è questione di vita o di morte! (stop alla violenza contro l assistenza sanitaria) Campagna di sensibilizzazione alla protezione del personale sanitario, al rispetto dell emblema di Croce Rossa e al suo riconoscimento ovunque Denominazione del progetto: È questione di vita o di morte! Descrizione dell idea progettuale L idea progettuale è quella di sensibilizzare al rispetto dell emblema di Croce Rossa e al suo riconoscimento ovunque e di prevenire il fenomeno della violenza sull assistenza sanitaria. Gli attacchi nei confronti del personale, delle strutture e dei mezzi sanitari durante conflitti armati o violenti disordini interni, lasciano milioni di persone in tutto il mondo senza cure mediche proprio nel momento in cui ne avrebbero maggiormente bisogno. Gli ospedali vengono bombardati, le ambulanze vengono colpite con armi da fuoco, il personale paramedico viene ucciso, persone gravemente ferite sono costrette a soffrire per ore in mezzi sanitari fermi alle code dei check point. Questa problematica deve finire. I sanitari da soli non possono far fronte alla sfida. Pertanto il nostro principio è: informare per aiutare, prevenire per far cessare. Il fenomeno della violenza che impedisce la fornitura dei soccorsi e dell assistenza è una delle sfide umanitarie più serie e più largamente diffusa. L obiettivo del progetto è quello di impostare un informazione corretta e capillare, attraverso il rispetto per le norme e l adozione di appropriate misure da parte degli stati, delle Forze Armate, delle Istituzioni e dell intera popolazione civile. La finalità, pertanto, è l ottimizzazione della protezione del personale sanitario, attraverso una massimizzazione del lavoro di rete tra Istituzioni e Forze Armate, cosi come attraverso un azione informativa delle vittime tramite materiale specifico. I materiali che saranno forniti servono a sensibilizzare sulla tematica, oltre che fornire uno strumento valido per un lavoro pratico.
Obiettivo generale Le parole non bastano, è ora di agire. Gli Stati devono mobilitare le risorse e adottare ogni altra misura necessaria a garantire che tutto il personale sanitario goda, senza alcun timore, del diritto alla vita. La società civile può giocare un ruolo vitale, non soltanto tenendo d occhio l operato delle Istituzioni e alzando la voce contro la mancanza d azione, ma anche garantendo che coloro che operano per il rispetto della persona umana possano vivere. Non è realistico aspettarsi che tutte le ingiustizie alla base delle vittime di guerra possano essere risolte da un giorno all altro. Ma in molti paesi la diminuzione di queste morti largamente evitabili è scandalosamente lenta. È giunto il momento di trattare questa crisi dei diritti umani con l urgenza che si merita. Queste morti tragicamente comuni tra l assistenza sanitaria che opera in tempo di guerra non possono continuare. Sono inutili, evitabili e inaccettabili. Devono finire. Tutto questo è possibile. È possibile se ci rifiutiamo di giustificare o tollerare qualsiasi abuso o violenza contro il personale sanitario. E possibile se riteniamo che la protezione dell assistenza sanitaria da ogni forma di violenza sia una questione fondamentale. È importante ricordare che proteggere non vuol dire limitarsi a prendersi cura del personale già vittima della violenza, ma anche prevenire ogni atto di violenza futura su esso. Prevenire la violenza è essenziale. Per prevenire la violenza è necessario che esista una cultura dei diritti del personale sanitario capace di contrastare quelle idee e pregiudizi che sono alla base di comportamenti pericolosi. Una prevenzione efficace presuppone sia la mobilitazione attiva di tutti gli attori (lo Stato, la società civile, la comunità internazionale, ecc.), sia la partecipazione attiva dei volontari dell intera Croce Rossa. Per prevenire la violenza sul personale sanitario è necessaria la partecipazione di tutti. Obiettivo del progetto, dunque, è mettere a disposizione delle organizzazioni che operano per la promozione dei diritti umani e di tutti i cittadini una fonte di ispirazione e uno strumento di mobilitazione costante su queste tematiche. In particolare vogliamo: - creare la cultura della prevenzione; - sviluppare misure di prevenzione; - attuare le disposizioni contenute nella Convenzione di Ginevra, che è lo strumento
giuridico vincolante per i Governi di tutto il mondo; - facilitare la partecipazione della popolazione civile in tutte le attività di prevenzione delle violenze contro il personale sanitario; - fare pressione sui Governi di tutto il mondo affinché rispondano alla violenza intervenendo anche in modo preventivo, prima ancora che essa si manifesti. Questo progetto è rivolto a tutti i cittadini uomini, donne e adolescenti del mondo, comprese le organizzazioni della società civile, i media, le Organizzazioni Non Governative (ONG), le strutture educative, le associazioni di base, i funzionari, le istituzioni e tutte le reti che, a vario titolo, si occupano di diritti umani. La prevenzione è la chiave! La prevenzione contribuisce a creare una cultura della non violenza. Mira a creare linee guida e azioni in grado di contrastare la violenza e chi ne è l'autore. La prevenzione deve essere messa in atto attraverso politiche sociali che prevedano il coinvolgimento di famiglie, scuole, professionisti e di tutti i cittadini. Abbiamo tutti un ruolo importante da svolgere, come legislatori, politici, membri attivi prima della società civile e poi della Croce Rossa, lavoratori, familiari e membri di comunità: - per i legislatori e i politici, questo vuol dire sviluppare leggi e norme che proibiscano ogni forma di violenza contro il personale sanitario; - per la società civile può significare fare pressione sui governi affinché affrontino le cause che sottendono gli abusi nelle politiche e nei programmi statali, allocando risorse adeguate per la prevenzione; - per tutti i cittadini, vuol dire migliorare le nostre conoscenze e capacità al fine di prevenire le violenze. Ognuna di queste azioni è centrale nella creazione di una cultura della prevenzione. L attenzione prioritaria di questo progetto, tuttavia, è rivolta alle azioni che possono compiere le organizzazioni della società civile e noi, singoli volontari della Croce Rossa- donne, uomini e giovani affinché tutti insieme possiamo promuovere una cultura della non violenza nelle nostre case, nelle nostre scuole, sui luoghi di lavoro e nelle nostre comunità.
Obiettivi specifici - Informare i Volontari di Croce Rossa sul fenomeno della violenza contro il personale sanitario; - Partecipare attivamente alla divulgazione della campagna di sensibilizzazione; - Sensibilizzare le Istituzioni e le Forze Armate sulla tematica; - Favorire la sperimentazione diretta attraverso attività di sensibilizzazione soprattutto nell ambito della festa mondiale della Croce Rossa; - Promuovere iniziative sui media locali/regionali e scrivere articoli sull importanza di opporsi alla violenza sull assistenza sanitaria e della prevenzione; - Fare in modo che le personalità più autorevoli delle nostre comunità si esprimano pubblicamente contro il fenomeno della violenza; - Sensibilizzare l'opinione pubblica, organizzare e partecipare a corsi informativi sul rispetto dell emblema di Croce Rossa e sul suo riconoscimento ovunque. Destinatari - Popolazione civile; - Forze Armate; - Istituzioni; - Attori non statali; - Organizzazioni di volontariato. Attività Il progetto si concentrerà su due aspetti: la sensibilizzazione e la comunicazione. Attività di sensibilizzazione nelle: - scuole, coinvolgendo studenti ed insegnanti e divulgando la cultura della non violenza sul personale sanitario e il rispetto dell emblema di Croce Rossa; - piazze, realizzando momenti informativi sul rispetto dell emblema di Croce Rossa e sul suo riconoscimento (ricordando le gesta del nostro fondatore Henry Dunant); - sedi di Croce Rossa, organizzando momenti informativi sul ruolo del personale sanitario in conflitto armato e sul fenomeno della violenza; - nelle Istituzioni, Forze Armate, organizzando eventi informativi in grado di
sensibilizzare l opinione pubblica. Attività di comunicazione nei siti web, quotidiani, mensili attraverso una vera e propria campagna di comunicazione (brochure, poster, vademecum) che diano una vera e propria contezza del fenomeno emergente. Realizzazione pratica dello stand L intento è quello di creare una tenda da campo adibita a struttura sanitaria in zona di guerra. Dentro la tenda c è un lettino. Su quel lettino c è un uomo dal volto coperto, un uomo che indossa un braccialetto con un grande emblema di Croce Rossa. E un medico. Un medico che non può prestare soccorso, un medico ucciso. Aveva amore per la sua professione ma soprattutto grande umanità. Ecco come fare: - Per prima cosa dobbiamo procurarci un gazebo o una tenda. - Successivamente dobbiamo procurarci un lettino o una barella di trasporto o un comune letto con rete metallica o ancora una brandina in alluminio. - Passiamo ora alla vittima di guerra : dobbiamo procurarci un manichino. Quest ultimo (potrebbe andar bene anche un banale manichino mezzo busto per addestramento BLS/BLSD) va disposto sul lettino. - Il manichino va coperto. Bisogna lasciar scoperto solo un braccio. - Il braccio dovrà indossare un segno distintivo: un bracciale recante una croce rossa in campo bianco6. Solo il braccialetto con la Croce Rossa dovrà fuoriuscire dalla coperta, tutto il resto del corpo dovrà rimanere accuratamente coperto. - La nostra tenda da guerra è ora pronta da esibire ai curiosi passanti. Il messaggio che deve trasmettere questo piccolo gesto è molto semplice: il personale sanitario indossa un emblema di Croce Rossa e in quanto tale va protetto. Diciamo basta alla violenza contro l assistenza sanitaria, è questione di vita o di morte! 6 Per creare il bracciale basta un po di inventiva e di creatività: procuratevi un pezzo di stoffa si color bianco e sopra ricamateci una Croce Rossa (posizionandola al centro del bracciale) e il gioco è fatto.