Coordinamento Nazionale Uffici Vertenze. Andamento primo semestre 2013

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Coordinamento Nazionale Uffici Vertenze Andamento primo semestre 213 A cura di Biondo Gualtiero www.sindacare.it

Come ormai consolidato proviamo a fornire alle strutture una analisi dell'attività degli uffici anche per il primo semestre dell'anno. La comparazione dei dati con gli anni precedenti, l'utilizzo sempre maggiore del programma di gestione e la relativa registrazione dei dati, ci aiutano a capire quale è stata e sarà la tendenza dell'attività degli uffici. Quello che possiamo ricavare dalla comparazione dei dati con i periodi precedenti dimostra che pur mantenendo livelli di intensità notevole la attività degli uffici segna un rallentamento per quanto riguarda il contenzioso legato alle vertenze, mentre si mantiene alta e preoccupante l'attività connessa alle procedure concorsuali. Due settori che si sono radicalmente modificati nel corso degli ultimi anni, le vertenze sono sempre più caratterizzate da attività legate al recupero crediti dei lavoratori, con un notevole accentuarsi delle difficoltà connesse al vero e proprio incasso sia di quanto concordato, ove si riescano a raggiungere gli accordi sindacali. Sia per quanto concerne l'intensificarsi dell'attività atta all'accertamento del credito ed alla sua riscossione, (decreti ingiuntivi, pignoramenti, istanze fallimentari). Non ci ha certamente aiutato l'instaurazione del balzello sulle spese di giustizia che ha ulteriormente aggravato la situazione del lavoratore, oltre al danno la beffa, pagare una tassa per farsi sancire un diritto, quello alla retribuzione. Sul fronte procedure concorsuali si registra invece un incremento notevole, segno evidente che le aziende, costrette o meno, scelgono la strada del fallimento anzichè un tentativo di rientro o cessazione attività saldando tutti i debiti. Le conseguenze per i lavoratori in termini di posti di lavoro e perdita salariale è notevole, anche qui va ricordato che l'avvio della riforma del lavoro con l'esclusione del ricorso alla cassa integrazione per le aziende senza sbocchi occupazionali futuri ha creato notevoli difficoltà tra gli uffici e tra i lavoratori. Le riforme vanno introdotte, attuate e completate anziché tagliare sussidi ai lavoratori senza dare corso alla completa attuazione delle riforme ( aspi ) sta generando confusione e causando danni su danni, ma di questo i tecnici governativi paiono non accorgersene. Noi registriamo nel frattempo carenza di ammortizzatori, retribuzioni e contribuzioni in quei periodi grigi che intercorrono tra la dichiarazione i fallimento e l'eventuale licenziamento dei lavoratori e la possibile richiesta di aspi, a volte anche mesi. A questo si aggiungono le ormai note difficoltà gestionali dovute alla frammentazione dei crediti, previdenza complementare, pubblica, privata, fondo di tesoreria, anticipazioni, cessioni del quinto, l'assistenza in questo campo è divenuta una vera e propria specializzazione, a cui si deve fare fronte con tempo impegno e risorse sempre minori. Fare vertenza oggi non è solo assistere il lavoratore quando viene licenziato, o dargli informazioni sul contratto, oggi servono completezza di professionalità, conoscenza, sinergia, senza questo si farà solo una minima parte di quanto richiesto, il resto lo si affiderà al mercato. Se vogliamo che la CISL diventi sempre più, sistema e riferimento per i lavoratori, dobbiamo lavorare in sinergia, abbandonare le fughe individualiste di qualche federazione, condividere risorse e responsabilità, diversamente saremo destinati a rappresentare minoranze ed assistere parzialmente i lavoratori. Vediamo ora insieme qualche dato che meglio ci offre lo spaccato della situazione in essere;

Andamento Vertenze giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 Vertenze instaurate 38693 33687 33786 3952 Totali lavoratori assistiti 54 41833 459 43762 6 5 4 giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 3 2 Vertenze instaurate Totali lavoratori assistiti Andamento Procedure concorsuali giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 Procedure Concorsuali 453 376 4443 3783 Totale lavoratori assistiti 242 162 15714 17287 25 2 giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 15 5 Procedure Concorsuali Totale lavoratori assistiti

giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 Totali pratiche 42747 37447 38229 33196 Totali lavoratori assistiti 746 57853 685 6254 8 7 giugno 21 6 5 giugno211 giugno 212 giugno 213 4 3 2 Totali pratiche Totali lavoratori assistiti Complessivamente abbiamo assistito oltre 62 lavoratori in circa 33 pratiche aperte, come detto nella presentazione, le vertenze sono in leggera flessione rispetto agli anni precedenti mentre sono in aumento le procedure concorsuali. La suddivisone merceologica offre uno spaccato sulla composizione dei settori che caratterizzano la nostra attività giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 2 15 5 FAI FEMCA FIBA FILCA FISASCAT FIM FISTEL FIT FPS SCUOLA FLPoste Fe.l.S.A. Offriamo ora una visone dettagliata generale, notiamo anzitutto che l'oggetto prevalente del ricorso agli uffici si conferma quella inerente il recupero crediti, seguita dalle impugnazioni di licenziamenti, dato confermata anche nello stesso semestre precedente

3 25 2 15 5 Opp.ni Licenziamenti Recupero Crediti C. varie Controllo Buste paga Provv.ti Disciplinari Risarcimento Danni Contratti Irregolari giugno 212 giugno 213 Rilevante è anche il contributo che gli uffici danno all'attività di proselitismo, confermando che l'accesso agli uffici è equamente suddiviso tra chi è già iscritto al sindacato e chi invece si approccia per la prima volta al servizio ed alla CISL. giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 35 3 25 2 15 5 Nuovi iscritti Già iscritti Non Iscritti Vorrei evidenziare come il trend di tendenza per nuove iscrizioni sia leggero ma in costante continuo miglioramento, cosi come in leggera flessione è la prestazione di servizi nei confronti dei lavoratori che non hanno perfezionato l'iscrizione al momento del conferimento mandato. Pur comprendendo tutte le difficoltà che si incontrano nel richiedere l'immediata iscrizione del lavoratore, gli uffici sono continuamente sollecitati ad attivarsi per il perfezionamento del requisito iscrizione, per rispetto, nei confronti degli iscritti, ma anche per quella sinergia con le federazioni che deve stare alla base del rapporto tra Uffici Unionali, tecnicamente strutturati, formati, specializzati, e federazioni linea di fronte politica della CISL e contato diretto con lavoratori ed iscritti. Altro dato interessante può essere la composizione dei nostri utenti che qui sotto viene rappresentata. 5 4 3 2 giugno 21 giugno211 giugno 212 giugno 213 Uomini Donne Italiani Comunitari Extracomunitari

Sito di Sindacare. Vale la pena ricordare in questo spazio anche quello che non vediamo ma che gli altri vedono di noi. Grazie alla collaborazione con CAF abbiamo rivisitato da un anno e mezzo anche il sito di Sindacare, su questo spazio web pubblichiamo periodicamente, sentenze, notizie informazioni sul tema del lavoro. Senza grandi pretese o aspettative di eccezioni, scontando un acronimo che poco avendo con vertenze facciamo fatica ad apparire nelle prime pagine dei motori di ricerca nonostante questo handicap i dati di accesso al sito sono molto interessanti con oltre 45 accessi complessivi da quando il sito è stato aggiornato e periodicamente manutenuto con un numero di pagine visitate pari a 195. Nel semestre gennaio/giugno abbiamo avuto: Accessi = 115 Pagine viste = 43 permanenza media sul sito = minuti 5 circa. Questo significa che non solo il sito è visitato ma le notizie vengono selezionate, ricercate e lette, questo era il nostro obbiettivo, inoltre ricevo, e rispondo a circa 4 quesiti on line ogni mese, i quesiti sono molto interessanti, vanno dal mancato pagamento delle retribuzioni al licenziamento, o più semplicemente chiedono appuntamenti alle sedi, situazione della propria pratica, manifestano disappunti rispetto ai ritardi o alle modalità di pagamento del servizio ricevuto. Puntualmente rispondo e giro alle singole sedi il contatto o invio indirizzo e recapito. Anche questa è assistenza e servizio. Infine alleghiamo interessante articolo sulla situazione fallimenti aziende, indipendentemente dal titolo essa contiene dati ufficiali interessanti su cui ragionare complessivamente. La Lombardia è la regione con più fallimenti. LA RICERCA Lunedì, 15 luglio 213-14:9: E' la Lombardia la regione italiana a registrare il maggior numero di fallimenti di imprese, con 1.637 casi rilevati nel primo semestre 213 e una quota pari al 22,2% del totale nazionale. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero di fallimenti rilevato in regione mostra un incremento del 18,2%. Complessivamente, dall'inizio del 29 ad oggi in Lombardia si sono registrati 11.68 casi. il Lazio, dove in sei mesi hanno portato i libri in Tribunale 828 imprese, il 15,8% in più rispetto al corrispondente semestre 212 e un'incidenza pari all'11,2% del totale dei fallimenti rilevati sul territorio nazionale. Seguono poi il Veneto con 628 fallimenti (in crescita del 24,3% rispetto ai primi 6 mesi del 212), l'emilia Romagna e la Toscana, entrambe con 578 fallimenti (rispettivamente +25,1% e +34,4%), la Campania con 574 (+16,9%), il Piemonte con 491 (+2,3%), la Sicilia con 448 (+31,7%) e la Puglia con 357 casi (+14,7%). Emerge dall'analisi dei fallimenti in Italia aggiornata al secondo trimestre 213 realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. In Italia, complessivamente, nei primi sei mesi del 213 hanno portato i libri in Tribunale in media 57 imprese al giorno (al netto di sabati e domeniche), per un totale di 7.365 fallimenti. Dall'inizio del 29, quando la crisi ha iniziato a incidere più pesantemente sull'economia nazionale, complessivamente sono stati 52.666 i casi registrati, con un trend in costante aumento nel corso degli anni. Per altro, il numero di fallimenti rilevati nel primo semestre 213 mostra una crescita pari a +16,5% rispetto allo stesso periodo del 212 e addirittura del +6,3% rispetto al 29. Dopo i 3.637 fallimenti rilevati nei primi tre mesi

del 213, nel secondo trimestre dell'anno se ne sono aggiunti ulteriori 3.728, facendo segnare il record peggiore rispetto al corrispondente periodo degli ultimi anni caratterizzati dalla congiuntura economica negativa. Con riferimento al secondo trimestre dell'anno in corso, infatti, i fallimenti rilevati in Italia sono passati dai 2.391 casi del periodo aprile-giugno 29 ai 3.1 del 21, per crescere ancora nel 211 (3.411), calare lievemente nel 212 (3.19) e toccare il record assoluto nel trimestre appena concluso. "La drammatica contabilità dei fallimenti, con 7.365 nuovi casi rilevati nell'ultimo semestre, rappresenta l'ennesima conferma delle perduranti difficoltà della nostra economia - commenta Marco Preti, amministratore Delegato di CRIBIS D&B - Del resto, le nostre rilevazioni periodiche continuano a fotografare anche l'inesorabile aumento dei ritardi gravi nei pagamenti commerciali e l'elevato rischio di generare insoluti, che attestano il preoccupante deterioramento dello stato di salute delle imprese. Del resto, la debolezza del quadro economico complessivo inevitabilmente accentua le difficoltà per molte imprese a stare sul mercato, con l'estrema conseguenza dell'aumento del numero di fallimenti". Analizzando la dinamica nei diversi settori - spiega l'indagine - si evince come quasi un quinto dei fallimenti registrati nel primo semestre 213 riguardi l'edilizia, che si conferma il comparto in maggiore difficoltà con oltre 1.5 casi totali e un +17,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Complessivamente si contano più di 8.7 imprese dell'edilizia che sono state costrette a portare i libri in Tribunale dall'inizio del 29 ad oggi. Entrando maggiormente nel dettaglio, nei primi 6 mesi del 213 si sono registrati 91 fallimenti nel microsettore della "costruzione di edifici" e 596 in quello degli "installatori" mentre, in stretta correlazione, si segnalano i 415 casi del "settore immobiliare" (in crescita del 33,4%). Come evidenziano anche altri indicatori, in questa delicata fase il settore dell'edilizia non gode di buona salute e questo dovrebbe far alzare ulteriormente la guardia in quanto ß ancora rilevante il numero di imprese che si caratterizzano per livelli di rischio elevato. Dalla rilevazione di CRIBIS D&B appare ugualmente molto critica la situazione delle imprese del commercio, comparto che ha subito quasi 1. fallimenti negli ultimi sei mesi nelle vendite all'ingrosso (+1,8% rispetto al corrispondente periodo 212) e poco meno di 8 in quelle al dettaglio (+22,4%). Tra le imprese operanti nel commercio al dettaglio, invece, si segnalano 36 chiusure di ristoranti e bar, 231 di negozi di abbigliamento e accessori, 151 di negozi di arredamento e articoli per la casa, 19 di alimentari. In totale, dal 1 gennaio 29 ad oggi hanno dichiarato fallimento oltre 1.4 imprese del commercio. Anche l'industria però mostra un elevato numero di casi nell'ultimo semestre, specie nei comparti dell'industria "manufatti in metallo" (329 fallimenti, +17,9% rispetto al corrispondente semestre 212), dei "macchinari industriali e computer" (152 casi, +25,6%), del "mobile e dell'arredo" (143, +53,8%) e dell'industria alimentare (126, +21,1%). Più di 4 fallimenti, inoltre, si registrano nel settore del "trasporto e distribuzione", con 318 casi nei "trasporti e servizi su gomma" e 14 nei "servizi ai trasporti". Biondo Gualtiero