tassi di vendita molto alti, ma dei tassi di frequentazione molto bassi. Ovvero, entra relativamente poca gente perché sono librerie piccole e poco conosciute al di là del proprio quartiere, ma la gente che entra compra molto, perché i librai sono molto preparati e i clienti fidelizzati. Una volta trovati i problemi come avete lavorato? Abbiamo sviluppato un software unico che abbiamo declinato in due app differenti. La prima si chiama Libricity, è gratuita ed è già disponibile sia per Android che per ios. Praticamente tu cerchi il libro che ti interessa e l'applicazione ti fa vedere tutte le librerie della città che ce l'hanno, permettendoti di scegliere la più vicina a te. La seconda app, invece, non è per i lettori ma è per le librerie. È installabile su tablet che si trovano tra gli scaffali e permette ai lettori di orientarsi tra i libri disponibili in libreria partendo da quello che stanno cercando e spostandosi attraverso consigli bibliografici o liste di libri dello stesso autore o dello stesso tema. Avete dei dati sull'impatto che l'utilizzo di queste app ha sulle vendite delle librerie? L'impatto preciso sulle vendite è complicato da calcolare in quanto nessuna delle due applicazione vende direttamente i libri. Ma abbiamo studiato i dati confrontando le ricerche sui tablet in libreria e il catalogo del libraio e abbiamo notato un'incidenza del 7 per cento sulle vendite e addirittura del 20 sugli ordini.
4 / 7 Da quando esiste Libricity? Quanti utenti siete riusciti a coinvolgere per ora? Da fine febbraio, quando abbiamo pubblicato un prototipo che stiamo usando per ampliare il bacino di librerie che partecipano. Ora ne abbiamo 28 a Milano dalla piccolissima Libreria dello spettacolo che ha 200 titoli, fino alla Hoepli e, dopo un periodo di test, stiamo iniziando a proporla ai lettori. Da questo punto di vista sarà molto interessante la settimana di Bookcity, che si terrà a Milano tra il 22 il 25 ottobre, e con cui ci siamo gemellati. Per quanto riguarda i numeri, per ora sono bassi: siamo arrivati a circa 1000 download dell'applicazione, di cui un quarto degli utenti si sono successivamente registrati. Il dato che ci interessa di più in questo momento è il tasso di conversione, e il risultato è molto interessante. Abbiamo infatti un tasso di acquisto del 10 per cento, ovvero un centinaio di libri che sono stati venduti grazie alla nostra app. E sono soltanto quelli che hanno dichiarato al libraio di essere arrivati all'acquisto grazie all'applicazione, non sappiamo se altri hanno acquistato libri tramite noi senza dichiararsi ai librai. La più grande problematica con cui ci confrontiamo sono le enormi resistenze all'interno del mondo editoriale nel condividere e nel far nascere e supportare i nuovi progetti Mi parlavi della partnership con Bookcity, in cosa consiste? Nell'app abbiamo messo una sezione dedicata a Bookcity che puoi navigare secondo gli eventi e gli autori, scoprendo che eventi ti possono interessare, quali tra i tuoi autori preferiti passano a Milano, dove sono le loro presentazioni, dove trovi i loro libri, ma funziona anche al contrario, ovvero, a partire da un evento in cui ti trovi verso libri che c'entrano con quell'evento e che sono nelle librerie delle vicinanze. Che prospettive ha la vostra start up? Come intendete svilupparvi nel futuro? Quello che vorremmo fare nel futuro è coinvolgere più eventi di questo tipo, da quelli grossi come il Salone del Libro di Torino, il Festivaletteratura di Mantova e Pordenonelegge, a quelli piccoli nelle librerie singole. Il tutto geolocalizzato e tempolocalizzato, ovvero, quando sono a Milano vedo gli eventi su Milano, e così via. Hai detto che l'app è gratuita per gli utenti, da dove provengono le vostre entrate allora? Sì, all'utente non costa nulla, le nostre entrate sono rappresentate dalle iscrizioni annuali da parte delle librerie, che costano intorno ai 150 euro all'anno nella versione base. Una cifra che salirebbe per la versione upgrade che permette di organizzare e pubblicizzare i propri eventi. Che problemi avete incontrato nello sviluppo e nella distribuzione dell'app? La più grande problematica con cui ci confrontiamo sono le enormi resistenze all'interno del mondo editoriale nel condividere e nel far nascere e supportare i nuovi progetti. È chiaro che se nessun libraio aderisce non funzionerà nulla. La nostra speranza è riuscire a
5 / 7 rendere solido e replicabile quel che stiamo costruendo a Milano, un modello che speriamo possa ampliarsi grazie alla partnership con Bookcity. La prospettiva per il futuro è diventare la app di riferimento per gli eventi del mondo del libro in Italia, ovvero diventare una piattaforma su cui ogni festival, salone o libreria può pubblicare i propri eventi e condividere il proprio catalogo. Che tipo di resistenze riscontrate nei librai? Le resistenze sono diverse. Ci sono piccole librerie indipendenti che hanno paura di condividere il proprio catalogo, o che diffidano in partenza di qualsiasi cosa che sia digitale, probabilmente per una certa riluttanza o, in molti casi, anche ignoranza di cosa significa veramente digitale. Altri hanno paura di condividere e mettersi in rete perché temono di favorire la concorrenza. Eppure, uno dei dati più interessanti che abbiamo scoperto incrociando i cataloghi delle librerie, è che il tasso di sovrapponibilità dei diversi cataloghi è decisamente basso, intorno al 10 per cento.
6 / 7 Cosa significa? Significa che due librerie in media condividono soltanto un libro su dieci nel proprio catalogo, una cifra che pensiamo possa arrivare al 20 per cento se si confronta una libreria indipendente con una di catena. Ma la cosa più interessante è un'altra: ovvero, se mettiamo insieme tutti i cataloghi delle librerie di una città come Milano, quasi certamente avremo un catalogo che può facilmente competere con quello di Amazon, che per molti rappresenta un competitor finora irraggiungibile. La vostra app che effetto potrebbe avere sul mercato dei libri in Italia? Siamo consci che esiste un mondo immenso che gira intorno ai libri e alle librerie, dagli eventi singoli ai festival, ma anche che non esiste un posto in cui un lettore possa venire a conoscenza in modo semplice di quel che succede. Se ti interessano queste cose devi andarle a cercare nei siti di ogni festival o nei calendari delle presentazioni di ogni libreria. Secondo noi, invece, unendo e semplificando questa visione d'insieme come
7 / 7 facciamo con Libricity, ne trarrebbe vantaggio tutto il mercato, dai lettori, ai librai agli editori. libri applicazioni librerie app libreria eventi milano libricity dati mondo libro Lorenzo Losa Adriano Guarnieri Articoli correlati CULTURA MITI DA SFATARE Contro il buonismo della letteratura La meschineria dei Nobel per la letteratura negati agli americani PREMIO NOBEL Cinque libri di Svjatlana Aleksievič CULTURA Nel 2016 torna Don DeLillo di Andrea Coccia di Giulio D Antona di Redazione di Finzioni Magazine, di Luigi Mauriello Economia Politica Italia Esteri Innovazione Cultura Blog Linkiesta.it S.p.A. Sede Legale: Via Cosimo del Fante 4 20122 Milano Numero di partita IVA e numero d iscrizione al Registro Imprese 07149220969 del Registro delle Imprese di Milano Registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 293 del 26 Maggio 2010