Maltrattamento delle donne: Tavola Rotonda

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1 Maltrattamento delle donne: Tavola Rotonda Dalle norme di riferimento alle indicazioni di intervento del Piano Nazionale contro la violenza 1

2 Leggi di riferimento L. 4 aprile 2001 n. 154 Misure contro la violenza nelle relazioni familiari Art.342 bis e ter c. c. (Allontanamento del reo) L. 30 maggio 2003 n.1: Modifica art. 51 della Costituzione (parità tra i sessi) L.9 gennaio 2006 n. 7 Disposizioni per la prevenzione ed il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile L. 23 febbraio 2009 n.11 - L.38 /2009 Disposizioni contro le violenze di genere e atti persecutori (stalking) 2

3 Piano Nazionale contro violenza di genere e stalking( ) Obiettivi: diffondereinformazione; garantire rete di Centri antiviolenza per assistere le vittime; formare professionalitàper diffondere cultura dei diritti delle persona; raccogliere dati e monitorare situazione; potenziare assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli; sviluppare collaborazione con le Forze dell Ordine; mettere in rete risorse e competenze diverse per prevenire il fenomeno. 3

4 Piano Nazionale: Azioni ed aree d intervento 1) 1) prevenzione, informazione,sensibilizzazione Nelle scuole, corsi di educazione al rispetto, alla parità, alla non violenza Campagne di informazione per sensibilizzare opinione pubblica e pubblicizzare numero telefonico dedicato( 1522) Implementazione servizi di assistenza e sensibilizzazione sui luoghi di lavoro 4

5 PianoNazionale: azioni ed aree d intervento 2) 2) Centri antiviolenza, servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento Mappatura, sviluppo e messa in rete di Centri antiviolenza, servizi e strutture pubbliche e private di sostegno, accoglienza, protezione, reinserimento donne maltrattate Sostegno nei comuni per l attivitàdei Centri di Accoglienza, di ascolto e di aiuto delle donne e madri in difficoltà, con il coinvolgimento delle Prefetture 5

6 Piano Nazionale: azioni ed aree d intervento 3) Formazione: Organizzazione corsi per le Forze dell Ordine con modelli comportamentali ed organizzativi già sperimentati, Favorire formazione specifica nell ambito della Magistratura Promozione del ruolo formativo della Sezione Atti persecutori»del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (Carabinieri/ Dipartimento Pari Opportunità) 6

7 Piano Nazionale: azioni ed aree d intervento 4) Banche dati: Realizzazione Banca dati sul fenomeno della violenza di genere e lostalking, della durata dei processi e delle condanne, delle richieste d aiuto delle vittime, dell assistenza e della ospitalitàerogate dai Centri antiviolenza e dalle altre strutture pubbliche e private, come previsto da Protocollo d intesa tra Ministeri dell Interno e delle Pari opportunità 7

8 Piano Nazionale: azioni ed aree d intervento 5) Analisi, monitoraggio e sviluppo strategie di prevenzione e contrasto della violenza di genere come da Convenzione tra Carabinieri e Dipartimento Pari Opportunità Raccolta dati dai Pronti Soccorso con sistema unitario di rilevazione per maltrattamento abuso violenza sessuale Coordinamento della programmazione degli interventi tra Regioni ed Enti locali di azioni di prevenzione, formazione, assistenza. 8

9 Maltrattamento delle donne UN INTERVENTO COMPLESSO DI RETE 9

10 I soggetti coinvolti La donna maltrattata ed i suoi figli L autore della violenza Le risorse da attivare e mettere in rete: * parentali ed amicali * operatori dell assistenza (pubblici e di privato sociale) *operatori della prevenzione *operatori della sanità *forze dell ordine 10

11 Quale tipo di intervento? Intervento ètanto piùefficace ed adeguato quanto più è: Precoce e tempestivo Coerente rispetto ai bisogni delle vittime ed accettato e condiviso da esse Chiaro negli obiettivi da raggiungere Mirato ai bisogni specifici dei singoli casi Attuato in modo sinergico da risorse diverse messe in rete 11

12 Le risorse sul territorio Sono numerose, piùo meno strutturate, specializzate ed organizzate Hanno ruoli professionali diversi Si occupano di aspetti diversi del fenomeno Agiscono sul maltrattamento di solito ex post Manca un coordinamento tra di esse Manca una formazione specifica Mancano strumenti metodologici condivisi 12

13 Cosa significa fare rete? Avere comunicazioni reciproche regolari Condividere linguaggio, significati, principi guida, pur nella distinzione dei ruoli Avere conoscenza condivisa dei fatti e delle persone, continuo scambio di informazioni Utilizzare strumenti e metodi di rilevazione e di valutazione dei fatti integrabili tra loro Progettare e monitorare insieme l intervento 13

14 Cosa occorre per attivare la rete? Avere volontàed impegno di mettersi in gioco insieme ad altri Chiedere ed ottenere formazione comune Individuare momenti di confronto regolari Individuare strumenti metodologici da utilizzare ed implementare in modo reciproco Valutare insieme andamento ed esito degli interventi 14

15 Il punto della situazione a Lecco Si èiniziato un percorso formativo condiviso diretto ad operatori aventi ruoli diversi Si sono raccolti e diffusi alcuni dati sul fenomeno nel territorio, da implementare Ora occorre: 1)Definire strumenti metodologici da utilizzare in modo integrato; 2)Organizzare momenti di confronto e di valutazione su situazioni specifiche; 3)progettare insieme cosa fare, valorizzare i rispettivi e diversi ruoli nel monitoraggio degli interventi e nella valutazione degli esiti. 15

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